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Autore: GattyP    24/02/2018    3 recensioni
... Io, in realtà, ero favorevole anche per un altro motivo: volevo conoscere Harry Potter, il Ragazzo-che-è-sopravvissuto, il Prescelto, il mago che aveva sconfitta, già due volte, il più malvagio mago oscuro di tutti i tempi, Voldemort (che gli inglesi chiamano, con una perifrasi, “Tu-sai-chi” o “Signore Oscuro”, perché temono, non so per qualche motivo, di pronunciare il suo nome), e che avrebbe frequentato il suo terzo anno in quella scuola
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 11

 

Sotto il caprifico

 

Appoggiammo anelli e bacchette a terra e, piano, ci girammo: davanti a noi c’erano, con le bacchette puntate contro di noi,… il prefetto Penelope Light e il caposcuola Percy Weasley.

- Mi dispiace, niente di personale. Non farà male… Obliv… - disse Percy puntando la bacchetta su di noi. Stavamo a guardarlo stupiti: ci volevano cancellare la memoria! Ma, improvvisamente, la formula fu interrotta dall’intervento di qualcuno e la bacchetta saltò dalle mani di Percy, seguita da quella di Penelope: un attimo dopo entrambe erano nelle mani di qualcuno che ci stava osservando nella penombra, in mezzo alle piante gigantesche della serra.

E, dall’oscurità, uscì davanti a noi quattro stupefatti, il preside, Albus Silente!

- Preside, non è come può sembrare… - si scusò Percy - Questi ragazzi ci stavano rubando degli importanti amuleti che avevano nascosto nella serra.

- Noi non stavamo rubando niente - dissi - Questi sono gli anelli di Priscilla Corvonero e noi li abbiamo trovati…

- Portami la scatola, Lily, per favore… Così vediamo se sono proprio quelli… E riprendete le bacchette, intanto - disse Silente. Poi, rivolgendosi a Penelope e Percy. - E voi fermi. Sarete fortunati se non sarete espulsi da Hogwarts…

Lily intanto portava il cofanetto con gli anelli al Preside.

- Allora… che delusione, Percy e Penelope. Da quanti anni ci conosciamo? Siete un prefetto e un caposcuola ad Hogwarts! Eppure non avrei mai pensato di aver davanti due ladri, capaci di cancellare la memoria a due ragazzini e di appropriarsi per il loro tornaconto di importanti manufatti magici. E ora raccontatemi tutto, prima di stabilire quale punizione infliggervi. Ma voglio tutta la verità! - disse Silente, con un’espressione durissima, rivolto a Penelope e Percy.

Penelope cominciò a singhiozzare, appoggiandosi alle spalle di Percy, che subito cominciò a parlare: - E’ solo colpa mia, Preside. Penelope non c’entra niente e mi ha seguito solo perché gliel’ho chiesto…

- No, Percy, diciamo la verità. Tutta la verità. - Disse Penelope. Poi continuò: - Era qualche anno che cercavamo gli anelli… Hanno poteri enormi… e probabilmente anche un valore economico enorme… Noi non siamo ricchi come i Malfoy o i Blake. Gli anelli avrebbero risolto tutti i nostri problemi e ci avrebbero permesso una serena vita insieme. Ci vogliamo bene…  e pensavamo al nostro futuro…. E’ diventata una specie di ossessione in questi anni… in tutti questi anni… e finora non avevamo mai trovato il più piccolo indizio su dove fossero nascosti… invece questi due ragazzini, casualmente, per pura fortuna, li hanno trovati… è stato troppo!... E abbiamo abagliato… abbiamo pensato di prenderceli…

- Sì, è vero. - continuò Percy -  E’ un po’ che li seguiamo e abbiamo capito cosa stavano cercando, anche se non è stato sempre facile capire le loro mosse…, ma quando oggi hanno fatto vedere a Penelope la pagina con l’indicazione del caprifico, abbiamo capito che erano arrivati vicino alla soluzione e li abbiamo seguiti. Questo è forse l’unico caprifico della Britannia… Non volevamo far loro del male… solo prendere gli anelli, di cui loro non conoscono il potere… loro non l’avrebbero mai saputo, si sarebbero scordato tutto e noi avremmo risolto tutti i nostri problemi…

Mi accorsi che Percy era meno pomposo del solito… e che stava tremando. Evidentemente aveva paura della reazione del Preside e delle conseguenze delle loro azioni. Solo ora sembravano rendersene conto.

- Mi vergogno di voi - disse, ancora più duro, Silente. - Pensavate che io non me ne fossi accorto? Volevate rubare questi anelli che sono proprietà di questi due ragazzi, e di Hogwarts, dato che erano nascosti nel castello e sono degli antichi fondatori? Pensate che non avrei collegato la poesia di Adriano e la pianta? Quando, qualche giorno fa, questi ragazzi me l’hanno fatto vedere, ho subito pensato alla vecchia serra e l’ho tenuta discretamente d’occhio, anche grazie a Fanny. Oggi, vedendoli dirigersi qui, Fanny mi ha avvisato e io mi sono subito precipitato per vedere cosa sarebbe successo! Penelope, Percy, mi avete profondamente deluso. Proporrò la vostra immediata espulsione con ignominia…Percy, sarà la prima volta nella millenaria storia di Hogwarts che un caposcuola sarà cacciato…

Improvvisamente, e in modo inaspettato non solo per me, però Lily esclamò: - No, Preside! La prego! Questi due ragazzi hanno fatto uno sbaglio, ma non hanno fatto niente di male! Non ci hanno fatto niente! Non può rovinare due ragazzi che sono stati sempre studiosi e corretti per un piccolo errore… Possono essere perdonati…

- Ma l’intenzione… - provò il Preside, sorpreso dall’intervento di Lily.

- Gli anelli a noi non interessano… Li abbiamo trovati per caso e li regaliamo alla scuola… li affidiamo a Lei, che ne faccia l’uso che crede opportuno. Noi neanche sappiamo a cosa possono servire, e non li vogliamo. Purché Lei non prenda provvedimenti contro Penelope e Percy, che sono dei bravi ragazzi… Tutti possono sbagliare…

Io ero allibito. Lily era buona, lo sapevo, cercava di aiutare tutti. Ma perché aiutare proprio Penelope e Percy che volevano colpirci alle spalle, cancellarci la memoria e rubarci gli anelli a cui lei teneva tanto? E perché ora darli proprio a Silente?

- Lily Anderson, questo discorso ti fa onore. Anche tu sei d’accordo, Peter? - disse il Preside.

Beh, no, non ero d’accordo. Percy e Penelope dovevano essere puniti. Volevano impossessarsi degli anelli. Volevano cancellarci la memoria… Ma, guardando Lily, dissi solamente: - Sì, sono d’accordo con tutto ciò che dice Lily…

- Percy e Penelope, accolgo la richiesta di Lily e Peter e evito di far conoscere ciò che avete fatto, lasciandovi a scuola e cancellando l’espulsione che meritavate… purché non parliate mai, a nessuno, ci quello che è successo oggi: non voglio essere rimproverato per non aver punito giustamente due miei alunni che si meritavano l’espulsione…

- Grazie, Preside… grazie Lily… grazie Peter. - Dissero Penelope e Percy, che ancora non credevano alla loro fortuna.

- E gli anelli… - disse il Preside

- Gli anelli sono di Hogwarts, come abbiamo detto… Ne faccia l’uso che ritiene opportuno, Preside. Noi non li vogliamo - disse Lily, decisa, prendendomi la mano e stringendomela forte. Voleva dirmi qualcosa?

- Bene, allora tornate nel Castello. E non parliamo più della faccenda - disse il Preside - Il cofanetto con gli anelli lo tengo io. Peter, puoi richiudere l’apertura: prova a togliere la pergamena dalla lastra.

Feci subito come mi aveva detto. In effetti, dopo circa un minuto da quando l’avevo tolta, l’apertura sul terreno si richiuse. Salutammo il Preside, tutto preso ad ammirare gli anelli, e ritornammo tranquillamente nel Castello. Percy, che ora era dietro a noi, si avvicinò: - Non sappiamo come ringraziarvi. E’ stato un momento di pazzia. Mi vergogno profondamente…

- Vi saremo eternamente riconoscenti - disse Penelope.

- Non preoccupatevi, non c’è nessun problema. - disse Lily. - Anzi, un piacere potete farlo. Conoscete un posticino tranquillo in cui possiamo ogni tanto andare, senza che nessuno ci disturbi?

Ma cosa stava dicendo? Noi non ci appartavamo mai! Eravamo in giro ad esplorare i sotterranei per la “missione” di Lily. Non eravamo fidanzati, non c’eravamo mai baciati, e non lo avrei fatto! Avevo dodici anni e non volevo appartarmi con nessuna, tantomeno con la mia amica!

- Certo - disse Penelope, sorridendo.

Era evidentemente molto più distesa. Poi continuò: - Ci sono degli angoli molto carini e poco conosciuti al terzo piano, nell’ala est. Sono lontani dalle aule e, generalmente, non ci va nessuno. E’ possibile stare soli a guardare il bellissimo panorama… Ancora grazie, ragazzi,  e perdonateci ancora.

- Nessun problema - disse Lily - Tutti possono sbagliare! - E abbracciò sia Penelope, sia un imbarazzato  Percy, anche lui comunque molto sollevato.

Poi, quando se ne furono andati. - Peter, cosa dici? - mi disse. - Facciamo un giro nell’ala est?

- Ma Lily. Non capisco… Come mai…? - provai a dire.

- Aspetta, ne parliamo dopo. Dai, andiamo in quel posto di cui parlavano… - disse Lily.

Non riuscivo a capire il suo comportamento. Comunque la assecondai. Andammo, in silenzio, nell’ala est e, arrivati in una nicchia nel corridoio, in cui erano state sistemate alcune poltrone e un tavolino, vicino ad una vetrata da cui si vedeva un magnifico panorama delle località intorno al castello, ci fermammo.

- Deve essere questo il posto di cui parlava Penelope. Aspetta, lancio un muffliato, non si sa mai - mi disse Lily.

La guardai con uno sguardo interrogativo… Non riuscivo a capire il suo comportamento.

Lily, una volta fatto l’incantesimo, avvicinatasi a me, mi sussurrò: - Non so se l’hai capito, ma… non sono quelli gli anelli che cerchiamo!

 

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Solito ringraziamento per i graditissimi commenti ad ace95 e a Barbie_Ettelenie_91. Ci vediamo mercoledì con il nuovo capitolo (Di nuovo in Presidenza). - 4 alla conclusione. Un abbraccio a tutti. P.G. :)

   
 
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