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Autore: Lady Samhain    01/04/2018    2 recensioni
// Sesta parte della serie "La strada di casa"//
Dopo un anno di convivenza e a dispetto di tutti, Percival e Credence sono ancora insieme.
E, pare che nessuno dei due abbia intenzione di tirarsi indietro.
Un'altro anno per conoscere frammenti della loro vita, della loro storia e della loro famiglia.
Un 1931 vissuto attraverso frammenti sparsi, tutti diversi tra di loro, come le figure in un caleidoscopio.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La strada di casa'
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Tango

Sabato 14 marzo 1931


I sabati erano i giorni della settimana che Credence preferiva.

A marzo la temperatura era ancora fredda, ma le giornate erano già più lunghe, e questo bastava a metterlo di buon umore.

Erano passate da poco le sei, e dopo il pranzo con la famiglia di Credence, lui e Pecival avevano ancora un po' di tempo per fare una passeggiata.

Era una bella serata, con il cielo terso che sfumava l'indaco ed il violetto del tramonto sull'orizzonte fino al blu cobalto della volta celeste.

Avevano scelto una via alla moda ma non troppo trafficata.

Gettando un'occhiata di lato, Credence vide Percival camminare con qualcosa di simile ad un sorriso.

Avrebbe voluto chiedergli a che pensava ma decise che era meglio lasciare stare.

Tutta via Percival aveva quel sesto senso, per cui si voltò subito verso di lui, con uno sguardo leggermente perplesso come a chiedere "Che cosa c'è?".

Credence arrossì per il semplice fatto di essere stato colto in flagrante.

-Scusa. Ti fissavo perché mi sembravi felice-

Percival sorrise e lo attirò accanto a sé con un braccio attorno alla vita.

-Lo sono-

Credence sapeva che Percival non mentiva, soprattutto non su quegli argomenti.

In quelle due parole Credence sentì un'infinità di sfumature di significato, e tutte gli diedero i brividi.

-Andiamo a casa- decise all'improvviso -Non voglio dare scandalo qui in mezzo alla strada-

-Da quando ci preoccupiamo di dare scandalo?-

-Percival, tu sei un dipendente del Ministero della Difesa! Ed in ogni caso fidati, per quello che voglio farti daremmo molto scandalo anche se uno di noi fosse una donna-

Credence scorse un lampo negli occhi scuri di Percival, quella luce che gli diceva che aveva risvegliato il predatore che era in lui, e tra poco avrebbero "dato scandalo" anche solo per come Percival lo stava guardando.

-Bene. Cerchiamo un posto dove non dare nell'occhio e smaterializziamoci-

Oltrepassarono in fretta un paio di incroci prima di trovare quello che stavano cercando: un vicolo in ombra dove poter sparire senza violare lo Statuto di Sicurezza.

Era la parete esterna di un club, e le vetrate erano chiuse da pesanti tende di velluto bordeaux.

Mentre si allontanavano dalla strada principale si stavano avvicinando a quella che doveva essere il salone delle feste, perché sentirono della musica che aumentava di volume.

-La senti?- Chiese Credence.

-Certo che la sento. Non è male, sai? Ci avviciniamo per spiare?-

Forse non sarebbe stata la cosa più saggia da fare, ma Credence non avrebbe mai potuto dire di no ad una richiesta di complicità di Percival.

Invece di rispondere, sfoderò la bacchetta e coprì entrambi con un perfetto Incantesimo di Disillusione.

-Andiamo-

Si avvicinarono alla vetrata da cui il suono era più forte, proprio all'altro angolo dell'edificio, e lì rimasero in ascolto.

La tenda non permetteva di vedere all'interno, ma stavolta fu Percival a risolvere il problema ed a ritagliare un angolo semitrasparente solo per loro con il suo Incanto Perlucidum.

All'interno l'orchestra era composta solo da tre elementi che suonavano in quel momento: un violino, un flauto, ed una fisarmonica; l'ultima era uno strumento che Credence aveva visto solo nelle illustrazioni e che associava ai racconti di ambientazione gitana, per questo immediatamente si accese in lui il gusto per l'esotico.

Le note erano basse, diverse da qualsiasi cosa Credence avesse mai sentito in vita sua.

-Voglio provare quel ballo- decise.

-Si chiama tango-

Guardò Percival, sorpreso che lui lo sapesse.

-Credevo ti piacesse solo la musica classica-

-Ho imparato ad apprezzare le novità-

Forse a causa di ciò che stavano progettando prima che la musica li distraesse, o forse il tono di Percival era davvero malizioso, ma Credence si trovò a ridacchiare con le guance accaldate.

Tornò ad osservare i ballerini.

Le donne avevano abiti neri o rossi, dal taglio semplice fatto apposta per valorizzare i movimenti della danza, gli uomini invece avevano completi di stoffa satinata di colori scuri, tranne uno che sfoggiava un ardito grigio perla, in tinta con il vestito della sua dama.

Le loro movenze erano eleganti, eppure c'era qualcosa di misterioso e di accorato nella musica.

Le gambe si intrecciavano e le mani si cercavano in continuazione, come di persone costrette a lasciarsi che dovevano combattere per ritrovarsi e che non avrebbero mai smesso di lottare per stare insieme.

Era qualcosa di triste ma bellissimo.

Credence cercò la mano di Percival al buio.

Avrebbe voluto che quel ballo fosse per loro.

Avrebbe voluto esprimere quello che provava per lui muovendosi su quella musica insieme al suo compagno.

Nel buio, Percival si portò la sua mano alle labbra per deporre un bacio sulle nocche, accanto alla fede che gli aveva donato poco tempo prima.

-Lo vuoi davvero?- gli chiese Percival.

-Come?-

-Il tango. Ti piacerebbe?-

-Sì, ma come...? Oh, no, Percival!-

Troppo tardi: in barba a tutti gli statuti magici di segretezza, Percival aveva sfoderato la bacchetta ed era pronto con una piccola fiala di cristallo nella mano sinistra.

Credence sapeva che avrebbe dovuto provare a dissuaderlo, ma insomma, come poteva?

Percival era teso, concentrato, aveva quell'aria determinata che una volta Credence aveva temuto ma che con il tempo aveva imparato ad apprezzare.

Sembrava che Percival fosse pronto a lottare contro il mondo intero o a spostare una montagna, e tutto per regalare a lui una melodia.

Credence gli appoggiò una mano sul gomito, in attesa, ad osservare attraverso la vetrata i passaggi della musica.

Alla fine del brano, per un attimo l'orchestra non emise alcun suono.

Qualcuno dei musicisti guardò perplesso il proprio strumento, altri si guardarono tra loro, qualcuno dei ballerini si chiese "hai sentito anche tu?" ma nessuno trovò nulla da dire per spiegare quello strano fenomeno.

In fondo nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare che un mago statunitense avesse appena rubato il loro tango per donarlo al suo compagno, e che in quel momento i due stessero scappando via tenendosi per mano e ridendo, prima di smaterializzarsi insieme con uno schiocco.

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Nel Cerchio della Strega


Ragazzi, ma quanto è fottutamente epico il trailer de "I crimini di Grindelwald"?!

Io non vedo l'ora che rilascino qualche clip perché davvero non saprei come fare fino a novembre *sclero da fangirl mode on *.

Avevo voglia di aggiornare la storia ma nessun capitolo serio abbastanza revisionato (leggi presentabile) da pubblicarlo.

E quindi mi sono limitata a questa cosuccia in attesa di tempi migliori, con meno impegni, scadenze e più Percival e Credence per tutti.

Vi lascio questo per capire bene di cosa stiamo parlando a proposito di tango https://www.youtube.com/watch?v=onynuHmBUmQ.

Statemi bene e non disperate: non mi ha rapita Grindelwald.


Lady Samhain

  
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