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Autore: Chiaroscura69    05/05/2018    1 recensioni
Riflessioni cupe, a volte affrante, altre volte apatiche, dettate dal mio malessere
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono partita.
Sono stata in luoghi diversi e mi sono dimenticata chi sono. Le mie preoccupazioni, i miei affanni, le mie angosce e le mie paure si sono magicamente attenuate.
Non sono scomparse, quello no. Ma se questo è ciò che la vita ha deciso di propormi come surrogato della Felicità allora posso anche accettarlo.
In fondo non si ha bisogno di una persona accanto per sentirsi completi, non si ha bisogno di un patrimonio illimitato per sentirsi soddisfatti, non si ha bisogno che tutto sia perfetto per sentirsi l'animo a posto.
Volevo scrivere oggi una pagina felice in questo Diario Infelice, ma non ci riesco. Non del tutto almeno.
La verità è che ho trovato straziante vedere le mani degli innamorati che si stringevano mentre passeggiavano guardando il panorama, e mi son chiesta se, in effetti, qualcuno mai guarderà me come quelle coppie facevano, alternando sguardi commossi e ammirati al paesaggio e al proprio profondo amore.
Mi son detta talmente tante volte che l'amore non esiste che vedere concretamente il mio mantra sciogliersi nella dolcezza di quelle mani e di quelli sguardi mi ha lacerata profondamente.
Mi son chiesta allora: se la Vita ha deciso di non farmi trovare l'Amore perchè non cancella il mio desiderio di trovarlo?
Dio, non ho chiesto io di avere l'anima tormentata da lui.
Voglio la forza di perseguire i miei obiettivi da sola, come han sempre fatto coloro che come me non hanno mai trovato la persona giusta. Ma non la ho, è un dato di fatto.
Posso fingere che non mi interessi, trovarmi degli svaghi, sorridere a comando, simulare la felicità, ma io intimamente lo so, sto marcendo.
Sta marcendo la donna che c'è in me. La giovane donna disposta a bruciare sul rogo per una stilla di amore rubato sta marcendo.
Si sta trasformando in una donna segretamente afflitta e queste, lo giuro, sono le più pericolose.
Una donna segretamente afflitta sfoga le sue frustrazioni su chi non se lo merita. Dimentica come si ama e non riconosce chi la ama davvero.
Ho paura.
Ho paura di non vedere, quando sarà il momento.
Ti prego, tu che verrai, tu che cercherai un luogo dove venire a trovare la donna che ero un tempo, non rimanere ucciso dalla mia freddezza.
Io mi armo di indifferenza quando vedo i miei amori passati che vivono felici con la donna che amano accanto, ma il cuore mi brucia, mi pulsa terribilmente forte, mi fa male. Perchè penso a cosa ho sbagliato, penso alle mie mancanze e ai miei difetti, penso al mio essere insignificante.
Ho amato poche volte veramente, potrei essere sicura di almeno due volte, ma non sono mai stata riamata. O almeno, non al momento giusto.
Posso dire però che se dovessi morire stanotte una cosa mi debba essere riconosciuta: ho fatto quasiasi cosa per amore.
Ed è questa la triste storia di chi ha amato davvero.
   
 
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