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Autore: Sunny    24/04/2005    41 recensioni
A vent'anni dalla scomparsa di Voldemort, il Mondo della Magia si vede ricomparire il suo Marchio Nero nell'oscurità della notte... ma questa volta in campo scenderanno anche nuove forze, più decise e più agguerrite che mai. Intrighi mortali, lotte all'ultimo sangue, amori inarrestabili e passioni travolgenti sconvolgeranno gli eroi della 'vecchia' e della 'nuova' guardia, in un mondo in guerra in cui il cuore ha la meglio anche sulla ragione...
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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…ho fatto dediche un po’ a tutti, qui, perciò stavolta mi prendo la libertà di dedicare questo chap al mio adoratissimo Any, i

…ho fatto dediche un po’ a tutti, qui, perciò stavolta mi prendo la libertà di dedicare questo chap al mio adoratissimo Any, il mio cricetino che non è stato troppo bene e che ora finalmente pare che stia guarendo… in gamba, culone, guarisci del tutto e in fretta!! ^________^

 

P.S per la simpaticissima Saturnia: tesoro, leggi un po’ lungo il chap, potresti trovare qualcosa di familiare… ^____________-

P.P.S.: Buon compleanno Blacky!!!! Un po’ in ritardo, ma con gli auguri miei, dei protagonisti di FMI e soprattutto di Alex! ^_________-

 

 

 

 

FIRE MELTS ICE

 

 

 

 

CAPITOLO 7: MERRY WEASLEY CHRISTMAS

 

 

Here by my side’s  an angel
Here by my side’s the devil
Never tur
n your back on me

Here by my side you are destruction
Here by my side’s a new colour to paint the world
Never turn your back on it
Never turn your back on it again
Here by my side it’s heaven

                                                                       Weapon, Matthew Good

 

 

***************

 

 

Alex aspettò che il quadro alle sue spalle si fosse chiuso completamente, prima di voltarsi e abbottonarsi il mantello. Si tirò su il cappuccio e si avviò lungo i sotterranei, dando un’ultima occhiata all’orologio. Anthony lo aspettava già da un buon quarto d’ora, ci mancava solo una ramanzina per il ritardo. Voltò in fretta l’angolo del corridoio… e si scontrò contro qualcuno. Il suo primo istinto fu di sbatterlo contro un muro e puntargli la bacchetta alla gola, chiunque fosse… un chiunque con degli splendidi occhi azzurri.

 

“Ehi!” Katie sbattè gli occhi. “Sei impazzito?”

 

Alex si fece subito indietro. “Che diavolo ci fai tu qui a quest’ora?!” la osservò per un attimo, stupito. “E in vestaglia, per di più!”

 

Katie rise e scosse la testa. “Beh, fra me e te mi sembra che non sia il mio il look più strano.” Gli abbassò dolcemente il cappuccio, scoprendogli la testa. “Dove stavi andando, alla riunione di una società segreta?”

 

“Eh, più o meno.” Alex fece un sorriso tirato. “No, uhm… un mio amico ha dimenticato i compiti già fatti nell’aula di Aritmanzia, se non li prende adesso non potrà presentarli domani, e allora…”

 

“E allora tu ti sei offerto volontario per andare a riprenderglieli, che dolce.” Katie gli accarezzò la guancia. “Sei adorabile quando aiuti gli altri.”

 

Alex la osservò per un lungo momento, squadrandola da capo a piedi, e alla fine gli venne fuori un sorrisetto. “Sei sempre così carina la notte?” le disse, passandole le braccia attorno ai fianchi.

 

Katie sorrise e rabbrividì quando lo sentì chinarsi a baciarle il collo. “…sono contenta di piacerti…”

 

Alex inalò il profumo fresco dei suoi capelli e della sua pelle immacolata… un profumo che gli dava al cervello. Prima ancora di capirlo, o tantomeno di ricordarsi che era atteso altrove, la strinse a sé e la attirò in un angolo più buio del corridoio per essere libero di baciarla senza inibizioni… Katie non si negò, e rispose al bacio… un fremito le percorse la schiena quando sentì le mani del ragazzo accarezzarle voluttuosamente i fianchi, e il suo mugolìo rafforzò gli intenti di Alex. Sussurrò il suo nome contro il suo collo, mentre sentiva un bisogno sempre maggiore di lei… e a giudicare dalla sua reazione, probabilmente anche lei era venuta per lo stesso motivo… benissimo, perché ci stavano ballando attorno da parecchio, ormai, e il suo autocontrollo era arrivato veramente ai minimi termini… pur di averla avrebbe veramente fatto follie, e adesso finalmente aveva questa possibilità…

 

Katie cercò di respingerlo dolcemente quando avvertì le sue mani farsi più aggressive… Alex non si spostò affatto, e anzi, cominciò a tirarle su la vestaglia e la camicia da notte con una certa urgenza… e a quel punto Katie interruppe il bacio, visibilmente ai limiti del panico, e con uno spintone deciso riuscì ad allontanarlo da sé.

 

Alex rimase immobile per un attimo, col fiato affannoso, e la guardò. Katie sembrava spaventata, ma soprattutto… soprattutto delusa.

 

“…che ti è saltato in mente?” sibilò lei.

 

“E a te, allora?” replicò lui, confuso.

 

“Stavi esagerando!” Katie arrossì violentemente e si chiuse meglio la vestaglia. “Perché non ti sei fermato quando te l’ho chiesto?”

 

Alex aprì la bocca ed esitò… “…perché credevo che lo volessi anche tu! Andiamo, perché saresti scesa qui da me vestita così?”

 

Katie fece una smorfia indignata e incrociò le braccia sul petto. “Sono scesa qui da te così conciata perché ho appena ricevuto una bellissima notizia, e non potevo aspettare fino a domani per dirtela. Non credevo che questo facesse di me una facile.”

 

Alex scosse la testa. “Perché fare l’amore con me significherebbe essere una facile, eh?”

 

“Non è questo…”

 

“No? E allora cos’è?” Alex fece una smorfia. “Correggimi se sbaglio, bionda, ma ogni volta che io ci prendo gusto e oso un po’ di più… zac! Scatta il campanello d’allarme, ci dobbiamo coprire tutti perché guai se ti vedo una gamba o figuriamoci altro…”

 

Katie si morse le labbra. “Non te ne importa niente che non mi sento pronta?”

 

Alex inarcò le sopracciglia. “Questa è bella, non mi importa niente… guarda che non sarebbe successo proprio nulla senza il tuo consenso qui.”

 

Katie si strinse nelle spalle. “Non mi piace il tuo sguardo accusatorio… allora è vero che anche tu sei come tutti gli altri.”

 

“E con questo che vuoi dire?”

 

“Che ti interessa farlo… e il fatto che io ti dica no ci mette in crisi, e questo per me non è giusto.”

 

“Qui secondo me c’è un concetto di base che è sbagliato.” Alex le si avvicinò. “Katie, cos’è per te il sesso? Perché per me è un momento di intimità e completezza… io mi sento bene con te, sto bene come non sono mai stato… è tanto assurdo che voglio sentirti completamente mia?”

 

Katie si morse le labbra. “Se fosse come dici, non credo che ti sarebbe bastato vedermi in pigiama per non capirci più niente.”

 

Colpito e affondato.

 

“Vuoi sapere cosa penso?” continuò lei, abbandonando il tono irritato. “Penso che tu abbia avuto al tuo fianco delle ragazze che non ti hanno fatto capire il vero senso dell’amore. Per te il sesso è un momento importantissimo, vitale direi… certo che è importante, ma non è vitale. E quanto a complicità e intimità, non mi pare che ci manchino… tranne quando tu ti chiudi a riccio e non mi dici cosa pensi, ma anche quello è normale… non sei d’accordo?”

 

Alex storse la bocca. “Non completamente.”

 

Katie sospirò e annuì. “Va bene… non dobbiamo per forza concordare su tutto. Però… ecco, questo argomento ogni volta che lo tocchiamo mi mette in ansia… io ti giuro che ci voglio stare con te, Alex, ci voglio stare eccome… però adesso no. Non ancora… puoi darmi un altro po’ di tempo? Per favore? Ti chiedo solo di riparlarne un’altra volta, tutto qui.”

 

Alex la vide ciondolarsi sui piedi in modo incerto, stringersi nelle spalle… era incredibilmente imbarazzata, e questo non andava bene. Per il piano, innanzitutto… e poi perché sinceramente non era giusto. In fondo l’aveva letteralmente aggredita, e lei non se lo meritava. Con quei grandi occhioni da cucciolo… “Ehi…” le prese una mano e le fece un sorriso. “Ok, ho capito… non sei pronta. Va bene, vuol dire che aspetterò… aspetterei anche una vita intera per te, anche se ti imploro di non metterci così tanto perché potrei anche suicidarmi nell’attesa.”

 

Katie ridacchiò e tornò ad alzare lo sguardo. “Allora avevo visto giusto io che non sei come gli altri… ti hanno solo abituato male, tutto qui.”

 

“Abituato male?”

 

“Beh, si… insomma, se altre volte una ragazza si è presentata da te in pigiama e tu le hai fatto la stessa proposta però con successo… di chi è la colpa se un pigiama per te è sinonimo di sesso?”

 

Arguta, la piccola…

 

“Ooh… e tu, invece, piccola Suora di Hogwarts…” Alex l’abbracciò e le fece il solletico sui fianchi, strappandole una risatina. Eccola qua, la Katie Weasley che conosceva lui… allegra e spensierata. “Che cos’è che volevi dirmi, poi?”

 

“Oh.” Katie fece un sorriso largo quanto tutta la mascella. “Ho appena ricevuto la risposta che aspettavo da mamma e papà…”

 

“La risposta a cosa, esattamente?”

 

“Tu sai che fra due giorni torno a casa per passare il Natale coi miei, no?” lui annuì e lei sorrise largamente. “Ho chiesto se potevo portare anche il mio ragazzo… e loro hanno accettato!”

 

Alex sbattè gli occhi. “Come?”

 

“Si!” Katie vibrava emozione da tutti i pori. “Si sono meravigliati perchè non sapevano che avessi un ragazzo, ma hanno detto che saranno felici di conoscerti! Perlomeno mamma sarà felice…”

 

Alex si grattò la nuca. “Io…ehm…non so cosa dire.”

 

“Andiamo, dì di si!” Katie saltellò. “Tipregotipregotipregotiprego!”

 

Alex fece un sorriso imbarazzato. “…è che…”

 

Katie si morse le labbra. “So che vuoi dire, che è presto per conoscere i genitori… ma non è per questo che l’ho fatto. E’ solo che tu non passi un Natale in famiglia dalla notte dei tempi, secondo me non ti ricordi neanche più quant’è bello, e io volevo farti provare di nuovo questa sensazione… tutto qui.”

 

Alex era ancora un volta senza parole. Katie era sempre così buona e altruista, così amorevole e pura… maledettamente splendida. Le accarezzò dolcemente la guancia e non potè fare a meno di chinarsi su di lei e baciarla… ma fu un bacio dolce, nulla che la potesse far ritrarre in ricordo di quello che stava per succedere pochi minuti prima.

 

“Inseriscimi nella lista degli invitati di Natale, bionda.”

 

Katie rise di gioia e lo abbracciò. “Grazie! Come sono felice, non vedo l’ora di farti conoscere la mia famiglia!”

 

Alex ridacchiò. “Ok, ok… ma adesso vai. Non voglio che un altro abbia la fortuna di vederti così… solo io dovrei vederti con questa roba addosso.”

 

“Agli ordini.” Katie lo baciò un’ultima volta, poi si allontanò verso le scale della sala grande, guardandosi in giro guardinga.

 

Alex la guardò col sorriso sulle labbra… e fu solo quando non la vide più che gli tornò in mente il suo appuntamento. Si coprì nuovamente la testa col cappuccio e corse verso il cunicolo segreto e buio che l’avrebbe portato molto in basso, sotto la scogliera dell’isolotto su cui sorgeva Hogwarts. Una volta lì si guardò in giro, e imprecò in malo modo quando non trovò nessuno.

 

“Guarda un po’ chi mi ha fatto il grande onore di presentarsi.”

 

Alex si voltò di scatto. “Anthony, meno male…”

 

“Già, puoi dirlo forte.” Anthony si alzò dalla piccola roccia su cui era seduto e gli si avvicinò a passi pesanti. “Stavo quasi per andarmene.”

 

“Mi avevano scoperto, ho dovuto temporeggiare.” Fece semplicemente Alex, ricomponendosi.

 

“Ogni volta è una scusa diversa, eh? Tanto la tua fortuna è che qui ci sono io, e che a Stephen riferisco quello che decido io…”

 

“Se continui a parlare così forte ci farai scoprire.”

 

Anthony serrò la mascella. “Stammi bene a sentire, Malfoy… tu stai scherzando col fuoco. Rischi grosso. Stephen sta cominciando a insospettirsi… e io faccio fatica a coprirti con Vera che mi sta addosso.”

 

“Vera può andare a farsi fottere.” Sibilò Alex.

 

“Ti assicuro che è uno sport che non ha mai abbandonato, ciò non toglie che non ha fatto un bel rapporto sulla tua missione, e ha messo in allerta gli altri.” Anthony fece una smorfia. “Ancora un po’ è non mi crederanno quando mi inventerò ancora aggiornamenti che tu non mi hai dato.”

 

Alex guardò verso il lago. “Nessuno di loro ha il diritto di rompermi le palle.”

 

“Stronzate.” Anthony scosse la testa. “Se tu non fossi in ritardo con la tua tabella di marcia, nessuno ti direbbe niente. Ma io proprio non ti capisco! E’ una vita che aspetti la tua grande occasione, e adesso che ce l’hai…”

 

Alex lo guardò rabbiosamente. “La mia grande occasione doveva essere su un campo di battaglia, non fra le gambe di una ragazzina!”

 

Anthony esitò, mentre sul viso gli si disegnava un’espressione incredula. “…tu sei innamorato…”

 

“No.”

 

“…ti sei innamorato… che figlio di puttana, ti sei innamorato proprio adesso! Proprio tu che dicevi di volerle solo usare le donne, ti sei innamorato di una tua nemica!”

 

Alex lo afferrò per il colletto del mantello e lo sbattè contro il muro. “Apri bene le orecchie, io non sono innamorato proprio di nessuno, è chiaro?!” sibilò ferocemente.

 

Anthony lo guardò male e lo spinse indietro. “Lo spero per te… e se te ne venisse la voglia, ricordati dei tuoi affezionatissimi mandanti… non penso che ti regalerebbero dei confetti per celebrare il lieto evento.”

 

Alex si voltò. “Torna da Stephen, e digli di non mettere più il naso negli affari miei. Ho fatto i miei progressi e non devo renderne conto a nessuno.”

 

“A parte che questo non è vero.” Anthony inarcò un sopracciglio. “Ma se mi dici di che progressi parli, forse riesco a zittire quella stronza di Vera e a farti guadagnare un altro po’ di tempo.

 

…tempo… proprio quello che mi serve…

 

“Passerò le vacanze di Natale a casa Weasley.”

 

Anthony fece una smorfia orgogliosa e infilò le mani nelle tasche del giubbotto.”Finalmente, Malfoy… era ora che ti dessi una strizzata di palle.”

 

“Già.” Alex inspirò profondamente. “Finalmente.”

 

 

***************

 

 

Amelia continuava a canticchiare allegramente mentre appendeva l’ennesima pallina colorata all’albero di Natale, sorridendo vispa. Fare l’albero era sempre stata una sua passione. “A che punto sei, là dietro?”

 

“…benissimo, tutto… tutto sotto controllo…”

 

Amelia si sporse per guardare… dietro l’albero Jack si stava strozzando con le lucine colorate, che erano tutte attorcigliate attorno al suo corpo invece che sull’albero. “Ma che fai?” lei scoppiò a ridere forte.

 

“Sta’ zitta.” Borbottò cupo Jack, che dopo un ultimo tentativo decise di liberarsi e sistemare tutto usando la magia.

 

“Che schiappa…” Amelia ridacchiò. “Ancora non ha imparato a fare l’albero tutto da solo.”

 

“Ma sentila, lei, che ci vuole ad appendere due palline?! Avanti, prova a metterle tu le lucette!”

 

Amelia rise. “Pusillanime.” Gli porse una scatola di palle colorate, e lei prese ad occuparsi dei fiocchi. “Non credevo che saresti rimasto a fare l’albero con me, a quanto ho capito dovevi uscire con Steacy.”

 

“No… lei ha detto che aveva da fare.” Jack scrollò le spalle. “E tu, invece? E’ un po’ che stai sempre a casa… non ci esci più con quel coso, là… com’è che si chiamava, Tommy…Thomas…”

 

“Tobias.” Amelia si passò una mano fra i capelli, al solito spettinati. “E’ già un po’ che fra noi è finita… divergenze d’obbiettivi.”

 

Jack si bloccò con una pallina in mano. “Ti ha messo le mani addosso, quel figlio di…”

 

“Non ha alzato un dito, paranoico che non sei altro.” Amelia prese le lucette e cominciò a distribuirle lungo l’albero. “Il sesso sarebbe stato solo una conseguenza, lui voleva fare sul serio e io no.”

 

“Perché no?”

 

“Perché tu non fai mai sul serio con le donne?”

 

“Chi ti dice che non abbia messo la testa a posto?”

 

Amelia non lo guardò. “…buon per te, in quel caso.”

 

Jack la guardò con la coda dell’occhio. “E che mi dici dell’Innominabile Stronzone?”

 

“Se è innominabile, perché ne stiamo parlando?”

 

Jack sospirò e mise giù la pallina che stava appendendo. “Perché è un periodo che ti vedo molto meglio… eppure non hai nessuno.”

 

Amelia fece una smorfia ironica. “Paura che mi sto trasformando in una specie di misantropa?”

 

Jack fece un piccolo sorriso. “Più o meno…”

 

“Togliti la paura.” Amelia gli fece un largo sorriso. “Sto molto meglio, ultimamente… solo perché ho recuperato un po’ più di fiducia in me stessa e nelle mie potenzialità. E ho deciso che d’ora in avanti sarò io a far soffrire gli uomini, e non il contrario.”

 

“Ottimo.” Jack le fece un sorrisone. “Mi sembra un programma eccellente, così si fa, cosino morbido… alla fine tutti i miei insegnamenti sono serviti a qualcosa.”

 

Amelia ridacchiò e gli tirò addosso un cuscino. “Ma finiscila… questa è tutta farina del mio sacco, cosa credi… sono una donna indipendente, io.”

 

“E ti manca solo il cespuglio di more.”

 

Amelia sbattè gli occhi. “Scusa?”

 

Jack fece un irritante sorrisetto furbastro e incrociò le braccia sul petto. “Il cespuglio di more… andiamo, piccoletta, non ci arrivi? Ti ci vuole un uomo che ti rapisca in grande stile durante una notte stellata, possibilmente cullata dalle onde del mare, ti porti dentro il cespuglio di more… e buonanotte!”

 

Amelia scoppiò a ridere. “E serve il cespuglio, la notte stellata, le onde che cullano…”

 

“Elementi essenziali, cara mia.” Jack le strizzò un occhiolino. “Quanto più una donna è indipendente, quanto più il cespuglio di more è necessario… fidati del parere dell’esperto.”

 

Amelia afferrò un altro cuscino e glielo tirò addosso, ma stavolta lui lo scansò e rispose al fuoco centrandola in pieno. Lei rise. “Tu sei tutto scemo… tu e il tuo cespuglio.”

 

“Ad ogni modo domani vado a comprare i semi per piantarne uno nel nostro giardinetto.” Jack ridacchiò. “Nella peggiore delle ipotesi, ci ritroveremo le more in primavera.”

 

Amelia ridacchiò e scosse la testa, tornando a occuparsi dell’albero di Natale. “Usalo tu il cespuglio di more, tu e la biondona…”

 

“Eh no, il cespuglio funziona solo per i cosini morbidi come te.”

 

“Quindi per le cosone toste come lei…”

 

Jack rise fino alle lacrime. “Ma… Amy, piccola vipera! Hai chiamato la mia donna… cosona tosta!”

 

Amelia fece un sorrisino vispo e una smorfia buffissima e impertinente.

 

“Che piccola peste…” ridacchiando, Jack sistemò anche le ultime palline colorate e si rimise in piedi. “Che altro manca qua… ah, il puntale! Dove l’hai messo?”

 

“E’ sul tavolino.” Gli disse distrattamente lei, mentre continuava ad attorcigliare attorno all’albero le lucette colorate.

 

Jack raggiunse allegramente il tavolino, dove effettivamente c’era il puntale… ma poi il sorriso gli sparì dalla faccia. Per terra c’era un foglio tutto appallottolato, e prima ancora di aprirlo per verificare capì da chi veniva… gli diede un’occhiata rapida per controllare che avesse ragione, poi sospirò. Ancora quella storia. Si voltò verso la sua amica… era così allegra che quasi gli venne voglia di desistere dall’idea di parlarle… ma sentiva la necessità di farlo.

 

Amelia si vide calare davanti agli occhi il biglietto che solo poche ore prima aveva appallottolato, e si voltò a guardare Jack con un cipiglio non esattamente amichevole.

 

“Ancora questa storia, eh?” Jack scosse la testa. “Perché non riesci ad affrontare questo discorso serenamente…”

 

Amelia lo ignorò, e riprese ad armeggiare con le decorazioni. “Tu ti prendi un po’ troppa libertà con le mie cose, sai.”

 

…vorrei tanto poterti venire a trovare, tesoro mio, ma ancora non mi hai detto che intenzioni hai per Natale…” Jack mise giù il foglio che stava leggendo. “Andiamo… è pur sempre tuo padre…”

 

Amelia fece una smorfia ironica. “Qualcuno avrebbe dovuto farglielo notare più o meno venticinque anni fa.”

 

“E’ vero che non ti ha mai saputa prendere, ma so che ti vuole bene.” Jack si chinò alla sua altezza. “E il giorno che ammetterai che anche tu gliene vuoi, sarà sempre troppo tardi.”

 

Amelia evitò il suo sguardo. “L’unico padre a cui voglio bene è il tuo.”

 

“No, tu sei proprio innamorata di mio padre.”

 

“Mettila un po’ come vuoi.”

 

“E dai, Amy… tuo padre non è il verme che ora pensi che sia, è solo un uomo che non è mai stato capace di gestire i propri affetti… ma non credere che tu lo abbia aiutato più di tanto, scappando in continuazione da casa invece di parlarci.”

 

Amelia gli scoccò uno sguardo furibondo. “Perché lui, invece, con le duecento femmine che si è sposato…”

 

Jack fece un sorrisino. “Ah, aspetta che ora che me le ricordo… vediamo un po’, prima c’è stata Samantah, e a quella hai messo una rana nel letto… poi Denise, e lei hai dato fuoco ai capelli… a Georgia hai distrutto la macchina, a Fatma hai riempito la sedia di puntine da disegno…”

 

Amelia sbuffò. “Cosa credi di dimostrare con questo?”

 

“Voglio dimostrarti che tu quando sai già che stai per ricevere un trattamento che non ti piace, previeni il tutto e attacchi per prima… e così è stato con tuo padre. Io c’ero quando ti ha chiesto se poteva accettare il lavoro in Congo oppure no… e mi ricordo anche che tu non hai battuto ciglio, anzi, hai addirittura riso!”

 

“E che dovevo fare?” Amelia lo guardò malissimo. “Gettarmi ai suoi piedi e supplicarlo di farmi da padre?”

 

“Un semplice ‘non andare’ sarebbe stato sufficiente.”

 

“Lui voleva andare.”

 

“E’ per questo che ora non rispondi mai alle sue lettere, poveraccio? Lo stai punendo?”

 

Amelia si alzò in piedi, gli prese la pallina di carta e la gettò senza il minimo dubbio nella spazzatura. “Se hai finito, possiamo anche continuare con questo caspita di albero.”

 

Jack sospirò e annuì. Tanto lo sapeva bene che sarebbe andata a finire così, Amelia non aveva altro tipo di reazioni quando si trattava l’argomento famiglia. “Va bene, ho capito… avanti, prendi quel benedetto puntale che…”

 

Il campanello stupì entrambi. “Aspettavi qualcuno?” gli domandò Amelia.

 

Jack scosse la testa. “Veramente no…”

 

Amelia, decisamente incuriosita, andò ad aprire… e con sua grande sorpresa si ritrovò di fronte Steacy Phillips, bellissima come al solito. “Ah… ciao.” Le mormorò, senza entusiasmo ma senza neppure astio. “Non sapevo che avessi un appuntamento con Jack… aspetta, vado a chiamartelo…”

 

“No, no, non sono qui per lui…” Steacy le fece un piccolo sorriso. “Sono qui per te.”

 

Amelia si accigliò. “Per…me?”

 

Steacy si strinse nelle spalle per un momento. “Posso entrare un attimo?”

 

Amelia subito si fece indietro. “Certo… certo, entra.”

 

“Grazie.” Steacy si tolse il cappotto di dosso, lasciandolo cadere morbidamente sulla poltroncina all’ingresso. Era una ragazza infinitamente leggiadra, e in sua presenza Amelia riusciva a sentirsi sempre inadeguata… “Ti ho disturbata?”

 

“No, no… stavamo...”

 

“Steacy?” Jack fece un largo sorriso, entrando. “Allora avevo sentito bene la tua voce.”

 

“Ciao, amore.” Lei gli sorrise. “Sono venuta perché volevo dire una cosa ad Amelia.”

 

Jack inarcò un sopracciglio. “Ah si?”

 

Amelia si passò una mano fra i capelli arruffati… ora se li sentiva ancora più arruffati di prima. “Dimmi tutto.”

 

Steacy tirò un respiro profondo. “Ok… ascolta, penso proprio che io e te abbiamo cominciato col piede sbagliato… e gran parte della colpa va a me, lo ammetto con serenità. Ti ho sempre vista come una minaccia per me… voglio dire, per Jack sei una costante imprescindibile, non è facile convivere con una situazione simile… è difficile sentirsi sicure quando il tuo ragazzo abita con la ragazza che più adora al mondo.”

 

Amelia scosse la testa. “Guarda che io non ho mai fatto niente per…”

 

“No, no, aspetta… lasciamo finire.” Steacy scosse la testa. “Non è colpa tua… tu ci sei da molto prima di me, solo che io finora non volevo accettarti… pensavo che Jack alla lunga si sarebbe lasciato convincere a dare a me quel posto di supremazia a cui ho aspirato per tutti questi mesi… poi però mi sono accorta che stavo inseguendo un pugno di mosche. Jack non rinuncerà mai a te.”

 

Amelia sospirò. “Steacy, io non so cosa…”

 

“E’ per questo che ho deciso che voglio abbattere definitivamente l’ascia di guerra.” Steacy le sorrise in modo del tutto genuino. “Tu come persona mi piaci molto, e probabilmente senza questa situazione per mezzo avrei voluto fare amicizia con te fin da subito… perciò basta pensare sempre che tu sia una minaccia. Non ci vivo bene io e non ci vive bene Jack, e sono convinta che tutta questa tensione non fa piacere nemmeno a te.”

 

“No, infatti.” Amelia incrociò le braccia sul petto. “Ma vorrei che fosse chiara una cosa qui… non ci ho mai provato con lui, mai. E mai lo farei. Ma non per questo non lo adoro… Steacy, io capisco che non deve essere facile neanche per te, però io… Jack è il mio migliore amico. Non lo voglio perdere.”

 

“E lui non vuole perdere te, credimi.” Steacy scrollò serenamente le spalle. “E’ per questo che voglio far pace con te e ricominciare tutto dall’inizio… ti va? Vogliamo riprovarci?”

 

Amelia guardò per un attimo la mano che la ragazza le stava tendendo… ecco, questo era un chiaro segno del cielo che la strada che aveva imboccato era quella giusta. Che Jack doveva restare solo ed unicamente un amico per lei… nell’ultimo periodo era stata molto meglio, questa forse era la vera soluzione a tutti i suoi guai…

 

Jack fece un gran sorriso quando vide le due ragazze stringersi la mano amichevolmente. “Così mi piacete, brave le mie ragazze.”

 

“Mi fa piacere che tu abbia accettato la mia amicizia.” Steacy sorrise. “Ci tenevo molto.”

 

Amelia sembrava più serena di quanto non lo fosse mai stata in presenza di quella ragazza. “E a me fa piacere che tutta questa faccenda si sia chiarita una volta per tutte.”

 

“Ti va di uscire insieme a noi stasera?” le chiese gentilmente Steacy.

 

“Ok… vado a prendere la giacca.”

 

Jack guardò la sua amica andare via, e poi si voltò per sorridere alla sua ragazza. “Hai idea del bellissimo regalo che mi hai appena fatto?”

 

Steacy sorrise e scrollò le spalle. “Ci ho riflettuto… non mi va di fare la paranoica per tutta la vita. E visto che con te voglio fare sul serio… ho deciso di accettarti con tutti i tuoi pro e contro.”

 

Jack le circondò i fianchi con le braccia vigorose e si chinò a stamparle un bacio sulle labbra. “Sei stata dolcissima… conosco Amelia, so già che l’hai resa molto felice con questo tuo gesto.”

 

“Anche io mi sento meglio…” Steacy appoggiò la testa sul suo petto e sospirò. “Per me è molto importante trovare un equilibrio insieme a te… e voglio davvero che le cose funzionino con Amelia.”

 

“Funzionerà tutto.” Jack le baciò la testa. “La vita è così bella, perché non dovrebbe funzionare?”

 

 

***************

 

 

Alex fece un sorrisetto quando Katie gli mollò improvvisamente la mano e corse, scansando tutti i presenti che affollavano la stazione di King’s Cross. Aveva appena visto i suoi genitori… erano due giorni che le brillavano gli occhi al pensiero di rivederli, a quanto sembrava la famiglia Weasley doveva essere davvero speciale. O almeno lo era per lei. Alex si fece largo fra i passanti e vide Katie balzare in collo a un uomo alto e rosso dalla figura decisamente imponente, che la strinse amorevolmente a sé, poi fu il turno di una bella donna mora alquanto distinta ed elegante nel portamento.

 

Chi lo avrebbe mai detto, guardandoli, che quella bella coppia in forma era l’obbiettivo dei piani di Lestrange? Visti così, mentre abbracciavano la figlia, sembravano così tranquilli e normali…

 

“Non stare lì impalato, vieni qui!”

 

Alex fu letteralmente travolto dall’entusiasmo di Katie, che lo trascinò davanti ai suoi genitori. “Mamma, papà… lui è Alex Templeton. Alex, loro sono mio padre e mia madre… Ron e Hermione Weasley.”

 

Hermione sorrise gentilmente, stringendo la mano del ragazzo. “E’ un piacere conoscerti, Alex.”

 

Alex le sorrise in risposta, notando che Katie aveva decisamente preso i colori chiari di suo padre, ma i tratti somatici e il sorriso erano senza dubbio di sua madre. Gran bella donna, comunque. “Il piacere è tutto mio, signora Weasley. Katie parla sempre di voi.”

 

Ron lo stava fissando molto accigliato, ma smise dopo il pestone della moglie. “Ciao, Alex.” Gli strinse la mano anche lui, ma un po’ meno cordialmente.

 

“Sei un compagno di classe di Katie?” gli chiese Hermione.

 

“No, io sono già all’ultimo anno.” Alex cercò di essere il più disinvolto possibile… gli riusciva piuttosto bene con madre e figlia, ma col padre si sentiva leggermente osservato a fondo… “E sono a Serpeverde.”

 

Gli occhi di Ron raggiunsero le dimensioni di due palline da golf. “Serpe…”

 

“Benissimo!” Hermione battè le mani. “Perché non ci avviamo? Abbiamo già la macchina pronta qui fuori… Katie, i ragazzi sono ad aspettarti a casa e non vedono l’ora di abbracciarti.”

 

“Sapessi che voglia ho io! Dai, Alex, vieni!” Katie lo prese per mano e cominciò a correre verso l’uscita della stazione, facendo ridere genuinamente il ragazzo per tutto quell’entusiasmo.

 

“Ma siamo impazziti???” Ron finalmente potè esplodere. “Un Serpeverde?!?”

 

“Sshh, Ron!” Hermione gli tappò la bocca. “Non fare lo stupido, non sono più i nostri tempi! Non puoi tacciare un ragazzo di malvagità solo perché è a Serpeverde!”

 

“Se non avesse neanche un briciolo di marcio in corpo, il cappello parlante non lo avrebbe spedito in quella feccia di casa!” protestò lui.

 

Lei alzò gli occhi al cielo. “Bravo, fatti sentire da tua figlia che parli così del suo ragazzo…”

 

“E poi non hai sentito?? Quello è maggiorenne!”

 

“E allora?”

 

E allora?!? La mia bambina è ancora piccola, lui è un uomo… non ti rendi conto?!”

 

Hermione fece una faccia disgustata. “Purtroppo per noi, Ron, voi uomini siete uomini a tutte le età… credimi, due anni in più o in meno non fanno nessuna differenza.”

 

Ron scosse la testa. “Se credi che gli permetterò di…”

 

Hermione appoggiò le mani sui fianchi e lo guardò minacciosamente. “Stammi bene a sentire, Ronald Bilius Weasley! O ti comporti come un bravo papà e fai felice tua figlia trattando bene il suo ragazzo, o ti assicuro che possiamo anche dormire in un letto a castello da ora in poi, perché non ci sarà alcun tipo di contatto fisico tra me e te per molto, moltissimo tempo!”

 

Ron la guardò allontanarsi orgogliosamente e a testa alta, e dopo un attimo di esitazione la seguì… brontolando fra i denti qualcosa a proposito dell’utilità del divorzio.

 

 

***************

 

 

Amelia entrò di corsa nel salotto di casa Weasley, ansimando vistosamente. “…eccomi…qua…”

 

Mel, che stava aiutando Steacy ad apparecchiare la tavola, rise nel vederla così affannata. “Non ti preoccupare, non sono ancora tornati.”

 

Steacy si accigliò. “Ma dov’eri finita?” Amelia le mostrò un portachiavi, incapace di parlare per il fiatone.

 

Anche Jack entrò nella stanza con una pila di piatti in mano, ma quando vide Amelia li appoggiò sul tavolo e le andò incontro. “E’ a posto?” lei annuì, riprendendo fiato, e gli tirò le chiavi al volo. “Ti adoro, Popò, e ti devo un mega favore.” Le disse allegramente, baciandole rumorosamente la guancia.

 

Steacy inarcò un sopracciglio. “Che favore?”

 

Jack fece una smorfia. “Ho preso la moto di papà di nascosto ieri… sai com’è, per lui è un cimelio… e siccome ho un po’ ammaccato il bolide, e il Grande Padre diventa tutto uno zucchero con Amy e non le direbbe mai niente…”

 

Steacy annuì, sorridendo. “…per stare tranquillo hai mandato lei a recuperare la macchina dal meccanico, capito. Povera Amelia, non c’è una volta che non la sfrutti…”

 

Mel alzò gli occhi al cielo. “Io dico che la faranno santa.”

 

Jack ridacchiò. “Ma guarda un po’ la mia quasi cognata che fa le prove generali… dì un po’, Mitchell, ti stai preparando a come diventerà la tua vita tra meno di un mese?”

 

Mel fece un sorriso felice mentre sistemava i bicchieri sulla tavola. “No, caro quasi cognato, apparecchiare sarà compito di tuo fratello… io penserò a preparargli pranzetti luculliani, e la sera gli farò anche qualche massaggino rilassante quando torna stanco a casa… magari gli preparerò anche un bel bagno caldo, al mio amore…”

 

Un coro di miagolosi “ooh” inondò la stanza, e Jack rise e scosse la testa. “Quel pidocchio ha tutte le fortune, adesso anche la mogliettina affettuosa e premurosa!”

 

Steacy controllò l’orologio. “A proposito, ma a che ora arrivano i tuoi con tua sorella e il fidanzato?”

 

Jack arricciò il naso. “See, adesso questi paroloni grossi… fidanzato… ragazzino, semmai.” Amelia lo guardò con aria di pena.

 

Anche Mel guardò per l’ennesima volta l’ora. “Anche Simon è in ritardo… se tarda ancora un po’ si perderà…”

 

La ragazza s’interruppe quando sentì la porta di casa che si apriva, e subito le voci di Ron, Hermione e Katie riempirono la stanza. Katie fu la prima ad entrare nella stanza, e appena vide gli altri lanciò uno strillino felice e balzò in braccio a Jack, che ridendo le scompigliò i capelli e le baciò la testa, quindi fu il turno di un lungo abbraccio ad Amelia e poi ancora a Mel. Infine Jack presentò a sua sorella la sua ragazza, a cui Katie strinse cordialmente la mano, tenendo fortunatamente la lingua a freno ed evitando di chiedere al fratello da quanto durava con la bionda stavolta.

 

“Che bravi, avete già apparecchiato!” esclamò contenta Hermione, che entrando diede un bacio sulla fronte a Mel.

 

Jack fece una smorfia. “E’ un lusso interessato, ma’, abbiamo accelerato un po’ i tempi perché moriamo di fame.”

 

“Mi pareva troppo bello.” Mormorò Hermione ad Alex, che ridacchiò in risposta, proprio mentre Katie lo prendeva di nuovo per mano e lo attirava in avanti, soffermandosi lungo la strada a dare un bacio a suo padre.

 

“Signori e signore.” Disse, rivolta verso il gruppetto giovane. “Questo è Alex Templeton, il mio ragazzo.”

 

“Ciao.” Mel gli strinse la mano. “Io sono Melanie.”

 

“La futura sposa, giusto?” lei gli sorrise e annuì. “Ciao e auguri, allora.”

 

Jack lo stava squadrando in un modo vagamente familiare… uno sguardo molto simile a quello che gli aveva fatto una radiografia al volo alla stazione di King’s Cross solo poco prima. “Scusa un po’, ma quanti anni…”

 

Amelia gli rifilò un pestone che lo fece sussultare bruscamente. “Questo è il suo modo di dire che è contento di conoscerti.”

 

Alex non potè evitare di ridere. “Vado per un’idea… Jack e Amelia, giusto?”

 

“Già.” Borbottò Jack, guardando male Amelia che invece stava accogliendo molto bene il nuovo arrivato, per la gioia di Katie. Cercando di non continuare a voler capire l’età di quel ragazzo, che sembrava tanto più grande della sua sorellina, il ragazzo indicò Steacy con un cenno della testa. “Lei è la mia ragazza, si chiama Steacy.”

 

Alex la salutò gentilmente, e nella sua mente osservò che il fratello di Katie aveva davvero buon gusto in fatto di donne: la sua era un vero schianto.

 

Katie si guardò in giro. “Ma Simon?” chiese, un po’ delusa.

 

Mel la rassicurò. “E’ in arrivo, non ti preoccupare.”

 

“Bene, che ne dite se adesso ci diamo da fare per preparare il pranzo?” Hermione fece scivolare distrattamente le mani attorno a un braccio del marito. “A stomaco pieno si chiacchiera meglio. Chi si offre volontario per darmi una mano?”

 

“Vengo io.” Disse subito Mel.

 

Hermione guardò il marito. “Beh, e tu?”

 

“Io che?”

 

“Non vieni ad aiutarmi? Tutti sanno che cucini bene.”

 

Ron s’incupì. “Ho da fare qui. Katie è appena tornata…”

 

“E hai tutto il Natale davanti per godertela.” Hermione si tirò dietro Ron, che brontolò ancora qualcosa fra i denti, e strizzò un occhiolino sornione a Katie.

 

Alex li vide uscire dalla stanza e fra sé e sé si chiese come fosse possibile che un uomo grande e grosso come il padre di Katie prendesse ordini da sua moglie, ma preferì non indagare. La madre gli stava fin troppo pericolosamente simpatica.

 

“Sei stato ufficialmente salvato dalle grinfie di papà.” Fece vispa Katie, mentre si sedevano.

 

Amelia scrollò le spalle. “Non ti lasciar intimidire, è solo un po’ di iperprotettività iniziale.”

 

“Speriamo che sia solo iniziale.” Commentò Alex.

 

“Beh, come sta andando l’anno?” chiese Jack alla sorella, passandole un braccio attorno alle spalle. “Hai fatto perdere almeno una ventina di punti a Grifondoro, vero?”

 

Katie scosse orgogliosamente la testa. “Ne ho guadagnati venticinque finora.”

 

Jack fece una smorfia. “Niente, preferisce spudoratamente fare come il piccoletto.”

 

“Buon per lei.” Fece Amelia. “E tu, Alex? Come te la cavi a scuola?”

 

“In modo accettabile.” Alex scrollò le spalle. “Però di punti la mia casa ne ha meno della sua.”

 

Jack inarcò un sopracciglio. “Non sei a Grifondoro?”

 

Alex scosse la testa. “Serpeverde, ultimo anno.”

 

Jack subito aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi gli uscì solo un lungo “aahhh” di assenso un po’ strozzato. Steacy si accigliò e si sporse indietro… le venne da ridere nel vedere che, con fare del tutto distratto e disinvolto, Amelia gli stava pizzicando senza pietà un lato della coscia. Le venne da ridere… e anche da serrare un po’ le labbra. Era ancora molto difficile soffocare gli istinti di gelosia.

 

“Alex è un portiere imbattibile.” Disse fiera Katie. “Appena possiamo organizzare un partitone, vi farò vedere quant’è bravo.”

 

“Finalmente, è una vita  che non giochiamo.” Disse Amelia.

 

Jack si fece scrocchiare le dita. “Per me si può giocare anche oggi pomeriggio.”

 

Katie si rivolse ad Alex. “Jack e Amelia erano due cacciatori fortissimi quando stavano a Hogwarts.”

 

Alex annuì. “Ottimo. E con il cugino cercatore, lo squadrone è al completo.”

 

Jack rise e annuì. “Il cugino cercatore te lo facciamo conoscere domani. Noi festeggiamo il Natale sempre insieme.”

 

Katie ridacchiò. “E siamo così tanti che ci servono due tavoli per pranzare.”

 

Alex sorrise, divertito. “Però…”

 

Katie si voltò verso Steacy. “Anche tu giochi a quidditch?”

 

La ragazza scosse la testa. “Oh no, io non amo gli sport… preferisco guardare.”

 

“Vuol dire che durante la nostra partita farai la tettona bonazza che segna il punteggio.” Le disse incoraggiante Jack, facendo arrossire lei e ridere gli altri.

 

Passarono ancora pochi minuti trascorsi a parlare del più e del meno, poi si sentì il rumore della porta che si apriva, e ne entrò un ragazzo castano tutto sporco e coi capelli spettinati. Alex capì immediatamente chi era quando vide Katie urlare di gioia il suo nome e balzargli in collo, aggrappandosi a lui come un cucciolo di canguro addosso alla sua mamma. Simon Weasley sorrise largamente e abbracciò forte la sorella, entrando nella stanza senza metterla giù.

 

Amelia rise di cuore. “Ma che hai combinato, dragatore?”

 

Simon fece un sorrisetto, mentre Katie finalmente balzava giù. “Di chi è stata la brillante idea di sostituirmi la passaporta per casa con una per Knockturn Alley?”

 

Steacy fece tanto d’occhi quando vide che Jack dalle troppe risate era piegato in due, e non riusciva a smettere. “Sei stato tu?” gli chiese stupita, mentre una sorridente Amelia gli rifilava uno schiaffetto sulla nuca.

 

Alex era incredulo. Per uno scherzetto simile lui si sarebbe inferocito… e invece Simon era il primo a ridere! C’era un’atmosfera tutta particolare in quella casa… straordinariamente leggera. Strana per davvero.

 

“Simon, lui è il mio Alex.” Katie sorrise al fratello. “Alex, mio fratello Simon.”

 

Alex gli strinse la mano. “Ciao, piacere.”

 

Simon gli strizzò l’occhiolino. “Ti hanno già messo a ferro e fuoco col terzo grado?”

 

“Ancora no, veramente.”

 

Simon sorrise, e Alex non potè non notare che faceva la stessa espressione di Katie. “Allora non ti preoccupare, basta che fai attenzione a restare nella stessa stanza di papà quando c’è anche mamma e sei a posto.” Alex ridacchiò e annuì.

 

“Come sei bello abbronzato, beato te.” fece Katie, che ancora non aveva smesso di beneficiare del braccio del fratello sulle sue spalle.

 

Simon le stampò un bacio in fronte e si guardò in giro. “E la mia metà?”

 

“La tua metà sta dando una mano in cucina, cosa che dovrei fare anch’io.” Amelia si alzò e si avviò verso la stanza, e nel momento in cui aprì la porta – che si affrettò a richiudere – si sentì una voce piuttosto imperiosa…

 

SMETTILA DI PARLARE A VANVERA E DAMMI UNA MANO, PORCA MISERIA!! E’ IL TERZO PIATTO CHE ROMPI PER PENSARE AI TUOI DANNATI COMPLOTTI DA FOLLE, RON!!!”

 

Jack fece una smorfia divertita e strizzò un occhiolino. “Benvenuto in casa Weasley, Alex.”

 

 

***************

 

 

Anche Alex scoppiò a ridere forte come tutti gli altri, il racconto di Simon era esilarante: aveva riferito come era andata la visita del suo ‘supremo’ capo (cioè il tizio che finanziava la tenuta e l’allevamento), e la parte in cui il poveraccio era stato inseguito da tre cuccioli di drago assai vispi e ansiosi di imparare a centrare il bersaglio aveva davvero fatto sbellicare tutti.

 

C’era da dire che era stata una giornata veramente piacevole: dopo il buonissimo pranzo tutti, sposini inclusi, avevano giocato un’esaltante partita di quidditch…e Alex aveva incassato – ma anche parato – parecchi dei tiri dei due cacciatori, Jack e Amelia… in particolare Jack tirava delle bombe di potenza difficilmente recuperabili. Alex se la rise fra sé quando lasciò passare volutamente un tiro di Katie che avrebbe potuto parare benissimo… valeva la pena prendere un gol in più se poi poteva vederla ridere. E quanto ne fu contenta, la piccola, di aver segnato proprio a lui… ma la cosa che sorprese il ragazzo fu l’atteggiamento nei confronti di chi non sapeva giocare. Ridevano… ma non di scherno, ridevano di gusto… il padre di Katie si era praticamente trascinato sua moglie sulla scopa, ed erano uno spettacolo quando lui prendeva quota e lei gli urlava di rallentare… Steacy si era appoggiata sulla scopa di Mel, e per quanto fossero entrambe molto carine, Alex dovette ammettere che erano negate nello sport… però ogni volta che sbagliavano un passaggio o un tiro ci ridevano su, e nessuno urlava contro di loro… anzi, addirittura a un certo punto Amelia passava solo a loro, spronandole a segnare… e perfino lui, ridendo, non si era accorto di essersi lasciato trasportare da quell’anomala allegria e le aveva lasciate palesemente segnare. E quanto ci avevano riso…

 

Dopo una rapida ma efficace sfida all’ultima palla di neve, tutti erano rientrati in casa per godersi il calduccio del camino e della cioccolata calda della mamma di Katie. E quando Jack aveva annunciato che era l’ora dello ‘scontro fra titani’, Alex non avrebbe mai creduto che si riferisse a una partita a scacchi fra Simon e suo padre… e con sua grande sorpresa, anche lui era entrato nello spirito della sfida e aveva assistito con molto interesse assieme agli altri, perché la partita – vinta con un po’ di sofferenza da Simon – era stata decisamente avvincente.

 

E ora erano tutti lì, nel salotto vicino al camino, a parlare del più e del meno al calduccio della casa mentre fuori la neve scendeva sempre con maggior decisione.

 

Alex non si era mai sentito così rilassato in vita sua. Aveva riso, scherzato, giocato… e ogni volta che vedeva Katie sorridere gli si riempiva il cuore… era veramente bellissima e spensierata. Uno spettacolo. In quel momento era seduta sulle ginocchia di suo padre e rideva per una battuta; Alex aveva intuito quanta voglia potesse avere di stare un po’ coi suoi genitori, e quanta voglia avessero loro di coccolarsi la loro bambina, così le aveva lasciato la possibilità di stare di più con loro. La sua vicinanza e la sua mano gli mancava, però… d’altra parte stare in mezzo a quella gente lo faceva sentire bene, si stava divertendo. Un po’ troppo, per essere precisi.

 

“…e l’ha fatto veramente!” Mel ridacchiò. “L’ha fotografato col sederone all’aria e le mutande coi cuoricini!”

 

Steacy rise insieme agli altri. “Le celebrità sono strane… hanno sempre bisogno di fare cose bizzarre per sentirsi al centro dell’attenzione.”

 

Hermione scrollò le spalle. “A volte neanche ci fanno caso, rientra nel loro stile di vita.”

 

“Sono spacconi.” Fece altezzoso Jack, allungando le gambe sul tappeto.

 

“Alcuni sono semplicemente stravaganti.” Ron fece un sorrisetto. “Tipo quello che va in giro dicendo che sa ipnotizzare la gente, come si chiama…”

 

“Al momento anche gli sportivi stanno allentando le rotelle nel cervello.” Osservò Simon. “Come Dan, per esempio.”

 

Mel si accoccolò nel suo abbraccio. “Dan non è strano…”

 

“Nooo… si è solo fatto la relazione del secolo in gran segreto e sta tenendo tutti col fiato sospeso.”

 

Katie guardò i suoi genitori. “Quindi non si sa ancora niente della donna misteriosa?” Hermione scosse la testa e Ron fece una smorfia divertita. Notando l’espressione di Alex, Katie gli sorrise. “Non sappiamo perché, ma Dan ci tiene nascosta la sua fidanzata anche se sappiamo tutti che ne ha una.”

 

“Ooh.” Alex annuì.

 

Amelia si affrettò a cambiare argomento. “Sapete cos’è veramente assurdo?”

 

Jack sollevò di scatto la testa. “No! Non lo farai!”

 

Amelia fece un sorrisino perfido. “L’altra notte, ancora non si capisce come né perchè, Jack si è alzato e si è messo in mezzo al corridoio… e senza svegliarsi si è messo a cantare come un ossesso!”

 

Tutti esplosero in una risata forte, Alex incluso, mentre Jack imprecava a bassa voce e li guardava male. “…uuh… non ce la faccio…” Ron si asciugò le lacrime che gli erano venute per le troppe risate.

 

“E che ti cantavi?” chiese ridendo Simon. “Stonato come sei…”

 

“Stonato? Stava spaccando i vetri!” esclamò Amelia.

 

“Piccola iena, vieni qui!” Jack balzò in avanti per afferrare Amelia, che però ridendo corse a nascondersi sull’altra gamba di Ron.

 

Katie rise e la riparò dalla furia del suo inseguitore. “Tana! Qui è tana, non ti puoi avvicinare, vero papà?”

 

Ron rise e annuì. “Giù le mani dalle bambine, giovanotto.”

 

“Aspetta di uscirci dalla tana…” Amelia rise e gli fece la linguaccia, nascondendosi dietro il vigoroso braccio che Ron le aveva passato attorno alle spalle.

 

Mentre ancora rideva di gusto, Hermione diede un’occhiata all’orologio. “Oh, si sta facendo tardi… devo andare a preparare il panettone per domani.” Mormorò, alzandosi.

 

Mel spalancò gli occhi e si mise dritta, cercando freneticamente lo sguardo di Amelia. “Noi possiamo dare una mano?”

 

Amelia annuì velocemente. “Si, possiamo renderci utili?”

 

“Cucinare insieme è sempre più divertente.” Disse sorridente Hermione.

 

“Allora vengo anch’io.” Anche Katie si unì al gruppetto diretto in cucina.

 

“Steacy, vieni.” Hermione si fermò ad aspettare la ragazza, mentre Jack la incoraggiava con una pacchetta sulle spalle, e la ragazza la raggiunse subito.

 

“Mamma è negata coi dolci.” Spiegò sottovoce Simon ad Alex, che nascose il suo sorrisetto dietro una mano.

 

Ron aspettò che tutte le donne fossero uscite, poi si voltò a guardare Alex con quella stessa espressione che gli aveva rivolto alla stazione… solo un po’ più inquietante ora che non c’era sua moglie a tenerlo a bada.

 

“Oh oh…” Simon finse di tossire.

 

“E così, Alex… sei un Serpeverde, eh?”

 

“Si, è così.” Alex annuì, facendo attenzione a mantenere alta la guardia… il padre di Katie non sembrava il tipo a cui sfuggivano facilmente le cose.

 

Jack inarcò le sopracciglia. “E come mai? Hai le mani già sporche?”

 

…beh… “Veramente no.”

 

“Progetti di sporcartele?”

 

Alex inarcò un sopracciglio. “Cioè?”

 

Jack scrollò le spalle. “Cioè hai in programma di fare casini, farti sbattere ad Azkaban, vivere da latitante a vita…” Simon nascose una risata in un colpo di tosse.

 

Un sorriso divertito si fece largo sulla faccia di Alex. Dunque la questione non era personale… ma certo, volevano assicurarsi della persona che stava con Katie. Quanta premura, e soprattutto… quanto amore.

 

“Jack, non penso proprio che la carriera del vandalo sia l’aspirazione di Alex…” provò Simon.

 

“Ssh, fammi fare il mio dovere, piccoletto.” Jack si accigliò. “E dì un po’… da uomo a uomo… come stai messo a donne?”

 

Simon fece un irritante sorrisetto. “Traduzione: sei il tipo fedele o no?”

 

Alex increspò le labbra, divertito da quella scenetta. “Se vi state preoccupando per Katie… nessuna mi è mai piaciuta tanto quanto lei, perciò non ho bisogno di andare a cercare altrove altre attenzioni.”

 

Jack abbozzò un sorriso. “Ecco, mettiamo in chiaro proprio questo… mia sorella non è una ragazza comune… quindi va trattata come una dea, è chiaro?”

 

Simon inarcò un sopracciglio. “…ma non si dice come una regina?”

 

Jack lo guardò male. “Cos’è, adesso è vietato venerare le divinità?”

 

“No, ma non è il detto che…”

 

Alex rise… poi sentì su di sé gli occhi del padre di Katie e gli restituì lo sguardo. Ron sembrava un po’ più rilassato, ma lo stava ancora fissando dall’alto in basso con uno strano cipiglio.

 

“…lo sai, Alex…” Ron si accigliò. “Tu mi ricordi moltissimo qualcuno…”

 

Cercando di non manifestare il minimo timore, Alex si limitò a inarcare un sopracciglio. “Si?” …riflettendoci, quell’uomo aveva conosciuto suo padre…

 

Ron esitò, poi scosse la testa. “No, no… era solo una sensazione. Hai molto di una persona che conoscevo un po’ di tempo fa, con cui però non puoi aver avuto a che fare.”

 

Alex annuì… e ringraziò il cielo fra sé e sé.

 

“…e comunque, io me ne devo assicurare…” Jack smise di replicare al fratello. “Insomma, Alex, ti è chiaro che è con la mia sorellina che stai, no?”

 

“E se ho capito bene, stai per minacciarmi di morte se le farò del male… dico bene?”

 

“La farai soffrire?”

 

La domanda di Ron era lì, a vibrare nell’aria, e Alex ne sentì il peso due volte… una perché la menzogna che stava per dire riguardava l’unica persona realmente umana che avesse mai incontrato nella sua vita… e una in più per la serietà e la profondità dello sguardo dell’uomo seduto davanti a lui. Ebbe bisogno di tirare un respiro profondo prima di rispondergli. “Katie è speciale per me.” gli disse, guardandolo dritto negli occhi. “E anche se non posso promettervi di comportarmi come un santo, di sicuro posso dirvi che quello che provo per lei non l’ho mai provato per nessun’altra.”

 

Per un lungo momento tutti rimasero in silenzio… poi le labbra di Ron s’incresparono in un sorrisetto. “Ho sempre ammirato l’onestà e la sincerità.”

 

Alex si lasciò andare a un sorriso liberatorio. “Beh, grazie.”

 

“Aspetta…” Ron fece una piccola smorfia. “Ti sto dando il permesso di frequentare mia figlia solo ed esclusivamente perché voglio che anche lei possa godersi un sentimento bello come l’amore, ma sappi che resta sempre la mia bambina… e io continuerò a tenerti d’occhio perché al primo errore…”

 

Alex si grattò la nuca. “Ho afferrato il concetto.”

 

“Bene, mi fa piacere che ci intendiamo.”

 

Jack annuì. “E anch’io ti controllerò a distanza.”

 

Alex fece una smorfia avvilita e guardò Simon, in attesa che anche lui ripetesse la frase di rito… ma il ragazzo moro fece un sorrisetto e scosse la testa. “Io preferisco tenere sotto controllo la bionda, sinceramente dei due mi sembra la più pericolosa.”

 

Jack ridacchiò. “In effetti…”

 

“Congratulazioni, Alex.” Simon gli diede una piccola pacca sulle spalle. “Hai ufficialmente passato l’esame, ora nessuno più ti darà in pasto ai leoni.”

 

“Peccato, mamma dovrà cambiare menù.” Fece Jack, e tutti e quattro scoppiarono a ridere.

 

 

 

 

 

 

“E poi… è sempre così dolce e premuroso!”

 

Mel ridacchiò. “E’ proprio cotta.”

 

“Innamorata persa.” Amelia annuì, osservando Hermione che impastava l’impasto per il panettone… e Mel che faceva la stessa cosa accanto a lei.

 

Katie fece un sorrisone sognante. “Si.”

 

“Mi sembra un bravo ragazzo.” Fece Hermione, mentre aggiungeva altra farina alla sua pasta. “E da come ti guarda, direi che ricambia ampiamente.”

 

“Si vede così tanto, mammina?”

 

“Altrochè.”

 

Katie fece un sorrisone e l’abbracciò. “Sono così felice!” Hermione rise e la strinse fra le braccia, baciandole la fronte.

 

Steacy osservò – dapprima confusa, poi divertita – come, appena la mamma di Jack si era voltata, Amelia aveva sollevato rapidamente il suo impasto fra le mani per dare il tempo a Mel di sostituirlo con il proprio preparato. A operazione completata, Katie liberò la madre dal suo abbraccio. Ci erano abituate… non era la prima volta che lo facevano, a giudicare dalla naturalezza dei loro movimenti… e una punta di gelosia le punse di nuovo il cuore.

 

Amelia incrociò il suo sguardo e le strizzò l’occhiolino, e Steacy non potè evitare di sentirsi più confusa che mai… tecnicamente quella ragazza non le aveva davvero fatto niente, motivo per cui si era offerta di superare la sua diffidenza in nome di un sacrificio che sperava le potesse fruttare l’attenzione completa di Jack, ma non essere gelosa di lei, così tanto parte integrante della famiglia Weasley, così energica e schietta e forte, così amata da tutti… avrebbe fatto qualunque sacrificio per far funzionare la storia con Jack, ma doveva ammettere con se stessa che anche se non avrebbe più attaccato gratuitamente Amelia, di sicuro sotto sotto non si sarebbe auto-colpevolizzata perché le portava una grande e silenziosa invidia.

 

Katie si passò un ricciolo biondo dietro l’orecchio. “Secondo voi papà lo sta spennando là dentro?”

 

“Nah…” Amelia scosse la testa.

 

“Gli sta facendo qualche…” Hermione fece una smorfia. “…domandina.”

 

Steacy inarcò un delicato sopracciglio. “Jack non si fida perché è un Serpeverde…”

 

“Jack è un pregiudizio ambulante, ignoralo.” Fece tranquilla Hermione. “Tale padre, tale figlio.”

 

“E poi ha quell’arietta misteriosa…” Mel ridacchiò. “Complimenti, piccola Katie, proprio il classico bello e dannato.”

 

“Ehi, il mio tesoro non è dannato…”

 

Amelia rise. “Bella, lo chiama già il suo tesoro!”

 

Hermione inarcò le sopracciglia e si grattò una tempia. “Ai miei tempi avevo un compagno di scuola che era così… niente da dire, fisicamente non gli mancava proprio nulla… ma era un essere spregevole.”

 

“Sotto sotto ti piaceva?” le domandò Amelia.

 

“Per carità. Ci detestavamo a vicenda.”

 

“E che fine ha fatto, non lo sa?” le chiese Steacy.

 

Hermione scrollò le spalle. “Ai tempi di Voldemort era un mangiamorte… poi è finito ad Azkaban e ci è rimasto per molti anni. Pare che a un certo punto sia riuscito a scappare per un brevissimo periodo, comunque alla fine si è suicidato… è stato esposto per troppo tempo all’opera dei Dissennatori.”

 

Mel arricciò il naso. “Che storia orribile.”

 

“Mh.” Hermione si accigliò. “In alcune cose, Alex me lo ricorda… forse saranno i suoi colori…”

 

“Ci mancherebbe, il mio Alex non ha niente in comune con questo brutto ceffo.” Esclamò fiera Katie.

 

Hermione rise. “Che Dio ti benedica, tesoro, ci mancherebbe davvero! Alex mi sembra molto carino e dolce.”

 

“E poi se sopravvive a Ron e ai ragazzi, è pure forte!” la battuta di Amelia fece ridere allegramente tutte le presenti.

 

 

***************

 

 

Sarah si sfilò i guanti e salutò il portiere che le stava aprendo la porta dell’albergo, quindi si diresse alla reception guardandosi in giro nella affollatissima hall dell’albergo.

 

“Signorina Douglas, buonasera.” La signorina della reception le porse la chiave della sua stanza. “Prego.”

 

“Grazie.” Sarah la prese, e si diede un’ultima occhiata alle spalle. “Non ha chiamato nessuno per me?”

 

“No, nessuno.”

 

Alquanto delusa, Sarah salutò la donna e si diresse verso l’ascensore, ignorando volutamente la coppia di sposi novelli che era appena entrata con tanto di ospiti al seguito per festeggiare le nozze nel salone dell’albergo. Sospirando malinconicamente, Sarah pigiò il bottone dell’ascensore e controllò l’ora. Era un po’ difficile trovare una scusa per andare a trovare l’uomo che amava proprio alla vigilia di Natale, mentre era sicuramente barricato in casa con la famiglia… ma il fatto di doverlo aspettare per altre quarantotto ore la faceva sentire incredibilmente triste.

 

“Le dispiace se salgo con lei, bella signora?”

 

Sarah fece un sorriso immenso e si voltò di scatto… quell’adoratissimo sorrisetto da furbastro ci stava proprio a pennello sul viso da bravo ragazzo di Dan, che era anche mezzo coperto dalla visiera del cappello scuro che portava.

 

“Che ci fai qui?” esclamò felice lei. “Credevo che ci saremmo visti dopo le feste…”

 

“E secondo te io potevo aspettare tanto per darti il mio regalo di Natale?” Dan le fece cenno di entrare nell’ascensore. “Dai, andiamo su… sono in incognito.”

 

La stanza d’albergo di Sarah era grande ma accogliente, con tanto di camino e tappeto che riscaldavano piacevolmente l’ambiente. Appena entrati, la prima cosa che fecero i due ragazzi fu togliersi cappelli e cappotti e sdraiarsi sul divano davanti al caminetto acceso con un colpo di bacchetta.

 

“Come hai fatto a scappare da casa?” gli chiese Sarah, mentre si accoccolava nel suo abbraccio.

 

Dan fece un sorrisetto. “Ho detto che andavo a prendere una birra con la squadra. Normalmente forse non ci avrebbero creduto, ma al momento le mie uscite extra sono l’ultimo dei problemi… papà è molto in pena per Julie, è lei la più indifesa di noi.”

 

Sarah annuì, accarezzandogli una mano. Sapeva bene che anche lui condivideva quell’angoscia. “Non la fa ancora uscire da casa, eh?”

 

“No, e fa benissimo.” Dan serrò leggermente la mascella. “Un conto è che se la prendono con noi… ma Julie no. Lei devono lasciarla stare.”

 

Sarah avvertì la determinazione nella sua voce… ma anche tanta rabbia. E comprese che aveva più bisogno di lei di quanto lui stesso volesse ammettere. “Non devono prendersela con nessuno, amore…” gli sussurrò, accarezzandogli una guancia. “Né con lei né con te, né con nessun altro.”

 

Dan fece una smorfia. “Da me faranno bene a stare alla larga, perché io altri duecento galeoni di scopa non ho intenzione di spenderli.”

 

Sarah appoggiò la testa sul suo petto e si lasciò abbracciare protettivamente… all’improvviso si accorse di averne bisogno anche lei. “Non scherzare… tu non sai cos’è stato per me vederti precipitare quel giorno…”

 

Dan le baciò la fronte. “So che fosse stata la situazione inversa, sarei impazzito.”

 

“E io non ho avuto neanche questo diritto…” Sarah sospirò. “Non ho potuto neanche starti vicino come avrei voluto, perché ti avrei messo nei guai… se tu sapessi quanto ho pianto in quelle ore, io che non piango mai…”

 

Dan le stampò un piccolo bacio sulle labbra. “Amore… sei stata perfetta come al solito. E ti ho sentita vicina molto più di quanto tu credi… lo sai che con te mi basta anche solo uno sguardo e so tutto quello che devo sapere.”

 

Sarah si strinse nelle spalle. “Non era facile da capire in quel momento... io non sono tranquilla.”

 

“Non devi avere paura.”

 

“Come se fosse facile.”

 

“Lo so… ma vedi, se chi è dietro a questi attacchi ci vede impauriti ha raggiunto il suo obbiettivo… si è preso la soddisfazione che voleva,, ci ha intimiditi. Invece questo non deve succedere… non ci possiamo mostrare sfiduciati e non gliela dobbiamo dare vinta. E quindi dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto.”

 

Sarah lo guardò in faccia e appoggiò la fronte contro la sua. “Il tuo coraggio e la tua determinazione mi fanno stare in ansia… non vorrei che i tuoi principi al momento opportuno ti costassero troppo. Io non… non potrei sopportarlo.”

 

“Ti prometto di essere sempre prudente, ok?” Dan le sorrise e la baciò. “Ehi, è la vigilia di Natale… basta con questi pensieri tristi, dobbiamo festeggiare… è il nostro primo Natale insieme, è un evento!”

 

Sarah sorrise e annuì, lasciandosi baciare e stringendoselo a sé… pregando con tutta se stessa che non dovesse mai arrivare il giorno in cui qualcuno avrebbe messo alla prova il coraggio di Dan Potter.

 

 

***************

 

 

Alex quasi fischiettava mentre si avviava nella sua stanza – quella dei fratelli di Katie, in cui il letto di Jack era vuoto e disponibile per lui. Era stata una giornata piacevolissima… aveva riso e scherzato più di quanto non avesse mai fatto in tutta la sua vita, e si era sentito straordinariamente incluso in un ambiente familiare tutto particolare… se la maggior parte dei giorni era così, non c’era da meravigliarsi che Katie fosse cresciuta così ottimista e innamorata della vita. Chi non lo sarebbe stato a vivere in quella casa?

 

…io… io la vita la odio, e la odio da sempre…

 

Quasi completamente perso nei suoi pensieri, Alex si stupì entrando nella stanza e trovando la madre di Katie, che rifaceva il letto… manualmente.

 

“Le serve una mano?”

 

“Non preoccuparti… certe cose vengono meglio alla maniera babbana piuttosto che con la magia.” Hermione gli sorrise e continuò a sistemare le lenzuola. “Ecco qua, un bel letto fresco e pulito per il signore.”

 

Alex la osservò per qualche attimo. Nessuno gli aveva mai rifatto il letto da quando… beh, da quando. E ne erano passati parecchi di anni da allora… anni in cui si era sempre dovuto fare tutto da solo, pena una ricca scarica di Cruciatus a bruciapelo. Stephen aveva sempre detto che nessuno al mondo si preoccupa per un altro… eppure quella donna lo stava facendo, perché?

 

“Signora Weasley, io… uhm… non l’ho ancora ringraziata per avermi ospitato.”

 

“Sono io che devo ringraziare te.” Hermione sorrise. “Non ho mai visto la mia Katie così felice, e so che è merito tuo.”

 

Alex accennò un sorriso e abbassò lo sguardo, fissandosi i piedi. “Katie è straordinaria. Mi fa… desiderare di essere sempre migliore.”

 

Hermione annuì, mentre piegava con cura il piumone. “Si, fa questo effetto su tutti. E’ solare e sempre allegra, forse perché abbiamo sempre cercato di tenerla fuori dagli orrori del mondo… lei è il nostro miracolo.”

 

“Mi ha raccontato delle sue capacità.”

 

“Allora ti ama davvero.” Hermione gli strizzò l’occhiolino. “Katie sa tenere bene i segreti, e del suo ne ha parlato con pochissime persone al mondo.”

 

Alex si meravigliò… si era aspettato una reazione ben diversa. Per un attimo si sentì un verme quando fu costretto a fare una delle domande di rito del suo piano. “E’ una cosa che ha ereditato da qualcuno in famiglia?”

 

Hermione scrollò le spalle. “Ce lo siamo sempre chiesto, e anche se ho fatto approfondite ricerche all’epoca, non ho mai trovato nulla in proposito… la famiglia di Ron, comunque, conta parecchi maghi e streghe famosi fra i suoi avi, probabilmente è qualcosa che si sono passati un po’ a tratti di generazione. Ron e io sospettiamo che anche Simon abbia una punta di queste capacità, altrimenti non si spiegherebbe come mai anche i draghi più violenti e aggressivi con lui diventano degli agnellini… ma non ne abbiamo mai parlato per non creare suggestioni. E’ una cosa talmente rara che nessuno ne ha mai parlato.”

 

Alex annuì. “Capisco.”

 

“Ecco qui, il tuo letto è prontissimo.” Hermione sorrise largamente. “Ho il dovere morale di avvertirti che Simon russa un po’, ma dovresti riuscire a sopportarlo. Altrimenti diglielo, è abituato a insonorizzarsi, povero caro.”

 

Alex ridacchiò. “Non ce ne sarà bisogno, nel dormitorio a Hogwarts è anche peggio.”

 

“Anche a me tanto bene non andava.” Hermione gli si avvicinò e gli pizzicò il naso fra le dita in un gesto molto dolce e materno. “Se hai bisogno di qualcosa, vieni pure a chiamarmi.”

 

“Grazie ancora per tutto, signora.” Alex le rivolse un sorriso genuino e spontaneo. “Buonanotte.”

 

“Buonanotte a te, Alex.”

 

Il ragazzo rimase letteralmente spiazzato nel ricevere un bacio sulla fronte… era un gesto affettuoso e materno che non aveva ricevuto più da tanto, tantissimo tempo. Con un sorriso allegro sulle labbra, Alex si chinò a cercare il pigiama nel suo baule… e quasi per una maledizione del destino la prima cosa che si ritrovò fra le mani fu il piccolo rotolo di pergamena auto-trasformante che gli aveva dato Anthony appena poche ore prima.

 

 

“Stephen vuole sapere dove vive il figlio dei Weasley… il maggiore. Scrivilo su questa pergamena, è incantata per decomporsi e ricomporsi direttamente nelle nostre mani. Malfoy… non fare stronzate stavolta. Stephen è pericoloso quando perde le staffe… e tu lo sai meglio di chiunque altro.”

 

 

Sospirando lentamente, Alex si ripetè infinite volte nella sua mente la risposta che avrebbe voluto scrivere… e quella che invece doveva inviare. Questa era la sua missione, l’occasione che aspettava da mesi… anni… Stephen non aveva realmente bisogno di quell’indirizzo, avrebbe potuto far seguire Jack come aveva sempre fatto coi suoi nemici… o alzare un dito e chiedere al suo contatto… no, quella era una prova. Una prova per testare la sua lealtà.

 

Alex respirò profondamente… sapeva cosa doveva fare. Doveva solo trovare il coraggio per farlo.

 

 

 

*************************

 

 

 

 

Dum dum dum duuuuum… il resto alla prossima puntata! ^_________^ Lo so, loooo so… sono imperdonabile perché sono in tremendo ritardo… ma non è stata colpa mia! Prima si è ammalato il mio cricetino adorato, e fare via-vai dal vet ogni giorno non è stato proprio facile, poi mi sono beccata il raffreddore io (…ringraziamo mia sorella, donna dolcissima, che ha detto che io e il piccolo Any sembravamo Elliott ed E.T. alla fine del film, quando si ammalano… ^^), e infine il pc sta ufficialmente collassando! ç__________ç Insomma, non è stato un periodo facilissimo! E mi dispiace anche perché i chaps di transizione non sono proprio la mia specialità, ma piuttosto che riscriverlo e farvi aspettare ancora, ho preferito postare questo… non è il massimo, ma non si può fare altro…

 

…in compenso posso promettervi che il prossimo chap cercherò di scriverlo più in fretta (tempo permettendo, c’è una shotty su Mel e Simon che ho promesso a Vale, e che ha l’assoluta precedenza!) perché è uno dei punti chiave della storia… vi posso dire fin d’ora che s’intitolerà “Sopravvivere” e vi annuncio un evento che si aspetta e non si aspetta… una sorpresa/non sorpresa riguardante uno dei personaggi… non rivelerò neanche sotto tortura di chi parlo! ^_________^

 

E adesso… spazio agli special thanks, numerosissimi e più che mai graditissimi! Oh, e dimenticavo… chiederemo a Chad dove sia il suo negozio di magliette per comunicarvi quanto prima una risposta, mentre per Ron-massaio-beato… controllate al banco frigo in tutti i supermercati! ^____________-

 

Caillie: tesoro, anch’io devo ancora imparare molto, e questo chap lo testimonia… ma ti ringrazio infinitamente! E buona passata Pasquetta anche a te! ^____^ Un bacio fortissimo!

Oryenh: tesorino! Ooh, si direbbe che Steacy si sia comportata in modo imprevedibile, eh? Per la serie stupiamo le masse! ^____- Ora la palla passa di nuovo a Jack, ma… chissà! ^____- Un bacio gigante!

Maria-chan: grazie mille! Bisogna dire che hai ragione, quelle due teste matte avrebbero un qualcosa di speciale se succedesse… ah, questi maschietti col prosciutto sugli occhi! ^____^ Un bacissimo!

Marta: non ti preoccupare, cara, puoi continuare pure! ^_____^ Steacy sembrava fuori dalle scatole, eppure… e ora? “*.*” Un bacione forte!

Vale: amore mio! In bocca al lupooooo!!!!! *maracas, coriandoli, stelle filanti, trombette da stadio, bengala* Più tardi controlla la posta! Come al solito le tue recensioni le adoro, e condivido in pieno… Amy è stata decisamente autolesionista… è il brutto è che si è convinta pure di stare andando nel verso giusto! “°.°” Quanto ad Alex… che ragazzo difficile! ^____- Ti adoro!!

Giuggy: love! Sono in astinenza da fanny, non è che qualcosina bolle in pentola? *sunny intreccia le dita con aria distratta* In cambio prenderò ordinativi per mandare Jack a ciondolarsi davanti alla tua stanza! ^______- Un bacio immenso!

Ale69: bimba! Sai che potrei sinceramente prendere spunto da questo tuo progetto guerrafondaio? ^______- Tesorino, non voglio sciuparti la sorpresa… per la mamma di Alex bisognerà aspettare che il signorino Malfoy si degni di raccontarci qualcosa in più della sua vita, armati di pazienza perché il giovanotto è un osso duro… ^___- Un bacio schioccosissimo!

Pepy: mi piace la tua versione di Tobias! ^______^ Ahia, mi sa che puoi già cominciare a segnare Alex sull’agenda, tesoro… per quanto riguarda Ron… *sunny fa un fischio, chiama il postino e gli affida un pacco di 190cm da far arrivare direttamente a casa della pepy* ^____- Un bacissimo!!

Fabry: tiro a indovinare… la Steacy ti ha decisamente tirato le… scatole… ^_______________^ Prometto di prendere dei provvedimenti! ^________- Un bacione grande e uno pure alla povera gamba martorizzata come la mia mano!

Julie: grazie mille! Gentilissima! ^____^ Ooh, Alex è davanti a un bivio, direi… senso di responsabilità nei confronti dei suoi ideali, o emozioni tutte nuove e particolari per la Katie… mi sa che possiamo solo vedere cosa ci combina! ^___- Un baciottone!

Luna Malfoy: piccola! eh eh, anch’io amo Harry e Hermione incavolati, e devo dire che l’uomo metal si sta distinguendo sempre di più… ^_____- Ottima analisi quella di Alex! Quindi scommetto che potresti perfino indovinare cosa sceglierà di fare, il nostro amato ghiacciolino… *.* Un bacissimissimo!!!

Angele87: amore mio! La mia striscionara!! *_______* Eh eh, lo striscione di Alex mi ha fatto morire dalle risate, sono curiosissima di vedere gli altri di stavolta! Ups, sono veramente un’assassina… ho distrutto il posticino magico di Chad e Julie, sto per scatenare l’inferno… “*.*” chiedo umilmente perdono! ^____^ Un bacio disumanamente grande!!!!

Marilia: ciao! Eh eh, Ron in versione Cenerentola è bellissimo! ^______^ Jack è proprio figlio di suo padre, prima agisce e poi riflette… marca Weasley, ecco cos’è! ^________- Eh, non sono stata tanto più veloce stavolta… farò meglio la prossima! Un bacio grande grande!

Giulietta89: ottimo paragone il tuo, brava! E Amelia alterna decisamente fasi in cui è tenerissima fasi in cui si mangerebbe il mondo… e poi dicono che quello svitato è Chad! ^_______- Un bacio grandissimo anche a te!

Lulu: no, tesoro, non potrei mai volerti morta! In ogni caso, mai dopo aver visto le foto di quel simpatico giovanotto di Adam! ^________- Quanto mi piace la definizione di Katie come caramella! ^___^ E per gli attacchi… lo scoprirai presto, parola! E intanto… sotto coi corsi per i giovanotti di FMI! ^_________^ Un bacio immenso e schioccoso!

Kim: luvvie mia! Anche per te c’è una bella letterona in arrivo! Mi mancano le nostre chattate, bisogna che ci ribecchiamo al più presto! Scommetto che ti ho stupita con Steacy… ma se ti ricordi bene tutto… saprai anche il perché… qui è tutto censurato, poi ne parliamo! ^______- Ti adoro!!

Carol87: mi perdoni anche stavolta?? ^____^ Prometto che cercheremo un ragazzo per Amelia e uno per te, magari due bei gemelloni con gli occhioni verdi! ^________- Un bacissimo!!

Yelle: grazie, tesoro, troppo buona! Mi dispiace solo di averti fatto aspettare, mannaggia i raffreddori animali e umani! -_______- Un bacio galattico!

Iaia: grazie! Eh eh, Harry è leggermente possessivo, ma magari col tempo una possibilità a Chad potrebbe anche darla… molto dipende da come la gestirà Julie! ^_____- Un bacissimo!

Kaho-chan: ciauz! Che dici, il ghiacciolo che Alex ha al posto del cuore si è veramente sciolto? Si accettano scommesse! ^___- E per Taventoon… c’è un fanclub per la sua fucilazione in piena piazza, vuoi aderire? ^_______- Un bacio grande grande!

Saturnia: amica!! Le considerazioni recensionistiche sono tornate, che bello!! *maracas, prego… grazie, molto gentili* ^________^ Innanzitutto cespuglio superstar! E poi… abbiamo sfiorato i punti 2 e 3! Per il 4 stiamo provvedendo… il 7 è terribilmente veritiero, e non dico altro… l’11 può considerarsi ratificato… il 12 è magnifico… il 14 è acclamatissimo… e così pure il 15! E tu sei il massimo! ^____^ Un bacio immensamente grande!!

Daffydebby: grazie per gli auguri, cara! Beh, diciamo così… pur non essendo fatti di legno, Jack e Amelia dormono insieme da quando erano piccoli, per loro è un istinto naturale… al momento opportuno ce li hanno avuti i loro stimoli, ma al momento sembra di no… e devo dire che dopo questo chap la cosa pare anche peggio! -_______________-* Mannaggia la posta, mi sa che dobbiamo andare a cercare Ron fra gli oggetti smarriti! ^____^ Un bacio forte forte!

Lilith: sei perdonatissima! Ooh, capiti a fagiolo, cara… Alex sta facendo la sua scelta… tu cosa dici che sceglierà? “°.°” Dubbio amletico… mi sa che mi toccherà aggiornare prima! ^____^ Un bacio cosmico!

Cloudy: tesoro! La Barbie è tornata alla carica, acci… Eccolo qua l’indizio per il riscatto della Cloudy: Alex deve fare la sua scelta, che sarà… che sarà? ^____^ E si, anche a me piace far scontrare Hermione e Taventoon… ora come ora è l’unica che sa tenergli testa per davvero! E ti prometto di citare ancora Remus e Sirius, parola mia! Un bacissimo!

Meggie: tesoro mio, assassina! ^_____^ Domani mattina con calma ti lascio una recensione per benino… farti pubblicità è stato un vero piacere, ti ritengo davvero bravissima! Ron “NonChiamateloCasalingo” è bellissimo!! Alex stavolta è stato più SUDT del solito! ^________- E sono felicissima che i mitici quattro restino sempre loro! Un bacio gigantoso!

Hiromi91: ci ho messo un po’ di più, ma contiamo che c’era anche la shotty di mezzo… mi perdoni? Pleeeeeease?? ^________^ Un baciotto!

Phoebe80: tesoro mio! Eh eh… eh si, per quanto riguarda Jack ogni riferimento a fatti, cose e persone è puramente casuale… ^____^ Sono felicissima di sentirti dire che anche se gli assomigliano tanto, Jack e Amelia hanno un rapporto diverso da quello di Ron e Hermione… ci tengo che pur assomigliandosi siano diversi! E c’è stato il grande match Ron vs Alex! ^____^ Non posso specificarti in cosa… ma ci hai quasi azzeccato con una teoria, sai? Sei grande! Un bacio da 100Gb!

Karien: mi hai fatto davvero morire dalle risate, qua veramente va a finire che i War Mage si trasferiscono negli Auror! Sei grande, Karien! ^________^ Ora ti manca solo di conoscere Taventoon! ^_____- Un bacio grandissimo!

Lady Numb: ma ciao a te, carissima! Eh eh, qua se Alex fa la scelta sbagliata sento odore di Fattoria e Lecciso! ^_______^ Il petardo ogni mille firme mi ha fatto scoppiare a ridere! ^______^ Sei grandiosa! Ih ih ih… la maglietta di Chad l’ho amata fin dal primo istante in cui l’ho scelta! ^____- E mi hai decisamente dato un’idea, bisogna prenderlo con le minacce Jack… minacciato a mano armata dall’omino dei vestiti! ^____^ Sei adorabile, tesorino, grazie per i complimenti… un bacio formato famiglia con Ron incluso!

Opalix: sono felicissima di sentirti e ti ringrazio infinitamente per i complimenti! Ho ancora parecchio da migliorare, ma sentirsi gratificare piace a tutti, è inutile negarlo! ^____^ Spero di poter continuare ad emozionarti ancora, soprattutto considerando che i tuoi preferiti, Jack e Alex, hanno ancora parecchie cartucce da sparare… ^________- Un bacio grande!

Ale: e brava la mia Ale, ci hai azzeccato in una cosa… Simon avrà un ruolo determinante in più di una situazione, direi! E si, mi sa che invidiamo tutte Mel, autrice compresa… *sospirone* ^_____^ Un bacio gigante, e grazie per la solidarietà alla manina smontata!

Fanny: brava cara, con Jay-Jay ci avevi azzeccato! Adesso mettiamo alla prova il tuo sesto senso con la scelta di Alex… che oltretutto il freno a mano lo stava proprio mollando! ^______- Mi sa che è proprio ora di mandartelo… e per quanto riguarda la tua domanda, beh diciamo… diciamo che nel prossimo chap avrai la tua risposta, giuro! ^_____^ Un bacissimone!

Lily: anch’iooo! ^_____^ Non ti preoccupare, anch’io ultimamente vado sempre di corsa, ti capisco! Un bacio forte forte!

Strekon: amicissimo! Come procede il trailer? *per la serie Sunny non è mai stata impaziente, e sfido il mondo a dire il contrario…* ^_______^ Eh eh, Hermione è stata un momento di profonda soddisfazione! ^___^ E Jack… Jack è decisamente imprevedibile al momento, sai? Pericoloso questo ragazzo, alterna momenti di umore decisamente contrastante… ringraziamo il caratterino ereditato da parte di padre… ^_____- La Julie era in pericolo! “*.*” Ma bravo, Strek, FMI è piena di punti X… il prossimo è previsto nelsuccesivo chap, resta sintonizzato! Un bacissimo!

Eli: amorina! Ehi, sai che quando ho scritto di Ron in cucina ti ho pensato un sacco? ^______^  E sono curiosa di sapere il tuo parere sulla scelta di Alex… lo hai inquadrato benissimo, se non sbaglio! ^____- E per Simon e Mel… ringrazia la Vale, perché in suo onore è in arrivo qualcosa tutto per loro! Ti adoro!

Ginny: tesoro giallorosso! ^____^ Neanch’io amo Britney Spears, ma le parole di quel testo mi sembravano proprio azzeccate… a quel ghiacciolo di Alex, che ci ha lasciati col fiato sospeso… *.* E Steacy non demorde… mi viene da pensare a cosa non le starai augurando! ^_____^ Un bacione fortissimo!

Blacky: in quanto a maledizioni ai prof, mi troverai sempre, sempre dalla tua parte! ^____^ Bravissima, cara, Jack è decisamente una canaglia adorabile! E Alex… te lo incarto come regalo di compleanno, tesoro! ^______^ Un bacio gigante!

Miyu: oh, ma certo che mi ricordo di te, bentornata! Sono felice che le cose siano tornate a posto, e grazie ancora per tutti i complimenti! ^___^ Un bacio grande!

Avana Kedavra: super tesora! Sono felice che ti sia piaciuto tutto, soprattutto sono felice di averti fatto una sorpresa! Vediamo se te ne ho fatta un’altra anche stavolta! ^____- Un bacissimo!

Maga Magò: grazie tesoro, sei dolcissima! Stavolta mi sento ancora più colpevole del solito perché il finale del chap è molto ambiguo… prometto di darmi da fare quanto prima! ^____^ Un baciottone!

Daisy: ufficialmente perdono, sono sempre in ritardo ultimamente! ^______^ Sei ti prometto che avrai il confronto fra Harry e Julie molto presto? ^____- E si, hai proprio ragione, i geni Weasley sono duri a morire! ^____^ Un bacio con schiocco!

Sibillara: ci mancherebbe, non è mai tardi per recensire! ^___^ Ahi ahi, mi sa che stavolta a Steacy un bel ceffone in faccia non glielo toglie nessuno… “*.*” Non ti preoccupare, cara, Ron avrà presto il suo da fare… molto presto… ^_____- Un bacio gigante!

Judie: tesoruccio! Ih ih, per le magliette di Chad mi sa che mi toccherà aprire un negozio tipo bancarella! ^_____^ Per Alex… diciamo che alterna qualche secondo di umanità a quelli da ghiacciaio umano! ^______- Sai che il Culo sta un pochetto meglio? Quant’è bello, dovresti vederlo com’è felice nella nuova gabbia con la scaletta! ^______^ *Sunny si squaglia* Un bacio immensamente immenso!

Ilaria: grazie mille, sei stata dolcissima! Spero di non deluderti mai! Un bacio forte!

 

 

…scusatemi se stavolta sono stata un po’ più sintetica, ma sarà meglio andare a letto altrimenti domani non mi sveglio neanche per ora di pranzo… ^^ Prima di salutarvi vorrei ringraziare tutti quelli che si sono interessati alla mia manona… che ora sta proprio bene! Lo dice sempre il doc che io sembro fatta di gomma… ^______- E con un altro bacio schioccosissimo, la Sunny va a nanna… mi raccomando, lasciatemi i vostri commentini che sono molto più che graditi! ^_________^  Vvtb! ‘Notte notte!

 

Sunny

 

 

  
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