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Autore: MissGolightly    29/03/2018    1 recensioni
Dieci anni dopo la battaglia di Hogwarts, Hermione Granger è andata avanti con la sua vita.
Vive a New York, ha un fidanzato e un ottimo lavoro. Nulla potrebbe sconvolgere il suo equilibrio.
Ma cosa succederebbe se improvvisamente la sua vita si scontrasse con quella di Draco Malfoy?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo Cinque
 
 
 
 
Se qualche settimana prima qualcuno avesse detto a Ginny Weasley che sarebbe arrivato il giorno in chi avrebbe chiesto aiuto a Draco Malfoy, sicuramente lei sarebbe scoppiata a ridere.
Era risaputo che tra i Weasley e i Malfoy non scorreva buon sangue, nonostante secondo il loro albero genealogico fosse imparentati.
Eppure, nonostante il brusco passato che li legava, Ginny aveva appena bussato alla porta del suo ufficio.
"Disturbo?" chiese aprendo leggermente la porta.
Draco la guardò stupito e le fece cenno di entrare. "Hai bisogno di qualcosa?"
"In effetti, sì. Vorrei chiederti un favore."
Draco chiuse la cartellina che stava esaminando e fece cenno a Ginny di sedersi, dandole la sua completa attenzione.
"Credi che sarebbe possibile organizzare una festa per Hermione?"
"Una festa?"
"Sì, una cosa semplice qui in ufficio. Harry e i miei genitori arriveranno sabato e il prossimo weekend c'è il matrimonio, quindi non c'è tempo per un vero addio al nubilato."
"E tu vorresti sostituire un addio al nubilato con una festa in ufficio?" chiese Draco perplesso.
"Ecco perché mi serve il tuo aiuto. I tuoi festini scolastici sono passati alla storia. Sono certa che sapresti organizzare una festa degna di questo nome" spiegò Ginny.
Draco parve rifletterci qualche secondo.
Ginny aveva ragione, le sue feste a Hogwarts erano passate alla storia tra gli studenti e inosservate tra i professori. Perfette, insomma.
"Va bene, si può fare. Puoi tenere Hermione lontana dall'ufficio domani pomeriggio?"
Ginny sorrise. "Credo di sì. Posso chiederle di accompagnarmi a scegliere il vestito per il matrimonio."
"Perfetto. Quando tornerete qui, troverete una festa."
"Grazie!" esclamò Ginny sorridendo. Stava per uscire dall'ufficio, quando si voltò nuovamente verso Malfoy.
Nella testa le ronzava una domanda, sempre la solita da quando era arrivata lì e aveva visto come si comportava con Hermione, ma non aveva ancora avuto il coraggio di farla. Eppure era una Grifondoro!
Prese un respiro profondo e si fece coraggio. "Tu la ami, vero?"
Draco sollevò lo sguardo verso di lei, indeciso su come rispondere. "Non intendo rispondere a questa domanda."
Ginny tornò sui suoi passi e si piazzò di nuovo di fronte alla sua scrivania.
"Sei innamorato di Hermione?" chiese di nuovo.
Draco la fissò per un attimo prima di rispondere, poi si rese conto che non poteva scappare. Ginny Weasley era una ragazza estremamente perspicace. Avrebbe potuto mentire ma lei avrebbe capito comunque.
"Non lo so, Weasley."
"Io credo di sì. Credo che tu sia innamorato di lei."
"Cosa te lo fa pensare?"
"Il tuo sguardo. È lo stesso modo in cui mi guarda Harry. È lo stesso sguardo che aveva Ron, all'inizio."
"All'inizio?" chiese Draco, improvvisamente curioso.
"Sono a casa loro da quasi una settimana e non c'è stata nemmeno una volta in cui lui l'abbia guardata come la guardi tu."
Draco abbassò lo sguardo e riprese a esaminare i documenti che stava guardando prima dell'arrivo di Ginny, solo per evitare il suo sguardo. "È solo una tua impressione."
"Credi di saperne più di me?"
"Credo solo che se tuo fratello non la amasse, non le avrebbe chiesto di sposarlo!"
"Sai, mi costa ammetterlo, ma credo si siano abituati l'uno all'altra. Quando ti abitui a una persona è difficile lasciarla. Senza contare che per il mondo magico è consuetudine sposarsi molto presto, quindi credo che Ron si sia sentito obbligato a chiederglielo" disse Ginny.
In realtà, appena Ron e Hermione avevano comunicato il loro fidanzamento, Ginny era stata sinceramente felice per loro. Aveva sempre considerato Hermione una sorella e non vedeva l'ora che lei facesse davvero parte della famiglia.
Anche quando aveva saputo che avevano anticipato la data, aveva comunque gioito. Certo, capiva che c'era sotto qualcosa ma era felice per loro.
Ma quando era arrivata a New York e aveva visto i comportamenti di suo fratello e della sua amica, la felicità era svanita.
Ginny ricordava ancora la prima volta che Ron aveva parlato di Hermione. Aveva scritto di lei in una lettera, durante il suo primo anno, definendola "secchiona e arrogante, ma anche simpatica e altruista". Leggendo la lettera, Molly Weasley aveva sorriso e aveva detto: "Credo che tuo fratello si sia preso una cotta!"
Per anni li aveva visti orbitare l'uno intorno all'altra, domandandosi quando si sarebbero decisi a dichiararsi. Quando finalmente era successo, era stata una gioia per tutta la famiglia.
"Obbligato?"
Ginny riportò lo sguardo su Draco. "Sai che io e Harry ci siamo sposati?"
Draco scosse la testa stupito. Era strano che la notizia del matrimonio di Harry Potter non avesse fatto il giro del mondo.
"Due anni dopo la battaglia. Abbiamo fatto una cerimonia intima, non volevamo giornalisti tra i piedi. Comunque, dopo il matrimonio, mia madre ha iniziato a dire a Ron che era assurdo che io mi fossi sposata prima di lui nonostante fossi più piccola. Credo che alla fine, Ron abbia iniziato a pensare che il matrimonio fosse la scelta più ovvia."
"Perché me lo stai dicendo?"
"Perché non sono così convinta che stiano facendo la cosa giusta" ammise Ginny.
Draco rimase a guardarla con il cuore che sembrava scoppiargli nel petto, e non sapeva nemmeno perché.
Poco importava se Ginny pensava che Hermione stesse facendo un errore. Lo stava facendo, non c'era altro da dire. Che senso aveva agitarsi?
"Cosa mi stai chiedendo, Ginevra? Perché se mi stai chiedendo di mettermi in mezzo, non posso farlo" disse Draco.
"Allora sei davvero cambiato. Il vecchio te non si sarebbe fatto scrupoli."
"Si, beh, il vecchio me non era abituato a mantenere le promesse."
 
 
La conversazione con Malfoy aveva fatto riflettere Ginny.
Quando aveva saputo che era il nuovo capo di Hermione, pensava di trovarsi davanti il vecchio Malfoy, egoista e arrogante. Invece, giusto il giorno prima, si era ritrovata a fare conversazione con un uomo completamente nuovo che sembrava tenere a Hermione più che a chiunque altro.
Più passavano i giorni e meno Ginny era convinta che Hermione e Ron dovessero sposarsi, ma non poteva di certo mettersi in mezzo.
"Sei silenziosa" constatò Hermione mentre uscivano dal negozio.
"Stavo pensando."
"A cosa?"
Ginny si fermò in mezzo alla strada, costringendo Hermione a fare lo stesso. "Sei sicura di volerti sposare?"
"Perché me lo chiedi?"
"Perché sta succedendo tutto un po' troppo in fretta e non è da te. Sei ancora in tempo per cambiare idea."
Hermione sbuffò e riprese a camminare. "Sono convinta di volermi sposare. Non cambierò idea all'ultimo minuto come in una di quelle pessime commedie che fanno al cinema."
Ginny la seguì senza dire altro.
Hermione le aveva chiesto come mai la stesse seguendo in ufficio, invece di andare a casa, e Ginny aveva trovato una scusa al volo dicendole che voleva mostrare il vestito a Martha. Solo quando arrivarono in ufficio, Hermione capì che Ginny le aveva mentito.
La piccola cucina in fondo all'ufficio era stata decorata con degli striscioni e al centro del tavolo c'era una torta. Tutti i suoi colleghi la guardavano sorridendo.
"Ma cosa...?"
"Non c'era il tempo di organizzare un addio al nubilato, ho dovuto arrangiarmi" disse Ginny.
"È perfetto" rispose Hermione con gli occhi lucidi.
Non avrebbe mai voluto un classico addio al nubilato con alcol e spogliarellisti. Una festa in ufficio era molto più nelle sue corde.
"Dovresti ringraziare il tuo capo. Ha fatto tutto lui" disse Ginny mentre Draco si avvicinava a loro.
"Ma l'idea è stata tua quindi non ho nessun merito" rispose Draco.
"Grazie a entrambi" rispose Hermione sorridendo.
Chi l'avrebbe mai detto che la sua migliore amica e il suo peggior nemico avrebbero organizzato insieme una festa per lei.
"Vado a posare questa" disse Ginny indicando la borsa contenente il vestito. Poi si allontanò dagli altri due.
Hermione e Draco rimasero un momento in silenzio, leggermente in imbarazzo, poi Draco disse: "Ovviamente ho partecipato al tuo regalo di nozze da parte dell'ufficio, però visti i nostri trascorsi ho pensato di aggiungere un piccolo regalo."
Poi prese una busta dalla tasca interna della giacca e la porse a Hermione.
"Non avresti dovuto" disse lei prendendola.
"Invece sì. Ho parecchie cose da farmi perdonare."
Lei sorrise. Questo nuovo Draco le piaceva, forse anche troppo.
"Cos'è?" chiese aprendo la busta.
"Un documento che ti autorizza a usare il mio aereo privato" disse Draco.
Hermione sollevò lo sguardo credendo che scherzasse. "Certo. Come se tu usassi mezzi di trasporto babbani."
"Infatti preferisco la metropolvere. Ma sai com'è, sono un ricco figlio di papà e pare che i ragazzini ricchi di New York abbiano tutti un aereo privato. Non volevo essere da meno."
"Beh, grazie per il pensiero, ma cosa dovrei farmene?"
"Potresti usarlo per andare a prendere i tuoi genitori in Australia."
"Tu come lo sai?" chiese Hermione perplessa.
"Muri sottili" disse semplicemente Draco.
Beh, in realtà non era del tutto vero.
 
 
 
Draco gettò un'occhiata fuori dal suo ufficio. Hermione stava parlando al telefono e sembrava piuttosto nervosa.
I preparativi per il matrimonio la stavano rendendo intrattabile, ma Draco non poteva biasimarla: sposare Ron Weasley avrebbe reso intrattabile chiunque!
“Già. Però intanto la Granger sposa Weasley. Mica te!”
Draco chiuse gli occhi sentendo per l'ennesima volta quella vocina fastidiosa nella sua testa.
Andava avanti da giorni, ormai. Lui cercava di dire a sé stesso che non gli importava se Hermione si stava per sposare, e la sua coscienza era sempre pronta a correggerlo.
Con un sospiro tornò ad occuparsi della causa di divorzio dei Fairchild, ma la sua attenzione durò ben poco.
Hermione aveva smesso di parlare al telefono e cercava di asciugarsi una lacrima senza farsi notare. Ma per Draco era impossibile non notarla. Tanto per cominciare perché la scrivania di Hermione era piazzata all'inizio dell'open space, proprio di fronte alla porta dell'ufficio di Draco.
E poi perché, da quando lavoravano insieme, Draco aveva iniziato a notare ogni piccolo movimento di Hermione.
Notava quando si grattava la fronte ogni volta che non capiva qualcosa.
Notava quando si spostava i capelli dietro l'orecchio se era imbarazzata.
Notava quando canticchiava tra sé e sé, se era felice.
Aveva persino iniziato a notare come cambiava il suo abbigliamento in base agli impegni della giornata: tailleur e capelli raccolti quando doveva andare in tribunale, una semplice gonna e camicia quando restava in ufficio.
Draco aveva iniziato a sentirsi un'idiota per essere stato in grado di annotarsi tutti quei dettagli.
Non essendo più in grado di concentrarsi, si alzò e uscì dall'ufficio. Hermione intanto aveva ripreso a lavorare come se non fosse accaduto nulla.
Draco le si avvicinò con calma. "Tutto bene?"
"Certo. Perché me lo chiedi?"
"Mi sei sembrata turbata."
"No. Sto bene" disse Hermione abbozzando un sorriso e continuando a lavorare.
Per tutto il giorno, Draco aveva guardato Hermione domandandosi cosa fosse successo. Ad un certo punto, nel pomeriggio, l'aveva vista parlare con Martha. Hermione sembrava di nuovo agitata e Martha l'aveva abbracciata sfregandole una mano sulla schiena in segno di conforto.
Alla fine della giornata, in ufficio erano rimasti solo Draco, Darryl e Martha. Hermione era appena andata via quando Draco decise di agire.
Si avvicinò a Martha, che si stava infilando il cappotto, e le chiese se sapesse cosa aveva turbato tanto Hermione.
Martha lo fissò per un attimo. "Capo, non so se posso parlarne. Sono cose personali."
"Vorrei solo sapere se posso essere d'aiuto."
Martha parve rifletterci un momento, poi disse: "E va bene. I genitori di Hermione vivono in Australia e con un preavviso così breve e visto che tra poco è natale, non sono riusciti a prenotare un volo."
"Quindi non verranno al matrimonio?"
Martha scosse la testa. "Purtroppo no."
Draco rimase in silenzio mentre Martha lo salutava e usciva dall'ufficio.
Non aveva mai fatto grandi gesti per nessuno, ma forse questa volta avrebbe potuto farlo.
 
 
 
"È un pensiero molto carino. Grazie" disse Hermione, tenendo lo sguardo basso per nascondere gli occhi lucidi.
"Figurati. Ma ora dovresti andare a divertirti. Credo che le tue damigelle stiano organizzano una gara di karaoke" disse Draco, indicando Ginny e Martha che armeggiavano con un vecchio stereo.
Poco dopo, le fecero segno di raggiungerla ma lei scosse la testa. "Sapete che non so cantare!"
"Non mi interessa. Sei la festeggiata" disse Ginny.
"Già, Granger. Sei la festeggiata" scherzò Malfoy.
"Ok, ma solo una canzone. E voglio un duetto, così non sarò l'unica a rendermi ridicola!"
"Va bene, ma scelgo io la canzone e con chi la canterai" disse Martha. Poi dopo un attimo di riflessione, disse: "Che te ne pare di Honeydukes?"
"Trovo assurdo che qualcuno abbia dato a una canzone il nome di un negozio di caramelle, ma in effetti è una bella canzone" disse Hermione facendo apparire il foglio su cui leggere il testo della canzone.
"E la canterai con..." iniziò Martha.
"Con il signor Morgan" concluse Ginny.
Tre paia di occhi scattarono verso Ginny mentre lei continuava a fissare Hermione.
"Non ho mai detto di voler partecipare" disse Malfoy.
Hermione si voltò verso di lui. "Nemmeno io, eppure lo sto facendo. Andiamo."
Poi lo trascinò per il polso fino al palchetto improvvisato allestito dalle damigelle.
Era furiosa con Ginny, per quanto cercasse di nasconderlo.
Sapeva che lo aveva fatto di proposito.
Honeydukes era una ballata romantica, una dichiarazione d'amore reciproca, e non era un caso che Ginny avesse deciso di farle fare quel duetto con Malfoy.
Soprattutto vista la conversazione della sera precedente.
 
 
 
"Dove hai detto che è andato Ron?" chiese Ginny facendo partire il film e prendendo in mano la ciotola con i popcorn.
"A cena con la squadra."
"Quindi siamo sole per tutta la sera" constatò Ginny.
Hermione annuì mentre rubava la ciotola dalle mani della sua migliore amica.
"Perfetto. Allora possiamo parlare" disse la rossa mettendo in pausa il film appena iniziato.
"Di che vuoi parlare?"
"Di te e Malfoy"
Hermione sbuffò scocciata. "Non c'è niente da dire."
"Sì, invece. Lui ti piace e tu piaci a lui."
"Non è vero" negò Hermione. Lei per prima sapeva che Draco provava qualcosa per lei, lui lo aveva ammesso. Ed era fin troppo palese che anche lei provasse qualcosa per lui. Ma questo, Ginny non era tenuta a saperlo.
"Non sono cieca. Vedo come vi guardate."
"Ginny..."
"Senti, Herm. La vita è tua e io non voglio mettermi in mezzo, ma dovresti riflettere bene."
"Non ho niente su cui riflettere." disse Hermione facendo ripartire il film.
Ginny rimase in silenzio, aspettando che Hermione si rendesse conto della cazzata che aveva appena detto. Cosa che effettivamente successe un attimo dopo.
Hermione mise di nuovo in pausa il film. "Ok. Mi piace. È attraente ed è completamente diverso dalla persona che era una volta. Ma non è la mia anima gemella. Ron lo è!"
"D'accordo" disse semplicemente Ginny chiudendo il discorso.
Ma chiunque conoscesse Ginny Weasley sapeva che non era così semplice mettere fine a una conversazione con lei.
 
 
 
Hermione lanciò un'occhiataccia a Ginny mentre porgeva il testo della canzone a Malfoy.
La odiava. E le avrebbe scagliato addosso uno schiantesimo prima o poi.
La musica iniziò a risuonare in tutto l'ufficio e poco dopo Draco, seppur titubante e totalmente a disagio, iniziò a cantare.
 
 
 
Al termine della canzone, Hermione si avvicinò a Ginny e la trascinò in bagno.
"Si può sapere che ti salta in mente?"
"Hai provato qualcosa mentre cantavi con lui? Mentre lui ti diceva quelle cose?"
"Lui non mi stava dicendo un bel niente! Stava solo cantando! Ma si può sapere che ti prende? Sembra che tu voglia farci finire insieme a tutti i costi" sbottò Hermione.
"Voglio solo che tu rifletta."
"Ma su cosa?"
"Su questo matrimonio. State facendo tutto troppo in fretta. Non credo che dovreste sposarvi."
"Ginny, ascolta..."
"No, ascoltami tu per una volta. Se sei sicura al 100% di voler sposare Ron, allora ti prometto che smetterò di mettervi i bastoni tra le ruote. Ma se hai anche solo il minimo dubbio, fai un passo indietro. Non credo che potrei perdonarti se lasciassi mio fratello all'altare."
 
 
Le parole di Ginny l'avevano fatta riflettere davvero.
Era stata sveglia tutta la notte a fissare il soffitto e a chiedersi se stesse facendo la cosa giusta.
Il fatto che lei provasse qualcosa per Draco non voleva dire che non provasse nulla per Ron.
Stavano insieme da dieci anni e anche prima di stare insieme, lui era sempre stato presente per lei. Aveva passato quasi tutta la sua vita a fianco a Ron.
E Draco invece? Lui era nella sua vita da nemmeno due mesi.
Provava qualcosa per il suo capo, non aveva senso negarlo. Ma non avrebbe mai rinunciato a Ron per una persona che era nella sua vita da così poco tempo.
Si girò su un fianco e guardò Ron, profondamente addormentato.
La settimana seguente lo avrebbe sposato e tutto sarebbe tornato al proprio posto, ne era certa.




Author's Corner:
Mi scuso umilmente per il ritardo! Purtroppo ho questo vizio pessimo di fare troppe cose insieme, quindi mentre scrivo questa ff mi sono ritrovata a scrivere una one-shot su James e Lily e a buttare giù le idee per i prossimi capitoli di It is you. E vi annuncio che, visto ciò che ho scritto in brutta copia fino a adesso, ne vedremo delle belle!
Cercherò di aggiornare un po' più velocemente (almeno per i prossimi 2/3 capitoli) perchè voglio arrivare in fretta alla data delle nozze di Hermione, quindi spero di pubblicare almeno un capitolo o due prima di Pasqua.
Piccola nota: la canzone Honeydukes (che significa Mielandia) esiste davvero. L'ho trovata per caso su youtube qualche anno fa e me ne sono innamorata :) è cantanta da Mary Kate Wiles e Joey Richter ed è tratta dal cortometraggio "I ship it" che vi consiglio caldamente di vedere!
Al prossimo capitolo!

 
   
 
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