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Autore: Anima1992    04/05/2018    0 recensioni
In una piccola foresta magica, vi è un villaggio chiamato Incantolandia, un posto magico dove i folletti vivono in pace e armonia, tutti amano bere, fare festa e dormire fino a tardo pomeriggio. Tutti tranne uno. Lephrum.
Lephrum vive (letteralmente) con il fantasma del suo defunto padre, considerato da tutti un eroe per aver salvato il villaggio da una malefica presenza.
Lephrum però non è affatto come il padre, lui è scorbutico e irascibile nonostante la giovane età, gli piace lavorare e passeggiare, ma guai a stare in mezzo ai suoi simili, le cose però iniziano a cambiare con l'inizio della scuola super avanzata dei folletti!
Le lezioni saranno molte per il nostro protagonista e spesso si ritroverà a dover affrontare non solo la vita ma anche la morte.
Il pozzo dell'anima perduta in fondo è ancora vivo.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Or dunque, come iniziare...Mhm...uh, meglio che mi siedo, questa storia sarà molto lunga e piena di emozioni, serviranno delle pause per comprendere appieno quello che state per leggere!

Ma intanto sarà meglio che mi presenti.

Il mio nome è Gandolino Persival Mangust! Sono il mago della torre che veglia su tutta Incantolandia! E oggi voglio raccontarvi la storia di Lephrum, il folletto scorbutico, per farlo dovrò partire dal principio e accennarvi la storia di suo padre.

L'eroe di Incantolandia! Murgos!

Ah, quanti secoli sono passati e che brutta fine ha fatto quel folletto, Incantolandia stava affrontando davvero una brutta crisi, il fiume era totalmente prosciugato, ciò avveniva per colpa dei goblin, creature viscide, piccole, verdi e avide.

Costoro avevano eretto una diga che impediva all'acqua di fluire, lasciando i poveri folletti in piena estate a morire di sete.

Dovete sapere che i folletti non sono dei gran combattenti sono dei pigroni, bevitori e pervertiti!

So che sembra assurdo ma fidatevi del vecchio Gandolino!

Ma lo vedrete da voi durante la storia, comunque Murgos sentì parlare di un giovane mago, affascinante, carismatico, potentissimo e infinitamente saggio che viveva in una torre, ovviamente ero io.

Eh si, anch'io partecipai a quella piccola avventura ed è proprio grazie Murgos che conobbi i folletti!

Con la mia magia distrussi la diga ma ahimè...i goblin sono anche vendicativi, non ci misero molto a tirare su un esercito diretto verso Incantolandia, dal canto mio, la mia magia non era abbastanza potente all'epoca, non sarei mai riuscito a contrastare tutti quei dannati piccoletti!

Murgos allora mi chiese una cosa orribile, di trasformare lui stesso in una bomba, sarebbe andato incontro a quell'esercito e appena l'avrebbero toccato sarebbe esploso, fermando così l'attacco.

All'inizio mi rifiutai categoricamente, ma poi mi mostrò il piccolo e adorabile figlio, ricordo ancora le sue parole...

<< Gand, lo vedi questo? È mio figlio, il mio unico erede, voglio che cresca, che impari cos'è la forza, cos'è l'amicizia, voglio che beva senza sosta con tutto il villaggio il giorno del suo matrimonio, e sopratutto voglio essere il suo eroe, se non lo faccio...niente di tutto ciò avverrà. >>

Non riuscii a contrastare la sua supplica, feci come disse ma di nascosto feci anche un'altra magia.

Mi lasciò il piccolo e si allontanò andando incontro alla sua morte.

L'esplosione si sentì per tutta la foresta, la terra tremò leggermente, anche il villaggio dei goblin fu distrutto.

Incantolandia soffrì per la grave perdita, io riportai a casa il piccolo e attesi.

Ovviamente non potevo lasciare il mio amico morire, così legai l'anima di Murgos alla copertina di suo figlio!

Era diventato un Jinn! Un'entità che sta tra la vita e la morte! L'unica cosa che tiene Murgos in questa terra è la copertina di Lephrum, così permisi al piccolo di crescere con un padre... ma non servì a nulla.

Eh no, Murgos poteva aiutare il suo piccolo solo parlandogli, e non poteva farsi vedere da nessuno, altrimenti chissà la fila fuori dalla mia torre per farsi legare l'anima e rimanere con i propri cari!
Tutti avevano grandi aspettative su Lephrum, quante richieste e quanti paragoni con suo padre, se faceva qualche marachella gli piazzavano Murgos davanti sopprimendo qualsiasi suo desiderio di ribellarsi.

Con il tempo Lephrum si distanziò dal villaggio, divenne scorbutico e irascibile, era diverso da tutti gli altri.

A lui non interessava partecipare alle feste, divertirsi o quant'altro, a lui piaceva leggere, stare da solo e farsi lunghe passeggiate nei boschi magari insieme a Murgos!

Ogni tanto venivano a trovarmi, ma Lephrum era comunque taciturno.

Però anche i Folletti vanno a scuola e raggiunta l'età adolescenziale, beh devono imparare a prendersi cura della propria terra altrimenti sarebbe tutto morto!

Ed è proprio a questo punto che la nostra storia parte...

<< Lephrum! Scommetto che sei eccitato vero figliolo?! >> Margus svolazzava in giro per la casa attraversando muri, il figlio l'osservava un po' interdetto, nonostante fosse da sempre così non si era ancora abituato al corpo violaceo trasparente del padre e i suoi occhi rossi fluo, sembrava un'entità malvagia e ogni volta rabbrividiva inquietato quando si comportava in quel modo.

<< Papà calmati è solo una dannatissima scuola, non c'è nulla di speciale... >>

Lephrum sospirò e andò davanti allo specchio a sistemarsi la sua giacca blu, i capelli biondi e ricci e pulì anche una macchietta di latte sul grosso naso a patata, quando fu soddisfatto prese lo zaino, salutò il padre e uscì dalla sua piccola casa a forma di albero. Attraversò Incantolandia senza mai guardarsi attorno.

E pensare che era tutto così allegro, i mercati che aprivano, gente che cantava felice della bellissima giornata solata, piccoli folletti che si rincorrevano felici per le strade.

Ma tutto ciò non tangeva minimamente Lephrum, passò vicino alla statua fatta in onore di Margus, la guardò per pochi secondi, senza soffermarsi sui particolari e continuò per la sua strada.

Arrivò al Tronco Scolastico Dei Folletti! “ Nasci, cresci e muori insieme alla natura!” Era il detto della scuola.

Personalmente lo trovavo fuori luogo, ma un mago tanto saggio come me non può certamente giudicare!

Ma tornando alla storia...

Lephrum aspettò, insieme a tutti quelli che sarebbero diventati i suoi compagni, di essere smistato nella classe che gli apparteneva, guardava gli altri con fare altezzoso, finché non inciampò su di lui un altro folletto, insieme caddero a terra.

<< Oh cavolo scusa amico sono un vero sbadato! Ti prego accetta il mio aiuto. >> Lephrum afferrò la mano allungata dal folletto e si tirò su, scacciò tutta la terra dai pantaloni con pochi colpetti e sussurrò un flebile grazie.

<< Di niente! Ehi ma io ti conosco! Sei il celebre figlio di Margus! >>

Alzò gli occhi al cielo, intuendo già tutti gli elogi, ma quel giorno era troppo stanco per arrabbiarsi, quindi rispose semplicemente “sì” sperando di levarselo dai piedi il più velocemente possibile.

<< Il mio nome è Dally, per gli amici Dal! >> Gli prese la mano stringendola tutto eccitato.

<< Lephrum, per gli amici Lephrum. >> Rispose senza degnarlo di uno sguardo e continuando ad ascoltare la Professoressa paffutella che smistava gli alunni.

<< Non sei di tante parole eh amico! >>

<< Mi piace la mia intimità.>>

<< Oh, si, certo intimità eh...>> Dally lo guardò maliziosamente colpendolo appena con il gomito.

<< Ma che hai capito! >>

Lo spinse quel tanto che bastava ad allontanarlo, non amava granché la perversione dei folletti, certo anche a lui piaceva guardare le femmine, ma trovava volgare il modo così esplicito di esprimersi.

Finalmente furono smistati e purtroppo per il nostro protagonista, Dally era in classe con lui.

<< Oh cavolo Leppy! Siamo in classe insieme ti rendi conto?! Non vedo l'ora di presentarti il mio migliore amico Arman. Sai lui è della famiglia Yrman, quelli con i capelli rosso fuoco, assurdo eh?! Cavolo, non hai idea di quanto lo invidio le femmine lo adorano! Lo sai che ha ricevuto già quattro richieste di matrimonio?! E tu Leppy? Hai successo? >>

E continuò a parlare per ore e ore, per tutta la durata della giornata. Lephrum non fu mai così sfinito in vita sua, la testa gli scoppiava, ma una parte di lui però apprezzo quel pazzo folletto chiacchierone.

Solitamente veniva subito etichettato come “associale” e si allontanavano andando a divertirsi con folletti più interessanti, ma lui no, Dally gli rimase accanto apprezzando ogni risposta, anche un semplice annuire.

Per Lephrum, era l'inizio della sua prima e lunga amicizia...


angolo autrice:
Salve a tutti! presento la mia storia nella speranza che vi piaccia, la mia pubblicazione sarà di una o due volte alla settimana circa! Avviso che il rainting potrebbe cambiare durante il corso della storia, non credo, ma tutta via è meglio avvisare

 

   
 
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