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Autore: Tinkerbell92    16/03/2018    2 recensioni
Estate 2008.
Quando l’impianto idraulico della vecchia casa decide di darsi il benservito, provocando un allagamento senza precedenti, l’affascinante Nimel Anywayah, leader di un piccolo branco di Figli della Luna, decide di salvare le vacanze di Amy, la sua figliastra quindicenne, mandandola a Forks a casa di un’amica d’infanzia.
Una volta giunta sul posto, Amy si mostra subito desiderosa di conoscere i mutaforma di La Push, che considera in qualche modo “parenti” alla lontana.
Alla riserva le cose sembrano procedere per il meglio: ormai sono passati due anni dal mancato scontro con i Volturi e i giovani lupi hanno trascorso quel lasso di tempo in relativa tranquillità.
Tuttavia, una nuova, terrificante nemica fa la propria comparsa, gettando un tremendo scompiglio; la situazione non migliorerà quando Amy, a causa della propria natura di licantropo, comincerà a perdere totalmente il controllo durante le notti di luna piena, trasformandosi in una creatura violenta e assetata di sangue.
Attaccati su due fronti, da amici e nemici, i mutaforma Quileute saranno costretti a lottare con tutte le proprie forze, stringere di nuovo fastidiose alleanze e compiere enormi sacrifici per non perdere sé stessi e tutti coloro che amano
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clan Cullen, Nuovo personaggio, Quileute, Seth Clearwater, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Twilight Saga according to Tinkerbell'
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SILVER LIGHTS



Capitolo III

"Quella simpatica casetta (di sanguisughe) nel bosco"





La casa dei vampiri si trovava in una zona isolata, ben nascosta dalla vegetazione di una grande foresta. Non che Amy si fosse aspettata diversamente, nessun succhiasangue con un minimo di cervello si sarebbe sognato di abitare in città.
Sferzate d’aria tiepida entravano con violenza nell’abitacolo attraverso i finestrini abbassati, scompigliando i capelli della ragazzina e asciugandoli alla male e peggio.
- Carlisle ha salvato molte vite, per ora è l’unico vampiro ammesso alla riserva, oltre a Bella e alla Segretaria. – spiegò Seth, che da diversi minuti decantava le lodi della famiglia Cullen con la nuova amica. – Beh, la Segretaria a dire il vero ha il permesso di entrare solo in poche zone e solo quando c’è Ness. Secondo me, però, dovremmo permettere a tutti loro di farci visita… magari in determinati giorni?
- Non esageriamo adesso – replicò Jake, tenendo gli occhi incollati alla strada. – Il dottore è utile, Bella è nostra amica da tempo e la Segretaria fa parte di un accordo eccezionale che evita problemi con i succhiasangue italiani. Questo non significa che la riserva sia diventata “Vampire Friendly”.
- Almeno Esme? – insistette il ragazzino – Esme è una persona dolcissima e innocua!
- Sai, Seth – li interruppe la quindicenne, sorridendo al giovane lupo accomodato sul sedile posteriore accanto a lei. – Non ho mai visto un licantropo tanto devoto nei confronti di un gruppo di vampiri.
- Seth valuta gli altri per come sono dentro, non si fa frenare da leggi antiche o aspetto esteriore. – rispose Renesmee, osservando i due ragazzi attraverso il riflesso dello specchietto frontale. – Io personalmente lo ammiro. Nemmeno mio padre e i miei zii hanno una mente aperta come la sua, all’inizio ricambiavano senza problemi l’odio dei mutaforma, quasi fosse un istinto naturale.
- Beh… tecnicamente, questo è un istinto naturale… - replicò Amy, perplessa.
Il ragionamento non faceva una piega, eppure le risultava difficile seppellire la punta di pregiudizio che provava nei confronti dei Cullen. Certo, erano diversi dai comuni succhiasangue e, in più, facevano parte della famiglia di Jake, seppur in modo un tantino strano e contorto, ma restavano comunque vampiri.
Il vento portò presto con sé lo scroscio tranquillo delle acque del fiume Calawah, unito a uno sgradevole odore che si fece man mano sempre più pungente.
Non appena Jacob arrestò l’auto nei pressi di una grande casa rettangolare, tinta di bianco e abbellita da enormi vetrate, il fetore era divenuto talmente insopportabile che la rossa trattenne a stento un conato. Osservò stupita i due compagni mutaforma, domandandosi come facessero a respirare quella roba senza vomitare, e, un po’ titubante, scese dal veicolo stringendo le labbra e arricciando il naso.
“Sarò poco aperta di mente, ma questa puzza è rivoltante… non mi piacciono le sanguisughe… e poi il padre di Renesmee legge pure nel pensiero, che cosa fastidiosa!”
- Ciao, ragazzi! – salutò un vampiro alto e biondo dallo sguardo gentile, che attendeva ai piedi dei gradini che conducevano all’ingresso dell’abitazione. – Edward naturalmente ci ha informati dell’arrivo della vostra nuova amica.
Una donna minuta dai capelli scuri lo affiancava, sorridendo con fare accogliente. Come il compagno, le sue iridi erano color ambra.
Colui che doveva essere sicuramente il dottor Cullen tese la mano pallida verso Amy che, dopo un secondo di esitazione, ricambiò la stretta, sforzandosi di ignorare il gelo di quelle dita quasi perfette e reprimendo l’istinto di fuggire in bagno per lavarsi le mani con almeno un litro di sapone.
Normalmente non si sarebbe fatta problemi nel mostrarsi scortese con delle sanguisughe ambulanti, ma i modi di quell’uomo erano così pacati e sinceri da impedirle nel modo più categorico qualsiasi accenno di maleducazione o disprezzo.
- Molto piacere, io sono Carlisle, il nonno di Ness.
- A-Amelia Mooney… Clan Anywayah…
- E io sono Esme, la nonna. – fece eco la bella vampira. – Suppongo tu non sia abituata al nostro odore, mi dispiace molto. Se hai bisogno di qualsiasi cosa, però, non farti problemi a chiedere.
Una stranissima sensazione colpì la quindicenne allo stomaco, forte come un pugno: le sembrava impossibile, eppure stava provando del senso di colpa nei confronti di una coppia di nemici naturali.
Il dottore era cortese, buono, aperto di mente, non si leggeva una singola scintilla di disgusto o pregiudizio nei suoi occhi dorati. Era maledettamente umano.
Esme poi… la dolcezza con cui si era rivolta a colei che avrebbe dovuto disprezzare, lo sguardo caloroso e comprensivo…
Amy pensò immediatamente alle madri premurose delle pubblicità in tv, tutte intente a giocare e coccolare i loro bambini. Seppur nell’inconscio e senza aver qualcosa da rimproverare a Nimel, lei aveva sempre invidiato quei bambini.
Cercò goffamente di mentire, borbottando qualcosa come “L’odore non è così pessimo…”, quando la porta di casa si spalancò e sette persone (sette vampiri) contribuirono a rendere l’aria ancora più irrespirabile. Una coppia scese i gradini per raggiungere i nuovi arrivati, mentre gli altri, due maschi e due femmine, si limitarono a poggiarsi sulla balconata in vetro e legno, osservando la scena.
- Ciao ragazzi! – salutò allegro Seth, l’unico capace di mostrare allegria in una situazione simile. Jake si lasciò abbracciare dalla giovane donna con i capelli lunghi che era scesa insieme al compagno per salutare, mentre con quest’ultimo il figlio di Billy Black si limitò a scambiare un piccolo cenno.
- Amy, loro sono mamma e papà – trillò Ness, indicando la coppia che affiancava Carlisle ed Esme. – Mentre quelli in alto sono i miei zii: Emmett, Rose, Alice e Jasper.
- Molto piacere, Amelia – disse il vampiro identificato come Edward, padre della piccola mezzosangue. – Non serve che tu stringa la mano con me, se non ti va, comprendo il tuo disagio.
- Dopotutto, leggi nel pensiero – borbottò la ragazzina con poco entusiasmo.
Bella, la madre di Renesmee nonché, secondo ciò che le avevano raccontato in auto, ex interesse amoroso di Jacob, si mostrò meno riluttante rispetto al marito nell’avvicinarsi alla nuova arrivata, forse conscia che i residui dell’odore di lupo sui vestiti avrebbero reso il suo aroma meno rivoltante.
- Immagino che non ti piaccia affatto l’idea di qualcuno che entra nella tua testa – sorrise. – Se vuoi, posso proteggere i tuoi pensieri finché starai qui. Edward non lo fa apposta, naturalmente, anzi, non sai quante volte vorrebbe prendersi una pausa. Il mio potere speciale può fare al caso nostro.
- Se… se non è un problema, allora, ti chiederei di usarlo.
Isabella allargò il sorriso, poi, una strana, invisibile, energia fuoriuscì dal suo corpo snello, avvolgendo la Figlia della Luna in una cupola protettiva.
Edward annuì, assumendo un’espressione rilassata: - Sei isolata, adesso. E non solo dalla mia telepatia, ma da qualsiasi attacco mentale.
- Ti ringrazio – mugolò la rossa, rivolta alla graziosa vampira.
Una nuova folata di vento acre e pungente precedette l’arrivo di una ragazza bassa e dallo sguardo vispo, che uscì rapida da casa e in pochi secondi affiancò Carlisle, osservando con curiosità la piccola lupa dalla chioma fulva.
- Scusate il ritardo, volevo assolutamente finire il mio lavoretto prima di conoscere la nuova amica di Jake e Seth.
Amy scambiò un’occhiata confusa con i due mutaforma, poiché nessuno le aveva parlato di un decimo membro della famiglia Cullen.
Nonostante non fosse più in grado di leggerle nel pensiero, a Edward bastò un’occhiata per capire la sua perplessità: - No, non ci siamo allargati di recente. Iryn è soltanto un’ospite.
- Una cara amica che ha chiesto il nostro aiuto per cambiare dieta – aggiunse Carlisle, accarezzando con fare affettuoso la chioma castana della fanciulla.
Iryn tese la mano verso Amy, che, ormai in automatico, la strinse appena: gli occhi della vampira non erano dorati come quelli dei Cullen, né cremisi come la maggior parte della sua specie; presentavano invece una calda tonalità arancione.
- Sto imparando a nutrirmi col sangue di animali – spiegò con un sorriso a trentadue denti. – Questo tipo di dieta mi ha sempre incuriosita e finalmente mi sono decisa a metterla in pratica. La mia compagna pensa sia un’enorme stronzata, testuali parole, ma pazienza, ognuna lascia libera l’altra di compiere le proprie scelte.
- A proposito della tua compagna – si intromise Jake, scuotendosi all’improvviso come da un lungo sonno. – Siamo venuti qui per parlarvi di una cosa che è accaduta poco fa…
- Un vampiro nel vostro territorio, giusto? – lo anticipò Edward, leggendogli nella mente. – Uno o più vampiri…
- Non si tratta sicuramente di Clary – disse subito Iryn, scuotendo la testa. – Lei non si avventurerebbe mai nella vostra riserva, è troppo schizzinosa, non sopporterebbe il vostro odore. Non le interessa immischiarsi nelle faccende dei lupi e, cosa più importante, se fosse nei paraggi lo saprei. L’ultima volta che ci siamo sentite stava a Portland.
- Senza contare – soggiunse la Cullen minuta dai capelli scuri che osservava con gli altri la scena dalla balconata. – Che avrei predetto le sue mosse. Clarice resterà a Portland fino a domani.
- La Segretaria non è ancora arrivata? – domandò Jacob, guardandosi attorno. – Non mi pare di avvertire la sua presenza qui…
La ragazza veggente, che doveva per forza essere “zia Alice”, fece un cenno negativo con il capo. – Emma arriverà tra pochi istanti. E di certo, nemmeno lei bazzicherebbe a caso in territorio Quileute, non è tipo da ignorare un accordo.
- In questo caso, potremmo avere un problema…
Carlisle aprì la bocca per aggiungere qualcosa (forse per invitare tutti dentro a discuterne davanti a una bella tazza di tè al sangue di cervo, come pensò ironicamente Amy), quando l’ennesima maleodorante folata preannunciò l’entrata in scena di un altro vampiro.
“Dieci in una giornata!” pensò la Figlia della Luna, storcendo il naso. “Questi saranno anche diversi, però ora basta… se ne arrivano altri è la volta buona che soffoco…”
Mentre valutava seriamente l’idea di trattenere il respiro per dare un po’ di tregua alle proprie narici, Amy osservò con diffidenza la nuova arrivata.
Era una ragazza sui vent’anni, con i capelli castani raccolti dietro la nuca e gli occhi vermigli, dello stesso colore del sangue. Sotto una lunga cappa scura indossava un elegante tailleur grigio chiaro con pantaloni e, all’attaccatura dell’anulare della mano sinistra, portava una fede in oro bianco dall’aria costosa.
“Sì, senza dubbio si tratta della Segretaria” pensò la piccola Mooney, mentre Renesmee correva ad abbracciare la giovane donna. Scambiò una rapida occhiata con Seth, che annuì sorridendo.
- Ben arrivata, Emma, spero che il tragitto sia stato tranquillo. Il tuo bagaglio è arrivato ieri, abbiamo già sistemato tutto. – disse Carlisle, in tono accogliente.
- Stessa stanza, stesso arredamento – soggiunse Esme. – La libreria si è un pochino ampliata, di certo ti farà piacere. L’unica nota dolente, purtroppo, resta il cibo…
- Ammetto che il vitto non è mai stato tra i miei preferiti – replicò la Segretaria, il cui accento presentava una leggerissima inflessione britannica. – Ma si tratta solo di un paio di mesi, posso resistere.
- Sai che non ti giudicheremo se volessi andare a caccia in… territori non protetti – assicurò Edward, strappando alla ragazza un sorriso comprensivo.
- Lo so, ma sono abituata ad adattarmi alle situazioni. Casa vostra, regole vostre.
Mentre la Segretaria scambiava qualche convenevole con i restanti membri della famiglia, Amy fece cadere lo sguardo sul medaglione che portava appeso al collo: aveva la forma di un triangolo rovesciato, forgiato in oro, con due grossi rubini, uno di forma ovale, l’altro romboidale, incastonati alle estremità. Al centro del triangolo c’era uno stemma diviso in quattro, con due coppie di figure identiche: un albero e un uccello in volo.
Un ringhio spontaneo risalì lungo la gola della quindicenne, mentre gli occhi verdi s’iniettavano di odio: la figura che modellava la forma del ciondolo non era un triangolo, era una V.
- Volturi! – sibilò, mostrando i denti. – È una Volturi!
Un’espressione allarmata si dipinse sui volti dei presenti, fatta eccezione proprio per la giovane chiamata in causa, la quale si limitò ad alzare un sopracciglio, lasciando trapelare un filo di sorpresa.
- Una Figlia della Luna?
- Amy, stai calma, la conosciamo – cercò di rassicurare Seth, posando con fare incerto una mano sulla spalla della rossa. – Non ci farà del male…
- Il suo clan – sputò la ragazzina, furibonda. – La sua famiglia ha decimato la mia razza! E tutto perché uno dei capi è stato tanto idiota da rischiare di finire dritto in bocca a uno di noi! Si meritava di essere sbranato, sputato e poi bruciato, quel maledetto coglione!
Le invettive di Amy furono seguite da alcuni istanti di silenzio, poi, la Segrataria, si sfilò la cappa con flemma, passando le dita sulle pieghe: - Caius ha una personalità irragionevole, impulsiva, violenta e pure parecchio ignorante. Comprendo l’odio della ragazzina. Probabilmente darebbe di matto se sapesse che una Figlia della Luna bazzica da queste parti. Comunque – aggiunse, non appena i due mutaforma trasalirono. – Dubito che Aro gli riferirà qualcosa, quando mi leggerà nella mente per ottenere un resoconto della situazione. Al momento, è impegnato con importanti trattative che lo stanno entusiasmando come un bambino la mattina di Natale. Non ha alcun interesse né voglia di creare problemi ad altri clan.
- Ragazzi, che ne dite di portare Amy a fare un giretto qui intorno, mentre Emma dà un’occhiata alla sua stanza per vedere se tutto è a posto? – propose immediatamente Carlisle, per evitare che la situazione degenerasse.
- Mi sembra una buona idea – asserì Jacob, circondando le spalle della rossa con un braccio. – Bella, vieni con noi?
- Voglio venire anch’io! – sorrise malizioso uno dei quattro zii di Renesmee, quello grosso con i capelli scuri, scendendo dalla balconata con un balzo. – Insomma, finalmente Seth ci ha presentato una fidanzata, voglio conoscerla!
- Cos… Emmett, Amy non è la mia fidanzata! – arrossì il ragazzino, mentre Iryn affiancava il gruppetto saltellando in direzione del bosco.
- Suvvia, arrivi qui con una fanciulla più o meno della tua età e di razza affine, non dirmi che non hai fatto nemmeno un pensierino…
- Piantala, Emmett – lo ammonì Bella sorridendo, per poi voltarsi verso la Figlia della Luna che osservava la vegetazione attorno a sé con aria rabbuiata. – Mi dispiace che la presenza di Emma ti abbia turbata. Lei viene qui ogni estate per circa due mesi, per studiare Ness e rassicurare Aro sul fatto che non sia pericolosa. Ti assicuro che i membri della sua famiglia non sono tutti crudeli come Caius: lei stessa è estremamente ragionevole e non è raro che gli vada contro, anche direttamente, approfittando della propria posizione privilegiata. Marcus, il terzo leader, l’ha adottata più di un secolo fa, il che la rende quasi intoccabile.
- La mia Clary faceva parte dei Volturi, ma poi se n'è andata – s’intromise Iryn, saltando su un albero vicino e aguzzando la vista in direzione dell’orizzonte. – Sua sorella le ha chiesto di tornare più volte, ma lei si è rifiutata. Non ama lavorare in gruppo, è sempre stata un… lupo solitario.
Abbozzò un sorrisetto alla propria battuta: - Mi ci sono voluti anni prima di convincerla ad accettarmi nella sua vita. Era uscita piuttosto scottata dalla sua precedente relazione e non voleva nessuno tra i piedi…
Si fermarono nei pressi delle rive del fiume Calawah, dove Amy si sedette sulla sponda con aria pensierosa.
Ness spinse a tradimento Emmett, che finse goffamente di finire in acqua, mulinando le braccia con fare teatrale. Jake e Iryn si unirono a loro in un gioco di schizzi e spinte.
“Che situazione…” pensò la quindicenne, stringendo le ginocchia al petto. “Forse non sarò aperta di mente, ma come possono chiedermi di abituarmi subito a tutto questo? Potevo forse trovare accettabile l’idea di una relazione di reciproca cortesia e sopportazione con i succhiasangue “vegetariani”… ma una Volturi… una Volturi dagli occhi rossi… per quanto possa essere tranquilla e ragionevole, resta sempre…”
Seth si sedette accanto a lei, mentre Bella si limitò ad affiancarli restando in piedi.
- Sei molto a disagio? – domandò il ragazzo con aria mortificata. – Mi dispiace, forse non avrei dovuto insistere… a volte mi dimentico che sono io a rappresentare un’eccezione, riguardo i rapporti con i vampiri…
- No, è… tutto a posto, più o meno – sospirò lei. – Credo di dovermi solo… abituare…
- Non preoccuparti se non ti piace il nostro odore o se non ti stiamo simpatici – soggiunse la madre di Ness, portando una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio. – È normale da parte tua. Anzi, in realtà sei stata molto meno scortese di molti ragazzi Quileute: non è stato facile imparare a sopportarsi a vicenda, per loro e per i Cullen. E dubito che il rapporto tra i branchi e il clan possa trasformarsi in amore.
La rossa restò in silenzio per qualche istante, poi provò a cambiare discorso: - State diventando una specie di scuola per vampiri che vogliono diventare vegetariani? – domandò, indicando Iryn con un cenno della testa. – Ne state convertendo molti?
Bella si lasciò sfuggire una risatina leggera: - L’estate scorsa abbiamo aiutato un ragazzo di Austin; Iryn è la seconda a essersi rivolta a Carlisle per il cambio di dieta: sta imparando piuttosto velocemente.
- La cosa che fa un po’ ridere, è che da noi, invece, i ragazzi hanno provato a convincere Nadie a diventare carnivora – rise Seth. – Almeno nei momenti in cui è trasformata. Ma non c’è stato nulla da fare, si è sempre rifiutata di cacciare e anche solo di assaggiare una preda catturata. Durante i giorni di ronda più intensi, quando restiamo trasformati anche per intere giornate, è piuttosto comico vedere i branchi che si nutrono di cervi o alci, mentre lei si limita a bacche, piante e radici. Che, pure lei l’ha ammesso, per “Lupa Nadie”hanno un sapore orribile. Abbiamo anche provato a trasmetterle le nostre sensazioni, ma non c’è stato verso, è più cocciuta di mia sorella quando si mette in testa qualcosa. Ah, chiariamoci, non abbiamo nulla contro la dieta vegetariana, solo pensiamo le farebbe meglio fare uno strappo alla regola quando fa le ronde, visto che la carne dovrebbe darle più energia.
- A proposito della trasmissione di pensieri e sensazioni – lo interruppe Bella, sedendosi. – Siete riusciti a capire come mai i vostri due branchi hanno ripreso a comunicare?
Il giovane Clearwater si voltò verso Amy con un sorriso: - Lei potrebbe avere la risposta. Cosa avevi detto riguardo la presenza di femmine in branchi diversi?
La rossa si schiarì la voce, tenendo lo sguardo fisso sulla punta delle proprie scarpe: - Beh… immagino che la connessione si sia riattivata quando Nadie si è unita a Sam… ma che non funzioni sempre…
- Esatto! – esclamò Jake, immerso nel fiume fino alla vita, senza distogliere troppo l’attenzione dal gioco.
- Ecco, quando Leah e Nadie sono vicine e in forma lupesca, scatta un meccanismo particolare che permette di connettere i pensieri di tutti i lupi appartenenti ai loro branchi. Naturalmente, questo non accade quando una delle due si trova in forma umana, oppure la distanza che le separa è troppo grande.
- Quale sarebbe il raggio d’azione? – domandò Seth, sempre più entusiasta. – Quanto possono allontanarsi prima che la connessione si interrompa?
Amy ci pensò su: - Da quanto mi è stato detto… circa una cinquantina di chilometri… ma dipende anche dal legame emotivo tra le due femmine, dalla forza della loro mente… ci sono diverse variabili.
- Dovremmo dire subito questa cosa agli altri! – esclamò il sedicenne, voltandosi di scatto non appena avvertì un fruscio alle proprie spalle.
Amy lo imitò: a pochi metri da loro, Alice, la Cullen minuta simile a un folletto, osservava il gruppo con aria preoccupata.
- Che c’è, Alice? – si allarmò Bella, alzandosi in piedi e raggiungendo la cognata in un battito di ciglia. – Hai visto qualcosa?
- Riguarda i vampiri intrusi? – fece eco Jake, uscendo dall’acqua.
La ragazza annuì, puntando gli occhi color ambra sui presenti per squadrare i loro volti, uno a uno.
- Ho visto alcuni membri di un piccolo clan all’interno di una grotta nascosta, ai confini del territorio Quileute. Purtroppo non sono riuscita a individuarne la posizione… e oltre a loro, c’è qualcun altro che sta per giungere da queste parti…
- Chi?
- Non lo so… - sospirò affranta la vampira. – Ho visto solo i suoi abiti neri e il ciondolo che porta al collo: sembrava… una specie di fiala… il suo volto era protetto da una strana nebbia, reso sbiadito… credo abbia i capelli rossi e gli occhi cremisi… ed era piuttosto alta… ma la nebbia che l’avvolgeva era… era…
Il suo viso etereo si serrò in una smorfia di orrore, mentre reprimeva a stento un brivido.
- Zia Alice, cosa c’era di tanto brutto in quella nebbia? – domandò Ness, afferrandole una mano.
La brunetta serrò forte le labbra tra loro, poi sospirò: - Facce… c’erano delle facce…



- Ah eccoli, sono tornati!
Jake parcheggiò l’auto grigia nei pressi di una piccola casa in legno dipinta di rosso, dove attendevano Sam, Jared, Paul, Nadie e un uomo dai capelli lunghi adagiato su una sedia a rotelle.
- Ehi, piccoletta, com’è andata con le sansguis- ehm, i Cullen? – sghignazzò il terzo in comando del branco Uley, correggendosi immediatamente non appena incrociò lo sguardo di Ness.
Amy incrociò le braccia, dando una piccola alzata di spalle. Gettò una rapida occhiata alla propria destra, per controllare l’espressione di Seth, poi abbozzò un sorrisetto forzato: - Sono stati… gentili. Hanno cercato di mettermi a mio agio… di certo non sono come gli altri vampiri…
- Stava andando tutto discretamente finché non è arrivata la Segretaria – commentò Jacob, mentre l’uomo in sedia a rotelle cominciava a spingersi verso di loro. – L’odio che corre tra Figli della Luna e Volturi è difficile da ignorare.
- Direi non a torto – disse lo strano signore di mezza età, osservando il volto di Amy con un’espressione incuriosita.
La quindicenne pensò immediatamente alla foto mostratale dalla signora Turner e alla voce udita al telefono: - Lei è Billy?
- Sono io – rispose quello, stringendole la mano. – Puoi darmi del Tu.
- Le sono… cioè, ti sono veramente grata per avermi dato l’opportunità di conoscere il vostro branco…
- Tempo qualche giorno e fuggirai a gambe levate – rise Jared, strappando un piccolo ghigno ai presenti.
Billy Black alzò lo sguardo verso il cielo con aria quasi assorta: - A dire il vero, ragazza mia, credo che questa sarà una grande opportunità per tutti: so che il vecchio Diwali, nonno della tua matrigna, e la stessa Nimel hanno a lungo studiato i meccanismi che regolano la natura dei Figli della Luna, e che alcuni di questi meccanismi sono condivisi anche dalla nostra razza. L’isolamento è un’arma a doppio taglio: si resta al sicuro ma si limita anche la possibilità di apprendere. Ci sono misteri a cui non siamo ancora riusciti a trovare soluzioni concrete, interpretandoli solo attraverso teorie…
- Beh… le mie conoscenze non sono infallibili – mormorò la rossa. – Però… se posso esservi utile…
- Certo che poi esserci utile! – disse allegro Seth, che pareva aver superato in fretta la delusione riguardo il non proprio roseo incontro a casa Cullen. – Spiega a Sam il motivo per cui i branchi riescono nuovamente a connettersi col pensiero!
Amy esitò, fissando un po’ intimidita l’imponente Alfa. Aveva sempre avuto problemi a esporre un argomento di fronte a più persone, non a caso, detestava le interrogazioni scolastiche quasi quanto i membri della famiglia Volturi.
- La presenza di almeno una femmina in due o più branchi diversi rende possibile la comunicazione – ripeté. – A patto che le femmine siano trasformate. Più si allontaneranno l’una dall’altra, più la connessione si indebolirà, fino a sparire. Almeno… con i Figli della Luna funziona così…
- Bene, ecco un mistero svelato – commentò soddisfatto Sam. – Qualcuno a dire il vero aveva già avuto dei sospetti, ma, essendo Leah e Nadie le prime femmine mutaforma della storia Quileute, non potevamo basarci su certezze assolute.
Jared scompigliò affettuosamente i lunghi capelli della compagna di branco: - Allora servi a qualcosa, eh, Quattrocchi? Non sei solo un’inutile zavorra Mangiabacche mandata dall’Inferno per tormentarmi…
- Non metterei la mano sul fuoco riguardo l’ultima affermazione, Jerry – replicò l’altra sarcastica, gettando occhiate apprensive verso il bosco. – I mocciosi non sono ancora tornati…
- Sono certo che stiano bene – provò a rassicurarla Billy. – Ci fossero stati problemi, qualcuno avrebbe lanciato l’allarme.
La ragazza si morse il labbro dubbiosa, riducendo a due sottili fessure gli occhi scuri e obliqui dietro le spesse lenti tonde: - Sam… sarei più tranquilla se potessi controllare…
Il leader del branco Uley annuì con fare comprensivo, così la giovane mutaforma si tolse gli occhiali, affidandoli a Jared, strizzando le palpebre non appena si voltò in direzione della quindicenne dai capelli rossi: - È stato un piacere, Amy, spero tornerai presto.
- La cosa è reciproca – sorrise la ragazzina, osservando la bella Quileute rimuovere rapidamente la canotta verde e sbottonare i pantaloncini mentre correva in direzione della fitta boscaglia.
La trasformazione fu rapida ed elegante: un’imponente lupa dal pelo color marrone scuro, simile al cioccolato fondente, sparì tra la vegetazione con un paio di lunghissimi balzi.
Billy abbozzò un sorriso: - Credo che i giovani del branco abbiano trovato una seconda madre. Raramente ho visto un istinto di protezione forte come quello di Nadie.
- Io credo che spesso esageri – borbottò Paul. – Voglio dire, saranno dei mocciosi ma sono comunque dei guerrieri mutaforma, nati per combattere avversari come i vampiri. Non sono dei cuccioli di labrador che bevono ancora il latte e si reggono a malapena sulle zampe…
Sam assunse un’espressione intenerita: - Penso che qualche anno fa avrei condiviso la tua opinione… ma da quando sono diventato padre, posso dire di capire il suo punto di vista.
- Questo significa che tra meno di otto mesi mi trasformerò in una specie di chioccia rompipalle e apprensiva? – inorridì il giovane Lahote, beccandosi un pugno sul braccio da parte di Jacob.
- Nah, secondo me resterai il solito idiota. Ma te lo meriteresti per aver messo incinta la mia sorellina.
Prima che l’altro avesse il tempo di replicare qualcosa, Jared si frappose tra i due, giocherellando con le stanghette degli occhiali di Nadie: - Avete scoperto qualcosa dai Cullen, riguardo il vampiro che abbiamo fiutato nel nostro territorio?
- Oh, sì! – esclamò Seth. – Come previsto, non si tratta di una loro conoscenza, ma Alice ha avuto una visione che potrebbe fornirci una pista: ha visto un piccolo clan rintanato in una grotta segreta al limitare dei nostri confini, inoltre, c’è un individuo solitario, una femmina, in avvicinamento. Non l’ha vista in faccia, ma ci ha descritto una persona alta, con i capelli rossi, vestita di nero e con una specie di fiala appesa al collo.
- Suppongo non si sappia nulla riguardo l’ubicazione della grotta… - rifletté Sam. – Beh, vorrà dire che scandaglieremo i confini da cima a fondo. Direi di cominciare subito, ci aspetta un lavoro piuttosto lungo. Amy… temo che dobbiamo salutarci, per oggi, ma speriamo tu abbia voglia di farci visita presto.
- Ho tutti i pomeriggi liberi da lunedì a venerdì – rispose la rossa. – Liv e Juls studiano, quindi la mia alternativa è uscire o fare i compiti per le vacanze…
- I compiti puoi portarli anche qui – sorrise Seth. – Perché non vieni anche domani? Cioè… può venire anche domani, Billy?
Il capo della riserva annuì con fare benevolo: - Può venire ogni volta che vuole.
- Allora… a domani – balbettò la ragazzina, contenendo a fatica l’entusiasmo. Salutò i mutaforma facendosi abbracciare a turno da ognuno di loro: Sam le diede la sensazione di essersi appena stretta a una montagna, mentre con Jared le parve di serrare le braccia minute attorno al tronco di un albero alto e affusolato.
Paul, dopo averla stretta a sé, le posò anche un rapido bacio sulla guancia, salutandola con un: - Ti aspettiamo domani, piccoletta.
Le gote della ragazzina divennero bollenti, esattamente com’era accaduto qualche ora prima in spiaggia, così cercò di mascherare l’imbarazzo stringendosi a Jake, il quale promise di tornare entro due ore per riportarla a casa.
Infine, scambiò un lungo abbraccio con Seth, permettendogli di affondare il viso nella sua chioma vermiglia e scompigliata. La superava in altezza di quasi venti centimetri, dandole modo di poggiare comodamente il volto contro la sua spalla robusta.
- Mi dispiace per com’è andata dai Cullen… - sussurrò Amy, serrando forte le dita sulla stoffa della sua lunga canotta. - Non volevo spegnere il tuo entusiasmo…
- È tutto a posto. Magari la prossima volta andrà meglio. E in ogni caso, non preoccuparti, non sei obbligata a trovare simpatici tutti i miei amici…
La situazione aveva un che di dolce e strano allo stesso tempo: Amy conosceva quei ragazzi da neanche un giorno, eppure percepiva un legame piuttosto forte che la univa a loro, quasi fossero tutti suoi amici di vecchia data, separati da lei per qualche anno e, finalmente, ritrovati.
- Ehm, ehm, a qualcuno serve una stanza?
La voce di Jared portò i due giovani licantropi a separarsi, non prima però di essersi scambiati a vicenda due baci ai lati del volto. Con un paio di falcate, Seth raggiunse rapidamente i compagni, che accelerarono gradualmente l’andatura, spogliandosi e trasformandosi nel giro di una manciata di secondi.
Ness osservò divertita la reazione lievemente imbarazzata di Amy alla vista dei fondoschiena dei cinque ragazzi, poi inforcò gli occhiali di Nadie che le aveva affidato Jared e, con le braccia tese in avanti, barcollò verso la casa dei Black, domandando: - Come ti è sembrato il tuo primo pomeriggio con i cugini mutaforma?
La rossa si strinse nelle braccia, scavando due graziose fossette nelle guance pallide: - Sai… forse ti sembrerà strano, ma mi sono sentita fin da subito… in famiglia. Non… non avevo mai provato una sensazione del genere con persone estranee…
- Io, a dire il vero lo trovo comprensibile – sorrise Billy, invitandola con un cenno a seguirlo. – Intanto che aspettiamo Jake, ti andrebbe di entrare da noi a bere qualcosa?





***
Angolo dell’Autrice: Lo so, questi due capitoli sono stati lunghi e pesanti, ammetto che detesto i cosiddetti “capitoli di passaggio”, in cui vengono presentati i vari personaggi (che qui tra l’altro sono numerosissimi). Spero davvero di non avervi annoiati.
Probabilmente, chi ha letto “Milady” avrà drizzato le orecchie quando è apparsa Emma e quando è stata nominata Clary. E forse anche più avanti, quando Alice ha parlato della sua visione… e sì, sono entrati in scena i Cullen.
Iryn è un personaggio della mia amica Marina94.
Ringrazio Horse_ per aver inserito la storia tra le Preferite, Magaskawee per averla messa tra le Seguite e bellaswan_edwardcullen per avermi lasciato un commento lo scorso capitolo (primo commento ricevuto in questa storia). Ve l’ho già detto in privato ma lo ripeto, mi avete dato una gioia, visto che pensavo che la storia non piacesse a nessuno.
Grazie anche a chiunque si sia fermato a leggere arrivando fino in fondo.
PICCOLO AVVISO: Nella mia storia, come ho opportunamente inserito nella sezione “Tipo di coppia”, esplorerò diversi tipi di relazioni e orientamenti sessuali, come faccio in quasi ogni mio racconto. Pertanto, a chiunque si senta infastidito/a da questo fatto, consiglio di smettere di leggere.
Nella saga ci sono state presentate soltanto coppie etero (a meno che la memoria non mi inganni), spero quindi che i lettori non ci trovino nulla di male se, oltre a quelle, ne inserirò qualcuna di tipo diverso, di cui sì, faranno parte anche un paio di personaggi già esistenti.
E, ancora, sì, la questione della connessione tra branchi grazie alle femmine è una mia invenzione, spero la apprezziate perché mi servirà più avanti.
Ah e, ehm… dal prossimo capitolo si entrerà nel vivo dell’azione e quindi nessun personaggio sarà più al sicuro. Spero non mi odierete troppo (sì, mi odierete, ma pazienza).
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va, alla prossima!

Tinkerbell92
  
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