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Autore: jaj984    05/07/2009    2 recensioni
Prima Au! Forse un po' OCC! La mia mente lavora e io scrivo! Se devo dire la verità questa storia mi piace molto e sto abbastanza avanti ma ho deciso di pubblicarla per avere un idea di quello che ne pensavate.
Dal X capitolo:
Nessuno dei due in quel momento ha avuto il coraggio di dire altro. Siamo rimasti sconvolti perché il padre di Ryo ci ha parlato con una luce particolare negli occhi che non ti dà il coraggio di distruggere i suoi sogni.
Credo che lui sappia che non stiamo realmente insieme ma spera che un giorno ….
Guardo l’orologio e cavolo è tardissimo.
Genere: Sportivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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... all’improvviso vedo Ryo perdere il controllo dell’auto e schivare un pedone appena in tempo prima che lo buttasse sotto, è strano non l’hai mai fatto.

- Non l’avevo visto … a cosa stavi pensando prima?
- A tuo padre, è da un po’ che non lo vedo. Ti dispiace se dopo passiamo a trovarlo? Oggi dovrebbe essere di riposo o sbaglio?
- Sì, è di riposo e già avevo pensato di passare da lui nel pomeriggio, ma volevo prima farti mangiare da Miki e riposare, dopodiché ti avrei accompagnato.
- Da Miki possiamo andarci comunque è abbastanza vicino all’accademia, quindi, non ci costa molto. Per il riposo … beh! Quello aspetterà questa sera dopo lo spettacolo. Oggi pomeriggio non posso riposare, ho lezione al centro sociale.
- Anche oggi? Hai deciso di ucciderti oggi??
- Non è questo, è solo che oggi è l’ultima lezione normale che faranno. Da lunedì se mi va bene, dovrò ridurre le lezioni e se mi va male, dovrò dire addio ai ragazzi. E vorrei solo, che almeno l’ultima coreografia che stiamo provando sia terminata con successo. Ryo, vedi, quei ragazzi, non hanno la fortuna di avere una famiglia che li vuole bene e se mollo il centro, i ragazzi passeranno le giornate per strada, in compagnia di gente non proprio affidabile.
- Tu ce la farai a superare quest’audizione e ho cambiato idea, quando hai finito qui, ce ne andiamo per tutto il weekend nel mio appartamento di Manhattan così la smetti di dire cretinate. Può darsi che staccando la spina, la smetti di dire cazzate e ricominci a ragionare.
- Nella tua alcova non ci entro manco morta e poi che diranno le tue donne?? Soprattutto, quale altra balla dirai a quella povera Rosemary?
- Numero uno non è la mia alcova. Ci ho solo portato mezza volta quella lì, come si chiamava? Ah sì! Sherley.
- Charry, si chiamava Charry e non l’hai portata solo una volta. Hai convissuto con lei per po’ in quella casa.
- Davvero?! Non me ne ricordavo … ora che mi ci fai pensare … sì abbiamo vissuto una settimana nella casa al piano di sotto, ma il vecchio ormai l’ha affittata. Ci ha lasciato l’attico. Ho il veto di portare qualsiasi donna, l’unica ammessa sei tu. Anzi mio padre, mi ha sequestrato le chiavi e le darà solo a te. L’ha ristrutturata e ri-arredata secondo i tuoi gusti. Per quanto riguarda Rose, tranquilla, oggi è il turno del suo fidanzato cornuto, è in città e ci rimarrà tutto il weekend e poi mi sta stufando. Quindi, non accetto scuse e poi prendila così,  se non entri almeno passiamo l’ultimo weekend insieme.
- E va bene, hai vinto tu! Ma lo faccio solo per tuo padre che sia ben inteso.

Non ho molta voglia di passare un weekend intero, solo con lui. Io vorrei tanto passarlo con tutti quanti.
Ormai,però, lo conosco e se si mette, una cosa intesta è difficile farli cambiare idea.
Se ha deciso che la sottoscritta deve passare un weekend con lui è capace di prelevarmi di peso da casa e portarmi da lui. Molte volte in questi anni quando ero triste e mi richiudevo in casa senza voglia di uscire, lui entrava con la forza, come ha fatto oggi e mi portava via, lontano da tutto e da tutti.
Questo accade matematicamente ogni anno, il giorno della morte di mia madre, il 20 ottobre.
Un attimo oggi è giovedì 18, tra due giorni è l’anniversario della morte di mamma. Ecco spiegato il misterioso motivo della sua voglia di portarmi via, spera che così facendo mi possa distrarre e che non pensi a lei.
È proprio il mio migliore amico, con il fatto dell’audizione mi ero dimenticata che stiamo sotto il suo anniversario.
Come vorrei un giorno poterla andare a trovare e dirle: “Mamma ci sono riuscita ho realizzato il nostro sogno”.

- Dì la verità perché vuoi andar via proprio questo weekend?
- Mmm, così!
- Non ci credo Ryo, c’è un motivo ne sono sicura. Per caso ha a che fare con il fatto che tra due giorni ne abbiamo venti?
-E va bene! Lo ammetto mi sono ricordato dell’anniversario della morte di tua madre e volevo che non lo passassi a piangere e chiusa in casa. Non ce la faccio a vederti così. Almeno stando assieme posso distrarti, appena vedo che ti rattristi, oppure mi puoi parlare di lei senza piangere e senza essere triste.

Sono commossa, lo guardo con un’espressione strana, sono senza parole, non me l’aspettavo da lui.
Ho appena il tempo di bofonchiare un grazie colmo di emozione e gratitudine che arriviamo all’accademia. Però nell’istante in cui Ryo sta tentando di parcheggiare, soffiandolo a un automobilista inesperto che ci sta mettendo tre ore solo per fare una manovra in retromarcia, squilla il cellulare. Lui mi guarda dolcemente e mi dice di rispondere al posto suo e dire allo scocciatore che ora non può parlare. Sorrido, come sempre tra noi non ci sono segreti. Lui risponde alle mie telefonate, legge i messaggi che mi arrivano ed io lo stesso. Lo facciamo da quando ci conosciamo, ci diciamo tutto, non ci siamo mai mentiti su nulla.  Prendo il cellulare dalla sua tasca della giacca, poggiata sulle mie gambe per non farla sgualcire alla guida, leggo il nome sul display e sbuffo. Lui si accorge che qualcosa non va e mi chiede chi è il rompiscatole che mi fa sbuffare.
Che cavolo, però, oggi capitano tutte a me vero? Dico io con tante persone che esistono nell’universo proprio, “lei” doveva chiamare? Soprattutto Rosemary doveva rompere proprio in questo instante, proprio quando sto andando a fare il provino della mia vita?
Ora sono sicura che mi farà rispondere di aspettare qualche minuto e poi starà tutto il tempo al telefono, mentre io sto a rodermi il fegato, aspettando il turno del gruppo a cui verrò associata.
Alla fine mi faccio coraggio, rassegnandomi al dover essere da sola per tutta la giornata, gli dico che è Rosemary al telefono. Lui mi dice di rispondere se voglio e di dirle che l’avrebbe richiamata lui, quando avrebbe potuto e avrebbe avuto voglia, oppure potevo semplicemente ignorare la telefonata.
Io non ho il coraggio d’ignorarla anche perché non vorrei che continuasse a rompere dopo mentre stiamo in accademia di conseguenza, rispondo. Faccio un profondo respiro e le dico la verità, ovvero che Ryo sta parcheggiando e che quindi non può rispondere ora e che l’avrebbe chiamata avrebbe potuto. Lei, però, non ci sta e dice di voler aspettare, soprattutto non mi crede, e inizia a urlare che mi invento le cose, perché mi voglio fregare il suo ragazzo.
Ragazzo???? ALT, FERMA, FRENA! C’è qualcosa che non quadra. Da quand’è che Ryo è diventato il fidanzato di quella sciacquetta?? Giuro che sesta dicendo la verità, io lo uccido. Ma come rifiuta delle ragazze come Reika e Kasumi e sceglie una prostituta??
Ryo sente la telefonata o meglio le urla della tipa, finisce di parcheggiare e ancora con il motore acceso prende il telefonino e gliene dice di cotte e di crude.
Non ho mai visto Ryo così, di solito si comporta sempre galantemente, anche quando deve chiudere una storia e mettere alla porta la mal capitata, ma questa volta con Rose è diverso: s’incazza di brutto e le chiude il telefono in faccia non prima, però,di averle detto di non chiamarlo più.
Non so cosa si siano detti con precisione e non m’interessa. Sono uscita dall’auto, appena ho capito che iniziava a tirare aria cattiva. Quando Ryo s’incazza è difficile calmarlo e basta anche un minimo che lo fa scattare e inizia ad inveire contro di te. Se succedeva questo con me, state pur certi che avremmo iniziato a litigare di brutto e non avrei più fatto il provino.
Brrr! Che freddo! Stiamo ad ottobre eppure la temperatura è scesa irrimediabilmente, mi sa che quest’anno l’inverno e la neve arriveranno prima.
Speriamo che per il giorno del ringraziamento ci sia la neve e che io lo possa passare con i miei amici.
All’improvviso sento un caldo braccio e un cappotto sulle mie spalle, è Ryo.
È sempre galante con me, ha visto che sentivo freddo, nonostante mi fossi avvolta nella sua giacca, e mi ha messo sulle spalle il cappotto che si era portato per precauzione. Provo a reclamare, perché non voglio che lui si prenda un malanno per colpa mia, ma non mi fa fiatare e mi spinge all’ingresso dell’accademia.
   
 
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