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Autore: capmirez98756    17/04/2018    2 recensioni
Ci sono persone, attimi, respiri, odori, sguardi, cieli, sorrisi che si incastrano proprio in quel punto di cuore dove devono incastrarsi. E non c'è accordo e musica più perfetta.
Il destino, però, si diverte a giocare con queste persone.
Callie si è trasferita a New York con la sua bambina e la compagna, vive la sua vita felice.
Arizona è a Seattle e da poco sta rimettendo insieme i pezzi del suo cuore distrutto qualche anno prima.
Ma se le carte in tavola cambiano?
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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La vita è troppo breve per  rimandare, la vita è troppo breve per fare finta di nulla, la vita, però, non è troppo breve per rimediare ai propri errori. Io nella vita ho fatto parecchi errori, non ho pensato con la mia testa e passivamente ho subito le decisioni delle altre persone, in particolare della mia persona, dell'amore della mia vita. Mi sono arresa senza combattere, ho accettato in silenzio e sono stata in silenzio quando lei è andata via con un'altra donna. Ho sofferto silenziosamente, tante volte avrei voluto prendere la mia donna, baciarla e urlare che lasciarci, lasciarmi, è stato l'errore più grande della nostra vita. Le decisioni che ho preso io sono sempre state sbagliate e la paura di sbagliare mi ha portata a sbagliare comunque. Nella vita ho fatto degli errori ma, adesso, è arrivato il momento di rimediare se non a tutto almeno ad una parte di questi.
La notte porta consiglio e non c'è frase più vera di questa, ho capito che continuare una relazione con una donna del quale non sono innamorata è ingiusto sia nei suoi confronti che nei miei, la mia decisione è arrivata dopo tempo perché so cosa significa essere lasciati e non è mai facile ma non posso promettere felicità ad una donna e poi non rederla felice perché ho una persona che ha messo le radici nel mio cuore e non vuole toglierle. Questa notte, l'ultima insonne ho giurato al mio corpo, ho pensato alle parole del Colonnello e alle parole di April e ho capito che hanno in parte ragione, forse amo ancora Calliope o se non è proprio così c'è qualcosa di forte nei suoi confronti e devo risolvere tutto, devo riavere la sua completa fiducia prima di rivelarle quello che siamo state, non voglio mentire o omettere ma voglio illustrarle piano piano quelle che siamo state.
Sono le sette del mattino, oggi la mia giornata inizia presto perché tra qualche ora arriva la mia bambina e io ho molto da fare. Busso insistentemente alla porta e aspetto con il cuore in gola che qualcuno venga ad aprire, sono minuti interminabili e la voglia di scappare aumenta sempre di più ma Arizona Robbins è una persona migliore, matura e diversa.
"Arizona" dice con la voce impastata dal sonno "che ci fai qui?"
"Dobbiamo parlare, Carina" sospiro
"Deve essere una cosa importante per presentarti qui alle sette del mattino dopo che dovresti sapere che ho lavorato fino a tardi"
"Lo so, mi dispiace"
"Dovrei chiuderti la porta in faccia, sai?  Sono giorni che non ti fai viva, ce la sto mettendo tutta a capirti ma continuo a non farcela"
"Mi fai entrare e ne parliamo meglio?" chiedo e lei si sposta facendomi entrare e chiude la porta poggiandosi per un attimo ad essa
"Ho capito per cosa sei qui, Arizona" dice piano
"Sono qui per parlare"
"No, sei qui per liquidarmi. Sei qui per lasciarmi" dice abbassando la testa
"Come...come?" chiedo incredula
"Come faccio a saperlo? È facile la risposta. Non ti sei fatta sentire, non hai dormito con me, sei fredda e soprattutto ami ancora la tua ex moglie"
"Io...non ne sono sicura ma qualcosa di forte mi lega a lei, è la madre di mia figlia, la donna che mi ha regalato i momenti più belli della mia vita e la donna che mi ha salvato la vita prendendosi le conseguenze delle sue azione e io non so se quello che provo per lei sia dovere o amore però non posso costringere te a questa situazione"
"Non è questo Arizona, tu non mi vuoi vicina, tu non mi ami e preferisco che me lo sbatti in faccia senza giri di parole"
"Non ti amo, hai ragione, però ti voglio..."
"No, per favore. Non dire che mi vuoi bene e tutte le frasi di circostanza che si dicono quando si lascia una persona perché non le accetto. Capisco la tua posizione, capisco i tuoi sentimenti e capisco che hai bisogno di lei" la sua voce trema e il mio cuore si stringe "spero tu sia felice con lei, spero che la vostra relazione abbia un finale diverso della nostra e diverso del finale che ha avuto già, ti auguro il meglio Arizona. Ora ti prego vai via perché sto per scoppiare a piangere e per implorarti di non lasciarmi, di lasciare perdere lei e i tuoi dubbi"
"Posso abbracciarti?" domando e lei scuote la testa, annuisco e vado verso la porta, mi giro un'ultima volta e la vedo in lacrime
"Auguro anche a te il meglio"
"Potevi essere tu il mio meglio"
"Non credo" sussurro
"Vattene, Arizona" annuisco e chiudo la porta alle mie spalle, mi dispiace vederla così ma devo per forza chiudere delle porte per aprirne di nuove.

Guardo attentamente la vetrina e niente mi convince, tutto troppo impegnativo e non posso in questa situazione usare dei regali così impegnativo. Sono così presa che mi accorgo solo adesso un uomo sulla sessantina mi osserva da dentro il negozio ed è molto sorridente. Alzo la mano in segno di saluto e di scuse, credo di essere diventata abbastanza rossa in viso per la figuaraccia, lui sorride e viene ad aprire la porta
"Signorina, la vedo molto interessata alla vetrina del mio negozio e osservando come scorreva tra i miei fiori credo che lei sia molto indecisa su dei fiori per una persona importante, sbaglio?"
"Mi scusi...e scusi l'orario, non siete nemmeno aperti. Ha ragione, sono per delle scuse da fare ad una donna importante"
"Venga dentro, non si preoccupi dell'orario, le scuse sono più importanti degli orari dei negozi"
Sorrido e lo seguo dentro
"Grazie signore"
"Ma di nulla, cara...allora deve farsi perdonare qualcosa di grave?"
"Tanti errori, cose molto gravi" penso ad alta voce
"Cosa piace a questa donna?"
"Non lo so" dico sincera
"Ma dalla sua faccia sembra conoscerla bene"
"Si...la conosco o meglio la conoscevo bene ma sono successe delle cose che..."
"Tranquilla, troveremo qualcosa" mi interrompe "immagino qualcosa di non impegnativo"
"Esatto" sorrido "pensavo di scartare in partenza le rose perché non voglio spaventarla"
"Situazione complicata quindi... Che ne dice dei tulipani? Niente di impegnativo ma bellissimi da vedere, colori che mettono allegria e soprattutto non la facciamo spaventare "
"Potrebbero andare, le piacevano i tulipani, non li ho mai regalati ma le piacevano quindi vada per i tulipani"
L'uomo mi sorride e annuisce, mi dice che farà una confezione speciale e mentre lui si dedica ai fiori, io gli racconti della mia storia con Calliope
"Quanto le devo?"
"Niente, cara"
"Non volevo farle pena con la mia storia, voglio pagare come fanno tutti"
"Non mi fai pena, permettimi di darti del tu, ho visto in te sincerità. Vengono molte persone a comprare i fiori qui ma nessuno mi parla della persona che ama come ne hai parlato tu e mi dispiace vedere tanta ipocrisia in giro. Mi ricordi tanto l'amore che ho provato, per mia moglie che adesso non c'è più quindi vedilo come un regalo per la tua sincerità"
"La ringrazio" dico annuendo "mi dispiace molto per sua moglie"
"Non devi ringraziarmi, fammi solo sapere come andranno le cose. Mia moglie adesso è felice, lo sento e questo mi fa stare bene"
Sorrido e lo ringrazio un'ultima volta prima di uscire.

Cammino cautamente con i fiori tra le mani per il corridoio del reparto, saluto gli infermieri e quando sono vicino la porta dove si trova Callie sento chiamare il mio nome, mi giro per vedere di chi si tratta
"Signor Torres" dico a malincuore, sono certa che proverà a fermarmi e a non farmi vedere sua figlia
"Questi fiori sono per la mia bambina?"
"Si, voglio scusarmi per averle nascosto Sofia. Non era mia intenzione."
"Lo so, Arizona. Volevo scusarmi per come ho reagito però prova a capirmi"
"Lo capisco, mai vorrei che qualcuno facesse del male a mia figlia e io ho fatto del male alla sua e ho sbagliato a non chiamarvi" dico abbassando la testa
"Sei una brava donna, Arizona. Ti prego di non farla soffrire più perché non sarò più tanto clemente"
"Grazie di tutto"
"Entra prima che io cambi idea"
Annuisco e mi affretto ad entrare, Calliope ha gli occhi chiusi e massaggia le tempie
"Papà, dobbiamo chiedere alla dottoressa Sheperd se questi continui mal di testa prima o poi passeranno"
"I mal di testa sono normali dopo gli interventi che hai subito e temo che dovrai sopportarli ancora per qualche mese Calliope"
"Ancora tu!" esclama aprendo gli occhi di scatto "Mi vuoi lasciare in pace? Sono stanca di averti attorno e sono stanca di lottare con te"
"Io non voglio lottare contro di te, voglio solo chiederti scusa."
"Non voglio le tue scuse, Arizona"
"Ascoltami, per favore" mi siedo sul letto e sospiro "Ho sbagliato, te l'ho detto ma era l'unica cosa giusta da fare, nelle tue condizioni sapere di alcune cose successe nel tuo passato potrebbero spingerti a una perdita di memoria permanente. Dobbiamo essere cauti, dobbiamo ripercorrere tutto le tue tappe per poi ricostruire tutta la tua vita, troppe informazioni ed emozioni ti confonderebbero soltanto"
"Continuo a non volerti ascoltare"
"Non fare la bambina, Calliope. Sto continuando a giustificarmi nonostante non ho fatto delle cose cattive nei tuoi confronti, devi solo capire la mia posizione. Sono qui, ti ho chiesto già scusa e non intendo più giustificarmi quindi la decisione adesso è la tua. Mi vuoi al tuo fianco? Vuoi che ti parli della tua bambina? Posso spiegarti tutto, con calma ma tutto così appena sarai più forte potrai vederla"
"Non lo so, non so se posso fidarmi"
"Guardami, guarda i miei occhi" mi guarda e una lacrima sfugge dai suoi occhi "Ah, dimenticavo" alzo i fiori e glieli porgo "questi sono per te, vengo in pace"
"Grazie" dice imbarazzata
"Non sono i tuoi fiori preferiti ma ti piacevano molto" sorrido
"Mi piacciono" mi sorride "Promettimi una cosa...mi dirai tutto, proprio tutto, capito?"
"Prometto che saprai tutto prima di mettere piede fuori questo ospedale e tu promettimi che lo farai al più presto"
"Lo farò e dopo potrò vedere mia figlia"
"Potrai vedere Sofia" confermo sorridendo
"Domani proverò a muovere qualche passo, ci sarai?"
"Certo, ci sarò sempre"
"Mi abbracci?" resto spiazzata dalla sua richiesta ma subito annuisco e la stringo forte a me, le lascio un bacio sulla guancia e sorrido
"Sento vibrare qualcosa"
"Come?"
Mi indica la borsa e capisco che qualcuno mi sta chiamando, guardo l'ora e mi accorgo che sono terribilmente in ritardo
"Oh devo andare" afferro la borsa e mi avvicino per salutarla "Domani sarò presente, promesso"
"Alle undici." le lascio un altro bacio sulla guancia e sorrido
"A domani" dico
"A domani, salutami il tuo fidanzato" dice quasi infastidita e quasi non scoppio a ridere
"Non vado dal mio fidanzato" mi giustifico
"Si come no, non dovete mentire perché sono inchiodata qui. Soprattutto tu che mi hai fatto una promessa"
"È mio padre, Calliope" dico fermando il suo discorso assurdo "sto andando da lui"
"Sul serio?"
"Dico sul serio"
"Va bene, salutamelo se mi conosce"
Annuisco, la saluto un'ultima volta e vado verso casa per accogliere la mia Sofia.
   
 
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