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Autore: Grimilde Deveraux    18/12/2017    2 recensioni
I matrimoni sono il posto migliore dove rimorchiare o trovare comunque un po' di compagnia; è una regola d'oro che tutti conoscono e che molti cercano di applicare, ma cosa succede quando il matrimonio è quello del tuo storico ex fidanzato? E se colui che doveva essere solo una piacevole distrazione diventa all'improvviso qualcosa di più?
Potranno mai conciliarsi due mondi tanto diversi come una pasticceria nel cuore di New Orleans e una base militare in Virginia?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Clan Cullen, James, Jasper Hale, Peter | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, James/Victoria
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 7

New Orleans, 19 dicembre

Il suono del cellulare che le segnalava l’arrivo di una mail fece sorridere immancabilmente Alice e, vedendo quell’aria contenta, Bella e Rose si avvicinarono:<< Fammi indovinare: un’altra mail del tenente Whitlock >> e ridendo Rosalie fece per avvicinarsi al telefono ma Alice se lo strinse al petto come se fosse un prezioso tesoro che nessuno poteva vedere:<< Cosa c’è? >> domandò infatti la bionda guardandola dubbiosa:<< Niente, perché? >> domandò a sua volta Alice cercando di mantenere un’aria normale ma l’idea che qualcuno della sua famiglia avesse a che fare con quella storia la agitava un po’, finora le cose con Jasper erano andate molto bene e continuavano anche ora che lui si trovava a Jackson per l’addestramento, ma raccontare tutta quella storia ad alta voce, parlarne con Rose e Bella, sentire le paranoie di Edward ed Emmett…beh quello avrebbe reso tutto più reale e l’ultima volta che i suoi sogni si erano scontrati con la dura realtà il suo bel principe azzurro aveva finito per sposare un’altra quindi no! Non era il caso di mettere i manifesti in giro, non ancora…

<< Oh andiamo come puoi essere così acida? >> e Rose la guardò mettendo su quel broncio che aveva dai tempi del liceo e a cui Emmett immancabilmente non sapeva resistere:<< Quel viso da cucciolo attaccherà con mio fratello Rosalie Hale, ma non con me >> la ragazza per tutta risposta fece la linguaccia all’amica ma Bella si intromise nel discorso:<< Aspetta un attimo…Jasper Whitlock… >> Alice si voltò preoccupata:<< Cosa? >> anche Rosalie si girò:<< Sappiamo come si chiama Bella >> la ragazza scosse il capo bevendo poi un po’ del suo caffè-latte:<< Non avevo collegato la cosa prima: era ospite al Moon River, era qui per il matrimonio >> a quell’affermazione Alice trattenne il respiro e Rose si illuminò come un albero di Natale: quella notizia era troppo succosa e lei era troppo curiosa per non volerne sapere di più.

<< E me lo dici solo ora? >> poi girandosi verso la Cullen aggiunse:<< E tu lo sapevi ma hai fatto finta di niente, traditrice >> << Sono una traditrice perché voglio che la mia vita privata resti tale Rose? >> la bionda fece spallucce morsicando il suo cornetto alla gianduia:<< Non esistono segreti tra di noi, non ci sono mai stati >> poi girandosi verso Bella si portò le mani giunte davanti al viso guardandola fisso:<< Adesso mi devi dire tutto: com’era questo tenente Whitlock? Alto, muscoloso, affascinante, bel ribelle tenebroso? >> Alice scosse la testa lasciando perdere la conversazione e andando dietro al bancone per poter leggere in pace la mail mentre le sue amiche spettegolavano.

 

Mentre apriva la mail per leggere la lettera di Jasper il ricordo dei loro primi giorni insieme le tornò alla mente.

 

Dopo la prima cena insieme Jaz aveva insistito per portarla fuori e, ancora stentava a crederci, l’aveva portata in un piccolo ma pittoresco ristorante vicino al porto; di solito quella zona non era molto frequentata, contrariamente al quartiere francese, ma alla fine Alice aveva dovuto ricredersi…

Forse anche per il fatto che passeggiare sotto la luna con accanto quella specie di dio sceso in terra non era per niente male.

Quando poi l’aveva riaccompagnata a casa e le aveva semplicemente accarezzato una guancia per darle la buonanotte lei era rimasta un po’ delusa; non che si aspettasse la musica di sottofondo o le campane a festa, ma per tutta la durata della cena, mentre chiacchieravano, si era chiesta come sarebbe stato baciare quelle labbra.

<< A domani allora >> gli aveva mormorato dopo che Jaz le aveva strappato la promessa di un giro sul battello che navigava lungo il Mississippi, stava quasi per rientrare quando lui l’aveva chiamata:<< Alice >> si era voltata con gli occhi che brillavano solamente per trovarsi Jasper più vicino di quanto si aspettasse e, quasi sicuramente, avrebbe perso l’equilibrio se lui non avesse avuto i riflessi pronti:<< Le piace farsi salvare signorina Cullen? >> lei era arrossita cercando di guardare altrove:<< Non mi aspettavo di averti così vicino >> la piccola risata di Jasper la portò a guardarlo negli occhi:<< Devo essere vicino per quello che voglio fare >> lei schiuse leggermente le labbra:<< E sarebbe? >> la risposta di Jasper furono le sue labbra su quelle di Alice in quello che lei avrebbe ricordato come il bacio perfetto; il migliore che avesse mai ricevuto nella sua vita.

Quando poi si erano staccati il campanile della piccola chiesa in fondo al quartiere aveva suonato la mezzanotte e Alice aveva sorriso sognante: aveva avuto anche le sue campane…

 

<< Ehi stai bene? >> la voce di Bella la fece tornare alla realtà e al locale:<< Cosa? >> << Avevi l’aria persa, a che pensavi? >> cercando nella sua mente qualcosa da dire Alice abbassò gli occhi sul proprio telefono e la sua attenzione fu catturata dalle ultime righe della mail di Jasper

 

Non credo di riuscire ad avere una licenza per Natale, ma mi farebbe molto piacere se tu potessi venire a trovarmi, c’è un piccolo motel accanto alla base, so che è avventata come proposta ma almeno pensaci...

 

Il suo cuore perse un battito: l’aveva davvero invitata a passare il Natale con lui a Jackson? Le aveva davvero chiesto di andare lì per stare insieme?

<< Alice…ehi…Alice >> di nuovo lei dovette riscuotersi dai suoi pensieri:<< Sì? >> Rose alzò gli occhi al cielo:<< Deve piacerti proprio tanto quel ragazzo, sei anche peggio di quando stavi con il Ken idiota >> la discussione tuttavia fu interrotta dall’arrivo nel bar di Edward che, con l’aria più cupa che sua sorella gli avesse mai visto, si sedette vicino a Bella baciando di sfuggita la guancia della ragazza e salutando loro:<< Ciao Ed, che ti succede? >> e sorridendo Rosalie si avvicinò scrutando l’amico che aveva l’aria a dir poco sconvolta:<< Niente, è solo il lavoro >> << Problemi con qualche caso? >> domandò Bella immediatamente preoccupata:<< Troppi casi a dire il vero, il capo è in luna di miele con la sua seconda moglie e ha lasciato la direzione dello studio in mano a Tanya e Kate, adoro quelle ragazze ma in quattro siamo davvero pochi per gestire tutti quei casi, senza contare che sotto natale la gente trova ogni genere di pretesto per attacar briga >> in silenzio Bella strinse la mano del fidanzato:<< Leah non può darti una mano? >> il ragazzo annuì:<< Lo sta già facendo, stiamo seguendo un paio di casi insieme e credo che anche stasera farò tardi >> poi alzando gli occhi verso Alice aggiunse:<< Posso passare da te a cena sorellina? Casa tua è più vicina al mio ufficio e non credo di avere la forza di preparare qualcosa una volta a casa >> Alice sorrise:<< Puoi fermarti tutte le volte che vuoi o magari posso portarti io qualcosa di pronto a casa se ti va >> il sorriso di Edward le fece capire quanto adorava quell’ipotesi:<< Lo faresti davvero? >> << Certo che lo farei, sei mio fratello stupido >> poi facendogli la linguaccia si avviò verso il laboratorio:<< Ora andate, devo finire alcune ordinazioni per Jacob e Seth, pare che questo mese gli affari stiano andando a gonfie vele >> << Ci cacci così? >> domandò Edward che si era appena messo comodo:<< Non eri tu quello che aveva del lavoro da fare? >> il ragazzo annuì alzandosi:<< Sorella perfida >>

 

<< Alice… >> cinque minuti dopo la ragazza si girò trovando Bella sulla porta del laboratorio:<< Bella…che cosa c’è? >> l’altra avanzò stropicciandosi con le mani il bordo del maglione che aveva addosso, sembrava quasi nervosa:<< Tu hai le chiavi di scorta di Ed vero? >> Alice annuì non capendo il perché di quella domanda:<< Sì, perché? Che volevi fare? >> Bella fece un piccolo sorriso:<< È un problema se stasera gli preparo io la cena? Vado a fare la spesa e se mi lasci le chiavi andrò a casa sua e gli farò trovare… >> sorridendo Alice scosse il capo:<< Non credo ci siano problemi, anzi credo che Eddy ne sarà felice >> poi vedendo che la sua amica non faceva esattamente i salti di gioia aggiunse:<< C’è qualcosa che non va Bella? Mi sembri strana >> l’altra scosse il capo:<< No, niente…solo che ultimamente Edward è sempre impegnato con il lavoro e ci siamo visti poco, mi piacerebbe passare un po’ di tempo noi due da soli, tutto qui >> avendo Jasper a migliaia di chilometri di distanza e capendo i sentimenti della sua amica Alice sorrise:<< Ci vediamo nel pomeriggio quando ho finito con quest’ordine così ti lascio le chiavi, vai a fare la spesa nel frattempo >> Bella annuì poi poco prima di lasciare il locale si voltò di nuovo a guardare l’amica:<< Sai Alice…era da tanto che non ti vedevo così felice >> la piccola Cullen non rispose continuando ad impastare ma sorrise anche lei: sì, era davvero felice.

 

Erano quasi le nove e mezza quando finalmente Edward riuscì a lasciare lo studio, aveva mandato un messaggio ad Alice un paio d’ore prima dicendole che prima di quell’ora non si sarebbe potuto liberare e lei lo aveva rassicurato dicendo che una volta a casa avrebbe trovato tutto pronto…

Stava giusto per aprire la macchina quando:<< Cullen…Edward Cullen >> sentendosi chiamare si girò verso i portici dove c’era il suo ufficio trovandosi davanti una giovane donna dai capelli biondi raccolti in un’elaborata acconciatura e un tailleur scuro molto elegante ma che enfatizzava il suo corpo in maniera inequivocabile:<< Irina Denali? >> e lui guardò la ragazza cercando di capire che cosa ci facesse la sua ex compagna di Harvard e associata in uno degli studi più prestigiosi di Washington lì.

<< Che ci fai qui? >> le domandò poi mentre lei si avvicinava sorridente:<< Ciao anche a te Cullen >> lo salutò avvicinandosi e facendo scorrere lo sguardo sul completo che lui aveva indossato quella mattina e che dopo quella giornata infinta probabilmente aveva un aspetto peggiore di lui:<< Ti trovo bene, non pensavo New Orleans ti avrebbe fatto questo effetto ma sei in forma >> Ed non parve colpito da quelle parole:<< Che cosa c’è Irina? Che ci fai qui? >> di nuovo lei sorrise e si passò una mano nei lunghi capelli biondi:<< Sto lavorando un caso importante, Newton contro Barton >> riconoscendo il nome del cliente che Leah e Kate stavano seguendo Edward sbatté le palpebre incredulo di quanto fosse strano il destino:<< Sei l’avvocato  di Colin Barton? >> la bionda annuì con un sorriso a trentadue denti:<< Sì, il signor Barton ha voluto il miglior studio di Washington e il miglior avvocato dello studio >> Ed non replicò, già ai tempi del college Irina aveva un ego grande come una casa e ciò aveva fatto di lei un ottimo avvocato ma anche una persona decisamente poco sopportabile.

<< Allora dimmi… >> e lei si avvicinò sorridendo ed infilandogli una mano sotto al braccio:<< Come ti vanno le cose qui? >> poi guardandolo con i suoi grandi occhi color caramello aggiunse:<< Perché non ci facciamo una di quelle belle chiacchierate come ai tempi del college? Sai quando facevamo le ore piccole a… >> scansandosi leggermente cercando di non dimostrarsi scocciato Ed fece un piccolo sorriso:<< Scusami ma ho avuto una giornata dura e non vedo l’ora di andare a casa a cenare e… >> << Oh ma è fantastico, che ne dici di una cenetta tra amici? Andiamo non puoi dirmi di no >> Edward non voleva essere maleducato, sua madre gli aveva insegnato ad essere un gentiluomo ma voleva davvero liberarsi di Irina e mettersi comodo sul divano, magari avrebbe chiamato Bella prima di andare a letto, voleva sentire la sua voce, voleva vederla anche ma non ne avrebbe avuto il tempo e Irina non gli stava certo facilitando le cose.

<< Irina davvero io non… >> ormai era quasi arrivato a casa e se non si disfava in fretta di lei gli sarebbe toccato davvero invitarla a cena, fortuna che Alice gli aveva già preparato qualcosa perché in quel momento non aveva nemmeno la forza di prendere una pizza dal congelatore e infilarla nel forno.

 

<< Edward? >> fu quella voce a farlo voltare verso la porta d’ingresso del suo villino:<< Bella? >> e guadò la fidanzata cercando di capire se era la sua mente che gli stava giocando un brutto scherzo o se davvero lei era lì davanti alla porta con in mano un mazzo di chiavi e quelle che avevano tutta l’aria di essere borse della spesa:<< Che cosa ci fai qui? >> domandò poi avvicinandosi e dimentico di Irina accanto a lui:<< Volevo prepararti la cena, stamattina quando lo hai chiesto ad Alice le ho detto che l’avrei fatto io, mi ha dato la sua copia delle chiavi di casa e… >> << Oh hai anche una cameriera che ti prepara la cena, direi che non te la cavi per niente male Eddy >> sentendo la bionda chiamare lei cameriera ma, soprattutto, il suo fidanzato Eddy con quella voce civettuola Bella si girò pronta a dirgliene quattro ma ci pensò Edward a risolvere la cosa:<< Bella non è la mia cameriera Irina, è la mia fidanzata >> poi avvicinandosi ad Isabella sorrise guardando la vecchia compagna di scuola:<< E per quanto mi avrebbe fatto piacere rivangare gli anni del college >> si voltò a guardare Bella con sorriso di trionfo:<< Credo di avere di meglio da fare stasera >> poi sollevando un braccio per poggiarlo sulle spalle di Bella infilò la chiave nella serratura entrando in casa.

 

Una volta di nuovo soli Bella poggiò le buste che aveva portato sul piano della cucina di Edward cominciando in silenzio a tirarne fuori il contenuto:<< Ehm…Bella… >> ed Ed si avvicinò alla ragazza:<< Sì? >> domandò lei continuando a restare voltata:<< Tesoro che cosa c’è? Sembri strana… >> Bella non cambiò minimamente posizione o quello che stava facendo poi aprendo un’antina per prendere una pentola per la pasta aggiunse:<< Chi era quella Eddy? >> sentendo quel nomignolo che tanto odiava l’avvocato di casa Cullen capì che grazie ad Irina si era appena cacciato in un bel guaio e che ci sarebbe voluta tutta la sua abilità oratoria e il suo amore per Isabella per uscirne illeso o per lo meno per uscirne!

<< Quella era Irina Denali, una mia vecchia compagna del college, te ne avevo parlato >> meglio cominciare da lì, meglio prendere la cosa con calma e…:<< Mi avevi anche detto che viveva a Washington o avevo capito male? >> lui annuì avvicinandosi e passandosi una mano tra i capelli:<< No, non hai capito male, è qui per seguire un caso a cui stanno lavorando Leah e Kate, lei è la parte avversa >>  ancora nessuna risposta, così provò di nuovo:<< Bella… Bella ti prego… >> << Se lavora per la controparte che cosa ci facevate insieme? Non c’è un qualche divieto dell’etica professionale o roba simile? >> Edward alzò gli occhi al cielo e stufo di quel tira e molla si avvicinò abbracciandola da dietro e affondando la testa nei suoi capelli scuri:<< Non è successo niente d’accordo? >> poi baciandole la testa aggiunse:<< Me la sono trovata davanti sulla Main Street e ha iniziato a parlare dei vecchi tempi e così via, stavo cercando un modo per liberarmi di lei quando ci hai visti >> poi facendo girare la fidanzata tra le braccia aggiunse:<< La sola donna che mi interessa avere nella mia vita sei tu Swan, dovresti saperlo ormai >> immobile come sempre davanti alle romantiche dichiarazioni di Edward Cullen, Bella, abbassò gli occhi cercando di nascondere un sorriso:<< Sei troppo bravo con le parole avvocato, non vale >> sorridendole a sua volta Ed le prese le mani nelle proprie:<< Credo che dovrò convincerti con i fatti allora >> e con lo sguardo più felice e serio che Bella gli avesse mai visto lo guardò mentre si metteva in ginocchio davanti a lei.

 

Cinque giorni dopo Alice era a bordo di un autobus che l’avrebbe portata a Jackson.

Sapeva che ci sarebbero volute ore ma se da una parte non vedeva l’ora di riabbracciare Jasper, dall’altra voleva un po’ di tempo da sola per riflettere su tutta quella storia: non aveva detto niente di preciso a nessuno circa il loro rapporto perché Ed avrebbe espresso la sua opinione come al solito non richiesta ed Emmett…beh Em era fin troppo iperprotettivo e avrebbe dato di matto immaginando che la sua dolce e adorata sorellina aveva un rapporto che andava oltre l’amicizia con un soldato della US Navy conosciuto ad un party di Halloween meno di due mesi prima!

Tuttavia ora che era da sola su quel sedile accanto al finestrino non poteva fare a meno di chiedersi che cosa provasse davvero lei per Jasper Whitlock…

Attrazione? Affetto? Amore?  

Sorrise da sola quando l’ultima parola le passò per la mente…amore…credeva che quello che la legava a James fosse amore, credeva che sarebbe durata e che anche lui provasse lo stesso, invece si era ritrovata con un cuore a pezzi e troppi fazzoletti usati, adesso non avrebbe commesso lo stesso errore…sì certo Jasper Roland Whitlock era decisamente diverso da James, lei si sentiva diversa quando era con lui, ma non per questo voleva dire che tutto sarebbe andato bene.

Non tutti avevano la fortuna di trovare la loro anima gemella e viverci insieme per tutta la vita…cioè era successo ai suoi genitori, a Rose ed Emmett e perfino a Edward e Bella se non si contavano gli anni che ci aveva messo suo fratello a dichiararsi, lei sembrava la sola della famiglia destinata a restare sola…o almeno prima di incontrare Jasper…

Scosse la testa cercando di tornare lucida, si era appena ripromessa di non lavorare troppo di fantasia, di andarci piano e invece si metteva a fantasticare come un’adolescente alla sua prima cotta! Fece una piccola smorfia cercando di convincersi a stare calma ma poi abbassò gli occhi sulla piccola scatola di cartone dorato che teneva in grembo: il suo lato romantico non aveva resistito e prima di partire la sera prima aveva preparato un pacco per Jasper con tutti i suoi dolci migliori, era un pensiero stupido forse ma lei sperava tanto che gli facesse piacere!

 

<< In libera uscita Whitlock? >> e sorridendo bonariamente la sentinella all’ingresso guardò Jasper in borghese che stava lasciando la base:<< Sì, una specie >> commentò Jasper mentre si infilava le mani nelle tasche per dirigersi alla macchina che aveva noleggiato quella mattina: aveva detto una piccola bugia ad Alice parlandole del motel accanto alla base, ma in fondo nessuno poteva condannarlo se voleva fare una sorpresa alla ragazza che gli faceva battere il cuore giusto?

Quando raggiunse il capolinea degli autobus parcheggiò poco distante spegnendo il motore e scendendo dalla macchina avviandosi verso la pensilina con gli orari, non aveva fatto che pochi passi quando una voce dolce come il miele lo fece voltare alla sua sinistra:<< Ciao tenente >> << Alice >> e il solo pronunciare il suo nome lo fece sorridere mentre allargava le braccia per accoglierla:<< Mi stai aspettando da molto? >> le domandò stupito di trovarsela già lì davanti:<< No, siamo arrivati cinque minuti fa, giusto il tempo di recuperare la mia valigia >> guardando il piccolo trolley che Alice si era portata dietro per un istante a Jasper si strinse il cuore: non si sarebbe fermata a lungo e lo sapevano entrambi ma lui avrebbe tanto voluto di sì…

<< Bene, allora visto che siamo qui, direi che è il momento di andare signorina Cullen >> e stringendole la mano intrecciando le loro dita insieme Jasper tirò fuori dalla giacca a vento le chiavi di un’auto:<< Quando devi rientrare alla base? >> gli domandò lei mentre caricava la sua valigia:<< Non immediatamente >> mentì lui poi aprendole galantemente la portiera lasciò che Alice gli passasse accanto ma poco prima che lei salisse in auto le afferrò la vita stringendola a sé chiudendole le labbra con un bacio che aveva atteso dal giorno in cui era partito da New Orleans.

<< Era da quando sono partito che aspettavo di farlo >> le guance di Alice arrossirono dolcemente a quelle parole poi mettendogli le braccia al collo e sollevandosi sulla punta dei piedi per arrivare quasi alla sua stessa altezza gli sorrise:<< Lo aspettavo anch’io >> poi anche lei lo baciò a sua volta e prima che uno dei due potesse accorgersene le mani di Jasper scivolarono sui bottoni del cappotto bianco di lei slacciandoli ad uno ad uno e facendogli accarezzare quel corpicino da fata avvolto in un abitino di lana e leggins invernali.

 

<< Ci stanno guardando >> commentò Alice quando si staccarono alcuni minuti dopo accorgendosi degli sguardi che qualche passeggero lanciava loro:<< Sono solo invidiosi, scommetto che vorrebbero essere al mio posto >> le sussurrò Jasper con un sorriso per poi aggiungere:<< Ma sarà meglio andare, prima che la situazione mi sfugga di mano >> e con quella frase sulle labbra la fece salire chiudendo la portiera e facendo il giro dell’auto per mettersi alla guida.

Alice lo guardò sorridendo per un istante e quando Jasper mise in moto si voltò a guardare la città fuori dal finestrino inconsapevole di quello che in realtà l’aspettava poco fuori dalla città…




Grimilde's

Sono ancora viva! Sì, so che probabilmente mi davate per dispersa ma invece sono ancora qui...
Questo capitolo è un po' di passaggio visto che non succede granché ma il prossimo sarà tutto incentrato sulla mini-vacanza dei nostri piccioncini quindi preparatevi per un bel po' di zucchero e molto, molto fluff...(forse anche qualche piccola lacrimuccia se riesco a farcela entrare nel capitolo chi lo sa...)
In ultimo una piccola precisazione: Edward NON ha chiesto a Bella di sposarlo, so che può sembrare così ma la risposta ci sarà nel porssimo capitolo...
A presto....e se non ci sentiamo prima del 25 AUGURONI di BUON NATALE.....

   
 
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