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Autore: schwarzlight    17/01/2018    0 recensioni
*Partecipante alla [Original Challenge 1]La Scala e... la Drabble indetta da Eylis sul forum degli Original Concorsi*
Raccolta di triple-drabble aventi come filo conduttore la figura di un misterioso prestigiatore, che di magico potrebbe avere più di quanto non si creda, accompagnato dalla fedele assistente K.
Ambientazione ottocentesca tendente allo steampunk, e in futuro sovrannaturale.
01. Seconda Partenza. - Mai scalata fu più difficile per lui. Nemmeno quella sociale.
03. Scacco Matto - "Mia fata, dove corri?"
06. Stranieri - La cacciatrice era diventata preda.
07. Cavoli e Alambicchi - Era un posto quantomeno strano. Una metafora della vita del prestigiatore.
08. Meglio di Munchausen - Di tutti i posti che aveva visitato, quello era il più straordinario.
11. Un gentiluomo prima di tutto - "Signore. Solitamente non alzo le mani..." "Già, solitamente - sussurrò K - ci penso io." "Anche quando non dovresti." borbottò di rimando il Prestigiatore.
12. Quell'orribile, orribile giorno - La modernità. Che cosa brutta.
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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il pavimento e il mostro Titolo: Quell'orribile, orribile giorno
Tipologia: flash-fic (287 parole)
Binomio: Il Pavimento e il Mostro
Genere: nonsense, slice of life
Avvertimenti: -
Rating: verde
Credits: miei :>
Note dell'autore: -

Introduzione: La modernità. Che cosa brutta.








QUELL'ORRIBILE, ORRIBILE GIORNO




Le mattinate tranquille erano una rarità, nella sua vita. La brezza primaverile, un croissant tuffato nel caffelatte, la vestaglia comoda... al momento era all'apice della felicità.
Anzi: si trovava in uno stato di pace tale che poteva dimenticarsi perfino della fuga rocambolesca di appena una decina di ore prima - divergenze d'opinioni con persone poco raccomandabili, niente di nuovo. Gli pareva vagamente di ricordare uno di loro con un paio di orecchie da asino, mentre K gli urlava di smettere di ridere e continuare a correre.
Si riscosse. Pace mentale, pace mentale!
...sì, eccola.
Abbandonò la terrazza per recuperare altro caffé, ma a metà strada verso il carrello con la colazione si bloccò, immobile.
L'aveva sentito sul serio?
Un suono come di campanelle, ma sgraziato, un po' attutito, e anche moderatamente stonato.
In un paio di secondi si ripresentò al suo udito, e allora seppe che non era una conseguenza della botta in testa, presa sempre durante la suddetta fuga.
Seguì la direzione del rumore, snocciolando nel frattempo le sue conoscenze: che creatura poteva provocarlo?
Arrivò nell'atrio. Un altro trillo e individuò una scatola in legno sul pavimento, in un angolino. Dei fili spuntavano da essa, e andavano a tuffarsi nel muro.
- Non può essere...
- Ah, vedo che hai trovato il telefono.
Il prestigiatore volse uno sguardo allucinato a K, appena rientrata con pacchi di varie dimensioni sotto braccio.
- Ho pensato fosse ora di munircene, quasi tutti ne hanno uno. Più tardi lo appendo.
- Quindi ora chiunque potrà chiamare a qualunque ora del giorno?
- Serve a quello.
K sparì nelle proprie stanze.
Il prestigiatore rivolse di nuovo la propria attenzione al diabolico marchingegno, le sopracciglia profondamente corrucciate.
- Mostro.
Sussurrò con disprezzo, prima di andarsene.







Ehm, salve.
Torno a postare letteramente dopo anni... mi scuso per questa lunga pausa, ma ora ricomincerò pian piano a scrivere.
Intanto vi ringrazio per aver letto, e alla prossima! (che sarà prima di un mese, srsly)
   
 
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