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Autore: Ms Mary Santiago    24/12/2017    4 recensioni
[STORIA A OC – Conclusa]
[Sequel di “The Founder’s Tournament”. Per partecipare non è necessario aver letto l’altra storia]
A vent’anni dalla Fondazione sembra che tutto non sia più destinato a essere rose e fiori all’interno del castello di Hogwarts.
L’epica lotta tra Merlino e Morgana è storia ormai vecchia, ma la comunità magica viene scossa da una nuova, inaspettata decisione: Salazar Serpeverde abbandona Hogwarts.
Con la comparsa di uno strisciante pericolo che si annida all’interno del castello nessuno é al sicuro.
E la promessa di Salazar aleggia ancora nel castello.
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I fondatori, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Epilogo

 

 

 

 

 

 

 

14 gennaio

 

 

 

 

- Non vuoi proprio dirmi come hai fatto a scoprirlo, vero? –

Lilith scosse il capo.

- Ti ho già detto che è stata solo fortuna. –

- Ho controllato in quella maledetta biblioteca per decine di volte, ma non ho mai trovato nulla. Non è stata solo fortuna – la contraddì Lucifer, scrutandola dritta negli occhi. – Perché non vuoi dirmi come hai fatto, non ti fidi di me? –

Scosse il capo con vigore.

- Non c’entra questo … è solo che è complicato e strano. C’è qualcosa di strano in me – ammise sottovoce.

La voce di Lucifer si addolcì mentre le prendeva le mani tra le sue.

- Più strano di avere una famiglia disastrata che parla con i serpenti e che libera Basilischi in giro per la scuola per uccidere studenti? –

Lilith abbozzò un sorriso divertito.

- Forse non così strana -, ammise, - ma fin da piccola ho avuto la capacità di “leggere” informazioni da persone e oggetti semplicemente con un tocco. È stato così che ho trovato il libro – concluse mordicchiandosi il labbro inferiore.

- Ma è una cosa tremendamente ... –

- Lo so, assurda – lo interruppe.

- No, intendevo dire che è tremendamente affascinante. Personalmente baratterei l’essere un Rettilofono con questa facoltà all’istante. –

- Sul serio? –

Annuì con convinzione. – Assolutamente. Non devi temere il tuo dono o il giudizio altrui, è solo l’ennesima dimostrazione del fatto che sei … incredibile – concluse, accarezzandole il volto.

- Credo che il punto preciso sia il bagno delle ragazze da cui avevi sentito i sibili la prima volta – gli disse, rompendo quel momento d’intesa.

- Avverto subito Jace e andiamo a controllarlo. –

Lilith lo afferrò di nuovo per la mano, trattenendolo, - Aspetta. Ti prego, fate attenzione. –

- Sempre. –

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

- Sei sicuro che sia in questo punto? –

Lucifer annuì, indicando la porta dei bagni delle ragazze.

- Lilith ha detto che secondo le fonti che ha trovato sembrerebbe il posto più adatto. –

- E se lo dice Lilith non c’è margine d’errore, no? –

Ignorò il commento sarcastico del cugino e continuò a camminare a passo spedito.

- Abbiamo compagnia – annunciò Jacaerys, fermandosi d’un tratto e trattenendolo.

Si voltarono verso il corridoio deserto, le bacchette puntate dritte davanti a loro.

- Homenum revelio – sentenziò Lucifer.

La sagoma di Gertrude e poi quella di Stephan presero lentamente forma davanti a loro, infrangendo il loro incantesimo di Disillusione.

- Che accidenti ci fate qui voi due?! –

- Sappiamo del Basilisco – replicò Gertrude.

- E quindi sapete anche che è saggio girare alla larga. Altri due cadaveri non ci serviranno a nulla – replicò Jacaerys, appena un po’ più bruscamente di quelle che erano state le sue intenzioni.

I due Tassorosso sgranarono gli occhi, sorpresi.

- Quindi volete affrontarlo da soli? –

- Siamo gli unici due Rettilofoni della scuola, per cui sì. Voi ci sareste solo d’intralcio. –

Gertrude sembrò voler ribattere, ma Stephan la prese gentilmente per mano e la attirò a sé.

- Diamo loro retta, non è sicuro qui. –

- Ma … -

- Non possiamo aiutarli in alcun modo. –

Sconfitta, chinò il capo e si lasciò guidare via mentre i due ragazzi riprendevano il cammino.

- Spero solo che non si facciano ammazzare – mormorò.

Stephan sospirò di rimando. – Lo spero anche io. –

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Il Basilisco comparve davanti a loro non appena pronunciarono le prime parole in Serpentese.

Era un esemplare giovane, o almeno così sembrava date le modeste dimensioni, e apparve fin da subito che fosse scarsamente propenso ad obbedire ai loro ordini.

- Credo che si prepari ad attaccare – considerò Lucifer, vedendo la creatura chinare il capo verso di loro e sibilare minacciosamente.

- Acuto spirito d’osservazione. Cosa suggerisci? –

- A parte non farci ammazzare? Sono a corto d’idee purtroppo. –

Fece appena in tempo a terminare quella frase che la creatura scattò verso di loro in uno snudare di zanne, affondando il primo morso a vuoto.

Quando tentò nuovamente puntò verso Lucifer, costringendolo a gettarsi di lato e rotolare tra i frammenti di legno ormai andato in frantumi.

Jacaerys si frappose tra l’animale e il cugino, concentrando in quelle poche parole tutta la sua forza di volontà.

- Resta fermo. –

Il colpo di coda che ricevette in risposta lo colpì al fianco.

Le squame robuste tagliarono la divisa, ferendogli il costato e facendolo imprecare.

- Io, Jacaerys Slater erede di Salazar Serpeverde, ti ordino di rimanere fermo!

Questa volta il Basilisco interruppe l’attacco.

Fremette davanti a lui, la coda che vibrava, osservandolo con gli occhi da rettile.

- Bravo, così. E adesso torna nella tua tana e … dormi finchè l’erede non ti convocherà di nuovo – concluse, non trovando un modo migliore per intimargli di rimanere lì.

Il Basilisco obbedì, strisciando dentro la nicchia.

Sigillando l’apertura con un colpo di bacchetta, Jacaerys strisciò verso il cugino ormai privo di sensi tentando di rianimarlo.

Quando le iridi color carbone di Lucifer incontrarono le sue gli sorrise sghembo.

- Il serpentone è tornato a fare la nanna. Sarà il caso di andare a farci rimettere in sesto, morire dissanguati sul pavimento del bagno delle ragazze è terribilmente poco eroico. –

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

1 febbraio

 

 

 

 

- Non riesco ancora a credere che l’unica soluzione che hanno trovato sia questa – sospirò Genevieve mentre chiudeva il baule e lanciava un’ultima occhiata malinconica alla stanza che in quegli anni aveva condiviso con l’amica.

Kenna annuì, indossando il suo mantello da viaggio.

- Già, sembra assurdo anche a me, ma ricostruire quella parte del castello richiederà del tempo … senza contare lo scandalo di un Basilisco impazzito che ha vissuto all’interno del castello per mesi, mietendo vittime, senza che nessuno se ne accorgesse. –

La rossa annuì con aria afflitta.

L’idea di terminare quell’anno scolastico come privatista non le piaceva nemmeno un po’.

- Vai a trovare Jacaerys prima del banchetto di commiato? –

- Sì, dovrebbero dimetterlo tra poco. –

Genevieve sorrise maliziosa.

- Non è che tra voi due sta scoccando qualcosa, vero? –

- Non essere sciocca, trovo solo che non sia poi così male … e si è dimostrato molto coraggioso nell’affrontare il Basilisco. –

- Coraggioso lo è stato di sicuro -, convenne, - e a quanto pare per conquistare una Grifondoro non c’è nulla di meglio. –

Scosse il capo ridendo sommessamente, ma non la contraddì nuovamente e si limitò a lasciare la stanza.

Genevieve sorrise.

Era ovvio che l’amica aveva finalmente trovato qualcuno che potesse tenerle testa.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

- Alla fine ti sei decisa a mettere quella collana – considerò Jacaerys non appena la vide entrare nell’infermeria.

Kenna scrollò le spalle.

- Era troppo bella per rimanere chiusa nel baule. –

- Lieto che ti piaccia … e riguardo al giovanotto che te ne ha fatto dono? –

Sedette sul bordo del letto, inarcando un sopracciglio. – A cosa ti riferisci? –

- Intendo dire … so per certo che anche chi te ne ha fatto dono é tremendamente bello. –

Gli diede un buffetto su un fianco.

- E sai anche che è tremendamente arrogante? –

- Non si può avere mica tutti i pregi. –

Questa volta scoppiò a ridere di cuore, sorprendendosi nel vedere Jacaerys che faceva altrettanto.

Era la prima volta che lo vedeva ridere in modo genuino, realizzò, e si sorprese nel notare che quando lo faceva appariva ancora più bello e anche un po’ più giovane e innocente del solito.

- Sei stato fantastico, ma anche decisamente incosciente. Sei sicuro di stare davvero bene? –

- Così dice l’infermiera … e io ho solo fatto quello che doveva essere fatto. Lucifer è pur sempre mio cugino. Inoltre se gli fosse successo qualcosa credo proprio che Lilith avrebbe preteso la mia testa su un vassoio d’argento. –

- Già, sa essere spaventosa quando si tratta di qualcuno a cui tiene – convenne.

La mano di Jacaerys si avvicinò alla sua, intrecciando le dita tra loro, - E tu? –

- Non sarei qui se non mi importasse di come stai. –

Il sorriso sul volto del ragazzo si allargò ancora di più. – Immagino che sia la risposta migliore per preannunciare l’inizio di qualcosa. –

- Questa sarebbe la risposta migliore – lo contraddì Kenna, sporgendosi verso di lui e baciandolo delicatamente sulle labbra.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Etamin la individuò proprio mentre stava scendendo dalla carrozza per arrivare al punto in cui avrebbero trovato ad attenderli la Passaporta che li avrebbe rispediti a Diagon Alley.

Le si affiancò, prendendola sottobraccio e allontanandola leggermente dal resto del gruppo.

- Stai bene, Gen? –

Annuì.

- Solo un po’ di tristezza, Et. –

- Già, Hogwarts mancherà anche a me -, convenne, - ma a settembre torneremo qui e per allora tutto sarà risistemato. E poi non dimenticare la cosa più importante. –

- Che sarebbe? –

- Io non me ne andrò certo da nessuna parte, sarò sempre qui a darti il tormento – replicò, strizzandole l’occhio.

Ridacchiò.

- È forse una minaccia, signor Black? –

- È una promessa – la contraddì, una scintilla seria e profonda nelle iridi grigio azzurre che le lasciò intendere che non intendesse semplicemente in qualità di amico.

Arrossì leggermente.

- Per tutta la vita? –

- Anche di più. –

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

1 agosto

 

 

- Tornare qui fa sembrare tutto tremendamente strano – considerò Gertrude, mentre s’incamminavano verso le lapidi che riportavano i nomi dei loro compagni caduti vittime del Basilisco.

Si soffermò sulla lapide di Samuel, un sorriso triste sul volto.

Stephan le circondò le spalle con un braccio e l’attirò a sé e le scoccò un tenero bacio a fior di labbra.

- Se ci vedesse in questo momento probabilmente se ne uscirebbe con una delle sue battutine sarcastiche su quanto siamo smielati o su come lui avesse sempre saputo che saremmo finiti insieme – considerò.

- Già e noi gli diremmo di farla finita. –

- E lui non ci ascolterebbe … non ci ascoltava mai del resto. –

Gertrude accarezzò la lastra di marmo, percorrendo con la punta delle dita i solchi che tratteggiavano il nome dell’amico.

- Ci manchi tantissimo, Sam. –

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Carinae rimase in leggera disparte mentre il fratello si avvicinava alla lapide di Coralie.

Lo vide chinarsi a depositarvi un mazzo di fiori, gigli candidi come lei, e mormorare qualcosa a voce talmente sottile che non ebbe modo di capire il significato di quelle parole.

Non che ce ne fosse davvero bisogno del resto, il dolore straziante che aveva provato non lasciava alcun dubbio sul fatto che fossero parole che venivano dritte da un giovane cuore ancora ferito.

Lo vide avvicinarlesi poco dopo.

- Possiamo andare. –

- Ne sei sicuro? –

- Sì, le ho detto tutto quello che dovevo … forse troppo tardi, ma credo che alla fine quello che conta davvero è che io l’abbia fatto. Adesso posso ricominciare a guardare avanti e provare a tornare a vivere. –

- Lei lo avrebbe voluto. –

- Lo so. Tutti loro lo avrebbero voluto. –

- Ed è quello che faremo. –

Annuì mentre si allontanavano da quell’improvvisato cimitero all’aperto.

Sì, avrebbero vissuto la loro vita anche per chi non c’era più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

La storia si è conclusa un po’ prima di quanto avevo inizialmente immaginato, ma la scomparsa dei vari personaggi ha portato a un’inevitabile modifica della trama perciò mi sono dovuta regolare di conseguenza.

Vorrei ringraziare tutti voi che avete seguito la storia, spero di rivedervi in qualche mio altro progetto.

Alla prossima.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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