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Autore: Llerian    15/12/2017    2 recensioni
▪ Sterek | Malec
01/12 Cinnamon rolls ~ Sterek
02/12 Presidente Meow ~ Malec
03/12 Seriously? You really have to pet her now? ~ Sterek
04/12 Fair ~ Malec
05/12 Biker ~ Sterek
06/12 Cooking Skills ~ Malec
07/12 First Snow Ever ~ Sterek
08/12 Wake Up ~ Malec
09/12 Nursing ~ Sterek
10/12 Confused ~ Malec
11/12 Way to go, Stilinski ~ Sterek
12/12 Short for Alexander? ~ Malec
13/12 Driving 101 ~ Sterek
14/12 Permanent ~ Malec
15/12 Monster ~ Sterek
16/12 Pathetic ~ Malec
17/12 Rivals ~ Sterek
18/12 --
19/12 Anniversary ~ Sterek
20/12 No Falling ~ Malec
21/12 Achoo ~ Sterek
22/12 It's Late ~ Malec
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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15/12/2017 Day Fifteen: 1250

Un altro rumore arrivò dalla bagno e Stiles sussultò leggermente sul posto, spaventato. Andava avanti così ormai da dieci minuti. 

Il primo rumore che arrivò alle orecchie di Stiles, che era comodamente seduto sul divano in salotto, fu simile a quello di un vetro che va in frantumi ma, quando chiamò Derek e gli chiese cosa fosse successo, questo fu veloce a rispondere che gli era scivolato di mano un flaconcino di profumo e si era distrutto in mille pezzi. 

Stiles gli chiese se avesse bisogno di una mano per pulire tutto ma Derek rifiutò l'aiuto dicendo che aveva tutto sotto controllo, la sua voce però era come distorta come se stesse stringendo i denti per evitare di urlare. 

Da qual momento Stiles aveva abbassato il volume della televisione e stava prestando attenzione ai movimenti del maggiore ancora nascosto dietro la porta del bagno.  

Attraverso il legno chiaro sentiva i respiri pesanti di Derek e poi un altro rumore, di qualcosa che, dopo un colpo, si sbriciola a terra. Non riuscì a sentire nessun altro respiro, quindi la sia prima ipotesi - e paura - di un possibile ladro o qualcosa fu accantonata. Poggiò la mano sulla maniglia e la abbassò, trovando la porta aperta. "Posso entrare?" chiese ma nemmeno attese una risposta e aprì. 

Derek gli dava la spalle, poteva vederle alzarsi ed abbassare velocemente, come se il ragazzo respirasse con difficoltà. Stiles, dopo essersi guardato intorno, notò lo specchio del bagno distrutto in mille pezzi attorno al centro dove adesso c'era un buco, come se Derej gli avesse tirato un pugno. Per terra invece, oltre ai cocci di vetro, c'erano dei pezzi di ceramica sbriciolati, alzando lo sguardo vide che un angolo del mobile dove c'era il lavandino era distrutto. 

"Der--" si avvicinò all'altro e gli mise una mano sulla spalla, cominciava davvero a preoccuparsi. Poteva essere un attacco di panico o magari stava andando in iperventilazione, ma qualunque cosa fosse Stiles voleva aiutarlo. Cercò di aggirarlo in modo da poterlo guardare negli occhi ma Derek voltò il viso dall'altro lato. 

"Derek," lo chiamò di nuovo e lo costrinse a girarsi facendo forza sulla presa che aveva sulle sue spalle. 

Lasciò immediatamente la presa e fece mezzo passo indietro spaventato quando finalmente riuscì a far girare Derek. I suoi occhi erano iniettati di sangue, il verde a malapena distinguibile, mentre tutto attorno era come se le vene e i capillari si fossero riempiti di sangue rendendoli più visibili, formando una cornice inquietante attorno agli occhi stessi. 

Aveva le labbra semi aperte da cui uscivano dei respiri corti e affannati, Stiles poteva benissimo notare come i canino di Derek risultavano allungati e più pronunciati di come li aveva normalmente. 

Derek cercò di nuovo di voltarsi ma Stiles glielo impedì. Vampiro era la parola che stava occupando il suo cervello, ma era impossibile. Non esistevano davvero, andiamo. Eppure era lì davanti a lui, il Derek che conosceva da anni e con cui orami condivideva tutto era davanti a lui. Un vampiro

Stiles alzò una mano per andare a poggiare le dita piano sulle vene attorno agli occhi di Derek, trattenendo il respiro quando vide Derek chiudere gli occhi ma non spostarsi. 

Il suo sguardo si spostò dagli occhi alle sua bocca, i canini bianchi ancora ben visibili oltre le labbra rosse e inquietanti, come pronti a mordere qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro. 

"Non hai paura?" gli chiese a fatica Derek aprendo di nuovo gli occhi. Stiles riuscì solo a scuotere la testa come risposta. "Non riesco a controllarlo stasera," gli spiegò poi in un sussurro. 

Non si nutriva di sangue da più di ventiquattro ore, probabilmente era quella la causa della sua trasformazione anche se l'aveva combattuta - ma era riuscito solo a ritardarla il più possibile. 

D'untratto, l'unica cosa su cui Derek riusciva a concentrarsi era il sangue che scorreva delle giugulare di Stiles, scoperta. Era come se vedesse e sentisse solo quella, il suo sangue all'interno che veniva pompato direttamente dal cuore e lo faceva scorrere. 

Stiles sembrò accorgersene e trattenne il respiro, il suo cuore cominciò a battere più velocemente e il sangue cominciò a scorrere ancora più veloce. 

In un attimo si ritrovò intrappolato dalle braccia di Derek che lo tenevano fermo al suo posto, contro la porta adesso chiusa, e i suoi denti che gli bucarono la pelle del collo, appena sotto l'orecchio destro. 

Stiles sentiva il sangue lasciare le sue vene, succhiato via da Derek, l'azione lo lasciava con una sensazione mista di leggerezza e di spossatezza. Sentiva le braccia e le gambe diventare sempre meno pesanti, come se da un momento all'altro dovesse volare via o cadere per terra senza più controllo del proprio corpo. 

Fu l'ultima delle due a capitare. Infatti le sue gambe non riuscirono più a reggere il suo peso e si trovò a cadere, salvato in tempo da Derek prima che si sfracellasse per terra. 

"Scusa," gli disse ad un orecchio sollevandolo di peso e riportandolo in salotto. "Scusa, scusa," continuava a ripetere. 

"N-non preoccuparti," trovò la forza di rispondere Stiles. In fondo, sapeva di potersi fidare di Derek, non gli avrebbe mai fatto del male, non intenzionalmente almeno.

"Non avrei dovuto," continuò a dire Derek adagiandolo piano sul divano dopo essersi assicurato che i due piccoli fori sul suo collo avessero smesso di sanguinare. 

Stiles si portò una mano dove poco prima i denti di Derek erano affondati sulla sua pelle e sussultò leggermente per il dolore che sentì, come quando vai a sbattere e senti che il giorno dopo avrai un livido in quel punto. 

"Va bene così, fa solo un po' male," riprovò a calmarlo Stiles e questa volta sembrò riuscirci. Derek si sedette accanto a lui e, dopo essersi assicurato che Stiles stesse bene, si rimisero a guardare la tv. 

"Stiles?" lo chiamò Derek dopo qualche momento di silenzio. L'altro sussultò spaventato dalla sua voce nel silenzio che si era creato - salvo per il brusio di sottofondo della televisione. 

"Mh?" Stiles cercò di sembrare il più tranquillo e normale possibile ma la sua voce uscì leggermente più alta del solito. 

Derek allungò una mano nella sua direzione e la posò sulla sua guancia, facendogli girare il viso verso di lui. "Hai paura," disse poi guardandolo negli occhi. 

"N-no, sono solo sorpreso," disse lui. Derek poteva benissimo sentire come il suo cuore aveva perso un battito, il che significava che aveva appena mentito. In più, per tutta la serata dopo l'incidente aveva sentito i battiti del ragazzo essere accelerati e non erano mai tornati regolari e calmi. Era spaventato. 

Derek chiuse gli occhi per qualche istante prima di riaprirli e incatenarli a quelli di Stiles. "Voglio che dimentichi quello che è successo stasera," le pupille di Stiles si dilatarono per poi tornare normali. "Siamo stati tutta la sera qui sul divano, io ti ho morso un po' troppo forte mentre giocavamo e tu ti sei messo a ridere," gli disse mentre sentiva gli occhi cominciare a bruciare e la vista appannarsi leggermente per via delle lacrime che si stavano formando. "Voglio solo che tu sappia che ti amo e che non ti farei mai del male intenzionalmente," continuò mentre Stiles era immobile come ammaliato. 

"Passeremo momenti belli insieme ma voglio che, nonostante tutto e i tuoi sentimenti, tu non abbia alcuna esitazione a lasciarmi se mai avessi dei dubbi su di noi o se incontrassi qualcuno veramente degno di te," la voce gli si ruppe ma continuò comunque. "Non ti merito, ma ti amo." 

Giuro che avevo delle cose intelligenti da scrivere qui ma me le sono scordate... alla prossima và~
  
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