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Autore: Llerian    16/12/2017    2 recensioni
▪ Sterek | Malec
01/12 Cinnamon rolls ~ Sterek
02/12 Presidente Meow ~ Malec
03/12 Seriously? You really have to pet her now? ~ Sterek
04/12 Fair ~ Malec
05/12 Biker ~ Sterek
06/12 Cooking Skills ~ Malec
07/12 First Snow Ever ~ Sterek
08/12 Wake Up ~ Malec
09/12 Nursing ~ Sterek
10/12 Confused ~ Malec
11/12 Way to go, Stilinski ~ Sterek
12/12 Short for Alexander? ~ Malec
13/12 Driving 101 ~ Sterek
14/12 Permanent ~ Malec
15/12 Monster ~ Sterek
16/12 Pathetic ~ Malec
17/12 Rivals ~ Sterek
18/12 --
19/12 Anniversary ~ Sterek
20/12 No Falling ~ Malec
21/12 Achoo ~ Sterek
22/12 It's Late ~ Malec
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16/12/2017 Day Sixteen: 905

"Tornerò prima delle undici," li informò Isabelle mentre stringeva al petto un fascicolo che Magnus riconobbe subito come un campionario di colori. "Spero," aggiunse poi sbuffando e Magnus rise. 

La ragazza aveva un appuntamento con la signora Herondale, una vecchiaccia severa e che non riceveva abbastanza amore a parere di Magnus. Catarina aveva avuto a che fare con lei per una mattina intera e già alla pausa pranzo aveva chiamato Isabelle dicendole che piuttosto che lavorare ancora con lei avrebbe preferito licenziarsi e andare a vivere sotto un ponte. 

Magnus non aveva mai avuto la fortuna di averci a che fare ma dai racconti delle due ragazze ringraziò il cielo. 

Tornò a leggere l'articolo sulle nuove mode dell'anno in campo di arredamenti dopo essersi scambiato un'occhiata divertita con Cat. 

Raphael, dall'altra parte dell'ufficio, stava borbottando un lungo elenco di parolacce in spagnolo dirette al suo computer che, per quanto Magnus riuscì a capire dalla lingua straniera, si bloccava ogni due minuti. 

Catarina, accanto a lui, camuffò una risata con un colpo di tosse e alzò le mani come segno di resa quando Raphael la incenerì con lo sguardo. 

La porta dell'ufficio si aprì qualche istante dopo e Magnus si affacciò oltre al muretto per vedere chi fosse e si ritrovò a sorridere come un ebete. Alec Lightwood era appena entrato e si guardava intorno confuso. 

"Isabelle è appena uscita," lo informò Magnus gentile e quasi riuscì a sentire Raphael alzare gli occhi al cielo. 

"Cavolo," esalò il ragazzo portandosi una mano a stropicciarsi gli occhi. "Ho in studio un suo cliente e voleva sapere quando era libera per un appuntamento," lo informò poi appoggiandosi al muretto basso in modo da poterlo guardare negli occhi nonostante non fossero allo stesso livello. 

Tutta la famiglia era nel business della costruzione di case. Alec si era laureato in architettura e aveva aperto uno studio proprio dall'altra parte della strada di quello di Izzy, Jace dirigeva un'impresa di costruzioni appena dietro l'angolo e Isabelle invece curava gli interni.

Magnus spostò lo sguardo dal suo per andare ad aprire il calendario con gli appuntamenti di Isabelle che teneva nel computer. "Come si chiama il cliente?" chiese Magnus tornando a guardare Alec. Ogni scusa è buona per fissarti, in realtà. 

Il ragazzo sembrò pensarci su per qualche istante prima di scuotere la testa e grattarsi la nuca imbarazzato. "Non me lo ricordo," si giustificò poi facendo sorridere Magnus. "Ha parlato per più di due ore e mi ha mandato in pappa il cervello, sono letteralmente scappato dal mio stesso ufficio," alzò gli occhi al cielo. Sapessi come mandi tu il cervello in pappa a me

"Mh uomo o donna? Alto o basso? Età?" chiese Magnus cercando di raccogliere più informazioni possibili in modo da riconoscere il soggetto. Sicuramente lo aveva visto almeno una volta e la sua memoria non lo aveva mai tradito. 

"Uomo, abbastanza alto ma più basso di me, giovane" descrisse l'altro aggrottando le sopracciglia in un modo semplicemente adorabile. 

"Era un bell'uomo?" chiese dopo facendo ridere Catarina che scosse la testa. 

"Non saprei?" rispose un po' titubante. "Descrivi bello," chiese e si voltò verso Raphael quando, quella volta, fu lui a sbuffare una risata e a guardare Magnus con un'espressione strana in volto che Alec non riuscì a capire. 

"Non saprei," Magnus fece finta di pensarci per qualche istante prima di rispondere. "Occhi chiari e capelli scuri per cominciare, poi alto e con un fisico atletico, gentile, dolce e con qualche tatuaggio mag--" 

"Magnus," lo riprese Raphael interrompendo la sua descrizione di bellezza secondo il suo giudizio. La descrizione di Alec, in poche parole. 

Alec alzò un sopracciglio e scosse la testa. "Allora no, capelli castani, occhi scuri e occhiali, sembra poter parlare per ore intere senza respirare," descrisse poi pensandoci attentamente. 

"È Simon Lewis," si intromise Catarina alzando gli occhi dallo schermo e sorridendo ad Alec. 

"Oh, Steven," fece Magnus andando ad appuntare sul calendario di Isabelle proprio nel momento in cui questa entrò in ufficio. 

"Ho scordato l'altro camp-- fratellone? Cosa ci fai qui?" gli chiese alzandosi sulle punte per dargli un bacio sulla guancia non appena lo vide. 

"Cercavo te," rispose Alec ricambiando il bacio. Gli spiegò la situazione e Isabelle gli fece cenno di seguirla nel suo ufficio per mettersi d'accordo su una data. 

Magnus tenne gli occhi fissi sul ragazzo finchè non sparì dietro la porta dell'ufficio della sorella. 

"Patetico," sussurrò Raphael ma abbastanza ad alta voce da farsi sentire da Magnus - che prontamente gli lanciò la prima penna che trovò sulla sua scrivania. 

Dieci minuti dopo la porta dell'ufficio della ragazza si aprì e Alec uscì. "Ci si vede," salutò passando davanti alla scrivania di Magnus. 

"Spero presto," disse di rimando l'altro. 

Alec si fermò sui suoi stessi passi prima di voltarsi e tornare indietro verso la scrivania. "Ehi," cominciò esitante. "Ti va di andare a pranzo dopo?" chiese velocemente. "Insieme intendo," specificò poi sentendosi sempre di più in imbarazzo per la sua incapacità di chiedere qualcosa di così semplice senza sembrare stupido. 

"Certo," rispose Magnus immediatamente, senza nemmeno doverci pensare su. 

"Bene," gli sorrise Alec rimandendo impalato lì per qualche secondo prima di tornare in sè e salutare di nuovo con un cenno della mano. "A dopo allora," disse prima di uscire. 

"A dopo," sospirò felice Magnus appoggiando il mento al palmo della mano, l'aria sognante. 

"Patetico, l'ho già detto?" fu di nuovo la voce di Raphael a rovinare tutto. 

Indovinate chi è a casa con la febbre?
  
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