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Autore: Anima1992    08/05/2018    0 recensioni
In una piccola foresta magica, vi è un villaggio chiamato Incantolandia, un posto magico dove i folletti vivono in pace e armonia, tutti amano bere, fare festa e dormire fino a tardo pomeriggio. Tutti tranne uno. Lephrum.
Lephrum vive (letteralmente) con il fantasma del suo defunto padre, considerato da tutti un eroe per aver salvato il villaggio da una malefica presenza.
Lephrum però non è affatto come il padre, lui è scorbutico e irascibile nonostante la giovane età, gli piace lavorare e passeggiare, ma guai a stare in mezzo ai suoi simili, le cose però iniziano a cambiare con l'inizio della scuola super avanzata dei folletti!
Le lezioni saranno molte per il nostro protagonista e spesso si ritroverà a dover affrontare non solo la vita ma anche la morte.
Il pozzo dell'anima perduta in fondo è ancora vivo.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le giornate di Lephrum divennero piene di imprevisti! E per uno regolare come lui vi assicuro che era molto traumatizzante!

Dally inoltre aveva scoperto di Murgos, ma vi prego fatevi raccontare bene tutto l'episodio, sarà un'occasione d'oro per farci una risata!

Dally aveva deciso di accompagnare Lephrum a casa, quest'ultimo non era affatto d'accordo, c'era il rischio che vedesse il padre e che la promessa venisse infranta, ma purtroppo non riuscì a dissuaderlo.

Il risultato fu, innanzitutto una strada lunga e dolorosa per le orecchie di Lephrum!

<< Ma Leppy, ascolta me, ma se mettessimo su un gruppo musicale?! Tipo io sono il flauto e tu il triangolo! >>

Lephrum ormai, si stava abituando a queste uscite da parte dell'amico.

<< Ma che gruppo musicale è? Ma cosa dovremo suonare? La ninna nanna della saggia Meizula? >>

<< Meizula è brava per avere trecento anni! >>

La dolce signora di cui parlano i nostri folletti non è altro che la moglie del capo villaggio, di sera faceva riunire i bambini cantando la ninna nanna che raccontava la storia di Incantolandia.

<< Meglio che rientro. Ciao Dally >> Lephrum prima di entrare aspettò che l'amico se ne andasse, ma Dally non ne volle sapere.

Erano lì uno di fronte all'altro. In silenzio. Dentro casa però, si sentì qualcuno cantare a squarciagola.

<< Mh? Ehi Leppy ma...chi c'è dentro? >>

Lephrum ovviamente si agitò! Frettoloso di entrare aprì la porta, ma ahimè...Dally dalla curiosità entrò trovandosi davanti il Jinn con un paio di mutandoni addosso a pua viola!

Il silenzio divenne padrone, gli sguardi si alternarono dall'uno all'altra cercando un qualsiasi tipo di reazione.

E fu Murgos a spezzare la tensione!

<< Ehila! Che bello un amico di Lephrum! Benvenuto! >>

Si avvicinò a braccia aperte, ma Dally urlò e cadde a terra svenuto per l'emozione! Lephrum lo raccolse sbuffando. << Ma sei pazzo? Ora dovrò tenerlo qui finché non sarò sicuro che taccia! >>

No, vi prego, non immaginate chissà quali torture d'altronde sono folletti mica goblin!

I giorni a seguire legarono Dally a una sedia, pensate, lo obbligarono anche a chiamare i suoi genitori per avvertirli che sarebbe rimasto via un paio di giorni!

Gli spiegarono che Margus era innocuo, di com'era diventato Jinn e perché nessuno doveva saperlo.

Dally ne era entusiasta!

Infatti fece subito amicizia con il papà di Lephrum, pensate che bevvero pure della buonissima Folbirra! La bevanda preferita dei folletti!

Peccato il liquido passò attraverso Margus finendo tutto ai suoi piedi, ma loro niente ridevano e ballavano festeggiando la nuova amicizia.

Lephrum era davvero scocciato da tutta quella situazione, oltre ad aver ridotto la casa un totale disastro, le sue povere orecchie non avevano pace.

Passava la maggior parte del tempo fuori sdraiato in giardino a masticare un filo d'erba, spesso lo invitarono ad entrare ma rifiutava.

Forse era geloso del rapporto tra Dally e il padre? E chi lo sa! Nessuno può sapere cosa passa nella testa di un folletto, sopratutto di Lephrum.

Ma state tranquilli, c'era qualcuno che capiva il nostro protagonista.

Un piccolo folletto femmina dai lunghi capelli platinati si avvicinava alla casa di Lephrum, Laila era il suo nome.

Il folletto si rizzò in piedi guardando Laila arrivarle incontro.

<< Ciao! >> Disse lei con un dolce e gentile sorriso.

<< C-ciao... ehm... >> Per la prima volta era rimasto senza parole, pensò che era una fortuna che nessuno potesse vederlo!

<< C'è mio fratello qui? >> Lephrum la guardò sconcertato. << Si, Dally! Mami mi ha incaricato di portargli dei dolcetti! >>

<< Sei la sorella di Dally...? >>

Per fortuna a salvarlo da quella situazione davvero imbarazzante fu proprio Dally che si affacciò alla finestra. << Laila! >> Urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni.

Infatti fece prendere un colpo a entrambi!

Ma non ebbero tempo di mandarlo a Follelandia!

Dally si precipitò all'esterno abbracciando subito la sorella e riempendola di parole.

<< Cavolo quanto tempo è passato un mese?! Sei cresciuta tantissimo sorellina! >>

<< Un anno... >> Sussurrò Lephrum con aria scontrosa e incrociando le braccia.

<< Ma no Dally! È passata solo una settimana, la mami ti manda dei dolcetti! >>

<< Aaaa! I dolcetti della mami! Leppy assaggiane uno ti assicuro che sono buonissimi, ah a proposito, Laila questo è Lephrum il mio migliore amico! Leppy questa è Laila la mia sorellina! >>

<< So bene chi è. Suo padre ha fatto molto per noi, la sua storia è risaputa in tutta Incantolandia, peccato che il figlio invece è un altezzoso. >>

Lephrum rimase a bocca spalancata.

<< Laila smettila di fare l'antipatica dai! >>

La sorellina lasciò il cestello con i dolci e salutò Dally per poi andarsene.

<< Non te la prendere amico, mami dice che nessuno se la sposerà mai con quel carattere. >>

Eh si, Laila aveva un bel carattere e ne avrete molte prove durante questa storia!

Ciò non fermò comunque i sentimenti di Lephrum, ma in quel momento c'erano altri problemi, tipo come liberarsi di Dally e rimettere la casa apposto!

Il fatto è che proprio quando si decise a buttare fuori di casa l'amico, il cielo si oscurò totalmente e il vento si alzò.

Lephrum che era sulla porta, si fermò guardandosi attorno e anche Dally tornò fuori percependo un'aria strana.

Tutti i folletti si affacciarono inquietanti.

Tutta Incantolandia rimase in silenzio, si sentiva solo il fruscio delle foglie spostate dal vento che si faceva sempre più forte.

Poi una risata malefica, che fece gelare il sangue a tutti i folletti.

Si guardarono attorno spaesati, Lephrum capì che sarebbe successo qualcosa di spaventoso.

<< Dal, prendi tutto il necessario e andiamocene. >>

Prese subito la copertina mettendosela nello zainetto.

<< Ma dove andiamo Leppy? La mia famiglia, le mie cose... >>

L'ansia che arieggiava nella casa si poteva tagliare con un coltello, Lephrum non era bravo nei rapporti e in quel momento l'amico aveva bisogno di lui.

<< Ragazzi calmatevi, sicuramente è solo un temporale... >> Ma neanche Margus ne era troppo convinto, e quando si affacciò alla finestra morì una seconda volta, a vedere quello che presto avrebbe mandato Incantolandia in rovina...

Vedendo il Jinn davanti alla finestra in silenzio anche gli altri due folletti si affacciarono, e anche loro impallidirono a quello spettacolo.

Un tornando grandissimo si stava avvicinando velocemente al villaggio, i folletti scapparono tutti dalle proprie case correndo il più lontano possibile.

Ma quel turbine di vento era strano, passando non distruggeva quello che incontrava, lo faceva sparire.

<< Cosa sta succedendo... >>

<< Non lo sa ma dobbiamo correre, Lephrum svegliati e usciamo! >> Gli urlò il padre cercando di farlo riprendere, il folletto prese lo zainetto, afferrò la mano dell'amico e insieme corsero fuori di casa.

Fuggirono verso il bosco a perdi fiato senza avere una meta ,l'importante era andare lontano da quel posto.

Ma i nostri protagonisti non furono affatto fortunati, il tornando fu dietro di loro in pochissimo tempo, Lephrum girandosi per guardare addietro cadde a terra inciampando, convinto di essere spacciato chiuse gli occhi aspettando la sua fine.

Ma Dally non lo lasciò indietro, non ci penso neanche un secondo, l'aiutò ad alzarsi e tenendolo per mano ricominciarono la loro corsa.

Il tornando però...li raggiunse avvolgendoli nella sua oscurità.

 

 

 

   
 
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