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Autore: paige95    22/01/2018    7 recensioni
Che cosa succederebbe se Goku e Vegeta accettassero, incoscientemente, una sfida lanciata dalle loro mogli? E quali sarebbero le conseguenze di un'eventuale sconfitta?
Chissà, magari, alla fine di questa storia, i due sayan più testardi dell'universo potrebbero addirittura imparare una piccola lezioncina.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un incubo firmato Son Chichi e Bulma Brief

 
 
Quali presupposti c’erano per il sayan più forte dell’Universo per trovare il coraggio di uscire da quella stanza vestito donna e truccato di tutto punto?
 
Nessuno, nemmeno mezzo. Goku, che aveva il coraggio di scontrarsi con gli esseri più malvagi di sempre e di sacrificarsi per la Terra, non aveva proprio il coraggio di muovere un solo piede fuori da quelle quattro mura.
 
Eppure Chichi non sembrava arrabbiata dall’altra parte della porta, cercava persino di tranquillizzarlo facendolo sentire a suo agio. Bussava delicatamente, sembrava persino non volesse turbarlo più del necessario.
 
 Amore, sei pronto? 
 
‘Pronto per cosa? La morte? Ah no, che stupido, questo è peggio della morte! Re Kaioh? So che è lì. La prego, mi dica che c’è qualche emergenza da qualche parte e che a breve ci sarà un essere spietato da uccidere ed io dovrò tornare urgentemente ad allenarmi nella Stanza dello Spirito e del Tempo per diventare più forte, altrimenti saltiamo tutti in aria. Non è che per caso potrebbe far resuscitare qualche mio nemico dagli Inferi, vero? Possibilmente il più spietato, che mi dia il colpo di grazia velocemente e che sia meno indolore di questo strazio’
 
Persino i suoi pensieri divennero un disperato e trafelato grido di aiuto. Si sarebbe accontentato di qualsiasi cosa. Peccato che la divinità non avesse proprio tempo di andare in suo soccorso e nemmeno di degnare a lui una risposta, ma soltanto di farsi grosse e grasse risate davanti all’insolito spettacolo.
 
Era palese che Goku fosse rimasto solo ad affrontare quell’incubo. Si portò le mani sul volto in preda alla disperazione. Mossa azzardata, visto che, quando le discostò dal viso, chiari segni rossi segnarono la sua pelle.
 
‘Fantastico, ora mi sono anche sbavato 'sto schifo e quella psicopatica di mia moglie ricomincerà a trattarmi come una bambola’
 
Lo sguardo disgustato si posò sulle sue gambe. Sfoggiava una lunga gonna blu a pieghe. Trovò fosse una tortura sufficiente restare lì seduto a farsi disgusto da solo, ma evidentemente Chichi non era dello stesso avviso. Lei voleva annientarlo totalmente e la cosa più sbalorditiva era che aveva tutte le carte in regola per riuscirci. Lui che nemmeno sapeva cosa fosse il matrimonio e che solo con gli anni - più o meno - aveva imparato a conoscerlo, si rese realmente conto di aver firmato la sua condanna. Con lei non aveva nemmeno la speranza di una gioiosa e meritata vittoria - che dopo una giornata simile sarebbe stata gradita da chiunque -, neanche la prospettiva di una mossa segreta che potesse andare in suo aiuto. Era totalmente disarmato davanti al suo triste destino. Il suo cervello non riusciva proprio ad accettarlo e si ritrovò persino a desiderare seriamente la morte istantanea. Si fece cadere a peso morto sul letto, sfinito da quei pensieri. E, per inciso, non aveva mai pensato così tanto in vita sua.
 
‘Ma perché noi sayan non invecchiamo mai? Non posso nemmeno sperare in una morte fulminea. Quanti anni dovrei avere adesso? Troppi per riuscire a sostenere tutto questo’
 
 Goku. Dai, tesoro, esci. Non è così grave, sono certa che sarai bellissimo come sempre 
 
Non aveva chiuso la porta a chiave, ma la donna non voleva invadere il suo spazio o forzarlo a fare qualcosa che non volesse. Era assurdo che dalla sua bocca uscissero simili parole - trattenendo, per inciso, un divertito sorriso -, quando proprio lei stava facendo l’esatto contrario.
 
Chichi si affacciò, aprendo solo un piccolo spiraglio per poter sbirciare all’interno della stanza.
 
 Tesoro? Non ti ho mai visto così tanto in crisi 
 
Intravide grazie alla luce della lampada la femminile manica del celeste vestito indossato da Goku. Il sayan aveva prudentemente chiuso le persiane, non aveva nemmeno voglia di vedere il cielo che sapeva presto o tardi avrebbe assistito a quella sua tortura.
 
La moglie aprì lentamente la porta, provocando in lui un sussulto. Si coprì spaventato la bocca per evitare di mostrarle il guaio che aveva combinato, l’ultima cosa che desiderava era rivederla di nuovo su di lui come un avvoltoio con quegli strumenti demoniaci tra le mani.
 
La guardava, ma i suoi occhi stavano diventando più simili ad una supplica. Negò inconsciamente con il capo, perché tanto sapeva che qualsiasi cosa lei avesse in mente non gli sarebbe piaciuto per niente. Era terrorizzato al solo pensiero di averla di fronte.
 
Gli sorrise dolcemente, le sembrò un cucciolo bastonato. Le fece quasi pena. Già, quasi, purtroppo per lui quei grandi occhi così teneri non toccarono del tutto il cuore di Chichi.
 
Gli prese la mano libera e lo invitò ad alzarsi.
 
 Tesoro, per favore, non ti farò più arrabbiare. Promesso. Mi impegnerò ad essere un bravo marito e un bravo padre, ma non farmi questo 
 
Aveva ancora la mano coperta per non svelare il disastro fatto e in quel modo la donna non era riuscita a cogliere del tutto le suppliche del marito. O forse sì. Fatto sta che fece indubbiamente, senza nemmeno pensarci due volte, finta di non capire.
 
 Goku, scusami, ma non ho capito. Ho afferrato solo per favore e promesso, ma non so a cosa ti stessi riferendo 
 
L’istinto dettò al sayan di scoprire la bocca anche con un certo scatto per mostrare tutta la sua disapprovazione e lei non represse più il divertimento per evitare di farlo stare peggio - come se infondo fossero state quelle le sue intenzioni fin dall'inizio -. Si era spalmato rossetto ovunque e un po’ di colore era finito anche sul naso. Stavolta fu lei a portarsi le mani alla bocca per soffocare il divertimento che quella scena le aveva provocato.
 
 Goku, sei adorabile. Davvero. Ti prego, guardati allo specchio, sei davvero tenerissimo  gli indicò con convinzione il tavolo dove ancora giacevano i trucchi  Sai, se non rischiassi di sporcarmi anch’io, ti stamperei un grande bacio, ma credo che mi converrà rimandare 
 
 Chichi, devo proprio? 
 
 Non stai per niente male. Anzi, questo vestito ti valorizza molto. Sappi che il blu ti dona 
 
Si chinò per porgergli con un sommesso sorriso un bacio sulla fronte, spostando un ciuffo di capelli ribelli. Le fece davvero tenerezza, assomigliava tanto al loro Goten quando era solo un piccolo birbantello.

E mi raccomando, Goku, ricordati il cappello 
 
***
 
Era un incubo, uno di quei sogni dal quale presto o tardi si sarebbe svegliato con un grande sospiro di sollievo al sicuro nel proprio letto. Vegeta si sarebbe volentieri dato pesanti sberle sulla faccia per ridestarsi totalmente da quell’incubo, perché infondo non poteva ancora accettare che quella fosse la realtà, non aveva la forza di credere ad una simile disgrazia.
 
Bulma era riuscita a prosciugarlo della forza spirituale in meno di 24 ore e d’ora si apprestava con tutta la naturalezza del mondo - come solo lei sapeva fare - a privarlo del suo amatissimo onore.
 
Sotto pesanti minacce, quali il sequestro della Gravity Room fino a tempo indeterminato e l’abolizione di qualunque tipo di pasto a qualunque ora del giorno, l’eminente signora Brief era riuscita a fargli indossare un vestito alquanto succinto, che persino lei non indossava più da anni. Di certo non si sarebbe mai sognata di prestargli uno dei suoi bellissimi abiti.
 
Morale della favola, Vegeta oltre ad essere meravigliosamente ridicolo sfiorava anche una certa indecenza. Ma dopotutto a Bulma cosa fregava di tutto ciò? Niente, ma dovette rimandare il divertimento perché al momento era troppo intenta a trovare il modo di trascinarlo fuori dalla porta di casa, o meglio, si stava impegnando con tutta la forza che aveva in corpo, ma nonostante lui fosse rimasto alla sua forma base e non fosse ricorso a trasformazioni, non riusciva a spostarlo di un millimetro.
 
Erano fermi nel mezzo del corridoio e nello stesso punto da almeno un quarto d’ora e la donna si impegnava con tutta se stessa a spingerlo.
 
 V-Vegeta! 
 
Inutile negarlo, nonostante la condizione disperata in cui riversava, quell’imprevisto, che probabilmente sua moglie non aveva messo in conto, lo aveva piacevolmente sorpreso e se la rideva silenziosamente.
 
 Riprova, sarai più fortunata 
 
Peccato che la pazienza non fosse affatto nell’indole di Bulma, che dopo un quarto d’ora di tentativi ne aveva avuta fin troppo. Si posizionò di fronte al marito e lo fulminò negli occhi inferocita. Subito il mezzo sorriso del marito si spense.
 
‘Ed ora quale piano diabolico le starà passando per mente?’
 
 Non sfidarmi, Vegeta. Ti avverto, non osare farlo, perché ti ritrovi gambe all’aria prima di riuscire a blaterare che sei il Principe dei Sayan 
 
 E dimmi un po’, come accidenti faresti a mettermi K.O se nemmeno riesci a spostarmi di un passo? 
 
‘Ma zitto non me ne sto mai, vero? Mi sembra il momento di tirare fuori la lingua sul ciglio di un burrone?!’
 
Bulma incrociò le braccia, non rompendo il contatto visivo con gli occhi spaventati del marito e subito dopo un sorriso compiaciuto si delineò sul suo viso.
 
 TRUNKS! BRA! 
 
Vegeta non poté fare altro che avventarsi su di lei per tapparle la bocca.
 
 Ma sei impazzita?? Zitta! Non voglio mi vedano conciato così 
 
Persino sotto la mano del marito la sua bocca non poteva evitare di inarcarsi in un sorriso al cospetto del terrore di lui.
 
 Va bene  sospirò rassegnato  Esco, ma tu mi prometti che se tolgo la mano non gridi più come una pazza 
 
Bulma alzò le mani in segno di pace e il sayan con notevole titubanza la liberò dalla sua morsa.
 
 E comunque, Vegeta, i tuoi figli saranno a breve l’ultimo problema 
 
‘Grazie dell’informazione. Lo so già’
 
I disperati pensieri di Vegeta non correvano abbastanza velocemente, perché una familiare risata alle sue spalle lo portò a spalancare gli occhi terrorizzato come mai prima d’ora.
 
 Ti prego, Bulma, puoi essere così gentile da dirmi che dietro di me non c’è Trunks? 
 
 Amore, scusa, ma mentirti non ti farà sentire meglio 
 
***
 
Il momento tanto temuto e contrastato era finalmente giunto.
 
Giusto per rincarare la dose, Chichi e Bulma avevano delegato ai due sfortunati qualche commissione, ‘intanto che facevano una scappata in città’. Sarebbe stata una penitenza lenta e dolorosa, su questo le due donne avrebbero potuto scommettere​, ma non erano del tutto sicure che i due sayan avrebbero avuto più intenzione di accettare una loro scommessa, quindi, giustamente, se la godevano finché durava.
 
Entrambi optarono per il volo, Goku non aveva quella gran smania di farsi vedere in giro conciato in quel modo, quindi il teletrasporto era sconsigliato, anche se dovette costantemente tenere una mano sulla testa per evitare che il tanto caro cappello di Chichi volasse via, perchè 'se lo perdeva erano guai'​, visto che era un regalo ancora nuovo. Ma tanto come avrebbe fatto a cacciarsi in guai più grossi? Era persino impensabile che potesse esistere una situazione peggiore di quella, ma preferì non sfidare ulteriormente quella sfortunata sorte a lui così avversa in quella triste giornata.
 
Non poterono evitare nemmeno di bloccare il loro cammino quando percepirono l’aura dell’altro avvicinarsi. Sperarono con tutto il cuore di aver avuto un trattamento lievemente migliore del rivale, infondo Bulma e Chichi, pur essendo amiche, avevano stili totalmente differenti. Goku aveva sempre ritenuto sua moglie una fervente tradizionalista, quindi agli occhi degli altri il suo grazioso abito abbinato a quell’appariscente cappello non sarebbe dovuto sembrare così esagerato. Ritenne persino il capello una magra consolazione per potersi coprire quella faccia martoriata, ma ancor di più per non rivelare la sua identità ad anima alcuna. Vegeta, dal canto suo, credette sicuramente di aver meno stoffa addosso dell’altro sayan e pensò così di passare più inosservato. Poveri ingenui!
 
Ripresero lentamente il loro tragitto, che si trasformò subito in una lenta processione verso il patibolo.
 
Si incontrarono, non poterono proprio evitarlo, non c’erano scorciatoie o altre vie da prendere. Sebbene da due direzioni differenti, la loro strada si incrociò inevitabilmente.

'Possibile che Karoth sia sempre e comunque sul mio cammino? Nella buona e nella cattiva sorte. Ma ora che ci penso più nella cattiva'
 
 Ciao, Vegeta 
 
La solita vitalità di Goku si era spenta, lo salutò con poca grinta e nessuno avrebbe nemmeno potuto biasimarlo. Vegeta non lo biasimò affatto, ma fece esattamente ciò che non avrebbe mai avuto voglia di fare prima di quella orripilante visione, sorrise compiaciuto.
 
 Karoth, chi è stato a tirarti un pugno in faccia? Ti prego, dimmelo, così gli stringo la mano  
 
 È rossetto, Vegeta, non sangue 
 
Gli rispose scontato e con una certa voglia di non toccare quel delicato argomento.
 
 E perché è tutto sbavato? 
 
Figuriamoci se il Principe aveva il tatto di capire le esigenze del compagno di sventure.
 
 Perché mi sono rifiutato di farmi di nuovo mettere le mani in faccia da Chichi. Possiamo parlare di altro, per favore? Tu piuttosto, dove è andata a ripescarlo quel vestito Bulma, non credo di averglielo visto addosso di recente 
 
Il Principe si guardò con disgusto dopo essere stato additato da Goku con aria interrogativa.
 
 Non sono affari tuoi di cosa indossa mia moglie, Karoth! 
 
 Se è per questo neanche di quello che indossi tu 
 
 Ecco, bravo, sono d’accordo. Mai stato più d’accordo con te come in questo momento. Ognuno si fa gli affaracci suoi e finita questa giornata infernale, guai al primo che osa riparlarne, intesi? 
 
Non gli diede nemmeno il tempo di ribattere e si apprestò a scendere a terra. Goku lo seguì un po’ intontito dalle urla del Principe. Non aveva avuto nemmeno la prontezza di coprirsi le orecchie con il cappello per evitare di sorbirsi quella predica, avrebbe almeno potuto trovare una minima utilità a quell’oggetto del demonio. O forse, sempre con il cappello, avrebbe potuto zittirlo, posandoglielo sulla bocca. Il pensiero di quella scena lo fece inevitabilmente sorridere.
 
Tentarono di non incrociare lo sguardo dei passanti. Vegeta ebbe l’istinto di dirigersi per il bordo della strada, stare in mezzo avrebbe sicuramente dato più nell’occhio.
 
 Vegeta, fermo! 
 
Peccato che Goku non riuscì a richiamarlo in tempo per informarlo delle aure percepite, che in quel momento assunsero un aspetto veramente inquietante, perché si ritrovarono a pochi centimetri dal naso Gohan in compagnia della famiglia al gran completo.
 
Si guardarono tutti per infiniti secondi, prima che una scioccata Pan - come d’altronde anche i suoi genitori – potesse riacquistare il dono della parola.
 
 Nonno? 
 
 S-sì, piccola? 
 
 Hai del rossetto sul naso, lo sapevi? Proprio qui 

Gli indicò la punta del naso.

‘Solo quello? È fin troppo buona oppure troppo traumatizzata’
 
Goku si rivolse istintivamente a Vegeta con una supplica senza nemmeno avere il coraggio di muovere un muscolo per voltarsi verso di lui.

 Vegeta, ti prego, ammazzami rapidamente 
 
 Non ripetermelo un’altra volta, Karoth. Lo farei volentieri, se non fosse che poi mi lasci in questo incubo da solo 
 
Eh già, in quell’incubo persino la compagnia del suo grande rivale era cosa più che gradita.

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
La penitenza è lunga, questo è solo un assaggio XD Sono tornata con un nuovo delirio, mi faccio prendere decisamente troppo la mano XD
 
Ok, vi saluto, prima che anche lo ‘spazio autrice’ diventi un delirio e lascio a voi la parola :D ;)
 
GRAZIE come sempre di cuore per continuare a seguire questa storiella!! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale
   
 
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