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Autore: Josh_Herondale    06/04/2018    0 recensioni
Dopo la Guerra Oscura i Nephilim sono costretto a cercare nuovi Shadowhunters tra i Mondani. L'importante è che sappiano combattere e che abbiano sangue freddo. Questo è il caso di Sophie, ragazza dei bassifondi con un brutto passato alle spalle
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Jia Penhallow, Nascosti, Robert Lightwood, Simon Lewis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Osservo le sagome scure dei miei inseguitori che si stagliano contro la luce all'imbocco del vicolo cieco nel quale sono finita tentando di scappare. Sbuffo: mi hanno messo in trappola! Sono in quattro e armati, mentre io sono una ragazza sola, disarmata e per di più senza vie di fuga. Ormai quasi per abitudine mi chino passando velocemente una mano nell'anfibio destro, ma so che non troverò niente. Neanche due ore fa ho spezzato il mio fidato coltello in una rissa e ora sono disarmata. Mai girare nei bassifondi senza armi. È una delle regole che mi hanno permesso di sopravvivere tutti questi anni e sono stata proprio stupida a sottovalutarla. I quattro si avvicinano e riesco a vederli in faccia. Li conosco: sono i quattro più fidati membri di una delle gang più potenti della città. Nei bassifondi tutti fanno parte di una banda. Queste permettono di unire le forze e proteggersi gli uno con gli altri. È molto difficile entrare a far parte delle gang potenti che accettano soltanto persone di un certo tipo, le più sveglie e scaltre e le più pericolose in combattimento. Ci sono delle lunghe scale gerarchiche, quelli in alto occupano posti di estrema importanza e hanno mani in pasta dappertutto. Ovviamente esistono gang minori, che fanno entrare tutti e che sono formate da gente di tutti i tipi, ma sopravvivono raramente più di qualche mese. Poi vengono fatte fuori da altre gang rivali. Io non faccio parte di nessuna gang. Non mi piace stare con la gente, preferisco fidarmi solo di me stessa. Questa posizione mi porta ad essere molto ricercata in giro e tanta gente vorrebbe "farmi la pelle". A volte però avere qualcuno che ti guarda le spalle è comodo e questo è uno di quei momenti. I quattro sono sempre più vicini, riesco a vedere i corpi segnati da innumerevoli cicatrici e tatuaggi e i muscoli che guizzano. -Non scappi più, eh?- Mi chiede con sguardo strafottente uno di loro. -Non mi fate mica paura, non sembrate molto forti.- Mai mostrare paura al nemico. Mai dare la possibilità di essere colpiti. Questa è un'altra regola fondamentale nei bassifondi. Uno degli avversari scaglia un coltello da lancio verso la mia testa, ma io non sono già più là. Con una capriola mi sono spostata di lato. Come ogni volta che combatto mi sembra che il resto del mondo rallenti e il mio corpo sa da solo cosa fare. Mi guardo attorno alla frenetica ricerca di qualcosa da usare come arma. Mi chino per evitare un secondo coltello e raccolgo da per terra un tubo di ferro arrugginito Un uomo mi viene contro con il coltello sguainato, ma lo schivo e sbatto il tubo sulla sua schiena. La mia arma di fortuna si spezza. -Merda!- Impreco, ma riesco a volgere la situazione a mio favore. Ora in mano mi trovo due pezzi di ferro appuntiti e frastagliati alle estremità. Mulinandoli velocemente tengo per un attimo gli avversari lontani, poi con un ruggito essi ritornano alla carica. Sempre facendo roteare i due pezzi di ferro mi libero di due avversari con dei calci ben assestati, ma non riesco a impedire ad un terzo di colpirmi il naso con un pugno. Ormai quest'ultimo si è rotto alcuni anni fa durante una rissa e non è mai più tornato a posto, perciò non mi fa eccessivamente male, anche se il sangue ora sta colando abbondantemente. Sferro un pugno così forte da spaccare la mascella ad un avversario che si accascia di lato con un gemito: fuori uno! Schivo una coltellata diretta al mio volto e in compenso tiro all'aggressore un bel calcio dove non batte il sole. Quest'ultimo boccheggia per alcuni istanti, poi si accascia mugolando: fuori un altro! La situazione però si sta facendo critica perché i due pezzi del tubo sono inservibili, io sono stanca e indebolita e i due rimanenti sono in possesso di due affilati coltelli. Butto via i due ferri arrugginiti e mi accingo a combattere a mani nude, nonostante sia in una situazione disperata. Silenziose come gatti tre ombre si lanciano giù dal muro laterale del vicolo cieco e si buttano nella mischia. Un secondo più tardi i due aggressori si trovano con il sedere per terra a molti metri da noi e restano lì fermi, con di sicuro qualche osso fratturato. -Ehi Josh, dovevi andarci più piano!- Dice uno dei miei salvatori dai capelli neri come la pece, in direzione di un altro, con i capelli blu sfumati al viola. -Dopotutto sono Mondani.- -Bah!- Gli risponde il tizio con i capelli tinti -Li ho colpiti solo di piatto e non era neppure una Lama Angelica!- -Volete smettere di battibeccare?- Chiese il terzo, o meglio la terza. -Abbiamo altro di cui occuparci ora!- -Grazie per avermi salvato e tutto il resto...- Intervengo io. -Ma potete dirmi chi cazzo siete e di cosa parlate? Vi siete forse fumati acidi?-
   
 
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