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Autore: _SlytherinPrincess_    07/01/2018    0 recensioni
"Ma ascoltami bene.
La più amabile e bella delle tue discendenti perirà dopo il compimento della maggiore età.
Solo cento volte si sveglierà e altre cento vedrà il sole tramontare.
A meno che il fiore non diventi parte di una costellazione."

E voi cosa fareste se scopriste di essere state maledette da una vecchia megera anni prima della vostra nascita? Precisamente durante l’ultima battaglia della Seconda Guerra Magica.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Erano passate appena due ore da quando Rose era salita sull'Hogwarts Express, eppure non poteva fare a meno di lamentarsi. Come tutti gli anni. 
"Dai Ro', pensa che mancano solo quattro ore e poi saremo nei nostri bellissimi letti." la prese in giro sua cugina, semi distesa sulle gambe di Thalia.
"Quattro ore più altre tre, per il banchetto di inizio anno." continuò Scorpius, che invece era seduto di fianco a Dylan e carezzava placidamente una piccola palla di pelo candido.

"Non riesco ancora a capire perché Rys, pur non avendoti mai visto, ti stia coccolando in questo modo. Insomma, vive con me da tre mesi e non si è fatta ancora nemmeno toccare." la Rossa, indignata dal comportamento della sua piccola gattina, incrociò le braccia al petto con fare stizzito.

"Che ci posso fare io se Daenerys mi adora? Evidentemente le sto più simpatico io." rispose con ilarità il biondo, lisciando il pelo bianco e facendo fare le fusa alla bestiolina sulle sue gambe.
La ragazza sbuffò, guardando il gatto con disappunto.
"Avrei di gran lunga preferito Arya. Almeno lei non è scorbutica come te" si rivolse direttamente al suo animale domestico, non sapendo se questo potesse sentirla. Purtroppo era risaputo che la maggior parte dei gatti con il manto e gli occhi così chiari erano sordi dalla nascita ma, nonostante questo, sapeva che non l'avrebbe mai potuta scambiare con la piccola gattina nera di suo fratello.

La gatta la guardò per un secondo con i suoi occhioni azzurri, poi si voltò di nuovo, quasi annoiata dalla padroncina.
Probabilmente lei ci sentiva eccome.
"E pensare che ti ho anche dato il nome del mio terzo personaggio preferito." continuò infastidita la Rossa, ricevendo un'occhiata divertita da Scorpius.
"Wow, terzo?" le chiese in mezzo a una piccola risata.

"Che c'é?!" rispose lei, mettendosi sulla difensiva. "Il mio personaggio preferito è maschio e poi non avrei potuto chiamarla Arya. Non ha l'aspetto di una 'Arya'. E anche se fosse stato un maschio non lo avrei mai chiamato Jon, non esiste altro Jon Snow all'infuori del Re del Nord." concluse con estrema serietà il suo discorso, rivolgendo un'ultima smorfia al ragazzo e torturando una delle sue trecce olandesi.

Scorpius Malfoy a volte non riusciva proprio a capirla. Con quelle sue acconciature strane, la sua ossessione per quella storia babbana, il suo amore per i jeans strappati e le sue Vans. Fatto sta che era rimasto affascinato da lei sin da subito e, con il passare del tempo, si era convinto che lei fosse quasi troppo bella per quel mondo. Troppo semplice, troppo spontanea.
Non che fosse una santa, anzi.
Il più delle volte lo faceva dannare con tutte quelle idee strane e maledettamente accattivanti, tutti gli scherzi e le vendette che avevano attuato, tutte le punizioni passate insieme.
Era pur sempre una Serpeverde.

Scorpius aveva sempre pensato che la sua Rosie avesse qualcosa in più delle altre, oltre alla bellezza travolgente e il carattere forte. Rose era sincera nel suo sguardo glaciale, sincera nei bruschi modi di fare, davvero troppo sincera per riuscire a sopravvivere in quel mondo. 
"Ah e poi Elise mi ha chiesto di combinarle un appuntamento con te e io le ho risposto che ne sarei stata felice. Che ne pensi di sabato?"
"È perfetto. No, aspetta. Cosa hai detto?" rispose terrorizzato il biondo alla domanda di Rosaline, che intanto lo guardava con la faccia di chi la sa lunga.
"Volevo solo vedere se mi stavi ascoltando. Anche se Elise mi ha veramente chiesto di combinarle un appuntamento." ridacchiò la ragazza, insieme ai suoi amici.
Il biondo assunse una faccia a dir poco preoccupata, se possibile diventando ancora più pallido del solito.
"Tranquillo, le ho detto di farsi una girata. Quella ragazza mi irrita."

"Tesoro, mi hai fatto perdere dieci anni di vita." 
"Sei già bruttino così, non voglio vederti da vecchio." Rose cercò invano di trattenere la risatina provocata dalla sua 'geniale' battuta. Stava ancora ridacchiando sotto lo sguardo divertito di Scorpius, infatti, quando quell'uragano che tutti chiamavano Roxanne Weasley oltrepassò la porta dello scompartimento.
"Stasera festa nella Stanza delle Necessità, appena dopo il banchetto." disse mangiandosi qualche lettera, tanta era la fretta, e scomparendo subito dopo.

Rose sbuffò e chiuse gli occhi prima di accasciarsi mollemente sul divanetto.
"Ragazzi, credo che non rivedrò il mio letto tanto presto."

_
"Ro', diamine, sei pronta?" aveva urlato Dominique mentre rientrava nella stanza e cercava i suoi orecchini.
Rosaline si guardò ancora una volta allo specchio, squadrò il suo corpo coperto da una semplice gonna di jeans e un top che le lasciava scoperte le spalle lattee.
Osservò soddisfatta le sue scarpe alte e la corona creata con i capelli fiammeggianti. Era decisamente pronta, tutta la stanchezza che la aveva assalita poco prima era sparita del tutto.
"Sono pronta, Nique. Cerca di darti una calmata." 
"Non posso, devo essere perfetta. Ti ho detto che Jack sarà alla festa?!" udì la bionda gridare di rimando, poco prima di sentire tre colpi alla porta.

Si affrettò ad aprirla e si pentì subito dopo di averlo fatto. Tre ragazzi di sua conoscenza si fiondarono nella stanza come se quest'ultima fosse loro, incuranti della vista di una Thalia mezza svestita che usciva inconsapevole dal bagno. Quando il castello era stato ricostruito non era stato aggiunto nessun incantesimo di protezione ai dormitori femminili. Non sapeva ancora se esserne felice o preoccupata.
"Forza, ragazze. È ora di fare festa!"
Altro che preoccupata, doveva assolutamente presentare un reclamo formale alla preside.

   
 
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