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Autore: littlegiulyy    12/03/2018    2 recensioni
(Ambientata durante il sesto anno)
-"Lo sapevamo tutti Dap che Pansy non avrebbe potuto aspettarlo per sempre"-
Guardo il mio ragazzo piuttosto perplessa da questa affermazione, chi si sarebbe mai aspettato che sarebbe andata a finire così?
-"Blaise, non avrei puntato neanche un centesimo su Nott..."-
-"Daphne apri gli occhi, Pansy è cambiata, è cresciuta! E Draco non se n'è neanche accorto, tipico di Malfoy, qualsiasi cosa non riguardi direttamente lui non è degno di entrare nella sua testa"- sputa fuori con rabbia.
Lo guardo sorpresa, da quando parla così del suo migliore amico?
Improvvisamente mi rendo conto di non poter più fingere e di doverlo dire a qualcuno.
-"Blaise, ascoltami, Draco è in pericolo"-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ciao a tutti! Ringrazio tantissimo chi ha recensito i capitoli precedenti, mi fa sempr emolto piacere leggere i vostr pareri.
Buona lettura, fatemi sapere che ne pensate :)


L’aria natalizia iniziava a farsi sentire ad Hogwarts.
Alberi di natale, palline, fiocchi rossi e luci contornavano ogni arredo della scuola e il cortile era già totalmente innevato. Camminavo lentamente lungo il sentiero in direzione dei Tre manici di scopa, volevo godermi la neve. Mi aveva trasmesso un senso di calma e quiete, rendendo tutto così incredibilmente silenzioso, quasi surreale. Ed io, in questo momento, era proprio del silenzio che avevo bisogno.
Chiusi gli occhi e inspirai per un attimo l’aria fresca intorno a me, aveva smesso di nevicare da un’ora, ma il cielo non prometteva niente di buono, avrebbe ripreso a nevicare a breve, ne ero certa.
Giunta davanti all’ingresso del pub, entrai tamburellando i piedi sul pavimento.
I miei stivali erano già pieni zeppi di neve.
Cercai velocemente con gli occhi i miei amici e non ci misi molto a trovarli.
Ultimo tavolo nell’angolo a sinistra, il posto perfetto da cui vedere tutto il locale. Il tavolo era sempre lo stesso per noi Serpeverde.
Mi avvicinai al tavolo iniziando ad aprirmi la giacca, per fortuna qui dentro faceva caldo! Il freddo tagliente che c’era fuori era quasi insopportabile.
“Ciao ragazzi” li salutai prendendo posto affianco a Theo che mi sorrise di rimando
“Ciao Pan, nevica ancora?” chiese Vincent ingurgitando quella che ero certa fosse l’ennesima birra dato il suo colorito paonazzo in faccia.
“No ha smesso, ma penso rinizierà tra poco. Allora Dap che volevi dirci?”
Erano giorni che Daphne diceva di doverci raccontare qualcosa di così assurdo che non poteva essere raccontato per i corridoi, ne nella sala comune dove tutti avrebbero sentito.
Avevamo deciso quindi di trovarci ai Tre manici di scopa per poter parlare in tranquillità, anche se probabilmente c’era più gente qui dentro che nei sotterranei, notai guardandomi attorno.
“manca ancora Malfoy!” fece notare Goyle borbottando per tutto il cibo che era riuscito ad infilarsi in bocca.
Trattenni il respiro cercando di non tradire alcuna emozione, erano quasi due mesi che non ci parlavamo, se non per frasi di cortesia ovvio.
Non sapevo cosa fare, ma non avrei potuto parlarne con nessuno, neanche con Daphne. Questo avrebbe implicato una spiegazione completa, ed io non potevo rivelare niente.
Ultimamente Draco si era isolato ancora di più rispetto all’inizio dell’anno, parlava poco e lasciava addirittura passare Potter e amici per il corridoio senza dire niente. Spariva spesso, senza che nessuno sapesse dove andava. Non parlava, con nessuno.
Neanche con il suo migliore amico, Blaise, con cui aveva sempre parlato di tutto.
Non era più lui. E tutti l’avevamo capito.
Stava cercando di fare qualcosa, ma io non sapevo cosa, e non avrei potuto fare niente per aiutarlo.
“Draco non viene” la voce di Blaise mi riportò alla realtà “strano” borbottai sottovoce per non farmi sentire, ma lo sguardo di Daphne affianco a me mi fece intendere che lei aveva sentito perfettamente.
Scrollai le spalle senza preoccuparmene troppo “allora Dap, hai intenzione di parlare o un drago ti ha mangiato la lingua?”
“E va bene, va bene! Ma con calma! Allora l’altro giorno, dopo la partita contro Griffondoro, non sapevo che fare e me ne stavo andando in giro per i corridoi quando all’improvviso ho sentito dei singhiozzi provenire dal fondo di una scala. Sapendo di essere in territorio di Griffondoro non mi sono fatta vedere ovviamente e sono rimasta in cima alle scale, e indovinate cos’ho visto e sentito? La Granger che piangeva sulla spalla di Potter perché Weasley si è fatto al Brown e lei è persa di lui” concluse scoppiando in una fragorosa risata seguita da tutto il tavolo
“beh non che fosse un segreto che la Granger sia persa di Weasleyuccio” ridacchiò Theo bevendo un sorso di burrobirra “ma che lei si sia messa a piangere sulla spalla di Potter… dio avrei pagato per vedere la scena...” concluse con aria divertita.
“E cosa ancora migliore, Potter piagniucolava perché a lui piace la piccola Weasley, ma lei se la fa con Dean Thomas” concluse Daphne scoppiando a ridere nuovamente
“Beh, mal comune fa mezzo gaudio si dice, no?” chiesi sorridendo divertita da tutte queste chiacchere. Dio, che vita amara senza Potter e le loro storielle.
“Da quando conosci i proverbi babbani?” mi chiese all’orecchio Theo
“Da sempre, ma ho deciso di iniziare ad usarli, rendono perfettamente l’idea” risposi abbassando lo sguardo sulle sue labbra. Eravamo vicini, molto vicini come sempre dannazione.
E quel suo orecchino iniziava a non dispiacermi così troppo.
“Cosa ci facevi nella torre di Griffondoro?” chiese improvvisamente Blaise puntando il suo sguardo sulla sua ragazza. Il clima si fece all’improvviso troppo serio, come se ci fosse qualcosa sotto. Effettivamente qualcosa non tornava perché mai Daphne era andata fino alla torre di Griffondoro?
“Stavo… andando in giro a caso...” rispose Daphne abbassando lo sguardo sulla sua burrobirra e accennando un sorriso. Prese il bicchiere in mano e per un momento potrei giurare di aver visto le sue mani tremare impercettibilmente.
Cosa stava succedendo?
“Sarà andata lì perché sa che le risate migliori possiamo farcele sulle disgrazie di qualche Griffondoro” dissi ridacchiando seguita dagli altri cercando di chiudere il discorso, ma lo sguardo di Blaise non era assolutamente divertito.
Il pomeriggio passò tranquillo tra chiacchere, risate e pettegolezzi come sempre, tra serpi ci si divertiva così in fin dei conti. Ma non potei non notare l’aria strana che c’era tra Blaise e Daphne.
Cosa non mi avevano raccontato quei due?
Verso le 18.30 ci alzammo per tornare al castello, tra un’ora ci sarebbe stata la cena e dovevamo ancora tornare e cambiarci.
Misi la sciarpa e il cappello e seguii i miei amici fuori dai Tre manici di scopa.
“Tutto bene principessa?” mi chiese Theo facendo passare il suo braccio intorno alle mie spalle
Annuii sorridendo “si ma fa freddissimo, hai visto? L’avevo detto che avrebbe ripreso a nevicare” dissi guardando verso il cielo i piccoli fiocchi di neve che scendevano velocemente.
“tu hai sempre ragione principessa” ridacchio dandomi un bacio sulla guancia “e sei sempre più bella” disse tranquillamente giocherellando con un mio boccolo tra le sue dita.
Sorrisi felice, non ero sicuramente abituata a certi apprezzamenti. Il massimo che avessi mai ottenuto da Draco in tutti questi anni era stato qualche cenno di assenso, ma niente di più. In questi ultimi due mesi io e Theo ci eravamo avvicinati molto, avevamo continuato ad uscire trovandoci sempre benissimo come la prima volta. Non c’era ancora niente di ufficiale, ma tutti avevano capito che c’era qualcosa tra di noi.
Guardai il suo viso, le sue gote erano arrossate dal freddo e forse da qualche bicchiere di troppo.
Gli stampai un bacio velocemente e tornai a guardare disinvolta davanti a me.
Tutto stava andando come doveva andare, per una volta.
Proprio varcando l’entrata principale incrociammo la Granger, qualche battuta non gliel’avrebbe risparmiata nessuno, ne ero certa.
“Vuoi i fazzoletti Granger?” ridacchiò Daphne davanti a noi, per un attimo la guardò con occhi lucidi prima di scoppiare a piangere. La guardai imbarazzata per lei, solo i Griffondoro potevano fare certe scenate davanti a tutti senza rendersene conto.
“Mamma mia Granger, te ne regalo una fabbrica” commentai guardandola
“Parkinson stai zitta” spostai il mio sguardo e mi accorsi della presenza di Potter
“Oh Potter, non ti avevo neanche visto”
“Eri troppo impegnata a sbaciucchiarti la tua nuova conquista del momento?”
“No, è che sei talmente insignificante che neanche ti noto” risposi secca
“Fatti gli affari tuoi Potter” disse Theo al mio fianco, lo guardai sorpresa, perché mi difendeva sempre? Sapevo difendermi da sola decisamente… ma non potevo negare che questa sua protezione mi piaceva… decisamente.
“Oh hai trovato il ragazzo che ti difende finalmente? E Malfoy dove l’hai lasciato? Non fa altroc he aggirarsi per il castello loscamente, dovrebeb stare attento… prima o poi tutto viene a galla...”
“Sei ridicolo Potter” conclusi prima di andarmene trascinando con me Theo seguita da tutti gli altri.
“Mai quanto te Parkinson” sentii urlare alle mie spalle.
Vaffanculo Potter.
Camminai spedita verso la sala comune, che odioso quel ragazzo.
Si pavoneggiava per il castello come se fosse l’unica persona esistente sulla faccia della terra, per fortuna che i Griffondoro dovevano essere quelli coraggiosi e umili.
Andammo in camera a cambiarci e finalmente chiusi la porta della mia stanza alle mie spalle.
Mi lanciai sul letto decisamente stanca, era sabato sera, domani non avremmo avuto lezione per fortuna. Questo anno era decisamente più duro degli altri, nonostante avessimo fatto i GUFO l’anno scorso non ci lasciavano un attimo di pace.
Probabilmente avrei passato il mio weekend a scrivere otto rotoli di pergamena per Piton; sbuffai amareggiata, ogni tanto sembrava che il tempo non passasse mai.
Improvvisamente qualcuno bussò alla mia porta…guardai l’orologio, chi poteva essere a quest’ora?
“Avanti...” la porta si aprì lentamente, rivelando la figura di Daphne decisamente scossa.
“Dap che succede? Entra vieni”
Entrò richiudendo la porta alle sue spalle scoppiando a piangere.
La guardai sorpresa, e adesso cosa le prendeva? Fino ad un’ora fa rideva e scherzava tranquillamente!
“Dap ma che ti prende?” le chiesi cerando di guardarla in faccia, ma continuò a singhiozzare senza farsi vedere. Si sedette sul letto affianco a me, continuando a guardare in basso scossa dai singhiozzi “c’è una cosa che...che… non ti ho detto...” iniziò balbettando decisamente insicura.
Cosa diavolo stava succedendo?
“Sono uscita con Mclaggen” sputò fuori smettendo improvvisamente di piangere.
Sospirai felice che questa ondata di disperazione si fosse fermata, non sopportavo vedere la gente piangere, soprattutto in modo così disperato.
In un attimo metabolizzai quello che mi aveva appena detto e “CHE COSA?” la guardai sconvolta scattando su in piedi davanti a lei “Daphne ma cosa stai dicendo? Con McLaggen di Griffondoro? E perché mai saresti uscita con lui?” le chiesi allibita cercando di mettere insieme i pezzi, ecco perché Blaise era così cupo ai Tre manici di scopa, probabilmente aveva scoperto tutto!
“La sera della cena di Lumacorno non la smetteva di fissarmi, ci siamo guardati per un po’ e non appena Blaise è andato in bagno in un attimo me lo sono ritrovato lì. Mi ha chiesto semplicemente se mi andava di fare una passeggiata insieme nei prossimi giorni per conoscerci meglio ed io ho accettato. Avevo appena discusso con Blaise per una delle sue solite sciocchezze e… non so cosa mi sia preso” disse guardandomi finalmente in faccia.
La guardai sconvolta “e quindi per una sciocchezza di Blaise tu hai deciso di uscire con McLaggen? E Blaise l’ha scoperto?”
“certo che no Pansy dai, Blaise non sa niente!”
La guardai meglio, cercando di capire se la mia migliore amica fosse in realtà qualcun altro che aveva usato una Polisucco solo per farmi uno scherzo.
“Stai scherzando”
“no Pans, avevo bisogno di dirlo a qualcuno. Comunque non lo vedrò più, lo giuro! Non voglio più vederlo”
“Se Blaise lo venisse a sapere ti sogneresti per sempre anche lui Daphne… lo sai questo vero? Ma cosa ti è passato per il cervello? Con quello stupido viscido di McLaggen poi...”
Mi diressi verso l’armadio tirando fuori delle calze e un vestito piuttosto corto con le maniche a ¾ tutto nero, le maniche di questo vestito le avevo sempre amate. Erano strette all’inizio e man mano che scendevano si allargavano sempre di più, creando un effetto fantastico.
Guardai per un attimo il vestito indecisa, ma si, per la cena questo poteva andare.
“Pansy non dirlo a nessuno ti prego”
“A chi dovrei dirlo? Sei la mia migliore amica, ovvio che non lo direi a nessuno” dissi mentre mi cambiavo. A chi avrei potuto dirlo, a Millicent?
Risi senza farmi vedere per il pensiero che avevo fatto, dirlo a lei sarebbe stato come dirlo alla scuola.
“sarò muta come un pesce” conclusi infilandomi le scarpe “adesso andiamo a mangiare?” le chiesi tendendole la mano. La guardò per un attimo incerta ma, sistemandosi il trucco, afferrò la mia mano alzandosi in piedi
“Sei perfetta, come sempre” commentai strizzandole l’occhio, prima di dirigerci verso la sala Grande. 
Non appena varcammo la soglia della sala grande, subito notai gli sguardi di Miles Bletchley e Kain Montague del settimo anno posarsi su di noi.
Passandogli affianco mi salutarono con un cenno e Montague mi fece anche l’occhiolino. Ricambiai il saluto di entrambi senza fermarmi,più per educazione che per altro, e continuai in direzione dei nostri amici.
“Oddio Pansy ma sei seria? Bletchley e Montague ti hanno appena salutato e tu te ne vai via così? Sono il nostro sogno da quando abbiamo undici anni!”
Le tirai una gomitata nella speranza che la smettesse “e quindi? Non fare la stupida, mi hanno solo salutata!” le feci notare scuotendo la testa.
“Montague ti ha fatto l’occhiolino! Ti rendi conto che per anni Malfoy non ha permesso a nessuno di avvicinarsi a te?”
La guardai male per un attimo, e riconobbi subito il momento in cui si rese conto di quello che aveva appena detto, o meglio, chi aveva appena nominato.
Guardai verso il tavolo e lo vidi, lì seduto mentre parlava animatamente con Vincent al suo fianco.
Mi sedetti al mio solito posto, cioè tra lui e Nott e per un attimo sentii il suo sguardo fissarsi su di me in modo troppo insistente.
“Ciao” sussurrò quasi sotto voce riportando subito la sua attenzione sul piatto davanti a se in modo distratto.
Lo guardai senza ricambiare il saluto e concentrandomi anche io sul mio piatto, come eravamo arrivati a questo punto? Io e Draco ci eravamo sempre sostenuti, nonostante tutto.
Sospirai sottovoce, ma qualcuno sembrò accorgersene.
“tutto bene?”la voce di Theo risuonò nel mio orecchio dolcemente e non potei fare a meno di voltarmi per fissare quegli occhi verdi che mi stavano rendendo sempre più serena.
Annuii socchiudendo gli occhi, rivoltandomi verso il mio piatto.
Per tutta la cena non dissi niente, neanche una parola. Non riuscivo a fare altro se non rimuginare su tutta quella storia. Cosa avrei dovuto fare?
Niente era la risposta, ed io ne ero consapevole.


Ero seduta sul divano della sala comune, guardai l’orologio, segnava le 2.15.
Tutti erano già andati a letto o erano spariti, del resto pioveva e nessuno sapeva cosa fare.
Tiger e Goyle probabilmente erano a cercare cibo in giro, Blaise e dap si erano chiusi nella stanza di lui da ore a parlare e non erano ancora usciti, Vincent era sparito da qualche parte con Theo… ed io mi ero ritrovata qui seduta da sola in un attimo…
Sbuffai alzandomi in piedi, non avevo per niente sonno, ma del resto cosa potevo fare?
Presi in considerazione l’idea di una passeggiata notturna, ma poi mi resi conto che probabilmente se fossi stata scoperta sarei finita in guai grossi.
Stavo per salire le scale del mio dormitorio, ma improvvisamente mi venne in mente che forse Theo era tornato nella sua stanza.
Mi diressi velocemente verso le scale del dormitorio maschile e mi incamminai nel corridoio.
Passai davanti alla camera di Blaise e dai rumori capii che Dap di certo non sarebbe tornata nella sua stanza stanotte. Ridacchiai sotto voce cercando di non svegliare nessuno.
Che coppia fantastica, nonostante le paranoie di Daphne e le stranezze di Blaise.
Non appena arrivai davanti alla porta con la targhetta che recitava “Theodore Nott” bussai senza aspettare un attimo.
“Avanti”
Aprii la porta lentamente e richiudendola alle mie spalle facendo attenzione a non fare troppo rumore, non potevo rischiare di svegliare mezzo dormitorio.
Mi guardò sorpreso, come se fossi l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere.
“Ciao” dissi semplicemente distendendomi accanto a lui nel letto e guardando attentamente il libro che stava leggendo.
“Non mi aspettavo che tu venissi” disse sorridendo dolcemente e chiudendo il libro tra le sue mani
“Non mi aspettavo che rimassi in camera a leggere” gli dissi sorridendogli di rimando e voltandomi a guardarlo.
I suoi occhi erano di un verde così intenso quella sera che non mi lasciavano libertà. Il mio sguardo era imprigionato nel suo.
Si passò una mano tra i capelli biondi cercando di sistemarseli, ma nonostante questo rimasero spettinati proprio come prima “se me l’avessi detto mi sarei fatto trovare più decentemente” ridacchiò passandomi il braccio intorno alle spalle e facendomi avvicinare a lui.
“Non avevo programmato di venire qui, ma non ti preoccupare, non mi dispiaci neanche così” risposi sincera girandomi per guardarlo meglio, la camicia bianca era leggermente stropicciata e i primi due bottoni slacciati lasciavano intravedere dei pettorali scolpiti.
“Mi hai fatto proprio una bella sorpresa” sussurrò avvicinando il suo viso al mio e stampandomi un bacio sulle labbra “cosa avevi a cena questa sera? Eri strana, è per Malfoy?”
Lo guardai sorpresa delle sue parole e improvvisamente mi resi conto che lui poteva benissimo pensare che io stessi facendo tutto questo solo per far ingelosire Draco, ma non era così.
Forse avrei dovuto mettere le cose in chiaro, ma soprattutto essere sincera.
“mi manca” constatai alzando lo sguardo “mi manca come amico” precisai riportando il mio sguardo nel suo per capire cosa ne pensasse, ma il suo sguardo non tradiva alcuna emozione.
“Non mi importa ciò che è successo tra voi due” disse seriamente senza distogliere lo sguardo.
Mi avvicinai alle sue labbra baciandolo nuovamente, mi strinse forte facendomi finire sopra di lui. Il suo profumo era qualcosa di stupendo.
Schiusi le labbra accogliendo la sua lingua dolcemente, continuando a baciarci per non so quanto tempo e in un attimo tutti i vestiti volarono per terra.
Mi ritrovai sotto il suo corpo muscoloso, tra le sue lenzuola candide e morbide e tra un bacio e l’altro entrò in me molto dolcemente.
Tratteni il respiro per un attimo, lasciandomi andare poi in un gemito di piacere.
Era incredibile come fosse tutto così spontaneo con lui.
Nessun giochetto, nessun trucco, nessuna sfida implicita.
Iniziò a muoversi dentro di me lentamente guardandomi negli occhi, non potei fare altro che attaccarmi alle sue labbra.
Chiusi gli occhi e iniziammo a muoverci insieme, sorrisi felice, finalmente qualcosa era andato per il verso giusto.

 

Cercai di coprirmi gli occhi con la mano, la sera prima dovevamo esserci dimenticati di chiudere i balconi e la luce mi aveva svegliata.
Guardai Theo al mio fianco che continuava a dormire tranquillamente, come se ci fosse buio pesto.
Sorrisi guardando i suoi lineamenti perfetti e per un attimo mi sentii veramente bene.
Guardai l’orologio sul comodino affianco al letto, erano le 6.15. Sarei dovuta tornare al più presto nel mio dormitorio se non avessi voluto farmi scoprire da Piton.
Mi alzai dal letto facendo attenzione a non far rumore e mi rivestii in fretta, mi legai i capelli in una coda alta e infilai le scarpe.
Improvvisamente un rumore di lenzuola attirò la mia attenzione, lo sguardo di Theo era fisso su di me “buongiorno” borbottò coprendosi gli occhi con una mano.
Gli sorrisi avvicinandomi a lui “buongiorno”, mi tirò per un braccio facendomi abbassare su di lui per darmi un altro bacio.
“Ci vediamo dopo Pans” concluse sorridendomi senza chiedermi alcuna spiegazione.
Aprii la porta e dopo un ultimo sguardo imbarazzato uscii dalla stanza richiudendo la porta alle mie spalle, facendo attenzione a non fare il minimo rumore. Se qualcuno mi avesse scoperta sarei andata nei guai seri. Ricordavo ancora quando avevano scoperto Jessica Mcliney uscire dalla stanza di Marcus Flitt alle 5 della mattina, rabbrividii ripensandoci.
“Cosa ci facevi nella stanza di Nott?” una voce gelida mi fece bloccare sul posto, mi voltai spalancando gli occhi per la sorpresa.
Cazzo.
“Ciao Draco” dissi con voce ferma cercando di non tradire alcuna emozione
Cosa diavolo ci faceva in giro alle 6 e mezza della mattina?
“Allora cosa stavi facendo?” mi chiese ancora avvicinandosi a me.
Per un attimo vidi il suo viso contratto in una smorfia di fastidio oserei dire “non sono affari che ti riguardano” conclusi voltandomi e incamminandomi verso la sala comune.
Scesi le scale velocemente e per fortuna la sala comune era vuota.
“spero tu ti sia divertita” la sua voce acida raggiunse le mie orecchie, facendomi totalmente sbiellare “Malfoy ma si può sapere cosa te ne frega? Non penso siano affari tuoi quello che faccio con theo, o sbaglio?” sbottai avvicinandomi a lui per guardarlo negli occhi.
Ma chi si credeva di essere?
Venni scaraventata con la schiena contro il muro, bloccata tra le sue braccia, il suo respiro accelerato soffiava sulle mie labbra
“Tutto quello che riguarda te è affar mio Pansy” urlò prima di liberarmi e sparire fuori dalla porta della sala comune. Ripresi a respirare guardando ancora il punto in cui era sparito, le sue parole mi rimbombavano in testa.
Gli occhi iniziarono a bruciarmi improvvisamente, e la mia vista si offuscò sempre di più.
“Pansy cos’è successo?” mi voltai verso la scalinata del dormitorio maschile.
Daphne scendeva le scale in fretta, venendomi incontro, ma io non sentii niente.

 

 

  
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