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Autore: _Giuls17_    18/02/2018    2 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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Thinking about it

Hermione poggiò il libro sul tavolino di fronte a lei e si stese sul divano, sospirando pesantemente.
Jon Green non le aveva ancora dato il permesso di uscire di casa e Robb non aveva smesso di provarci, nonostante tutto, anche se quei giorni passati in quel modo già l’avevano resa abbastanza tesa e nervosa.
Odiava stare ferma tutto il giorno, odiava non poter fare niente oltre a leggere e leggere e parlare con i ragazzi, odiava quella situazione cui l’avevano costretta ma aveva anche capito che le sarebbe potuta andare peggio, per questo aveva limitato di lamentarsi, almeno in compagnia.
Improvvisamente la porta della biblioteca si aprì e Robb e Nick entrarono con passo sicuro, scrutandola negli occhi; Hermione sistemò meglio il vestito ma non si mosse, non aveva voglia di fingere di essere allegra.
-Cosa stai facendo?-
-Secondo te? Mi annoio a morte. Ho letto la maggior parte di questi libri e sono in pari o meglio, ho già finito qualsiasi tipo di compito per le vacanze, e non ho niente da fare.-
-Perfetto, abbiamo noi qualcosa per te.- disse Nick, sorridendo a Robb il quale ricambiò lo sguardo.
-Ovvero?- chiese alzandosi di colpo, interessata a quella proposta.
-Vieni con noi.-
Hermione li seguì fuori dalla Biblioteca, con un sorriso leggermente accennato sul volto, sapeva bene che per i ragazzi quella situazione non era il massimo, che anche loro si annoiavano a farle da balia tutti i giorni, ma aveva apprezzato qualsiasi idea le avessero proposto, dal sistemare il giardino, a cucinare senza magia per una sera e senza l’aiuto degli elfi.
In qualche modo l’aiutavano a passare il tempo, l’aiutavano a non pensare ai suoi incubi e all’impossibilità di muoversi fino all’approvazione del grande capo.
Arrivarono alla base delle scale e notò una serie di attrezzi di cui non conosceva effettivamente la portata o meglio ancora, l’utilizzo.
-Cosa sono?-
-Avevi detto che volevi sistemare casa, che volevi cambiarla, giusto?- le chiese Nick, sorridendo.
-Esatto.-
-Bene, abbiamo pensato che potremo farlo assieme con questi e senza magia. Sarà più faticoso e ci metteremo più tempo ma almeno faremo qualcosa di produttivo e qualcosa che ti aiuterà a cambiare questa casa in una più vivibile.-
-Voi fareste questo per me?- domandò stupita, notando solo adesso la pittura e i rulli per dipingere le pareti.
-Sì, insomma per esempio le nostre camere ci piacciono molto ma vorremmo che avessero un tocco più mascolino, possiamo iniziare da lì e poi cambiare qualche altra stanza.-
-Mi piace come idea.- disse sorridendo, apertamente.
Vide anche Robb ricambiare quel sorriso e capì che senza di loro sarebbe persa, che senza il loro sostegno continuo sarebbe già sprofondata in un mare di disperazione.
-Senza magia, ricorda.- disse Nick.
-Allora vado a cambiarmi e ci vediamo nelle vostre stanze ed iniziamo.- disse, non riuscendo a trattenere la gioia di quella nuova sfida che le avevano proposto.
-Hermione?-
Robb la fermò a metà delle scale e lei si voltò per poterlo guardare.
-Sei molto più bella quando sorridi.- le disse, per poi abbassarsi a prendere gli attrezzi assieme a Nick.
Hermione rimase ferma solo un istante e poi corse in camera sua, non riuscendo a scacciare quelle parole dalla sua mente e l’effetto che le avevano provocato, si era sentita bella solo per merito della Regina e di Draco ed ancora non aveva capito come sentirsi al pensiero che anche Robb la trovasse bella allo stesso modo.

***

-Hermione?! Dove sei finita?- urlò Blaise, guardando le scale e voltandosi per osservare Daphne e Draco alle sue spalle.
Scrollò le spalle ma non si mosse, non credeva che fosse una buona idea inoltrarsi per quella casa senza il suo permesso, non le avrebbe fatto piacere e sicuramente la presenza di Draco non avrebbe alleggerito la sua incazzatura.
Neanche lui aveva capito il perché fosse venuto, non gli aveva dato nessuna spiegazione e dopo quello che Hermione gli aveva confessato sul perché si erano lasciati non aveva approvato la sua decisione, anche se non ne aveva potuto parlare apertamente per paura di rilevare troppo.
L’unica cosa che sapeva era che Malfoy aveva ferito la sua cara amica, nel profondo e il coltello non era ancora uscito dalla sua carna ma si conficcava giorno dopo giorno, logorandola e distruggendola, lentamente così lentamente che ne sarebbe stata consumata.
-La Padrona è al piano di sopra, Heller va a chiamare.- disse l’elfo, catturando la sua attenzione.
-Grazie Heller, dille che siamo fuori.-
Daphne s’incamminò davanti a lui e Draco la seguì subito; Blaise gli guardò le spalle, la postura, e percepì il fatto che neanche lui si trovasse completamente a suo agio in quella casa, ma sicuramente non per i suoi stessi motivi.
Lì seguì in silenzio, cercando di cogliere qualcosa in più dal suo atteggiamento, ma nonostante si reputasse uno bravo a cogliere certe cose non era mai riuscito a farlo con i Grifondoro, erano una razza totalmente diversa dai Serpeverde, così diversa che fino al quinto anno lui stesso ne aveva limitato anche il semplice dialogo.
Solo per Hermione aveva intrapreso un altro tipo di relazione, solo per lei si era fidato di Draco e avrebbe dovuto capire di aver riposto nel ragazzo sbagliato la sua fiducia, se lo avesse saputo prima le avrebbe evitato tutto quel dolore.
Tutta quella sofferenza, che lui non poteva scacciare, che non poteva toglierle.
Si sedettero sui nuovi divani per esterni che erano stati comprati qualche giorno prima, aveva visto Hermione felice di quel cambiamento, felce che casa sua fosse più sua e che non fosse più la casa dei suoi genitori, aveva visto quel sorriso, ma vi aveva letto anche il tormento.
Ancora non stava bene, il viaggio per la redenzione era lungo ma sicuramente si trovava sulla buona strada, poiché nonostante le brutte cose che aveva fatto durante la sua vita adesso Herm era una persona migliore, era buona, o forse lo era sempre stato, solo che non lo aveva mai potuto dimostrare.
O essere.

Come se l’avesse chiamata, Hermione uscì dalla porta che collegava il salone al giardino e al suo fianco vide spuntare anche Robb e Nick, stavano ridendo, ed erano sporchi di pittura.
Blaise però notò una cosa che non capitava così spesso: Hermione era splendida.
Indossava una salopette di jeans corta, e una canotta bianca sporca di pittura in più punti, anche le mani, il viso e le braccia lo erano, ma la cosa non la infastidiva, anzi sembrava che lei ne andasse quasi fiera.
Quando però guardò nella loro direzione vide il suo sorriso scomparire del tutto e gli occhi caldi tornare glaciali come una volta, neanche lei aveva apprezzato la presenza di Draco ed adesso ne aveva avuto la conferma.
-Ciao, cosa ci fate qui?- domandò, non appena si fermò davanti al divano libero.
Daphne posò il thè che Heller aveva portato pochi minuti fa e guardò Blaise in cerca di aiuto, ma neanche lui seppe bene cosa dire o fare.
-Volevamo vedere come stavi.- disse Draco, invece.
-Non siamo potuti venire negli ultimi giorni, e volevamo solo farti un saluto.- aggiunse, Blaise, cercando di smorzare la situazione, anche se poteva percepire la sua rabbia aleggiare nell’aria estiva.
-Sto molto bene. Grazie.- disse, semplicemente.
-Herm, cosa stavate facendo? Siete tutti sporchi!- chiese l’altra bionda, cercando di trattenere una risata.
Blaise notò gli occhi di Herm alleggerirsi e rilassarsi un poco per rispondere alla domanda dell’amica.
-I ragazzi mi hanno proposto di ridipingere le loro stanze senza l’aiuto della magia, stavamo trovando un modo di ammazzare il tempo.-
-Senza Magia? Tu non fai niente senza magia.- commentò, aspramente Malfoy.
Blaise si voltò e lo fulminò con lo sguardo, il ragazzo scrollò le spalle come se non avesse capito.
-Bè a quanto pare c’è qualcosa che sa fare anche senza magia.- aggiunse Robb, all’improvviso, -Hermione è abbastanza brava, ad essere onesti.-
-Ed ha anche buon gusto, insomma ci sa fare.- disse Nick, guardando la ragazza che stava poco distante da lui.
Blaise allora notò una cosa fondamentale: quei ragazzi erano diventati il suo scudo, nel verso senso della parola.
Si stavano prendendo cura di lei, le stavano accanto in ogni momento e stavano provando a risollevarla dal dolore che aveva provato e che stava ancora provando, le volevano bene e lei stava bene con loro, come se si fosse ancorata a loro per evitare di crollare.
-Non deve essere il massimo per due Auror ridipingere una stanza.- disse tagliente il biondo.
-DRACO!- urlò Daphne, notando le mani strette a pugno di Hermione e lo sguardo carico di odio che gli stava riservando.
-Credo che tu non abbia ben in mente cosa fa un Auror, Malfoy.- tagliò corto la Serpeverde, senza smettere di guardarlo, -Forse non è una delle loro mansioni preferite, ma stai pur tranquillo che se riesci a dormire sogni tranquilli, è per merito del loro lavoro.
Quindi ti consiglio di portare un po’ di rispetto a chi ci protegge.-
-Non fa niente Hermione, in fodno cosa ne può sapere lui?- chiese Robb.
-Non molto, ma qualche cosa la so.-
-Cosa ci fai qui, davvero? Perché sei venuto a casa mia? Perché se il tuo intento era farmi arrabbiare ci sei riuscito abbastanza facilmente.-
-Volevo sapere come stavi, da quella sera non sono riuscito a passare ed anche i miei genitori erano preoccupati.-
-Dì loro che manderò un gufo ma se hai intenzione di tornare in questa casa, dovrai portare più rispetto a chi ci vive.- disse, furente.
-Me ne ricorderò.- disse, guardandola negli occhi.

Blaise notò come i loro sguardi non si separano immediatamente, entrambi volevano dire di più, sicuramente Hermione voleva urlargli contro ma adesso capiva il perché aveva deciso di odiarlo.
Era più semplice che mostrare quell’amore che lui aveva preso a pesci in faccia come se non valesse niente, odiarlo voleva dire potergli rispondere senza avere paura di mostrarsi debole, odiarlo voleva dire difendere se stessi sopra tutto e tutti, anche sopra Draco Malfoy.
E per una volta dovette concordare con la sua scelta, lo avrebbe odiato anche lui se non si fosse trovato in una posizione maledettamente scomoda come quella.
-Hai avuto il permesso di uscire?- 
-Ancora no, Daphne.- Hermione si sedette sul bracciolo del divano, per non sporcarlo, -Ma Robb ci sta lavorando, costantemente, solo che Green non è abbastanza convinto.-
-Ci vorrà ancora un po’ di tempo ma credo che tra una settimana potrai essere fuori.-
-Green adora Robb, insomma è il suo secondo.- disse Nick, sorridendo e prendendo un pasticcino dal tavolo, -Alla fine lo accontenterà.-
-Ma tu non eri a dieta?- gli chiese Hermione, sollevando un sopracciglio.
-Sì, ma non è colpa mia se cucini delle cose così buone.-
-Li hai fatti tu?- chiese Blaise.
-Ieri sera, io non… Non avevo voglia di leggere e ho pensato di occupare il tempo in qualche altro modo.-
-Sono buoni.- disse Draco, concordando.
-Grazie.- sibilò quasi per non farsi sentire da nessuno.
-Senti Robb.- esordì Daphne e catturò così l’attenzione di tutti.
-Sì?-
-Credi che riusciremo ad organizzarla una festa qua per la fine di Agosto?-
-Come scusa?!- chiese Hermione, evidentemente terrorizzata da quell’idea.
-Una festa?- richiese Robb, che si era seduto accanto alla bionda e stava scambiando uno sguardo carico di significato con lei mentre Daphne continuava a parlare.
-Insomma, grazie a voi molte più persone possono far visita ad Hermione, e molte atre le potremo aggiungere durante le settimane per non creare sospetti, ma insomma, una festa prima del settimo anno sembra quasi obbligatoria, dopo tutto quello è successo, una festa serve.
Serve a te Hermione, serve a tutti noi e serve anche perché le nostre feste sono le migliori di tutta Hogwarts.-
-Effettivamente sono abbastanza leggendarie.- sussurrò, involontariamente.
-Davvero?-
-Vedi, anche tu ne sei consapevole e poi con la festa potrai smaltire un po’ di questa energia negativa che ti porti dietro, lo percepisco.
Lo sai.-
Hermione abbassò lo sguardo e Blaise fu tentato di dire qualcosa ma Robb lo precedette.
-Quante persone?-
-Bè, ovviamente non possiamo esagerare ma potremmo trovare un numero giusto per non finire nei guai e fare una buona festa comunque.-
-Ci stai pensando, vero Robb?- chiese Nick, guardandolo.
-Tu la vuoi fare?- chiese il ragazzo, guardando Hermione negli occhi.
-Io non lo so.-
-Se tu vuoi fare questa festa, troverò il modo che si possa fare. Devi solo dirmelo.- 
Blaise notò quello scambio di battute, di sguardi e il viso tormentato di Hermione, notando con certezza le occhiaie sotto gli occhi e il colorito un po’ pallido, la sua migliore amica le stava nascondendo qualcosa. Di nuovo.
La vide passarsi una mano sulle cicatrici delle gambe, ormai non più in evidenza ma pur sempre presenti sul suo corpo e chiudere solo un attimo gli occhi.
-Mi piacerebbe fare questa festa.- disse guardandolo e poi spostando gli occhi verso Daphne.
-Allora avrai quella festa.-
Robb le posò velocemente una mano sul ginocchio e si alzò, Nick lo seguì ed iniziarono a discutere durante il tragitto verso la casa.
Hermione si girò per osservarli e la vide sospirare, non gli piaceva quella situazione ma Blaise non avrebbe detto niente con Draco lì davanti.
-Sarà una festa eccezionale e ti divertirai.-
-Lo spero proprio.- disse voltandosi.

***

Hermione era crollata sul divano poche ore dopo che i suoi, quasi, tutti amici avevano lasciato la casa, Draco non aveva cercato di parlare con lei in privato e per quanto apprezzasse la sua scelta di rimanere fedele al suo ideale, dall’altro l’aveva trovato poco appropriato.
Erano stati assieme per due anni, lui aveva trovato Hermione dietro la Regina e lei lo aveva lasciato entrare, aveva permesso che il muro crollasse e che il cuore riprendesse a battere, si era permessa di provare qualcosa ed adesso il non avere niente ma averlo lì davanti agli occhi l’aveva stressata, l’aveva sopraffatta.
Odiarlo era difficile ma non impossibile, in fondo era arrabbiata perché l’aveva lasciata per quella ragione, arrabbiata che non si fosse preoccupato per lei dopo che aveva lasciato casa sua, arrabbiata perché non aveva tentato di riprenderla con se, ma aveva anche capito il perché lui non ci aveva neanche provato.
Lui sapeva.
Sapeva che quel germoglio era cresciuto, che l’oscurità era divagata nel suo cuore e nella sua anima e che lo aveva contagiato e lui non voleva essere contagiato, lui non voleva essere come lei e per questo aveva deciso di smettere di lottare.
Ed anche lei si sarebbe adeguata a quella scelta, non avrebbe lottato per quell’amore che non meritava e che l’aveva solo illusa, non avrebbe lottato per lui che l’aveva abbandonata, nonostante ogni ricordo le facesse male, nonostante amarlo le bruciasse l’anima, stava cercando di chiudere quel sentimento nei meandri del suo cuore ed anche se aveva chiaro l’obiettivo, il risultato era ancora lontano.
Così con quei pensieri era crollata sul divano, cercando di scacciare ogni ricordo e soprattutto cercando di riacquistare quel controllo che Draco aveva mandato a quel paese, ma nonostante l’aiuto della Regina, con lui era sempre difficile, era sempre stato difficile mantenere il muro saldo.

Non si era neanche resa conto del suono acuto che usciva dalla sua bocca, dell’urlo che le aveva smorzato il respiro e delle mani che la scuotevano per svegliarla, gli occhi si aprirono di colpo ma non riuscì a mettere a fuoco.
-Hermione. Hermione cosa succede? Stai bene?-
-Io non…-
La gola secca le impedì di parlare, ma gli occhi le permisero di vedere il volto di Robb chino su di lei, lo sguardo preoccupato e ansioso e la sua mano ferma alla base del suo collo, era calda e rassicurante contro la sua pelle umida per via del sudore.
-Guardami, sei con me?-
-No.- ammise, scuotendo la testa e lasciando andare le lacrime.
-Vieni qui.- la strinse a se e lei lasciò andare un singhiozzo contro la sua spalla.
-Chi c’era?-
-Malfoy… e Albert, io non capivo… Non capisco cosa voglia dire.-
-Non devi capirlo, devi lasciarlo andare.-
-Sono così reali, Robb, così reali che mi fanno male.-
-Lo so, ma lasciali andare. Sono incubi Hermione e loro non ti faranno del male, né Draco né tuo padre.-
-Okay.- sussurrò, staccandosi e sedendosi di nuovo sul divano; poggiò i gomiti sulle gambe e lasciò cadere la testa sulle mani, scuotendola leggermente.
Robb si sedette accanto a lei e le passò una mano sulla schiena, il respiro era ancora irregolare, corto ed affannato, era ancora lontana dal tornare a se stessa.
-Lo so che la sua presenza a casa non è stata la cosa più giusta del mondo, posso capire quanto ti sia costato.-
-Quella è la parte meno impegnativa, odiarlo è abbastanza semplice in realtà.-
-Tu lo ami.-
-In questo momento l’odio che provo aumenta sempre di più e soffoca l’amore che provo per lui.- ammise, guardandolo. –Non credo che potrò mai perdonarlo per quello che mi ha fatto.-
-Forse non oggi, ma un giorno potresti cambiare idea. Non lasciare che l’odio dia voce ai tuoi pensieri, non è sano.-
-Non importa se non è sano, ho capito che non può amare una come me e lo posso anche accettare, ma non posso permettermi che l’amore offuschi il mio giudizio e condizioni le mie azioni.
Questo non lo posso permettere.-
-Okay, ho capito. Non sono qua per dirti come comportarti con il tuo ex, sono qua per prendermi cura di te, e tu adesso non stai bene. Quindi dobbiamo fare qualcosa.-
-Cosa vorresti fare?-
-Conosci il gioco delle carte?- chiese sorridendole.
-No.-
-Si vede che sei così dannatamente Purosangue, è un gioco Babbano ed è divertente.- disse, alzandosi ed aspettando che anche lei facesse lo stesso.
-Andiamo, le carte sono nella mia camera. Ti insegno a giocare.-
-Va bene.-
Hermione si alzò e lo seguì fuori dalla stanza, lentamente.
-Andrà meglio, devi solo darti tempo. Tutto quello che hai affrontato è avvenuto velocemente e non ti sei mai permessa di metabolizzare il tutto.-
-Invece sì, ho distrutto il salone. Ricordi?-
-Farlo una sola volta non libera tutte le emozioni, ti gratifica per quel momento ma poi sei tornata a nasconderle, anche a te stessa e questo ti fa stare male.-
-Come fai a sapere così tante cose di me? Queste cose io neanche te le dico.-
-Perché so leggere nei tuoi silenzi.- le ricordò, gentilmente.
Hermione sorrise e scosse la testa, Robb sapeva essere duro e austero quando era necessario, soprattutto se assumeva il ruolo di Auror, ma in privato era un ragazzo totalmente diverso, era buono e lei lo aveva trattato così male in passato che si meravigliò di come adesso le rivolgesse la parola ma soprattutto si preoccupasse così tanto di lei.

***

-Sei andato a trovarla?-
La voce di Narcissa gli piombò addosso una volta tornato a casa ma non si sarebbe aspettato niente di diverso, in fondo i suoi volevano andare a trovarla tanto quanto lui.
-Sì.- Draco si lasciò cadere sul divano e chiuse gli occhi solo per un momento.
-Come sta?-
-Sembra che si stia di nuovo nascondendo in se stessa, anche se è… diversa.- ammise, guardando la madre che si ea seduta accanto a lui.
-Cosa vuol dire diversa?-
-Credo che dopo il processo, dopo tutto quello che ci ha fatto vedere abbia semplicemente deciso che quel tipo di maschera non era più sufficiente, adesso tutti conosco la fragilità di Hermione e non ha più bisogno di mostrarsi in quel modo davanti agli altri. 
Penso che abbia trovato o che stia cercando l’equilibrio per essere se stessa.-
-Te le ha dette lei tutte queste cose?-
-No.-
-Perché non ci hai parlato? Draco Lucius Malfoy io non ti capisco. È la tua ragazza e credevo che dopo la scorsa settimana tu fossi tornato sui tuoi passi, fossi tornato da lei.-
-Non sono cose che voglio discutere con te. Ed era la mia ragazza.-
-Quindi hai semplicemente deciso di lasciarla andare?!- Narcissa si alzò in piedi di scatto come se quell’idea l’avesse semplicemente folgorata.
-Io ed Hermione ne abbiamo affrontate tante, troppe, e tutte le volte abbiamo sempre trovato un modo per andare avanti, per affrontarle assieme solo che questa volta non c’era nessun modo, avevamo due visioni diversi, due ideali diversi che non potevano combaciare.-
-Lei me lo ha detto sai? Quel giorno prima che il suo mondo crollasse di nuovo mi aveva detto di quanto fosse fortunata ad averti, che tra mille ragazze tu avessi scelto proprio lei.
Si sentiva fortunata ad averti trovato, perché anche se rotta, anche se spezzata tu avevi visto lei dietro la maschera, forse però vi siete solo illusi a vicenda.-
-Mamma…-
-Non mi interessa Draco, non voglio più sapere le tue ragioni, è scappata da casa nostra senza dirci niente per rintanarsi nel posto peggiore della sua vita ed adesso ci dovrà passare il resto dell’estate, credevo che tra voi le cose stessero diversamente, ma mi sono sbagliata anche io. Sei abbastanza grande da poter prendere da solo le tue decisioni e da poterne sopportare le conseguenze, forse questa è una delle poche cose che Hermione ti ha insegnato durante questi anni.
Per il resto spero solo che ti comporterai nel modo appropriato quando e se ritornerai a farle visita, dato che avete tagliato tutti i ponti mi aspetto da te un comportamento esemplare.-
-Certo.-
Narcissa lo guardò e Draco cercò di non leggere quella piccola delusione nei suoi occhi, lei sperava che tornassero assieme, anche lui ci aveva sperato quando avevano litigato all’inizio dell’estate, anche lui ci aveva sperato ma ogni giorno che avevano passato separati aveva semplicemente aumentato quel varco che li separava, fino a portarli dai lati opposti del precipizio.
Si sfiorò la collana che portava ancora al petto, non aveva avuto il coraggio di toglierla, né di ridargliela, era un pezzo del cuore di Hermione, un pezzo che lui si era preso e che non le avrebbe mai restituito.

Ti stancherai di me.

Quelle parole gli avevano fatto compagnia ogni giorno, ogni ora, ogni notte. Non si era stancato di stare con lei, ma si era stancato di dover sempre ricorrere a qualche sotterfugi per stare con lei, si era stancato delle sue maschere, si era stancato di quello.
Draco voleva solo Hermione come lei si era mostrata a lui tante di quelle volte, ma si era anche reso conto che non sarebbe mai stata solo quell’Hermione, che non sarebbe mai potuta essere solo lei, non in quel momento, non adesso che stava ricostruendo la sua vita.
Ed anche se l’amava, non aveva mai smesso di farlo, si era reso conto che in quel momento erano nocivi uno per l’altro, non si sarebbero aiutati ma si sarebbero fatti solo troppo male e la ferita era già abbastanza grande e profonda da guarire facilmente.

“Tu però l’hai allargata il più possibile. Hai tirato la corda quando non doveva essere tirata.”
Forse l’ho fatto, ma se non l’avessi fatto ci saremo solo illusi.
“Forse sarebbe stato meglio vivere in quell’illusione ancora per un po’.”
Non credo.
Non lo so.
“Ti sei chiesto cosa volesse lei?”
No, non posso farlo perché se lo facessi sarebbe tutto sbagliato.
“Forse…”



∞Angolo Autrice_ Buona domenica a tutti !! ^^
Come inizio nn c'è male, ma insomma dopo quasi un anno di abbandono sono tornata ad aggiornare questa storia! La finirò? Assolutamente sì! Stavolta i buoni propositi per il 2018 mi fanno sperare in qualcosa di buono, e voglio concludere tutto quello che ho lasciato in sospeso nel 2017.
Quindi credetemi, sto scrivendo i capitoli finali e non inendo più "deludervi", anche se mi chiedo, troverò qualcuno disposta a legegre a questo punto?
...
Speriamo di avere un riscontro positivo **
Hermione vuole riprendere in mano la sua vita ma sa che è difficile, sa che dopo tutto il dolore, immaginare una vita diversa sembra quasi impossibile e Draco Malfoy non le sarà di certo di aiuto ma come sappiamo bene, lei è tenace, forte e soprattutto è Hermione Granger e non si farà mettere i piedi in testa da nessuno!
Spero che il capitolo vi piaccia, capisco che questo sembra un "passaggio" ma vi prometto che i prossimi capitoli saranno molto molto più interessanti !!
A domenica prossima, non mancherò!!
XOXO


Spoiler:

-Sembri diversa.- ammise, guardandola.
-Lo sono. Sto cercando di essere la parte migliore di me, è difficile ed ogni giorno lotto contro i demoni del passato ma non voglio più essere quella persona, non sono più costretta a fingere, non ci sono più loro ad obbligarmi quindi…- Hermione provò a sorridere ma ammettere quelle cose a Fred le faceva uno strano effetto, e non era sicura di piacergli.
-Sono contento che anche per te le cose siano cambiate, meritavi una seconda possibilità. Io l’ho sempre pensato.-


   
 
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