Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Vera_D_Winters    07/01/2018    2 recensioni
Tributi:
Sabo e Zoroko
Ace e Kidda
Pell e Miss Doublefinger
Kobi e Tashigi
X Drake e Lawiko
Izou e Whitey Bay
Paulie e Kalifa
Wiper e Nami
Sanji e Shirahoshi
Marco e Nico Robin
Ichiji e Reiju
Bartolomeo e Rebecca
Settantacinque anni fa i pirati di Raftel insorsero per rivendicare la propria libertà dal governo mondiale oppressivo e totalitario. Attraverso la marina ed altre organizzazioni governative però, tale ribellione venne sedata con il sangue ed ogni isola tacciata di essere rifugio dei pirati venne distrutta.
Solo dodici isole vennero risparmiate dalla furia dei nobili di Marijoa, e per far si che gli orrori del passato non venissero ripetuti, ogni anno da quel momento in poi ogni isola ebbe l'obbligo di offrire in tributo un giovane e una giovane del luogo, affinchè questi partecipassero ai "Giochi dei Sette Mari", un torneo all'ultimo sangue da cui un solo tributo può uscire vincitore.
Tutto proseguì dunque in questo macabro ordine, almeno fino ai settantaquattresimi giochi, nei quali uno dei giovani provenienti dalla più povera e cupa delle isole, sfidò apertamente Marijoa e il Presidente in carica Akainu.
Cosa succederà dunque nell'incombente edizione della memoria?
Genere: Angst, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akainu, Altro Personaggio, ASL, Famiglia Vinsmoke, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gli allevamenti intensivi di Alabasta erano ormai lontani quando Pell si affacciò a guardare la distesa di mare aperto oltre il finestrino del treno, gli occhi scuri velati di rassegnazione. Le due cicatrici che tagliavano a metà le proprie guance non erano mai parse così tanto una scia di lacrime come in quel momento.
Il suo cuore era rimasto sulla sua isola natia, con Bibi, le cui vere lacrime avrebbero accompagnato i suoi incubi fin dentro l'arena, ancor più del sangue che scorreva a fiumi.
Quando il proprio nome era stato estratto dal boccione trasparente per la seconda volta nel giro di sette anni, il mondo gli era mancato sotto i piedi e tutto era tremato attorno a lui, eppure il suo primo pensiero non era stato per la propria vita, per la propria incolumità, bensì per quella donna dai lunghi capelli turchesi che non aveva retto e si era accasciata tra le braccia del padre, disperandosi sino a perdere i sensi. 
E Pell non era nemmeno potuto andare a stringerla, a frenare quella caduta come faceva sempre da quando la conosceva.
Aveva chiesto a Koza di prendersi cura di lei, Koza il cui fato aveva risparmiato una nuova discesa negli inferi.
Aveva dovuto chiedere a colui di cui più era geloso di prendersi cura della ragazza che amava, poichè Pell stesso probabilmente non avrebbe più potuto.
E si era lasciato tutto alle spalle, la sua terra, la sua gente, il suo cuore.
«Stai anche per metterti a frignare come una donnetta oltre che continuare a sospirare affranto? No dimmelo così almeno lo so in anticipo e posso chiedere a Crocodile un catino per vomitare. » 
La voce fastidiosa ed acida di Miss Doublefinger tagliò l'aria come un coltello che affonda in un panetto di burro, e fece voltare il giovane uomo verso quella che doveva essere una compagna di squadra, e che invece era la prima persona a cui Pell desiderava infilare una lama nel cuore.
I ricci bluastri erano un groviglio intricato che la facevano sembrare una pazza, cosa che probabilmente era davvero, e la sua muscolatura faceva ben capire che non era una creatura indifesa come lo era invece la maggior parte delle donne di quel distretto.
«Non sto per piangere. Ma io ho lasciato indietro qualcosa a differenza tua che non hai niente.»
«E se pensi che mi importi e tu ora mi stia ferendo interiormente ti stai sbagliando di grosso.» 
«No, tranquilla. Lo so che niente ti turba e nemmeno mi interessa farlo. Stavo solo esponendo un fatto. Ed il fatto è che tu non hai nulla da perdere in questi giochi, a differenza mia.»   
«Ti sbagli. Io combatto per la mia vita. Perciò non avrai favori da parte mia, non mi sacrificherò per farti tornare dalla tua bella Bibi.»   
«Io non te l'ho chiesto.»   
E la conversazione sarebbe continuata così a stilettate secche e colme di astio e cattiveria, se non fosse intervenuto il mentore, comparso nel vagone in una nuvola di fumo acre nata dall'inseparabile sigaro che Sir Crocodile teneva sempre tra le labbra.
Sul suo viso olivastro si stagliava la cicatrice che si era guadagnato ai propri giochi, ed il suo sguardo nero come i capelli laccati che gli incorniciavano il viso, palesava solo fastidio.
Difficile dire se fosse per loro due, per la situazione in sè, o per qualcosa d'altro. L'uomo corpulento e alto infatti, aveva quell'espressione arcigna praticamente costantemente.
Il giovane tributo probabilmente credeva l'avesse perfino quando dormiva, ma non si sarebbe mai avvicinato per appurarlo. Che rimanesse pure una teoria. Non ci teneva a finire con il collo squarciato dall'uncino che il mentore aveva al posto della mano, altro regalo della sua avventura nell'arena.
«Avete finito di massacrarvi? Mantenete questo livore per l'arena, per gli altri tributi. Vi massacrerete tra voi alla fine.»   
Ecco il grande consiglio del grande mentore.
Pell aveva voglia di prendere a testate il vetro e buttarsi in mare suicidandosi così e lasciando perdere tutto. Ma quello sarebbe stato il modo migliore per assicurarsi di non vedere Bibi mai più e quello non era ciò che voleva. Se c'era qualcosa per cui avrebbe combattuto, quello era propria lei.
Perciò regalò un ultimo sguardo sconsolato a quei due compagni di viaggio che non avrebbe mai scelto per volontà propria, e cercò di concentrasi sui grandi allevamenti di cavalli in cui correva libero nelle terre di Alabasta, richiamando quella pace e quel senso di poter fare tutto e desiderare tutto, anche se Marijoa stringeva il suo gioco su tutti loro.
Ma quando cavalcava... tutto scompariva.
Quando cavalcava c'era solo lui e c'era il vento, ed era come avere un paio d'ali.
Questo gli sarebbe mancato più di ogni altra cosa.


Il clima era molto diverso sul treno partito da Rogue Town.
Non c'era tensione, non c'era rabbia, non c'era odio.
C'erano solo tre persone unite da un unico infausto destino che cercavano di capire come uscirne il più indenni possibili.
Smoker, un altro appassionato del club del sigaro, era chino su dei resoconti di anni ed anni di giochi, i capelli ingrigiti dal tempo meno ordinati del solito, tutta la sua attenzione focalizzata su ciò che stava leggendo, come se in quelle carte vi fosse la strategia vincente per loro. Dall'altra parte del tavolino in mogano, tondo e lucido, Tashigi leggeva un libro che raccoglieva tutti i tipi di armi bianche, anche se non aveva bisogno di studiarle poichè lei sapeva quale di quelle era quella adatta a lei. In tutto ciò Kobi invece, cercava di mandare giù qualche boccone, sebbene il suo stomaco si rifiutasse abbastanza di mantenere qualcosa al proprio interno. La fascia colorata donata dalla sua sorellina teneva in ordine i capelli di un pallido rosa, e faceva a pugni col pallore del proprio volto in quel preciso momento.
Non sembrava volare nemmeno una mosca, ed anche a Rogue Town non era volata una mosca quando i loro nomi erano saltati fuori tramite la voce di Hina, la presentatrice del loro distretto. Tutto si era svolto nel più assoluto contegno. Non fosse mai che in quel luogo esso venisse a mancare.
Gli abitanti di quel distretto portavano sulle loro spalle un grosso peso, un'eredità che li aveva resi tanto odiati quanto decantati a seconda dei punti di vista di chi ne parlava. 
Se la ribellione dei pirati era partita da Raftel infatti, e da lì poi si era propagata per tutto il globo sino alle porte di Marijoa, Rogue Town ne era stata la fine. L'ultimo avamposto della ribellione, i cui abitanti giunti alla fine, forse per paura o per chissà quale promessa fatta dai draghi celesti, avevano consegnato il re dei pirati ai pacificatori della marina, che lo avevano giustiziato nella pubblica piazza, spegnendo così il fuoco della rivoluzione.
Senza più un volto i ribelli disorganizzati avevano iniziato a perdere terre e uomini, e alla fine la soppressione era giunta e Marijoa aveva trionfato.
Il capro espiatorio di tutto era dunque diventato il nono distretto, un distretto abbastanza militarizzato, ma non abbastanza vicino ai draghi celesti per fornire pacificatori alla Marina, e non abbastanza amato dai distretti più poveri e disagiati, che li vedevano come traditori infidi e inaffidabili.
Ma Kobi non voleva essere così.
Non voleva essere nè militare nè codardo.
Quali che fossero stati i motivi che avevano portato la sua isola natia a scendere a patti con i dittatori, non erano le proprie ragioni, così come non erano sue nemmeno le idee dei pirati ribelli. Lui era lui e basta. Un individuo unico nel suo pensiero e nelle proprie convinzioni.
Si era distinto nei suoi giochi per il suo essere pacifico, per la sua misericordia, per la sua compassione, e così avrebbe fatto anche in quella nuova sfida, sebbene Smoker volesse optare per una strategia diversa.
Be che la usasse per Tashigi, Kobi per una volta non avrebbe dato ascolto al loro mentore che stimava, sì, ma a cui non avrebbe permesso di snaturarlo solo per portarlo alla vittoria.
Il giovane infatti era prontissimo ad accettare la morte, purchè il suo io se ne andasse secondo le proprie regole. Questa era la sua unica condizione al momento.
Aveva anche paura certo, ma più di tutto temeva che qualcuno potesse cambiarlo, modificarlo, renderlo ciò che tutti pensavano fosse, questo era il suo timore più grande.
Marijoa possedeva le loro terre, la loro libertà, il diritto di decidere sulla loro vita e sulla loro morte, ma non possedeva i loro cuori.
E Kobi non avrebbe permesso a nessuno di corrompere il proprio, amico o nemico che fosse.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Vera_D_Winters