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Autore: olimponero12    28/01/2018    5 recensioni
Conoscete il "Tonight show" con Jimmy Fellon?
Beh questa è la mia versione del medesimo show,in cui intervisterò i personaggi delle saghe "Percy Jackson" e "Eroi dell'Olimpo" con curiosità e una buona dose di sadismo
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENZIONE! QUESTO CAPITOLO HA LA FUNZIONE DI FILLER IN QUANTO NON HO RICEVUTO DOMANDE SUFFICENTI (in realtà non ne ho ricevute proprio) NEL CAPITOLO PRECEDENTE PER PUBBLICARE UN EPISODIO DELLO SHOW. SPERO CHE SIA DI VOSTRO GRADIMENTO DATO CHE COMUNQUE MI CI SONO MESSO DI IMPEGNO perché VI DESSE,OLTRE LA POSSIBILITÀ DI POSTARE LE DOMANDE CHE AVRESTE VOLUTO FARE NEL CAPITOLO PRECEDENTE,ANCHE UN MOMENTO DI DIVERTIMENTO CAUSATO DAL NON-SENSE CHE MI SCORRE NELLE VENE E NEL CERVELLO. DETTO QUESTO,BUONA LETTURA
 
 
 
 
 
 
 
Le strade di Los Angeles erano tranquille,con le macchine che viaggiavano sull’asfalto,sorpassandosi,aspettando che i semafori divenissero verdi o che i pedoni attraversassero le strisce. Tutto procedeva tranquillamente,finché una musica lieve iniziò a riecheggiare per le strade,prima in un sussurro a malapena udibile per poi andare a crescere sempre di più e ogni volta che la musica raggiungeva il suo culmine,tutti affermavano di vedere una scia nera e bianca sfrecciargli accanto a una velocità inaudita. Se queste persone avessero avuto una vista anche minimamente paragonabile a quella di Apollo,avrebbero potuto identificare l’oggetto come una Panda nera con tre strisce bianche sulle fiancate,passargli accanto mentre eseguiva un drift che avrebbe fatto sentire Dominic Toretto un novellino,mentre la radio sparava al massimo volume possibile “Deja vu” di Initial D. La macchina fermò la sua corsa davanti al cancello di un’enorme villa con una frenata tanto brusca che lasciò tracce di pneumatici per un anno intero. Dalla Panda scese nientemeno che Alce,sempre impeccabile con la sua divisa da alto generale sovietico indosso e la sua fedele c96 attaccata alla cintura. Il sovietico si avviò senza esitazione verso la villa,passando attraverso il cancello come un fantasma. Una volta arrivato davanti al portone in quercia,bussò con forza tre volte. Pochi istanti dopo la porta venne aperta da un servente con indosso un grembiule da cameriera e uno spolverino nero. –Sgorbietto! Come stai?-. la creaturina fece un paio di versetti strascicati,gesticolando. –Beh è un miglioramento dall’ultimo tuo lavoro: l’Overlord ti pagava con calcioni,Olimpo ti paga in cibo marcio. A proposito,dov’è? Devo vederlo urgentemente-. Sgorbietto fece altri versi allegri,per poi fare cenno ad Alce di seguirlo,portandolo giù per due rampe di scale,finendo davanti a una porta di ferro nero. Oltre la porta,un lungo corridoio pieno di cose assurde,che non avrebbero nemmeno potuto trovarsi lì. Alce,camminando vide l’anello di Lanterna Verde in una boccia per pesci,lo scheletro di un T-800,il costume da Launchador di Burrito Bison,l’occhio di Sauron chiuso in un barattolo per marmellate con sopra scritto “Aprire solo in caso di 3° film di PJ”,la testa di Pennywise impagliata al muro,una tuta da Iron Man viola con indosso vestiti alla Elvis ed un cartello “In caso di emergenza anni ‘70” e infine un telefono cordless rosso con i tasti gialli,affiancato da un cartello che diceva:
 
Mastercast-Presidente
Usare solo in caso di
emergenza SAS
Alla fine di quel corridoio del non-sense,un’altra porta di ferro nero,oltre la quale provenivano suoni metallici e urla. Sgorbietto guardò Alce,rivolgendogli uno sguardo che chiedeva “Sicuro di voler entrare?”. Il sovietico annuì con sicurezza e la creaturina aprì la porta. Oltre di essa un enorme sotterraneo che sembrava uscito da un film di Frankenstein si apriva alla vista del ragazzo. Serventi scorrazzavano per tutto il laboratorio trasportando attrezzi,provette piene di liquidi o addirittura arti umani e animali. Su di un’impalcatura Olimponero,con indosso un logoro camice osservava dei monitor. In pochi secondi Alce lo raggiunse,intenzionato a prenderlo alle spalle e spaventarlo,ma la voce di Olimponero arrivò alle orecchie del sovietico proprio il momento prima che abbassasse su di lui le braccia per terrorizzarlo. –Se vuoi prendere un lupo mannaro alle spalle dovrai abbassare il tacco degli stivali ed evitare di stare sottovento-. Il conduttore si girò a fronteggiare l’amico,ancora con le braccia sollevate a metà busto. Alce abbassò di scatto le mani,imbarazzato,mentre Olimponero tornava a fissare i monitor. Incuriosito,il sovietico si sporse per vedere cosa stessero mostrando,restando shockato quando vide l’immagine di un uomo in giacca e cravatta che veniva colpito da molteplici scariche elettriche generate da una grossa torre metallica rivestita da enormi anelli di rame. –Lo sai che certi esperimenti si devono fare sugli animali,vero?-. Olimpo ridacchiò,colto sul fatto. –Certo che lo so ma hai mai provato a fare esperimenti violenti su una scimmia o un topo? Finisci per affezionarti;con questo tipo non c’è pericolo-.
 
-E perché?-
 
-È un avvocato-. Alce annuì,comprendendo il senso del discorso. Sul serio,provateci voi ad affezionarvi a un avvocato che non vi stia difendendo in una causa per omicidio. Olimponero girò un paio di manopole che stavano sul quadro di controllo a cui erano collegati anche i monitor e le scariche aumentarono visibilmente di intensità. –Sto sviluppando una formula chimica per aumentare la capacità di sopportazione umana di scariche ad alto voltaggio;fino ad ora il nostro “amico” è durato dieci ore e abbiamo raggiunto la potenza di un fulmine!-. Il sovietico alzò le sopracciglia,stupito. –Davvero impressionante,ma dovrei dirti una cosa-. Il lupo mannaro riportò lo sguardo sull’amico,annuendo per incitarlo a continuare. –Abbiamo un grosso problema: Deadpool è morto-. Olimponero sbiancò in un istante al sentire quelle parole; sapeva che una cosa del genere poteva succedere,seppure improbabilmente,ma pensava e sperava di non vivere abbastanza da sentire la notizia. Il lupo mannaro si avviò sulle impalcature verso l’uscita,seguito da un Alce confuso dalla reazione dell’amico. –Olimpo,dove vai?-. Il conduttore rispose senza neanche fermarsi o voltarsi. –A tirare Deadpool fuori dagli inferi-. Il sovietico lo raggiunse correndo. –Senti amico,non puoi semplicemente prendere e tirare fuori dall’inferno uno morto ogni volta che vuoi-. Gli mise una mano sulla spalla,per poi ritrovarsi con le mani di Olimponero a tenerlo sollevato per il colletto contro un muro. –Stammi a sentire: ci sono cose senza la quale si può vivere,come l’appendice o le parodie sui film famosi,ma Deadpool non è tra queste! Se vuoi costringermi a vivere in un mondo senza Wade Wilson allora prendi la tua adorata c96 e sparami in fronte,ma se vuoi aiutarmi allora vieni con me e spara in fronte a qualche demone!-. Alce fissò il lupo mannaro negli occhi,che avevano assunto un colorito giallo e uno sguardo feroce. –Procurami un Mosin Nagant e ti seguirò fino in capo al mondo-. Olimponero sorrise e posò a terra il compagno,per poi rivolgersi a un servente vicino. –Tu! Prepara la Charger,il jet e le armi!-. Olimpo si avviò verso l’uscita,gettando via il camice logoro,per poi riprendere: -E portami il mio CD degli AC\DC!-.
 
 
 
 
 
 
 
La Charger mangiava terreno a velocità impressionante,mentre proseguiva sulle strade dissestate ad alcune miglia da Gerusalemme,con “Highway to hell” a tutto volume. Alce stava sul sedile del passeggero,a controllare per l’ultima volta che il Nagant fosse perfettamente pulito e funzionante. –Fammi capire perché non abbiamo usato l’ingresso degli studi R.I.P. per andare all’inferno?-. Olimpo,che indossava occhiali da sole con lenti graduate,si voltò verso l’amico che lo fissava di rimando. –Con quello si raggiunge l’Ade,ma Wade è cristiano,di conseguenza è finito nell’inferno dantesco,il cui ingresso,secondo la divina commedia,si trova poco fuori Gerusalemme-. Alce riportò lo sguardo sul fucile e sospirò. –Chi l’avrebbe mai detto che le intere ore dedicate allo studio della “Divina” a scuola ci sarebbero tornate utili?-. Alla domanda retorica dell’amico,Olimponero rise di gusto. Pochi minuti dopo,Olimpo fermò la Charger a qualche metro da un boschetto fuori la città e dopo aver scaricato un borsone nero dal bagagliaio dell’auto,iniziò a guardarsi intorno. –Secondo Dante,le porte dovrebbero essere qui da qualche parte-. I due cercarono per una ventina di minuti,prima che Alce chiamasse Olimpo. –Ehi,amico!-. Il lupo mannaro raggiunse il sovietico,che stava a braccia incrociate,col fucile a tracolla,a fissare un’enorme arcata di ossidiana che spuntava da un solido muro di roccia scura. Olimponero fischiò di ammirazione per l’imponenza della porta. –Sembra la porta del mio bagno-. Alce diede una leggera spallata al socio. –Com’è sapere che tu e Lucifero avete gli stessi gusti in fatto di architettura?-.
 
-Stranamente come se scoprissi di avere gli stessi gusti di Vin Diesel-. Il conduttore sistemò meglio il borsone sula spalla. –Allora: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”,eh?-. Il sovietico si avviò verso la porta senza aspettare il conduttore. –L’unica speranza che posso lasciare è quella di un viaggio tranquillo-. Olimpo seguì a ruota Alce. –Che c’è? Hai paura di incontrare qualche morto a cui devi dei soldi?-.
 
 
 
 
 
Solitamente uno quando si immagina l’inferno,si immagina persone che bruciano dentro pozzi di lava,diavoli che fustigano anime in pena e cose così; la vista che si proponeva ai due viaggiatori era qualcosa che ricordava più una folla assalita dai calabroni mentre faceva una maratona. In uno spiazzo fangoso e ricoperto di vermi i due vedevano folti gruppi di persone che correvano dietro a una bandierina gialla che schizzava di qua e di là come una saetta impazzita,mentre sciami di calabroni avvolgevano i malcapitati. Il tutto trasmetteva un fortissimo sentore di nausea e desolazione. Alce si rivolse ad Olimpo,che fissava le povere anime con sguardo davvero triste. –Questi sono gli ignavi,giusto?-. Olimponero annuì lapidario,per poi rispondere con tono altrettanto tetro: -Coloro che in vita non fecero del male ma nemmeno si batterono per il bene ora sono stimolati da calabroni furiosi ad inseguire una bandiera. La cosa più triste però è che il loro peccato è considerato talmente orribile che non sono ritenuti degni nemmeno dell’inferno vero e proprio,perciò li tengono qui,nell’anti-inferno-. Il sovietico si aggiustò meglio il fucile sulle spalle,a disagio. –Presumo che DP non sia qui-. Il lupo mannaro si incamminò,scansando ogni tanto i dannati che gli passavano troppo vicino. –DP,si è battuto per il bene,anche se i suoi metodi non sono mai stati proprio moralmente adatti-. Alce lo seguì rapidamente,affiancandolo. –Quindi? Qual è la prossima tappa del tour?-.
 
-Il Limbo;luogo dove riposano i bambini morti prima del battesimo e gli spiriti magni nati prima dell’avvento del cristianesimo-.
 
-Qual’è la loro punizione?-
 
-Niente di pesante: vivere in tranquillità col desiderio mai esaudito di vedere Dio-. La camminata durò una decina di minuti,attraverso una landa desolata,che da fangosa divenne rocciosa,per poi terminare davanti a un piccolo castello di pietra così bianca che sembrava scintillare. Prima di varcare la soglia spalancata,Alce si rivolse all’amico. –Tanto per sapere,quanti eroi greci hanno fatto un viaggio all’inferno e sono sopravvissuti?-. Olimponero si grattò il mento,pensando,prima di rispondere: -Beh,ci sono stati Ercole,Teseo,Ulisse e Orfeo,ma a mio parere Psiche li batte tutti: loro sono scesi all’inferno con una spada e un sacco di boria,a parte Orfeo,ma lui è sceso con una lira,Psiche invece è scesa con due dracme,due dolci al miele,sette mesi di privazione del sonno e denutrizione e incinta di sette mesi-. Alce sollevò le sopracciglia sorpreso. –E perché aveva fatto quel viaggio?-.
 
-Voleva riconquistare il marito-.
 
Il sovietico sbuffò. –Oh ma dai,nessun uomo può valere tanto-.
 
-Fosse stato un uomo: era Eros,il dio dell’amore-. A quel punto Alce si zittì,giusto in tempo per posare lo sguardo su quella che sembrava la riunione delle menti più illuminate della storia. C’erano Aristotele,Socrate,Platone e chi più ne ha più ne metta. Pensate a un grande poeta pre-cristiano: lui era lì. I due viaggiatori si scambiarono un’occhiata d’intesa,entrambi stupiti dalla folla di geni ammazzata davanti a loro. Olimponero diede un colpetto di gomito ad Alce. –Allora,secondo te chi di questi geni può dirci dove trovare Deadpool?-. Il sovietico si portò due dita al mento,pensando,mentre osservava i geni di fronte a lui per decidere chi sarebbe stato più utile. –Io punterei su Aristotele-. Olimpo portò lo sguardo sul vecchio greco barbuto,che stava parlando con Cicerone. –E che Aristotele sia-. I due si incamminarono verso il filosofo,per strapparlo delicatamente alla conversazione col collega. –Scusi,Aristotele? Olimponero,grande fan; avremmo bisogno del suo aiuto-. Il greco si voltò,congedando il collega con un cenno della mano. –In cosa può esservi utile questo vecchio stanco?-. Alce intervenne,affiancando il lupo mannaro. –Stiamo cercando un nostro amico-. Olimpo annuì,gesticolando verso l’amico per sottolineare la richiesta. –Dovrebbe essere finito qui all’inferno da poco,ma c’è stato un malinteso visto che lui,tecnicamente è immortale-. Aristotele alzò un sopracciglio,sorpreso dalla contraddizione di quella frase. –Se egli è immortale,allora non dovrebbe trovarsi qui in primo luogo-. Olimponero rimase paralizzato a bocca aperta,capendo che la logica del filosofo era inattaccabile. Assunse un’espressione seria,per poi rivolgersi ad Alce con tono retorico. –Non vincerò mai contro questo tipo,vero?-. Il sovietico alzò le spalle,annuendo. –È Aristotele;non puoi batterlo sulla retorica-. Il conduttore si rivolse di nuovo al greco. –Senta lasciamo perdere il come e il perché il nostro amico è finito qui e passiamo alla parte in cui lei ci dice se sa dove possiamo trovarlo; è un tipo strano,molto vivace e con un senso dell’umorismo discutibile e indossa un costume rosso e nero-. Al sentire le parole del più giovane,Aristotele sbiancò come un fantasma. –Oh dei,proteggete queste anime-. I due capirono che probabilmente sapeva dove era finito Deadpool. –Quindi sa dove si trova?-. chiese Alce,speranzoso. –Sfortunatamente,sì: è arrivato ieri,urlando come un ossesso e facendo battute di pessimo gusto; so che ha commesso tanti peccati che Minosse ha deciso di farglieli scontare tutti,spostandolo ogni mezz’ora in un altro girone-. Olimponero e Alce si scambiarono uno sguardo a metà tra il felice e lo sconsolato: potevano prevedere dove Deadpool sarebbe stato spedito ma il problema era che ci sarebbero potute volere ore,visto di chi si stava parlando. Olimponero strinse la mano ad Aristotele. –Grazie mille signore;ci è stato di grande aiuto. Prima che ce ne andiamo mi farebbe un autografo?-. Il filosofo acconsentì e dopo che il lupo mannaro gli fornì carta e penna,dalla quale il greco rimase affascinato,ottenne un autentico autografo di Aristotele,l’unico problema era che era scritto in greco,per cui non era così immediato capire di chi fosse la firma. I due viaggiatori si incamminarono fuori dal castello luminoso,proseguendo il viaggio. Alce si rivolse ad Olimponero,leggermente sconsolato. –E ora come facciamo a capire dove troveremo Deadpool? Potremmo rimbalzare fra un girone e un altro per sempre o potremmo aspettarlo per ore in mezzo a urla disperate di dannati,entrambe opzioni poco allettanti-. Il conduttore,dopo aver pensato per un paio di minuti,espose la sua idea al socio. –Possiamo appostarci al girone più vicino in cui siamo certi che Deadpool sarà spedito e chiedere al nostro caro giudice dei morti di fare in modo che sia il prossimo in cui mettere il nostro mercenario,che dici?-. Alce annuì,trovando sensato il piano del lupo mannaro. –Ok,è un buon paino,ma dove andiamo ad aspettare Deadpool?-. Olimpo alzò un sopracciglio,sorpreso dalla domanda dell’amico. Pochi secondi dopo i due amici dissero,all’unisono: -Lussuriosi-. Olimponero riprese a camminare a passo deciso. –Ora dobbiamo solo arrivare da Minosse per convincerlo a mettere DP nel cerchio dei lussuriosi al prossimo cambio-. Il comunista seguì l’amico ponendo un’unica domanda: -Come lo convinciamo? Da quello che so Minosse non è uno facile da convincere-. Il conduttore si voltò a guardare l’amico,sorpreso dall’affermazione. –E tu che ne sai di Minosse?-.
 
-Diciamo che abbiamo avuto dei piccoli screzi in passato-. Olimponero ridacchiò apertamente. –Ecco chi ti preoccupava incontrare-. Il comunista si limiò a un lapidario: -Stà zitto-. I due non ci misero molto per raggiungere la zona di giudizio dei dannati;solo una piccola traversata dello Stige accompagnati da un Caronte più scontroso del solito e una decina di minuti di camminata. La sala era enorme,tanto che non se ne vedeva il soffitto; le nere colonne greche salivano verso il cielo terso di nubi nere solo per scomparire inghiottite da esse. In fondo alla sala una creatura che sembrava una dracena maschio con una coda sola e due lunghe corna che spuntavano dai ricci grigi. La parte più terrificante però era la faccia chiusa in un ringhio furioso,che si interrompeva solo quando pronunciava la sentenza. I due si fecero strada a spintoni tra le anime dannate,per ritrovarsi davanti al demone poco dopo. Quando la creatura posò lo sguardo sui viaggiatori la sua espressione cambiò da furiosa a sorpresa. –Chi entra nel mio doloroso ospizio?-. Olimponero si fece avanti a passo sicuro e rispose,deciso: -Coloro che potrebbero romperti il culo!-. Alce si sbattè la mano sulla faccia,allibito dalla risposta del socio. Minosse,rimasto interdetto dalle parole del ragazzo,si riprese solo quando portò lo sguardo sul viaggiatore in divisa. –TU! Come osi mostrarti di nuovo a me?!-. Il sovietico guardò il giudice con uno sguardo metà esasperato e metà incazzato. –Quando il mio amico diceva che potremmo romperti il culo non scherzava e ti giuro che lo faccio se non ti fai passare la fissa per quella storia!-. Minosse si abbassò,svelto come una saetta,a fronteggiare Alce. –Come posso dimenticare colui che ha imbrogliato il giudice dei morti?!-. Olimpo si avvicinò ai due,incuriosito. –Voi due vi conoscete?-. Il sovietico annuì,stizzito. –Una volta abbiamo giocato a poker ed è convinto che abbia imbrogliato per vincere-. Il demone si intromise con furia. –ED È VERO!!! TU HAI IMBROGLIATO!!-. Alce riportò lo sguardo sul giudice,assumendo un’aria veramente furiosa. –NON È COLPA MIA SE FAI SCHIFO A POKER!!!-. Il lupo mannaro si mise tra i due e li allontanò. –Ok,ok,possiamo discutere dopo di questo? Prima vorrei passare agli affari-. Minosse si erse di nuovo in tutta la sua smisurata altezza. –Di che affari vai cianciando,mortale?-. Olimpo espose tutta la storia,saltando le parti in cui torturava un avvocato. –E così vorreste portare via dall’inferno un’anima che io ho giudicato?-. Olimponero annuì distrattamente. –In sostanza è così-. Minosse rise di gusto,sorprendendo i due viventi. –Pensate che sia così semplice? Non si può semplicemente entrare qui e chiedere di riavere indietro un’anima; una vita per una vita: se rivolete i vostro amico,dovete darmi un’altra vita che possa sostituirlo-. I due si scambiarono uno sguardo di intesa,a cui Alce annuì. –Olimpo si rivolse al giudice con tono rilassato. –Che en dici della tua vita?-. Minosse rimase nuovamente interdetto dalle parole del ragazzo. –Come scusa?-. prima che chiunque potesse fare qualcosa,il conduttore estrasse un revolver calibro 50 e lo puntò alla fronte del demone. –Tu ci lasci portare via Deadpool e io in cambio non ti uccido: è una vita per una vita no? E se pensi di essere al sicuro dalle armi comuni,ti dico subito che le nostre sono tutte caricate ad argento e bagnate di acqua santa-. Il mostro,messo alle strette dovette accordare ai due il permesso di salvare il mercenario. –Bene,facci solo un ultimo favore: fai finire Deadpool tra i lussuriosi-. Con uno schiocco di dita,Minosse riferì ai viaggiatori che il mercenario era appena stato trasferito tra i lussuriosi. Senza altro a trattenerli Olimpo e Alce partirono per raggiungere il prossimo girone infernale.
 
 
 
 
 
Lo spettacolo che si parava di fronte ai due amici era impressionante: un’enorme tromba d’aria che trasportava come se non pesassero niente,decine di migliaia di persone. Alce si rivolse all’amico senza distogliere lo sguardo dal vortice. –Come troviamo Deadpool?-. Olimpo rispose,sempre fissando il tornado: -Troviamo quello vestito di rosso e che urla come uno scemo e gli lanciamo una bella fune robusta-. La ricerca durò più di quanto avessero previsto,ma alla fine trovarono il mercenario chiacchierone che flirtava con una donna trasportata vicino a lui dalla tempesta. Qualche minuto e molti metri di corda dopo,i due si ritrovarono davanti a un piuttosto contrariato Deadpool. –Ma dico,siete scemi? Stavo quasi per combinare qualcosa con quella lì; riuscivo pure a ricordarmi il suo nome-. Olimpo incrociò le braccia,non credendo alle parole dell’anti-eroe. –E sentiamo come si chiamava?-.
 
-Semiramide-. Disse il mercenario con tono sognante,lasciando i due salvatori allibiti. Alce mise una mano sulla spalla di Deadpool. –Non vorrei scoppiare la tua bolla di felicità Wade,ma quella lì era famosa per portarsi a letto almeno un uomo diverso ogni giorno-. Inutile dire che il canadese ci rimase molto male. Olimponero si avvicinò e diede all’anti-eroe una pacca amichevole sulla spalla. –Non preoccuparti,che dici se per tirarti un po’ su ti offro la cena?-.
 
-Oooh,sarebbe il massimo!-. I tre si avviarono per fare la strada a ritroso,unico modo per uscire,quando improvvisamente vennero sbalzati via da un’esplosione. Una volta che si ripresero posarono gli occhi su qualcosa di impossibile: dalla tempesta stava sbucando un immenso dirigibile a scacchi rosso e nero,le cui fiancate erano decorate da un’aquila che artigliava la svastica nazista. Olimponero si girò verso Alce,che fissava stupito quanto lui il dirigibile. –Ma è mai possibile che non riusciamo a fare una missione senza essere bombardati da un qualche tipo di esercito?-. Una voce con forte accento tedesco giunse alle orecchie dei tre. –Carizzimi! Crazie tante per aver convinto quel caprone di Minozze a lasciar uscire un’anima. Pecato per foi che non zarà voztro amico a uscire,ma io e mio ezercito!-. Olimponero sputò del sangue,disgustato al solo pensiero che quel ciccione psicopatico uscisse dal posto che più di tutti meritava. Deadpool si alzò,un po’ scombussolato. –Punto uno: non sono stato io a urlare come una ragazzina. Punto due: l’odore di biancheria intima sporca? Potrei essere stato io. Punto tre: chi diavolo è quel tizio?-. Olimpo si alzò ed estrasse dal borsone due mitragliatrici nuthals 220s,mentre Alce puntava verso il dirigibile il Nagant. –Hai mai visto un anime intitolato Hellsing?-.
 
-Uno dei personaggi porta una quarta abbondante?-
 
-No-
 
-Allooora no-. Olimponero riportò lo sguardo sul dirigibile,da cui stavano iniziando a lanciarsi creature umanoidi con indosso la divisa nazista. –Beh lui è uno dei cattivi della serie ed è un nazista pazzoide con un esercito di nazi vampiri-. Il conduttore si voltò verso Alce,che aveva iniziato a cecchinare i vampiri che stavano correndo verso di loro. –Sarebbe il momento giusto per usare i tuoi trucchetti da Shinigami-. Il sovietico rispose urlando: -E io dico che sarebbe il momento giusto per te di iniziare a sparare!!-. Deadpool li guardò confuso. –cosa sarebbe uno Shinigami?-.
 
-Un dio della morte giapponese-. Il mercenario annuì soddisfatto della risposta,per poi portarsi le mani ai fianchi e assumere una posa spavalda per rivolgersi al dirigibile. – Ok allora: io sono un assassino psicopatico,lui è un cane psicopatico,lui è uno psicopatico dio della morte o giù di lì e tu sei un nazista con un esercito di vampiri,quindi adesso o mi vai a prendere un chimichanga o ti riduco peggio di come ho ridotto quell’inglesuccio bastardo di Francis nel mio primo film!!!-. Inutile dire che nessuna risposta arrivò dal dirigibile. –D’accordo allora: come disse una volta Ryan Reinolds-sama: “MASSIMO SFORZO”!!-. e così sia lui che Olimponero si gettarono verso l’esercito che gli correva incontro,impugnando,uno due mitra e l’altro due katane estratte da non si sa dove. Lo scontro era titanico: mentre Alce stava a distanza sparando ai vampiri per poi teletrasportarsi da un’altra parte e confondere i bersagli,Deadpool si muoveva come una tempesta di lame,mulinando le spade con una velocità impressionante,ignorando i colpi che guarivano nel giro di pochi secondi;intanto Olimponero falciava soldati con raffiche infinite di proiettili argentati,un cerchio della morte largo due metri. Nonostante le abilità dei tre guerriglieri,i vampiri sembravano non finire mai e,come se non bastasse,dal dirigibile arrivavano cannonate che stavano iniziando a mettere davvero in difficoltà i tre amici. –Ma questi vampiri li compra in pacchi formato famiglia o cosa?-. La voce di Deadpool attraversava il campo di battaglia,mentre Olimpo gettava i mitra ormai a corto di munizioni e senza più caricatori nella borsa,per prendere un fucile a pompa e continuare lo sterminio. –Direi che l’unico modo per uscirne sia abbattere quell’obbrobrio volante!!-. Alce si teletrasportò affianco al conduttore. –E come facciamo?-. Olimpo  guardò il mostro volante. –Un idea ce l’ho,ma prima dobbiamo salire: puoi teletrasportarci?-. Alce,ormai a corto di munizioni,iniziò a usare il Fucile come una mazza. –Posso spostarmi solo di qualche metro. Non puoi allungarti e portarci lì?-. Il conduttore gettò il fucile scarico e assunse la forma ibrido-lupo per poi iniziare a fare a pezzi i vampiri. –Dovrei restare fermo per farlo e siccome sono un lupo mannaro il morso di vampiro mi uccide all’istante; ci resterei secco prima di arrivare a metà strada. L’unica è arrivargli sotto-. Deadpool si materializzò al loro fianco,continuando ad ammazzare ogni vampiro che si avvicinava troppo. –Gente,per quanto io ami le carneficine vecchio stile,ci stiamo avvicinando a quella che penso sarà una morte poco degna di Deadpool-. Il lupo mannaro si voltò verso il dirigibile e lo indicò. –Dobbiamo arrivarci sotto;hai qualcosa in grado di aprirci una strada attraverso questo oceano di vampiri?-. Deadpool iniziò a frugare nelle tasche che sembravano senza fondo,tirandone fuori paperelle di gomma,targhe di automobili e una foto di lui col tutù. –Forse sul fondo della mia tasca magica… Ah-ah!-. Improvvisamente estrasse una falce. Il manico era lungo e leggermente storto,come se fosse ricavato da un ramo,mentre sulla cima c’era la parte superiore di uno scheletro senza braccia,dalla cui schiena fuoriusciva una falce. Alce lo fissò stupito. –La mia falce?! Perché cavolo ce l’hai tu?!-
 
-E io come dovrei saperlo? Nelle mie tasche ci finisce di tutto senza che nemmeno me ne accorga; una volta ci ho trovato un elefante indiano!-. Alce strappò dalle mani del mercenario la falce. –Ok,ragazzi: state dietro di me,se non volete perdere un arto e l’anima!-. E così lo Shinigami iniziò a farsi strada,mulinando la falce,con furia e velocità inarrestabile,fino a che i tres amigos non si ritrovarono esattamente sotto il dirigibile. Olimpo a quel punto riprese le sue sembianze interamente umane e allungò un braccio fino a raggiungere il portello da cui i vampiri si stavano lanciando. –Reggetevi gente!!-. Olimponero iniziò a ritrarre il braccio,mentre i due amici si tenevano alle sue spalle,per trovarsi in pochi secondi di fronte a un’altro esercito di vampiri ammassato all’interno di un deposito pieno di armi e veicoli da guerra. –Ooooh,chimichanga!-. Il trio ricominciò a falciare vampiri a una velocità impressionante,mentre Alce si rivolgeva ad Olimpo. –Allora qual è il tuo piano?-. Il lupo mannaro,che aveva di nuovo assunto la forma ibrida,rispose all’amico. –Mi serve un momento per fare una telefonata!-.
 
-Fai sul serio??!!-. Il conduttore mostrò un cordless al sovietico. Era lo stesso cordless che aveva visto nel corridoio del laboratorio di Olimpo: rosso con i tasti gialli. –Lo vuoi davvero chiamare?-. Olimponero lanciò due vampiri contro la massa per guadagnare un paio di secondi e spinse i compagni verso un punto dove avrebbe potuto usare il telefono senza essere ucciso. –Se conosci qualcun altro che può abbattere uno zeppelin che si trova all’inferno,dimmelo pure!!-. Alce tacque,ammettendo che era l’unica opzione valida. Dopo essersi chiusi in una cassa,facendo perdere le loro tracce i tre ripresero fiato,mentre Olimpo premeva sul cordless i tasti per riprodurre le prime note della marcia imperiale. Pochi secondo dopo il conduttore si mise a parlare con l’unico che li poteva aiutare. –Presidente! Sas anche a lei signore,ma avrei bisogno di un aiuto. Grazie mille signore: allora deve agganciare il segnale del telefono e colpirlo con un colpo abbastanza potente da far esplodere uno zeppelin,fra,diciamo tre minuti. Perfetto! Grazie mille-. Olimponero riattaccò sospirando di sollievo. –Bene,siamo salvi-. Deadpool alzò la mano,per poi rispondere subito dopo. –Scusa ma in quale situazione far esplodere il dirigibile su cui ci troviamo è “essere salvi”?-. Olimponero cambiò espressione,rendendosi conto che,magari,la sua non era stata la mossa migliore. Alce,che era stato in silenzio per tutto il tempo in cui erano stati nella cassa attirò l’attenzione degli altri. –Ragazzi? Forse ho il modo di salvarci-.
 
 
 
Dalla cassa uscì un rumore come di un rombo di motore,attirando così l’attenzione dei vampiri,che iniziarono ad avvicinarvisi.
*Da questo punto in poi,fino alla fine della scena,vi converrebbe immaginarla mentre ascoltate la canzone “Mr. Blue sky” usata nel film “Guardiani della Galassia 2” come sottofondo
Il rombo diventava sempre più forte,mentre i soldati si avvicinavano sempre di più. Ad un certo punto un lato della cassa esplose,sfondato da un sidecar verde,guidato da Olimponero,con Deadpool seduto sul sellino insieme a lui e Alce nel sidecar con un mitra gatling in mano. La moto iniziò a farsi strada tra i vampiri,falciandone a decine,finiti sotto le ruote del veicolo o uccisi dai proiettili di Alce e Deadpool. Il trio sfrecciava tra le schiere nemiche ad alta velocità,con ghigni pazzi stampati in faccia. Ad un certo punto tutto andò in pausa (Canzone inclusa),mentre Deadpool si girava verso i lettori. –Lo so che questo episodio è solo un filler,ma ammettiamolo: è decisamente più figo di tutto il resto,grazie alla mia presenza-. Olimponero si girò verso il mercenario. –Amico,non montarti la testa-.
 
-E tu come fai a muoverti? È il mio effetto rallenty-.
 
-Bello è la mia fan fiction,non c’è niente in cui io non possa intrufolarmi-. I due si fissarono un paio di secondi,quando Deadpool guardò Alce. –Gli mettiamo le dita nel naso?-. Olimpo guardò Alce con sguardo serio per poi voltarsi verso Wade. –Speravo che lo proponessi-. E così l’effetto rallenty si spense (La canzone riparte) ed Alce si ritrovò a sparare ai vampiri con un dito nel naso. –Ma che…?-. E i due piloti risero come idioti,mentre continuavano a farsi strada in mezzo ai soldati. Ad un certo punto Alce si accorse che stavano per sbattere contro la fine del dirigibile e cercò di attirare l’attenzione di Olimpo. –Ehi,sta finendo il dirigibile!-.
 
-Lo so,ecco la nostra uscita!-
 
A: cosa?! Ci sfracelleremo!
 
D: Oh sarà così figo!
 
O: Sfondiamo il muro di metallo!!
 
A: MORIREMO!!
 
D: CHIMICHANGAAAAA!
 
E il sidecar trapasso da parte a parte il muro d’acciaio,come fosse stato carta stagnola,facendo ritrovare il trio a precipitare verso una collina vicina. Continuarono ad andare fino a che Olimpo non fu sicuro che sarebbero stati fuori dal raggio dell’esplosione. –Eccolo che arriva…-. Improvvisamente un fischio energetico trapassò l’aria sovrastante il dirigibile. Dall’alto improvvisamente un’enorme colonna di energia verde si fece strada attraverso il cielo terso e andò a centrare in pieno il dirigibile facendolo esplodere. I tre si ritrovarono ad osservare lo zeppelin ridotto a una carcassa fiammeggiante,quando Olimponero si rivolse agli altri. –Allora… qualcuno vuole dei chimichanga?-.
 
 
 
 
 
 
 
I tre erano seduti a un tavolo di un ristorante messicano,ognuno con i vestiti fumanti e bruciacchiati,a mangiare dei chimichanga come se non fosse successo niente. Improvvisamente Olimpo si fece serio,come se avesse avuto un’illuminazione improvvisa. –Porco cazzo-. Alce si girò a guardarlo. –Che c’è?-.
 
-Ho lasciato il telefono di Mastercast all’inferno-.
 
 
 
 
 
 
 
Wow! Devo dire che non ho mai scritto un filler così lungo,né ci ho mai messo così tanto a scriverlo. Ora,scusatemi ragazzi se sono scomparso per un mese,ma ho attraversato una fase zero,assolutamente niente idee. Tra l’altro,non sapevo come mandare avanti lo show dato che non mi sono state lasciate domande nel capitolo di natale. Perdonatemi ancora ragazzi. Spero che il filler vi sia piaciuto,io e Alce ci siamo impegnati molto per buttare giù tutte le idee per scriverlo. Inoltre,in caso di futuri filler,vorrei che sia chiaro che mi potete lasciare le domande,altrimenti non posso scrivere il capitolo dopo dello show. Se per caso ve ne dimenticate,per favore mandatemele in un messaggio privato. Per quelli che seguono anche Death’s gun,sto lavorando al capitolo 6 che sarà un po’ più lungo dei precedenti per compensare la cortezza del quinto. Questo è tutto,se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una recensione e se no ditemi cosa potrei migliorare per eventuali filler futuri. E come al solito,qui Olimponero,passo e chiudo!
   
 
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