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Autore: littlegiulyy    12/04/2018    1 recensioni
(Ambientata durante il sesto anno)
-"Lo sapevamo tutti Dap che Pansy non avrebbe potuto aspettarlo per sempre"-
Guardo il mio ragazzo piuttosto perplessa da questa affermazione, chi si sarebbe mai aspettato che sarebbe andata a finire così?
-"Blaise, non avrei puntato neanche un centesimo su Nott..."-
-"Daphne apri gli occhi, Pansy è cambiata, è cresciuta! E Draco non se n'è neanche accorto, tipico di Malfoy, qualsiasi cosa non riguardi direttamente lui non è degno di entrare nella sua testa"- sputa fuori con rabbia.
Lo guardo sorpresa, da quando parla così del suo migliore amico?
Improvvisamente mi rendo conto di non poter più fingere e di doverlo dire a qualcuno.
-"Blaise, ascoltami, Draco è in pericolo"-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ciao a tutti! Sono tornatt con un nuovo capitolo, chiedo scusa per il ritardo ma sono stata molto impegnata! Un grazie speciale a chi continua a recensire e continuate a farmi sapere che ne pensate :) Buona lettura!

Maledissi con tutto il mio cuore e in tutte le lingue Draco.
Le sue mani non mi permettevano il movimento, tenendomi stretta per i fianchi. La sua stretta ferrea mi teneva saldamente ancorata al suo corpo mentre il suo respiro caldo si scontrava con la mia guancia. Le sue labbra gelide si appoggiarono nuovamente sul mio collo, abbandonai la testa all’indietro poggiandola sulla sua spalla.
Solo in quel momento mi resi conto di quando dovevo aver bevuto, la testa mi girava, troppo, e le sue mani fredde mi provocavano brividi lungo la schiena. Cercai appoggio in lui.
Ricordai quando si intrufolò di nascosto nella mia stanza per l’ennesima discussione alla fine sfociata in ben altro.
Eccitazione.
Ricordai i suoi movimenti profondi e controllati dell’ultima volta che eravamo stati insieme.
Piacere.
Ricordai la sensazione della sua pelle a contatto con la mia, mentre il suo cuore pulsava sotto il mio orecchio mentre riposavo tranquillamente sul suo petto.
Appagamento.
Cancellai immediatamente questi pensieri dalla mia testa riprendendo il controllo per un attimo e cercando di staccarmi dal suo corpo, ma la sua presa divenne ancora più forte e con uno strattone gli ci volle poco per voltarmi verso di lui.
Il suo profumo mi entrò nelle narici e subito una sensazione strana si impossessò di me. Casa.
Mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra, i suoi occhi grigi fissi nei miei.
“Cosa vuoi Draco” sussurrai senza spostare lo sguardo
Per un attimo i suoi occhi si abbassarono sulle mie labbra, me ne accorsi, ma subito tornarono nei miei “io voglio te”.
In un attimo le sue labbra furono sulle mie senza che io potessi rendermene conto.
Un brivido mi attraversò la schiena.
Tutto durò pochi attimi, le sue labbra si staccarono violentemente da me.
Non mi resi conto immediatamente di cosa stava succedendo, ma appena aprii gli occhi e lo capii andai nel panico più totale.
Mi lanciai verso Theo per fermarlo, Draco era per terra sotto di lui, probabilmente con il naso rotto, e sperai fosse solo quello.
“theo ti prego fermati” urlai cercando di fermarlo, ma non ne voleva sapere e continuò a riempirlo di pugni senza che io potessi far niente spingendomi lontana.
Guardai Blaise disperata, si lanciò su Theo spostandolo di peso lontano da Draco, mentre Vincent e Montague tirarono su Draco.
La sua sempre immacolata camicia bianca era tutta sporca di sangue, il suo viso anche e le sue mani anche. Guardai Theo quasi spaventata.
Dannazione ma cosa gli passava per la testa?
Tutto questo era successo a causa mia.
Incrociai per un attimo lo sguardo di Theo, nei suoi occhi lessi tutta la rabbia e la delusione che aveva in quel momento. Si voltò e si diresse a grandi passi verso l’uscita, le sue mani piene di sangue.
“Ci penso io pan” disse Blaise prima di darmi un bacio sulla guancia e seguirlo velocemente fuori dalla sala prima che potessi dire qualcosa.
Gli occhi di tutti erano puntati su di noi.
Abbassai lo sguardo desiderando di sparire per sempre in quel momento e immaginai quanto dovesse essere bello avere un mantello dell’invisibilità. La prossima volta lo avrei chiesto a Potter, probabilmente in tutti questi anni lo aveva usato più volte di quanto pensassi.
“Oh andiamo ragazzi, che festa sarebbe senza una rissa? Su forza andate a ballare!” disse Daphne con nonchalace avvicinandosi a me e scolandosi un bicchiere di nonsochecosa come fosse acqua.
La ringraziai mentalmente quando vidi tutte le persone tornare a ballare come se niente fosse e le sue braccia avvolsero le mie spalle.
Gurardai Draco cercando di trattenere le lacrime, era pieno di sangue.
Era la prima volta che lo vedevo così.
Cercava di tamponarsi il sangue che gli usciva dal naso con la manica della camicia, ma l’emorragia non accennava a smettere. Il suo volto era ancora più pallido del solito e il suo labbro superiore era rotto. Mi coprii il viso con le mani, non potevo sopportare tutto questo.
“Faccio sempre e solo casini Daphne, devo andarmene da qui” dissi soltanto prima di scappare fuori prima che tutti mi vedessero piangere come un stupida.
Crollai contro un muro in uno dei corridoi vicino alla mia sala comune, mi sedetti per terra affondando la testa tra le ginocchia e scoppiando a piangere.
Come avevo potuto fare questo a theo dopo tutto quello che aveva fatto per me? E lui come aveva fatto a perdere la testa e a ridurre così Draco?
Non appena ripensai all’immagine di Draco pieno di sangue una stretta allo stomaco mi fece venire nausea. Non ho mai sopportato vederlo ferito, questo era decisamente troppo.
Tutto era successo a causa mia.
Sentii improvvisamente una mano calda sulla mia spalla e qualcuno che si sedeva affianco a me.
Alzai appena la testa e mi asciugai le lacrime cercando di riassumere un po’ di contegno, ma tutto era inutile. Le lacrime continuavano a scendere anche contro il mio volere.
Ero nei casini, avevo combinato un casino.
“Pansy non è colpa tua quello che è successo”
Gli occhi verdi di Harry Potter erano fissi nei miei.
Asciugai ancora una volta le lacrime e presi fiato per parlare “Certo che lo è, mi sono messa io in questa situazione”
“Può succedere che due uomini facciano a pugni per una ragazza” sorrise
“Si ma Theo e Draco sono migliori amici da sei anni e… mio dio… come l’ha ridotto. Non riesco a rimuovere dalla mia testa l’immagine di Draco pieno di sangue” mi coprii nuovamente il viso con le mani facendo scendere lacrime.
Il suo braccio mi avvolse le spalle e mi appoggiai a lui.
Assurdo.
Tutto questo era assurdo.
“Sai se mi avessero detto tipo tre mesi fa che ci saremmo ritrovati in un corridoio dei sotterranei con te che piangi tra le mie braccia ed io che ti consolo non ci avrei mai creduto” rise accarezzandomi con la mano la spalla. Sorrisi “neanche io Potter”
“Sono migliori amici da anni si, ma anche io al quarto anno ho litigato con Ron e non ci siamo parlati per mesi. Vedi, gli amici spesso litigano e discutono… può succedere… e se di mezzo c’è una ragazza speciale è ovvio che nessuno dei due voglia rinunciarci”
Lo guardai sorpresa, mi aveva appena detto che sono speciale?
“Malfoy mi ha sorpreso molto, non pensavo si sarebbe lanciato così tanto davanti a Nott. Deve tenerci proprio tanto a te Parkinson, se no non si sarebbe esposto così tanto”
“Ho tradito la fiducia di Theo”
“Malfoy ti ha baciata senza il tuo permesso, Nott non può prendersela con te. Cerca di far chiarezza nel tuo cuore Pansy, sarà meglio per tutti” sospirò abbandonando la testa contro il muro.
Lo guardai pensierosa, dovevo guardare nel mio cuore?
Nel mio cuore c’era solo tanta, troppa confusione.
Mi alzai in piedi sciogliendo quell’abbraccio improbabile e lo guardai “grazie Harry” gli dissi sinceramente.
“E’ la prima volta che mi chiami per nome” disse guardandomi.
“Te lo sei meritato” sorrisi prima di voltarmi e scomparire nel corridoio sapendo perfettamente dove dovevo andare.


Mi diressi a grandi passi verso la camera di Draco, dovevo assolutamente sapere come stava.
Aprii la porta senza neanche bussare e la richiusi alle mie spalle.
Lo guardai, era seduto sul letto, ancora pieno zeppo di sangue.
Il cuore mi batteva troppo forte, e lo stomaco mi si strinse.
Mi avvicinai a lui inginocchiandomi e prendendogli il viso tra le mani per guardarlo negli occhi.
Sentii il suo sangue sulle mie mani ma non appena puntai i miei occhi nei suoi ci lessi tanta confusione, almeno quanto me.
Guardai le sue labbra perfette, adesso tagliate.
Il sangue era ancora fresco.
“Mi dispiace” sussurrai con le lacrime agli occhi continuando a guardarlo.
Non rispose, le sue braccia erano abbandonate sul letto quasi fosse senza forze. L’odore del sangue entrò nelle mie narici, abbassai lo sguardo rendendomi conto di quanto sangue avesse sulla camicia.
Una lacrima sfuggì alo mio controllo.
Maledizione, era insopportabile vederlo in quello stato.
Afferrandomi il mento mi costrinse a riportare lo sguardo nei suoi occhi.
Lo guardai, trattenni il respiro.
“Lo rifarei altre mille volte se è il prezzo da pagare per poterti baciare, Pansy” sussurrò continuando a guardarmi negli occhi.
Mi sentii morire.
“Perchè adesso Draco” balbettai sotto voce con il cuore a mille.
Dopo tutto quello che era successo, dopo tutti questi anni che avevo passato con lui, adesso mi diceva questo? Adesso che io avevo riniziato tutto da zero?
“Perchè prima non capivo quanto tu fossi speciale per me, ho bisogno di te al mio fianco e me ne sono reso conto solo quando te ne sei andata veramente. Probabilmente troppo tardi”
Guardai i suoi occhi farsi lucidi e per la prima volta guardai Draco Malfoy con le lacrime agli occhi.
Si alzò in piedi tirandomi su per le braccia senza il minimo sforzo.
Solo in quel momento, in piedi, davanti a lui, mi resi conto di quanto effettivamente tremassero le mie gambe in quel momento.
Guardai ancora una volta le sue labbra perfette.
Le nostre labbra si scontrarono come se non ci vedessimo da anni.
Lo tirai verso di me prendendolo per la camicia mentre avvolgevo il suo collo con le mie braccia. Le sue mani strette sui miei fianchi avvolsero il mio corpo mentre le nostre lingue si intrecciavano disperatamente e sentii in bocca il sapore del suo sangue.
Iniziai a sbottonargli la camicia sfilandogliela frettolosamente, sentii le sue mani per un attimo tremare impercettibilmente. Mi staccai e lo guardai “dobbiamo pulire tutto questo sangue” dissi sottovoce con il fiato corto.
Mi sorrise.
Uno di quei sorrisi che Draco Malfoy donava raramente, a poche persone.
Il mio stomaco si attorciglio ancora di più, le sue mani intorno al mio viso e le sue labbra di nuovo sulle mie, più dolcemente questa volta. Trattenni il respiro.
Se questo era l’inferno ci sarei rimasta per sempre.
Lo staccai nuovamente con molta forza di volontà e mi diressi verso il bagno per prendere l’asciugamano. Lo bagnai sotto l’acqua e ritornai verso di lui.
Il mio sguardo cadde sul suo avambraccio sinistro, il marchio di Lord Voldemord macchiava la sua pelle candida con inchiostro nero maledetto.
“Pansy io...” disse, alzai lo sguardo su di lui e mi resi conto che aveva capito a cosa stavo pensando “io ho dovuto farlo...” concluse abbassando lo sguardo per terra.
Sospirai e mi avvicinai a lui.
“Lo so” dissi sedendomi affianco lui sul letto “ma sono preoccupata per te e per la tua vita” conclusi sincera iniziando a pulirgli il sangue dal viso con delicatezza.
“Non posso più tornare indietro adesso. Se non l’avessi fatto se la sarebbe presa con mia madre, non potevo permetterglielo” lo guardai, nei suoi occhi c’era tanta rabbia e allo stesso tempo preoccupazione “se non fossi entrato nella sua cerchia se la sarebbe presa con tutta la mia famiglia e con tutte le persone a cui tengo… compresa te Pansy… non posso permettere che ti succeda qualcosa a causa mia, non me lo perdonerei mai”
“Ma non mi succederà niente” dissi sicura voltandogli dolcemente il viso per poterlo pulire meglio.
Il naso aveva smesso di sanguinare, ma il labbro decisamente no.
“Forse dovremmo andare da Madama Chips, lei saprà sicuramente come aiutarti”
“No Pan, mi chiederebbe com’è successo e non voglio far andare nei casini Theo… che tu ci creda o no gli voglio bene, è il mio migliore amico...” lo guardai sorpresa, mai aveva parlato con così tanta sincerità e allo stesso tempo tranquillità.
“Non stupirti della mia sincerità, probabilmente devo aver preso una bella botta in testa” disse sorridendomi quasi mi avesse letta nel pensiero, risi insieme a lui pulendogli l’ultima traccia di sangue che aveva.
“Avresti bisogno di ghiaccio” dissi guardandomi intorno, non avevo con me la mia bacchetta, quindi sfilai la sua dai suoi pantaloni puntandola verso l’asciugamano sul comodino “Glacius!”
Gli porsi la bacchetta, mi guardò sorridendo compiaciuto.
Si diresse verso la scrivania sfilando due sigarette babbane dal pacchetto, guardai il suo fisico scolpito e trattenni il respiro.
A volte in sua presenza mi sembrava di tornare ad essere una dodicenne.
Mi infilò la sigaretta in bocca puntando la sua bacchetta contro di me “Falagramus” aspirai il primo tiro e buttai fuori un po’ di fumo guardandolo negli occhi “Grazie” dissi allontanandomi da lui.
Lanciò la sua bacchetta sul comodino senza prestarci troppa attenzione dopo essersi acceso anche la sua sigaretta.
“Saresti una brava medimaga” disse improvvisamente cogliendomi di sorpresa
“Il sogno di diventare un medimago è di Blaise” dissi sedendomi per terra a gambe incrociate, lui si sedette affianco a me “Si, ma saresti brava”
Guardai davanti a me, non che non mi avesse mai sfiorato l’idea, ma l’idea di buttarmi in qualcosa di così grande mi spaventava. Ero confusa.
“Mancano ancora due anni, poi deciderò”
“Uno e mezzo, potresti uscire da qui e diplomarti e poi fare qualche scuola importante in cui sono sicuro entreresti...”
Aspirai un’altra boccata di fumo, sarebbe stata una bella idea.
“E tu cosa farai dopo?” gli chiesi voltandomi a guardarlo. Si girò anche lui e i nostri occhi si incatenarono “non lo so ancora neanche io” disse avvicinandosi sempre di più alle mie labbra.
Mi alzai in piedi di scatto prima che ci potessimo anche solo sfiorare.
Mi guardò curioso alzandosi in piedi davanti a me.
“Puoi metterti una maglietta per favore?” gli chiesi stizzita guardando altrove.
Odiavo essere così.
Rise divertito prendendo la prima maglietta sulla sedia che gli capitò sotto le mani.
“Pans, vuoi venire al ballo con me?”
Lo guardai senza saper che dire ne che fare, erano giorni che davo per scontato di andarci con Theo, e probabilmente anche lui dava per scontato di andarci con me.
On potevo rimangiarmi tutto adesso.
Non potevo fare dieci passi indietro dopo averne fatti due.
“Non credo sia il caso Draco” dissi abbassando lo sguardo, i suoi occhi grigi erano così taglienti dannazione “adesso è meglio che io vada, ero venuta per vedere come  stavi”
Mi sorrise “sei sempre troppo gentile con me”
Alzai lo sguardo ancora una volta sorpresa, ma cosa si era bevuto questa sera?
“Beh… buona… buonanotte” dissi in fretta scivolando fuori dalla stanza prima che succedesse qualcos’altro di strano.

Camminai confusa verso la stanza di Theo ed aprii la porta senza neanche rendermene conto.
“Come sta?” la voce di Theo mi riportò alla realtà.
Lo guardai mentre fumava qualcosa che di sicuro non era una sigaretta “bene… un po’ ammaccato...” risposi senza riuscire ad interpretare il suo tono.
Annuì espirando un po’ di fumo “non sono arrabbiato con te, ne con lui in realtà” disse alzando finalmente lo sguardo “ho sempre saputo che sarebbe stato difficile… qualsiasi cosa ci sia tra voi… beh tutti lo sanno. Ed io, come migliore amico di Draco, l’ho tradito. Ho preso ciò che era suo. Questa sera ho perso la testa, non avrei mai voluto prenderlo a pugni. Mi dispiace, perdonami se puoi farlo Pansy” concluse a bassa voce.
Lo guardai sorpresa, tra tutti i discorsi che mi aspettavo, di sicuro questo no!
Che razza di serata era mai questa?
Mi avvicinai a lui abbracciandolo “Perdonato”
Ricambiò l’abbraccio. Rimanemmo stretti l’uno all’altra per svariati minuti, finché non si staccò da me per guardarmi negli occhi. Lo guardai curiosa, e adesso cosa c’era?
“E’ diventato uno di loro, vero?” mi chiese conoscendo già la risposta.
Annuii abbassando la testa e lasciandomi cadere sul suo letto.
“Pensa ti poter risollevare il nome della sua famiglia… ma non è così… si farà ammazzare, Il Signore Oscuro lo userà finché ne ha bisogno e poi lo ucciderà”
Il mio stomaco sobbalzò e improvvisamente un senso di nausea mi pervase.
Lo sapevo fin dal giorno in cui mi aveva mostrato il marchio quali erano i rischi, solo non avevo mai voluto pensarci, e adesso Theo aveva detto tutto a voce alta rendendo tutto così dannatamente reale. Come avremmo potuto aiutarlo?
“Sai qual è il suo compito?”
“No… non mi ha detto niente...” sospirai incontrando gli occhi verdi di Theo.
Si erano appena presi a pugni, ma nonostante tutto lui si preoccupava per Draco. Sorrisi impercettibilmente senza rendermene conto.
“Non si lascerà mai aiutare da no Pansy. Ho provato più volte a parlargli, ma da quando… beh… si insomma, da quando io e te… non mi parla più”
“Theo ascolta, mi dispiace tanto per questa sera” sputai fuori
“non scusarti Pans, sono io che ho dato di matto”
“Si, ma lui mi ha baciata”
“Malfoy è geloso” disse voltandosi a guardarmi “e questo non è un mio problema. Io e te non stiamo insieme quindi sei libera di fare ciò che vuoi”
Lo guardai sorpresa “beh la tua reazione lasciava intendere ben altro” risposi stizzita alzandomi dal letto. Perchè diavolo mi ero scusata con lui?
In fin dei conti non stavamo insieme, proprio come aveva appena detto lui, quindi perché fari tanti problemi?
“buonanotte” dissi secca prima di scivolare fuori frettolosamente dalla sua stanza
“Parkinson, aspetta io...” non lo asciai concludere, chiusi la porta dietro le mie spalle e me ne andai.
Camminai veloce, dritta verso la festa.
Al diavolo quei due.
Al diavolo tutti.
Ero libera, nessuno mi avrebbe detto cosa fare o no.
Entrai nuovamente nella stanza della festa, la musica era ancora più alta e quasi tutti erano belli avanti. Mi avvicinai al tavolo con gli altri, mi guardarono curiosi e un po’ preoccupati.
“Tutto bene?” balbettò incerta Daphne guardandomi.
Le sorrisi “Alla grande”
Afferrai la bottiglia di quella che doveva essere decisamente Tequila a giudicare dal sapore e iniziai a bere senza alcun controllo.
Mi ero fatta tanti problemi fino ad ora che avrei potuto benissimo non farmi, quindi perché continuare così?
Mi lanciai in pista e iniziai a ballare svuotando la mente.
Basta, non avevo più voglia di pensare.
Due braccia forti mi trascinarono via, di nuovo.
Non capivo più niente, mi lasciai guidare da lui senza porre alcuna resistenza.
Risi poco prima di entrare nella sua stanza, poi tutto diventò nero.

 

Mi coprii gli occhi immediatamente, questa dannata luce mi stava accecando e avevo la sensazione che la mia testa sarebbe esplosa da un momento all’altro.
Lentamente i miei occhi si abituarono alla luce e cercai di mettere a fuoco dove mi trovavo.
Per un attimo il cuore mi balzò in gola, afferrai sotto le mie mani le coperte rosse e oro che mi coprivano e balzai a sedere nel letto.
“Ma cos’è successo?” dissi a voce alta prendendomi la testa tra le mani.
Perchè non ero nel mio letto?
Non ricordavo niente della notte passata, ne come ci ero finita qui, nel dormitorio di Griffondoro.
E soprattutto cosa cazzo era successo?
Il panico mi assalì per un attimo.
“Buongiorno Pansy” mi voltai verso la porta e sentii morire le parole in gola.
Cazzo.
“Harry”

 

 

 

 

 

 

  
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