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Autore: Walt96    29/04/2018    3 recensioni
La Fantasia è il motore che muove il mondo.
Nella città natale di Walt, Athom, la Fantasia era quel potere innato che nei giovani determinava lo sviluppo di un potere piuttosto che un altro; Walt controllava l'elettricità.
È giunto il momento di un nuovo inizio, il ragazzo viene ammesso alla famosissima Accademia dei Sette, dove i sette maestri insegnavano l'utilizzo della Fantasia ai loro studenti.
Vecchie e nuove amicizie andranno a fondersi e il destino di Athom sarà imbrigliato tra Luce e Oscurità.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Kingdom Hearts W'
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Capitolo 18
 
The Master of Masters
 
 
 
 
 
Erano trascorsi minuti preziosi.
La maggior parte degli studenti era caduta vittima dell’Oscurità o degli Heartless, tre maestri avevano sacrificato se stessi per salvare la città ma la strada per una vittoria gloriosa era svanita già da tempo.
Walt, Erik e Matt erano rimasti sulle mura dopo la scomparsa di Eugeo, combattevano con vigore ed energia ma mancava davvero poco prima che l’Heartless di Antonella li raggiungesse.
Della vera Antonella invece non vi era più traccia da quando aveva eliminato Erika.
Dave volava sopra i tetti delle case, combattendo contro moltissimi Heartless contemporaneamente in quanto, non essendoci più molti studenti, la preda più succulenta era proprio lui. Ogni tanto le sue fiammate potenti illuminavano il cielo di un rosso acceso.
Walter era ancora tra le macerie e una volta ripresosi dalla morte dell’amica, appoggiò una mano a terra, dove un’onda elettromagnetica si espanse per tutta la città.
Dopo pochi secondi si rialzò: «Sono rimasti pochissimi studenti, e non c’è nessuna traccia di lei, vuol dire che è arrivato il mio turno contro di te» disse rivolto all’Heartless gigante di Antonella.
Svanì in un impulso elettrico solo per riapparire allo stesso modo sulle mura.
«Voi cosa ci fate qui?!» chiese quando vide Walt, Erik e Matt proprio davanti al nemico gigante «È pericoloso dovete allontanarvi!».
«Veramente noi… stavamo proteggendo il maestro» disse Erik voltandosi verso il bastone, ancora a terra sul pavimento dell’ex-passeggiata sopraelevata.
Quando lo vide anche a Walter si strinse il cuore: «…Capisco. Ma rimane un luogo estremamente pericoloso, il gigante si sta avvicinando sempre più e non voglio dovermi preoccupare di voi mentre ci combatto, dovete rimanere fuori portata» disse Walter.
«Combatterà personalmente contro il mostro?!» chiese Walt con gli occhi pieni di ammirazione.
«Sì… la vera Antonella si è nascosta, probabilmente nelle ombre della città o dentro il mostro stesso, perciò non mi resta che occuparmi di lui e poi passare nuovamente a lei» spiegò Walter.
Nel frattempo il nemico mastodontico compì un ulteriore “passo” verso le mura trascinandosi con le braccia e affondando sempre di più con la pancia nelle spine di terra che lo rallentavano; ancora un avanzamento e li avrebbe raggiunti con le mani.
In quel momento, dal suolo, trasudarono diversi rigagnoli d’acqua che andarono ad unirsi formando una forma umana che poi si definì in Avis.
Si avvicinò di corsa a Walter, aveva parte del vestito strappato e dei graffi profondi sulla vita, probabilmente uno Neoshadow l’aveva colta di sorpresa.
«Stiamo perdendo» disse lei «Questi mostri sono troppi, appena ne si sconfigge uno questo riappare da un'altra parte, e per di più continuano ad arrivarne di nuovi dal Santuario mentre noi non facciamo altro che subire perdite» spiegò senza tante moine
«Maestra, dove sono Lezia, Al e Andy?» si azzardò a chiedere Walt.
Avis guardò prima Walter poi si rivolse a lui: «Sono stati sconfitti… e come loro tutti gli studenti con cui combattevo, anche Dave è rimasto da solo…» rispose.
Con un groppo al cuore i tre ragazzi si resero conto che con molta probabilità erano rimasti soli con i maestri. Gli ultimi dotati di Fantasia rimasti ad Athom.
«Antonella è svanita nelle ombre… devo occuparmi di questo gigante prima che raggiunga la città, altrimenti lei avrà la meglio su tutti noi» disse il maestro.
«Walter…» iniziò Avis mogia «ci sono troppi nemici, mentre parliamo Dave sta rischiando se stesso per combatterli! Dobbiamo sbarazzarcene!» disse.
«Lo so, ma non possiamo rischiare di perdere loro tre» disse rivolto ai ragazzi «Sono le ultime Luci rimaste»
«C’è ancora una carta da giocare, tu hai l’Assenza e io… io ho il mare… lasciamelo utilizzare» chiese in maniera disperata, prendendolo per le mani.
«Non puoi chiedermi questo… saresti troppo esposta… non avresti alcuna possibilità» disse lui triste «Non posso perdere anche te».
«Ma è l’unico modo che abbiamo, distruggerebbe tutti i nemici in un colpo solo: io quelli che toccano terra e tu tutti quelli che volano… non abbiamo scelta… Non ti dimenticare la nostra missione: dobbiamo proteggere la Luce» disse guardandolo negli occhi pieni di lacrime, ed accarezzandogli il viso dolcemente.
«Avis…» iniziò Walter liberando una lacrima «lui non mi perdonerà mai» disse con voce rotta.
«Quando sarà finita e loro tre saranno sopravvissuti, allora Dave capirà».
«Non hai idea di quanto lui ti ami».
«Lo so, lo so eccome. Ma il destino dell’universo ha più importanza. Siamo potenti è vero, ma non possiamo vincere sempre» disse Avis.
Walter la prese e l’abbracciò forte: «Sei la migliore tra i maestri» le disse lui asciugandosi le lacrime.
«Ti voglio bene, Walter. Proteggi i ragazzi» disse lei, staccandosi.
«A costo della mia stessa vita» rispose lui «Però devi darmi alcuni attimi prima di eseguire l’attacco. Devo sistemare questo bestione».
«Non ti preoccupare» poi si voltò verso i tre ragazzi «Voi siete molto preziosi, non abbandonate mai la Luce» gli disse con un sorriso dolcissimo, come se nulla stesse accadendo, poi si voltò e svanì in movimento dinamico.
 
 
 
 
L’Heartless gigante fece quell’ultimo passo che lo portò a portata per raggiungere le mura su cui ancora si trovavano Walter e i tre ragazzi.
«In fretta! Erik, Matt avete una vostra idea di arma?» chiese il maestro mentre il gigante caricò al massimo il suo pugno destro, pronto per colpire il punto dove si trovavano.
I tre ragazzi rimasero spiazzati dalla domanda posta in un momento di estremo ed evidente pericolo in aumento esponenziale ma si ripresero e risposero.
«Io pensavo ad un arco!» disse Erik.
«A me piacerebbe un martello in grado di spaccare la Roccia!» disse Matt facendo il gesto di dare una martellata con braccio.
«Benissimo, siete ufficialmente diplomati!» i due si guardarono sbigottiti «E tu invece, Walt?» chiese Walter.
«Io in realtà non ho ancora trovato nessuna arma che mi piaccia particolarmente…» disse lui dispiaciuto di non poter dare una risposta al maestro.
«Ottimo!» rispose lui gioviale.
«Come ottimo?» rimase lì Walt.
Il maestro si inginocchiò per arrivare all’altezza dell’allievo, poi evocò il suo amato scettro che risuonò in maniera maestosa quando colpì il terreno.
«Prendilo, questo è il mio regalo per te» disse Walter, porgendoglielo.
Il ragazzo era incredulo, convinto di non aver capito bene ciò che il maestro avesse detto: «Posso davvero averlo? Perché?» chiese.
«Non ho mai concluso le tue lezioni private sull’uso dello Spazio, diciamo che questo è un piccolo pegno come rimborso spese» gli disse facendogli l’occhiolino.
Il ragazzo non si osò a prenderlo dalle mani del maestro, si sentiva indegno di utilizzare la sua arma.
Walter lo lasciò cadere e istintivamente Walt lo prese.
L’Heartless di Antonella iniziò a sferrare il suo pugno enorme che viaggiava a grande velocità verso il maestro, ancora di spalle.
«Voglio che vi trasportiate immediatamente sul tetto di un edificio e che ci rimaniate finché io o Dave non verremo a prendervi, intesi?» disse in maniera decisa e che non ammetteva repliche.
«Sì, Maestro!» dissero in coro i tre ragazzi.
«E… Walt! Usalo» disse infine il maestro facendo riferimento allo scettro.
Il ragazzo gli annuì, poi si teletrasportò in movimento dinamico insieme agli altri sul tetto di un edificio vicino.
Riuscirono a voltarsi in tempo per vedere ancora il maestro che dava le spalle al micidiale colpo dell’Heartless.
Poi, all’ultimissimo momento, Walter si girò e con lo sguardo fermo sferrò a sua volta un pugno contro quello mastodontico del gigante.
Le doppie mura svanirono all’istante in briciole e un gigantesco cratere si andò a formare sotto il punto di collisione tra i due colpi.
Walter sembrava minuscolo in confronto all’Antonella oscura ma il pugno del mostro non lo spostò di un centimetro.
Quando il potere rilasciato dai due raggiunse il tetto dove si trovavano i ragazzi, Walt avanzò davanti agli altri e sbattendo lo scettro a terra creò una barriera elettrica che protesse non solo loro ma anche tutto l’edificio che fu l’unico a rimanere in piedi.
Walter con la mano libera sferrò una gigantesca saetta contro il viso dell’Heartless che fu costretto a proteggersi.
Il maestro lo afferrò per un dito e con un potere sovrumano volò in alto sollevando il bestione da terra e capovolgendolo lo fece sbattere al suolo.
Quell’enorme peso causò un piccolo terremoto che a sua volta generò una crepa che spaccò il suolo proprio lungo il confine curvo della città, dove c’erano le mura.
Walter atterrò velocemente vicino alla testa del Heartless e, senza nemmeno degnarlo del suo sguardo, gli appoggiò la mano sul capo e generò un’immensa bolla di Spazio che gli chiuse completamente la testa.
Tutto ciò che era all’interno della sfera venne spaccato in centinaia di frammenti e l’esplosione che ne seguì fu tutta contenuta nella bolla stessa.
L’Heartless gemette in maniera strozzata, dolorante e con gli occhi fuori dalle orbite: era stato abbattuto.
 
 
 
 
Nel frattempo Avis si era mossa in movimento dinamico ed era andata fino al limitare della spiaggia, poi si era ricomposta in forma umana e volò sul pelo del mare.
Si voltò, vide Walter che combatteva egregiamente contro l’Heartless gigante e dietro di loro Dave che con furia eliminava tutti gli Heartless che adesso andavano contro di lui.
Erano centinaia e con il suo Fuoco li abbatteva l’uno dopo l’altro senza esclusione di colpi.
Fortunatamente per lei era troppo impegnato per notare ciò che si stava apprestando a fare.
Non glielo avrebbe mai permesso.
«Perdonami Dave…» disse dispiaciuta, poi si voltò verso il largo e con sottilissimi getti d’acqua eliminò tutti gli Heartless che si trovavano sul mare. Liberandosi almeno momentaneamente il campo.
Si alzò a qualche decina di metri sopra il livello dell’acqua e espanse i suoi sensi controllandola.
Le onde che si infrangevano tranquille sulla rive rallentarono placidamente il loro ritmo.
Il suono del mare che scorreva via dalle pietre della rena si faceva sempre più ritmico e forte man mano che le onde si ritiravano sempre di più.
Avis non aveva mai avuto l’occasione di testare un attacco del genere e di tale portata perché avrebbe messo a serio rischio l’incolumità dei cittadini di Athom, ma adesso non c’era più nessuno per le strade e chi era all’interno dell’Accademia era protetto.
Con una dose straordinaria di concentrazione, la maestra iniziò a compiere leggeri movimenti, morbidi e fluidi, e consequenzialmente il mare iniziò a ritirarsi in maniera spaventosa.
Gli Heartless la videro e non tardarono a puntare dritto verso di lei che in quel momento era indifesa.
Decine di fulmini scesero da cielo colpendo le creature oscure: quello era l’ultimo aiuto che Walter poteva darle, erano troppo distanti.
Alzando entrambe le mani, Avis sollevò il mare in un muro d’acqua alto più di cento metri.
Era da sola, separata per sempre dalla città.
Il moto innaturale dei flutti appariva comunque molto calmo e tranquillo nonostante l’onda si sollevasse sempre di più.
Quando fu giunto il momento, Avis lasciò la presa e spinse il mare con forza verso la città.
L’acqua avanzò verso Athom come uno tsunami, con un fragore preoccupante; era un’immensa furia naturale che avrebbe messo in ginocchio chiunque stesse osservando lo spettacolo.
Walter lasciò perdere l’Heartless gigante che nonostante i suoi colpi era ancora vivo, seppur neutralizzato, e volò in aria, al sicuro.
Voltandosi controllò che i tre ragazzi fossero ancora sul tetto del palazzo, protetti anch’essi e poi si preparò a utilizzare il suo attacco: l’Assenza.
L’onda anomala raggiunse la spiaggia, distruggendo e devastando ogni cosa che incontrava: alberi, strutture, Heartless e perfino il gigante fu colpito seppur la sua grossa massa gli impedì di essere trascinato via.
L’onda entrò nelle mura con furia, si insinuò tra le vie, allagò le case, distrusse completamente ogni cosa che incontrò devastando Athom come nulla aveva mai fatto fino ad allora.
Ma non lasciò scampo e soffocò tutti i Darkside, gli Shadow e i Neoshadow che ancora si trovavano e si moltiplicavano per le strade della città.
Fortunatamente la forza di gravità aiutava l’onda anomala ad espandersi senza che Avis dovesse più spingerla, così riuscì a riprendere il controllo dell’ambiente circostante e a combattere gli Heartless volanti che avevano puntato verso di lei: aveva ancora una speranza.
Walter era al centro del cielo di Athom: aveva le braccia incrociate al petto e, in entrambe le mani, teneva l’indice e il pollice uniti, tra le dita della mano destra c’era una piccola scintilla elettrica e tra quelle della mano sinistra una piccola bollicina rosa di Spazio.
Facendo scivolare una mano sull’altra, la piccola scarica elettrica generò una scintilla che andò a colpire la piccola bollicina e l’Assenza ebbe inizio.
Davanti a lui, uno squarcio violaceo di dimensioni catastrofiche si aprì nel cielo e, come un buco nero, iniziò a risucchiare al suo interno tutto ciò che poteva.
Un forte vento prese a sé le maestose fiamme di Dave, in quanto erano particolarmente leggere, ma man mano tutti gli Heartless volanti stavano entrando in quella fenditura dello spazio.
In quel caos più totale, in cui tutti faticavano a trattenersi in piedi e dovevano aggrapparsi a qualcosa per poter rimanere stabilmente ancorati al suolo, Jacob emerse dall’acqua tra le vie, riusciva a volare ignorando il risucchio dell’Assenza, grazie al potere oscuro.
«Finalmente il mio momento!» disse, rimanendo a qualche decina di metri di distanza da Walt, Erik e Matt e poi, utilizzando il suo subdolo potere del Veleno, generò una nube tossica verdognola che si diresse, spinta dai venti, proprio verso i tre ragazzi.
«Brutto stronzo!» esclamò Matt e riuscì a volare verso la nube grazie alla suo elemento naturale, l’Aria stessa.
Ruotando su se stesso, Matt riuscì a deviare flussi d’aria secondari e creò un tornado sottile ma potente che ruotava attorno a lui.
L’ondata velenosa fu assorbita dal tornado e risucchiata verso l’alto, ma Matt che era all’interno dello stesso tornado la respirò in pieno
Riuscì solo a voltarsi verso Erik e Walt che lo guardavano increduli, poi sillabò chiaramente: «Mi dispiace» con le labbra, chiuse gli occhi e cadde nelle vie allagate.
«NO!» gridarono all’unisono Erik e Walt e in quel momento, forse a causa della rabbia, lo scettro di Walter nella mano destra del ragazzo si attivò generando fulmini e saette.
Walt si erse in piedi e, puntandolo verso Jacob, scagliò la folgore più potente che avesse mai prodotto.
Forse quell’energia era derivata dal fatto che stesse usando lo scettro del maestro o forse per la rabbia incontrollata per ciò a cui aveva assistito, ma quel fulmine colpì in pieno Jacob, gli incendiò i vestiti, gli distrusse i terminali nervosi e gli illuminò lo scheletro dall’interno, facendolo poi cadere nelle acque sotto di loro.
Successivamente, da un punto indefinito della città, una macchietta nera si staccò per dirigersi a tutta velocità verso il mare.
Era David, con la sua falce sguainata.
Avis era ancora impegnata a combattere contro quegli Heartless che erano troppo distanti dalla città per essere risucchiati dall’Assenza ed era sfinita dopo aver generato lo tsunami e, in quel momento, era concentrata esclusivamente su di loro.
Quella di David fu un’azione intrisa di malvagità, raggiunse la maestra in un momento di distrazione e di ovvio svantaggio, approfittandosene.
La colpì con la sua falce senza lasciarle scampo.
In quel momento la fontana di gesso nel Santuario, smise di sgorgare acqua cristallina, le sue due conchiglie si prosciugarono ed essa cadde nel baratro.
Nel frattempo Walter aveva assorbito nella fenditura spaziale tutti gli Heartless che erano presenti in città ed erano riusciti a sfuggire all’onda di Avis, così richiuse lo squarcio acquisendone tutta l’energia.
Ci fu un attimo di calma.
Poi, tutta l’energia acquisita dall’assorbimento venne rilasciata come un’immensa esplosione che invece che risucchiare, gettava tutto verso l’esterno.
Walt ed Erik vennero sbalzati via, fortunatamente contenuti dal cornicione del tetto dove si trovavano.
La furia del colpo durò qualche minuto e, in quel lasso di tempo, la spinta del colpo di Walter si andò ad aggiungere all’enorme peso della massa d’acqua che aveva invaso le vie di Athom. Questi due elementi si andarono a sommare al fatto che le fondamenta di Athom erano state fortemente dissestate dal colpo di Eugeo e tutta la città ebbe un cedimento.
La crepa che si era formata lungo le mura si allargò sempre più e la città, scossa dalle vibrazioni, scivolò verso il basso, affondando verticalmente nel suolo di alcune decine di metri, formando… un enorme bassopiano.
L’Heartless gigante di Antonella che si trovava proprio sulla crepa cadde anch’esso all’interno della conca e si appoggiò con le spalle alla parete di roccia che definiva il bassopiano stesso.
Quando Walter concluse il colpo la sua città era irriconoscibile.
Dave era rimasto per tutto il tempo aggrappato ad una finestra e solo in quel momento riprese quota osservando la scena.
Antonella uscì lentamente dal corpo del suo stesso Heartless, dove si era nascosta e Dave la vide chiaramente, poi fece un rapido calcolo mentale, osservandosi intorno.
Walter stava scendendo dal cielo verso la città e poi osservò meglio le vie piene di acqua marina… e capì.
Il suo corpo si accese lentamente con fiamme intense che trasudava da ogni parte di sé, aveva lo sguardo vacuo, fisso nel mare sotto di lui.
Improvvisamente lo avvolse una colonna di Fuoco alta fino al cielo: «LA… MIA… AVIIIIIS!» urlò puntando gli occhi verso Antonella.
«NO DAVE! NON FARLO!» gli gridò Walter ma era troppo tardi.
 Il maestro del Fuoco indirizzò tutto il suo potere contro Antonella con tutta la rabbia che la sua mente riusciva a produrre.
 Antonella imbrigliò le fiamme in un gorgo oscuro che le assorbì e iniziò a tramutarle in fiamme nere.
«Dave! Non farlo! Non cedere all’Oscurità, è quello che vuole!» tentò di dirgli Walter ma non riuscì ad avvicinarsi a Dave perché protetto da un involucro di Fuoco.
Il colpo del giovane maestro illuminava la città come un piccolo sole.
«Sì! Sì! Cedi alla rabbia! Distruggimi!» lo istigava Antonella che in preda alla goduria tirava fuori la lingua dai labbroni, mentre intanto trasformava sempre più le fiamme di Dave in fiamme oscure.
Il corpo del giovane maestro bruciava sempre più e, nonostante che Walter si fosse gettato nelle fiamme per tentare di salvare il suo amico, era troppo fuori di senno per ragionare.
In pochi secondi tutte le fiamme che generava divennero nere fino a quando l’Oscurità non intaccò anche il suo corpo e lo penetrò.
Tutto si fermò: il corpo di Dave era attraversato da vene nere, piene di Oscurità e cadde verso il basso.
Walter lo prese al volo e lo tenne in braccio: «Dave… no…».
«Io… la amavo» riuscì ancora a dire, poi si dissolse lentamente in particelle di Luce, come la sua amata.
All’interno del Santuario, la grossa fiamma che ardeva sulla seduta di Dave si ridusse fino a divenire una piccola fiammella, grossa come una candela. Poi anch’essa fu risucchiata dall’Oscurità sottostante.
Walter riprese il suo titanico duello contro Antonella.
 
 
 
 
Walt ed Erik non avevano perso un dettaglio di quei momenti importantissimi ed erano entrambi appoggiati al cornicione del tetto, preoccupati della loro sorte e della sorte del loro mondo.
«La mossa di Walter che ha spazzato via tutti gli Heartless…» iniziò a dire Erik «… era l’Assenza, una combinazione incerta di Spazio ed Elettricità… ne ho letto sui libri. L’ultima volta che fu documentato l’uso di quella mossa risale a diecimila anni fa. Suppongo che sia stato proprio Walter a utilizzarla, inizio a pensare che i maestri godano davvero di una specie di eterna giovinezza o comunque di una particolare longevità» concluse.
«E per quale motivo Walter avrebbe utilizzato questa mossa nei tempi antichi» chiese Walt.
«Per contrastare una minaccia Oscura, ma non era specificato chi fosse, forse la storia si sta ripetendo…» ipotizzò Erik.
Nessuno dei due ragazzi si accorse che dietro di loro, a una trentina di metri, dall’ombra dell’edificio, era emerso Lucas. Erano troppo impegnati a osservare ogni minimo dettaglio della lotta tra i due maestri e sperare che tutto si risolvesse per il meglio.
Il ragazzo che controllava gli Spettri sembrava in preda all’ansia, evocò il suo forcone nella mano sinistra e lo osservò titubante.
Si ricordava perfettamente quello che Antonella gli aveva ordinato di fare, esattamente come aveva dato un compito anche ai suoi compagni ma aveva paura di farlo.
Poi si guardò intorno: vide la distruzione che lo circondava, l’Oscurità che dilagava, Athom distrutta… e si rese conto che era tutta colpa sua.
Se non avesse chiesto aiuto ad Antonella per sviluppare il potere del Tempo non si sarebbe mai fatto ingannare dall’Oscurità. Lui pensava di poter controllare ciò che agli occhi di un ragazzino poteva assomigliare al Buio, ma in realtà nel suo corpo entrava solo l’Oscurità.
I colpi tra i due maestri erano feroci, così potenti che si fece una domanda: se avesse vinto Walter e Antonella fosse stata sconfitta, gli avrebbe permesso lo stesso di vivere? O forse sarebbe stato esiliato e costretto a vivere la propria vita in solitudine fino all’agognata morte? No, non poteva permetterlo.
Strinse un’ultima volta il forcone nella mano e dopo aver chiuso gli occhi per non assistere alla scena, lo scagliò contro i due ragazzi.
Walt lo vide con la coda dell’occhio, ma era troppo tardi.
Erik fu colpito in pieno e i due rebbi del forcone lo trapassarono da parte a parte.
Mentre l’arma svanì per tornare nelle mani del proprietario, Erik si accasciò a terra mentre Walt tentava di aiutarlo.
«Erik, non ti azzardare! Resisti! Vedrai che Walter ti aiuterà!» gli disse in tono sia disperato che incoraggiante.
L’amico non gli rispose, ansimava.
«MAESTRO!» gridò Walt verso i due che si davano battaglia, ma erano evidentemente troppo distanti e indaffarati per udirlo.
«MAESTRO LA PREGO!» urlò nuovamente iniziando a versare lacrime cospicuamente.
«Walt… tu hai lo scettro… usalo per proteggerti» disse Erik boccheggiando.
«No Erik, non andartene! Sei il mio migliore amico!» disse piangendo Walt, era disperato e non sapeva cosa fare.
«E tu sei il mio… Walt» disse lui, poi chiuse gli occhi e piano piano il suo corpo si dissolse.
A Walt tremavano le gambe ma lentamente si alzò, la vena sul collo gli si gonfiò, e la Luce lo pervase.
I suoi occhi divennero completamente bianchi e si illuminarono intensamente mentre invece il suo completo bianco con strisce azzurre divenne tutto grigio e le strisce di velluto risplesero come dei neon; era diventato uguale a quello di Walter.
«NOOOOOOOO!» gettò un urlo talmente forte che la sua Luce scaraventò via Lucas, che per paura si andò nuovamente a nascondere nell’Oscurità.
Come per scaricare tutta la sua rabbia, Walt concentrò tutta la Luce nella punta del indice e scagliò un raggio luminoso che fuse e tagliò tutto ciò che incontrava.
Tagliò diversi palazzi e fece evaporare l’acqua che incontrava ma quando incrociò l’Heartless di Antonella lo ferì gravemente, infliggendogli una profonda cicatrice diagonale che lo percorreva da parte a parte, formando una specie di cristallizzazione azzurra.
Poi, l’energia della Luce si scaricò e il colpo di Walt cessò, lasciandolo sfinito e svenuto sul tetto dell’edificio, mentre i suoi indumenti ritornarono alla normalità
 
 
 
 
Seppur non potendosi permettere di osservare tutta la scena con tranquillità, Walter notò ciò che era successo a Walt e quando lo vide capì anche cosa doveva essere accaduto a Erik.
Il tempo stringeva sempre più: l’ultima Luce di Athom era ancora in vita, seppur svenuta e vulnerabile.
Doveva assicurarsi che sopravvivesse ad ogni costo, anche se questo voleva dire cessare prematuramente lo scontro con Antonella e forse non garantire la debellazione definitiva dell’Oscurità.
Le tirò un calcio alla velocità del fulmine che la colpì dritta sotto il mento e riuscì a scaraventarla più vicina all’Heartless gigante.
«Hai fallito Walter, Athom cadrà e tu ti dissolverai assorbito dall’Oscurità come tutti gli altri!» gli urlò lei minacciosa.
Il maestro le si avvicinò ad una velocità assurda e la sbatté a terra dove le teneva ferme la mani con le gambe, stando in piedi su di lei, e con una mano le stringeva la gola.
Antonella iniziò lentamente a sprofondare nel terreno quando Walter tirò fuori il suo ultimo asso nella manica.
Alzò la mano libera verso il cielo, in attesa di qualcosa e, in quel momento il cristallo sulla sua seduta all’interno del Santuario abbandonò la sua posizione e schizzò come un proiettile verso di lui.
Ora che nel Santuario non vi era più nessuna fonte di Luce a placare le tenebre sottostanti, il palazzo collassò distruggendo tutti i sette troni che caddero e sprofondarono nell’Oscurità, trascinando il cuore nero di Antonella con loro, svanendo.
Il cristallo arrivò nella mano libera di Walter.
«Uhm? Che diavolo hai intenzione di fare!?» chiese lei con furia e paura.
Lui si limitò a guardarla sorridendo, in segno di sfida: «Tu, hai perso vecchia mia» e così dicendo strinse con tutta la sua forza il cristallo che iniziò a creparsi e, da quelle crepe, sottilissimi e potenti raggi di Luce si fecero strada verso l’esterno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
 
Eccoci arrivati al penultimo capitolo!
Sono accadute diverse cose e la fine è sempre più evidente e vicina, ma finalmente la Luce ha fatto la sua mossa.
Antonella aveva pianificato gran parte della battaglia, infatti avevamo visto due capitoli fa che aveva dato degli ordini ai tre ragazzi e che finalmente hanno portato a termine.
Abbiamo visto come effettivamente lo scettro di Walter finisce nelle mani di Walt, che lo porterà con se durante le sue future avventure.
Abbiamo incontrato nuovamente l’Assenza che avevamo già visto nella battaglia in 2W nel regno dell’oscurità ma ciò che si collega alla suddetta battaglia non è solo questo.
Ad un certo punto Athom, dilaniata dai vari attacchi, sprofonda e diventa un enorme bassopiano con un Heartless gigante appoggiato alla parete, non vi ricorda nulla?
Anche la cicatrice che Walt gli infligge in quel momento di trance l’abbiamo già vista ;)
E infine, cosa pensate abbia intenzione di fare Walter? E come si concluderà la battaglia ?
Fatemelo sapere in un commento!
 
Il prossimo capitolo verrà pubblicato domenica 13 maggio!
 
 
 
 
   
 
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