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Autore: LightingThief    22/12/2017    1 recensioni
Durante tutto il periodo Natalizio ho deciso che pubblicherò una raccolta di One Shot su questo tema.
Per ogni coppia scelta utilizzerò un prompt diverso che mi ispirava particolarmente per quei due personaggi.
Ovviamente il rating varierà in base alla coppia e spero possa piacervi.
1. »RufyxNami
2. »LawxBonney
3. »ZoroxPerona
4. »SaboxKoala
5. »IchijixReiju
6. »PellxBibi
(In costante aggiornamento)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sabo x Koala
Oh, sei ancora qui—…


Un flebile sbuffo uscì dalle rosate labbra della rivoluzionaria, mentre una ciocca di capelli biondo cenere venne spostata da davanti i grandi occhi scuri. Era un gesto che Koala faceva in maniera automatica quando era stanca e non riusciva a dormire. Questo, dunque, accadeva la maggior parte delle volte. C’erano sempre problemi da risolvere con i rivoluzionari e per quanto Sabo e Dragon cercassero di sorreggere da soli quel peso immane lei era decisa ad aiutarli.
Si trattava di scelte di vita. Lei aveva scelto di combattere e di unirsi al gruppo rivoluzionario perché credeva fermamente nelle loro idee, specialmente dopo tutto quello che era accaduto durante la sua infanzia. Non avrebbe più tollerato le ingiustizie e le sofferenze, proprio come non avrebbe più tollerato la schiavitù. Voleva provare, anche lei, a migliorare quel mondo in cui vivevano, voleva che la libertà fosse la vera sovrana e soprattutto avrebbe messo il proprio cuore e l’anima per una causa che sentiva così vicina. Magari non tutte le missioni implicavano il liberare schiavi, ma non importava: Koala si applicava sempre con il massimo delle energie per fare del proprio meglio. 
Ed era così che si ritrovò la sera di Natale, anche se non ricordava neanche che fosse Natale, con una pila di rapporti da compilare, una tazza di cioccolata fumante ed ovviamente una coperta sulle proprie spalle. Non era mai stata molto ordinata, infatti se ne stava sulla sedia della propria camera, in quel di Baltigo, con le gambe incrociate ed un pigiama più grande di qualche taglia. Il più delle volte, quando andava a dormire,  si dimenticava di cambiarsi, ma quella sera avevano tutti la serata libera, o almeno così aveva detto Dragon preso dallo spirito del Natale, sicuramente su suggerimento di Iva. Lei aveva accolto quella trovata con un sorriso divertito, gli altri avevano applaudito, mentre Sabo era certa che avesse fatto un cenno col capo ma si sarebbe dimenticato della cosa. 
Ormai Koala lo conosceva fin troppo bene, sapeva quanto si impegnasse nel proprio lavoro, ed aveva colto nel suo sguardo l’intenzione di non prendersi nessuna serata libera.
Lo sospettava ma non ne aveva parlato con nessuno, anzi, aveva addirittura finto entusiamo, cosa che faceva una volta ogni mille anni, ma la rivoluzionaria sapeva bene che erano scuse belle e buone solo per far stare tutti più tranquilli.
Ma poi, come poteva lei stare tranquilla? Prendersi cura di Sabo era una cosa che le veniva naturale, proprio come anche rimproverarlo o fargli i complimenti. Non era una cosa programmata, anzi, le era venuto tutto spontaneo fin dal primo momento in cui si conobbero. Erano piccoli e già allora lo avrebbe volentieri preso a schiaffi se solo Dragon le avesse dato la possibilità.
Eppure che cosa era successo in quegli anni? Perché quella faccia tosta aveva iniziato a farle uno strano effetto? Non era niente di che, o almeno così si era sempre ripetuta, però ogni qual volta si guardavano entrambi negli occhi Koala sentiva le proprie gote arrossarsi, ancor più se la distanza era decisamente ravvicinata. Si erano trovati un paio di volte in quella situazione,  dove nessuno dei due sapeva bene cosa dire, e lei per sdrammatizzare lo aveva rimproverato anche se non ve ne era davvero bisogno. Era chiaro che provasse qualcosa per il suo compagno, ma Sabo era decisamente troppo preso dal lavoro per rendersi davvero conto di quello che gli accadeva intorno. O almeno così la pensava Koala.
Le sarebbe piaciuto passare insieme a lui quella sera, per quanto fosse una cosa stupida Koala non faceva altro che desiderare cose del genere, quindi lasciò cadere l’ennesimo foglio di carta sulla scrivania. Non avrebbe ricavato niente, ne era più che certa specialmente visto l’ora tarda nella notte, quindi la folle idea di mettersi in movimento iniziò a farsi strada in lei. Se lo conosceva bene a quell’ora Sabo sarebbe stato ancora sveglio e pimpante nello studio a far volare fogli e piani. 
Quindi si mise ai piedi delle pantofole, lasciò la coperta sul proprio letto, lanciandola con molta poca delicatezza, e poi si precipitò fuori dalla stanza. 

Lungo i corridoi della base iniziò a maledirsi per non essersi coperta le spalle, vista la maglietta a maniche corte del pigiama, ma cercò di non focalizzarsi sul freddo ma piuttosto su ciò che gli avrebbe detto.
Era preoccupata per lui? Certo.
Voleva stare insieme a lui? Doppiamente certo.
Lui lo avrebbe capito? Molto probabilmente no, ma valeva la pena rischiare. 

La grande porta in legno dello studio lasciava presagire un ambiente semi buio, e l’unica fonte di luce era la lampada appesa al muro su una grande mappa. C’erano foto, ritagli di giornale, articoli appesi e sparsi qua e la. Quella era decisamente opera di Sabo ed alla quale Dragon si era arreso con gli anni, lasciando che il suo braccio destro trasformasse quella stanza in una sorta di covo segreto dove poter analizzare meglio le situazioni. Lo aveva visto camminare avanti ed indietro per quella stretta sala più e più volte, ed infatti, ancora una volta, lo trovò a fare esattamente ciò che si era aspettata. I capelli biondi erano scombinati, segno che doveva esser rimasto li dentro per parecchio tempo, le maniche della camicia erano, invece, sollevate fino ai gomiti, in modo tale da esser più comodo, ma soprattutto lo sguardo era perso nel vuoto.
Come se con la mente fosse chilometri lontano da lei.
E Koala avrebbe voluto seguirlo ovunque, se solo lui glielo avesse permesso. 
Un sorrisetto si dipinse sulle labbra della ragazza che si soffermò sulla soglia della porta intrecciando le braccia all’altezza del seno. 
«Una serata libera, eh?!»
Solamente allora, dopo quelle parole, il biondo finalmente uscì dal suo stato di trance e guardò con espressione stupita la ragazza. Doveva averlo sorpreso, visto e considerato la faccia da pesce lesso, ma una volta tanto decise di non sbatterglielo in faccia. 
«Oh, sei ancora qui—…» ribatté lui prima di fermarsi da quel ritmico deambulare lungo la stanza, ed allora si andò ad appoggiare contro il bordo della scrivania. 
«IO? Scherzi, vero? Quello che è ancora qui a lavorare sei tu, Sabo! Io sono solamente passata per—… te.»
Ammise senza troppi giri di parole, perché in fondo non ne valeva la pena tergiversare. 
Aveva imparato da piccola a non tenersi più tutto dentro e per questo motivo era sempre il ritratto della spontaneità, anche quando questo significava ammettere una cosa simile. 
«Davvero ti stavi preoccupando per me? »
E per la prima volta Sabo non disse qualcosa di ironico o scemo, ma semplicemente di gentile. Era sorpreso dalle parole di Koala, questo era certo, ma non era una sorpresa negativa, anzi. Sembrò quasi apprezzare quel gesto, cosa che fece sobbalzare il cuore di Koala. Insomma, non era successo niente, eppure il sorriso successivo che le rivolse fu qualcosa di estremamente piacevole. 
«Ovvio che mi stavo preoccupando per te, scemo.» continuò lei prima di darsi una spinta con il bacino in modo tale da staccarsi dalla parete di legno della porta. «Sai, ho pensato: scommetto che Sabo non si sarà andato a coricare, perché lo conosco troppo bene e so che non si prenderà mai una serata libera, anche se avrebbe dovuto farlo.»
Parlò tutto d’un fiato mentre sollevava entrambe le braccia al cielo quasi a voler avere un’aria più melodrammatica, quasi come avrebbe fatto Iva. Insomma, magari lui avrebbe fatto il tutto in una tutina super attillata e ballando, ma lei da Iva aveva imparato ad imitare i lati divertenti, non quelli da psicopatici. 
«Beh, i miei complimenti, hai indovinato tutto, tranne un piccolo dettaglio.»
«E sarebbe?» lo spronò la ragazza assumendo palesemente un’occhiata incuriosita mentre lo raggiungeva, fermandosi esattamente a poca distanza da lui. 
«Ero andato a dormire ma non sono riuscito a chiudere occhio. Insomma, ci ho provato—… quindi non farmi la predica, ti prego sii buona solamente per oggi.» ed ovviamente Sabo le rivolse un sorrisetto a metà fra lo stanco ed il sincero, e quello era il sorriso più bello che Koala avesse mai visto sul viso del rivoluzionario. 
«Io sono sempre buonissima, sei tu che riesci a farmi alterare in qualsiasi situazione—…» continuò la ragazza voltandosi, riuscendo addirittura a far ondeggiare i capelli tanto da lasciare che una ciocca ribelle le ricadesse davanti gli occhi. «Però non preoccuparti, per oggi niente rimproveri. Volevo solamente farti compagnia. Sai, ho anche pensato che era una festa e magari sarebbe stato carino non passarla da solo.»
Ed allora, quasi come se qualcosa si fosse smossa dentro di lui, Sabo allungò una mano verso il viso ovale di Koala e lentamente la riportò a guardarlo negli occhi. Ovviamente lei non oppose nessuna resistenza e forse, per l’ennesima volta, le sue guance si arrossarono. 
«Ma io non sono mai solo.»  il ragazzo pronunciò quelle parole con un tono flebile, come se fosse un segreto che doveva esistere unicamente fra loro due. «Ho te.» 
Probabilmente Koala dovette impiegare più del previsto per riuscire a riprendersi dallo stato in cui era piombata, perché Sabo ogni tanto riusciva a stupirla in quel modo, come se nulla fosse. E non si impegnava neanche tanto per farlo.
Non ci pensò due volte, allora, nel gettargli le braccia al collo, lasciandosi andare ad un grande atto di coraggio. Affondò il viso nell’incavo del suo collo e poi lo strinse come se da quell'abbraccio valesse la sua intera vita. Fu allora le mani del rivoluzionario si posarono sui propri fianchi, tanto da stringerla contro il suo corpo in una presa salda e dalla quale non si sarebbe mai voluta liberare. 
«E tu hai me. Sempre.» 
Aggiunse lei sorridendo ed a quelle parole le mani del ragazzo scivolarono lungo la sua schiena tanto da sollevarla da terra, in modo tale da azzerare la normale distanza che vi era fra di loro.
Koala era da sempre stata spinta a sentire le emozioni con più forza rispetto agli altri, questo perché da piccola le era stata negata la possibilità di essere sé stessa. Ed anche quella volta si sentì totalmente libera di amare come mai prima di allora aveva fatto. 
«Sempre.»
Probabilmente lo sussurrarono all’unisono, quando si guardarono negli occhi. Probabilmente le loro labbra si ritrovarono a metà strada quando si scambiarono in quel bacio. Probabilmente se lo sarebbero ricordati per sempre.
Probabilmente entrambi non si erano mai sentiti così vivi come quella notte.
   
 
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