L'orologio scoccò le nove senza che la ragazza si muovesse dalla sua posizione apparentemente scomoda. Seduta sul divano a gambe incrociate,accarezzava ritmicamente la gatta.

Voleva disperatamente smettere di pensare, visto che ogni idea, progetto o ricordo sembrava costantemente ricordarle di lui,del suo sorriso,di tutti i momenti passati insieme. Desiderava solo un pò di silenzio per allontanare quel persistente mal di testa che sembrava trapanarle il cervello, ma adesso le sembrava che casa sua fosse il luogo più rumoroso e caotico dopo la tana.

Il vecchio frigo babbano scricchiolava in modo poco rassicurante, un rubinetto perdeva da qualche parte e in vicini del piano di sotto sembravano essersi dati alla pazza gioia.

Per non parlare dei rumori che venivano dalla strada senza venire attutiti dalle finestra, lasciate aperte per far uscire la puzza di fumo. Odiava quel suo vizio così poco da maga, e soprattutto odiava sentirsi dipendente da quella sostanza ma le riusciva impossibile smettere, anche se a onor del vero non aveva mai neanche provato.

Cominciò a battere ritmicamente i piedi al suono di una vecchia canzone che cantava sempre a lui riuscendo puntualmente a farlo diventare matto. Una musichetta stupida e romantica, che aveva da sempre il potere di farla sorridere.

Fece un balzo sul divano quando sentì provenire dall'anticamera il classico sono di una materializzazione seguito subito da un urlo del fratello. Guardò il cucù appeso alla parete davanti a lei

Che ci faceva li suo fratello alle otto di sera di venerdì ? venerdì? oh no no,il giorno dedicato alla Tana. Se ne era completamente dimenticata.

“Ron sono in soggiorno....”

“sorellina ciao!ma stai bene?”

“si perchè non dovrei ?” Aveva pianto accidenti a lei...ma oggi era la fiera delle dimenticanze?

“ah si nulla lascia perdere...”

“ma sei pronta per uscire vestita così ?”

Indossava un vecchio maglione, di quelli caldi e coccolosi ma tutti stirati e pieni di pelucchi.

“No ovviamente, scusa non ho visto l'ora.Dammi due minuti e sono pronta.”

Ron si sedette,o meglio si lasciò cadere,sul divano facendole segno con la mano di muoversi. Mordendosi la lingua per non replicare si piazzò davanti allo specchio che aveva in camera.

Faceva davvero paura conciata così. Indossò velocemente un vestito color pesca che piaceva tanto a sua madre, e mentre si stava spazzolando urlò a suo fratello

“Stasera ci saranno anche Harry e Mione?”

“Mione di sicuro,Harry sta facendo non ho capito che rapporto sulla morte di Malfoy...”

Si diede una spazzolata troppo forte facendosi venire le lacrime agli occhi

Ginny non puoi ridurti così per una stupida cotta adolescenziale, quindi ora tu esci di qui e ti comporterai normalmente....

Le cene alla tana erano sempre qualcosa di sconvolgente. I gemelli non avevano ancora ben chiara la differenza tra cibo e gioco,e facevano da soli cagnara per dieci. Sua madre la trattava come una bambina biafrana riempiendole il piatto con porzioni da bisonti vanificando una settimana di dieta strettissima. Il caos raggiunse livelli storici nel momento in Harry entrò- in cucina. Tutti lo riempirono di saluti domande o rischieste,mentre Mione cercava di trascinarlo in angolo per salutarlo a modo suo.

Non ci era più abituata e tutto quel casino non era certo la cura ideale per il suo mal di testa. Dopo mangiato li lasciò tutti a tavola e si rifugiò in soggiorno, quello che a lei appariva tanto come una specie di oasi di pace.

Si acquattò sul tappeto davanti al fuoco mentre le ritornavano alla mente le lunghe serata di una bimba dai capelli rossi trascorse giocare con i fratelli in quella stessa stanza. Rivide se stessa adolescente presentare il suo nuovo fidanzato alla famiglia.

Si rivide in lacrime per l'ennesima lite tra i suoi fratelli e Draco. O si quella era stata una pessima idea, ma, nonostante tutto, lei non aveva cambiato idea su di lui, se ci ripensava le veniva da sorridere.

Notò in quel momento un vaso bruttissimo, una di quelle cose che si tengono in casa solo perchè regalo di qualche lontano parente. Anni fa aveva rischiato di vedersi rottamato.Era finito in pezzi quando Ron lo aveva scagliato quasi addosso a Malfoy,ma suo padre con la solita pacatezza era riuscito a risistemarlo con buona pace della mamma. Pensò con rabbia che ogni luogo della sua vita sembrava irrimediabilmente legato a lui e a lungo andare diventava snervante.

Dalla borsa di Harry,notò in quel momento,spuntavano delle scartoffie rovinate e piene di orecchie.

Quel ragazzo non era fatto per lavorare in ufficio. Si avvicinò, con la banale intenzione di sistemarli per evitare che si rovinassero ulteriormente, ma come calamitata da quelle parole si immerse nella lettura cogliendo il significato solo di alcune.

Draco Malfoy

mangiamorte

MORTO in battaglia

“Ginny cosa stai facendo?”

Lei si portò le mani dietro la schiena quasi a voler nascondere il fatto di essere stata beccata con le mani nel sacco.

“io,scusa davvero volevo solo sistemare le carte e poi mi sono messa a ..”

“ehi ok ok calma, non è un problema infondo avevo intenzione di parlartene, pensavo che fosse giusto che tu lo sapessi, sempre se vuoi parlare di lui.”

“Non sono sicura di volerlo sapere”

ma fu poco più di un sospiro e Harry non sentì mai quella frase

“E' stato seppellito oggi nel cimitero dei maghi...”

La rossa alzò di scattò la testa

“come ? perchè non sono stata informata del funerale.”

Il bambino sopravvissuto si torse lentamente le mani,segno di grande imbarazzo

“La verità è che non c'è stato nessun funerale...è stato solo seppellito.”

Harry abbasso la testa, non aveva il coraggio di guardarla negli occhi, poteva immaginare cosa la sua amica stesse pensando, ricordava cosa aveva passato per colpa sua.

-amica mia vorrei tanto poterti raccontare tutto, ma lo faccio per te-

Ginny seppellì il viso nei capelli,per non mostrare a nessuno le sue lacrime.

“Ho capito...Harry io vado a casa. Salutami tu tutti quanti.” e si smaterializzo, Harry fissò il punto dove prima stava la sua piccola sorellina, si sentiva male per lei, non immaginava che potesse provare ancora queste cose per Malfoy, ma forse se lo aspettava, con un sospiro se ne tornò in cucina

“Ginny se ne andata, ha detto di salutarvi”

“Ma perché è andata via Harry” domando perpleso Ron

“Niente di importante” rispose lui guardando Ron negli occhi sperando che il suo migliore amico capisse, ma così non fu, lo vide archiviare l’informazione e tornare a discutere di lavoro con suo padre.

Si materializzò nel soggiorno e si ritrovò a tremare...aveva dimenticato le finestre aperte,che razza di idiota.

Corse a chiuderle tutte e poi aprì lentamente, quasi con timore una vecchia scatola. L'unica cosa che conteneva era un vecchio album di fotografie giallo canarino Erano foto del momento più felice della sua vita.

Lei e Draco in giro a fare shopping,lui carico di mille pacchettini, loro due intenti a combattere una battaglia di neve all'ultimo sangue, sulla stessa scopa,mentre si baciavano...una lacrima scese a rigarle il volto sorprendendola.

Dopo i lunghi pianti dei giorni passati non pensava di avere altre lacrime da versare... Chiuse l'album di scatto, quasi cercando di allontanare insieme alle figure anche i ricordi che esse avevano scatenato...fallendo miseramente.

Dentro di lei c’era un misto di strani sentimenti, rabbia, dolore e soprattutto delusione per se stessa e per la situazione in cui si stava arenando.

Avrebbe voluto reagire, ma come? Non aveva più nessuno con cui parlare di questo, tutti erano convinti che oramai quella storia fosse passata conclusa, quanto si sbagliavano…….. Con questi pensieri si addormentò.