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Autore: riccardoIII    25/03/2018    8 recensioni
Questa è la storia di Sirius Black, dei Malandrini, di una generazione cresciuta nella guerra e che ha fatto la guerra. Questa è la storia di un bambino che diventa uomo, passo dopo passo, scelta dopo scelta, fino ad arrivare a un momento della sua vita in cui tutto cambierà, per l'ennesima volta, quella più importante. Fino a giungere alla Chiave di Volta.
"-Sirius Black, è un piacere conoscerti-
-Io sono James, e non credo che i cognomi siano importanti, tantomeno tra amici; e dimentica pure tutte quelle manfrine. Non sono mica tuo nonno, io-
Sirius sghignazzò apertamente sedendosi di fronte a lui.
-E così, io e te saremmo amici?-
-Io e te, mio caro Sirius, saremo amici. Me lo sento che sei un tipo forte-"
Rating e avvertimenti sono relativi a scene di maltrattamento di minore e di guerra.
I personaggi appartengono a J. K. Rowling; scrivo senza scopo di lucro.
Genere: Angst, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlus Potter, Dorea Black, Famiglia Black, I Malandrini, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Chiave di Volta - Other Voices'
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Prima, aveva sentito il puzzo del tradimento.

Dopo l’urlo che aveva lacerato la Sala Grande, la McGrannitt si era affrettata al tavolo dei Grifondoro e aveva sollevato una Mary evidentemente sotto shock quasi di peso dalla panca. I Malandrini e Lily si erano affrettati a seguirla fino all’Infermeria, mentre tutto attorno a loro esplodeva il brusio di centinaia di ragazzi intenti a commentare la scena a cui avevano appena assistito. Sirius si era accorto della presenza di Preston Jordan dietro di loro solo quando l’aveva visto ai piedi del letto su cui la McDonald era stata fatta accomodare.
Madama Chips, per una volta, non fece troppe storie sul numero elevato di persone assiepate al capezzale della sua paziente. Si limitò a lanciare qualche incantesimo diagnostico su Mary prima di porgerle una tazza fumante che aveva tutta l’aria di essere una pozione calmante; la Grifondoro non aveva più urlato, né aveva pianto, anzi: i suoi occhi erano rimasti terribilmente inespressivi e la sua bocca non si aprì nemmeno per rispondere ai mormorii sommessi con cui Lily tentava di riportarla al presente. La Professoressa di Trasfigurazione rimase lì con loro fino a che non le fu assicurato che la situazione era tranquilla, e stranamente non fece alcuna domanda su quanto era accaduto, ma quando cercò di andare via per adempiere ai suoi doveri di insegnante Mary finalmente si riscosse dal suo torpore.
-Professoressa, la prego. Mi dica qualcosa- sussurrò con voce flebile, gli occhi tanto timorosi da non riuscire nemmeno a fissarsi sull’austera figura della donna ferma con una mano sulla maniglia della porta.
-Mi dispiace, McDonald, ma non ho alcuna notizia da riferirti. Sono sicura che il Preside stia tentando di mettersi in contatto con qualcuno del Ministero per avere informazioni più affidabili di quelle che può fornirci il Profeta-
-Ma… I miei genitori…-
Lo sguardo solitamente affilato della loro Capocasa divenne improvvisamente più dolce.
-Le prometto che appena scopriremo qualcosa sarà la prima a saperlo, signorina McDonald. Ora i miei studenti mi attendono, non è vero signor Jordan?-
Le orecchie del ragazzo avvamparono mentre lui arrossiva a testa bassa; lanciò uno sguardo a Mary prima di raggiungere l’insegnante di Trasfigurazione, ancora ferma sulla soglia.
-Mi sembra che anche lei, signorina Evans, abbia una lezione tra pochi minuti. L’aula di Antiche Rune è piuttosto lontana da qui, farebbe bene ad affrettarsi. Mi aspetto di vedervi tutti in aula per la lezione di Trasfigurazione, signori-
E così con Mary rimasero solo i quattro Malandrini, scrutandosi a vicenda in preda all’ansia per cercare di capire cosa fosse successo senza turbare la ragazza che se ne stava sdraiata ad occhi chiusi, evidentemente sveglia ma altrettanto evidentemente poco desiderosa di parlare. Sirius non aveva la più pallida idea di cos’era accaduto, e evidentemente non era l’unico a non sapere. Da ciò che fino a quel momento aveva potuto intuire Mary era convinta che i propri genitori fossero rimasti coinvolti nell’attacco allo Spitalefield’s Market, ma non sapeva il perché. Almeno non fino a quando la porta dell’Infermeria si aprì di nuovo per lasciar entrare un sorridente Silente e Mary si sedette di scatto sul letto.
-Signorina McDonald, vedo che sta meglio-
-Signore, la prego…-
Silente alzò una mano per interrompere le suppliche.
-Non ha motivo di turbarsi, signorina. Ho contattato il Ministero della Magia per avere notizie certe. Tra le settantadue vittime dell’attacco dei Mangiamorte non compaiono i nomi dei suoi genitori-
La mano di Mary libera dalla stretta di Remus salì a soffocare un singhiozzo mentre il sollievo distendeva i suoi lineamenti terrorizzati; Sirius vide distintamente un bagliore illuminare gli occhi del Preside.
-Il vostro splendido negozio di cappelli, purtroppo, è andato distrutto, ma gli Incantesimi di protezione che aveva provveduto a lanciare sulla vostra casa e su quelle dei vostri vicini hanno salvato molte persone, signorina McDonald. È stata molto brava-
Le guance di Mary presero colore a quel complimento, ma questo non le impedì di proseguire per a sua strada.
-Dove si trovano i miei genitori adesso?-
-Sono al San Mungo, insieme a tutti gli altri sopravvissuti. Ho chiesto che non vengano Obliviati almeno per il momento, considerato che non sono semplici Babbani, ma la scelta definitiva rimane sua. Il Ministero può fare in modo che questo spiacevole episodio scompaia dalle loro menti-
-Sono feriti? Posso raggiungerli?-
-Suo padre ha una lieve scottatura alla gamba, sua madre è praticamente illesa. È libera dalle lezioni per quest’oggi, credo dovrà parlare con i suoi genitori della loro sistemazione momentanea. Se vuole, sono in grado di provvedere affinchè si stabiliscano in un posto sicuro almeno per le prossime settimane-
Finalmente le spalle della ragazza si rilassarono.
-La ringrazio, Preside, credo che consiglierò loro di rifugiarsi dai parenti di mia madre in Scozia per qualche tempo-
-In questo caso mi assicurerò personalmente che vi venga recapitata una Passaporta, in modo che possa accompagnare i suoi genitori direttamente dall’ospedale a casa di sua nonna. Mi aspetto che lei ritorni a scuola prima di cena, signorina-
Mary produsse un sorriso piccolo e sghembo.
-Certo Professore, la ringrazio-
 
Sirius si accasciò stancamente al suo posto nell’aula di Trasfigurazione; erano solamente le nove e mezza, ma sembrava fossero passati giorni da quando aveva aperto gli occhi quella mattina.
Si passò una mano tra i capelli proprio nel momento in cui la McGrannitt entrava in aula, trascinandolo fuori dai suoi pensieri. James era accasciato accanto a lui, una pergamena sul banco e una piuma in mano, impegnato a disegnare qualcosa che lui non riusciva a distinguere. Il pericolo scampato per un pelo dai genitori di Mary aveva riaperto una voragine dentro Prongs, Sirius lo vedeva nella stretta ferrea delle sue dita sulla penna e nella smorfia corrucciata delle sue labbra. Un lampo di dolore puro attraversò la sua mente e, egoisticamente, Sirius non poté evitare di chiedersi quando avrebbe smesso di fare così tanto male. Quando sarebbe arrivato il momento in cui sentire le parole “mamma”, “omicidio”, “genitori”, “guerra”, “morti” non avrebbe scatenato una caduta nel baratro, ma solo quel tenue dolore nostalgico che tutti dicono venga col tempo.
-Sir?-
Sirius sbatté le palpebre e si ritrovò a fissare gli occhi nebulosi di James puntati su di lui.
Apprezzò molto che Prongs non gli chiedesse come stesse.
-Pensi che papà sia coinvolto?-
Un pugno di ferro colpì il centro del suo stomaco insieme alle parole del suo amico.
-Non… Non credo. Era in missione, no?-
Il pomo d’Adamo di James si abbassò e si alzò repentinamente.
-Non ci ha scritto per tranquillizzarci. In genere lo fa sempre-
-James, probabilmente non sa nemmeno cos’è successo. Se gli fosse accaduto qualcosa… Silente ci avrebbe avvertiti. Se è in missione non può avere contatti con…-
-E se invece la sua missione fosse stata proprio controllare quella zona? Magari c’era stata una soffiata sul luogo del prossimo attentato ed era stato mandato lì ad aspettarli. Se è rimasto… Se…-
James stava sibilando, Sirius dubitava seriamente che anche Remus e Peter, seduti accanto a loro, potessero aver udito le sue parole, eppure fu come se quelle parole fossero state urlate nel suo cervello col fragore di un Incantesimo. Non riuscì ad evitare di iniziare a tremare mentre il terrore gli paralizzava la mente.
Ma aveva fatto una promessa, giusto? Doveva tenere insieme i pezzi.
-Jamie…-
Per un attimo Sirius ebbe la certezza che se la Professoressa non avesse iniziato a spiegare l’argomento del giorno proprio in quel momento James gli avrebbe tirato un pugno.
Le lezioni della Capocasa Grifondoro erano notoriamente tra quelle in cui non prestare la massima attenzione significava accaparrarsi come minimo trenta pollici di compiti extra, se non una bella punizione. Sirius fu costretto dunque ad osservare James continuare a scribacchiare strane linee sulla sua pergamena, incurante di ciò che avrebbe dovuto ascoltare sulla sua materia preferita, senza poter intervenire in alcun modo sul suo flusso di pensieri negativi. Anche il resto della classe, attorno a loro, era molto più taciturno e attento del solito; notizie come quella dell’attacco dei Mangiamorte di quella mattina avevano come conseguenza di stroncare ogni velleità di vitalità negli studenti. Nessuno sollevava la testa dai propri appunti mentre la McGrannitt spiegava, nessuno sorrideva di sottecchi al suo compagno di banco. Distinguere chi lo facesse perché era terrorizzato da ciò che succedeva fuori dalle mura sicure di Hogwarts e chi per non mostrare sogghigni compiaciuti, be’, questa era un’altra storia.
Quando la lezione terminò James fu il primo a schizzare in piedi e lasciare l’aula, senza degnare nessuno di uno sguardo o una parola. Sirius potè riconoscere il lampo di dolore che attraversò gli occhi di Lily quando il suo ragazzo se ne andò apparentemente senza ricordare la sua esistenza, o quella di chiunque altro, e si affrettò a raggiungerla schivando i compagni che si affrettavano a raccattare i propri libri e alzarsi in piedi.
-Non farci caso- le sussurrò all’orecchio, posandole una mano sulla spalla, -Credo sia colpa mia. Sono stato indelicato con lui-
La Rossa di voltò a guardarlo e lui si stupì di quanto anche lei sembrasse, come tutti loro, infinitamente stanca e scavata.
-È preoccupato per Charlus. E questa cosa dei genitori di Mary, sai… Ha riportato a galla un po’ di fantasmi-
Lily deglutì e Sirius potè quasi vedere i suoi occhi diventare limpidi.
-Io non riesco ad aiutarlo, Sir-
Per un secondo la ragazza gli parve così autenticamente disperata, così esausta che non seppe cosa dirle per farla stare meglio.
Incurante del fatto che la classe fosse ancora piena di studenti che avrebbero commentato ogni loro mossa entro i trenta secondi successivi, degli sguardi astiosi e di quelli pettegoli, Sirius rafforzò la presa sulla spalla magra, troppo magra, di Lily e se la strinse contro, avvolgendola in un abbraccio.
-Non è colpa tua- sussurrò ai suoi capelli mentre lei si aggrappava alla toga della sua divisa, -Tu stai facendo ciò che puoi, sei l’unica che riesce a farlo sorridere. Se non avesse avuto te sarebbe stato perso e invece tu lo spingi ad alzarsi dal letto ogni giorno e a provarci. A volte non ce la fa, però ci prova. Ed è solo grazie a te-
Alzò lo sguardo e vide Remus osservarlo con un sorriso mesto in volto, mentre con Peter lasciava la stanza diretto alla prossima lezione. L’aula era ormai quasi del tutto vuota, ma Lily continuò a sussurrare.
-E tu, Sirius? Tu per chi ti alzi ogni giorno?-
Non aveva sollevato gli occhi, non l’aveva guardato in viso, e Sirius si chiese se l’avesse fatto per nascondere le proprie lacrime o per dargli modo di nascondere se stesso da lei.
-Per James- rispose tranquillo e il candore nel suo tono richiamò gli occhi verdi della ragazza sul suo viso.
-E ti basta? Voglio dire, lui ti basta così?-
L’indice della sua mano destra salì a raccogliere l’unica lacrima scivolata sullo zigomo sinistro di Lily.
-No. Ma è proprio per questo che devo alzarmi, no? Per aiutarlo a non essere così-
A quel punto lei fuggì di nuovo dai suoi occhi, quasi come se si vergognasse.
-Non hai mai… Mai voglia che ci sia qualcuno di diverso, per te? Qualcuno di più semplice… Che sappia darti quello di cui hai bisogno… Qualcuno da non dividere con nessun’altro, che si dedichi solo a te?-
Sirius le accarezzò i capelli con dolcezza, con un groppo pesante in gola che quasi gli impedì di parlare.
-A volte, si, l’ho desiderato. Ma poi… Tu la ameresti così tanto, la persona che hai descritto?-
Lily non rispose e Sirius non parlò più. Rimasero abbracciati nell’aula di Trasfigurazione vuota, in piedi in mezzo ai banchi, per gran parte dell’intervallo e lui non smise mai di passare le dita tra i suoi capelli fiammeggianti, nemmeno quando un’ombra scura si scostò dall’ingresso dell’aula e corse via.
 
Alle undici entrambi erano seduti ai loro posti nella classe di Incantesimi, in attesa del Professor Vitious. James, Remus e Peter li avevano preceduti, e a Sirius non era sfuggita l’occhiata indagatrice che il suo migliore amico gli aveva rivolto.
-Non credevo che te lo saresti perso-
Sirius si voltò verso James, evidentemente confuso.
-Credevo mi saresti corso dietro. Cosa ti ha trattenuto?-
Inevitabilmente il sopracciglio sinistro di Sirius si arcuò.
-Pensavo volessi rimanere da solo, per quello che era successo all’inizio della lezione. Credevo ce l’avessi con me-
James ghignò. Be’, quasi.
-E da quando sei così maturo? Soprattutto considerato ciò che stavo facendo e chi era coinvolto-
A quel punto la sensazione di essersi perso qualcosa per strada divenne fortissima.
-Che cosa diavolo potevi combinare di disastroso in mezz’ora? Hai affatturato qualche Serpeverde per sfogare la frustrazione? Non che mi dispiaccia che tu mi abbia risparmiato un cazzotto, ma…-
-Te ne sei dimenticato?!-
La voce di James era terribilmente stupita, anche se tenuta bassissima. Con tutto il rumore provocato dalle venti piccole cascate d’acqua Evocate nella stanza sarebbe stato impossibile per chiunque cogliere la loro conversazione, ma evidentemente Prongs voleva essere sicuro che nessuno li ascoltasse.
-Di cosa stai parlando, scusa?-
-Quando stamattina è stato Peter a ricordarlo credevo stessi fingendo per non farmi… Davvero non ti ricordi? Di nuovo?-
C’era una luce strana negli occhi di James, come se fosse meravigliato e, in fondo in fondo, un po’ felice. Che cosa poteva mai aver fatto per… ?
-Sono corso via per raggiungere Elijah- concluse James in un bisbiglio, e Sirius perse il controllo della sua cascata che cominciò a vomitare talmente tanta acqua da schizzare addosso a tutti i loro vicini e allagare il pavimento.
Un attimo dopo era tutto di nuovo sotto controllo, anche se Vitious lo fissava scandalizzato e la parte Serpeverde dell’aula se la rideva per il suo quasi-fallimento. Ma Sirius era troppo sorpreso dalla rivelazione di Prongs per rendersi conto di ciò che accadeva attorno a lui.
Si era dimenticato di Regulus, per due volte nello stesso giorno. Era così preso a pensare ai problemi di Mary, di James e di Lily, a crogiolarsi nel proprio dolore per Dorea e nella preoccupazione per Charlus, che aveva totalmente rimosso la questione del pedinamento di suo fratello.
E James era stato colpito dalla stessa rivelazione. Questa volta Sirius aveva messo la sua “nuova” famiglia davanti a quella “vecchia” senza che ciò gli pesasse, senza rendersene nemmeno conto.
Ancora stupefatto da se stesso, Sirius si schiarì la voce.
-Quindi… Cosa avete scoperto?-
James diede un colpetto alla propria cascata, che improvvisamente si ingrandì e centrò in pieno la bocca aperta in una risata sguaiata di Avery.
-Oh, mi dispiace, Professore, devo essermi distratto con tutte quelle risatine idiote!- proferì Prongs, con tanto di occhi da cerbiatto supplicante. Vitious, ovviamente, fu molto più che conciliante e invece di punire James sgridò i Serpeverde che deridevano Sirius per il suo errore.
-Nulla. Non si sono incontrati- gli bisbigliò all’orecchio James, lanciando al contempo uno sguardo di sfida a un furioso Mocciousus bagnato.
Sirius non potè evitare di pensare che, nonostante tutto, quella mattinata non fosse stata poi un totale buco nell’acqua. Alzò lo sguardo su Lily, seduta al solito banco in prima fila, e la trovò intenta a fissare James con le labbra dischiuse e gli occhi meravigliati pieni di calore.
Prongs, dopo quattro mesi, stava tornando da loro.
 
-… Quando sono arrivato nel passaggio non c’era nessuno, non di visibile almeno. Ovviamente mi sono tolto il Mantello prima di entrare, e allora Elijah si è mostrato: non era passato nessuno di lì. Continuerà a tenere d’occhio la Baddock e i suoi spostamenti, comunque, e vi posso giurare che il suo Incantesimo di Disillusione regge benissimo. Io sapevo dove cercare eppure non l’avrei mai notato se non si fosse rivelato lui-
Erano nel Dormitorio dei Malandrini, dopo cena; James, seduto sul pavimento con Lily stretta tra le braccia, aveva appena finito di raccontare loro cos’era accaduto quella mattina. Non avevano avuto un minuto per parlarne prima, così Lily, Remus e Peter erano rimasti nell’ignoranza per gran parte della giornata, mentre Sirius si era accontentato di quella frase sibilata da James durante Incantesimi.
James, tra l’altro, sembrava un po’ più allegro del solito; cosa piuttosto strana se si considerava il fatto che quella mattina c’era stato un attentato che aveva quasi portato alla morte dei genitori di una delle loro più intime amiche e che Charlus ancora non aveva dato notizie. Il modo estremamente naturale con cui aveva fatto accomodare Lily sulle sue gambe, la mano sicura e incurante di tutto il resto che stringeva quella più piccola di lei, ma soprattutto le braci che sembravano riprendere vita sotto la cenere nei suoi occhi…
Sirius si chiese se bastasse così poco per far rifiorire Prongs. Se fosse possibile che la cascata che aveva investito Avery, l’occhiata di sfida lanciata a Piton, la naturalezza ritrovata nel rapportarsi con Lily dipendessero solo e soltanto da una propria piccola dimenticanza.
E si sentì terribilmente in colpa, perché gli sembrava di aver costretto il suo migliore amico ad accontentarsi delle sue briciole. Quanto male doveva avergli fatto per arrivare al punto che anche solo rimuovere Regulus dalla lista delle sue priorità per una giornata fosse sufficiente a ridargli un po’ di quella serenità da troppo tempo perduta?
Quanto era stato cieco ed egoista fino ad allora se ogni giorno che passava si rendeva conto una volta di più di essere stato odiosamente manchevole nei confronti del fratello che aveva scelto e giurato di proteggere fino alla morte?
Quanto del peso che Prongs aveva perso, del sorriso che era sparito, dell’affetto che era mancato, delle occhiaie che gli cerchiavano gli occhi, dei segni di stanchezza sul suo viso, era colpa sua?
-Quindi di questa faccenda continuerà ad occuparsi Elijah?- chiese Remus, cauto, e l’occhiata di sottecchi che gli lanciò richiamò Sirius fuori dai suoi pensieri.
James annuì in risposta, prendendo tra le dita una ciocca di capelli vermigli e cominciando a giocarci. Dall’espressione che aveva Lily, Sirius avrebbe potuto giurare che si stesse trattenendo dal fare le fusa.
-E noi… Non facciamo nulla? Magari le prossime lezioni di Incantesimi del sesto potrebbero coincidere con ore buca per qualcuno di noi…- domandò Peter cercando di dissimulare lo studio attento del viso di Sirius che stava effettuando di nascosto. Secondo lui.
-Noi abbiamo già troppe cose di cui occuparci, abbiamo coinvolto altra gente proprio per questo. E, a proposito di cose da fare, chi andrà con Rem da Rosamund, stasera?-
-Io credo- fece Sirius, parlando per la prima volta con un tono calmo e misurato che lasciò basito Peter, -Che sarebbe meglio se Remus andasse da solo. Se qualcuno li beccasse potrebbero far finta di essere lì per studiare, magari per esercitarsi su quella roba che ha spiegato oggi la McGrannitt-
Remus lo guardò sorridendo.
-Tu non hai la più pallida idea di quello che la Professoressa ha spiegato oggi, vero?-
Sirius gli rivolse il dito medio con eleganza, e tutti scoppiarono a ridere.
-Non pensate che sia pericoloso che Moony se ne vada in giro da solo?-
-Non sarà nemmeno scattato il Coprifuoco, Remus avrà tutto il diritto di essere dove sta e dubito che qualcuno si azzarderebbe ad alzare la bacchetta contro di lui in pieno giorno- rispose Lily all’appunto di Peter, rivolgendogli un sorriso rassicurante.
-In più prenderà il mio Mantello, per sicurezza, e lo Specchio, così potremo comunicare con lui in caso di emergenza. La Mappa la terremo noi, in modo da monitorare continuamente la situazione. Se per te va bene, Rem, credo sia la cosa più logica da fare. Nel caso in cui il Mantello servisse davvero sarebbe impossibile usarlo in due, in pieno giorno. Siamo cresciuti troppo-
-E di sicuro da solo darò meno nell’occhio, certo. È la cosa più sensata-
 
Così Sirius e Peter scesero in Sala Comune insieme a Remus, che però alle sette si defilò fra le battute allusive dei suoi amici, e si sedettero accanto alle compagne del loro anno per svolgere i compiti.
Dopotutto anche loro avevano del lavoro da fare.
-Dove se ne andava Remus?- chiese Sarah china sul tema di Pozioni di Caroline. Sirius sbuffò una mezza risata.
-Ha detto di dover dare ripetizioni a qualcuno, ma non ha voluto dirci chi per evitare di essere preso in giro. Il che ci ha fatto supporre che si tratti di una ragazza, e dunque ci siamo sentiti legittimati a sfotterlo-
Lo sguardo di Caroline si puntò rapidamente su Sirius e lui non seppe se per accaparrarsi informazioni su cui montare un nuovo pettegolezzo o per vero interesse all’argomento.
-Remus esce con qualcuna?- domandò, quasi scioccata e sicuramente non troppo felice, spostando sulla spalla sinistra i capelli color melanzana.
-Non state ad ascoltare Sir, si diverte solo alle spalle di Remus. Non credo fosse quel tipo di appuntamento, si è portato davvero i libri dietro-
Lizbeth, rimasta in disparte fino a quel momento perché troppo intenta a passarsi lo smalto verde sulle unghie della mano destra, fissò Peter quasi incredula.
-Questo non significa davvero nulla, se non vuole far sapere che ha una ragazza è normale che si crei alibi credibili-
-Ma per quale ragione dovrebbe nasconderci che ha una ragazza? Insomma, non è mica una brutta cosa, mica ce la prenderemmo! E lui lo sa benissimo, visto come abbiamo reagito quando Lily si è messa con James. Insomma, guardaci, ci sfrattano praticamente dalla nostra stanza e noi non facciamo niente per impedirlo!-
-E comunque, Liz, mi sembri un po’ troppo informata sull’argomento. Dicci, forse anche tu ci nascondi il tuo nuovo ragazzo?- concluse Sirius con voce ammiccante. Lizbeth arrossì di botto.
-E anche se fosse?- rispose in fretta, sulla difensiva. Sarah ghignò.
-Credo solo che Sirius sia stupito del cambiamento di rotta. In genere ci ammorbi tutti con i racconti dei tuoi appuntamenti minuto per minuto. Insomma, sarebbe un bel cambiamento!-
Tutti scoppiarono a ridere, tranne Lizbeth. Tentò di mettere su un sorriso posticcio.
-Be’, forse alla fine è arrivato anche per me il momento di crescere, non trovate anche voi?-
-Ah-ah! Allora questa è una storia seria! E chi è che ti ha fatto mettere la testa a posto?-
La Grifondoro cercò di dissimulare il suo nervosismo e di temporeggiare contemporaneamente. Fortunatamente per lei il gruppetto fu distratto dalla persona che aveva appena attraversato il ritratto della Signora Grassa.
-Cosa state confabulando voi, senza di me?-
Sirius si voltò al suono della voce canzonatoria e un moto di sollievo istintivo lo investì.
Mary era tornata.
 
Remus tornò in Sala Comune ben prima che scattasse il Coprifuoco, quindi questa era ancora molto affollata, e si rifiutò categoricamente di rispondere alle domande insistenti di Sirius e alle occhiate valutative di Caroline; nonostante le notizie dall’esterno non fossero confortanti i Grifondoro erano piuttosto rumorosi, quella sera, probabilmente sollevati per lo scampato pericolo dei genitori di Mary. Tutti ebbero pacche sulle spalle e parole di auguri per la ragazza, che pareva ancora un po’ scossa ma sicuramente più serena di quella mattina.
James e Lily avevano fatto la loro comparsa con una mezz’ora di anticipo su Remus, tenendosi per mano e rivolgendosi sguardi adoranti. Appena aveva visto la sua migliore amica, però, Lily aveva abbandonato il fianco del suo ragazzo ed era corsa ad abbracciarla con forza; poi era stato il turno del Capitano di salutare Mary con un gran sorriso e le guance ancora piuttosto arrossate.
In teoria James e Lily erano rimasti in Dormitorio per tenere d’occhio la Mappa, con la scusa di ritagliarsi qualche momento solo per loro da impiegare in attività piuttosto intime. Considerando ciò che era accaduto quella mattina e l’apparente repentino cambiamento di personalità di Prongs, però, Sirius non era del tutto sicuro che la copertura fosse rimasta solo teorica. E le espressioni dei due parevano confermare le sue ipotesi, anche se aveva difficoltà a supporre che avessero davvero lasciato Remus allo sbaraglio.
Lanciò un’occhiata inquisitrice a Prongs, che rifuggì il suo sguardo come se fosse imbarazzato. E Sirius poteva giurare di aver visto James imbarazzato poche, pochissime volte da quando si conoscevano.
-E così quando ci si fidanza si mettono da parte gli amici per dedicarsi a ben altre occupazioni, eh?- insinuò lui, dando di gomito a Lily. Le guance della Caposcuola avvamparono.
-Stai rischiando che ti tolga punti Black, sappilo- gli rispose con quel cipiglio caratteristico delle sue vecchie ramanzine. Sirius le rivolse un’occhiata scettica e poi tutti scoppiarono a ridere, perfino Remus; lei parve quasi delusa da quella reazione.
-Lasciali perdere, tesoro. Sono solo invidiosi. Tu non hai perso un briciolo di credibilità, fidati-
Lily si scostò bruscamente dal braccio con cui James le aveva avvolto le spalle.
-Chi ha detto che ho perso credibilità? O Merlino, l’ho persa davvero?! È tutta colpa tua, James Potter!-
 
Dovettero aspettare che passasse la mezzanotte prima che la stanza si svuotasse; a quel punto rimasero solo i Malandrini, Lily e Mary e Sirius si alzò in piedi dal divano su cui era rimasto sdraiato nell’ultima ora.
-Be’, credo ci sia qualcosa da festeggiare. Ho ancora una di quelle simpatiche sigarette potenziate, nel mio baule, e credo sia il momento di farne buon uso. Chi viene con me?-
Remus protestò debolmente, sostenendo che non potevano permettersi distrazioni infrasettimanali, ma Mary era entusiasta e lo arpionò per un braccio, trascinandoselo dietro fino al Dormitorio del settimo anno.
-Allora? Dov’è?- fece la Cacciatrice quando si fu accomodata sul letto di Remus.
-Era solo una scusa, Mary! Per venire tutti qui senza destare sospetti- le rispose Lily, incredula che lei non avesse colto. James, nel frattempo, si dava da fare a sistemare le coperte sul suo letto sfatto. Sirius si rifiutò di indagare per il proprio benessere psichico.
-Ah, tutto qui?- il tono deluso di Mary lo distrasse a sufficienza.
-Oggi è stata una giornata interessante e abbiamo parecchie cose di cui parlare, ma prima dicci come stanno i tuoi-
L’espressione della ragazza divenne subito seria; si sistemò meglio contro la spalla di Moony, che ormai si era talmente abituato alla costante ricerca di contatto fisico di Mary che quasi non arrossiva più, e cominciò a raccontare.
-Stanno bene, per fortuna, ne sono usciti illesi. Appena sono diventata maggiorenne la prima cosa che ho fatto è stata sistemare gli scudi base sulla strada di casa mia, anche se non mi aspettavo davvero che reggessero ad un attacco in piena regola. Invece pare che i Mangiamorte non si impegnino poi troppo, almeno non quando danno l’assalto a luoghi completamente Babbani. I miei sono riusciti a fuggire dal retro quando hanno sentito le urla e le esplosioni, papà si è ferito nel tentativo di salvare il negozio ma fortunatamente la mamma ha avuto il buonsenso di portarlo via. Hanno cercato di abbandonare il quartiere ma alcuni Auror li hanno intercettati e portati al San Mungo-
Nonostante paresse tranquilla, la ragazza continuava a torcersi le mani e a Sirius fece quasi tenerezza.
-Ho deciso di impedire che venissero Obliviati, anche loro non volevano. Non mi sembra giusto. Li ho accompagnati con la Passaporta di Silente fino a casa di mia nonna; le abbiamo raccontato che c’è stata una fuga di gas nel ristorante accanto al negozio e che i danni per l’esplosione sono stati piuttosto grossi. Ha dato una pacca sulle spalle a tutti e ha detto che potevano restare lì quanto volevano, e che aveva messo abbastanza soldi da parte per aiutare papà a rimettersi in piedi. Poi ha cucinato per un esercito e mentre mi serviva i fagiolini mi ha chiesto se avevo intenzione di mettere la testa a posto, finalmente, e di dare una mano ai miei invece di bere e fare l’hippie tutto il santo giorno-
Risero tutti; Mary aveva già raccontato loro del fatto che sua nonna fosse convinta che lei fosse una drogata, invece che una strega.
-Si sono presi un bello spavento, eh?- le disse Remus con la sua solita voce dolce. Lei si strinse nelle spalle e si accoccolò contro il suo fianco come se fosse stata un gatto in cerca di coccole. Inutile dire che a quel punto il Prefetto restò pietrificato.
-Quello sì, ma alla fine è andata bene. Quello che conta è che siano vivi. La retta per quest’anno è già pagata, e spero di trovare un lavoro appena uscita da qui. Se la nonna ci darà davvero una mano riusciremo a cavarcela. Ma di sicuro non voglio che tornino a Londra; ho già detto loro di scegliere un qualsiasi paesino di non più di cinquemila abitanti disperso sulle montagne-
-Mary, non puoi essere certa che così…-
Lei guardò Lily con decisione.
-So che non significa necessariamente che saranno al sicuro, ma è il meglio che posso fare. Statisticamente i Mangiamorte tendono ad attaccare nei grossi centri, quando si accaniscono su cittadine o paesini è sempre perché vanno alla ricerca di qualcuno di preciso. Sono disposta a non vederli più, se devo mi terrò lontana, ma almeno non saranno nella città più bombardata da questa guerra-
Nel suo tono c’era qualcosa di definitivo e nessuno osò replicare; dopo qualche istante di silenzio fu proprio Mary a riprendere la parola.
-Quindi, voi cosa avete scoperto invece?-
James sospirò.
-Elijah purtroppo nulla, non c’è stato alcun incontro oggi ma comunque continuerà a tenere d’occhio la Baddock. Per quel che riguarda l’incontro con Rosamund…-
Remus colse il passaggio dell’amico e continuò.
-Le ho riferito quello che abbiamo scoperto sulla sorella di Tara e mi ha assicurato che Chase porrà molta attenzione a quello che succede tra i Corvonero. Ma anche lei aveva grosse notizie per me, ed è per questo che mi ha dato il libro col messaggio solo due ore dopo aver ricevuto la nostra convocazione. Aveva intenzione di contattarci comunque.
A quanto pare il nostro gancio nei Serpeverde si è rivelato utile quanto credevamo: quando è tornata in Sala Comune dopo la sua ronda con Piton, l’altro ieri, c’erano un sacco di studenti di settimo e quinto anno ancora svegli per i compiti. Lei stessa si è seduta accanto al fuoco per terminare il saggio di Aritmanzia e, guarda caso, Mulciber e Wilkies erano proprio accanto a lei. Prima che Piton chiedesse silenzio per potersi concentrare sul suo tema Wilkies ha detto qualcosa che suonava molto come “Roper ne ha un’altra”-
Un silenzio carico di ansia e stupore si diffuse nella stanza.
-Non significa niente. Non vuol necessariamente dire…-
James si stropicciò gli occhi con forza per non guardare Peter.
-No, non necessariamente. Ma è da quando Mary li ha trovati a pomiciare all’alba che non riesco a levarmelo dalla testa, e mettendo insieme i pezzi… Lizbeth che esce con qualcuno e non se ne vanta? Vi ricordate del casino che ha messo su quando quel Chris l’aveva baciata?-
-Invece non ha detto una parola su Roper. Nemmeno a noi che dormiamo nella sua stessa stanza- continuò Mary, sul viso un’espressione a metà tra la delusione e la rabbia.
-Ed è cambiata. Prima stava sempre appiccicata a Caroline, ad atteggiarsi e comportarsi da oca; ora invece a malapena la tollera. Per non parlare di come si è allontanata da noi- fece Lily senza distogliere lo sguardo dalle proprie dita intrecciate a quelle di James.
-Ma potrebbero essere solo casualità! Non possiamo certo…-
-No, Pete, non possiamo esserne sicuri. Ma non possiamo nemmeno rischiare di ignorare la situazione. È troppo vicina a noi, e scommetto la mia scopa che è stata scelta proprio per questo. I danni potrebbero essere enormi, ed è meglio essere previdenti-
Le parole “Vigilanza costante” lampeggiarono nella mente di Sirius mentre finiva la frase.
-Quindi come dovremmo comportarci?-
Remus guardò Worm, gli occhi illuminati da un bagliore quasi sinistro.
-Come se tra noi ci fosse un traditore-

 
Note:
torno dopo un mese, e giuro che è stato il meglio che potessi fare. Questo semestre per me è impossibile, ho tempo per scrivere solo il finesettimana quindi non so se potrò aggiornare più frequentemente di così.
Mary è una Nata Babbana, come sappiamo bene, e l'idea che i suoi genitori avessero un negozio di cappelli in uno dei mercati più belli di Londra mi affascinava.
Ah, ha proposito di Londra, ci sono stata in vacanza una ventina di giorni fa e, a parte le solite tappe obbligate per una fissata di HP come me, mi sono ritrovata senza volerlo a Wardour Street, la via del teatro dismesso in cui si riuniva l'Ordine prima della cattura di Dorea.
E niente, è stato un po' emozionante.
Tornando a cose che sicuramente vi interessano di più, la lezione di Vitious non è ovviamente sull'Evocazione dell'acqua (che si impara ben prima del settimo anno) ma sul controllo della cascata; non ci sono informazioni sui programmi del settimo anno, ergo mi sto inventando tutto di sana pianta, ma mi pareva plausibile che nel programma di Incantesimi ci fosse qualcosa per affinare la tecnica e tenere sotto controllo la propria potenza.
Della nonna di Mary e la sua convinzione che la nipote fosse una drogata rinchiusa in un centro riabilitativo se n'era parlato parecchio tempo fa (cap. 49).
La "tresca" tra Darrell Roper, già inquadrato tra i sospetti affiliati ai Mangiamorte da Chase (cap. 91), e Lizbeth Quirke, compagna di stanza di Lily e Mary, era stata svelata da Mary nello scorso capitolo.
Risponderò a recensioni e messaggi lasciati in sospeso entro oggi pomeriggio, grazie di aver letto!

 
   
 
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