Le due navicelle erano atterrate, o meglio si erano schiantate, in una grande radura.
Il primo pilota aprì il portellone con un calcio e saltò fuori.
Gettò via il casco e corse ad aiutare il secondo pilota, rimasto intrappolato all'interno dell'ala x.
< Tutto intero? > domandò appena l'amico riuscì a liberarsi.
< Sì ma il resto dello squadrone è andato. Leia sarà furiosa. >
< Forse. > replicò l'amico:< Ma almeno siamo sopravvissuti. >
< Attaccare quello Star Destroyer non è stata una grande idea. >
< Non avevamo scelta Luke. Ci avevano scoperti e non avevamo abbastanza carburante per tentare un salto nell'iperspazio. Dovevamo attaccare, era la nostra unica possibilità. > disse sicuro di sé.
< Ora non ci resta che mandare un segnale di soccorso alla flotta e sperare che ci raggiungano in fretta. >
< Sì è la cosa migliore da fare. > disse lui tornando al caccia.
Mentre il giovane pilota controllava se il trasmettitore era tutto intero Luke si sgranchì le gambe e fece una breve passeggiata lì intorno.
< Sembra quasi Javin IV. > disse poi osservando i grandi alberi che circondavano la radura.
< Sì ma è Xidor. Un pianeta misconosciuto dell'orlo esterno. >
< È un buon posto per nascondersi. > ribatté Luke.
< Vuoi per caso proporlo a Leia come nuova base ribelle? >
< Non sarebbe male. Non lo conosce quasi nessuno ed il clima è decisamente migliore rispetto a Hoth. >
< Forse. Ma non approverà. >
< Sì hai ragione. Hoth è una base praticamente perfetta. > replicò Luke.
Wedge disse di sì e si sedette su un masso lì vicino.
< Saranno sopravvissuti? > domandò allora Wedge.
< Chi? Gli altri membri dello squadrone? > rispose lui:< No, non credo. Siamo gli unici superstiti temo. Ci avrebbero già contattato. > e si sedette accanto all'amico.
Wedge alzò gli occhi al cielo:< Ho come la sensazione che fra poco sarà buio. Forse ci conviene preparare un piccolo falò, per sicurezza... >
Ed era proprio così. Su Xidor i giorni duravano circa 12 ore e le ore di luce, specialmente in quella stagione, erano davvero poche.
Quando Mira giunse nel luogo dell'impatto il sole era già tramontato da un pezzo.
I due piloti stavano tranquillamente mangiando le poche provviste che si erano portati dietro quando la visione di una luce poco distante li fece sobbalzare.
< Dobbiamo nasconderci. > esordì Luke facendo segno all'amico di muoversi.
< Non sarebbe meglio affrontare la cosa a viso aperto? >
< Vuoi forse che ti ricordi cos'è successo su Barovir? >
Wedge spense il fuoco versandoci sopra quello che rimaneva del latte di bantha. Poi si nascose poco distante assieme all'amico.
Mira arrivò un minuto più tardi. Osservò la radura e la sua attenzione venne subito catturata dagli ala-x.
L'impatto doveva essere stato molto violento, i due caccia erano gravemente danneggiati. Non avrebbero potuto in alcun modo riprendere a volare.
Puntò la pila verso il focolare. Qualcuno doveva essersene andato da pochissimo tempo.
Il fascio di luce illuminò nuovamente gli ala x, ma improvvisamente si spense.
< Andiamo, andiamo! > si lamentò la ragazza dando qualche colpo alla pila.
< Karabast! Dev'essersi scaricata. > brontoló infine e controvoglia accese la spada laser per fare un po' di luce.
Un lungo fascio di luce gialla la illuminó.
Mira continuò la sua ispezione. Salì più in alto verso i comandi e sorrise.
< Ah bene! Finalmente un trasmettitore funzionante! > e lo afferrò. Scese dal mezzo e fece per ritornare alla baracca quando improvvisamente si fermò.
C'era qualcosa di strano nell'aria, qualcosa che non percepiva da diversi anni. Forza?
Si girò di scatto e per poco non venne colpita da un altra spada laser, questa volta di colore azzurro.
Mira rispose a tono e con due colpi di spada e un calcio ben assestato mise al tappeto il misterioso assalitore.
< Ehi, ehi, calma ragazzino! Non voglio farti del male. > replicò Mira con il tono più autorevole che riuscì a trovare.
Lui cercò di colpirla nuovamente e Mira, piuttosto seccata, gli strappò dalle mani la spada laser.
< Smettila di tentare di uccidermi! >
< Sei una ladra, rimetti subito quel trasmettitore a posto. > sbottó lui.
Mira gli puntò la spada dritta in faccia. La divisa arancione parlava chiaro.
< Sei un ribelle, questo è chiaro. > commentò lei:< Un pilota ribelle. >
Lui annuì:< Fiero di esserlo. >
< Perché mai un pilota della ribellione va in giro con una spada laser? Dove l'hai presa? > gli domandò dubbiosa.
< È di mio padre. > replicò lui irritato.
Mira annuì.
< Tuo padre? >
< Era un Jedi. > spiegò lui.
< Anch'io lo ero. > commentò la ragazza allontanando la lama dal suo viso.
< Eri un Jedi? >
< Solo un'apprendista, diventata ribelle e poi regina. > replicò Mira porgendo la spada al ragazzo:< E tu? >
< Il mio maestro è morto prima di... >
Non fece in tempo a finire la frase, Wedge cercò di sparare alla ragazza col blaster ma lei riuscì a deviare il proiettile.
< Non sono vostra nemica. Anch'io ero nella ribellione. > fece la ragazza togliendosi il cappuccio e mostrandosi così al secondo pilota.
Wedge sussultò.
Non riusciva a credere ai propri occhi.
< Mira?! > esclamò con una voce che la ragazza conosceva fin troppo bene.
< Wedge... > sussurró lei con le lacrime agli occhi.
Il ragazzo fece qualche passo verso di lei e le sorrise, Mira si mise a piangere di gioia.
I due si abbracciarono.
< Wedge, oh mio caro Wedge! > disse lei senza smettere di singhiozzare.
< Mira non sai quanto sono felice che tu sia viva! Devo dirlo a tutti! Dodonna, Ackbar, Mon Mothma! Saranno contentissimi di rivederti! > esclamò Wedge prendendola per le spalle.
Luke continuava a fissarli, confuso.
< Nessun problema Luke. Lei è a posto. Anzi, più che a posto! Era un capitano della ribellione anni fa ed era molto abile. > spiegò all'amico ancora a terra.
Lui si rialzò e si tolse la polvere dai vestiti.
< Mira Hader. > disse porgendogli la mano.
Lui la strinse anche se un po' confuso:< Luke Skywalker. >
Mira si rivolse nuovamente a Wedge:< Siete entrambi stanchi e affamati, credo. Se volete seguirmi posso offrirvi un posto dove dormire questa notte e qualcosa da mangiare.>
I due annuirono e seguirono la ragazza fino alla sua abitazione, su una collina a diversi chilometri da lì.