Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritto
per l’iniziativa ‘I prompt del
lunedì’ di Il
giardino di Efp.
Prompt
di D B: Tutto a posto?
-
Ti pare tutto a posto?!
-
No, mi pare che sia passato un uragano, ma volevo
conferma.
Cap.4 Nelle fauci del lupo
<
Riapro gli occhi a fatica. Sono seduto a terra,
almeno credo.
Il
mio corpo si rifiuta di muoversi e a fatica cerco
di mettere a fuoco. Non ricordo nemmeno quando ho perso conoscenza.
Un
attimo… Chichi, amore mio, chissà come sarai in
pena.
No,
non doveva succedere!
Siamo
in tempo di pace e tu eri così felice del tempo
che avremmo trascorso insieme, da soli. Raggiante mi sorridevi e ora,
invece,
chissà dove sono finito. Eri così bella
oggi…
Se
solo non mi sentissi così debole, ma privato dei
miei poteri sono anche più imbranato di un normale
terrestre. Muovendo con
immensa fatica e lentezza un arto, mi massaggio il capo con la mano.
Che ricade
inerte in avanti.
Ho
cosà tanta vergogna di me stesso.
Come
ho fatto a farmi ridurre così? Anche io ho un
amor proprio!
Riesco
finalmente a riprendere completamente conoscenza,
accertandomi che la situazione ha del tragico.
Mi
alzo in piedi a fatica.
È
così buio intorno a me. Mi sento in trappola. Odio
questa situazione, odio essere come un animale rinchiuso in una gabbia
dalla
quale non può chiedere aiuto.
Mi
muovo a tentoni, non mi sembra di conoscere questo
posto…
Urca,
certo che non lo conosco! Sono passato
attraverso uno specchio!
Cerco
comunque di farmi un’idea, le pareti sono molto
alte. Con i miei poteri forse avrei potuto distruggerle, ma adesso al
tatto mi
sembrano resistentissime… Però sono strane, come
se fosse uno spessissimo
cartone.
I
miei occhi si abituano all’oscurità e noto che in
cima ci sono delle fessure, considerando la distanza saranno grandi
quanto la
mia faccia.
Magari
se riuscissi a raggiungerle, affacciandomi vedrei
qualcosa dell’esterno > rifletté Goku.
Starnutì,
tremando, i suoi piedi nudi erano
ghiacciati, a contatto con qualcosa di freddo. Si strinse le braccia
intorno al
corpo tremante, cercando di riscaldarsi.
Si
mise in ginocchio e tastò il pavimento,
accorgendosi che si trattava di vetro.
<
Con questo buio non posso specchiarmi
Sento
delle voci, ma non capisco chi sia a parlare.
Quando dal vetro esce una mano.
Urlo
e, spaventato, cado all’indietro.
Che
dolore, il mio povero fondoschiena. Che razza di
fisico che mi ritrovo? Voglio tornare come prima!
Un
giovane sconosciuto esce pian piano e mi appare
davanti.
Lo
riesco a vedere finalmente, forse perché da lui
viene una strana luce >.
“Chi…chi
sei?” domandò Goku, con tono spaventato.
Il
bagliore emanato dal giovane si fece più tenue. Il
giovane guardò Son rimettersi in piedi.
“È
colpa tua se sono qui?! Riportami indietro!” gridò
Goku.
Il
rapitore sorrise, tristemente.
“Mi
dispiace” mormorò. Venne nuovamente inghiottito
dallo specchio.
Goku
gridò, mentre tutt’intorno a lui iniziava a
tremare, cadde carponi e fu abbagliato da una fortissima luce. Si
coprì gli
occhi feriti dall’improvviso bagliore con il braccio e
gemette, sbatté le
palpebre fino ad abituarsi alla nuova illuminazione.
Impallidì
vedendo il giovane di stazza normale,
gigantesco davanti a lui, che gli stava davanti.
Il
ragazzo teneva una scatola in mano, Goku ne riconobbe
le fessure.
<
Mi avevano rinchiuso in uno scatolone?! Mi hanno
preso per un animale?! > pensò. Si guardò
intorno e notò che il ragazzo era
seduto su un tavolo, lo stesso dove era appoggiato lo specchietto dove
si
trovava lui.
<
Quest’immenso mobile mi appare come una
gigantesca pianura marrone > pensò Goku.
“Tutto
a posto?” chiese il ragazzo.
Son
digrignò i denti e, rialzatosi in piedi, saltellò.
“Ti
pare tutto a posto?!” gli urlò contro.
Il
giovane guardò lo scatolo e osservò i
microscopici
mobili all’interno rotolati in giro e l’ambiente a
soqquadro.
“No,
mi pare che sia passato un uragano, ma volevo
conferma che ‘tu’ stessi bene”
sussurrò.