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Autore: Forgivnessinblu    11/06/2018    4 recensioni
"Avevo lasciato Forks da cinque settimane, mi ero dimenticata il volto del pericolo, e mi beavo in una tranquillità che per quanto magnifica, sapevo non essere reale. Ero sempre vigile, sempre in attesa. Jacob Black aveva lasciato la riserva per me, per rendere umana la mia vita, quel tanto che bastava per rendere umana me. Non mi serviva più scappare, sapevo a cosa appartenevo, per la prima volta sapevo esattamente chi ero."
#continuazione di Afterglow#
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Cullen, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Emily/Sam, Jacob/Renesmee
Note: Movieverse | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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- Jacob - 
 

Perfetto. Non potevo allontanarmi nemmeno per qualche settimana.
Al diavolo. Arrivai a La Push, incrociando mio padre che era tutto urli e agitazione.
“Papà, calmati!” ringhiai, dandogli una pacca sulla spalla.
“Devi convincerla a porre fine a questa cosa!” Strizzai gli occhi, cercando di immaginare a cosa si riferisse.
“A tuo padre non sta molto simpatica la faccenda di Leah.” Mormorò mia madre, aveva un sorriso stanco e tirato. I capelli raccolti in una crocchia disordinata. Non dovevano essere stati giorni facili.
Mi allontanai dalla sedia a rotelle, per stringerla in un abbraccio cauto. Lei, per tutta risposta si agganciò alle mie spalle, dondolandosi affettuosamente. “Ci sei mancato.” Pronunciò con un sospiro.
Già. Come potevo darle torto? La mia beta aveva deciso di partecipare a una missione tutta sua. La missione beta-mamma. Ah-ha.
“Me ne sono accorto mamma, non dovete più preoccuparvi.”
Mi voltai, mettendo un piede davanti all’ altro e sfilandomi la maglietta dal petto.
“Dove vai?” Chiese mia madre in un sussurro.
“A riprendere il mio posto nel branco.” Mugugnai serio, cercando di farla sorridere.
Guizzai in avanti, verso le fronde del bosco, avvertii la terra sotto le zampe, riconoscevo il terreno umido di casa mia.

Jacob.

Jacob! Sei tornato! l’ eccitazione del branco era palpabile e un po’ strana.
Perché? Siamo di impiccio?  Il latrato di Seth era divertito.
Piantala Seth. Ringhiai serio, dirigendomi verso la spiaggia a nord.
Ragazzi è tornato il capo. Disse divertito.
Non avvertivo i pensieri di Leah, questo mi diede da pensare. Lei dov’era? Riusciva a trasformarsi?
Oh si. Ci riesce Jake. E’ con Carlisle. Avvertii l’ ansia nella sua voce.
Mi fermai, annusando intorno a me.
Cambio di direzione, dovevo trovare Dottor Canino. Il branco poteva aspettare. In verità sarebbe stato meglio per tutti che non ci fossero né aspettative né qualcosa da aspettare ma, non era così. Ogni singola volta che pensavo di essermi tirato fuori dai pasticci, succedeva qualcosa. Leah. Prima ancora di vederla, ne avvertii lì odore, il battito accelerato del suo cuore. Le lacrime rigarle il viso, la voce calma del Dottor Cullen.
“Credimi Leah, anche se dovesse nascere, soffrirebbe moltissimo intrappolato in due forme.”
Sentii la voce angosciata di Carlisle.

Come due forme? Cosa diamine voleva significare? Porca Miseria Leah! Mi trasformai, essendo alquanto consapevole di essere nudo. Non mi importava molto. Sarebbe sicuramente importato a Ness, ma se ne sarebbe fatta una ragione.
“Che cavolo succede qui?” Ringhiai esasperato, entrando nella stanza di una sottospecie di casa fuori città e lontana da La Push.
“Ciao Jake” Mormorò il Dottore. Feci un cenno, poco aggraziato, fulminando Leah.
“Sto per vomitare. Vestiti!” Ringhiò lanciandomi addosso, qualcosa.
Una maglietta, doveva essere di Demetri, puzzava di candeggina ed era troppo stretta. A momenti sarebbe esplosa, trasformazione o meno.
“Cos’è vuoi traumatizzare il mio bambino prima ancora che nasca?” urlò adirata, lanciandomi contro un cuscino. Sapeva che non mi avrebbe fatto male, quindi così adirata non era.
“Senti Leah, non mi importa sei hai fatto sesso senza protezione o che altro! Aveva fatto delle dannate pillole anche per te Carlisle!” Urlai, rilanciando il cuscino al suo posto.
“Già.” Sospirò, tormentando il cuscino con le dita.
“Beh?! Cosa diamine è successo allora?” Gracchiai, sprofondando in una sedia. Al solito, la rabbia lasciava presto lo spazio alla tristezza e all’ angoscia. Carlisle alzò le braccia esasperato.
“Il veleno di Demetri, ha annullato l’ efficacia del contraccetivo. Leah è già di tre mesi.” Sospirò, abbassando le braccia.
“Tre mesi? Come tre mesi?! Ma insomma, non poteva essere fertile, andiamo è bloccata. Non ha nemmeno il ciclo!” Ringhiai, rompendo lo schienale della sedia tra le mani.
“Divertente sentirti parlare di ciclo.” Minimizzò Leah, fissandomi con cautela. Mi conosceva, sapeva benissimo che non ero in vena di scherzare o di battutine.
“Cosa si può fare?” Chiesi a Carlisle, cercando di calmarmi. Mi fissò paziente, chiudendo gli occhi appena, e giungendo le mani tra loro. Sembrava che pregasse. Perché sarebbe servito a qualcosa?
“Non lo so.” A disarmarmi non fu la risposta in sé, o la sua poca conoscenza delle gravidanze inumane. Fu la calma e la sicurezza con cui lo disse. Per qualche motivo a me sembrò la sentenza di un condannato a morte.
Fissai Leah. Era proprio necessario avere rapporti con questo vampiro traditore italiano? Spagnolo o cosa diamine fosse?!
“Va bene. Puoi operarla?” lo fissai guardingo.
“Certo.” Il vampiro mi fissò eloquente, probabilmente non era la prima volta che rispondeva a questa domanda. Sicuramente ne avevano già parlato. Ed ovviamente non c’era stata una buona reazione da parte della mamma.
“Ok Leah, non c’è da discutere. Non è una cosa che puoi fare. E’ un vampiro o un lupo? Cosa è?” Chiesi ad entrambi.
A rispondermi fu Carlisle. “Pensiamo che sia entrambe le cose. Crediamo addirittura che il bimbo abbia veleno di vampiro, perché dagli esami è una cosa certa.”
Un lupo con del veleno di vampiro, come poteva essere?
“Jacob, non prenderai questa decisione. Non lo farai.” Disse semplicemente, accarezzandosi il ventre.
Forse aveva ragione, non potevo forzarla. Ma c’era davvero una scelta?
Sembrava che ai miei pensieri Carlisle non avesse risposte. Sembrava che fosse qualcosa a cui avremmo dovuto soccombere tutti quanti. Eppure non vedevo il diretto interessato nella stanza.
“Dov’è Demetri?” Leah mi fissò con un ghigno divertito.
“Sta parlando con Renesmee.”

Ma porca miseria!



Ciao a tutti, sono tornata. Capitolo corto, ma per iniziare ho preferito così! Come sono andate avanti le vostre vite?
​Io sono sempre io, più o meno. Buonanotte!
​Lisa
  
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