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Autore: sissi04    15/02/2018    3 recensioni
La compagnia di Thorin Scudodiquercia è decisa a mettersi in viaggio verso la Montagna Solitaria, uccidere il drago Smaug e riprendersi la loro terra natia, ma avranno bisogno di due braccia in più.
E se la compagnia avesse un altro membro?
Tra nani testardi, orchi, elfi, amori nascenti o forse no e strane entità, riusciranno i nostri eroi a portare a termine la loro missione e ad uscirne tutti vivi?
Tenetevi forte, ci stiamo per calare nella Terra di Mezzo, in un avventura che cambierà la nostra vita!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte era scesa su Gran Burrone, i Nani stavano godendo di tutta quella quiete che li circondava, scherzando e cantando insieme e bevendo quell’ottima bibita elfica; all’appello mancavano solo Thorin, Gandalf, Bilbo e Balin, andati con re Elrond a leggere e svelare i segreti della mappa.

 

Miriel rise per l’ennesima volta quella sera quando vide Bombur distruggere lo sgabello dov’era seduto, rise fino a rotolarsi per terra perdendo ogni parvenza della sua storica serietà.

 «Ehi Miriel hai bisogno di bere?» gli chiese Kili ridendo, vedendola diventare rossa per il troppo riso, porgendogli un bicchiere di cristallo colmo di grappa

 «No basta con quella roba, sto bene» rispose la ragazza dandosi un minimo di contegno.

 

Poi ecco che vide arrivare Thorin, era scuro in volto, segno che c’era qualcosa che non andava

 «Credo vi siate divertiti abbastanza, ora riposatevi il più possibile, appena arriva l’alba ripartiamo» disse loro serio, per poi avviarsi verso la stanza a lui assegnata.

 

 

Stava camminando per il corridoio buio di quella terra elfica, diretto nella sua stanza, quando sentì una mano afferrargli una spalla; reagì d’istinto, afferrò il polso di quella mano e si fece strada verso il braccio, prendendolo e portando chi lo aveva toccato tra il suo corpo e la parete.

 

Solo dopo si accorse che era Miriel.

 

 «Ah sei tu» disse poi liberandola dalla sua presa ferrea

 «Sì volevo solo parlarti, non attaccarti» disse quella sorridendogli e massaggiandosi il polso

 «Cosa ha rivelato la mappa?» continuò riprendendo a camminare affianco al nano

 «L’entrata sulla fiancata della Montagna comparirà solo alla fine del dì di Durin»

 «Abbiamo una sola possibilità quindi» concluse Miriel per lui    

 «Sì».

 

Rimasero in silenzio finché non arrivarono davanti la porta della stanza di Miriel

 «Dai forza va a dormire, tra poche ore ripartiamo» le disse inespressivo 

 «E tu sfogati, Thorin non puoi andare avanti tenendo tutto dentro» gli rispose causando al Nano una risata rauca e amara

 «Non preoccuparti per me Miriel, tu stammi solo vicina »

 «So cosa ti passa per quella testa dura come la roccia, non preoccuparti, ce la possiamo fare. Siamo in pochi ma siamo tutti valorosi e capaci guerrieri, ce la dobbiamo fare. Per la memoria di nostro nonno e di nostro padre e per il nostro popolo che nutre speranza che un giorno ritorneranno alla nostra terra natia» gli disse tutto d’un fiato, prendendo gli avambracci muscolosi di Thorin tra le mani; l’altro non sapeva che dire, sbigottito da tutta la verità che aveva appena udito.

 

 «Vieni qui» disse poi lei tirandolo a se in un abbraccio dolce che sapeva di casa, il Nano rispose a quell’abbraccio comprendendo di averne l'immediato bisogno; si fece stringere e la strinse a sua volta a se, affondando il volto tra i lunghi capelli che profumavano di buono.

 

Dopo un tempo indefinito, ancora avvolta dalle braccia dell’altro, Miriel si decise di nuovo a parlare

 «Ehm Thorin»

 «Dimmi Miriel» le rispose con il volto ancora tra i suoi capelli

 «Mi puoi portare al letto? Non mi sento più bene le gambe, credo di aver esagerato con quella squisita bevanda elfica» disse imbarazzata.

 

Thorin fece una risatina roca, portò le mani sui fianchi snelli dell’altra e la sollevò da terra; aprì la porta della stanza e vi entrò.

 

Dopo averla esaminata per alcuni secondi, individuò il letto e andò verso di esso, l’adagiò piano su di esso aiutandola ad andare sotto il candido lenzuolo

 «Vedi di farti ritornare le gambe entro l’alba, altrimenti ti lasciò qua dalle orecchie a punta»

 «Non oseresti» rispose lei indignata

 «Sicura?» le fece un sorrisetto perfido 

 «Vada a dormire Re sotto la Montagna, le farà bene» gli rispose girandosi dall’altra parte del letto, dandogli le spalle, incurante che il lenzuolo facesse vedere perfettamente la forma del suo corpo.

 

Thorin si sporse verso di lei e la baciò sulla fronte, poi tornò sui suoi passi ed uscì dalla stanza.

 

 

Nel contempo, Gandalf il Grigio era in piena udienza del Bianco Consiglio (con Saruman, Elrond e Lady Galadriel):

 «Smaug non deve fedeltà a nessuno, e se schierato dalla parte sbagliata un drago sarebbe devastante per chiunque provi a contrastarlo» disse lo stregone con tono grave

 «Ma quale nemico? Chi mai potrebbe voler scatenare una guerra? Il male più grande è distrutto, Sauron è stato sconfitto» lo interruppe Saruman

 «Per secoli la pace ha regnato sulla Terra di mezzo, una pace vinta a fatica e vigilata con altrettanta» continuò Elrond

 «Davvero siamo in pace? Osservate solo cosa è appena accaduto: troll che scendono dalle montagne, saccheggiano villaggi, attaccano fattorie; gli Orchi ci hanno attaccato lungo la via» disse Gandalf preoccupato

 «Tutt’altro che un preludio alla guerra a mio avviso, cose che possono capitare» Elrond smentì subito lo stregone

 «Tu Gandalf sei sempre alla ricerca di problemi dove non esistono!» Saruman agitò le mani con rabbia

 «Vi dico che c’è qualcosa di non visto dietro il male di Smaug, qualcosa di oscuro e potente. Bosco Fronzuto è malato, chi lo abita ora lo chiama Bosco Atro e la fortezza di Dol Guldur è nuovamente abitata da uno stregone che si fa chiamare Negromante e che ha il potere di resuscitare i morti. Ciò che Radagast mi ha detto è a dir poco allarmante» ma Saruman non lo lasciò continuare, elencandogli le ragioni che aveva per non fidarsi delle parole di Radagast il Bruno.

 

La voce di Lady Galadriel risuonò melodica e chiara nella mente di Gandalf

 «Ti è giunta una cosa da Radagast. Mostrala a me» lentamente lo stregone eseguì l'ordine ed estrasse da sotto l’abito un fagotto lungo, appoggiandolo sul tavolo.

 

Tutto tacque improvvisamente.

 

Re Elrond avvicinò una mano per aprirlo quando Galadriel lo avvertì

 «È una reliquia di Mordor» disse la dama bianca con tono grave; Elrond allora tolse velocemente i due lembi di stoffa marrone, rivelando ai quattro un lungo pugnale dall’impugnatura nera.

 «Un pugnale Morgul, forgiato per uno degli stregoni di Angmar e sepolto con lui» disse dama Galadriel incredula

 «Quando Angmar cadde gli uomini del nord sigillarono il suo corpo e quanto lui possedeva nelle colline di Rudaur; nel punto più profondo delle montagne lo seppellirono, in una tomba così oscura che non sarebbe mai venuta alla luce» concluse sgranando gli occhi

 «Ma questo non è possibile, un potente incantesimo grava su quelle tombe, non possono essere aperte» disse Elrond appoggiando le mani sul tavolo di pietra

 «Quali prove abbiamo che questa arma provenga dalle tombe di Angmar?» chiese Saruman dubbioso

 «Non ne ho alcuna» ammise Gandalf con tono grave 

«Perché non ne esiste alcuna. Esaminiamo ciò che sappiamo: un singolo branco di orchi ha osato attraversare il Bruinen, una daga di un’era passata è stata trovata e uno stregone che si fa chiamare Negromante ha preso residenza in una fortezza in rovina. Stiamo solo sprecando tempo prezioso» disse Saruman smentendo tutte le teorie di Gandalf, che taceva insieme ad Elrond, mentre dama Galadriel aveva lentamente camminato fino alla sporgenza di quella terrazza circolare.

 «La domanda di questa compagnia di Nani tuttavia mi turba profondamente, non mi sento d’incoraggiare una tale impresa. Non pretendo di comprendere perché tu…» ma nella mente dello stregone grigio risuonava la voce di lady Galadriel

 «Ripartono per il loro viaggio» disse guardandolo dritto negli occhi 

 «» ammise Gandalf, voltandosi verso di lei

 «Eppure tu sapevi» abbassò di qualche tono la voce e sorrise vedendo l’espressione colpevole dell’altro.

 

Pochi attimi dopo Lindir apparve dalle scale che portavano alla terrazza e con viso desolato disse

 «Mio signore Elrond, i Nani, se ne sono andati».

 

 

La compagnia era partita non appena vi fu abbastanza luce per vedere il percorso, così senza dare troppo nell’occhio, se n’erano andati; passando per una tortuosa stradina in salita, si allontanarono sempre di più da Gran Burrone.

 

Bilbo si fermò e girandosi vide l’ultima casa accogliente ergersi maestosa davanti ai suoi occhi, il rossore dell’alba la rendeva se possibile ancora più bella; in cuor suo, lo Hobbit sperava che un giorno avrebbe rivisto quella meravigliosa valle nascosta.

 

La voce di Thorin lo fece sussultare

 «Mastro Baggins le consiglio di tenere il passo» lo guardava imponente, con le braccia incrociate; così lo hobbit si rimise in fila e riprese a camminare, lasciandosi alle spalle quella terra.

 «Non temete mastro Baggins, sono abbastanza sicura che la rivedrete ancora» disse Miriel incoraggiante, affiancandolo nel camminare; lo Hobbit sorrise e un passo dopo l'altro avanzò sempre più verso l'ignoto.

 

 «Fai bene ad aiutare Thorin Scudodiquercia, li seguirai non è vero?» domandò dama Galadriel allo stregone grigio, fermo accanto a lei su quella terrazzina

 «Sì mia signora, bisogna andare a fondo a questa storia» 

 «La ragazza che è con voi, la mezz’Elfo, ha in se più di quanto appaia. Solo in pochi rammentano l’antichità del popolo da cui discende» disse lei guardando l’orizzonte

 «Cosa intendete dire?» chiese Gandalf non capendo

 «In lei è presente un antico potere; sta attento al suo cuore, un tempo era nella mente di molte creature, dalla parte della luce e dell’oscurità. Se l’arcano di Angmar dovesse rivelarsi veritiero e il nostro nemico fosse tornato, il suo potere dovrà essere protetto e portato dalla parte della luce. Non ho idea di cosa potrebbe accadere se avvenisse il contrario» gli rispose la dama preoccupata

 «Capisco, anche se non come sia possibile; quelle come lei si estinsero tempo addietro» mormoro Gandalf sbigottito

 «A quanto sembra una è sopravvissuta. Il suo futuro mi è oscuro, perciò presta attenzione» 

 «Sì mia signora, Miriel deve essere informata su ciò che ignora?» chiese Gandalf

 «No, non per il momento, potrebbe distrarla dalla loro missione. Ora va Gandalf, seguili» disse Lady Galadriel sparendo improvvisamente.



CURIOSITÀ: Miriel= Perla, nome elfico
                          Amdir= colui che vigila/sorvegliante, altro nome elfico




ANGOLO AUTOREecco a voi il capitolo n. 6!
Ho inserito una piccola parte molto shippabile tra Thorin e Miriel, spero vi sia piaciuta😏
anyway, questo è più un capitolo di transizione, ma nel prossimo si tornerà all'azione!
Il mistero sulle origini di Miriel si infittisce ulteriormente, cosa avrà voluto dire Lady Galadriel??
Voglio ringraziare tutte le persone che hanno recensito i capitoli precendenti:
-Lone_wolf_08♥️
-ThorinOakenshield♥️
-Hiril♥️
-Thorin78♥️

GRAZIE DI CUOREEEEEE!!!
Ovviamente ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite e i lettori silenziosi;
fatevi avanti e fatemi sapere cosa ne pensate tramite una RECENSIONE!
Accetto anche quelle negative!😉
Detto ciò, ci vediamo con il prossimo capitolo DOMENICA 18 FEBBRAIO!
Un bacione 
Sissi04


P.s. nel caso non si fosse capito, ho scoperto le emoji sul mio computer👌🏻

   
 
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