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Autore: __zeroshiro    08/01/2018    1 recensioni
Subito dopo la cerimonia del diploma, Oikawa è costretto, per ragioni misteriose a Iwaizumi, a lasciare la prefettura di Miyagi e a trasferirsi in una delle più grandi metropoli del Giappone: Tokyo. Due anni dopo le vite dei due si intrecceranno nuovamente e questo loro incontro porterà una svolta decisiva per Tooru, e in lui si risveglieranno quegli stessi sentimenti che aveva tentato inutilmente di reprimere.
Dal capitolo numero 1:
Oikawa si accasciò a terra esausto, la sua mano era scivolata fino al polpaccio e stringeva dolorante la stoffa che lo ricopriva. Gli occhi di tutti erano puntati su di lui. "La verità è che sono solo un patetico."
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Issei Matsukawa, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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< < Iwaizumi-kun ! Noi andamo, sicuro di non voler venire ? > > il suo compagno di stanza lo richiamò.
< < No scusate. Ho da fare. > > un sorriso tirato prese posto sul suo viso.
< < Come preferisci ! Se hai bisogno chiama ! > > esclamò l'altro poco prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Fece un cenno con il capo ed osservò piuttosto spazientito l'orologio legato al suo polso, segnava le 17:07. Sarebbe arrivato in tempo ? Lo sperava.
Il cafè non era molto distante dall'hotel ma i traffico e le condizioni climatiche lo avrebbero sicuramente rallentato; la temperatura sarebbe scesa ulteriormente, o almeno, questi era ciò che aveva affermato la radio.
Si precipitò fuori dalla struttura e prese al volo un taxi. L'aria gelida lo fece rabbrividire, si strinse nel suo cappotto in cerca di calore.
< < Dove ti porto ? > > domandò l'autista osservando la figura del ragazzo nello specchietto.
Hajime scandì con lentezza e chiarezza l'indirizzo, poi nascose il viso nello scalda-collo.
< < Sei anche tu un suo fan ? > > rise mantenendo lo sguardo sul traffico.
< < Non proprio, siamo amici di infanzia. > > farfugliò con un filo di voce.
Ma potevano ancora definirsi tali ?
Oikawa lo aveva abbandonato senza fornirgli nemmeno una spiegazione, niente. Lo aveva lasciato. Solo. Non un messaggio, non una chiamata, non una mail.
Aveva provato innumerevoli volte a contattarlo ma l'unica voce che aveva udito era quella della segreteria telefonica, una voce così irritante e al tempo stesso, così diversa da quella di Tooru.
Aveva anche tentato di parlare con sua mamma, ma si era trasferita chissà dove subito dopo l'improvvisa scomparsa del suo amico d'infanzia, un'unica cosa lo poteva consolare : sapere che Oikawa era con lei.
Ma quel giorno di freddo inverno, aveva potuto constatare il contrario.
Dove aveva vissuto in quei tre anni ? Questa era una delle innumerevoli domande a cui voleva dare una risposta. Voleva sapere tutto su Oikawa, quello che aveva passato ma soprattutto, il motivo per cui si era allontanato da lui.
< < Hey bello, siamo arrivati ! > > la voce del tassista lo distrasse.
Iwaizumi pagò il servizio e subito dopo abbandonò la vettura sbattendo la portiera. Si guardò in giro disorientato, era la prima volta che si trovava a Tokyo, e l'aveva sempre trovata una città troppo caotica e affollata per i suoi gusti.
Entrò a passi svelti nella caffetteria, una calca di persone gli impedivano il passaggio, erano per la maggioranza ragazze e adolescenti, il moro quasi si vergognò di trovarsi lì.
Un'improvviso vociare si alzò nella sala, lo schiacciatore riuscì a distinguere perfettamente un "maledizione" e un "dove cavolo è andato" tra tutte quelle voci.
< < Hey ... > > diede un colpetto alla spalla di una ragazza, ella si girò. < < Che cosa sta succedendo ? > >
< < S-sembra che Oikawa-san sia sparito ... > > disse lei stringendo un quadernetto bianco.
" Che cazzo combina ?!"
Hajime lasciò il locale e iniziò a correre per le vie di Tokyo, senza una meta precisa.
Non sapeva dove andare, non conosceva la città, ma voleva fidarsi del suo istinto.
Svoltò in una viuzza secondaria e fermò un'anziano.
< < Mi scusi, ha visto questo ragazzo ? > > gli mostrò una loro foto, era del giorno del diploma, quando ancora Oikawa sorrideva.
Il vecchio sbattè più volte gli occhi, si avvicinò un poco per vederla meglio, e rimase così per qualche istante. Silenzio.
< < Sai ragazzo, la mia vista è calata parecchio con l'avanzare dell'età. > > spostò gli occhi dall'immagine e riprese a parlare. < < Ma ho visto un giovanotto che si somigliava parecchio, se ricordo bene è andato in quella direzione. > > e gli indicò la strada.
Il vecchio non sembrava essere molto convinto, ma lo schiacciatore volle credergli, era la sua unica speranza.
< < Grazie mille ! > >alzò la voce e fece un profondo inchino, per poi riprendere la sua corsa.
Seguì le indicazioni datogli dall'uomo e, in lontananza, scorse una figura alta, era vicino ad un ponte, e l'acqua scorreva veloce sotto di esso. La neve iniziò a cadere con una maggiore intensità.
Iwaizumi sbarrò gli occhi, era troppo vicino alla balaustra, troppo.
Il moro avanzò qualche passo incerto e si soffermò ad osservare meglio quella figura: era particolarmente slanciata, i capelli castani, e parte del viso era coperta in parte da una mascherina.
Notò che stringeva nella mano sinistra una busta, conteneva qualcosa.
Ne era certo, era Oikawa. Lo vide sporgersi un poco.
In quel preciso istante si ricordò che non sapeva nuotare e di quanto odiava l'acqua. E allora cosa aveva intenzione di fare ? Perchè si trovava lì ?
Oikawa sentì chiamare il suo nome, quella voce era incondibile, e in pochi secondi fu raggiunto dal suo amico, stremato per la corsa.
Sgranò gli occhi e lasciò cadere a terra la borsa. Era proprio Iwa-chan. 
< < Iwa-chan ... > > l'ex alzatore sibilò qualcosa.
< < Si può sapere che cazzo combini ? > > lo afferrò per il colletto e lo allontanò violentemente dal para-petto.
Il tono di Hajime era freddo, distante.
< < Iwa-chan io ... > > cercò di formulare una frase sensata ma fu interrotto bruscamente.
< < Tu cosa ?! Volevi farla finita ?! > > digrignò i denti e lo strattonò nuovamente.
< < Io non ... > > sentiva gli occhi gonfi, cercò di trattenere le lacrime.
< < Rispondimi ! > > alzò ulteriormente la voce, e la sua mano colpì il viso dell'altro.
La sua mano si mosse da sola, lui stesso, infatti, rimase incredulo per quella sua azione. 
Oikawa sussultò a quel violento contatto, una lacrima rigò il suo viso.
< < Io non volevo farlo ! Non l'ho mai nemmeno pensato ! > > il suo tono era incerto, aveva paura.
Hajime spostò lo sguardo sulla guancia bagnata dell'ex capitano, oggi era completamente differente da quel pomeriggio d'estate, oggi non era un pianto finto, oggi lo aveva fatto piangere per davvero.
< < N-Non l'ho mai pensato ... > > riprese a parlare nonostante i singhiozzi. < < Non credi sia già abbastanza dolorosa la tua lontananza ? > > cercò di evitare il contatto visivo.
Il moro non sopportava vederlo in quello stato, e cosa ancora peggiore, era stato proprio lui a ridurlo così.
< < M-Ma tu odi l'acqua, perchè allora eri così vicino ? > > nel frattempo il moro si era calmato.
< < P-Perchè devo affrontare le mie paure, così come devo accettare il fatto che tu mi odi ... > > la sua vista era ormai offuscata a causa delle lacrime, strinse un pugno. L'ultima cosa che voleva era che Iwa-chan lo vedesse così, così debole.
< < Come potrei odiarti ? Sei il mio migliore amico, dopotutto ... > > avanzò di qualche passo insicuro.
< < N-Non mi odi ...?  > > temeva che gli stesse mentendo
< < No scemo ... > > arrossì lievemente.
Oikawa sorrise quasi di impulso, sentire quelle parole lo aveva reso davvero felice.
< < Ah ecco ! Qui c'è la tua felpa ! > >raccolse la busta da terra e gliela porse, ma l'altro non l'afferrò.
< < Mh ? Che succede Iwa-chan ? > >domandò preoccupato notando il capo chino del moro.
< < Scusa per lo schiaffo ... > > la voce era bassa.
< < E' tutto ok Iwa-chan ! > > emanò una risatina e portò una mano alla bocca, come per reprimerla.
< < C-Che cavolo ridi ? > > gli diede un leggero colpo sul petto.
Oikawa appoggiò la fronte sulla spalla dello schiacciatore.
Finalmente, dopo tanto tempo, poteva riassaporare il suo odore, gli era mancato anche quello.
< < Stai bene ? > > Hajime spezzò il silenzio.
< < Ora sì. > > chiuse gli occhi per godersi quel momento. < < Hai freddo Iwa-chan ? > > domandò sentendolo rabbrividire.
Dopo due anni poteva pronunciare quel nome che tanto adorava.
< < Perchè tu no ? > > farfugliò Iwaizumi appoggiando le mani sui suoi fianchi.
Tooru a quel tocco sussultò, cos' inatteso quanto aspettato.
< < Un po'. > > ammise sorridendo.
< < Vieni qui. > >
Queste parole scossero entrambi. Oikawa avanzò con piccoli passi, ora i loro corpi si sfioravano, poteva percepire il respiro di Iwaizumi su di sè, e questo gli piaceva molto.
Non erano mai stati così vicini. L'ex alzatore portò una mano sulla nuca dellìaltro, sfiorò con le dita i suoi capelli mori e corti, poteva sentirne perfettamente il profumo, pareva quasi una droga.
Decise di annullare la distanza tra i loro corpi, e con un passo fecero combaciare perfettamente le loro figure, avvicinò pericolosamente le labbra al suo lobo.
"Smettila Oikawa, non puoi rovinare di nuovo tutto." 
Questi pensieri lo torturavano.
No, non poteva rovinare ancora una volta tutto, non se lo sarebbe perdonato.
Abbandonò le sue intenzioni e rimase a fissare lo scorrere dell'acqua.
< < Andiamo ? > > l'asso prese parola.
< < Dove ? > > si raddrizzò indietreggiando di poco.
< < Hai un fan-meeting che ti aspetta, ricordi ? > > abbozzò un sorriso.
< < Me ne ero completamente scordato. > > si massaggiò la nuca. < < Andiamo allora. > >
< < Aspetta. > > Iwaizumi lo afferrò per la manica.
< < Mh ? > > l'altro si voltò curioso. < < Che c'è Iwa-chan ? > >
< < Mi devi delle spiegazioni. > > distolse lo sguardo.
< < Certo, hai ragione. Te le darò, promesso. > > gli porse il mignolino e l'altro lo strinse.
Giunsero alla caffetteria con ben un'ora e mezza di ritardo, Oikawa si guadagnò un' occhiataccia dal suo manager non appena ebbe messo piede nel locale. Si scusò inutilmente e, subito dopo, iniziò la sessione di autografi, che sarebbe durata tre lunghe ore.
Fuori era già buio, la neve aveva cessato la sua caduta, ma il freddo persisteva, e quell'oscurità fu presto illuminata dalla luce emanata dai lampioni.
Dopo quell'incontro con il suo amico di infanzia, Tooru aveva deciso che quel ponte sarebbe diventato il suo luogo preferito, il luogo in cui tutto avrebbe ripreso vita, o almeno sperava.
L'incontro coi fan terminò alle dieci passate, solo allora Oikawa si accorse della mancanza di Hajime, non conosceva con precisione l'ora in cui aveva abbandonato il cafè, ma sospettava molto presto, sapeva bene quanto odiasse le ragazze starnazzanti.
"Mi sono illuso che mi aspettasse, che scemo." 
< < Hey, vedi di cambiare atteggiamento, il tuo bell'aspetto non ti salverà sempre il culo. > > lo rimproverò un suo superiore.
< < Ho capito, ho sbagliato. Non succederà più. > > fece un profondo inchino.
< < Lo spero. > > sorrise per poi far scivolare una mano sulla sua schiena.
< < Io ora vado. Con permesso. > > Tooru fece per andarsene ma fu bloccato dalla presa dell'altro.
< < No, aspetta ancora un po'. > >lo tirò verso di sè.
L'ex alzatore lo fissava dal basso verso l'alto, era decisamente più alto e robusto di lui, e la cosa non lo rassicurava affatto. Tentò di liberarsi da quella presa ma fu invano.
< < Hai bevuto, faresti meglio a tornartene a casa. > > voltò il viso dalla parte opposta.
< < Perchè non mi ci porti tu ? > > l'alito puzzava decisamente di alcool.
< < Mi stai facendo male, lasciami ... > > provò a muovere il polso ma la presa si fece più forte.
< < Così è più eccitante, non credi ? > > lo costrinse con la forza a guardarlo negli occhi.
< < Eh ? Ma di che stai parlando ? > > la voce di Oikawa tremava.
< < Lo vedrai. > > mostrò un sorriso beffardo e lo obbligò a sedersi sulla scrivania, facendo cadere a terra le numerose cataste di fogli, tra cui la nuova canzone a cui stava lavorando l'ex alzatore.
< < C-Che diavolo stai facendo ? > > l'atteggiamento assunto dal collega lo fece raccapricciare.
< < Non osare urlare. > > lo minacciò portando una mano sulla sua bocca.
< < Bastardo. > >
< < Che cazzo hai detto ? > > il suo tono di era fatto più aggressivo, con' un azione violenta lo costrinse ad aprire le gambe, facendosi strada con il suo busto, mentre con la mano libera prese a sbottonargli la camicia.
< < Tsk. > > chiuse gli occhi rassegnato.
Non aveva la minima idea di come comportarsi. di come reagire, era completamente sottomesso.
Ribellarsi lo avrebbe fatto arrabbiare ancora di più, e non era sicuro di riuscire a scampare alla sua presa ferrea.
In quel momento esatto si aprì la porta, era la sua segretaria. Quest'ultima irruppe nella stanza e sbarrò gli occhi a quella visione, poco dopo prese parola.
< < C-Che sta succedendo qui ? > > si avvicinò ai due.
Il superiore di Oikawa si allontanò dal suo corpo e prima di lasciare il locale visibilmente irritato, lanciò un'occhiataccia alla segretaria, era una sorta di avvertimento, di sicuro non l'avrebbe passata liscia.
< < State bene Oikawa-san ? > > lo osservò preoccupata.
Tooru sapeva benissimo che la segretaria era innamorata persa di lui, ma aveva preferito ignorare quei sentimenti, aveva preferito non illuderla, non ingannarla come aveva fatto con sè stesso.
Era davvero un illuso a pensare che Iwa-chan potesse provare qualcosa per lui ?
Forse, ma non ne aveva ancora la certezza.
< < Credo di sì, grazie. > > le strinse la mano, la salutò ed uscì a sua vota dalla caffetteria.
Tirò un sospiro di sollievo, l'aria fredda lo tranquillizzò un poco, si sedette su una panchina poco distante ed osservò lo schermo del cellulare, segnava le 23 e qualcosa.
"Sarà ancora sveglio Iwa-chan ?", scrisse sulla rubrica il nome dell'amico.
In quel momento avrebbe tanto voluto sentire la sua voce, lo avrebbe sicuramente rassicurato. Dopo attimi di esitazione premette il pulsante "chiama" e rimase in attesa, alzò il volto ed osservò la luna coperta in alcuni tratti da leggere nuvole.
Quell'attesa era snervante.
Il piede prese a tamburellare sulla neve soffice. Finalmente aveva risposto.
< < Iwa-chan ? Ti ho svegliato ? > > si portò una mano in tasca per il troppo freddo.
< < Chi è ? > > 
Quella voce apparteneva ad una donna.
 
   
 
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