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Autore: _Giuls17_    05/03/2018    2 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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Hands of love
 
-Onestamente non mi sono aspettato niente di diverso da te.-
Il viso di Voldemort era poco distante dal suo, si strinse le braccia intorno al corpo cercando di attutire il freddo, ma si trovavano sul tetto di Azkaban e il vento le martellava nelle orecchie e le frustava tra i capelli, troppo carico di odio e di rancore.
-Lasciami in pace!- urlò, non riuscendo più a trattenere le lacrime per la frustrazione.
-Hermione tu mi appartieni.- disse, avvicinandosi a lei.
-No!- urlò sentendo la sua anima andare a pezzi, ogni parola non faceva altro che distruggerla, che rovinarla.
-Ti ho cresciuto così perché fossi una delle streghe più potenti del Mondo Magico.-
-Tu non mi hai cresciuta, l’ha fatto quel pazzo di mio padre, prendendosi tutto!-
-Io ho detto a tuo padre cosa fare, perché ero l’unico a vedere tutto quel potenziale.- disse alzando la mano per sfiorarle il viso.
-Non.Mi.Toccare.-
-Hermione io posso fare di te quello che voglio, mi appartieni e non ho ancora finito con te.-
-Io non sono una tua pedina.- si allontanò, facendo un passo indietro, anche se si trovava troppo vicino al bordo.
-Non credere di potermi sfuggire, c’eri quasi riuscita ma ti ho fatto tornare in quella casa ed adesso non puoi più andare via.-
-Quella è casa mia, e farò in modo di eliminare qualsiasi cosa possa riguardarti.- sussurrò a denti stretti.
Strinse le mani in un pugno e fremette per la rabbia, non apparteneva alla sua schiera, sarebbe morta invece di essere una dei suoi.
-Non importa, qualsiasi sacrificio tu faccia quel Marchio ti legherà per sempre a me.-
Abbassò lo sguardo sul Marchio Nero e lo vide muoversi, lo aveva visto tante di quelle volte che sapeva bene cosa sarebbe successo, ma stavolta scosse la testa: non avrebbe risposto alla chiamata.
-Non sono tua. Questa è ancora la mia vita e posso ancora decidere io sulla mia vita. Se muoio non mi avrai mai.- disse, facendo un altro passo indietro per poi cadere giù dal tetto.
 
***
 
Hermione indossò i pantaloncini di jeans e la camicia, lasciando sbottonati alcuni bottoni, si guardò allo specchio e si passò una mano sulla sua faccia: le occhiaie erano evidenti, come anche i frammenti di quel sogno assurdo.
Voldemort la reclamava ancora tra la sua schiera, tra i Mangiamorte, ma lei non lo sarebbe mai stata, si sarebbe sempre opposta, sia nel sogno che nella realtà, adesso sapeva per certo che la vita le apparteneva e non avrebbe permesso a nessuno di portarle via il libero arbitrio.
Alzò lo sguardo verso la finestra e osservò il sole alto nel cielo, dopo la disastrosa uscita della settimana precedente, Hermione aveva deciso di non mettere più piede fuori casa ma Robb e Nick l’avevano convinta a fare un’eccezione, a dare uno strappo a quella regola.
Le avevano promesso una giornata piacevole, e stranamente non aveva messo in dubbio la loro parola, soprattutto perché sapevano bene cosa avesse passato durante il resto della settimana.
Si era chiusa di nuovo in se stessa, anche se raramente Robb riusciva a strapparle qualche parola, era rimasta quasi tutto il tempo chiusa in libreria a leggere, a far viaggiare la mente, l’unico modo per allontanarla da quei pensieri così doloranti.
Sbuffò e recuperò la borsa che aveva lasciato sul letto, anche se non era stata lei a farla, poiché i ragazzi si erano assicurati che fosse tutto una sorpresa, scese lentamente le scale e si sorprese di trovare Daphne davanti alla porta d’ingresso, in attesa.
-Vieni anche tu?- chiese, guardandola.
-Ovviamente!- disse, come se non l’avesse neanche dovuto pensare.
-Sei pronta?-
Robb e Nick arrivarono alle sue spalle e si sorprese quando non li vide con la classica divisa da Auror, ma in un abbigliamento prevalentemente estivo.
-Cosa significa?-
-Tu hai fatto tutto quello che ti abbiamo detto?-
-Sì… Ho messo anche il costume… Oh…- disse, arrivando solo in quel momento al pensiero che non l’aveva sfiorata per tutto il tempo.
-Su, la Passaporta ci aspetta.-
Robb le prese lo zaino e la lasciò notevolmente sorpresa per tutta quella situazione.
-Dove andiamo?-
-Bournemouth.-
 
Hermione si lasciò coinvolgere dal sorriso di Daphne e li seguì fuori da Granger Manor, non si era immaginata niente del genere, non le era neanche passato per il cervello che i ragazzi potessero organizzare qualcosa del genere solo per lei.
Per la prima volta da quando era stata rinchiusa nella propria casa provò quell’ebrezza di spensieratezza che l’aveva abbandonata da tempo, nonostante tutto loro si stavano impegnando con lei mentre lei non era stata abbastanza onesta da coinvolgerli dei suoi problemi.
Si morse il labbro e guardò la schiena dei tre che la precedevano, glielo avrebbe detto, gli avrebbe parlato dei suoi sogni, ma stavolta non avrebbe raccontato solo qualche dettaglio, glieli avrebbe spiegati e gli avrebbe fatto capire che assomigliavano tanto a quelli che aveva già ricevuto durante la scuola.
Daphne le prese la mano e lei scrollò la testa, lo avrebbe fatto ma per il momento si sarebbe goduta la giornata, si sarebbe lasciata andare e si sarebbe divertita.
 
*
 
-Wow… è pazzesco.- ammise, camminando lungo la spiaggia sabbiosa e immensa.
Non era mai stata a Bournemouth ma non le dispiaceva il cambiamento, non le dispiaceva il sole che bruciava la sua pelle e il vento leggero che le muoveva i capelli lunghi, il rumore delle onde sulla spiaggia e il gracchiare dei gabbiani.
Lentamente sorrise.
Lentamente capì che la sua vita poteva andare avanti anche senza i suoi genitori, nonostante non li avesse più visti dal processo, nonostante tutto il dolore, solo una volta si era permessa di sentire la loro mancanza ma dopo quella volta aveva scacciato quel pensiero, loro non si erano mai comportati bene con lei e lei non avrebbe sofferto per la loro assenza.
Sarebbe stata meglio senza di loro, sarebbe stata diversa senza di loro: una persona migliore.
Lentamente capì che poteva andare avanti anche senza Draco, anche se quel pensiero le perforava il petto e riapriva la voragine all’altezza del cuore; in realtà non poteva andare avanti ma sarebbe andata avanti lo stesso senza di lui.
Dopo quella volta ad Hogsmeade non lo aveva più visto e non era più tornato a farle visita, quell’assenza l’aveva aiutata a concepire la loro separazione, la loro fine.
Lui aveva bisogno di essere felice e lei glielo avrebbe concesso facendosi da parte, quella sarebbe stata l’ultima azione, l’ultimo regalo per lui, per quell’amore che aveva abbattuto il suo muro e dato vita a quel cambiamento, al mutamento.
Per lui avrebbe fatto anche questo, si sarebbe fatta da parte e lo avrebbe lasciato andare, in fondo non lo avrebbe mai costretto a tornare, mai ad amarla obbligatoriamente e quella consapevolezza le portò via il respiro.
Chiuse gli occhi e cercò di riprendersi, faceva male, tremendamente male, ma se voleva essere una persona migliore doveva pensare anche a questo, doveva pensare anche a lui.
Lasciandolo andare, adesso.
 
“Un giorno andrà bene, andrà meglio. Penserai a lui senza rimpianti, senza sofferenza, per il momento sarà così, ma non durerà per sempre.”
Lo so. Devo solo abituarmi a quest’idea.
 
-Hermione! Su, facciamo il bagno.-
Si voltò e vide Daphne e i ragazzi in costume da bagno, la sua amica era una favola, bellissima e per un solo momento la invidiò terribilmente, lei non sarebbe più stata così.
Il suo corpo non sarebbe più stato bello, o piacevole.
Un brivido le percorse la schiena, e strinse le mani, anche se aveva accettato già da tempo quel cambiamento, era sempre difficile mostrarsi agli altri, ammetterlo agli altri.
Inspirò un paio di volte, poteva farcela, loro l’avevano già vista in condizioni peggiori, non si sarebbero impressionati più di tanto.
Si portò le mani tremanti alle asole della camicia e liberò quelle che aveva tenuto chiuse, nonostante vi fosse poco vento i lembi del tessuto iniziarono a muoversi leggermente, sbottonò anche il pantaloncino, lasciandolo ricadere a terra e si tolse la camicia.
Indossava un costume a due pezzi, nero, non era particolarmente alla moda ma era uno dei pochi che non l’aveva depressa alla sua vista; Herm alzò gli occhi e notò Daphne con gli occhi bassi, Nick aveva distolto lo sguardo anche se aveva le mani strette mente Robb la stava guardando sfacciatamente e con rabbia, anche se sapeva che non era rivolta a lei.
Era rivolta a chi l’aveva ridotta in quel modo, a chi le aveva fatto talmente male.
Si voltò per guardare l’oceano, cercando di trattenere quelle lacrime salata che sapevano di rimpianto e di dolore.
 
*
 
Robb non era riuscito a distogliere lo sguardo, qualcosa più forte di lui glielo aveva impedito e stranamente non lo aveva fatto solo per poter vedere Hermione con meno vestiti addosso, ma perché quei segni che aveva solo leggermente intravisto, durante la convivenza, adesso gli erano stati sbattuti in faccia, e non era riuscito a contenere la rabbia.
Cosa le avevano fatto?
L’avevano distrutta, massacrata e spezzata nuovamente, ogni tortura era evidente come anche il dolore che aveva provato, e che ancora le attanagliava il cuore.
Quel dolore che non sarebbe mai andato via.
La vide allontanarsi e buttarsi tra le onde del mare, ed improvvisamente non gli sembrò giusto che una sola persona avesse sofferto così tanto, che dovesse ancora soffrire così tanto.
-Lei è stata peggio. Adesso riesce a guardarsi allo specchio, riesce a farsi toccare, per un periodo quello è stato troppo anche per lei.- ammise Daphne, avvicinandosi.
-Come può aver sopportato tutto questo?-
-Non l’ha fatto, se ricordi ha provato anche a togliersi la vita… Hermione non è una persona debole, ma dopo tanta sofferenza c’è da chiedersi se la morte non fosse la scelta più sensata.-
-Tu avresti preferito questo?-
-No, sono la prima persona che vuole vederla viva ma sono anche l’unica che l’ha accompagnata durante tutti questi anni, io e Blaise sappiamo fin troppo bene cosa voglia dire essere lei e essere lei non è così bello come sembra.-
-Se lui fosse ancora al suo fianco, sarebbe diverso?-
-C’erano giornate in cui neanche Draco riusciva a raggiungerla, giornate in cui lei era persa nella sua oscurità e non poteva e non voleva essere portata indietro. Forse neanche Draco avrebbe potuto fare qualcosa per lei adesso.
È lei che deve imparare a bastarsi.-
-Ho la sensazione che forse sarebbe stato diverso se lui non l’avesse lasciata.-
-Non possiamo saperlo, fondamentalmente Hermione ha messo sempre tutta se stessa in quel rapporto ma non tutte le volte era pronta a prendere, ha sempre preferito dare, e per quanto lui l’amasse non era Dio, non poteva varcare la sua oscurità senza mescolarsi con essa.-
-Non è così oscura.-
-Forse non ora, ma c’è stato un tempo in cui lo è stata.- ammise, guardandolo, -Adesso è diverso e il  merito è anche il tuo.-
-Mio?-
-Com’è che dice lei? Sai leggere nei suoi silenzi.- disse, incamminandosi verso la spiaggia e lasciandolo solo a pensare.
 
Si era seduto sulla spiaggia, osservando Nick e Daphne dedicarsi ad un gioco Babbano, mentre Hermione aveva passato tutto il tempo in acqua, nuotando avanti e indietro, senza mai fermarsi, fino a quando non l’aveva vista uscire dall’acqua per sedersi accanto a lui.
-Grazie per avermi portato qui.-
-Abbiamo solo pensato che lontano da tutti sarebbe stato diverso.-
-Ed avevate ragione, qua nessuno può giudicarmi per chi credono che io sia.-
-Ciò che la gente pensa non deve minimamente scalfirti.-
-Una volta non sarebbe stato così ma una volta la gente non sapeva cosa nascondevo dietro la maschera, adesso sanno e credono di poter giudicare ed adesso è più difficile fare finta di niente, finché mi davano della stronza senza sapere non era importante, ma adesso se mi danno della stronza nonostante tutto, allora c’è davvero qualcosa che non va in me.-
-In te non c’è niente che non va. La gente è ignorante, crede di poter giudicare le persone per ciò che credono, per ciò che credono di vedere, ma le uniche persone che possono giudicarti sono le persone che ti conoscono bene.-
-Daphne non l’ha mai fatto.- ammise, a bassa voce.
-Perché lei sa cosa voglia dire essere te.- disse, usando le stesse parole della bionda di qualche attimo prima.
Hermione alzò lo sguardo verso di lui e vide qualcosa nei suoi occhi, Robb ricambiò lo sguardo ma non disse altro.
-Lo so cosa vuoi chiedermi.-
-Come fai a saperlo?-
-L’ho capito da prima, ma mi sono allontanata perché non ero pronta a dirtelo.-
-Adesso lo sei?-
-Conosci già parte della storia, cosa saranno mai i dettagli meno scabrosi?-
-Sono una parte di te. Ecco cosa sono.-
-Tu conosci già tutto di me.- disse, guardandolo.
Robb rimase zitto a quella risposta, era vero: conosceva molte cose di Hermione, e non solo cosa le piacesse mangiare o bere, ma cosa preferiva leggere o se la sera preferiva rimanere in silenzio o giocare agli Scacchi dei Maghi, oppure se voleva raccontarle dei suoi incubi o quando capitava che la sentiva urlare per via di essi, sapeva benissimo che per riportarla avrebbe dovuto stringerla forte, parlare lentamente, calmarla, farla sentire amata.
Sapeva tutto di Hermione e forse quei dettagli non erano neanche così importanti, ma una parte di lui voleva sapere, voleva sapere tutto di lei.
-Questi…- indicò i due tagli sulle cosce ormai sbiaditi, -Li ha fatti Voldemort attraverso un sogno… Per avvertirmi che il tempo a mia disposizione stringeva e che l’Armadio Svanitore doveva essere pronto per la fine dell’anno.
Questi.- indicò la schiena, spostandosi i capelli bagnati, -Li ha fatti mio padre quando sono tornata da Hogwarts quell’estate.-
Robb allungò una mano e le prese la destra, rigirandosela vicino al viso per poter vedere quelle scritte.
-Queste sono state quelle lettere.- disse, inghiottendo il groppo in gola e lui ricordò a cosa si riferisse, -La Umbridge voleva che io soffrissi e si è sempre assicurata di raggiungere il suo scopo.-
-“Io non devo dire bugie.” Sono contento che sia stata gettata in prigione.-
-Anch’io.- sussurrò, piano.
Robb le sfiorò la pancia e percepì un brivido correre lungo il corpo ma non ci badò, voleva sapere.
-Queste sono i risultati di molte Cruciatus… Ho perso il conto ma tutte hanno fatto male, anche se ho imparato a gestirle.-
-Non si può gestire quel genere di dolore, Hermione.-
-Forse sono masochista.- disse, facendo cadere gli occhi sulla sua personale cicatrice.
Robb avvicinò la mano e sfiorò quei segni, erano così sottili eppure anche per lui risultarono dolorosi, erano ancora in rilievo e percepì sotto la pelle quella strisciolina che sarebbe rimasta per sempre.
Lentamente si portò il polso di Hermione alla bocca e lo baciò piano, per poi allontanarlo.
-Quello che hai fatto non ti rende una persona debole, quello che hai fatto non ti rende una masochista, sei stata costretta ad affrontare una situazione difficile e volevi che finisse, volevi che quel dolore finisse per sempre e non potrò mai biasimarti per quello che hai fatto.
Ma se lo avessi fatto ti saresti persa tutto questo, ti saresti persa la vita, quindi credo che tu abbia capito cosa sia davvero importante.-
-Lo sto capendo.- disse tremando.
-Hai la possibilità di essere chi vuoi, dopo il settimo anno puoi essere un Auror, un Medimago, un Magiavvocato o girare il mondo, scrivere un libro o andare via. Non lasciare che il mondo ti giudichi per chi non sei, non farti giudicare da chi non ti conosce veramente.-
-Credi veramente che io possa essere tutte queste cose?-
-Mi domando perché tu non possa esserlo, sei una ragazza brillante e non importa il dolore, non definisce il tuo futuro, sarà sempre parte di te ma sei tu che puoi renderlo o meno una parte fondamentale di te.-
-Non voglio che sia così importante. Ho sofferto troppo nella vita, ho vissuto nel terrore, nella paura e non voglio più vivere così.
Voglio vivere bene, a modo mio, voglio essere chi dico io.-
-Allora nessuno ti potrà fermare.-
Robb sorrise, e la vide sorridere di riflesso, teneva ancora la mano nella sua e percepì il calore di quel gesto e l’intimità di quello che si erano detti.
Se gli avessero detto cosa sarebbe successo in quelle settimane li avrebbe massacrati per via delle cazzate, ma adesso aveva capito che era cambiato tutto, tra di loro.
Forse non così radicalmente, forse non così eccessivamente, ma assieme erano diversi, e nonostante si fosse obbligato a non innamorarsi di lei, non volendo riprovare l’esperienza del cuore spezzato, adesso sapeva che non era più sicuro di riuscire a mantenere quella promessa.
 
*
 
Hermione prese una mela dal cesta del cibo che Daphne aveva organizzato e se la portò alla bocca, mordendone un pezzo; i ragazzi avevano accesso il fuoco, anche abbastanza velocemente e Daphne stava distribuendo i panini che Heller aveva preparto a casa.
-Si sta bene qui. Questo posto è molto bello.- commentò la bionda, sedendosi accanto a lei.
-Allora la sorpresa è riuscita bene.- disse Nick guardandola.
Herm annuì lentamente, tormentandosi la mela tra le mani non riuscendo a decidere come iniziare il discorso che si era programmato dalla mattina, doveva dirglielo, a tutti i costi, aveva troppa paura che gli incubi potessero peggiorare, che lui potesse farle di nuovo male.
-Devo parlarvi di una cosa….- sussurrò, abbassando lo sguardo, prese la camicia e se la rimise, cercando un po’ di conforto che però non trovò.
-Di cosa?-
-Dei miei incubi.- disse decisa, guardando specialmente Robb negli occhi.
-Quali incubi?- chiese l’amica, voltandosi spaventata.
-Il Marchio Nero ha ripreso a muoversi la prima volta che sono tornata a casa, per l’ispezione. Pensavo che… Non so neanche io a cosa pensassi ma non era un problema a cui volevo dare la massima priorità ma da quando sono tornata a casa, definitivamente, la notte gli incubi sono sempre più frequenti.-
-Io sono convito che sia lo stress accumulato per tutto questo tempo.-
-Ma?- domandò Daphne, guardandola, -Perché lo so che lo stai per dire, Hermione, ma cosa?-
-Sono sempre più simili a quelli dell’anno scorso.- disse, guardando solo lei.
-Siamo io e lui. Parliamo, discutiamo e mi… Minaccia… Come ha sempre fatto. Vuole il controllo su di me, su tutto.-
-Non mi avevi detto che erano così realisti.- si soffermò su quella prospettiva.
-Non lo erano inizialmente, erano sfocati e poco chiari ma lui era una presenza costante. Adesso sono più vividi, sono come prima, lui ha di nuovo il controllo sulla mia psiche per via del Marchio, è col Marchio Nero che può contattarmi, che può… interagire con me, come quella volta.- disse passandosi la mano sulle gambe tagliate.
-Cosa succede se i sogni diventano più realisti?-
-Lui potrebbe farmi del male o me ne potrei fare io, non so fino a che punto sono collegata alla realtà ma ho paura di scoprirlo.-
-Perché?-
-Perché per sfuggire da lui mi sono buttata nelle acque della prigione di Azkaban…-
Robb chiuse gli occhi ed Hermione percepì la sua rabbia aumentare come la sua disperazione, ormai era diventata brava a capirlo, a leggere nei suoi occhi e ad adattarsi a quei cambiamenti.
-Credi che se andassimo al San Mungo qualcuno capirebbe cosa ti stia succedendo?-
-Lo escludo, il Marchio Nero è magia nera e non c’è nessuno a parte loro che ne sappia qualcosa e non andrò a trovare mio padre in prigione per fare una chiacchierata.-
-Qualcosa dovremmo pur farla.-
-Starò più attenta ed eviterò gesti folli. L’unica cosa che so è che non ha più il controllo su di me, non sono più ricattabile da nessun punto di vista, per questo gioca con le parole, con la possibilità di rompere quell’equilibrio che ho creato anche se a fatica.
Non sa neanche lui come fare, le sta provando tutte ma non gli permetterò di vincere.-
-Hermione non puoi affrontarlo da sola, ci hai già provato e ti ricordi cosa ti aveva chiesto? Quel maledetto Armadio ti ha quasi distrutto la coscienza, la Magia Nera non è da sottovalutare.-
-Questo lo so Daphne, so cosa mi ha fatto e non c’è giorno in cui non riesca a dimenticare.- disse guardandosi le mani e le vide macchiate di quella magia che tanto odiava.
-Anche se non sono una di loro sono comunque infettata da loro, posso tenere sotto controllo la mia oscurità perché voglio che sia sotto controllo, perché voglio essere una persona migliore quindi non gli permetterò di buttare nel cesso tutto il lavoro che ho fatto per arrivare fin qui.-
-Troveremo una soluzione.- disse Robb, guardandola, -Non importa cosa succederà ma non lo affronterai sola, non è una rischio che sono pronto a correre.-
-Grazie.- annuì, leggermente, passandosi le mani sulle braccia per ricercare calore.
-Robb ha ragione, non sei solo l’incarico che abbiamo ma ci teniamo a te e perderti non rientra nelle soluzioni.- disse Nick, osservando il compagno.
-Sapevo che parlarne con voi avrebbe cambiato tutto, adesso sento di potercela fare.-
-Sei stata coraggiosa a dirlo, Herm.- le fece notare Daphne a bassa voce.
-Non sono una persona coraggiosa.- disse per sottolineare quella parola, -Solo non voglio più essere una persona stupida.-
-E poi hai notato? Robb voleva dare di matto.-
Gli occhi glaciali della sua amica s’incastrarono con i suoi, e la vide sorridere lievemente.
-Non è come pensi.- disse, percependo le guance diventare bollenti per quella mezza bugia.
-Oh andiamo Herm.-
Daphne la sollevò e la portò lontano dai ragazzi per poter parlare in pace.
-Lo vedo come ti guarda, lo vedo come si comporta. È come se… Volesse proteggerti a qualunque costo.-
-Lui deve farlo, è il suo lavoro.- le fece notare.
-Non solo in quel senso, lo sai anche tu.-
-Lo so, certo che lo so.- ammise, sentendo il cuore mancare un battito a quella consapevolezza.
-E a te sta bene?-
-Non mi dispiace.-
-Cosa provi per lui?-
-Non è come pensi… Non è quel tipo di rapporto… Io amo ancora Draco.- le disse, con la tristezza che le divorava l’anima e il cuore.
-Lo so che lo ami, lo vedo e non potrei mai metterlo in dubbio ma si possono amare due persone contemporaneamente.-
-Non si può e non amo Robb, io e lui abbiamo questa connessione strana. Ci troviamo bene assieme, insomma non credevo neanche che mi potesse rivolgere la parola dopo tutto quello che gli ho fatto.-
-E´stato il tuo primo e tu la sua prima, certe cose non si dimenticano mai. Neanche dopo tutti questi anni.-
-Io lo avevo dimenticato.-
-Lo avevi dimenticato perché credevi che l’amore non facesse per te. Adesso che hai conosciuto l’amore sai altrettanto bene che uno come lui sarebbe alla tua altezza.-
Hermione voltò leggermente la testa per guardarlo, adesso lo faceva con più attenzione e aveva notato molti più dettagli: Robb era alto, anche se non eccessivamente ma la superava senza problemi ed erano molto più muscoloso di quanto ricordasse, i suoi occhi grigi erano magnetici e il contrasto con i capelli era ancora meglio, e quando sorrideva gli occhi si increspavano leggermente, poiché il sorriso li coinvolgeva sempre; ma quando guardava lei, i suoi occhi assumevano una sfumatura diversa, una sfumatura che aveva paura di conoscere.
-Non lo voglio illudere, ma ho bisogno di lui.- disse guardando la sua amica, -Io lo so che non è giusto, che non posso chiedergli quello ma devo farlo, da quando è entrato nella mia vita io mi sono aggrappata a lui , è la mia ancora e lui vuole esserlo.-
-Credi che sarebbe successo lo stesso con Draco nelle vicinanze?-
Hermione ci pensò bene e si morse il labbro per cercare una risposta giusta e sensata.
-Credo che certi legami siano destinati semplicemente ad essere, io avevo Draco ma credo che avrei avuto anche Robb, che lo stesso si sarebbe creato questo legame, sarebbe stato solo difficile da spiegare a lui, difficile da comprendere.-
-Forte non hai tutti i torti, ma quello che voglio dirti io: è che puoi ancora essere felice, non devi andarci a letto o dichiarargli amore, ma assapora la felicità della vita quotidiana, della vita che ti da Robb e prenditi tutto.
Lui ti sta dando tutto senza chiederti niente e anche se ami ancora Draco, datti questa possibilità, non vivere di rimpianti, non vivere di “se” o di “ma”, vivi del presente.-
-Questo è il tuo primo consiglio decente da anni, lo sai vero?-
-Di solito li lascio a Blaise i consigli, ma qui con te ci sono io ed io ti conosco davvero bene da sapere che quando lo guardi anche tu sei felice.-
-Un poco.- ammise.
-Non devi dare una definizione a tutto, come hai detto tu certi rapporti sono destinati ad essere, non etichettarli, ma vivili.-
-Lo sai che Narcissa è venuta a trovarmi?- disse, cambiando improvvisamene discorso.
-Cosa?!-
-Voleva sapere perché io e lui ci siamo lasciati.-
-Le hai detto…?-
-Che la colpa era semplicemente mia.-
-E lei ha capito?-
-Credo di si, era dispiaciuta perché me ne fossi andata via da loro in quel modo, via da lui ma credo che abbia capito il vero motivo.-
-E tu come stai? Ti senti a posto con quella scelta?-
-Onestamente?- chiese, incrociando le braccia.
-Certo!-
-Mi sento bene. Sento che era quello che volevo, sento che così doveva andare. Lei mi completa e a me sta bene così, non sono più la mia maschera, siamo complementari, è diverso adesso.-
-Lo vedo, Herm. Ricordati solo quello che ti ho detto: la vita non è fatta di rimpianti, o di chance sprecate.
La vita è fatta di occasioni ed adesso ne hai una qui davanti a te, anche se non è amore, puoi comunque essere felice perché io te l’ho sempre detto: quando t’innamorerai tutto quello di cui hai avuto sempre bisogno non ti basterà più.
Ed adesso che sai com’è, sai anche che ho sempre avuto ragione.
La regina di Ghiaccio era solo una maschera, ben collaudata ma era una maschera, ora che la Regina è parte di te, siete qualcosa di diverso e tutte e due avete bisogno della felicità.-
 
-Mi piace il suo modo di pensare.-
Anche a me, credi che assieme potremo essere felici?
-Credo che siamo sulla buona strada per riuscirci.-
Bene, perché non ho più intenzione di sprecare neanche un attimo.
 
***
 
Hermione lasciò cadere la borsa a terra e si stiracchiò mente raggiungeva la cucina per bere un bicchiere d’acqua, Nick e Daphne stavano parlando animatamente da quando avevano lasciato la spiaggia mentre lei aveva preferito bearsi del suo silenzio.
Posò il bicchiere nel lavello e si appoggiò ad esso, il suo sguardo cadde lentamente su Robb, che l’aveva raggiunta in silenzio.
-Spero che la giornata sia stata di tuo gradimento.-
-Sì, grazie ancora. Preferisco questo genere di uscite, dove non perdo il controllo.-
-Mi piaci quando perdi il controllo, sei maledettamente umana che è difficile resistere.-
-Sono terribilmente pazza in realtà, ma il tuo punto di vista non è male.- disse, sorridendo.
-Diciamo che ho una precisa immagine di te.-
-Ah si? E cosa c’è in questa immagine?-
Herm lasciò il suo appoggio e si avvicinò a lui, per sedersi sul tavolo della cucina ed essere alla sua altezza, Robb la stava ancora guardando, le mani dentro le tasche dei pantaloni e lo sguardo fermo, sicuro.
-Sei una ragazza forte, coraggiosa e altruista. Sei altruista Hermione perché non hai permesso che la tua Casa determinasse il tuo carattere, quindi nonostante la maschera sai bene cosa fare, come comportarti e metti il bene degli altri davanti al tuo, anche a costo di farti male.
Sei una persona che ha sofferto per la maggior parte della sua vita eppure da quel dolore ha saputo vedere la luce, questa è ciò che vedo e nonostante tutte le avversità che ancora si prospettano non perdi la fiducia, non perdi il coraggio di andare avanti.-
-Wow… Io non riesco neanche a guardami allo specchio, eppure tu riesci a vedere tutto questo.-
-Non è difficile vederti Hermione, se si va oltre le apparenze si scorge una persona eccezionale.-
-Non sono eccezionale, sono solo io.-
-E non c’è niente di più bello di poter essere, finalmente, se stessi, giusto?-
-Giusto.- disse, abbassando lo sguardo per non guardarlo.
-Non deve imbarazzarti tutto questo.-
-Forse no, m è difficile vedersi con gli occhi degli altri. Si creano aspettative, ed io ho sempre avuto paura di non poterle realizzare, di mostrarmi inadeguata, per questo preferisco quando le persone mi vedono solo come la Regina di Ghiaccio.
In quel caso si aspettano che io le deluda.-
-Eppure non lo hai mai fatto. Perché ti sei confinata per così tanto tempo dietro a questa maschera?-
-Perché alla fine quando guardavo allo specchio non riuscivo più a vedere Hermione, lei era un ricordo così lontano che l’ho semplicemente abbandonato, e col tempo ciò che vedevo era Lei e per molto tempo mi piaceva ciò che vedevo.
Sono diventata quella persona che gli altri vedevano e non mi dispiaceva.-
-Avresti fatto le cose diversamente? Se potessi tornare indietro, intendo.-
-No.- ammise, scuotendo la testa.
-Non sarei me stessa senza di Lei, non avrei quella parte di me che mi permette di andare avanti, avrei fatto le stesse identiche cose, avrei preso sempre le decisioni sbagliate e me ne sarei fregata delle conseguenze.-
-Spero di non essere stata una decisione così sbagliata.- sussurrò, lui.
-No, non lo sei stato.- disse tranquilla, -Forse sei stato una delle decisioni più giuste che io abbia preso, ma non potevo darti quello di cui avevi bisogno, non potevo darlo a nessuno.
Non in quel momento.-
-Lo so questo, non sono arrabbiato per quello. Mi dispiace che lui ti abbia spezzato il cuore.-
-Il mio cuore è spezzato da molto tempo, Draco l’ha semplicemente rotto definitivamente ma tu… Mi stai aiutando a sistemarlo.- disse, mordendosi il labbro.
-Herm…-
-Allora!- la voce di Daphne interruppe la loro conversazione e in poco tempo la videro entrare in cucina con Nick al seguito.
-Hai deciso gli invitati per la festa?-
-La festa?- Hermione strabuzzò gli occhi cercando di ricordare, si batté una mano in testa e scese dal tavolo, -Certo, aspetta.-
-Accio Lista.- mosse velocemente la bacchetta e in poco tempo strinse tra le mani la pergamena, la porse all’amica che iniziò a leggerla.
-Abbiamo del lavoro da fare.- disse, guardandola.
-Immaginavo che non sarebbe andata bene.-
-Bè non vorrai rimandare? Manca poco tempo!-
-Solo due settimane e mezzo.- sussurrò Nick a Robb che provò a trattenere una risata.
Hermione lo guardò di sottecchi e sorrise, forse si sarebbe dovuta rimangiar l’ultima frase ma non avrebbe mai dimenticato il suo sguardo quando le aveva pronunciate, forse non lo amava ma aveva ragione Daphne, si sarebbe presa quella felicità, a tutti i costi.
 
 

∞Angolo Autrice: Robb, Nick e Daphne organizzano una giornata fuori solo per Hermione, finalmente lontana da occhi indiscreti e libera di esprimere il suo tormento, i suoi pensieri, se stessa alle persone che hanno giurato di proeggerla e con gli amici.
Un capitolo forse di passaggio e non particolarmente inteso lo ammetto, ma Hermione deve fare i conti co se stessa, con gli incubi che sono sempre più reali, con il dolore e con l'amore; perchè come dice Daphne si può parlare anche di amore, anche se lei non ne è sicura.
Insomma ci sono mille premesse ma ancora manca qualche capitolo che delinerà la situazione finale e vi devo dire che ho in servo qualche piccolo extra, spero davvero che vi piacciano ^^
Grazie come sempre a tutte le persone che si impegnano a lggere la storia, insomma ormai non più così corta, e a Kirby e Solemiosole che trovano sempre il tempo per recensire <3

PS: Sto per pubblicare una mini serie "Slytherin: Queen and King", una bella storia incentrata sui nostri Draco e Hermione, ovviamente dissociata da questa, ma userò alcuni termini solo per semplice utilità ai fini della storia !!
Le premesse ufficiali le farò lì, ma spero che possiate trovare il tempo di leggerla, sarà massimo cinque capitoli, su un tempo diverso e un pò particolare, che spero di trattare bene :) https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3750485&i=1


Spoiler:

-E´diventata una brava Occlumante, Signorina Granger.- disse guardandola, -Non riesco a leggere neanche un solo pensiero.-
-Ho fatto del mio meglio visto le circostanze ma può chiamarmi Hermione, o almeno lo faceva l’ultima volta che ci siamo visti.-
-Sarei dovuto venire prima Hermione è vero, ma c’era così tanto da sistemare, da riorganizzare che il tempo è volato.-


 
   
 
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