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Autore: capmirez98756    04/04/2018    4 recensioni
Ci sono persone, attimi, respiri, odori, sguardi, cieli, sorrisi che si incastrano proprio in quel punto di cuore dove devono incastrarsi. E non c'è accordo e musica più perfetta.
Il destino, però, si diverte a giocare con queste persone.
Callie si è trasferita a New York con la sua bambina e la compagna, vive la sua vita felice.
Arizona è a Seattle e da poco sta rimettendo insieme i pezzi del suo cuore distrutto qualche anno prima.
Ma se le carte in tavola cambiano?
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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Quante volte mi sono soffermata sul Silenzio? E mi sono anche chiesta: perché il silenzio, a volte, fa così paura?La risposta è chiara, il silenzio fa paura perché è rumoroso più di quanto lo è un luogo affollato, più di una fiera o un compleanno di un bambino piccolo. Il silenzio concede spazio al flusso di pensieri, che, scorrono e si sovrappongono. Il silenzio può costituire un grande aiuto, spesso c'è necessariamente bisogno del silenzio per entrare in sintonia con noi stessi e rispondere alle mille domande, per vivere momenti di serenità e soddisfazione, per riflettere o meditare, per sperimentare un’esperienza più nel profondo o semplicemente per rilassarci. Eppure il mio silenzio fa davvero male e, paradossalmente, urla dentro di me. Sono tante le domande che affollano la mia mente ma il problema è trovare una risposta. Ho esagerato? Devo tornare da lei? Posso starle così vicina? La mia relazione ce la farà a sopravvivere a tutto questo? Crollerò? Cosa provo in questo momento? Il cuore mi dice di andare da Calliope mentre la ragione mi dice che deve imparare la lezione e deve anche non dipendere dalle persone, io ho la mia vita, il mio lavoro e la mia donna, forse, questa situazione è più grande di me o forse sono solamente una fottuta egoista, lei mi è stata vicina nelle mie sfuriate e nei momenti brutti e io la ripago così? Mi sento impazzire, siamo sempre al punto di partenza.
Ad interrompere il mio flusso di pensieri ci pensa, fortunatamente, il mio cerca persone che segna un 911, mi alzo dal lettino della stanza in cui mi sono rifugiata dopo il litigio con Callie e mi affretto ad andare verso il mio braccio destro che appena mi vede viene nella mia direzione.
"Dottoressa Robbins, mi dispiace disturbarti, ma abbiamo un caso urgente e ho bisogno di te"
"Karev, non mi disturbi, questo è il mio lavoro indipendentemente dai miei problemi personali" annuisce e lo seguo, seppur a fatica.
Una barella ci supera ed entra nella stanza dove successivamente entriamo anche noi
"Cosa abbiamo qui?"
"Bambino ancora non identificato, di circa 5 mesi trovato in stato di cianosi vicino ad un cassonetto della spazzatura"
"Va bene, grazie, ci pensiamo noi adesso" dico avvicinandomi immediatamente al bambino, poggio il mio stetofonendoscopio sul piccolo
"Mormorio cardiaco e difficoltà respiratorie, il bambino è affetto da tretalogia di Fallot nonché un problema cardiaco con quattro anomalie anatomiche"
"Stenosi della valvola polmonare, difetto del setto interventetricolare, aorta a cavaliere e ipertrofia del ventricolo destro"
"Tutto giusto Karev, fai un controllo con esami generali e successivamente prenota una sala e appena è tutto pronto chiamami"
"Corro"
Annuisco e lascio il piccolo nelle mani delle infermiere e del mio adorato pupillo, l'intervento durerà non meno di otto ore ed io ho bisogno di chiarezza e di risolvere la questione con Callie.

Entro nella stanza dopo il suo consenso e lei mi osserva con gli occhi tristi, è arrabbiata e lo vedo perché non parla subito quindi ne approfitto per parlare io
"Ho esagerato prima ma ho dovuto farlo, non puoi demoralizzarti perché è la fine capisci?  Mi dispiace per i modi ma devi capirlo. Tu sei forte, ne hai passate tante e qualcuno questo deve ricordartelo. Non è facile, lo so, riprendersi dopo un'incidente è la cosa più difficile perché nessuno ti capisce ma non per questo non devi reagire, tu soprattutto ne hai bisogno perché devi riprendere in mano la tua vita e per farlo devi scavare in un passato che non ricordi di aver vissuto e devi lottare con le unghie e con i denti per farlo"
"Sei venuta per dirmi di nuovo che devo lottare per ricordare cose che probabilmente non tornerò mai più a ricordare? Hai fatto un viaggio inutile, avrai cose più importanti da fare"
"La testardaggine è rimasta eh" scuoto la testa
"Come? Sto solo dicendo che è tutto inutile e tu non capisci cosa provo io, non capisci cosa si prova dopo un trauma del genere e non capisci cosa significa svegliarsi nel cuore della notte dopo aver sognato il momento in cui un'idiota decide di metterti sotto distruggendo completamente la tua vita"
"Lo capisco, Calliope, più di quanto immagini"
"Invece no" urla tra le lacrime
"Ho detto che lo capisco" urlo anche io
Non riesco a trattenermi, mi siedo sulla sedia e alzo il patalone dal lato sinistro scoprendo la mia tortura ciò che ha distrutto tutto, ciò che ha distrutto la mia persona e il mio rapporto con la donna che più ho amato in tutta la mia vita, lei sgrana gli occhi e porta una mano alla bocca
"Che...che cosa ti è successo?"
"Incidente aereo" dico con un filo di voce
"Io..." sospira pesantemente "Non lo sapevo, scusami. Perché non mi hai detto nulla?"
"Ci saremo arrivate con il tempo, ci sono tante cose che devi sapere ancora ma ci vuole tempo" dico ricoprendo la protesi
"Quanto tempo fa è successo?"
"Non importa, Callie. Non voglio parlare del mio incidente, voglio solo farti capire che ti capisco e voglio che ti fidi di me quando ti dico che devi lottare perché potresti commettere errori di cui ti pentirai per tutta la vita" chiudo gli occhi, forse sto parlando più a me in questo momento
"È per questo che ci siamo allontanate? Non ti sono stata vicina? No, perché se è così sono una persona orribile"
"Mi sei stata vicina e anche tanto, sono stata io la stupida a non volere nessuno vicino e ho distrutto quasi distrutto quello che di buono c'era nella mia vita, ho fatto errori imperdonabili e tu hai fatto tutto quello che potevi per me"
"Forse non abbastanza" dice pensierosa
"Non voglio che tu faccia i miei errori, anche se non credo li farai, tu sei molto più forte di me."
"Arizona, io..." sta per dire qualcosa ma la porta si apre e un uomo che conosco molto bene fa il suo ingresso, i suoi occhi chiari si posano prima su Callie e poi su di me e di nuovo su Callie
"Calliope" dice con gli occhi lucidi
Lei mi guarda confusa.
"Io...chi è lei?"
"Dio mio" si porta una mano sul cuore "allora è vero?" impreca qualcosa in latino e come sempre io non capisco, immagino che mi aspetti una sfuriata ma sto zitta qui sperando che Carlos non dica nulla che possa turbare Callie
"Non capisco. Arizona, chi è quest'uomo? Mi sembra di averlo visto da qualche parte" chiede impaurita
"Sei la mia bambina, Calliope. Sono tuo padre" interrompe le distanze e si avvicina al letto dalla parte opposta a quella dove sono io "figlia mia, cosa ti hanno fatto?"
Lei lo guarda in silenzio e alcune lacrime ricominciano a scorrerle lungo il viso
"Scusa" abbassa la testa
"Non devi scusarti, non tu" e il suo sguardo si posa su di me, fulminandomi "come stai tesoro?" torna a guardare la figlia
"Io vi lascio soli" dico cercando una via di fuga immediata "Ho un intervento"
"No" dice duro "Non scappi così tu"
"Signor Torres non è il momento, ne parliamo dopo"
Callie continua a guardarci spaesati
"Invece è il momento. Tu sai che sono una persona calma quando non sono arrabbiato, mi conosci bene, ma non posso farti passare anche questa"
"Parliamone fuori"
"Vengo a sapere da altre persone che mia figlia è in ospedale a Seattle mentre io sapevo che si trovava a New York, mia figlia ha rischiato di morire per la seconda volta e tu non ti degni nemmeno di telefonarci? Mia moglie ha sempre avuto ragione su di te"
"Io volevo che Calliope stesse meglio"
"Privandola della sua famiglia? Stai scherzando, spero"
"Sono successe una serie di cose e non so bene perché non ho telefonato, avevo troppe cose da sistemare"
"Cosa dicevi delle tempeste tu? Ed io che ho creduto a queste cose e ti ho pure difesa quando..."
"Perché state urlando? E di cosa state parlando?" tiro un sospiro di sollievo quando Calliope decide di interrompere la discussione "Io non vi seguo. Arizona puoi spiegarmi?"
Sto per rispondere ma Carlos mi precede
"Non dare ascolto a questa donna, lei ti ha fatto male e non voglio assolutamente che ti stia vicina adesso" sgrano gli occhi
"Cosa sta dicendo?"
"Sto dicendo che devi uscire da questa stanza"
"No, lei non esce"
"Calliope" dice piano "Non conosci questa donna, non sai quello che ti ha fatto"
"Capisco la sua rabbia ma non può dire che io non ho..." mi blocco e mi asciugo una lacrima perché non posso dire quello che stavo per dire e perché infondo io ho davvero ferito la sua bambina e non ho chiamato quando dovevo, è normale la sua reazione, sposto lo sguardo su Callie e annuisco
"Ha ragione lui, è meglio che io vada via" lei mi afferra il braccio
"Non so quello che mi ha fatto in passato ma so quello che sta facendo per me in questo momento e io non voglio che lei vada via. Arizona non andartene, ti prego" mi supplica quasi come se avesse paura che io possa andarmene per sempre

" Callie, ti prego non andare via. È stato tutto terribile e io sono stata terribile, ma ricomincio a sentirmi me stessa. E so che non posso parlare sempre della mia gamba e non voglio che sia così, ma adesso è così. Ma non posso perderti, perciò ti prego, non andare via."
"Dopo l'incidente, non mi hai mai lasciata da sola, neanche una volta. Non esiste che io ti lasci."

Non esiste che io la lasci nè adesso nè mai, le stringo la mano e annuisco
"Tranquilla, non vado da nessuna parte" lei annuisce e torna a guardare suo padre
"Forse ha sbagliato a non chiamarvi ma è stata anche colpa mia, non prendertela con lei"
"Calliope" scuote la testa "Io non accetto che lei rimanga qui, l'ho fatto una volta"
"Non so a cosa ti riferisci, ma se mi vuoi davvero bene devi accettarla"
"Sono tuo padre, ti amo più di qualsiasi persona presente su questa terra" dice avvicinandosi e le accarezza il viso, lei chiude gli occhi e sorride
"Grazie" e mi stringe la mano
"Chi ti ha ridotta così? " chiede non curandosi della mia presenza
"Non lo so, non ricordo praticamente nulla" dice intristendosi
"Tua madre ed Aria verranno a giorni" la informa cambiando argomento "Io non sono riuscito a resistere dopo la telefonata di Penny"
"Penny?" ringhio io non frenando la mia rabbia
"Chi è? " chiede Callie
"Almeno qualcuno si è degnato ad informarmi" mi risponde e io stringo il pugno "Cosa che tu non hai fatto però una cosa puoi farla ed è dirmi come sta e dove si trova mia nipote"
"Nipote?" domanda Callie sempre più confusa dopo tutti i traumi della giornata ci mancava solo questa
"La tua bambina, Calliope" risponde il padre inconsapevole di tutto, sento il calore attorno alla mia mano sparire e il terreno sotto i miei piedi vacillare
"Ho una figlia?" alza la voce e so per cui è la domanda
"Nessuno ti ha detto di Sofia?" chiede il padre e poi mi guarda
"No ma qualcuno doveva farlo"
"Calliope" sussurro
"Io mi sono fidata di te" scuote la testa "Fuori"
"No, fammi spiegare"
"Non hai nulla da spiegare, una bambina non si nasconde. Hai avuto un mese per dirmelo e non l'hai fatto"
"Ho cercato di proteggerti"
"Da mia figlia?"
"Volevo proteggere anche lei"
Lei scuote la testa e mi indica la porta
"Adesso vattene."
Annuisco rassegnata
"Non voglio più vederti in questa stanza e voglio che mia figlia stia con mio padre almeno fino a quando non sono in grado di poterla incontrare"
"Che cosa?" alzo la voce "Non può"
"Perché?  È mia figlia e lui è il nonno mentre tu? Tu chi sei? Nessuno"  lo dice con una freddezza tale che mi uccide.
Schiaffo in pieno viso o forse un pugnale al cuore, il dolore credo sia quello. Indietreggio a queste parole, ho bisogno di aria. Esco dalla stanza con il cuore in frantumi, cammino velocemente e sento il dolore della gamba aumentare sempre di più ma non ci faccio caso fino a quando non mi ritrovo a terra in una parte di reparto isolato dove scoppio in lacrime ma non solo per quello che ha detto Calliope perché lo so che non è lei a parlare. Scoppio in lacrime per la rabbia, scoppio in lacrime perché sbaglio sempre tutto con lei, perché sbaglio con tutti, scoppio in lacrime perché devo buttare fuori tutto.

"Arizona" mi sento chiamare e alzo lo sguardo "che cosa ci fai lì?"
È passata mezz'ora più o meno, mi sono messa seduta con le spalle al muro perché non riesco nemmeno ad alzarmi
"April, grazie di essere venuta"
"Scherzi?" dice con voce stridula "ma che cosa è successo?"
Le faccio segno di sedersi e lei esegue il mio invito e mi guarda in attesa di risposta
"Il padre di Callie è qui e le ha detto di Sofia, mi ha cacciata via e ha detto che non vuole più vedermi e vuole che Sofia stia con suo padre" dico abbassando la testa
"Sarà stata la rabbia, si risolverà tutto e vedrai che Sofia starà con te"
"No, non credo. Riesco a deluderla sempre, capisci? Pensavo di non essere in grado di farlo due volte e invece l'ho delusa di nuovo, l'ho allontanata di nuovo"
"Aspetta" mi dice riflettendo "stai così per questo? Pensavo fosse per Sofia"
"Certo che è anche per Sofia ma per questo troverò una soluzione" dico asciugandomi le lacrime
"Arizona" mi richiama "Sto per chiederti una cosa che ti farà arrabbiare, credo"
"Dimmi April" dico distrattamente concentrandomi, ora, sulla mia gamba che è praticamente distrutta
"Sei ancora innamorata di Callie? Cioè stai con Carina e piangi perché hai deluso Callie e io...io non capisco"
"Non sono innamorata di Callie" dico restando concentrata sulla mia gamba "solo...Non volevo deluderla di nuovo"
"Ma sembra che tu lo sia"
"No, April"
"In questo caso lo dovresti dire a Carina, lo sai che non è giusto, non è giusto prendere in giro le persone perché io l'ho fatto con Matthew e non è stata una bella sensazione"
"Non sto prendendo in giro nessuno...Ahia" sussurro "forse ho esagerato, guarda qui" dico indicando la parte tutta rossa "sai cosa significa? Che per qualche giorno non potrò indossare la protesi"
"Dovresti farlo controllare"
"So già cosa fare" sospiro "Come farò a far cambiare idea a Callie?" Chiedo più a me stessa che a lei
"In questo momento devi pensare a te, Arizona."
"Ho anche un intervento"
"Non puoi farlo in queste condizioni, ora ti accompagno a casa, ci penserà Karev"
"È un intervento difficile"
"Ho sentito ma sarà aiutato dal cardiochirurgo e sarà lui a fare la maggior parte del lavoro quindi ora prendo una sedia a rotelle e ti riporto a casa...penserai a tutto domani" dice alzandosi
"Io non voglio andare a casa"
"Non fare la bambina, Arizona. Hai bisogno di riposare."
"Portami a casa tua"
"Perché? " con un mio sguardo capisce subito il motivo e annuisce.
Le cose cambiano in fretta.
Ho bisogno di riflettere.


Buonasera,
scusate il ritardo ma con le feste non sono riuscita a trovare un momento per scrivere il capitolo, qui Arizona non ha un momento di pace e Callie piano piano scopre pezzi della sua vita anche se ne manca ancora uno bello grande...chissà come reagirà. Spero che il capitolo vi piaccia e spero abbiate passato delle buone vacanze.😊 Lasciate qualche recensione se vi va e grazie a tutti sempre. Vi auguro una buona serata e a presto con il prossimo.

   
 
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