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Autore: jarmione    29/05/2018    2 recensioni
Immaginatevi se le dodici fatiche di Asterix le compissero i Dalton.
Cosa accadrebbe? Ci riuscirebbero?
Ed Evelyn? sarà di aiuto ai fratelli in queste dodici fatiche, o Joe la considererà la solita palla al piede? (da cui, si sa, non riesce a staccarsi alla fine)
ATTENZIONE: OOC - AU - CROSSOVER - WHAT IF?
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Per la gioia dei lettori (nonché mia) e grazie all’aiuto di Trainzfan che mi fa da beta, ecco il nuovo capitolo con la seconda prova.
Il prossimo è in lavorazione.
Un bacione ad Evelyn80 <3
 
 
Evelyn camminava a testa bassa.
Sapeva di aver “barato” ma lo aveva fatto per Jack, che comunque le era riconoscente.
Caius Pupus, durante il tragitto, si era raccomandato che nessuno barasse più o usasse metodi diversi dalle proprie abilità.
Tutti, compreso Luke, avevano giurato.
Joe, ovviamente, teneva le dita incrociate ed era pronto a combinarne una delle sue.
Rimasta infondo alla fila, Evelyn venne raggiunta da Luke.
“Hai rischiato grosso” le disse.
“Lo so” sospirò sconsolata “ma ero sicura che non sarebbe riuscito”
“Per quanto strano, tutti voi avete delle abilità nascoste e Jack aveva questa” replicò Luke “se era sicuro di vincere, avrebbe vinto”
Evelyn abbassò ancora di più lo sguardo.
Per tutta risposta ricevette una pacca, amichevole, sulla spalla da Luke.
La ragazza chiuse gli occhi, cercando di pensare alle prove che ancora dovevano venire e a come superarle.
La seconda di queste, da quello che ricordava e da conferma di Caius Pupus, era il lancio del giavellotto.
Raggiunsero uno spiazzo desertico, non vi era nemmeno un albero.
“Siamo tornati al penitenziario?” sbraitò Joe “lo avevamo appena lasciato!”
“Tranquillo, Joe” intervenne Luke “siamo ancora in Gallia”
“Grazie, Cowboy” borbottò con volto corrucciato “questo lo vedo anche io”
“Allora hai ben poco da preoccuparti” detto questo, lo superò.
Joe ringhiò e si tirò su le maniche “Avrai tu qualcosa di cui preoccuparti alla fine di questa storia”
Caius Pupus, ad un certo punto, si fermò accanto ad un uomo.
“Lui è Kermes il persiano” disse “dovrete batterlo nel lancio del giavellotto, solo uno di voi dovrà effettuare la prova”
I fratelli lo guardarono ad occhi sgranati.
Evelyn se li coprì, scandalizzata.
“Che succede?” domandò Luke
“Gli ho visto il petto!” disse senza togliere le mani.
Era abituata che gli uomini erano sempre vestiti e le donne ben coperte da gonnelloni.
Sorvolando dai famigliari, l’unico uomo che doveva vedere nudo, o con parti del corpo scoperte, avrebbe dovuto essere il suo promesso.
In questo caso saltava in mezzo Jack ma, stando assieme all’interno di un penitenziario, le cose non erano così semplici.
Per lei fu un colpo vedere un uomo con un gonnellino sopra il ginocchio e il petto nudo.
Luke non potè fare a meno di ridere, cosa che fece più rumorosamente quando Averell parlò.
“Joe guarda!” esclamò “questo tizio indossa una gonna!”
Gli altri fratelli scoppiarono a ridere di conseguenza.
“E’ proprio caduto in basso questo qui” commentò Joe facendo digrignare i denti a Kermes che, comunque, tentò di stare calmo e concentrarsi sulla prova a lui assegnata.
Luke evitò di ricordare ai ragazzi che in Gallia avevano usanze diverse e modi di vestire differenti.
Kermes era un persiano e, di conseguenza, in Persia avevano un altro modo ancora di andare in giro.
Caius Pupus ignorò i commenti e spiegò le regole.
“Il primo a lanciare sarà Kermes” disse “la prova verrà ritenuta valida se riuscirete a lanciare il giavellotto più lontano di lui”
Averell notò che uno dei bracci di Kermes era più muscoloso dell’altro.
“Come mai ha un braccio più muscoloso?”
Jack deglutì “Io un’idea ce l’avrei”.
“Preferisco non saperla” rabbrividì William.
Evelyn emise un verso disgustato e continuò a rimanere ad occhi chiusi.
“Neppure io” borbottò Joe “pensiamo, piuttosto, a chi dovrà batterlo” e scosse la testa, per cacciar via ogni tipo di pensiero diverso dalle prove.
Rimasero in attesa.
Kermes prese un giavellotto, fornito da Caius Pupus, mettendosi in posizione.
Mosse il braccio, quello muscoloso, avanti e indietro più volte e, infine, dopo aver acquistato sicurezza lo lanciò.
Il giavellotto sfrecciò nell’aria con un fischio, oltrepassò l’oceano sino a cadere nel bel mezzo del villaggio indiano di Lupo Pazzo; questo, preso dal panico, disotterrò l’ascia di guerra e diede l’assalto al penitenziario.
 
“Guerraaaa!” gridò Peabody, vedendo la nuvola di polvere sollevata dagli zoccoli dei cavalli indiani “gli indiani ci hanno dichiarato guerra! Si salvi chi può!”
“Aaaaah” strillò di rimando la signorina Betty, seguita dagli altri detenuti.
 
“Sono pazzi questi indiani” commentò Joe.
“Molto bene” Caius Pupus guardò i fratelli “chi vuole eseguire questa prova?”
“I…io passo g...grazie” rispose Evelyn, voltandosi direttamente dall’altra parte.
Joe sbuffò “Non si può far conto sulle donne”
“Se volete lo faccio io” si propose William.
“Tu!?” esclamò Joe “e come pensi di fare? Quello ci ha già battuto”
“Semplice” sorrise fiero William, prendendo un bastone lì vicino e mettendosi a scrivere sulla terra.
Tutti, compreso Kermes che divenne curioso, si misero accanto a lui per osservare.
“Se calcoliamo la velocità del vento…” disse disegnando delle onde, che dovevano rappresentare il vento “la gravità terrestre, il peso del giavellotto, la massa cubica dell’acqua e il collo delle giraffe che stanno in sud Africa...” continuò a sproloquiare ed a disegnare senza sosta, sotto lo sguardo stranito dei fratelli e di Luke “ecco!” esclamò infine “se ho fatto i conti giusti dovrei riuscire a batterlo senza problemi”
“Non ho capito niente” ammise Joe “ma se dici di riuscire a batterlo, prega che sia vero”
Fecero spazio e William si accostò a Kermes, che nel frattempo era tornato al suo posto.
Prese il suo giavellotto ed iniziò a scrutare l’orizzonte.
Si leccò il dito e si assicurò che il vento soffiasse nel modo giusto.
Poi, ad occhio, prese le misure esatte del giavellotto per stabilirne il peso e la bilanciatura.
Quindi…
“Allora!? Te la dai una mossa!!” sbottò Joe, ridestando il fratello dai suoi pensieri.
William scosse la testa ed infine, dopo aver preso le misure velocemente e mentalmente, lo lanciò.
A quel punto persino Evelyn si voltò a guardare, cercando di ignorare il persiano a petto nudo.
Il giavellotto volò distante e sfrecciò nell’aria, superando quello di Kermes e togliendo dalle mani di Lupo Pazzo l’ascia di guerra, facendo cessare il combattimento.
 
“Lupo pazzo si dichiara sconfitto!” esclamò “Lupo Pazzo chiede scusa ai visi pallidi per la sua stupida guerra”
“Non c’è problema, Lupo Pazzo” concordò Peabody “potete tornare al vostro villaggio” dichiarò “da oggi tornerà la pace e la serenitudine”
 
“Ma dov’è finito?” domandò Evelyn, strizzando gli occhi.
“Non lo vedo più!” scrutò Jack
“Se i miei calcoli sono corretti” disse William con calma e ad occhi chiusi “il giavellotto dovrebbe cadere esattamente...QUI!” indicando un punto a circa un metro davanti a Joe.
In quel preciso istante, si sentì un sibilo…
“Aaaah!” gridò Joe, trovandosi davanti al naso il giavellotto che vibrava.
Persino Kermes era rimasto sbalordito, gli cadde la mascella a terra e gli uscirno gli occhi dalle orbite.
Un coniglietto, che aveva la tana lì vicino, spuntò fuori ad occhi sgranati “Per la miseria”
“Si!” esclamò Evelyn, un po per la gioia della vincita e un po perché finalmente non avrebbe più visto Kermes spoglio.
“Wow” Joe era sconvolto “ma come hai fatto? Come sapevi tutte quelle cose?”
“Semplice, leggo e mi informo”
“Molto bene” si complimento Caius Pupus, sempre con tono pacato tanto che Luke stesso era sorpreso dalla sua calma immensa “la seconda prova è superata, adesso passiamo alla seguente”
Detto questo, si avviò lungo lo spiazzo deserto, raggiungendo un altro sentiero che rientrava nella foresta.
“Si è meglio” borbottò Joe, mentre il ciuffo dei suoi capelli cadde a terra, causa punta del giavellotto.
  
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