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Autore: Ms Mary Santiago    03/02/2018    6 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – Conclusa]
[Sequel di “Hogwarts 1944 – First Act”]
Negli ultimi trent’anni gli ex alunni di Hogwarts hanno fatto molta strada. C’è chi ha scelto una carriera convenzionale, si è sposato e ha avuto dei figli, e chi oltre alla famiglia ha scelto di giurare la propria lealtà a Tom Riddle e diventare uno dei suoi Mangiamorte.
Ma i loro figli?
Loro sono la generazione che la guerra la vivrà dal suo inizio alla sua fine.
Da che parte si schiereranno?
E tu da che parte stai?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'XO XO, Hogwarts with love'
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Capitolo 13

 

 

 

 

 

 

14 gennaio 1974

 

 

 

 

- Rosgood è finito in infermeria – le comunicò Rebekah non appena la vide aprire gli occhi.

Era stata dimessa dall’infermeria solo la sera prima, perciò era ancora intontita dal Bolide e dagli avvenimenti accaduti, così sbattè le palpebre prima di chiederle di ripetere.

- Dicevo che è finito in infermeria, è notizia di pochi minuti fa. –

Alzò gli occhi al cielo, mentre i primi immediati sospetti si facevano strada in lei.

- Dimmi che non è stato Kenneth. –

- No, ritenta. –

- Nick? –

- Neppure, ma a difesa di quei due non è che non ci abbiano provato … solo che sono stati preceduti. –

Aggrottò la fronte, decisamente perplessa.

- E allora chi? –

- Sirius e Regulus –, replicò sorridendo divertita, - Quei due piccoletti hanno proprio del coraggio. –

- Rosgood è grosso due volte loro, quando uscirà dall’infermeria li sgranocchierà – considerò, scuotendo il capo davanti all’impulsività dei cugini.

- Prima deve sempre prenderli e dubito che Nick e Kenneth li lascerebbero affrontarlo da soli. –

Anche quello era vero.

Sebbene Sirius non nutrisse particolare simpatia per Nicholas, e poteva giurare che anche Kenneth gli stesse decisamente antipatico, sembrava che a Nick il suo carattere ribelle facesse decisamente simpatia; quanto a Regulus, se non tollerava Nick era però altrettanto vero che nutriva una sorta di venerazione per Kenneth che dal canto suo l’aveva sempre tenuto sotto la sua ala protettiva.

- Vengo messa fuori gioco per una giornata e mezza e succede il putiferio. Uomini, lasciati da soli vanno sempre allo sbaraglio – sbuffò, allontanando le lenzuola e infilando le pantofole.

- Dove stai andando? –

- A impedire una guerra civile. –

La guardò come se le avesse dato di volta il cervello.

- Silente ha detto che eri esonerata dalle lezioni fino a domani e tu vuoi comunque partecipare? –

- Già, qualcuno deve tenere sotto controllo quei quattro. –

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- Molto bene, ragazzi, sistematevi qui vicino a me perché / oggi faremo qualcosa di diverso dal solito e molto divertente - esordì Lumacorno con voce allegra.

- È normale che io abbia paura ogni volta che dice una cosa del genere? – chiese William, facendo scoppiare a ridere Aiden.

- Credo proprio di sì, perché anche io sono tremendamente preoccupato. Dopotutto la sua idea di divertimento sono le sue cene e le sue feste. –

- Già, perciò prepariamoci al peggio. –

- Vi dividerò in coppie e assegnerò a ogni coppia una pozione a cui lavorare nel corso della settimana. Saranno coppie diverse da quelle in cui lavorate di solito in modo tale da migliorare i rapporti tra i membri di questa classe e non potrete cambiare il vostro compagno. –

- Ecco, adesso si comincia con il dramma – sussurrò Will.

- Innanzitutto la signorina McKinnon lavorerà con il signor McCartney. –

Aiden tirò un sospiro di sollievo mentre Valerie gli si avvicinava sorridendo e sceglievano un posto a metà aula.

Se non altro a lui era andata bene.

- La signorina Prince e il signor Bones. –

Louisa sedette con Edgar, sorridendo con l’aria di chi la sapeva lunga.

Aveva una mezza idea di sbloccare le cose tra lui e la McKinnon e con l’aiuto e le recenti confidenze di Benjamin aveva tutte le carte in regola per riuscirci.

- Il signor King sarà in coppia con il signor Wilkes. –

Il silenzio che scese nell’aula fu tale che Lumacorno si sentì in dovere di precisare. – So che potrà apparire come una scelta incomprensibile, ma non sempre lavorerete con persone che sono vostre amiche nel mondo al di fuori della scuola e dovrete cominciare a farci l’abitudine. –

Kenneth si voltò verso Nicholas, inarcando un sopracciglio.

- Preferenze per il posto? –

Il Grifondoro si strinse nelle spalle, puntando verso il banco tra quello di Valerie e quello di Edgar.

Se non altro davanti e dietro avrebbe avuto dei volti amici.

- Infine il signor White lavorerà con il signor Greengrass. Troverete le pozioni scritte sulla lavagna -, mosse la bacchetta, - sceglietene una a coppia e cominciate a lavorare. –

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Regulus si fece piccolo piccolo sotto lo sguardo severo della cugina, trascinando nervosamente il piede contro il pavimento in marmo.

- Quello è grosso come un troll, Reg, e poi non dovreste lanciare incantesimi alla gente in giro per i corridoi – concluse.

- Lo zio Alphard ha detto che potevamo – obiettò.

- Cosa? –

Ci mancava solo suo padre che assoldava quei due come una sorta di vendicatori prezzolati.

- Non dirgli che te l’ho detto -, aggiunse in fretta, - perché ha detto a me e Sirius di non farlo. –

- Non glielo dirò, ma in futuro non lasciatevi coinvolgere dai piani deliranti di mio padre. –

- D’accordo … ma tu come stai? –

Gli scompigliò i capelli corvini, sorridendogli.

- Sto bene, Reg, non preoccuparti. –

- Menomale, mi sono spaventato moltissimo durante la partita. –

Si chinò verso di lui, soffermandosi quando vide alcuni dei suoi compagni che lo fissavano.

- Posso abbracciarti davanti ai tuoi amici oppure ti vergogni? –

- Certo che puoi. Tutti loro pensano che tu sia bellissima e fantastica, perciò mi invidieranno tantissimo. –

Rise, stringendolo a sé e baciandogli una guancia.

- Vai a lezione, Reg, ci vediamo più tardi. –

 

 

 

 

*

 

 

 

 

21 gennaio 1974

 

 

 

Kenneth era appoggiato alla parete dei sotterranei quando Nicholas fece la sua comparsa.

- Sei in ritardo – lo accolse, scostandosi dalla parete in muratura e facendogli strada lungo l’aula dei sotterranei che Lumacorno aveva concesso loro di utilizzare; era una di quelle in disuso in cui solitamente il docente lavorava ai suoi esperimenti.

Lì nessuno li avrebbe disturbati.

- Ho la faccia di uno a cui frega qualcosa di averti fatto aspettare? – rilanciò il Grifondoro.

- Meglio che non ti dica che faccia hai o finiremo in infermeria prima ancora di aver cominciato a lavorare alla pozione – lo rimbeccò.

- Come siamo spaventosamente ragionevoli. –

- Sto cercando di essere quasi civile con te King, ma non provocarmi. –

- E a cosa devo il tentativo? –

- Semplicemente perché capisco quello che provi – replicò, aprendo la porta dell’aula e facendo per entrare.

La mano di Nicholas calò sulla sua spalla, fermandolo e spingendolo a voltarsi con espressione irritata.

- Se non vuoi perdere l’uso della mano, King, ti consiglio di togliermela di dosso all’istante. –

- Perché capiresti quello che provo … e perché pensi di sapere cosa provo? –

- Perché ho passato anni nella tua situazione e so quanto faccia schifo; ti senti morire, vorresti spaccare tutto, ma sai che non servirebbe a nulla perché è lei che ha scelto e scoppiare non servirebbe a farle cambiare idea. –

Nicholas rimase in silenzio, fissandolo come se per la prima volta avesse fatto qualcosa d’impressionante.

- Ti sentivi così anche tu vedendo me e Hydra insieme? –

- Anche peggio. –

- E come hai fatto a non spaccarmi la faccia ogni due secondi? –

- È stata dura -, ammise, - ma a lei non sarebbe piaciuto se l’avessi fatto. –

- No, non le piacerebbe – convenne sorridendo.

Hydra era sempre stata contraria alla violenza che andasse al di là della semplice autodifesa.

- Se non hai altre domande, mettiamoci a lavoro. Indipendentemente da Hydra non mi sei comunque mai andato a genio in modo particolare perciò prima finiamo e meglio é. –

- Già, condivido in pieno, ma forse potremmo evitare di scannarci in futuro. –

- Potremmo – convenne.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Edgar vide con la coda dell’occhio che Louisa continuava a fissarlo insistentemente mentre sminuzzava le radici.

- Vuoi chiedermi qualcosa? –

- Sì -, confermò, - quanto pensi di metterci ancora? –

- Sto sminuzzando alla velocità della luce. –

- Non mi riferivo alla radice, Edgar. –

Aggrottò la fronte, perplesso. – E allora a cosa? –

- La McKinnon. –

- Continuo a non capire. –

- Per l’amor di Merlino, non potrebbe essere più evidente di così: Valerie è cotta di te e scommetto che anche tu lo sei di lei, perciò quanto ti ci vuole ancora per farti avanti? –

- Io … non è vero. –

- Certo e io sono Morgana -, sbuffò beffarda, - Non capisco perché non vuoi ammetterlo, è una bella cosa dopotutto. –

- Il fatto che Valerie mi piaccia non significa necessariamente che io piaccia a lei. –

- Ma se ti ho appena detto che è così, razza di deficiente. –

- Questa è una tua supposizione visto che dubito che sia stata lei a confidarsi -, obiettò, - perciò non rischierò di rovinare la nostra amicizia in base a delle ipotesi senza riscontro. –

- Sei di una testardaggine paurosa. –

- Senti chi parla. –

- Io ho accettato di provare qualcosa per William e lo frequentando -, lo rimbeccò, - perciò non fare l’idiota e datti una mossa prima che si stufi di starti ad aspettare … e tanto per la cronaca tua sorella e tuo fratello la pensano come me. –

Edgar rimase in silenzio, continuando a sminuzzare le radici, riprendendo a parlare solo qualche minuto più tardi.

- Tu sei assolutamente sicura di quello che dici, Louisa? –

- Per l’ennesima volta, sì. –

Afferrò la sua tracolla, alzandosi di scatto dalla sedia.

- E adesso dove stai andando? –

- A parlarle. –

Lo vide uscire dall’aula e sorrise soddisfatta di sé.

Finalmente il suo lavoro lì era terminato.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Valerie sgranò gli occhi non appena vide entrare Edgar nella loro Sala Comune a passo di carica.

- Ed … è successo qualcosa? –

L’amico si fermò davanti a lei, annuendo.

- Sì, devo fare assolutamente una cosa. –

- Qualche nuova conquista? – chiese, tornando a voltarsi verso Aiden per finire di appuntare gli ingredienti e i passaggi che mancavano per la realizzazione della loro pozione.

- Forse, dipende da come reagirà a quello che sto per fare. –

- Allora in bocca al lupo mannaro. –

Le mani di Edgar si chiusero sulle sue spalle, spingendola a voltarsi nuovamente verso di lui e ad alzarsi in piedi.

Perplessa, lo osservò in attesa della sua prossima mossa.

- Merlino, spero proprio che Louisa abbia ragione oppure farò la figura dell’idiota – mormorò, chinandosi poi verso di lei e puntando dritto verso le sue labbra.

La baciò con gentile fermezza, tenendola stretta tra le braccia ma non tanto da impedirle di ritrarsi se avesse voluto.

E il punto era che lei non voleva, ma allo stesso tempo aveva paura.

Si scostò leggermente, fissandolo dritto negli occhi.

- Non è uno scherzo o una qualche stupida scommessa che hai fatto con i ragazzi, vero? –

- No, non lo é. –

Lesse la sincerità nelle iridi chiare e non potè fare a meno di sorridere radiosa.

- Ce ne hai messo di tempo per capirlo – disse soltanto, alzandosi in punta di piedi per baciarlo di rimando.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Mi scuso per il ritardo nell’aggiornare ma tra gli esami, un po’ di stanchezza generale e la cresima alla quale mi hanno incastrato ad andare oggi non ho avuto modo di aggiornare prima né di creare un capitolo particolarmente lungo, ma spero che vi sia piaciuto comunque … e finalmente anche la Valar è Canon.

Al prossimo aggiornamento.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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