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Autore: Llerian    17/12/2017    2 recensioni
▪ Sterek | Malec
01/12 Cinnamon rolls ~ Sterek
02/12 Presidente Meow ~ Malec
03/12 Seriously? You really have to pet her now? ~ Sterek
04/12 Fair ~ Malec
05/12 Biker ~ Sterek
06/12 Cooking Skills ~ Malec
07/12 First Snow Ever ~ Sterek
08/12 Wake Up ~ Malec
09/12 Nursing ~ Sterek
10/12 Confused ~ Malec
11/12 Way to go, Stilinski ~ Sterek
12/12 Short for Alexander? ~ Malec
13/12 Driving 101 ~ Sterek
14/12 Permanent ~ Malec
15/12 Monster ~ Sterek
16/12 Pathetic ~ Malec
17/12 Rivals ~ Sterek
18/12 --
19/12 Anniversary ~ Sterek
20/12 No Falling ~ Malec
21/12 Achoo ~ Sterek
22/12 It's Late ~ Malec
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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17/12/2017 Day Seventeen: 1499

"Mi meraviglio ogni volta che il coach decide di farti giocare, Stilinski," arrivò la voce di Derek, forte abbastanza da farsi sentire sopra le urla degli spettatori. 

"Io invece mi meraviglio ogni volta che riesci a fare una frase di senso compiuto," ribattè Stiles piegando la testa di lato e facendo girare la racchetta da lacrosse tra le mani. 

Derek e Stiles si odiavano da sempre. Per i corridoi a scuola Derek andava a sbattere contro Stiles facendolo cadere quasi ogni volta, Stiles parcheggiava la jeep dove sapeva che di solito la lasciava Derek, Derek faceva cadere tutti i libri a Stiles ongi volta che questo li teneva in mano e Stiles chiudeva l'armadietto di Derek proprio quando questa aveva la mano ancora dentro, schiacciandogli le dita. 

Adesso si trovavano in campo, uno di fronte all'altro, mentre aspettavano il fischio d'inizio della partita. 

A scuola era stato assunto un nuovo insegnante di ginnastica per via delle troppe classi, il coach Sebas, che aveva preso quelli della sezione A e C lasciando al coach Finstock quelli della B e della D. I due professori avevano deciso di creare un torneo interno tra gli studenti e ormai andava avanti da qualche anno. 

Sempre con lo stesso risultato però. Le ultime due classi ad arrivare alle finali erano la sezione A e la sezione D, con il risultato finale della vittoria schiacciante della sezione A - e quindi del coach Sebas. 

Il capitano della A, Derek Hale, era solitamente quello che segnava più punti, seguito subito dopo dal co-capitano, Isaac Lahey. 

Quello della sezione D invece era Scott McCall seguito da Jackson Whittemore - a cui ancora non andava giù il fatto di condividere il ruolo di capitano con un altro. Nella squadra figurava anche Stiles, da sempre un po' una schiappa ma stava migliorando con il tempo, riuscendo addirittura a segnare qualche punto di tanto in tanto. 

L'arbitro fischiò nel fischietto e lanciò la palla in aria, facendo scattare in avanti sia Derek che Stiles. Derek fu un po' più veloce e riuscì a prendere la pallina al volo, rubandola a Stiles e poi scattando via verso l'altra metà di campo. 

Alla fine del primo tempo, la squadra di Derek stava vincendo con cinque punti sopra l'altra. Nella pausa il coach Finstock richiamò la sua squadra e cercò di variare un po' il piano d'attacco, spostando Stiles da attaccante a difensore e facendo un cambio di portiere. 

A metà del secondo tempo Stiles si era ritrovato placcato a terra dallo stesso Derek che lo aveva puntato circa da metà campo e gli era corso addosso, buttandolo per terra e immobilizzandolo dopo aver passato la pallina a Isaac che andò dritto dritto a fare punto. 

"Sicuro che il lacrosse faccia per te?" gli disse Derek prendendolo in giro e alzandosi, liberandolo dalla sua prigione. Si chinò leggermente e allungò una mano verso Stilesi per aiutarlo a rimettersi in piedi. 

Stiles guardò la mano per qualche istante prima di alzarsi da solo, senza accettare l'aiuto dell'altro. "Concentrati sulla partita, Hale," gli disse tornando al suo posto senza nemmeno degnarlo di un altro sguardo. 

"Avete fatto del vostro meglio," cominciò il coach una volta finita la partita, 14 a 8 vittoria per la squadra del coach Sebas. "No, in realtà avete fatto schifo diciamoci la verità," si corresse poi lasciando entrare i giocatori negli spogliatoi. 

Stiles si lasciò cadere sulla panchina togliendosi il caschetto e le protezioni, aveva i capelli umidi per via del sudore, la pelle arrossata per il caldo e i muscoli che cominciavano a far male. Scott gli fu subito accanto e si spogliò velocemente infilandosi subito sotto la doccia. 

Jackson stava parlando poco distante con Danny, il loro portiere migliore che però si era rotto una mano e non aveva potuto giocare la partita di quella sera. 

Stiles se la prese con comodo, rimettendo in ordine le protezioni e infilando l'uniforme sporca nella borsa che avrebbe portato a casa per lavarla con almeno due-tre litri di detersivo. 

"Ci vediamo direttamente alla tavola calda?" gli chiese Scott appena uscito dalla doccia e intento a cambiarsi nei vestiti puliti. Come da tradizione, dopo ogni partita, si trovavano con il resto del gruppo per cenare e stare un po' insieme. Pagava ogni volta Lydia giusto per alleviare un po' la tristezza e la delusione della sconfitta. 

"Sì, vi raggiungo lì," gli disse mentre lo spogliatoio cominciava a svuotarsi dei suoi compagni di squadra e riempirsi nuovamente ma con quelli dell'altra. 

Recuperò il suo asciugamano dall'armadietto e si infilò sotto la doccia, evitando il più possibile quelli dell'altra squadra e lasciando che l'acqua calda rilassasse i suoi muscoli e lavasse via sporco e sudore. Sentiva la spalla destra fare male ogni volta che la muoveva e sapeva con certezza che il giorno dopo avrebbe avuto un grosso livido. 

Lasciò che l'acqua gli scivolò sul viso, lavando via anche la stanchezza che cominciava a sentire, e perse la cognizione del tempo. 

Chiuse l'acqua e si asciugò velocemente con l'asciugamano prima di legarselo in vita e tornare agli armadietti. Doveva aver perso fin troppo tempo sotto la doccia perchè poteva vedere gli ultimi ragazzi uscire e lasciarlo solo. 

"Guarda chi c'è," sentì una voce alle sue spalle mentre si infilava la maglietta che lo spaventò leggermente ma cercò di non farlo notare quando riconobbe la voce. 

Si voltò semplicemente sedendosi sulla panchina per potersi infilare le scarpe, guardò per una frazione di secondo Derek per fargli capire che lo aveva sentito ma poi tornò a concentrarsi sulle sue scarpe. 

"Non mi parli perchè abbiamo vinto?" chiese mettendo la bottiglietta d'acqua che reggeva in mano dentro la borsa e sedendosi ad osservare l'altro. 

"Non ti parlo perchè sei uno stronzo," ribattè Stiles alzando gli occhi al cielo. 

"Ma mi hai appena parlato," gli fece notare Derek alzando un sopracciglio e appoggiandosi con la schiena agli armadietti dietro di lui. 

Stiles sbuffò. "Non hai niente di meglio da fare?" chiese poi passando all'altra scarpa che recuperò dalla borsa e si infilò andando ad allacciarla. 

"Al momento no," Derek alzò le spalle con fare innocente. "È sempre bello sapere il punto di vista della squadra perdente," fece poi sorridendo. 

"No, davvero," Stiles si alzò e chiuse la sua borsa controllando l'orario sul display del suo cellulare. "Ti diverti proprio a fare lo stronzo?" gli chiese poi. 

"Mi hai dato dello stronzo due volte nel giro di cinque minuti, stai attento Stilinski," minacciò l'altro. 

"Ma è quello che sei," gli disse alzando le mani come se la cosa fosse ovvia pescando poi il cellulare dalla tasca dei jeans e mandando velocemente un messaggio a Scott in cui lo avvertiva che stava per uscire dalla scuola e raggiungerli.

"Ma non ho fatto niente," specificò Derek. 

"È proprio quello il problema," sospirò il ragazzo girandosi e andando a chiudere l'anta dell'armadietto. "È il tuo essere stronzo inconsapevolmente che ti rende ancora più stron--" 

"Quattro volte," la voce di Derek gli bloccò l'ultima parola ancora in gola e la sua vicinanza gli impedì di inghiottire. 

Derek infatti si doveva essere alzato mentre parlava e adesso gli era dietro con una mano a stringere il suo polso e fermarlo dal chiudere l'anta dell'armadietto. 

Stiles si rigirò e cercò di liberarsi dalla presa di Derek strattonando il braccio destro ma senza alcun risultato. La mano di Derek era ferma e ancorata al suo polso, senza la minima intenzione di lasciarlo andare. 

"Lasciami," intimò Stiles ma senza riuscire a guardarlo negli occhi. 

"Altrimenti?" fece in un sussurro l'altro, ghignando del tentativo andato a vuoto del ragazzo di liberarsi. 

Stiles finalmente alzò lo sguardo puntandolo su quello verde di Derek, pronto a urlargli contro di lasciarlo ma le parole gli morirono in gola e dalle sue labbra non uscì nulla. 

In un attimo, queste furono impegnate a fare altro. Derek si abbasso quel tanto che gli bastava per collegare le loro labbra in un bacio caldo e arrabbiato. 

Stiles rispose al contatto dopo qualche secondo, quelli che gli servirono per capire cosa stesse succedendo. Morse il labbro inferiore di Derek facendolo lamentare per il dolore e ridacchiò quando Derek fece lo stesso qualche secondo dopo. 

La sua mano destra, non seppe bene quando o come, si ritrovò affondata tra i capelli neri di Derek in una presa che lo fece restare il più vicino possibile al suo viso. 

D'un tratto, un rumore alle loro spalle li fece spaventare. Stiles si staccò e mise distanza tra sè e Derek così velocemente, quasi sembrò l'altro lo avesse bruciato con il suo contatto, non appena sentì qualcuno alle sue spalle sbuffare in modo un po' troppo esagerato. 

"Davvero, non potevi sceglierti Danny?" chiese il coach scuotendo la testa e alzando le mani al cielo, arreso. "No? Proprio uno dell'altro team?" continuò poi con fare infastidito. 

Stiles sbattè le palpebre velocemente e poi alzò le spalle senza esattamente rispondere all'uomo. 

"Oh beh, magari riesci a distrarlo abbastanza da farci vincere, la prossima volta," cercò di trovare il lato positivo alla faccenda. 

 
Non l'ho riletta quindi scusate eventuali errori, alla prossima ♡
  
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