Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Claire66    15/03/2018    2 recensioni
*Storia Continuerà entro le prossime settimane*
Cosa sarebbe successo se Draco si fosse ribellato al suo destino e avesse deciso di unirsi al magico trio, il giorno in cui furono portati a Villa Malfoy?
E se Harry avesse una sorella gemella, la quale farà breccia nel cuore del Serpeverde, facendogli compiere un cambiamento repentino ?
Preparatevi ad abbandonare il mangiamorte vile e codardo a cui siete abituati, e cominciate a dire "Coloro che sono sopravvissuti", non "Il bambino che é sopravvissuto"
(3)
“Ma quindi significa che se uno di noi muore, muore anche l’altro?”
Chiese Marie con voce tremante e carica di tensione a Silente.
(10)
“Ma allora…” “Vuoi dire che…” Fecero Harry e Marie, all’unisono.
“Il tempo si fermerà.”
(11)
“In fondo, non sarò la prima della nostra famiglia a fuggire da Azkaban. Si tratta solo di seguire le orme di Felpato.”
Harry non riuscì a trovare la forza di restituirle il sorriso.
(12)
Grandi, bui e tormentati voragini luccicanti lo osservavano.
“Come l’hai chiamata?” Domandò Marie.
“Niké.
(16)
“Marie!” Lei si voltò, e fu l’unica ad udirlo.
“…” A qualche passo da Draco, Marie non si mosse, Harry aspettava, paziente.
"Tu sei il mio angelo.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






Prugne Dirigibili Molotov



Erano trascorsi appena tre giorni dal rocambolesco arrivo a Villa Conchiglia, quando Bill tornò da una visita da zia Muriel con una copia assai strapazzata del Profeta di quel giorno nebbioso e la lasciò cadere al centro del tavolo. Harry, Marie, Ron ed Hermione stavano per tornare nella stanza occupata da Unci-Unci per lavorare al piano per irrompere nella Gringott, quando notarono una testata nell’angolo sinistro della prima pagina, che svettava:
“Traditori dell’Ordine Magico Supremo prossimi al processo”

I quattro si riunirono attorno alla pagina, ed Hermione lesse a bassa voce il breve articolo, verso il quale la stampa di una bacchetta sospesa a mezz’aria, che si agitava ogni manciata di secondi facendo ingrandire il titolo a singhiozzo, attirava l’attenzione.

“Un mago ed una strega Purosangue di identità ancora ignote si trovano al momento ad Azkaban, nell’attesa di sostenere un processo per Alto Tradimento dell’Ordine Magico Supremo, rivela una fonte interna all’Ufficio della Difesa e Sicurezza Magica al Profeta. I nomi dei due incriminati sono stati classificati come Informazioni Ineffabili di classe A, per permettere agli Ispettori della Fedeltà Magica di individuare ulteriori complici. Chiunque essi siano, è altamente improbabile che sfuggano alla massima condanna prevista per l’accusa di Alto Tradimento: il bacio del dissennatore. Sebbene il Profeta non osi contravvenire agli ordini di segretezza, i nostri giornalisti non hanno potuto fare a meno di notare che Lucius e Narcissa Malfoy erano assenti alla riunione dei Benefattori del Ministero, tenutasi la scorsa sera.”

Quando Hermione tacque, nessuno parlò per alcuni istanti, e si scambiarono sguardi di orrore.

“Ho pensato potesse interessarvi” Disse Bill grave, porgendo loro un altro giornale da sotto il mantello, con loro enorme stupore.
“Ma…Il Cavillo non è…hanno sbattuto Xenophilius ad Azkaban!” Balbettò Hermione, senza parole. “Non è possibile, la stampante è stata distrutta con l’esplosione del corno e del resto della casa!” Sbottò Marie, incredula, ed afferrò il giornale. La prima pagina era divisa a metà. Due fotografie di lei ed Harry si dividevano la parte superiore, con l’ormai noto “Indesiderabili numero 1”.
La metà inferiore era invece occupata da una foto di nientemeno che Narcissa Malfoy, scortata da due Guardie Magiche, ed il titolo soprastante recitava:
“Narcissa Malfoy rinchiusa ad Azkaban con l’accusa di Alto Tradimento dell’Ordine Magico Supremo”


Il corpo dell’articolo non era molto più lungo di quello del Profeta, e le informazioni erano le stesse, eccetto per il fatto che l’identità di uno dei due criminali era, evidentemente, scoperta.

“…Il processo è previsto fra due settimane, tempo concesso per legge ad ogni Purosangue per preparare la propria difesa a fronte della pena capitale del bacio del dissennatore”

Marie finì di leggere, ed il baccano improvviso di ostriche zannute che si fracassavano sul pavimento del salotto li fece sobbalzare tutti e quattro fin quasi a toccare il soffitto incrostato di conchiglie. Draco era ritornato dalla spiaggia assieme a Luna, e aveva sentito Marie leggere l’articolo sul Cavillo.

Le braccia di Draco si erano intorpidite, e la vista annebbiata, ma riuscì ad avanzare sopra i gusci scricchiolanti e disse, con la voce atona e fredda del Barone Sanguinario: “Passami - il -Giornale.”
Marie, riluttante, gli porse la copia insolitamente sottile del Cavillo, e si infilò le mani nelle tasche dei jeans. Altrettanto fecero Harry, Ron ed Hermione.
Gli occhi di Malfoy percorrevano, febbricitanti, le poche righe del Cavillo, le nocche bianche ed il viso cinereo. Bill osservava Malfoy appoggiato alla credenza, pronto a reagire.
Il silenzio tomba fu rotto dalla voce, sempre spaventosamente fredda e atona, di Draco: “È anche sul Profeta?” domandò.
“Sì. Ma non fanno nomi.” Rispose Harry, apparentemente calmo.
“È una trappola.” Affermò Draco, chiudendo gli occhi per un istante.
Stava cercando di mantenere il controllo, ma la rabbia e la disperazione erano insorte dentro di lui con la violenza di onde tempestose su una scogliera. Il sollievo fra i quattro era palpabile. Bill, invece, era ancora sull’attenti.

“Bellatrix non ha osato diffamare apertamente il nome della famiglia di sua sorella di fronte ai lettori Purosangue del Profeta.”
“B – Bellatrix?” Esclamò Marie, incerta.
“Solo lei ricorrerebbe ad uno stratagemma del genere. Le piace giocare con il cibo, credevo l’aveste capito.” Continuò imperterrito, ignorando deliberatamente le occhiate poco meno che assassine. “Mio padre lo considererà un disonore, ma è disperato e a corto di idee. Mia madre non ha voce in capitolo, non ora e non contro Bellatrix.”
“Ma allora, se è una trappola, lei non rischia la pena capitale…”  Intervenne Hermione, cercando di suonare convinta.
“Sì invece. Ho detto che le piace giocare con il cibo.” Ripeté Malfoy, stizzito ed affannato al tempo stesso. “Se non mi presento ad Azkaban entro le due settimane, la condanneranno di certo al bacio, per costringermi ad uscire allo scoperto.”
“Ma andiamo, Narcissa…tua madre…” E Ron dovette fare uno sforzo per pensare ai Malfoy come ad una famiglia “È la moglie di Lucius, non lascerà che le facciano una cosa del genere.”
“Adesso che ho la tua garanzia, Weasley, dormirò sonni traquilli.” Malfoy avrebbe voluto suonare sarcastico, ma ai Grifondoro e Luna non sfuggì la nota di disperazione che continuò a risuonare nell’aria.  Possibile che i legami che aveva con la sua famiglia lo stessero già soffocando nella loro rete?
Era solo per quella breve boccata d’aria salmastra che aveva sofferto già così tanto? Il dolore al braccio si fece ancora più feroce, come se avvertisse che la sua vittima si era fatta più debole.

“Devo farla fuggire da Azkaban.” Bill incrociò le braccia, e Ron ed Hermione si scambiarono uno sguardo incredulo. 
“Ma l’hai detto tu Malfoy, è una trappola. Non è nemmeno sicuro che tua madre sia ad Azkaban, anzi molto probabilmente non lo è.”
Draco girò appena la testa, poi sembrò metterla a fuoco.
“I tuoi genitori dove sono, Hermione?” Pronunciò il suo nome con fredda disinvoltura, ed Hermione dubitò perfino che si fosse ricordato che erano Babbani. Possibile?
“In Australia.”
“Molto probabilmente?” Infierì Draco, glaciale.
“No, ne sono sicura.” Disse Hermione, piano.
“Anch’io devo esserlo”
“Non se ne parla. Se ti prendono, ci andiamo di mezzo tutti.” Disse Harry, categorico.
Il Serpeverde e il Grifondoro si fronteggiarono, con il tavolo di da pranzo a separarli. Bill si raddrizzò, lo sguardo cupo e vigile.
“Ti prenderanno, ti tortureranno e sapranno che vogliamo entrare alla Gringott. Come minimo. E poi ti uccideranno.” Disse Marie, gelida.
“Pensi che mi importi che mi uccidano o torturino? Dimmi un po’, Potter, quando siete corsi a salvare il vostro padrino, vi siete lasciati fermare?” Sibilò Draco.
Sia Harry che Marie scattarono in piedi, serrando i pugni attorno alle bacchette dalla rabbia. Bill balzò in scena e proiettò un sortilegio scudo fra i tre.

“Calma.” Poi aggiunse “Niente duelli in salotto.”
“No” Ringhiò Harry a denti stretti in risposta a Malfoy. “E Sirius è morto! Assassinato da … - da Bellatrix.”
Come colpito da un fulmine, Harry tacque e si sedette. Marie rimase in piedi.
“Senti, ci hai salvato la vita e per questo ti siamo riconoscenti” Ron roteò gli occhi. “Ma non ti lasceremo andare ad Azkaban. Non da solo.” Il sortilegio scudo svanì con un “pop” di sorpresa, che avrebbe potuto essere quello delle bocche di Ron ed Hermione che si spalancavano.
“Marie! Cosa!” Fece Harry, sbalordito, e balzò nuovamente in piedi.
“Non possiamo entrare alla Gringott in sei Maghi ed un folletto.” Fece una pausa, ed Harry sapeva già cosa stava per dire, ora. “Sirius è morto. Morto perché siamo andati a salvare la sua illusione. Tua madre, che sia ad Azkaban o meno, non morirà.” Una seconda pausa, più lunga. “Tu vedi di morire nel tentativo o portarci fuori entrambi, chiaro?” Concluse Marie, secca. Sarebbe stato assai difficile dire chi fosse più sorpreso nel piccolo salotto, e per cosa. Solamente Luna sembrava serena.
Maledizione, pensò Harry, non avrebbe dovuto sapere del loro piano di entrare alla Gringott! E nemmeno Bill; avrebbe cercato di dissuaderli nei prossimi giorni? Guardò Marie, e l’amore incondizionato che provava per la sua sorella gemella si scontrò con la pericolosità del piano in cui lei si era appena lanciata. Non poteva permettere che si trovasse in una tale situazione di pericolo, lontano da lui, e non sapere se ce l’avrebbero fatta a fuggire! Eppure, avvertiva il suo ardore e la sua sicurezza.
Non si erano mai ostacolati, e non avrebbe cominciato ora. Decise di rimandare le domande che gli salivano alle labbra per un momento riservato solo a loro quattro. Harry e Marie sapevano bene quanto i loro lunghi silenzi potessero mettere alla prova i nervi a fior di pelle dei loro amici.
Marie, dopo  alcuni attimi di contemplazione silenziosa, ruppe il silenzio, e con gran sorpresa di tutti (ammesso che l’ormai gigantesca sorpresa dei presenti potesse ancora crescere) con tono entusiasta.

“Ah, Hermione, mi stavo proprio domandando…Il liquido esplosivo all’interno del Corno di Erumpent è la ragione per cui il corno è così pericoloso, vero?” Una luce folle, piena di vita rendeva i suoi occhi celesti ancora più brillanti. La stessa luce che animava quelli di Harry quando si gettava in picchiata ad afferrare il boccino, la stessa di James.
“Hem, co, cosa Marie? Si certo che lo è!” Hermione ci mise un attimo a riprendersi, o meglio, a reagire.  “Ah bene” E sfoderò un sorriso che fece sgranare gli occhi a Bill, che di anatemi, Malocchi e cose bizzarre ne aveva viste molte. “Lo riuseremo per far esplodere il muro della cella di Narcissa, o chiunque sia lì dentro ad aspettarci, e farglielo crollare addosso. Naturalmente non addosso a tua madre, ammesso che sia lì, cosa che dubito fortemente.” Aggiunse lesta per Draco.
Ora camminava avanti ed indietro, lo sguardo febbrile. Draco invece stava ancora lì fermo, impalato, ad osservare quello che in cuor suo riteneva un miracolo sprecato per salvare l’anima di un dannato. Il Serpeverde che era in lui non si oppose, e la gracile ma tenace parte nobile di lui si promise di tentare ogni cosa per uscirne vittoriosi.

“Ma come hai intenzione di recuperarlo, e trasportarlo?” Hermione interruppe il cupo e risoluto filo dei pensieri di Malfoy.
“Ho una mezza idea, ve lo spiegherò dopo.”
“Anche ammesso che voi due vi andiate sul serio” Cominciò Harry, che voleva mettere bene in chiaro che Malfoy non doveva pensare nemmeno lontanamente che avesse il margine di manovra che gli stavano effettivamente lasciando. “È cruciale trovare un modo per andarsene, ancora prima che per entrare. Entrare sarà fin troppo facile, vi spianeranno la strada. È quello che vogliono. Non vi lasceranno mai uscire.”
A questo punto Draco ritrovò la voce. Doveva evitare assolutamente che la missione apparisse impossibile, anche se sapeva benissimo che lo era. La parte del Serpeverde egoista e ingannatore in lui tornò improvvisamente molto utile.
“Ma lei, perché tiene la tua parte? Non è una sciocca, non la stai ingannando” Domandò la vocina, melliflua. Draco non ne aveva la più pallida idea. Stranamente, il fatto che agisse in modo così imprevedibile lo spaventava quasi quanto il pensiero di fuggire da Azkaban. Se fossero stati lei e Potter i pazzi da cui tenersi alla larga? Forse entrambi cercavano la morte.
Questi pensiero sfiorarono Draco come uno spiffero gelido, ma la determinazione li scacciò. Non erano importanti. Ne sarebbero usciti entrambi.

“So fabbricare una Passaporta. Datemi un oggetto qualsiasi e posso incantarlo in modo che ci trasporti in un luogo in cui sono già stato.” Poi aggiunse “Se non mi credete posso mostrarvelo, possiamo fare una prova.” Intervenne Bill, per la seconda volta.
“E Narcissa Malfoy, dove la porterete?” Tutti i presenti seppero le parole che sottintese e che nessuno pronunciò: non a Villa Conchiglia.
“La lasceremo andare e basta, sarebbe troppo pericoloso per lei cambiare fronte, la ucciderebbero. Bellatrix non tenterà due volte lo stesso trucco, non è divertente. E mio padre non permetterà che la uccidano.” Ron fece per interromperlo, e così aggiunse “Avrà collaborato al loro piano; se noi non la coinvolgiamo non avranno nessun motivo per ucciderla.
È una strega Purosangue di nobili origini e moglie di un Mangiamorte, non avranno ragione di ucciderla perché il piano di punire e catturare un traditore sarà fallito!” Concluse, il tono risoluto adombrato da un’ombra malcelata di disperazione.

Bill annuì, indecifrabile.
“Bè, onestamente devo dire che confrontato ai piani che abbiamo organizzato fino ad ora, non fa brutta figura, no?” Disse Ron, ironico, prima di rendersi conto che l’ironia poteva anche essere inesistete. Infatti Marie rispose “Ben detto, Ron.”
“Ma Marie, come farai a non farti riconoscere? Ci è rimasta pozione Polisucco solo per una persona, e ci serve per la Gringott. Stessa cosa per il mantello.” Intervenne Hermione.
A quella domanda, Marie tacque e guardò Harry. I due gemelli si studiarono, in un secondo dialogo silenzioso che ai presenti sembrò interminabile. Poi Harry annuì, cupo.

“Non mi maschererò. Malfoy dovrà fingere di averci tradito e di avermi portata ad Azkaban come merce di scambio per il suo riscatto” E fece le virgolette all’ultima parola.
Si voltò verso Draco, con un’espressione a metà fra il canzonatorio e la sfida. “Non farebbe forse così, il viscido ed egoista Serpeverde che conoscevamo?”
Draco, deciso a non irritarsi, prima pensò di risponderle per le rime, e poi preferì essere prudente. Se lo avessero frainteso, avrebbe rischiato di pronunciare le sue ultime parole.
“Suppongo di sì”
“Beh, dovrai essere una supposta convincente, Malfoy” Fece Ron, sinceramente desideroso di fare una battuta. Purtroppo per Ron, la battuta era brillante, degna del fratello di Fred e George, ma il momento non avrebbe potuto essere peggiore. O forse, più opportuno, avrebbe detto Silente, a posteriori.
Draco, punto sul vivo da un’umiliazione del genere, fece un movimento istintivo ed estrasse la bacchetta, senza più riuscire a controllare la tensione e le emozioni che lo mettevano a dura prova dall’inizio della conversazione. Sebbene distratti, Harry, Marie, Bill ed Hermione erano sull’attenti da tempo, e proprio Harry, con il polso ed i riflessi lesti del miglior cercatore di Hogwarts, fu il più rapido.
Fulmineo, estrasse la bacchetta di prugnolo prima che Draco potesse finire di puntare la propria verso Ron. “Expelliarmus!” Sebbene non fosse a suo agio con quella bacchetta, quella di Biancospino guizzò via dalla mano del suo proprietario ed Harry la prese al volo, interrompendo il suo roteare nell’aria.

“Bella battuta Ron” Luna spezzò il silenzio carico di tensione dal divano su cui si era appollaiata. “Ma Fleur non sarà contenta se saprà che avete duellato nel salotto.”
“E Malfoy non sarà contento di sapere che riavrà la sua bacchetta solo per fabbricare la Passaporta.” Disse Harry, che malgrado l’adrenalina provava ancora il forte desiderio di piegarsi in due dalle risate.
“Forse non è una cattiva idea Potter, se Weasley prova di nuovo di avere più umorismo che denaro.” Ron e Bill lo guardarono in cagnesco. “Ora come ora ti rimane poco più che un calzino, Malfoy” Ribatté Hermione, caustica “Se fossi un elfo domestico, Malfoy, saresti al settimo cielo” Continuò Marie, che adorava scherzare quando l’atmosfera era tesa.
Anche Malfoy cominciava a prenderci gusto, evidentemente.
“Se lo fossi, sareste voi il mio calzino.” A questo punto, Luna scoppiò a ridere, una risata sincera e libera, e fu come se riverberasse quella libertà su ognuno di loro. Scoppiarono tutti a ridere, Harry con due bacchette in mano, Bill appoggiato allo stipite di calce e Ron ed Hermione fianco a fianco. Proprio in quel momento entrò Fleur, e malgrado trovasse assai bizzarro che ridessero, non poté che rallegrarsi del fatto che quel suono ormai tanto raro echeggiasse fra le mura del suo cottage. La cosa più curiosa e folle di quella situazione stava nel fatto che se Malfoy, tanto odiato in precedenza, non fosse stato in quella stanza, i quattro avrebbero dovuto aspettare fino all’arrivo del neo-papà Remus Lupin, per godersi il lusso di una risata.

Per la prima e unica volta diedero buca ad Unci-Unci, e dedicarono il resto del pomeriggio ad elaborare i dettagli del piano per uscire da Azkaban.
“Recupereremo il liquido esplosivo con un incanto Aguamenti unito ad uno di densità selettiva.” Si rivolse all’amica, in cerca di conferma. “Se non ricordo male, Hermione, i fluidi ad alta concentrazione di magia hanno una densità unica e particolare, vero?”
“Sì, esatto. Secondo le note ai margini della versione “Creature Fantastiche e Dove Trovarle” nella biblioteca di Hogwarts, la densità dei fluidi della flora e fauna magica è inferiore all’acqua e persino al ghiaccio.”
“Speriamo che la Radigorda non sia magica, allora, altrimenti avrete a che fare con una bella brodaglia.” Esclamò Ron, orripilato al pensiero.
“Maledizione Ron hai ragione!” Fece Marie. “Come ho fatto a non pensarci!” Esclamò Hermione. “Ma no, aspetta un momento, quel pazzo di Xeno ci ha fatto un tè, con quella robaccia, quindi …” continuò Ron. “Falso allarme” Concluse Harry, con sollievo.
“Tu pensi sempre a tutto, Hermione, sei fantastica.” Hermione sorrise a Ron, ma si schernì con un “Non proprio a tutto…”
Draco, che fino a quel momento aveva preso parte all’elaborazione del piano e subìto le battute di Ron senza fiatare, limitandosi ad immaginare quale fattura sarebbe stata più consona risposta, rimase silenzioso. L’equilibrio dei quattro, indisturbato, li faceva procedere molto più velocemente, e Malfoy aveva molta, molta fretta.
“Ci manca ancora il contenitore… dev’essere qualcosa che possiamo trasportare facilmente, che possiamo avvolgere in un telo con un incanto antiesplosivo. E che ci permetta di dividere il liquido in piccole dosi, così creiamo” Ron interruppe Marie “Un nuovo tipo di caccabombe! È geniale! Ora so come hanno fatto Fred e George ad inventarsi tutti quei prodotti, hanno dovuto tirarsi fuori dai guai un milione di volte!” “Purché non ci finiamo noi nella cacca, ti ringrazio Ron.”
Luna, che li stava osservando dal divano da un po’, si avvicinò al tavolo.
“Penso che se volete che vi porti a casa mia dobbiamo farlo domani all’alba. Sarà il momento più sicuro, al sorgere del giorno si aggirano di rado creature oscure, e prima andiamo meglio è. Mi manca casa.” A questa proposta, Harry e Marie erano in imbarazzo. “Ehm, Luna, lo sai vero che casa tua è” Cominciò Hermione “Esplosa? Sì. Sono molto curiosa di vedere come è ridotta.
Mi farebbe felice tornare ancora su quella collina, è da tanto che non vedo papà.” I quattro si sentivano responsabili per quello che era successo alla casa di Luna e per il suo tono triste, e quindi non obiettarono. Inoltre, Luna sapeva esattamente dietro a quale cespuglio materializzarsi per dare un’occhiata fugace a quello che era rimasto della casa, senza essere allo scoperto, cosa assai utile per accertarsi che non ci fossero Mangiamorte di guardia.

Marie, senza preavviso, balzò verso Luna e l’abbracciò, fra la sorpresa generale.
“Luna, ti adoro, hai così stile!” Si distanziò un pochino, e la guardò, raggiante. “Anch’io ho grande stima di te, Marie” Rispose Luna, molto felice in confronto a pochi istanti prima.
Nessun altro ci stava capendo qualcosa, nemmeno Hermione. “Mi hai dato l’idea per i contenitori delle nostre caccabombe. Useremo le prugne dirigibili. Non quelle che indossi Luna, ti donano! Ma a casa Lovegood era pieno il giardino! È perfetto, sono lì, pronte per essere usate.”
Le espressioni da sorprese erano divenute scettiche. “Sei d’accordo, Luna?” “Oh certo che sì. Una delle proprietà delle prugne dirigibili è di essere molto versatili. Questi orecchini mi hanno anche protetta da molte fatture!”
“Perché le prugne hanno la buccia solida, vero?” Disse Ron, dubbioso. “Basta toccarle con la bacchetta, e mai con le dita, altrimenti si raggrinziscono ed esplodono.” Rispose Luna.
“Fantastico!” Hermione guardava Marie, divisa fra l’incredulità ed il sollievo.
“Vedete, in un libro di pozioni…” “Ingredienti più rari della storia e come non sprecarli” puntualizzò Hermione, che ora aveva capito tutto. “Si?” Fece Ron, desideroso quanto Harry e Draco di essere reso partecipe. “In Ingredienti più rari della storia e come non sprecarli, puntualizzano che il liquido esplosivo è al pieno delle sue proprietà deflagranti solamente quando racchiuso in uno spazio molto ristretto, che aumenta la densità delle particelle presenti nel fluido, in proporzione allo spazio che occupa.
Una volta chiuso e al riparo dalla luce, queste particelle si moltiplicano, rendendolo sempre più esplosivo, ragion per cui un Erumpent anziano è molto più pericoloso di un cucciolo. Ma quello che interessa a noi, è che il contenitore non deve essere particolarmente resistente!”

“Ma dobbiamo comunque assicurarci che le prugne non si rompino o crepino, non sappiamo che effetto avrà il fluido, potrebbe corroderle lentamente.” Fece notare Harry.
“Ci occorrerebbe un telo ed un incantesimo antiesplosivo…” Disse Marie, pensosa.
Intervenne Hermione. “Ron, tuo fratello ha fatto lo Spezzaincantesimi in Egitto, vero?”
“Sì…Ma certo!” Ora erano Harry, Marie e Draco i principali esclusi dalla comprensione.
“Papà mi ha raccontato un sacco di volte che i maghi inglesi si cacciano nei pasticci con l’Ufficio Esportazione Egiziano perché cercano di contrabbandare teli antieslposivi… e Bill ne ha uno, glielo regalarono per aver sconfitto un Malocchio particolarmente maligno!”
“Questa si che è una bella notizia!” Esclamò Harry, stiracchiandosi.
“Bene, allora domani all’alba ci smaterializziamo.” Concluse Marie, stanca.
“Noi chi?” Fece Hermione, che rivolse all’amica uno sguardo indagatore.
Come spesso accadeva prima che uno dei gemelli rispondesse, si scambiarono un’occhiata.
“Io, Luna e Malfoy.” Disse Marie, come se annunciasse le previsioni del tempo.
“Mentre noi tre continueremo il piano per entrare alla Gringott, con Unci-Unci. Abbiamo solo due settimane di tempo per completarlo.” Finì la frase Harry.
“Ma vuoi dire che irromperemo nella camera dei Lestrange nello stesso giorno in cui Marie e Malfoy si gettano nella trappola di Bellatrix?” Fece Hermione, allarmata.
“Esattamente,” continuò Marie, tranquilla. “Ci sono moltissime ragioni per coordinarci in questo modo. Primo, nessuno di noi potrà tornare a Villa Conchiglia. Metteremmo Bill e Fleur troppo in pericolo, diventeremo tutti degli Indesiderabili n.1 ancora più ricercati dopo esser fuggiti dalla prigione dei maghi e aver svaligiato la Gringott.”
“E se qualcosa andasse storto nel nostro piano,” Continuò Hermione, che non poté nascondere il raccapriccio che il solo pensiero le creava. “Bellatrix sarebbe attirata lontano da Azkaban e voi fuggireste di sicuro. Mentre se il vostro piano andasse storto, l’aver svaligiato la camera dei Lestrange distrarrà comunque i Mangiamorte, e di nuovo, sarà più facile per voi fuggire.” Concluse Hermione, leggermente più sollevata. “Avete ragione, è vero!”
“Totalmente folle. Ma l’unione fa la forza.” Disse Ron, deciso ed euforico per come erano riusciti ad elaborare il piano.
“Un momento però.” Cominciò Ron, allarmato. Se qualcosa va storto con il nostro piano, chi ci tira fuori dalla Gringott?” I quattro si guardarono, e calò il silenzio.
“Maledizione, Malfoy, scegli sempre la via più facile, viscido Serpeverde” Fece Ron, più per abitudine che autentico astio.
“Certo, tra una stanza piena zeppa di ricchezze e una prigione pullulante di dissennatori, ho scelto di prendere il tè con mia zia in una comoda cella. Cosa ti aspettavi, Weasley?”
“Sinceramente, sarà Radigorda a vagonate per entrambi, Malfoy.”

*

Poco prima dell’alba, l’inconsueto trio si radunò fuori da Villa Conchiglia, vicino al muretto di cinta al confine con la protezione dell’Incanto Fidelius. La sera precedente avevano deciso di ridare a Malfoy la sua bacchetta, dato il rischio che comportava lasciare la zona protetta.
Prima di infilarsi nei sacchi a pelo, Harry, Marie, Ron ed Hermione avevano avuto l’ultima discussione di quella giornata lunga ed estenuante di macchinazioni. L’incantesimo Muffliato impediva che Malfoy potesse udirli dallo sgabuzzino in cui l’avevano confinato. Nonostante tutto, dormire nella stessa stanza sarebbe stato troppo per i loro nervi, e probabilmente anche per quelli di Draco, sebbene lui non ne gioisse nemmeno ora che il materasso era stato imbottito dalle premure di Fleur.

Seduti per terra fra i sacchi a pelo, sembravano cambiati poco dai quattro ragazzi di Hogwarts, riuniti a confabulare a notte tarda qualche piano malandrino come al primo anno.
“Harry, Marie, ma è rischiosissimo!” Cominciò Hermione, dando voce alla preoccupazione che assillava Harry da quasi tutta la giornata. “I due piani che stiamo organizzando, non sono mai stati tanto pericolosi!” “Solo perché non sapevamo a cosa stavamo andando incontro! Pensa a Godric’s Hollow e Bathilda! Questa volta è evidente, come al Ministero.”
“Ma il punto è che riponiamo la nostra fiducia in Malfoy!”
“Avrò la mia bacchetta nascosta sotto il mantello, non sarò in balia delle sue decisioni! E inoltre, non ha motivo di tradirci. Lo ucciderebbero Ron. Lucius e Narcissa potranno anche pensare di poter salvare la vita al loro figlioletto, ma il Marchio, Ron, il Marchio lo sta già uccidendo!” “Non sappiamo che maleficio sia, potrebbe non essere mortale” Continuò Ron, deciso a non arrendersi. “Tu-Sai-Chi non ci va leggero Ron!” Ribatté Marie, alzando gli occhi al cielo.
“Malfoy ha sempre avuto cara la sua pellaccia, e ci ha sorpresi tutti con ciò che è riuscito a fare per salvarla a sé stesso e a noi. È nel suo interesse far saltare la trappola e uscire da Azkaban.” Disse Harry, asciutto. “La cosa che non mi piace in tutto questo è che dobbiamo separarci. Anche senza Malfoy, sarebbe complicato entrare tutti nella Gringott. Ma soprattutto, e vorrei non doverlo dire ad alta voce.” Fece una pausa, e poi buttò fuori lo spettro che lo tormentava.
“Uscire dalla Gringott è ancora più difficile che da Azkaban. Marie ripone la sua fiducia in un Serpeverde, e noi in un Goblin. Se entrassimo entrambi ad Azkaban, Marie ed io, il rischio che ci prendano entrambi è altissimo. Chiamerebbero Tu-Sai-Chi e fine della profezia! Così invece abbiamo un filo di speranza. Odio ammetterlo, ma è meglio se ci separiamo. Ma non sapere dove saranno gli altri, sarà durissima, lo so.” Concluse, esausto. Anche Ron, Hermione e Marie erano allo stremo delle forze, e crollarono nei sacchi a pelo, quasi certi di fare incubi dopo una discussione tanto angosciante.

“Marie?” Fece Ron, guardando il soffitto dal suo sacco a pelo “Mmh?” Fu la sua assonnata risposta. “Il motivo per cui non leghiamo Malfoy ad una poltrona qualsiasi fino a che non vediamo se Bellatrix fa sul serio, è che con voi hanno tentato di farlo e proprio Bellatrix ha ucciso Sirius?” “Esattamente” Risposero i gemelli all’unisono.
“È come far andare la clessidra di un giratempo, e poter rifare la stessa azione, ma con un effetto positivo. Certo non porterà in vita Sirius, lo sappiamo. Ma siamo pur sempre dei Grifondoro!”

Hermione, prima di addormentarsi, passò diversi minuti insonne, pensando al giratempo che aveva al terzo anno. Un sonno inquieto li reclamò tutti e quattro, tuttavia, e poche ore dopo si svegliarono a salutare Marie, che uscì con Luna e Draco nell’aria ancora buia.
Mano nella mano, tutti e tre provarono la sgradevole sensazione di essere compressi in un tubo di gomma troppo stretto, e dopo aver vorticato nella più completa oscurità, si ritrovarono vicini alla cima di una collina spazzata dal vento, proprio dietro a dei cespugli da cui si vedeva un mucchio di macerie poco più in basso, al di là di un ruscello.
Marie scoccò un’occhiata a Luna, preoccupata. Lei però non sembrava troppo scossa, ma dal suo sguardo si intuiva chiaramente che voleva affrettarsi a scendere. “Aspetta: Homenum Revelio! L’incantesimo aveva un raggio d’azione appena sufficiente per avvicinarsi a quel che rimaneva della dimora, ma dubitava che un Mangiamorte, per quanto vile e strisciante, potesse nascondersi là sotto.
“Via libera, sperando che non siano appostati più lontano.”  Sussurrò.
Scesero quasi di corsa dal pendio e si arrampicarono su quello di fronte. Un odore diffuso di cavoli marci e polvere da sparo impregnava l’aria. Non rimaneva praticamente nulla del buffo cilindro Lovegood. Luna, che guidava la fila, si lasciò sfuggire un’esclamazione quando intravide un pezzo del soffitto della sua camera, dal quale metà del viso di Ginny li fissava, muto e scheggiato, con la scritta d’orata di “amici” appena visibile lungo il bordo.
“Ecco guarda Luna, le prugne dirigibili ci sono ancora!” Esclamò Marie, tenendo la voce bassa e stringendo la mano all’amica, per confortarla. E, incredibile a dirsi, le prugne dirigibili fluttuavano sopra le macerie, come piccoli palloncini arancioni senza compleanno.
“Non toccarle, solo con la bacchetta! Il tocco umano le fa raggrinzire ed esplodere!” Le ricordò Luna, con gli occhi lucidi. Draco si mise subito all’opera, appellandone e rinchiudendone una dozzina in una bolla a mezz’aria, di modo che non fluttuassero tutt’intorno. Marie invece agitò la bacchetta verso il limite di quello sfacelo, dove sperava che si trovasse il liquido esplosivo: “Aguamenti!” Luna si unì a lei, e Marie sapeva che l’acqua che scaturiva dalla sua bacchetta avrebbe potuto essere lacrime. Anche Draco pronunciò il medesimo incantesimo; poco dopo, e in men che non si dica l’intero sito era immerso in un sottile strato d’acqua. Un’elica di billywig fluttuava mesta tra lo sfacelo di mobili rotti, ingranaggi di metallo ed utensili da cucina, tra cui svettava al centro lo scheletro rattrappito della scala a chiocciola che portava fino alla stanza di Luna.
Marie respirò profondamente e si concentrò. Non aveva mai fatto un incantesimo simile. Agitò la bacchetta riproducendo un’aggraziata forma geometrica, sperando di aver scelto quella giusta. Il movimento si rifletté sull’acqua torbida, e per alcuni istati sembrò non succedesse nulla. Poi, d’un tratto l’odore di polvere da sparo si fece molto più pungente e coprì interamente quello di cavolo marcio. Tre strati di liquido si erano formati, e una sostanza che sembrava acciaio fuso, eccetto che non emanava alcun calore, si snodava minacciosa verso di loro, scivolando su una pellicola millimetrica di brodaglia viola. Ron ci aveva visto giusto, pensò Marie, la Radigorda aveva davvero una densità particolare.
“D’accordo, allora, dobbiamo essere veloci. Appena il liquido di Erumpent” Luna la interruppe. “Ricciocorno” Marie fece uno sforzo e acconsentì. “Ricciocorno verrà richiuso e circondato in un ambiente ristretto, le sue proprietà esplosive raggiungeranno una concentrazione micidiale. Non dobbiamo assolutamente toccare le prugne…” Come definirle? Sorrise: il suo passato babbano la ispirò come mai era successo. “Molotov”
“Come hai chiamato quei cosi, scusa?” Domandò Draco, aggrottando le sopracciglia.
“Le prugne Molotov. Farcite di esplosivo, le chiameremo così. Non appena tu e Luna salderete le due metà, io le avvolgerò nel telo antieslposivo di Bill, e per sicurezza avvolgeremo il tutto in una bolla protettiva come quella in cui sono ora.”
“Tutto chiaro.” Disse Luna, di nuovo serena, e Draco annuì.
Marie inspirò profondamente una seconda volta. Era davvero una situazione esplosiva. Il liquido color acciaio fuso si era radunato interamente ai bordi della pozza, e sembrava scalpitare, famelico. Lei lo fece gravitare in aria, e Luna fece a metà sei prugne con un colpo lesto della bacchetta, Draco affettò le altre sei. Sudando, Marie cominciò a far raggruppare e lievitare fino alle prugne dodici dosi di liquido, con complicati arabeschi per far si che il liquido mantenesse la sua concentrazione naturale e allo stesso tempo non si disperdesse.
Una volta allineate, disse: “Ora!” Fece schizzare i proiettili nel loro guscio, e Luna e Draco, in sincronia, fecero balzare i dodici coperchi arancioni sulla loro base con un secco tack. Le prugne Molotov passarono da arancione a violacee, ma ressero il colpo. O almeno, così pensavano. L’ultima della fila emise un fischio da teiera e partì verso il cielo zigzagando come un razzo ubriaco.
Draco, Marie e Luna si tuffarono a terra per lo spavento, ma per fortuna la prugna impazzita urtò contro la collina, e scavò un cratere profondo tre metri e largo cinque nella terra scura, facendo volare zolle a destra e sinistra con un cupo ruggito.
“Maledizione!” Sibilò Draco. “Non sono riuscito a sigillare l’ultima, scusate.”
“Chiedi scusa alla collina.” Rispose Marie, accigliata. “Perlomeno abbiamo provato che funzionano, e con quale carica.” Si spazzolarono la terra dai vestiti e lei avvolse il telo antiesplosivo egiziano attorno ai palloncini, e Draco e Marie guardarono Luna. Erano pronti a partire, con la loro bizzarra bolla, nuovamente a tema di Complemorte. Luna tuttavia non accennava a stringer loro la mano, ma contemplava quel che rimaneva di casa sua. “Vi dispiace se ne utilizzo una?” “Ehm, se vuoi farci saltare in aria sì” Fece rapido Draco, allarmato. “No, credo che Luna abbia in mente qualcos’altro.” Marie fece scivolare una prugna Molotov al di sotto del telo e al di fuori dalla bolla. Indietreggiarono una ventina di metri, e Luna disse: “Sarà il mio addio a casa. E il nostro brindisi alla vittoria.” Dopodiché fece sfrecciare la prugna verso il mucchio di macerie, e il trio cominciò a vorticare su sé stesso. Uno di loro in particolare non era desideroso di rimanere a guardare.





Angolo dellautrice

Avrete sicuramente notato che la Bacchetta di Sambuco ha cambiato proprietario...definitivamente.
Il prossimo capitolo dovrebbe arrivare fra una settimana, nel frattempo, cosa ne pensate di lasciare una recensione?
Come sempre, vi ringrazio per leggermi e seguirmi: il vostro sostegno è una carica…esplosiva! Ma non quanto le prugne dirigibili Molotov, per quello ci vorrebbero delle recensioni hehe...
Vi auguro tutto il meglio e buone letture.


Claire


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Claire66