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Autore: _Giuls17_    07/06/2018    1 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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Positive thinkings
 
-Non riesci a dormire?-
La voce di Robb la riportò al presente, lentamente la vista le si spannò e il respiro tornò regolare, si voltò per guardarlo ed annuì.
Aveva avuto un altro incubo, meno intenso dei precedenti ma pur sempre da dimenticare.
-Vuoi che ti faccia compagnia?-
-Sì, per favore.-
Si spostò verso destra per fargli spazio sul letto, ed in poco tempo la sua presenza la pervase, come un’essenza naturale che si sposava benissimo con il suo umore.
Robb non aveva mai dormito con lei in quei mesi, anche se tutte le volte che lei ne aveva avuto bisogno era accorso per rassicurarla, per riportarla alla realtà ma adesso anche Hermione sapeva che le cose erano diverse.
Tra loro tutto era diverso.
Robb si sedette vicino a lei e le passò una mano tra i capelli, lentamente per poi sistemarli dietro le orecchie.
-Odio vederti così. Odio non poterti aiutare.-
-Mi stai aiutando più di quanto tu non creda.-
-Come? Cosa faccio di così straordinario? Oltre ad abbracciarti?-
-Sei la mia ancora.- disse semplicemente, guardandolo.
Hermione appoggiò la testa sulle gambe che si era portata al petto e lo guardò intensamente.
-Per molto tempo ho fatto affidamento su una sola persona e quando mi ha lasciato mi sono sentita persa, adesso è vero: sono diversa.
Ho riacquistato quella sicurezza che avevo perso da anni, la fiducia in me stessa e la speranza nel futuro ma per certe cose dipenderò sempre da altri, spero solo che non mi renda meno forte ai tuoi occhi.-
-Tu sei la persona più forte che io abbia conosciuto, in tutta la mia vita. Quello che hai fatto, quello che fai…Io non potrei mai farlo.-
-Ci sono abituata.-
-No, non è vero ma hai fatto in modo di andare avanti a prescindere dalle sfide che ti sono capitate.-
-Vero.-
-Vuoi provare a dormire?-
-Ti va bene restare qui con me?- chiese sorpresa.
-Prometto che non ti toccherò, ma si mi sta bene.- rispose, sorridendo.
-Allora si. Mi rimetto a dormire.- sussurrò, guardandolo un ultima volta.
Poi si spostò e si sdraiò nuovamente sul letto, con il viso rivolto verso il suo; Robb fece lo stesso e le passò sopra il lenzuolo leggero cui non aveva mai rinunciato, lo sistemò e rimase a guardarla.
Anche lei fece lo stesso, posò gli occhi sulla linea dei suoi muscoli, scoperti per via della canottiera e sul torace ampio, lentamente lo fissò negli occhi che per anni non aveva più guardato e poi socchiuse i suoi.
-Grazie per essere rimasto.-
-Ci sarò sempre.-
La sua voce gli arrivò nuovamente lontano, lontano dalla realtà e da ciò che conosceva ma stavolta sapeva che non erano gli incubi a portarla via ma la consapevolezza che qualcuno potesse vegliare su di lei.
 
***
 
-Non dormivamo così da un sacco di tempo.-
 
Hermione aprì lentamente gli occhi e allungò le braccia per stirarsi, si mise a sedere sul letto e per la prima volta si sorprese di vedere il sole già alto nel cielo; si passò una mano sul viso per scacciare il sonno e si riprese.
Non riusciva mai a dormire così a lungo, ogni mattina si svegliava col sorgere del sole e ogni sera andava a letto quando la luna era ormai alta nel cielo, anche se quel giorno sarebbe stato l’eccezione alla regola.
 
“Robb tutto sommato ci fa davvero bene.”
Di questo ho paura, ho paura che dipendere da lui possa essere la mia rovina.
“Credo che tu abbia paura a prescindere ma come ben sai, amarlo non sarà la tua rovina.”
No hai ragione, io ho paura dei rapporti, di stringere nuovi rapporti anche se con lui è stato diverso, è stato inaspettato.
-Forse è questa la chiave.-
Per cosa?
-Per la felicità.-
 
Si alzò dal letto e si appoggiò al davanzale della finestra per osservare il cielo e la giornata estiva, mancava sempre meno alla festa che avevano organizzato e per la prima volta si domandò se fosse stata davvero una buona idea.
Quel giorno tutti avrebbero rimesso piede a casa sua, avrebbero guardato lei con occhi diversi, forse con occhi pieni di odio e lei non avrebbe potuto fare niente per impedirlo.
Per fermarli.
 
“In realtà dovremo preoccuparci di un’altra cosa.”
Ovvero?
“Draco Malfoy. Ieri ha visto le tue cicatrici, e non penso abbia gradito essere sbattuto fuori dalla tua camera in quel modo.
Tornerà e vorrà da te la verità”
Io non gli devo niente, non ancora, non sono ancora pronta a un confronto con lui.
“Perché no?”
Perché lui non capirebbe.
Non capirebbe quello che Robb è riuscito a comprendere senza troppa fatica, non capirebbe che nel mio cuore c’è posto per entrambi anche se in modo diverso, non capirebbe che li amo entrambi e che non potrei stare senza di loro.
Non capirebbe me.
-Forse non hai tutti i torti, rimandiamo. Robb ci aiuterà a tenerlo lontano.-
Deve aiutarmi.
 
Hermione abbassò lo sguardo e notò gli Auror nel suo giardino, erano a petto nudo e si stavano allenando come ogni mattina, senza pensarci molto si soffermò a guardarlo e rimase ferma a fissarlo.
Robb gli piaceva, gli piaceva davvero e in un’altra vita se fosse stata un’altra Hermione o se non lo avesse trattato così male al suo terzo anno, per loro ci sarebbe stato un futuro, forse non sarebbe stato del tutto rose e fiori, ma sarebbero stati assieme, mentre adesso lo aveva incatenato a quel circolo vizioso che chiamava vita e non era del tutto sicura che a lui stesse bene o che gli potesse stare bene anche per il futuro.
Improvvisamente vide i suoi occhi incrociarsi con i suoi, rimase immobile, il respiro bloccato in gola e i denti leggermente stretti sulle labbra per non far scappare quel sospiro che tanto avrebbe voluto liberare, senza averlo previsto e senza eccessivo contatto, lui la faceva fremere, la faceva suonare come le corde del suo pianoforte.
Lentamente e poi sempre più velocemente.
Robb le fece l’occhiolino, ma non abbassò lo sguardo e solo in quel momento lei lasciò andare quel gemito che aveva cercato di reprimere e dopo averlo fatto si sentì mille volte meglio, non poteva far finta di niente, non poteva ignorare quello che provava, non voleva farlo.
Gli sorrise e ricambiò lo sguardo, poi sollevò la maglietta del pigiama mentre si allontanava per fargli vedere la schiena nuda e per lasciarlo sulle spine, forse non poteva soddisfare certi istinti ma poteva sempre stuzzicarlo.
 
*
 
-Io direi che ci siamo con i preparativi, è tutto pronto con largo anticipo.- disse, guardando la sua casa dopo la trasformazione dell’ultimo giorno.
-I tuoi amici hanno fatto un ottimo lavoro.- disse Robb, sfiorandole le spalle nude, per via del vestito, con la mano destra.
Hermione rabbrividì e anche lui se ne accorse e le scoccò quel sorrisetto che aveva imparato a regalarle solo in alcuni momenti e non poté evitare di ricambiarlo, quel rapporto che avevano creato era strano e anche troppo incasinato ma li faceva stare bene, anche troppo.
-Direi che hanno soddisfatto le mie aspettative.- concluse, guardandosi in giro.
Il salone era stato adibito come centro della festa, avevano sistemato il bar, rifornito gli alcolici e piazzato una di quelle piattaforme magiche per la musica, avevano abbellito e allestito il giardino esterno della casa, con torce piante e altri oggetti, e anche se avrebbe preferito evitare aveva fatto sistemare anche quello interno alla casa, magari come zona riservata solo a pochi intimi.
Si guardò attorno e annuì soddisfatta, rimaneva da chiudere solo il piano di sopra e le altre stanze al piano di sotto ma ci sarebbe stato tempo, e per il momento non aveva fretta di privarsi della sua stanza che aveva solo da poco ritrovato.
Si appoggiò allo schienale del divano ed osservò le sue gambe, le ferite avevano smesso di sanguinare ma il dolore era rimasto e sapeva bene che quella era la parte più insopportabile, nonostante fosse diventata brava a gestirlo ogni volta le veniva sempre più difficile, le costava sempre troppo fingere di stare bene.
-Ti fanno molto male?-
Robb si abbassò per passare una mano sulla fasciatura, per controllare che fosse tutto apposto e la guardò.
-Fanno male, ma sto molto meglio rispetto a ieri, non sanguinano più.-
-Solo perché le abbiamo cambiate tre volte nell’arco di due ore.-
-Sto bene.-
-Sarebbe tutto più facile se tu mi ascoltassi.-
-Non mi porterai al San Mungo, ci sono già stata per lo strizzacervelli, non intendo tornarci.-
-Però ti ha aiutato, come avevo previsto io, no?-
-Si è vero, senza non sarei riuscita ad arrivare fino in fondo, ma sto bene e non intendo diventare la cavia di un Medimago, quello che mi capita… Per quanto brutto ed orribile è qualcosa di unico, solo i Mangiamorte hanno questo legame e se scoprono questo, scoprono anche che il Marchio Nero continua a funzionare e io non posso permetterlo…- concluse balbettando.
Non voleva che scoprissero il suo legame con Voldemort, non voleva che potessero neanche immaginarlo un legame con il Signore Oscuro perché non l’avrebbero più lasciata in pace in quel caso, sarebbe diventata il nuovo capo espiatorio, la persona a cui dare la colpa e si sarebbe rovinata per sempre e dopo tutta quella fatica non poteva permetterselo.
Anche perché adesso provava qualcosa, provava davvero qualcosa al solo pensiero di Voldemort chiuso dietro le sbarre di Azkaban per il reto della sua vita e non avrebbe mai permesso che quell’unica sicurezza svanisse all’improvviso.
 
Finalmente sono riuscita a uscire da quel limbo in cui lui mi aveva rinchiusa, finalmente sono riuscita ad andare oltre la bolla di oscurità che aveva creato attorno a me ed ho capito che non sono solo oscurità.
Io sono molto di più.
Quel germoglio ci sarà sempre e sarà la sua presa sul mio cuore, sarà il suo modo di tenermi vicina ma non gli permetterò mai di ottenere il pieno potere, non gli permetterò mai di avermi come sua serva.
Io sono molto di più.
Sono Hermione, sono una persona tutta da scoprire che dalla vita ha ricevuto solo dolore eppure posso meritare di più, posso credere nella luce ed è quello che Robb mi ha insegnato in questi mesi.
La mia vita, tutto quello che ho sopportato, mi hanno portato ad essere una persona migliore, ma migliore per me stessa, migliore per il mio futuro e io sono già quella persona, anche se sono più persone, anche se sarò perennemente divisa tra di loro, tutte noi abbiamo in mente solo una cosa: lasciarsi alle spalle quel periodo buio ed andare avanti.
Abbiamo deciso che quel periodo buio non determinerà mai il nostro avvenire, non dovrà determinare Hermione perché se lo facesse allora Voldemort e Albert avrebbero vinto e nessuna di noi può permetterselo, perché vorrebbe dire il ritorno alle origini, vorrebbe dire perdere tutto quello che abbiamo conquistato con tanta fatica.
Vorrebbe dire perdere Draco, perdere Robb.
E noi non vogliamo perderli, nessuno dei due.
 
-Hermione?-
-Dimmi Nick?-
-Ci sono Blaise e Draco.-
Improvvisamente tutti quei pensieri positivi evaporarono all’istante, scosse la testa e si alzò dal divano, non poteva permettersi di sognare ad occhi aperti, non ancora che era agli arresti domiciliari, non quando non aveva ancora risolto le cose con Draco, non quando il suo destino era ancora appeso ad un filo.
Non adesso.
Sospirò e fece qualche passo avanti ma la sua mano le strinse il braccio con fermezza.
-Cosa vuoi dirgli?-
-Voglio chiedergli di lasciarmi in pace, voglio che vada via, non voglio ancora parlare con lui, di me, di noi, di tutto, non capirebbe.- sussurrò, guardandolo.
Robb annuì e si allontanò, anche se rimase al suo fianco.
Lui sarebbe sempre rimasto al suo fianco e avrebbe sempre capito le sue esigenze e non l’avrebbe ma forzata a fare qualcosa contro il suo interesse, a fare qualcosa che potesse farle del male, perché lui voleva che lei stesse bene, che lei si sentisse al sicuro.
Si sollevò sulle punte e gli sfiorò il viso con la mano, passando per la guancia e sfiorandogli poi le labbra.
-Puoi sempre sbattergli la porta in faccia se ti fa incazzare.-
-Non esiterò a farlo, e lo sai bene.-
 
Hermione allontanò lentamente la mano dal suo viso e si avviò verso la porta d’ingresso, inspirò un paio di volte e si sistemò il vestito, insomma la scelta che aveva fatto stamattina era stata una pazzia bella e buona, il vestito era eccessivamente corto e di un leggero verde estivo, aveva alzato i capelli così che si potesse vedere la scollatura nella schiena e forse aveva fatto male a non indossare neanche il reggiseno ma in quel momento decise di non pensarci, anche se quella sua scelta non faceva altro che frullarle nella testa.
Doveva per forza vestirsi in quel modo?
 
Aprì la porta e si ritrovò davanti il suo migliore amico e il suo ex ragazzo che ancora amava, nonostante tutto e nonostante tutta la rabbia che ancora le scorreva nelle vene.
-Ginny non mi aveva avvisato che sareste venuti.-
-Non siamo venuti per la festa.- le fece notare Draco, squadrandola da capo a piedi e lei percepì immediatamente le guance diventare rosse.
Anche lui gli faceva quell’effetto, o meglio gli faceva ancora quell’effetto.
 
Maledizione
-Maledizione.-
“Maledizione.”
 
-Allora perché siete qua?-
-Ho provato a dissuaderlo però…-
-Voglio sapere cosa mi tieni nascosto e non dire niente, le ho viste anche io le cicatrici sulle tue gambe e so bene che tu e i tuoi amichetti nascondente qualcosa.-
-Da Auror siamo passati ad amichetti, abbiamo fatto un salto di qualità.- gli fece notare Robb, da dietro di lei.
Hermione si voltò a guardarlo e lo fulminò con lo sguardo, non la stava aiutando per niente.
-Malfoy spero che quello che dirò sia bene chiaro: non sono affari tuoi. Riesco a gestire tutto quello che mi succede benissimo, riusciamo a gestirlo anche senza il tuo aiuto e anche se ti sono grata per l’interessamento, davvero, non pensare a me in questo momento.
Non sono così importante per occupare i tuoi pensieri, quindi rilassati e va avanti.-
-Ma con chi credi di parlare Hermione? O meglio sei davvero tu a parlare con me?-
-Come scusa?- quella frecciatina le arrivò dritta al cuore e la fece irrigidire.
Sapeva bene cosa intendeva e sapeva bene che anche Draco sapeva giocare al suo gioco, erano bravi entrambi, nel farsi male, nell’arrabbiarsi e nell’amarsi ma anche se le cose erano diverse, le regole non erano cambiate.
E lui stava ancora giocando con lei, stava giocando con il suo cuore, nonostante fosse stato proprio lui a implorarle il perdono; Hermione fece un passo avanti, vide Blaise allontanarsi di poco e Draco raddrizzare la schiena, anche lui si stava preparando allo scontro.
-Una volta ti ho detto che non ti avrei mai parlato attraverso di lei.- rispose freddamente, -Ed io ho sempre mantenuto quella promessa, sempre.
Anche a costo di non rivolgerti la parola, ma non ho mai permesso a Lei di determinare il nostro rapporto; se tu fossi rimasto al mio fianco, sapresti chi sono ora, sapresti chi sono diventata e sapresti anche che Lei non ha nessuna presa su di me, ma sono io ad avere il controllo.
Sono Hermione, sono me stessa ma tu non puoi saperlo perché hai deciso di non esserci.
Adesso però evita di fare il padrone o qualsiasi cosa tu stia facendo, perché ti stai rendendo ridicolo ed è estenuante cercare di evitarti ogni volta che vieni a casa mia.- si inumidì le labbra e incrociò le braccia al petto.
-Quello che mi succede riesco a gestirlo benissimo, riusciamo a gestirlo perché ho delle persone preparate che tengono a me e che mi aiutano a poterlo fare, quindi Malfoy la prossima volta che vieni cambia suonata, perché questa mi ha davvero stancato.-
-Io non ti riconosco più, è da tempo che non ti riconosco più ma forse non dovrei stupirmi. Sei sempre stata abbastanza malleabile, hai sempre avuto una personalità fin troppo ballerina e a quanto vedo hai semplicemente trovato un altro che ti ronzi dietro.-
Indicò Robb con il viso ma lei decise di non girarsi.
 
Non può capire.
Non può ancora capirmi.
“Amarli entrambi sarà la tua benedizione, ma anche la tua rovina.”
 
-Non importa quello che tu pensi, Draco.- sussurrò guardandolo, per quella volta decise di lasciare la rabbia da parte, il dolore che gli aveva causato e lo guardò semplicemente come Hermione lo aveva sempre guardato.
-Ciò che importa è solo quello che io sento qua dentro.- disse toccandosi il cuore, -E tu non riesci proprio ad arrivarci.- concluse, dandogli le spalle ed arrancando per rientrare in casa.
Superò Robb senza troppe cerimonie e si diresse verso la sua stanza al pian terreno, aveva bisogno del suo pianoforte.
Ne aveva un disperato bisogno.
 
***
 
Quando alzò gli occhi dai tasti, il sole era ormai calato e le luci illuminavo tutto il giardino, rendendolo quel luogo magico che aveva sempre amato da bambina, che aveva sempre sognato vedere durante la sua vita e che solo adesso aveva riconquistato.
Rilassò la schiena e percepì lo stress delle ultime ore affievolirsi del tutto, respirò a pieni polmoni, adesso aveva il controllo della sua vita.
Adesso che aveva il controllo della sua vita si era resa conto che non era poi così difficile dire no, imporsi sugli altri e pensare unicamente a se stessi; adesso che aveva in mano alla sua vita riusciva ad essere più egoista; adesso che la sua vita le apparteneva poteva fare, dire e comportarsi come voleva, senza rischiare qualche punizione, senza rischiare l’ira di Voldemort o le punizioni del padre.
Avrebbe risposto solamente a se stessa.
Quella consapevolezza l’avvolse come una bolla; ne era passato di tempo dall’ultima volta che si era sentita così, forse non riusciva neanche a ricordarla l’ultima volta che la sua vita le era appartenuta veramente, ma adesso aveva la certezza che non avrebbe scambiato quella situazione per niente al mondo.
Non era più la ragazzina viziata che la Regina aveva portato avanti, non era più quella Serpeverde stronza di Hogwarts, era una persona totalmente diversa, così diversa che adesso guardandosi allo specchio non avrebbe più avuto paura di guardarsi, perché non vi avrebbe visto il mostro.
Ero diventata il mostro che Voldemort voleva.
-Adesso sei molto di più.-
 
Hermione annuì a se stessa, adesso era molto di più, e quella consapevolezza era maturata lentamente dentro il suo cuore e l’aveva conquistata con tanta fatica e tanto dolore, ma era diventata la persona che aveva sempre temuto di non essere, quella persona che aveva represso dietro la maschera, tanto tempo fa.
 
-Ti disturbo?-
-No, stavo solo solo facendo pensieri positivi.- ammise, guardandolo entrare.
Lei si alzò dallo sgabello e si diresse verso una delle immense finestre per osservare il cielo stellato, e si meravigliò di come potesse godersi quel panorama dalla sua casa, quasi felice, e non più incatenata o sotto tortura nella sua stanza.
-Pensieri positivi? Del tipo?-
-Del tipo che sono diventata quella persona che temevo di non essere.-
-Cosa intendi?- chiese, guardandola.
-Tutte le volte che mi sono guardata allo specchio in questi anni, non riuscivo mai a vedere il meglio di me, vedevo il peggio, l’aguzzina, il mostro, la stronza, la persona che dovevo essere per sopravvivere, secondo le altre… ero io quella incapace di vedere Hermione, ero io quella che non riusciva a scorgere chi ero veramente.
Ma adesso ho capito, prima non potevo vederla Hermione, non ero nelle condizioni di poterla vedere ma adesso lo sono, vedo me stessa e mi stupisco di chi sia diventata.-
-Perché?-
-Non avrei scommesso neanche un galeone su di me, Robb. E io ne ho davvero tanti.-
-Io su di te avrei scommesso.-
-Bugiardo.- sussurrò.
-Sono totalmente onesto, mia cara.- le disse, -Senti mi dispiace che sia andata così male con lui.-
-Anche a me, forse però non era ancora il momento.-
-Non penso che ci sia il momento perfetto, devi solo essere pronta tu.-
-Credi che sia facile? Credo che sia una delle cose più difficili che abbia mai fatto.-
-Ne hai fatte altre, anche di peggiori e le hai sempre fatte senza esitare.-
-Questa volta è diverso, c’è in gioco il mio cuore e rischiare è complicato.-
-Però sei riuscita a darmi la risposta a una domanda che volevo farti.-
-Cioè?-
Hermione si girò a guardarlo senza capire, Robb la stava osservando, anzi le stava sorridendo in quel modo strano che coinvolgeva anche gli occhi e che li rendeva degli specchi in cui potersi riflettere, si osservò tramite i suoi occhi e vide quella persona di cui prima stava parlando, si vide con gli occhi suoi e ogni dubbio sparì all’istante: per lui era già quella persona e non ne avrebbe mai dovuto dubitare.
-Non senti più niente?-
Herm per un momento rimase in silenzio, inarcò il sopracciglio e si morse il labbro non capendo, poi la consapevolezza la colpì come un pugno allo stomaco e si morse il labbro ancora più forte, lui riusciva sempre a spiazzarla.
Sempre a coglierla impreparata.
-Sento tutto. Io… Sento tutto.- ammise, guardandolo.
Ed era la verità.
Quando Draco l’aveva lasciata, l’aveva prosciugata di tutti quei sentimenti che col tempo si era permessa di provare, le aveva portato via un pezzo di Hermione che non avrebbe più ottenuto e si era sentita persa per molto tempo, si era sentita vuota per molto tempo, incapace di provare qualsiasi cosa che non fosse odio e rabbia ma il tempo l’aveva guarita e le lacrime l’avevano aiutata.
E Robb aveva fatto il resto.
-Innamorarmi di te mi ha dato quella spinta che non credevo di meritare, mi ha dato la possibilità di riprendere in mano quello che credevo di aver perso e di andare avanti, di credere in me stessa e soprattutto nella possibilità che ci sia un futuro per me, forse non brillante, forse non rosa e fiori, ma un futuro forse felice.-
-E´ la prima volta che lo dici.- le fece notare, guardandola intensamente.
-Cosa?-
-Che sei innamorata di me.-
-Credevo che lo avessi capito. Sono innamorata di te, sono innamorata anche di lui e …- Hermione fece un passo indietro rendendosi conto della portata delle sue parole e di quanto male avrebbero potuto fare a lei e a chi le stava intorno.
-Tu sei riuscito a capirlo, tu riesci a comprenderlo ma lui no. Lui non riesce ed io non so come fare, non credevo che fosse possibile amare due persone, non credevo neanche di meritarmelo, onestamente.-
-Tu te lo meriti invece.- Robb le passò una mano sul viso, lentamente e lei chiuse gli occhi, -Draco capirà, ha solo bisogno di tempo per capire chi tu sia diventata. Per capire quale persona tu sia diventata in sua assenza, è questo che lo frega, non aver partecipato al viaggio, cosa che io ho potuto fare.-
-Sono felice che sia stato tu ad accompagnarmi.-
-Anche io lo sono e non mi pentirò mai di nessuna delle mie azioni.-
-Mi dispiace di averti incasinato la vita, mi dispiace di averti legato a me in questo modo complicato, contorto e doloroso, non volevo farti del male.-
-Non mi hai fatto del male, Herm. Mi ha solo fatto innamorare di te, di nuovo.- disse, abbassando la mano.
-Di nuovo? Sei… Eri innamorato di me a scuola?- chiese, sconvolta.
Il suo cuore perse un battito e portò la mano destra alla finestra per sorreggersi, quella notizia l’aveva di certo stroncata.
-La credi davvero una cosa così strana?-
-Perché non me lo hai mai detto?-
-Perché quando mi hai guardato la prima volta io non ero ancora innamorato di te, mi sono innamorato col tempo poi… siamo stati assieme, è successo quel che successo e insomma non c’è mai stato modo di dirtelo.-
-Forse sarebbe stato tutto diverso se me lo avessi detto.-
-No, mi avresti solo mandato a quel paese.- le fece notare, sorridendole.
-Come fai a sorridere di questo? Io ero una persona orribile.-
-No, non lo eri. Eri tu con una maschera addosso e io posso dirti che ho avuto la fortuna di essermi innamorato sia di te, sia della Regina, e adesso so per certo che hai ragione: siete due persone totalmente diverse.-
-Lo hai notato, vero?- domandò, con quella speranza che aveva sempre messo nel descrivere se e il suo alter-ego.
-Certo che l’ho notato. Non siete la stessa persona, non lo siete mai state.-
Hermione chiuse gli occhi a quella consapevolezza, adesso aveva la certezza assoluta che quello che aveva sempre sostenuto fosse la verità, lei e la Regina era complementari ma non erano la stessa persona, ed adesso che l’aveva accettata non ne avrebbe più dovuto temere gli effetti collaterali, anche la Regina poteva essere una persona migliore e lo sarebbe stata per merito suo, grazie a lei.
-Allora siamo due persone molto fortunate.- sussurrò, alzando gli occhi per guardarlo, -Il Medimago mi aveva detto di circondarmi di persone che non avrebbero chiesto niente da me, io non credevo che fosse possibile o meglio che esistessero, ma tu esisti e non mi hai mai chiesto niente.
Eppure mi hai dato così tanto.
Mi hai dato tutto.- scacciò una lacrima con la mano, velocemente, prima che lui potesse notarla.
-Non credere che tu non abbia fatto lo stesso, mi hai dato la possibilità di vedermi con i tuoi occhi e non mi dimenticherò mai di cosa voglia dire essere guardato da te, Hermione.
Mai.-
-Perché, cos’hai provato?-
-Mi hai fatto sentire invincibile, Hermione. Per questo se devo scegliere tra una vita di cui tu non ne fai parte ed una in cui ti posso avere, in qualsiasi modo tu desideri, scelgo la seconda.
Sceglierò sempre la seconda.
Perché vorrà dire scegliere te, e io vorrò sempre scegliere te.-
In qualche modo lei non trovò altro da aggiungere, non ci sarebbe stato altro da aggiungere ma allungò la mano e la intrecciò con la sua, forse non sarebbero mai stati assieme in quel modo o forse non lo sarebbero stati in quel momento ma di una cosa era certa: se lui avesse scelto lei, sempre, anche lei avrebbe fatto in modo di sceglierlo.
A qualunque costo.
Perché se lei l’aveva fatto sentire invincibile, Robb invece era riuscita a farla sentire viva e non avrebbe mai rinunciato a sentirsi in quel modo.
Mai.
 
 
∞Angolo Autrice: Eccomi qui!!
Come avevo detto mantengo la mia promessa e porto avanti questa storia, per tutti voi che nel vostro piccolo avete aspettato così tanto per questi ultimi momenti ma credetemi conciliare la vita universitaria, soprattutto alla sua fine, è stato più difficile del previsto.
Hermione riesce ad aprire il suo cuore a Robb e in fondo sa di non potersi pentire di questa scelta, Robb è diventato la sua roccia e la sua forza in poco tempo anche quando tutte le promesse erano contro di lui, eppure in poco tempo ha abbattuto il muro ed ha trovato Hermione e non ha mai preteso niente da tutto quello.
Ciò nonostante Hermione gli sta dando tutto, rendendosi conto che amare non l'avrebbe distrutta così come Draco aveva fatto con lei.
Il momento finale sta per arrivare, con i prossimi capitoli la nostra ragazza chiuderà il cerchio che la Regina e suo padre avevano iniziato, ma non vi preoccupato ho in serbo un paio di soprese per voi, se rimarrete con me fino alle fine <3
XOXO

spoiler:
-Allora…- Robb le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, -Credi che se ti baciassi qua fuori sarebbe un problema?-
-Vuoi baciarmi?- domandò, sorniona.

 
   
 
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