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Autore: giu95x    03/04/2018    0 recensioni
L'attesa è qualcosa inesorabilmente lenta, straziante, intangibile. Due donne che si preservano nella loro solitudine, che scoprono se stesse solo quando si dischiudono a vicenda, a spogliarsi l'una di fronte all'altra in modi prima sconosciuti.
Sarà vera la vita che portavano avanti o solo un'illusione distorta della realtà in cui si erano costrette?! Dolore, desiderio, Amore, sono cose che proveranno in modi profondamente spaventosi in un intreccio di incontri e del loro destino.
ATTENZIONE: romanzo in fase di pubblicazione, per chiunque volesse continuarlo può acquistarlo sul sito di bookabook!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sto leggendo il copione almeno da due ore ma non riesco a smettere. È poesia, anzi la parola sminuisce di molto quello che è in realtà. È qualcosa che non so descrivere, è realtà. È scritto cosi bene che mi sembra di esserci dentro letteralmente. Ho partecipato ad altri film, piccole parti si intende, e ho avuto l'opportunità di leggere altri copioni ma nessuno di loro ha a che vedere con questo, nessuno dei precedenti sceneggiatori ha a che vedere con te.

C'è questa mezza-donna di cui devo fare le veci che è piena di un potenziale ancora inesplorato, che vive alla ricerca di se stessa e della sua indipendenza, che cade ma si rialza come una fenice che risorge dalle sue ceneri. Non è perfetta, ha mille difetti e non so come riesco a percepirli, forse dal modo in cui la lasci cadere in mille vizi, o dal modo in cui si lascia trattare dai suoi superiori. Forse capisco che ha mille difetti perché so di averli pure io e mi sembra di leggermi dentro questi fogli.

Chiudo il copione, sono passate quattro ore e l'ho già letto tutto, forse già lo so a memoria pronta per recitarlo. Ripenso per un attimo alla riunione, alle parole del produttore. Ero troppo impegnata a non farmi vedere mentre ti guardavo ma le mie orecchie hanno percepito che sarai parte integrante della troupe, sarai l'aiuto regista di Daxer. La cosa mi fa ridere ma adesso capisco un po' di più perché hanno messo lui al comando, ci sei tu che lo guiderai da dietro le quinte come un burattino e non potrà in nessun modo rovinare il tuo lavoro. Anche un bambino potrebbe gestire un film con una delle tue sceneggiature, in pratica hai già scritto tutto quello che si deve fare lasciando poco spazio di decisione ad altri.

Decido di farmi una doccia calda. Ripenso a quello che ho letto, lascio che ogni parola che ricordi entri dentro di me e ne diventi parte. È come essere in contatto con te in questo momento, quando leggo cerco sempre di capire cosa voglia davvero lo scrittore, in che modo si è messo all'interno dei suoi personaggi. Chi sei tu? Di quale piccolo spazio fai parte? Oppure sei ovunque, a questo non ci avevo mai pensato, ma ora che lo provo lo sento, lo percepisco che hai riempito questa casa vuota perché adesso mi sento dentro quei fogli. Posso capire solo adesso perché sei così famosa, la gente che ti ha letto non è più riuscita a dimenticarti e a sentirsi parte dei tuoi lavori.

 

Primo giorno di lavoro, gli Studios sembrano in fermento. Ci hanno detto che gireremo una parte del film qui e un'altra parte a Vancouver, vogliono la magia del moderno dicono, della neve. Mi addentro negli studi e, anche se questo è il mio primo giorno, sono sicura che qui gli operai lavorano da parecchio tempo. Mi portano alla zona trucco, oggi saranno solo prove su prove, niente riprese.

Devo essere questa mezza-donna, Eleni, non troppo forte, non troppo remissiva, non troppo nulla. Devo essere accomodante quanto basta, il mio modo di vestire deve dirlo. Devo essere decisa, il trucco ne deve risentire.

Angela è vicino a me assorta nella musica del suo i-pod, legge una rivista. Il suo è un personaggio un po' più libertino, che cerca nei piaceri della carne quello che non è riuscito ad ottenere nella vita, cerca in uomini e donne ciò che vorrebbe in se stessa. Non so perché ma mi sembra che gli calzi a pennello questa descrizione e non evito di pensare che ci abbiano scelte di proposito perché la mia propensione di accontentare gli altri mi sembra di emanarla ovunque. Bob è il tipico uomo d'affari riuscito, si prenderà una bella sbandata per me ma io non cerco questo, o almeno non come può darmelo lui.

Il ragazzo ricciolino gira la sua sedia per farsi ammirare in tutto il suo splendore, gli hanno sistemato il taglio rendendolo meno stravagante, tolto la barba e truccato leggermente per coprire qualche ruga non richiesta. Ride perché, probabilmente, non si era mai visto così serio. «Ho fatto altri film, di solito sempre la parte del bello dannato mai di quello serio e risoluto» fa finta di sistemarsi una cravatta che non c'è lasciandosi scappare un sorriso.

«Dovevo aspettare un film per vederti senza barba!» Angela e Bob sembrano conoscersi da molto tempo, mi sento quasi un'intrusa essendo posizionata proprio in mezzo a loro. «Non ti ci abituare troppo dolcezza» «Tutti pronti per la prova costume tra 10 minuti!» grida il costumista più ai truccatori che a noi.

Ho questo leggero ombretto che fa risaltare il verde dei miei occhi, un filo di mascara, un po' di fard. Poi non so spiegare tutti i vari trucchetti che hanno fatto per far risaltare i mie zigomi e rendere le mie labbra ancora più carnose. Sono abituata ed essere truccata a regola d'arte ma non ci ho mai fatto tanta attenzione, più che altro perché di mio preferisco mettere poco sul viso.

La costumeria non è grande quanto me la immaginavo, o semplicemente sono troppo abituata alle sfilate e quindi a milioni di vestiti su vestiti. Mi trascinano in quello che è il mio camerino, sfioro con le dita uno ad uno tutti i tessuti che sono dedicati a me. «Metti quello che vuoi, Daxer vuole vedervi a vostro agio.» Ubbidisco alla ragazza e inizio a passare meglio in rassegna tutti i vestiti che sono stati cuciti e comprati per me. Sono molto vaghi, passano da una donna che fa la spesa con un semplice paio di Jeans e una maglia color senape, ad una donna più audace in abito da sera con un grande spacco sulla coscia. Poi ritorno a tastare vestiti di una mezza-donna che non vuole perdere il suo lato adolescenziale indossando converse e calze colorate, sino a tornare ribelle con giubbotti di pelle neri e anfibi. Io dovrò essere tutto questo, dovrò essere una quasi donna che tenta di diventare donna completamente nel miglior modo possibile.

Scelgo infine l'indipendenza, o almeno è quello che voglio mostrare. Metto un paio di jeans, il mio personaggio ha la mia stessa età quindi un tailleur sarebbe troppo azzardato, una camicetta bianca aperta ai primi due bottoni con sopra un leggero cardigan di cotone grigio che arriva alle ginocchia. Guardo le scarpe a mia disposizione e opto per una paio di ballerine giallo canarino, mi piace la vivacità nei vestiti.

Quando usciamo ognuno dai rispettivi camerini vedo Bob vestito in un completo Blu mentre il sarto prende le misure per sistemarlo in seguito, gli sta decisamente troppo grande. Angela, invece, ha optato per un vestitino fin troppo corto e troppo stretto, anche troppo colorato direi, ma calza a pennello col suo personaggio quindi credo non abbia avuto molta scelta. La sarta prende le misure pure a lei però, va sicuramente allargata quella trappola mortale.

Daxer guarda corrucciato tutti e tre mentre parla col costumista che agita le mani e fa qualche cenno di “no” e di “si” con la testa, poi il loro sguardo si posa su di me. Mi rendo conto solo ora che sono l'unica libera dal metro e dagli spilli, i miei vestiti sono proprio della mia taglia o comunque di una che si possa mascherare per mia. Mi avvicino ai due per sentire cosa hanno da dire sulla scelta dell'abito, il regista già mi accoglie con un sorriso. «Assomiglio vagamente a Eleni?» «Tu non ci assomigli, sei lei!» Sono lusingata da queste parole, penso sia la frase su cui un'attrice costruisce la sua carriera.

Giro il mio sguardo quasi richiamata dalla tua presenza. Sei appena entrata, non indossi più quell'enorme felpa che ti risucchiava completamente, adesso sei avvolta da un semplice pantalone nero e una camicia bianca, i tuoi capelli sono lasciati mezzi sciolti sulle spalle mentre l'altra metà è raccolta in un mezzo chignon ordinato. Il pallore del tuo viso però è rimasto identico, penso che non sei tipa da trucco e che lo fai solo per interviste e eventi vari, lo capisco perché sarebbe facile toglierti quelle leggere occhiaie viola. Chissà per quale motivo le preferisci lì.

Ti avvicini a noi richiamando l'attenzione di Daxer che prontamente fa due passi nella tua direzione, non mi guardi neanche per un secondo mentre io seguo ogni movimento del tuo corpo. Sei magrissima, le spalle piccole, il petto se è possibile ancora di più, la vita stretta, mentre i pantaloni cingono due gambe lunghe e snelle.

Sposti il tuo sguardo su tutti gli attori che stanno facendo la prova, hai un commento per ognuno di loro e Daxer china il capo ad ogni tua parola, non che abbia altra scelta ma io credo sia il suo modo di auto-convincersi che la suo opinione conti, non capendo poi che la plasma per essere conforme alla tua. I tuoi occhi cerulei adesso sono su di me, mi squadri dalla testa ai piedi non lasciando scoperto neanche un centimetro dalla tua attenzione. Io mi irrigidisco, so che ho avuto l'ok dal regista per la mia scelta ma so anche che è il tuo parere quello che conta, quello di cui mi importa. Sei incredibilmente seria quando incroci i miei occhi con i tuoi e lo sei anche quando ti vedo dire a Daxer che io vado bene. Il mio battito torna normale accorgendomi solo ora che era aumentato impercettibilmente.

Vai via col regista e il costumista che praticamente ti inseguono, e col mio sguardo addosso che non sembra minimamente pesarti. «Gli Dei sono scesi tra di noi!» dice Angela mezza nuda di fronte a me. La guardo incredula per il suo abbigliamento ma lei apre le braccia in modo plateale «Che c'è? Quel vestito mi stava torturando!» «Lo hai scelto tu però!» gli dice Bob e io mi ritrovo a dargli ragione col capo. «Non è che avessi molta scelta lì dentro. Comunque avete visto? Daxer è il suo cagnolino!» Angela ti indica con la testa e io finisco per tornare a guardarti. «No, lui è pur sempre il regista e avrà la parola finale in tutto» Bob ne sembra convinto ma la ragazza lo guarda incredula. «Dico ma sei cieco? Si vede lontano un miglio che è lei a comandare e dall'altro lato non può essere che così. Si deve riconoscere a quella ragazza che sa il fatto suo!» Mi ritrovo a ridere di quella battuta ma forse Angela ha ragione quando parla di te come se fossi una divinità.

«Comunque mette soggezione quella ragazza questo è certo» conclude.

«Dicono che non sappia parlare bene, nessuno l'ha mai sentita» Bob ne è preoccupantemente convinto.

«Forse ha qualche problema alle corde vocali e ha una voce orribile!» lo incalza Angela

«Forse!»

Mi sposto da questo circo che è diventata la loro discussione. Mi cambio e torno a vestire i miei abiti, uscendo dal camerino trovo Marcus a porgermi un foglio di carta, sono tutti i miei impegni. «Mettili impressi a fuoco sulla testa perché non ne possiamo saltare neanche uno chiaro!? Sei la star e sei molto richiesta quindi preparati a molte più pressioni».

NA: Salve a chiunque sia arrivato fin qui, spero vivametne che la storia vi piaccia e sarei molto curiosa di avere le vostre opinioni in merito! 

   
 
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