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Autore: Nao Yoshikawa    28/03/2018    4 recensioni
Arrivata alla "Fairy Tail University", Lucy non ha idea di quel che troverà: caos, risse all'ordine del giorno, amicizie, inimicizie e, soprattutto, l'amore.
Natsu non è sicuramente il principe azzurro che tutte sognano, anzi, è più corretto dire che venga più disprezzato che altro.
I due, insieme ai loro numerosi amici e compagni, si ritroveranno a vivere avventure ed esperienze che... sicuramente non potranno mai dimenticare.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Mavis, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref, Zeref/Mavis
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Guai in vista

Lucy aveva l’impressione di avere la sfortuna attaccata al collo. Ogni volta che si presentava un’occasione di avvicinarsi a Natsu, ecco che andava tutto allo sfracello. Quella mattina era stata l’ultima a svegliarsi, trovando Levy, Charle e Wendy già a parlare. L’azzurra e la blu sembravano piuttosto entusiaste, contrariamente a Charle, tremendamente imbronciata e seccata.
“E’ stata la notte più bella della mia vita”, sospirò Levy con gli occhi sognanti. “E’ quello giusto. Io me lo sposo”.
“Aaaw, che cosa carina!”, fece Wendy. “Anche io credo che Romeo sia quello giusto!”.
La bionda sorrise, ancora assonnata.
“Sono contenta di sapere che almeno per voi è andata bene”, sussurrò.
“Oh, sei sveglia!”, fece l’amica.
“Tsk, per loro è andata bene!”, aggiunse Charle, arrossendo al pensiero di cosa fosse successo la notte prima. “Mi sento così stupida. Io e Happy abbiamo quasi consumato e… lui ha fatto cilecca”
“Povero Happy, non essere così dura”, come al solito Wendy prese le sue difese.
Levy alzò gli occhi al cielo.
“Mi spiace per quello che ha fatto Lisanna. Dio, eppure in genere è una ragazza così dolce”
“Dolce?! Praticamente ha quasi fatto ammazzare Natsu!”, fece tirandosi su. “Io e lui… stavamo per farlo… poi lei è arrivata e l’ha baciato. Ci siamo quasi picchiate, Dio, che disastro!”
“Forse dovreste chiarirvi”, suggerì l’amica.
“Non c’è niente da chiarire. Vogliamo lo stesso ragazzo! Tu andresti d’accordo con una che va dietro a Gajeel?”
“Emh… no. Effettivamente no”, ammise.
Lucy si fece cadere sul letto. Continuando per quella strada non sarebbero andati da nessuna parte.

Anche Erza si era appena svegliata, di ottimo umore. Quella nottata di sesso focoso aveva fatto molto bene alla sua autostima. Nel ripensarci, sorrideva come una stupida. 
“Ahi… ahi...”, si lamentò Cana, con addosso i postumi della sbornia. “Cosa è successo?”
“Buongiorno, bell’addormentata, ti sei ripresa?”, rise la rossa.
“Che cosa è successo?”
“Ah, niente di che. Tu e Bacchus vi siete ubriacati e … vi siete divertiti”
“ABBIAMO FATTO SESSO?!”, urlò sgranando gli occhi.
“Emh, no. Ma ci siete andati vicini. Qui quella che si è diverta parecchio è Mavis, si è imboscata con Zeref e alla fine hanno consumato”.
La diretta interessata stava seduta sul letto a gambe incrociate, con fare molto pensieroso. Non riusciva a smettere di pensare alla sua nottata di passione. Si sentiva così legata a Zeref, eppure lui era così lontano adesso.
“Su, su!”, Cana, che sembrava aver momentaneamente ritrovato l’energia, l’abbracciò. “Quand’è che vi rimettete insieme?”
“Non lo so. Ho la vaga impressione che ci vorrebbe un miracolo”.
Lisanna ascoltava la conversazione, senza però prenderne parte. Si sentiva ferita per ciò che era successo, malgrado la sua azione non fosse stata molto gentile. E, infatti, una delle sue amiche glielo fece ben presto notare.
“Oh, Lisanna, spero che Natsu non sia morto”, disse Erza. “L’hai messo in un bel guaio. E’ stupido, sì, ma di qui a fare una cosa del genere...”
“Beh, non mi interessa!”, esclamò lei. “Così impara, quell’idiota!”
“Va bene, va bene. Adesso però andiamo. Sicuramente Mira e Laxus vorranno parlare con tutti noi”.

Rogue aprì gli occhi lentamente. Nel momento stesso in cui fece ciò, tutti i ricordi della notte prima gli erano tornati alla mente.
La notte più bella della sua vita, che aveva passato con Sting, che adesso gli dormiva accanto.
Le sue guance si erano colorate immediatamente di rosso. Lui lo aveva fatto suo, lo aveva marchiato a vita, lo aveva stretto a sé, lo aveva voluto.
“E’ così bello...”, sussurrò senza neanche accorgersene. Il biondo si mosse nel sonno, aprendo poi gli occhi e sorridendo.
“Anche tu sei bello”
“S-Sting”, lo chiamò. “Mi hai sentito?”
“A quanto pare. Stai bene? Ti fa male da qualche parte?”
“Effettivamente credo che non potrò sedermi per un po’”, affermò arrossendo. “Però ne è valsa la pena”, sussurrò poi con malizia, attirandolo a sé.
Sorpreso, Sting ricambiò il bacio, avvertendo la piacevole sensazione della sua pelle calda sulla propria. Probabilmente avrebbero preso il controllo nuovamente se solo il biondo non si fosse sforzato di tirarsi indietro.
“Dai, adesso dobbiamo andare. Mi sa che non ci aspetta una bella giornata”
“Già”, sbuffò. “Lo credo anche io”.

“Mh… Ahi…. Ahi...”, Natsu si sollevò lentamente, avvertendo la schiena fare un male atroce. Ma dopotutto cosa si aspettava, aveva dormito sul pavimento!
Mettendosi seduto, si accorse di come Forsch e Lector, abbracciati, gli dormissero accanto.
Bacchus invece si trovava a qualche metro da lui, disteso a pancia in giù e con una bottiglia vuota tra le mani.
Erano davvero uno spettacolo pietoso, soprattutto lui, che aveva rischiato di farsi picchiare per una cosa che non aveva fatto.
Laxus uscì in quel momento, con uno sguardo severo.
“Hey, alzatevi”, ordinò. “Tutti in aula magna, adesso”
“Ma che cazzo...”, biascicò Bacchus. “Qui non si può neanche dormire! Oh, ciao Natsu Sei ancora vivo!”.
Lui borbottò qualcosa, per poi alzarsi.

In aula magna si respirava un’aria di noia e torpore. Tutti gli studenti erano indiscutibilmente stanchi a causa delle follie della notte precedente. Quando Natsu era entrato e aveva visto Elfman guardarlo con un certo istinto omicida, aveva deglutito a vuoto, raggiungendo il suo amico Happy e sedendoglisi accanto.
“Hey, Happy. Elfman ha parlato di me?”.
L’altro però aveva il cappuccio tirato sulla testa e piagnucolava.
“Sono un essere inutile”
“Se ti può consolare nemmeno io sono riuscito ad arrivare alla parte clou”
“E’ DIVERSO! TU NON HAI FATTO CILECCA. E’ IL MIO DESTINO, ACCIDENTI!”, esclamò aggrappandosi a lui.
Il lieve brusio fu interrotto quando, poco dopo, Laxus e Mira arrivarono. A prendere in mano la situazione fu proprio il primo, il quale pareva abbastanza nervoso.
“Bene, è un piacere vedervi tutti qui riuniti”, affermò con un tono assai poco gentile. “Ieri notte vi siete piuttosto divertiti alle nostre spalle. Sì, ci avete senza dubbio fregato. Io e Mira abbiamo convenuto che fosse necessario dare a tutti voi una punizione esemplare. Anzitutto, ripulirete il danno che avete fatto, visto che, come potete vedere, qui intorno è un disastro”.
Si udì un primo mormorio di dissenso.
“Oh, andiamo”, si lamentò Gray. “Odio pulire”
“E seconda cosa. Da questo momento in poi è assolutamente vietato il contatto fra i due dormitori se non durante le ore di lezione. Dalle ventuno in poi è off limits per tutti, e se prima potevo chiudere un occhio, adesso VE LO POTETE SCORDARE! Visto che non siete in grado di trattenere gli ormoni, ci penso io a mettere un freno!”
“Cosa?!”, fece Gajeel. “Questo non è giusto. Non ce lo puoi impedire”
“Posso eccome, invece. E’ inoltre assolutamente vietato far entrare gente esterna a questa università. Questo vuol dire che voi, Evergreen, Freed, Loki e Bixslow, dovete alzare i tacchi e andarvene!”.
Evergreen fu la prima a parlare.
“Ma sei completamente impazzito? Perché dovremmo andarcene? Siamo rimasti fin ora e...”
“Dovevate pensarci prima di crearmi tutti questi problemi!”, urlò severo. Il più affranto di tutti era però Freed. Non poteva andarsene adesso che era ad un passo dal separare quei due per sempre.
“E noi ci rifiutiamo!”, esclamò infatti.
“E io vi costringo”, gli rispose per le rime. “Adesso iniziate a pulire qui senza fiatare!”.
Tutti sapevano che quando Laxus si arrabbiava, non era saggio andargli contro. Mira lo osservò, facendo poi per andargli dietro, ma venendo prontamente fermata da Freed.
“Mira cara! Non mi hai più detto come è andato il tuo appuntamento con Laxus?”
“Eh? Ah, sì… bene, piuttosto bene”
“E hai pensato a quello che ti ho detto?”
“Umh”, lei distolse lo sguardo. “Ci ho pensato sì… non lo so, prima vorrei parlarne con lui”
“Mi raccomando, fa la scelta giusta!”, sorrise nervosamente.

 Natsu si massaggiò la testa. Non sapeva proprio da dove iniziare, tutto intorno era un vero e proprio caos.
Si era lasciato andare ad uno squittio assai poco virile quando aveva visto Elfman venirgli incontro.
“E-E-E-Elfman!”
“Mh”, borbottò lui, afferrandolo. “Non credere che io abbia dimenticato. Come hai potuto fare questo? Ti credevo mio amico!”
“Tu devi ascoltarmi. E’ stato tutto un fraintendimento, io stavo con Lucy, ma Lisanna è innamorata di me, quindi si è inventata quella cosa per mettermi nei guai, ma io non l’ho toccata, non la toccherei mai!”
“E perché dovrei credere ad un pervertito che adora infiltrarsi nei dormitori femminili?”
“Però devi ammettere che è divertente!”.
Capì solo in seguito di aver semplicemente peggiorato la situazione. Elfman fece per lanciargli un pugno, ma in suo aiuto arrivò Evergreen.
“Elfman”
“La mia donna!”, esclamò lui. “Dolce Evergreen, arrivo!”.
Dopodiché lasciò cadere il rosato a terra, il quale ringraziò la sua buona stella di essere stato risparmiato.
Subito dopo adocchiò Lucy e, senza esitare ulteriormente, si avvicinò.
“Lucy”, ansimò.
“Natsu! Oh, ma allora stai bene. Non sai quanto mi dispiace per quello che è successo ieri notte”, sussurrò lei distogliendo lo sguardo.
“Hey”, fece afferrandole dolcemente il viso. “Perché fai quella faccia?”
“E’… è solo che ho l’impressione di starti creando troppi problemi”
“Questo non è vero”, lui gli sorrise affabile. “Sono io che sono un casino totale. Spero che non ti dispiacerà stare con uno così”.
Lei alzò lo sguardo, sentendo il cuore battere forte.
“Stare con te? Intendi…?”
“Beh, cosa credi, che io voglia condividerti con qualcun altro? Certo che no. Ovviamente se lo vuoi”.
Le stava chiedendo di diventare la sua ragazza. Non era certamente la dichiarazione dei suoi sogni, ma era comunque perfetta. Annuì, con gli occhi lucidi.
“Io ne sarei davvero onorata”, sussurrò guardandolo dritto negli occhi. Lui ricambiò lo sguardo con la stessa intensità, donandole una carezza.

Nel vedere il suo amico così felice, Happy non poté far altro che deprimersi di più, mentre passava la scopa sul pavimento.
“Aiuto… con che coraggio lo dirò a Lily? Con che coraggio guarderò Charle? Ho perso per sempre la mia occasione di fare qualcosa, ma perché sono così imbranato?”.
Un’ombra dall’aura oscura gli comparve alle spalle. Happy si girò piano, immaginando già molto bene chi fosse.
“Lily? Lily, ciao! Come va?”, domandò nervoso. Ma il corvino, per tutta risposta, gli lanciò un pugno.
“AHI! MA SEI IMPAZZITO?”
“Ah, io sono impazzito? O forse tu che ti sei fatto scappare l’occasione?”
“Mi dispiace, ma tu non puoi assolutamente capire! Io ero lì… lei era su di me, io l’ho toccata e… e… solo così ho raggiunto l’orgasmo. E’ STATO UMILIANTE”
“Ah”, alzò gli occhi al cielo. “Mio Dio, sei senza speranza!”
“No, no!”, esclamò aggrappandosi alla sua gamba. “Ti prego, non perdere le speranze con me, tu sei la mia unica salvezza, non rinunciare!”
“Va bene, ho capito!”, sbottò. “Allora vieni nel mio dormitorio più tardi. Vedo di insegnarti qualcosa!”
“Oh, grazie Lily, sei un angelo”
“Sì”, sbuffò. “Lo so...”.

Cana puliva poco energicamente una parete con un panno, certa che di lì a poco sarebbe crollata. E poi, non poteva non pensare di essersi… lasciata andare ad atteggiamenti poco opportuni con un perfetto sconosciuto. E la cosa peggiore era che non ricordava niente di niente!
“Maledizione a me e alla mia passione per l’alcol”, sbuffò.
“HEY, BAMBOLA, ECCOTI QUI!”.
Si voltò, con gli occhi spalancati. Era Bacchus ad averla chiamata.
“B-B-Bacchus! S-sei tu?!”, esclamò agitata.
In genere gli uomini non le facevano né caldo né freddo, ma con lui era stranamente diverso.
“Ciao, ti sono mancato?”, domandò spavaldo. “E’ stata una bella serata quella di ieri, peccato non essere andati fino in fondo”.
La ragazza deglutì a vuoto.
“Sì, già. Un vero peccato. Umh. Mi aiuti a pulire qui, per favore?”
Era incredibile, si sentiva in difficoltà.
Accanto a lei, le sue amiche invece sembravano di tutt’altro umore. Erza si era gettata su Gerard, donandogli un bacio ricco di passione.
“Buongiorno”, salutò lui con malizia. “Mi sei mancata”
“Anche tu mi sei mancato”, sussurrò lei attirandolo a sé. “Ma come faremmo adesso che ci hanno vietato di vederci?”
“Ah, un modo si troverà”, fece lui accarezzandole la schiena. “Potrei impazzire senza di te”.
Lei sorrise, accaldandosi immediatamente. Dopo quella notte in cui tutte le sue fantasie erano divenute realtà, sentiva di non poterne più fare a meno.
“Gajeel!”, allegramente Levy andò incontro al chitarrista. “Ciao!”
“Ciao, principessa”, salutò lui, facendola arrossire.
“P-principessa?”, sussurrò. “Oh, questo soprannome mi piace molto. Volevo dirti che è stata una notte… wow… e… wow...”
“Sì, penso che sia il termine più adatto”, fece portandole una mano sulla testa. “Adesso dovremmo solo trovare il modo di stare insieme, visto che “Mister Supervisore incazzato”, ha deciso così”
“Non ti preoccupare, vedrai che troveremo un modo. Anche perché”, si indicò il corpo. “Non penso tu possa stare senza tutto questo”.
Gajeel allora deglutì a vuoto. Quella piccoletta si divertiva proprio a stuzzicarlo.
“Già… hai proprio ben capito”.

Per Juvia era strano camminare mano nella mano con Gray. Era una grande soddisfazione, questo sì, ma le faceva senza dubbio uno strano effetto. Il cuore le batteva forte standogli accanto, ed era totalmente persa.
Lyon li aveva guardati male per tutto il tempo. Non riusciva a credere, quei due si erano messi insieme, e lui era rimasto fregato!
Tremava per il nervoso, ma no, non si sarebbe lasciato andare ad una scenata come la sera precedente. A braccia conserte si avvicinò alla neo coppia, guardando negli occhi il suo acerrimo nemico.
“Oh-oh, guarda chi si vede. I traditori”, proclamò.
“Lyon”, lo chiamò Juvia. “Ciao”
“Non dirmi “ciao” come se niente fosse”
“Hey, rilassati”, borbottò Gray. “Cosa vuoi?”
“Cosa voglio io? Tu non hai idea di chi ti sei messo contro”, poi si inginocchiò. “Oh, mia dolce Juvia! Non rinuncerò a te così facilmente!”
“Ma… ma… io...”
“Eh, adesso basta! Fattene una ragione, lei ha scelto me”
“NOOO!”, urlò Lyon. “Tu non la meriti e io lo dimostrerò. Juvia, cambierai idea, te lo prometto!”.
La ragazza spalancò gli occhi sconvolta. Sapeva cosa volesse dire andare dietro a qualcuno senza mai arrendersi, ma lei non era mai arrivata fino a quel punto.
Gray sbuffò, trascinandosela dietro per un braccio.
“Stupido idiota. Spero davvero che non combini niente di strano, altrimenti lo uccido!”
“Gray, ma sei geloso?”-
Lui arrossì un attimo, per poi rispondere.
“Certo che sono geloso, sei la mia ragazza, che diamine!”.
La sua ragazza. Suona così bene.

Laxus si era pentito tante volte di aver accettato il ruolo di supervisore. Ma mai come quella volta. Era davvero impossibile star dietro a quei matti dei suoi compagni, lui non era in grado di mantenere l’ordine!
Mira gli era andato dietro, arrivandogli alle spalle.
“Laxus”, lo chiamò.
“Mira?”, rispose girandosi. “Ciao, emh… che succede?”
“Sono qui per parlarti”
“Se è per chiedermi di annullare la punizione sappi che non posso”
“No, non è per questo”, rispose abbassando lo sguardo. “Volevo parlarti di noi”.
A quel punto, l’attenzione del ragazzo fu completamente catturata.
“Di noi…?”.
L’albina annuì. Senza mai guardarlo in viso.
“Vuoi stare con me soltanto per divertimento?”, sussurrò con un filo di voce.
“Eh…? Stare con per divertimento? Ma cosa stai dicendo?”
“Sto dicendo”, a quel punto trovò il coraggio di guardarlo. “Se vuoi stare con me soltanto per del sesso facile, visto il tuo passato”
“Il mio passato? Non riesco a capire, quale passato? E poi, seriamente pensi che io  voglia stare con te per questo? Se stessi cercando del sesso facile, avrei chiesto a qualcuno che mi avrebbe detto “sì” senza pensarci due volte. Chi… chi ti ha detto una cosa del genere?”.
Lei si morse il labbro. Freed le aveva espressamente chiesto di non dirgli nulla, ma a quel punto cosa poteva fare?
“… Però prometti di non arrabbiarti”
“Non posso prometterlo. Parla”
“E’...”, sospirò. “E’ stato Freed...”.

“Ah, che diamine”, sbuffò Loki. “Ma io non me ne voglio andare, mi piace stare qui”
“Non preoccuparti, convinceremo Laxus in qualche modo”, lo tranquillizzò Bixslow. “E poi sarebbe triste… questo è il posto in cui ci siamo conosciuti”
“Ah… è vero, sì”, rispose nervoso. “D’altro canto, tu sei stato il mio primo amico qui”
“E’ questo che sono, un amico?”, domandò divertito, avvicinandosi.
“C-certo! Perché? Ho detto qualcosa di sbagliato?”.
Era arrossito di nuovo, senza riuscire a controllarsi. Tutto ciò era così umiliante, così strano. Non poteva un ragazzo provocargli quell’effetto. Bixslow scosse il capo, avvicinandosi sempre di più.
“Bix, cosa…?”
“Adesso mi hai trovato anche un soprannome?”
“E’ solo un diminutivo!”, fece nervoso. Voleva allontanarlo, ma allo stesso tempo voleva anche tenerlo vicino a sé.
“Sei maledettamente adorabile”.
Ancora più vicino. Di lì a poco lo avrebbe baciato, e la cosa peggiore era che non sarebbe stato in grado di scostarsi.
Qualche secondo dopo, accadde ciò che aveva previsto. Bixslow lo afferrò saldamente, tenendo il suo viso tra le mani in modo da tenerlo vicino a sé, baciandolo con impeto. Nel sentire le sue labbra sulle proprie, Loki spalancò gli occhi.
Un ragazzo lo stava baciando. Lo stava baciando, e non gli stava dispiacendo affatto.
Era accaduto ciò aveva sempre ritenuto impossibile.
Il loro magico momento fu interrotto da Laxus, il quale, furioso, era tornato indietro, seguito da Mira, che tentava di tenerlo a freno. 
“FREED! DOVE TI  NASCONDI, BASTARDO?”.
Il diretto interessato sgranò gli occhi.
“Emh… sì, caro Laxus?”
“Non chiamarmi così!”, urlò afferrandolo. “Cos’è che hai detto a Mira? Stai cercando forse di metterci contro?”
“Eh… io… io… no...”, balbettò, non sapendo assolutamente cosa dire.
“NON DIRE CAZZATE! Qual è il problema? Sei forse innamorato di lei? E’ per questo che lo fai? Brutto traditore che non sei altro”
“Non è di lei che sono innamorato...”
“E allora perché? Allora? Io ti consideravo mio amico, voglio sapere il perché!”.
A quel punto per Freed fu troppo da sopportare. Messo lì davanti alla realtà dei fatti, sarebbe stato inutile mentire. Così non riuscì più a trattenersi.
“E’ DI TE CHE SONO INNAMORATO DI TE, RAZZA DI IDIOTA!”.
Quell’affermazione lasciò Laxus completamente senza parole. Di tutto poteva aspettarsi, meno che quello. 
Ovviamente, la dichiarazione urlata da parte di Freed, non era rimasta indifferente a nessuno. Il ragazzo si staccò dalla presa del biondo, sentendosi umiliato e imbarazzato. Non era così che si era immaginato di rivelargli i suoi sentimenti. Lentamente indietreggiò, scomparendo poi con la coda tra le gambe.
Laxus era rimasto a fissarlo.
“Ah… tornate a lavoro voi… non c’è niente da vedere”.

“Oh, cavolo”, commentò Rogue. “Penso di sapere come Freed si senta”
“Già, ma a differenza nostra, non sono tanto sicuro che Laxus possa ricambiare”.
Lector si avvicinò all’amico, tamburellandogli su una spalla.
“Emh, Sting...”
“Cosa?”.
Davanti a loro, Yukino li guardava. Anzi, per essere precisi guardava il corvino come se avesse voluto ucciderlo.
“Sting”, lo chiamò. “Ebbene? Io pretendo una spiegazione”.
“Ah… giusto”, si schiarì la voce. “Yukino, mi dispiace ma… mi sono reso conto di provare dei sentimenti per Rogue”.
Quest’ultimo lo guardò sorpreso. Era stato piuttosto diretto, non se lo aspettava.
“C-che cosa?”, fece la ragazza. “Sting Eucliffe, spero che questo sia uno scherzo”
“Emh… no. Non è uno scherzo. Mi spiace, ma non posso continuare a stare con te, e poi io e Rogue abbiamo già consumato”.
Esageratamente diretto. Continuando così, si sarebbe fatto ammazzare.
“COSA?! TU MI HAI TRADITO CON LUI?!”
“Beh, non lo definirei tradimento e...”.
Prima che potesse finire di parlare, la ragazza gli lanciò uno schiaffo. Come osava trattarla così dopo tutto quello che insieme avevano passato?
“Sei un idiota, un idiota totale!”, commentò con disprezzo, per poi allontanarsi.
Il ragazzo si massaggiò la guancia, guardando poi Rogue.
“Però sei stato indelicato”, gli fece notare.
“Ah, ma insomma”, borbottò. “Da che parte stai tu?!” 

Lisanna era rimasta in compagnia di Mavis, sebbene chiamarla “compagnia” sarebbe stato esagerato. La bionda infatti sembrava troppo sovrappensiero anche solo per darle retta, e in quel momento lei si sentiva così arrabbiata. Natsu e Lucy sembravano più uniti che mai , e ciò era terribilmente doloroso per lei. Avrebbe voluto dimenticare, passare oltre, ma più ci provava e meno ci riusciva. Perché fra tutti proprio lui? E perché lui aveva scelto un’altra, dopo una vita passata insieme?
Non riusciva proprio a farsene una ragione.
“Hey, Mavis… cosa pensi che io possa fare? Dovrei tirarmi indietro? O continuare per la mia strada?”.
Lei fece spallucce.
“Così mi metti in difficoltà. Tu sei mia amica, e lo è anche Lucy. D’altro canto, Natsu è per me come un fratello. Non lo so cosa potresti fare. Sicuramente, continuare così non ti fa bene. Perché non provi a mettere da parte la tua rabbia?”.
Lisanna ci pensò su. Sicuramente, adesso che Natsu non si fidava più di lei, non avrebbe più avuto modo di avvicinarsi. Forse doveva tentare di rimediare, ma il pensiero di dover diventare “pappa e ciccia” con Lucy, le faceva storcere il naso.
“Ma certo!”, disse ad un tratto. “Non devo per forza mettere da parte la rabbia! Posso far finta! Così potrò stargli vicino e allo stesso tempo cercare di conquistarlo, per fargli capire che sono io quella giusta. Grazie, Mavis!”
“Ma veramente io non ho… oh, accidenti”, si lamentò.

L’albina si avvicinò quindi alle neo coppia, tentando di sorridere nella maniera più convincente che poteva.
“Ciao!”
“Ah!”, urlò Natsu. “Lisanna, ti prego, stammi lontana, se Elfman mi vede mi fa a pezzi”
“Non ti preoccupare per quello, gli dirò che è stata tutta colpa mia”.
Lucy la guardò. Che cosa stava cercando di fare?
“Perché adesso sei così gentile?”.
Lisanna sospirò.
“Mi sono resa conto di avere esagerato, non è stato un comportamento maturo. Per questo, voglio chiedervi… scusa. Non sono stata gentile, con nessuno dei due. Volevo chiedervi di mettere tutte le nostre divergenze da parte e cercare di ricominciare”.
Lucy si strinse al braccio di Natsu. Non era per niente convinta dalle sue parole, probabilmente aveva qualcosa in mente. Stava per rispondere, quando Natsu la precedette.
“Va bene!”, esclamò allegramente.
“V-va bene?!”, fece la bionda.
“Certo, ci ha chiesto scusa!”
“Ah, cambi idea facilmente, considerando che ti ha quasi fatto ammazzare!”
“Capisco che tu non ti fidi di me. Ma spero che potremmo diventare amiche”, propose lei.
Continuava a non essere convinta. Quello scemo di Natsu aveva accettato senza pensarci troppo, era veramente un ingenuo!
Annuì lentamente. Non l’avrebbe persa di vista neanche un istante.

“Ma io cosa ho fatto mai di male per avere degli amici così stupidi!”, esclamò Evergreen. “Stupido Freed e stupido Laxus!”
“Te ne andrai?”, chiese Elfman.
“Col cavolo che me ne vado! Qui non posso entrare i non studenti? Benissimo, ci iscriveremo tutti, così non potrà dirci nulla”
“Vuoi farlo davvero?”, domandò sorpreso.
“Pensi che me ne andrò dopo averti trovato?”.
Solo in seguito si rese conto di quanto effettivamente quella frase fosse smielata.
“No, cioè… volevo dire, volevo dire...”
“Va bene, Ever. Ho capito. Non c’è bisogno che con me ti nascondi. So che anche tu hai un lato fragile”, fece poggiandole le mani sulle spalle.
“Lato fragile, io?! Amh… è evidente?”.
Lui annuì, guardandola dolcemente.
“No. E’ un qualcosa che posso vedere solo io”.
Evergreen lo guardò negli occhi, arrossendo. Lui era in grado di leggerle dentro. Questo non era mai successo, con nessuno. Poi sorrise.
“Beh… sono contenta che sia tu”

Laxus era ancora sorpreso, e Mira, accanto a lui, non era di certo da meno. Si sentivano tutti e due un po’ stupidi, perché non avevano pensato ad una possibilità del genere.
“Freed...”, sussurrò. “Incredibile, come ho fatto a non accorgermene? Eppure i suoi segnali, adesso che ci penso, erano anche abbastanza chiari”
“Non è colpa tua, in genere non è la prima cosa a cui si pensa. Però adesso sappiamo perché mi ha detto di stare lontano da te. Per tutto questo tempo, lui ti ha amato in segreto. E’ una cosa incredibilmente triste. Forse dovresti parlargli”
“Io non ho niente da dire a quel traditore”
“E’ innamorato, Laxus. Capiscilo. Tu avresti fatto lo stesso per me”.
Non riusciva a crederci, come poteva difenderlo dopo tutto quello ce aveva combinato?
Mira aveva un cuore troppo grande, però effettivamente aveva ragione. Era pur sempre suo amico, malgrado giusto, abbandonarlo a se stesso non sarebbe stato giusto.
“E va bene, ci vado. Ma solo se dopo parliamo anche noi”
Lei annuì, sorridendo.
“Sono d’accordo”.


Dopo aver finito di finire, Happy si sbrigò a raggiungere Lily. Doveva ringraziare la sua buona stella che avesse deciso di non mandarlo letteralmente a quel paese.
Raggiunse il dormitorio del batterista. Quest’ultimo lo stava aspettando seduto sul materasso a gambe incrociate.
“Emh, è permesso?”, domandò.
“Certo, Happy. Dai, vieni”, gli fece segno di avvicinarsi.
“Amh, cosa dobbiamo fare?”
“Semplice, voglio testare la tua resistenza”
“Tu… vuoi fare che cosa? Ma Lily, tu sei un maschio, è diverso!”, esclamò arrossendo.
“Allora fai finta che sia una donna. O questo, oppure ti lascio così. Non credo tu possa fare pratica con qualcun altro”.
Happy deglutì a vuoto. Doveva mettersi a fare certe cose con lui? Non sarebbe stato strano, considerando il suo orientamento sessuale.
“E che cosa dovrei fare?”.
Lily lo attirò a se, costringendolo a sedersi a bloccandolo sotto di sé.
“Va bene, adesso chiudi gli occhi e fingi che io sia Charle. E… cerca… di… resistere...”.
Nel dire ciò si chinò sul suo collo, iniziando a stuzzicare la pelle con la punta della lingua.
Era una situazione quasi surreale, Happy stava permettendo ad un altro ragazzo di toccarlo, ma dopotutto Lily lo stava solo aiutando. Quindi chiuse gli occhi, cercando di ricreare, nella sua mente, l’immagine di Charle. E incredibilmente funzionò.
“Ma io sono già eccitato”, confidò.
“Bene, è questo il punto. Devi controllarti, altrimenti non arriverai mai fino in fondo. E. arrivato ad un certo punto, prendi tu il controllo, alle donne questo piace”, Lily sembrava davvero saggio da quel punto di vista. “Continua a tenere gli occhi chiusi”.
Dopodiché allungò una mano, sforando il cavallo dei suoi pantaloni. Happy sussultò. Stringendo le gambe.
“Lily, mi stai toccando...”
“Non sono Lily, in questo momento è la mano di Charle che ti sta toccando”
“Mmmh”, lui gonfiò le guance. Era davvero difficile tentare di controllare il suo corpo. Se davvero avesse avuto Charle davanti, le sarebbe saltato addosso senza pensarci due volte. Il fatto è che in quel momento dimenticò di star soltanto fingendo che fosse lì e, in preda ad una foga incontenibile, invertì le parti, portando Lily sotto di sé.
“Oh, audace Happy. E’ di questo che stavo parlando”
“Sono stato bravo?
“Molto. Sei così duro”
“AH, NON DIRMI COSI! M IMBARAZZI!”
“E’ più imbarazzante questo o il fatto di aver fatto cilecca?”
“… Touché”, sospirò, dimenticandosi di trovarsi corpo a corpo contro il suo amico. “Comunque immaginare non è la stessa cosa che provare. Però ammetto che tu sei un buon insegnante. Anche se tutta questa situazione è piuttosto strana”
“Tranquillo, alla fine diventerai un veterano”
“Già. Emh, non faremo mica sesso, vero?”
“Cielo, no. Tu hai bisogno di dominare, e se facessi sesso con me saresti senza dubbio il passivo”.
“MALEDIZIONE LILY, QUESTO NON MI AIUTA!”



NDA
Cose! Finalmente Laxus sa che Freed è innamorato di lui, Sting ha lasciato Yukino per Rogue, Natsu e Lucy stanno ufficialmente insieme. Tuttavia, Lisanna sembra non arrendersi, ma siccome Natsu è un ingenuo, decide di passare sopra tutto ciò che è successo. E poi c'è Happy, che fa pratica con Lily. Cosa non si fa per amore, vero?


   
 
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