Serie TV > Streghe
Segui la storia  |       
Autore: Son of Jericho    08/03/2018    2 recensioni
Reboot della già esistente "Dream 2 Fly".
Il Trio si trova ad affrontare un nemico assetato di potere, che non sembra avere punti deboli. Il legame tra le sorelle verrà messo a dura prova, e tutte le loro certezze cadranno in frantumi, quando nemmeno il Libro delle Ombre sembrerà in grado di aiutarle.
Dopo l'attacco di un demone, Phoebe si risveglia in soffitta, dolorante e senza memoria.
La battaglia per il predominio della Terra sta per iniziare, e gli inferi sono pronti a scatenare tutta la potenza di fuoco che hanno a disposizione.
Riuscirà il Potere del Trio a contrastarli anche stavolta?
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cole Turner, Leo Wyatt, Paige Matthews, Phoebe Halliwell, Piper Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

02. Bad News Never Wait

 

Piper si affacciò in soggiorno con un vassoio di caffè e biscotti. Porse la prima tazza fumante a Phoebe.

- Va meglio, tesoro? –

Phoebe annuì, esibendo un sorriso stanco. Voleva tranquillizzare la sua apprensiva sorella, anche se il cerotto sulla spalla e il bernoccolo sulla fronte dicevano il contrario.

- Non sono andata a lavoro, ho eliminato un demone e mi è rimasta un po’ di emicrania. Non ci vedo niente di strano. –

Piper si accomodò sul divano, accanto a Leo. – Bene, una giornata come le altre, insomma. –

Il marito si sporse in avanti per servirsi dal vassoio. – Idee sul perché il potere di Phoebe abbia smesso di funzionare? –

- Paige ci sta lavorando. – rispose Phoebe. – E’ di sopra che consulta il Libro delle Ombre. –

Leo aggrottò la fronte. – Però è strano… -

Lei roteò gli occhi. – Sì, lo abbiamo già detto tutti: è strano, è stato cambiato il corso degli eventi, eccetera, eccetera… per favore, non ripeterlo anche tu. –

- Ok, scusa. – rise. – Lasciamo lavorare Paige. –

- Già, e potrebbe pure scoprire qualcosa. – lanciò un’occhiata alla sorella. – Anche se forse sarebbe più facile, se si mettessero in due a controllare sul Libro. –

Piper si strinse nelle spalle. – Io devo prendermi cura della mia cara sorellina. Altrimenti, chi lo fa? –

- Allora perché non cominci raccontandomi com’era fatto questo demone? –

– Dovrai scusarmi se, impegnata com’ero ad essere scagliata da una parte all’altra della stanza, non ho prestato molta attenzione al suo aspetto fisico. – agguantò un paio di biscotti. – Ma posso dirti che non ti sei persa niente. –

- Era brutto? –

- Di sicuro non bello come il mio maritino. – gli sorrise dolcemente. – E poi, abbiamo mai incontrato un demone carino? –

Per un istante, l’espressione di Phoebe si fece sognante. – Uno sì, inutile negarlo. Era per metà umano, ma aveva quel fascino del male che… -

- Alt! – gli intimò Piper. – Non voglio sentire più parlare di lui. Mi pare che ce ne abbia fatte passare già abbastanza. –

Mentre Phoebe si fermava ad osservare quella che per lei era la coppia più felice del mondo, Paige irruppe sulla soglia.

- Ragazze! E… Leo, scusa non ti avevo visto. – esordì. – Penso di aver trovato qualcosa. –

Phoebe si voltò speranzosa. – Hai scoperto come far tornare il mio potere? –

– In realtà no. - fece una smorfia. – Anzi, dopo un po’ mi sono stancata di leggere e ho smesso. Non c’era niente di utile! Piuttosto, mi stavo riferendo al demone. –

- Che, se non vado errata, è già stato eliminato. – alzò i pollici, compiaciuta. – Dalla sottoscritta, tra l’altro. -

- Giusto. Però non abbiamo pensato alle ragioni del suo attacco. –

- Vuoi provare a entrare nella psicologia di quel demone? Facile: “entro, spacco tutto e mi libero delle Halliwell”. Sai, alla Posta del Cuore mi capita di trovare casi più complicati. -

- E se non fosse tutto qua? –

Phoebe posò la tazza sul tavolino. – Andiamo, Paige. Lo abbiamo eliminato, e sicuramente in futuro altri demoni entreranno da quella porta. Di solito è Piper quella che si preoccupa… -

- Ehi! – squillò risentita la maggiore.

- Su, lo sai benissimo che è così. – sorrise, girandosi verso di lei. – Diciamo che ti piace fare da mamma non solo con Wyatt e Chris. –

- E va bene, te la faccio passare solo perché sei ferita. – accordò, mentre Leo le stringeva la spalla per confortarla.

Phoebe riprese. - Stavo dicendo… di solito è Piper quella che si preoccupa, e in questo momento non lo sta facendo. Quindi perché vuoi farlo a tutti i costi tu? –

- Perché potrei aver ragione. E se per una volta potessimo evitare di ritrovarci all’ultimo minuto a rincorrere il Libro delle Ombre, per combattere una creatura magari invincibile, sarebbe tutto di guadagnato, no? –

Piper fece un cenno alla sorella, suggerendole che forse aveva ragione. – D’accordo, di cosa stiamo parlando? –

Paige acquisì sicurezza. – Un indizio. Mi è tornata in mente una cosa che il demone ha detto mentre si divertiva a giocare a dodgeball con i nostri corpi. Voi ve la ricordate? –

– Ma perché continuate a fare questa domanda? - Phoebe alzò le mani, rassegnata. – Considerate che nella mia memoria sia rimasta soltanto la colazione di ieri mattina, ok? –

- Io dovevo essere già al tappeto. – scosse il capo anche la maggiore.

Paige sospirò. Toccava sempre a lei fare tutto. – Ha gridato “il Magno sta arrivando!”, “il Magno vi annienterà!”, o qualcosa del genere. –

Piper sollevò un sopracciglio. – E questo cosa dovrebbe significare? –

- Che anche questo demone ha un ego talmente smisurato da parlare di se stesso in terza persona. – ironizzò Phoebe.

- Secondo me no. – si rifece sotto Paige. – Pensaci, hai appena descritto la filosofia del demone medio, quella del “entro e spacco tutto”. Non ce li vedo a perdere tempo dietro ragionamenti o proclami ufficiali. Credo invece che ci possa essere qualcuno, più in alto di lui. –

Piper assottigliò lo sguardo. Iniziava a capire dove volesse andare a parare. – Che fosse soltanto un tramite, allora? –

Paige scrollò le spalle. – Perché no? Magari inviato proprio da questo “Magno”. Potrebbe pure aver fatto tutto di sua spontanea volontà, come altre migliaia di creature che ci hanno attaccato prima di lui, ma vale la pena indagare. –

- Hai già dato un’occhiata sul Libro delle Ombre? –

- No, appena mi sono ricordata di quella frase sono venuta da voi. –

Convinta dalla teoria della sorella, Piper annuì decisa. Se un essere infernale poteva permettersi degli scagnozzi, doveva essere potente. E visto com’era iniziata la giornata, doveva già esserci un mirino puntato sulle loro schiene. Si alzò in piedi. - Va bene, ci pensiamo noi. –

Phoebe distese le gambe e tornò a sorseggiare il suo caffè. Aveva ancora bisogno di riposo. – Piper non mi sorprende per niente, ma per me continuate a preoccuparvi troppo. Insomma, chiunque ci sia dietro, nessuno ha scampo contro il famoso Trio. C’è Piper, la persona più ansiosa dell’universo, Prue, quella più intelligente, e la sottoscritta, la più combattiva. Se non vinciamo noi, chi può farlo? –

- Si vede quanto sei combattiva in questo istante, soprattutto con le gocce di cioccolato tra le dita. – la prese in giro la sorella maggiore, provocando un’ampia risata.

Ognuno la affrontava a modo suo, ma la caccia al demone era ufficialmente iniziata.

- Io faccio un salto alla scuola di magia. – propose Paige con determinazione. Quel luogo era da sempre fonte di ispirazione per le sue idee e i suoi incantesimi. Sentiva che, un giorno, avrebbe potuto fare qualcosa di veramente grande là dentro.

- Aspetta! – Phoebe sobbalzò. – Avete davvero intenzione di andargli incontro? Voglio dire, perché dobbiamo correre a ficcarci nei guai, quando possiamo benissimo aspettare che siano i guai a venire da noi? –

- Perché come ha detto la nostra esperta. – Piper la tirò di forza su dal divano. – Noi siamo il famoso Trio. Perciò tu adesso verrai con me a controllare il Libro delle Ombre. Tra l’altro, chissà che anche il black-out del tuo potere non sia collegato a questo. –

Phoebe sbuffò, imbronciandosi come una bambina. – E va bene, ma se qualcuno dovrà cancellarmi di nuovo la memoria, spero almeno che mi faccia dimenticare questa conversazione. –

- Quanto sei polemica. – continuò l’altra, trascinandola con sé verso le scale. La sua indole battagliera, e la voglia di far saltare qualche testa vuota, stavano emergendo ad ogni secondo che passava.

Phoebe sghignazzò di nascosto. Nel suo immaginario, a volte anche Piper sembrava abbracciare in pieno la filosofia del “vai e spacca”.

Poi, tutte e tre si voltarono verso Leo. – Tu che fai? – gli domandò la moglie.

- Io me ne starò qui a mangiare altri pasticcini, mentre voi fate il lavoro sporco. D’altronde, senza poteri, che altro potrei fare? –

- Per esempio, potresti accompagnare Paige alla scuola di magia, per dare a Wyatt e Chris un bacio da parte mia. –

Con il classico tono di Piper, sembrava tutto tranne che una richiesta.

Rassegnato, anche Leo si tirò su, reggendosi sulle ginocchia. – Agli ordini. Andiamo. –

- Dovrai pur renderti utile anche tu, no? – continuò a canzonarlo la moglie.

- Certo, tesoro. –

Phoebe, intanto, si era seduta su uno scalino e teneva le mani incrociate sotto il mento. Tra tutti, era senza dubbio quella che meno fremeva per entrare in azione. E nonostante fosse uscita peggio delle altre, dall’ultimo attacco, sembrava anche l’unica a voler prendere la questione con un po’ di leggerezza. – Ok, vedo che siete tutti pronti e avete un sacco di voglia di battervi con qualche mostro brutto e cattivo. Volete ripassare questo nuovissimo piano? Io e Piper ci consumeremo gli occhi sul Libro delle Ombre, mentre Prue e Leo metteranno a soqquadro la scuola di magia. Tutto chiaro? –

Non si aspettava certo un coro di applausi. Ciò che notò, piuttosto, fu lo sguardo contrariato di Paige, fisso su di lei.

- Che c’è? Adesso non si può più scherzare sui demoni, in questa casa? –

- Non è per quello. – i lineamenti si erano contratti. – Sono stata zitta la prima volta, ma è appena risuccesso. –

- Che cosa? –

- Mi hai chiamata col nome di Prue. – Un’affermazione secca, senza appello, d’istinto.

Piper scoccò un’occhiata stupefatta al marito. Phoebe, dal canto suo, fu presa alla sprovvista.

- Scusa, non me ne sono accorta. – cercò di giustificarsi, tra l’imbarazzo generale.

- Entrambe le volte? – Suonava inespressiva, fin troppo calma. Per quanto si trattasse di un semplice errore, sembrava avere molta importanza per lei.

- Sai com’è, la botta alla testa, lo svenimento, l’amnesia… -

- Ne sei sicura? –

- Stai scherzando? – il tono si stava acuendo per l’evidente difficoltà. – Che altro dovrebbe essere? Non essere ridicola! –

Paige serrò le labbra. L’impressione era che, in un modo o nell’altro, a questo punto preferisse contenersi e tagliare corto.

I demoni non potevano attendere, le faccende familiari sì. Raggiunse Leo a rapide falcate e lo afferrò per la manica della camicia. Alzò lo sguardo al soffitto. – Forza, abbiamo un lavoro da fare. –

L’uomo fece appena in tempo a salutare la moglie, prima di orbitare insieme a Paige e sparire nell’alone di luci bianche e azzurre.
 

**

 

Riapparve nel corridoio principale della scuola di magia, quello che portava al salone della biblioteca.

Nella quiete che regnava, poteva comunque sentire le voci svagate dei ragazzi provenire dalle classi a lezione, e alcune piccole esplosioni dal laboratorio di pozioni. Wyatt e Chris dovevano essere nella nursery.

Si voltò verso Paige, e notò come lei continuasse a mantenere la morsa al braccio.

- Io vorrei andare dai bambini. – sussurrò.

Ma lo sguardo della ragazza non si muoveva. Puntava a qualche volume lontano, come se utilizzasse la ricerca del demone per estraniarsi. Era più infastidita di quanto immaginasse. In quell’istante, era difficile persino capire se stesse realmente pensando a qualcosa.

- Paige, è tutto ok? –

- Mai stata meglio. – giunse immediata la risposta.

Sembrava essersela legata al dito. Evidentemente, il nervo era ancora scoperto e in superficie.

No, non era tutto ok.

 

**

 

Piper si sentiva ancora confusa. Dopo che Paige e Leo se ne furono andati, dovette far trascorrere dei secondi, prima di poter rompere il silenzio con Phoebe. Ne aveva viste di stranezze, e certo, i litigi tra sorelle non erano una novità, ma era la prima volta che accadeva per una ragione simile.

- Mi spieghi che è successo? – le domandò, curiosa.

Phoebe, assorta, scosse il capo. – Succede che Paige è sempre stata la più permalosa fra noi. Anche più di Prue. –

- Ok, ma non capisco. –

- C’è poco da capire. - si tirò su. - Ha avuto una reazione esagerata. E’ stato un lapsus, punto e basta. –

Magari, doveva ammetterlo, non era così normale fare quella confusione, ma discutere con Paige era l’ultima cosa che aveva in mente. Inutile sollevare un polverone per niente.

Cominciò a salire le scale verso la soffitta, lasciando indietro anche Piper. – Dai, andiamo a scovare questo demone. Improvvisamente, ho voglia di prendere a calci qualcuno. - ripensò all’attacco di quella mattina, alla perdita dei sensi e della memoria, al malfunzionamento del suo potere, alla ferita al braccio. E, inevitabilmente, all’incomprensione con la sorella.

– Metterò pure questo sul suo conto. -

 

*****

 

Il mondo sotterraneo era in fermento.

Demoni, angeli neri, mostri e arpie, erano tutti riuniti in una delle grotte più grandi e profonde che gli inferi avessero da offrire. Chiunque fosse sopravvissuto fino ad allora era stato convocato, nessuno escluso.

Tutta la forza del male era rinchiusa in quello sterminato esercito.

Torce sistemate in mezzo alle rocce appuntite conferivano una luce soffusa alle pareti polverose della caverna. I presenti bisbigliavano tra loro, senza mai alzare troppo la voce.

Gli angeli neri stringevano fieri le loro balestre, i demoni si destreggiavano in giochi di prestigio con le sfere di energia, mentre le entità più occulte continuavano a fissare il vuoto ripetendo frasi esoteriche.

Regnava una calma apparente, nell’impazienza del suo arrivo.

D’un tratto, il suolo iniziò a tremare sotto i colpi di una veemente scossa. Il brusio diffuso tacque, lasciando ad echeggiare nella caverna soltanto il crepitio delle torce.

Una colonna di fuoco emerse lentamente dalla terra. Ruotava su se stessa come un vortice, sollevando e facendo volteggiare a mezz’aria pietre e tizzoni incandescenti.

Quando si fermò, al suo interno comparve la figura di un uomo, uno stregone. Esile, calvo, aveva la carnagione pallida di un vampiro. Gli occhi rossi e spiritati, le dita adunche come artigli e un portamento impeccabile. Indossava una lunga tunica nera, con una fascia color oro intorno alla vita.

Dopo qualche secondi di sguardi perplessi, il mormorio riprese in sottofondo. Evidentemente, non era lui quello che l’armata degli inferi stava aspettando. O perlomeno, non solo lui.

L’uomo sollevò la mano. – Silenzio! – gridò, richiamando l’attenzione. L’effetto fu immediato.

- So che vi aspettavate di vedere Lui, ma stavolta, ha deciso di mandare solo me proprio perché la questione è di fondamentale importanza. – il tono era squillante ma deciso. - L’ultimo messaggero ha fallito. –

Mosse un passo verso la schiera, osservando chi gli stava di fronte. – Il nostro sovrano è molto deluso. Gli era stato promesso un successo, che invece, per l’ennesima volta, non è stato raggiunto. L’angelo nero che conoscevate come Hoock è caduto, nello scontro con le Prescelte. Uno di voi, però, aveva garantito per lui. Si faccia avanti! –

Nessuno muoveva un muscolo, tra riverenza e timore. Alla fine, dalla folla, fu un ragazzo a rispondere all’appello. Biondo, vestito di un completo scuro, si muoveva con palese insicurezza. Lasciò la balestra e si portò davanti allo stregone, con le mani giunte dietro la schiena e il capo chinato.

- Sei stato tu a raccomandare Hoock per la missione, se non ricordo male. Eravate molto amici. -

Il giovane annuì.

- Bravo, almeno hai dimostrato coraggio. – lo fissava con aria inquisitoria. – Ci hai chiesto di fidarci di te, e noi lo abbiamo fatto. Ma ci troviamo in guerra, sono sicuro che non te ne sia dimenticato. E certi errori non possono essere tollerati. –

Arrivò faccia a faccia con l’angelo nero. – Ricordi cosa gli fu detto, prima di partire? –

- Che se non avesse portato dei risultati… - esitò. – Sarebbe stato eliminato. –

Lo stregone sorrise. – Bravo, di nuovo. E che cosa ha fatto? –

- Ha… fallito. –

- Non solo, ma ha anche rischiato di rivelare i nostri intenti al Trio. – la voce si stava facendo sempre più fredda e minacciosa. – E quando ti trovi in una posizione di potere, devi prendere i giusti provvedimenti. –

Gli occhi del ragazzo si riempirono di terrore. – Ma… se è già stato eliminato dalle Halliwell… -

Lo stregone gli posò la mano sul petto e si sporse per sussurrargli all’orecchio. – Allora dovrà essere punito qualcun altro. –

Un brivido, una scintilla di calore. Una sfera di fuoco che trafisse l’angelo nero alla bocca dello stomaco, mozzandogli il fiato.

Il fumo lo avvolse rapidamente, mentre lui si contorceva in smorfie e rantoli di dolore. La pelle sfigurata dal viola di vene e arterie gonfiate e spinte in superficie, fino ad esplodere e disintegrarsi in un mucchio di cenere.

Condannarne uno per educarne mille”, pensò con superbia lo stregone, ad opera compiuta.

Sfregandosi la tunica, tornò a rivolgersi ai sudditi.

- Mantenere la parola deve essere considerato un onore. – dichiarò. – Una battaglia è andata, ma la guerra è ancora lontana dall’essere conclusa. Preparatevi, perché un nuovo attacco verrà sferrato molto presto! –

L’esercito si profuse in uno scroscio di applausi, conquistato dal proclamo e allettato dalla prospettiva di potersi liberare, una volta per tutte, delle Prescelte.

C’era un individuo, però, che sembrava non condividere tutto quell’entusiasmo. Alto e imponente, le spalle coperte da un ampio soprabito nero, il volto celato dal cappuccio. L’aria tenebrosa, un passato che apparteneva all’oscurità.

Si fece largo dalle retrovie, tra l’indifferenza generale, fino ad arrivare a pochi metri dallo stregone.

- State commettendo un errore. – disse, con tono profondo.

Il silenzio si abbatté sulla grotta.

L’altro si voltò di scatto, lo sguardo pieno d’odio. – Che cosa ti conferisce tanto ardire? –

- La consapevolezza che la vostra strategia è sbagliata. Non riuscirete mai a prevalere sulle sorelle in questo modo. –

Lo stregone sorrise indispettito. – Ci sono potenze, di gran lunga superiori alla tua, che possiedono la conoscenza necessaria per comandare e vincere questa guerra. Osi contraddirle, senza neppure avere idea di cosa stai parlando. -

- Lo so benissimo, invece. So chi sei tu, so chi è il tuo Padrone e conosco ognuno dei demoni presenti. Questo è anche il mio mondo. –

- Tanta sicurezza mi sorprende. – si trattenne dallo scagliarli contro una sfera di fuoco, perché nonostante l’irriverenza, quell’essere emanava una forza con pochi eguali. – Dici di conoscere tutto, eppure continui a nascondere la tua natura. Chi sei? –

- Uno che conosce molto bene le Halliwell. Per adesso, è tutto ciò che devi sapere. -

 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Streghe / Vai alla pagina dell'autore: Son of Jericho