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Autore: _Giuls17_    17/06/2018    2 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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The party II
 
Si mosse al ritmo della musica e chiuse gli occhi per bearsi di quella sensazione, non le capitava da troppo tempo: la mente libera, il corpo rilassato, i sensi leggeri.
Hermione si era dimenticata di quanto potesse essere bella la vita, e soprattutto il cammino.
Quando riaprì gli occhi vide il volto sorridente di Daphne a pochi centimetri dal suo e lo ricambiò, la sua migliore amica aveva avuto sempre ragione su di lei, la conosceva come se stessa e non aveva mai sbagliato, le fece l’occhiolino e si esibì in una giravolta per finire tra le braccia di Robb, che la riportò in pista subito dopo.
Nonostante la confessione che aveva fatto a Draco non si era sentita nelle condizioni di poter scegliere, ma scegliere chi poi?
Si era innamorata di due ragazzi totalmente diversi, che le davano due tipi di amori diversi e nonostante tutto non riusciva a sentirsi in colpa, voleva solo far funzionare le cose, e ci sarebbe riuscita.
Guardò Draco in fondo alla pista, stava sorseggiando l’ennesimo drink ma non rinunciò a sorridergli, sapeva che il colpo più grosso lo aveva avuto lui: erano stati solo loro due all’inizio, e si erano amati, ma tutto il dolore che avevano provato li aveva allontanati, forse anche troppo.
-Herm sei felice?-
Daphne le prese le mani e gliele strinse forte.
-Sì.- ammise.
Non era mai riuscito a dirlo ad alta voce negli ultimi anni della sua vita, anche perché nonostante la presenza di Draco non era mai riuscita a sentirsi libera da tutte le restrizioni della sua vita, adesso che lo era, adesso che aveva assaggiato la libertà sapeva per certo che non ci avrebbe mai rinunciato.
Voleva questo e molto di più dalla vita.
Finalmente aveva trovato il suo posto nel mondo.
 
Uno strano rumore di sottofondo però la fece bloccare in mezzo alla pista da ballo.
I suoi amici non le badarono e continuarono a ballare ma lei sapeva per certo di averlo percepito, si passò una mano sul petto accaldato, non era stata solo lei a sentirlo ma anche la sua casa.
Non aveva mai provato quel genere di sensazione, o almeno non aveva mai creduto a suo padre quando le aveva detto che la casa si legava al suo proprietario, a chi sente come padrone, perché il suo scopo, il suo unico scopo è quello di proteggerlo, a qualsiasi costo.
Inspirò un paio di volte ed espirò.
Qualcuno stava cercando di entrare a casa sua o meglio, qualcuno aveva già superato i cancelli ma stava cercando di accedere al secondo piano.
Lanciò un’occhiata in alto e strinse i pugni, aveva controllato la lista degli invitati ed era stata attentissima a non scegliere Serpeverde che potessero avere qualche legame con i Mangiamorte ma forse qualcuno gli era sfuggito.
Tastò la bacchetta sotto la manica del vestito e si avviò verso la porta del salone, doveva assolutamente controllare.
-Cosa succede?-
La mano di Robb le strinse il braccio e il suo sguardo le penetrò la pelle.
-C’è qualcuno in casa.- rispose risoluto.
-Cazzo.-
-Io controllo di sopra, tu assicurati che non ne arrivino altri da fuori.-
-Non ti lascio salire sola.-
-Chiama Nick, ma non allarmare gli altri. Non sono certa di quello che ho sentito ma sono sicura di aver sentito qualcosa.-
-Avverto Nick, non fare cazzate mentre non ci sono.-
-Faccio mai cazzate?-
-Continuamente.- disse scoccandole un bacio sulla fronte per poi sparire in mezzo alla folla.
Hermione dovette concordare con la sua decisione, lei era una da cazzate, ne aveva fatte nella sua vita per salvare le persone che amava e ne avrebbe continuate a fare per molto tempo, conoscendosi.
Prese la bacchetta dalla tasca e con un incantesimo non verbale fece riapparire le scale, senza pensarci molto le salì velocemente, mentre il cuore le batteva all’impazzata nel petto, aveva il brutto presentimento che stesse per succedere qualcosa di brutto.
Quando arrivò in cima alle scale un altro rumore la fece girare verso l’ala principale della casa, strinse la bacchetta tra le mani e fece un passo avanti, percepì la casa tremarle sotto i piedi, e per un solo momento si lasciò travolgere da quella percezione.
Troppo forte e troppo improvvisa per farvi opposizione, ma dopo pochi attimi riprese a camminare.
Doveva scoprire chi si fosse infiltrato in casa sua e gliel’avrebbe fatta pagare. Dopo aver percorso il corridoio si bloccò di colpo, davanti alla figura che stava provando ad accedere allo studio di suo padre.
Per un solo momento credette che non fosse possibile, che fosse assolutamente improbabile che lei fosse in casa sua, ma la sorpresa lasciò lo spazio alla rabbia, al dolore e alla frustrazione.
Tutti quei sentimenti che credeva aver seppellito, aver eliminato dal suo cuore riapparvero dolorosamente e improvvisamente, tutto il dolore che aveva provato, che le avevano causato era ancora palpabile, era ancora percepibile.
In fondo li avrebbe sempre odiati per quello che le avevano fatto.
Sempre.
-Cosa cazzo credi di fare?!- urlò, puntando la bacchetta contro Bellatrix.
-Oh cara, allora sei ancora viva?-
Osservò la sua aguzzina, osservò la donna che aveva odiato dopo sua madre e per un momento fu come tornare indietro, Hermione ebbe la sensazione di tornare a quell’estate in cui lui aveva lasciato che Bellatrix giocasse con lei, ebbe la sensazione di tornare quella ragazzina, ma scosse la testa e si concentrò.
Non poteva permettere ai ricordi di prendere il possesso della sua mente, doveva restare lucida.
-Purtroppo per te sì e mi dispiace di non essere riuscita a metterti sotto le sbarre ma non ti preoccupare, lo raggiungerai presto.- ringhiò.
-Stupida ragazzina, hai tradito tutti noi, hai tradito Voldemort ma stai tranquilla. Non ha mai smesso di pensare alla tua ricompensa.-
Quella consapevolezza però la fece arretrare, adesso aveva avuto la conferma che tanto aveva temuto.
Voldemort non aveva dimenticato ciò che aveva fatto alla fine della scuola, non avrebbe mai dimenticato il suo tradimento e lo aveva dimostrato tutte quelle volte che gli aveva fatto visita negli incubi, tutte quelle volte che l’aveva quasi uccisa, solo che adesso aveva mandato lei a fare il lavoro sporco.
  • E tu come una stupida hai risposto alla sua chiamata.- le disse, mostrandole il Marchio Nero muoversi sull’avambraccio sinistro.
Hermione come se fosse attratta, come se l’avessero richiamata all’ordine, alzò la manica del vestito e vide la stessa cosa.
Capì che come aveva sempre temuto aveva fatto di nuovo il suo gioco, gli aveva di nuovo la possibilità di giocare con lei e lei non aveva fatto niente per impedirlo.
-Adesso o mi lasci entrare così io possa portare a termine ciò che devo fare oppure ti ucciderò per prima così poi potrò fare quello che devo fare.-
-Non ti permetterò di entrare in quella stanza, né di prendere qualsiasi cosa loro ti abbiano detto. Non li libererai.-
-Me lo impedirai tu?-
-Sì.- sussurrò, lanciò un incantesimo che Bellatrix evitò e si spostò di corsa verso l’angolo del corridoio.
La sua risata le si insinuò nelle orecchie e la rabbia le divagò nel cuore, quello era il round finale, quella sera sarebbe finito tutto, con la sua morte oppure con la sua vittoria.
 
*
 
-Protego!-
-Avada Kedavra!-
Hermione si lanciò a terra e l’anatema andò a finire contro la statua all’inizio delle scale, non stava andando esattamente come aveva previsto anche se il duello era iniziato da pochissimo, Bellatrix aveva sfoderato solo le Maledizioni senza Perdono e la maggior parte degli incantesimi che conosceva erano totalmente inutili contro.
-Giù la bacchetta!-
La voce di Robb le scaldò il cuore ed improvvisamente notò che la musica si era interrotta, si alzò dal suo nascondiglio e lo vide alla base delle scale, lo sguardo serio e la bacchetta stretta tra le mani, Nick gli copriva le spalle mentre tutti gli invitati rimanevano in silenzio.
-Oh gli Auror, ancora non vi siete estinti?-
-Bellatrix Lestrange, sei in arresto, deponi la bacchetta e non ti sarà fatto alcun male.-
-Peccato che io non abbia intenzione di arrendermi!-
Hermione la vide lanciare l’incantesimo prima ancora che potesse davvero muoversi, se una cosa l’aveva imparata durante gli anni delle torture e delle lezioni, era sempre anticipare la mossa del suo avversario, e lei era dannatamente brava in quello.
-Impedimenta!- urlò e la vide scagliata contro il lato opposto del corridoio, ne approfitto per scendere di corsa lungo le scale.
 
-Stai bene?-
Robb la strinse a se e la lasciò andare per poterla osservare.
-Niente di rotto, solo un graffio. Facciamoli uscire fuori.-
-Stanno già correndo fuori.- le fece notare Nick, ed anche Hermione notò che tutti i ragazzi stavano urlando, e correndo, il più velocemente fuori da casa sua.
-Blaise, controlla che tutti stiano bene e fai in modo che non si facciano del male.- disse al ragazzo che l’aveva raggiunta.
-Harry, Draco, controllate che non ci siano altri Mangiamorte nelle vicinanze, se lei ha aperto il cancello qualsiasi persona ormai sarà riuscita ad entrare.-
-Non ti lascio sola.-
-Non sono sola, non sono più sola.- gli rispose determinata.
-Che scena commuovente! Ma sai Hermione mi sei sempre stata insopportabile, e sapevo che Lord Voldemort sbagliava a riporre tanta fiducia in te.-
-Sono io che ho sbagliato a non combatterlo prima.-
-Tutta questa grinta, credo che ti abbiano messo nella Casa sbagliata.-
-No ti sbagli.-
Hermione alzò la bacchetta e scaraventò Bellatrix oltre le scale, era una cosa tra di loro e tra di loro sarebbe finita; la vide rialzarsi e senza pensarci fece qualche passo avanti, non l’avrebbe lasciata scappare.
-Stupeficium!-
-Protego!-
Hermione non demorse, non le avrebbe permesso di vincere e qualcosa le disse che neanche lei avrebbe fallito, per la prima volta nella sua vita stava combattendo per se stessa e non per salvare qualcuno: da quel duello dipendeva la sua sopravvivenza e anche se la presenza di Robb e Nick era incoraggiante, loro la stavano facendo combattere.
Anche se era più che certa che li avrebbe visti intervenire se la situazione le fosse sfuggita di mano.
-Arriva la cavalleria.- sussurrò la strega ed Hermione percepì altri colpi di schiantesimi, Bellatrix non era venuta sola.
-Non abbiamo portato tutti i Mangiamorte ad Hogwarts e tu non li hai mai conosciuti tutti.- le fece notare, sorridendole con quei denti marci.
Dovette annuire e accettare l’idea che Voldemort e suo padre avevano piani molti più grandi di quanto le avessero detto, di quanto l’avessero fatto credere ma questo non la scoraggiò.
Si guardò intorno velocemente e notò come la situazione si era decisamente capovolta rispetto a pochi minuti prima: Draco e Blaise erano spariti, probabilmente impegnati a controbattere all’esterno e Robb e Nick erano altrettanto impegnati ad affrontare altri due Mangiamorte, in quel momento non ricordò i loro nomi ma seppe per certo di non averli visti alle ultime riunioni.
Strinse la bacchetta con più decisione e si mosse lentamente, si stavano avvicinando alle porte del giardino senza volerlo, ma non era sicura che fosse la decisione più giusta, in casa era certa di avere un vantaggio.
 
-Sectumsempra!-
Si lanciò di lato per evitare l’incantesimo ma percepì una fitta di dolore alla pancia, abbassò lo sguardo e vide il vestito bianco sporco di sangue, l’aveva colpita.
-La piccola Hermione perde sangue.-
Strinse i denti, non le avrebbe dato nessuna soddisfazione, aveva imparato tempo fa che se l’avesse fatto la situazione sarebbe andata a suo svantaggio e lei voleva mantenere invece la prima posizione; si girò in cerca di Robb e lo vide decisamente più impegnato di lei, il suo avversario a confronto di Bellatrix aveva preso la questione molto più seriamente e non gli stava dando tregua, anche se aveva notato il suo sguardo: la stava cercando.
La stava cercando disperatamente e lei avrebbe voluto fare qualsiasi cosa per dargli almeno un segno ma non poteva permettersi altre distrazioni.
-Confringo!- urlò contro la sua avversaria.
-Protego !-
-Non ti servirà a niente, ti distruggerò e quando lui sarà libero, tu sarai morta!- con un incantesimo non verbale la scaraventò contro la libreria del salone.
Hermione si portò le braccia al viso per coprirsi e in qualche modo riuscì ad evitare che le schegge le perforassero il viso ma non poté dire altrettanto del suo corpo, quando ricadde a terra provò immediatamente dolore alla gamba ma si alzò lo stesso e quando provò a metterla a terra una fitta le salì lungo tutto la coscia.
 
“Probabilmente è rotta, oppure hai semplicemente preso una distorsione.”
Non posso permettermi di continuare così, adesso la facciamo finita.
-Cosa vuoi fare?-
Voglio farla soffrire.
 
-Desmùndo.- sussurrò a denti stretti, muovendo la bacchetta a zig zag velocemente e facendo un passo in avanti.
Osservò Bellatrix ridere a bassa voce, credendo che il suo incantesimo non avesse funzionato ma improvvisamente la sua risata si spense e prese il posto un urlo assordante che le fece quasi male alle orecchie, ma non si mosse e la guardò soffrire.
-Eppure dovresti sapere quali sono gli effetti di questo incantesimo.- le sussurrò avvicinandosi.
La vide crollare a terra e muovere freneticamente le braccia davanti a se, come per scacciare qualcosa.
-Le allucinazioni ti faranno impazzire… Lentamente, ma io ho intenzione di prolungare la tua tortura, ad ogni costo.-
-Plàgras Onìs.-
 
Hermione espirò a fondo e si cullò dopo l’ennesimo urlo di Bellatrix, guardò la ferita aprirsi sulla sua gamba, richiudersi dopo pochi secondi e riaprirsi ancora una volta facendola urlare ancora di più. Non aveva mai causato così tanto dolore ad una persona, non aveva mai usato quelle formule magiche, eppure quel giorno era arrivato e stranamente non sentì niente.
Credeva che l’oscurità l’avesse divorata, l’avesse annientata ma non provò niente, nessun rimorso, nessuna sensazione strana, solo calma, una calma soddisfacente e necessaria dopo tutti quegli anni, come se fosse la giusta ricompensa dopo tutto il dolore che aveva subito, che loro le avevano causato.
Sorrise nel sentire il successivo urlo e vide la ferita aprirsi nuovamente, aveva steso Bellatrix Lestrange, l’aveva affrontata e aveva vinto e solo in quel momento la calma venne sostituita dalla soddisfazione, da quella sensazione inebriante che dava la vittoria.
Non si sentiva così da troppo tempo, non si era più sentita così da quando aveva smesso di essere la Regina di Ghiaccio e le piaceva, le era sempre piaciuta quella sensazione, solo che nell’ultimo periodo aveva dovuto rinnegare tutto quello che era stata, tutto quello che aveva provato per diventare quella ragazza, la ragazza che riusciva a guardarsi allo specchio senza vedere il mostro.
 
Cos’ho fatto?
-E´troppo tardi per il rimorso. Troppo tardi.-
 
-Adesso la facciamo finita.- sollevò la bacchetta, pronta a colpire per un’ultima volta e l’avrebbe ripagata con la sua stessa moneta, come aveva fatto con suo padre la sera ad Hogwarts.
-Cru…-
-Hermione fermati!-
La voce di Robb la bloccò, la congelò sul posto ma non osò guardarlo e in cuor suo sapeva anche il perché: l’avrebbe guardato con i suoi occhi, attraverso gli occhi dell’unica donna che lo aveva già fatto soffrire.
Non poteva farlo, non poteva fargli anche quello non dopo che gli aveva detto che lo amava, non dopo tutto quello che avevano passato assieme.
-Lasciamelo fare, Robb devi lasciarmelo fare.- sussurrò, senza voltarsi.
-Non posso fartelo fare Hermione, se lo farai perderai la tua anima, perderai tutto quello che c’è di buono in te.-
-Io ho bisogno di farlo, posso chiudere il cerchio. Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.- disse stringendo la mano libera a pugno, conficcandosi le unghie nella carne per sentire qualcosa che la facesse concentrare.
-Non metterai la parola fine a tutto questo, gli darai la chiave per distruggerti e io non posso perderti Hermione, non posso proprio.- disse, facendo un passo avanti, -Guardarmi.-
-Non posso…-
-Perché no?-
-Ti guarderei con i suoi occhi… E io non posso farlo.- sussurrò, respingendo le lacrime indietro, non poteva piangere, stava per distruggere una delle persone che più odiava al mondo, per mettere la parola fine a tutto, non poteva permettersi anche quello. Non poteva permettersi di provare qualcosa.
-Hermione mi hai già guardato con i suoi occhi, ed io mi sono innamorato lo stesso di te tanti anni fa, come mi guarderai stasera non cambierà quello che provo per te.
Perché io ti amo Hermione.
Amo te e il tuo modo di fare, amo te perché hai avuto il coraggio di amarmi nonostante i tuoi sentimenti per Draco, ti amo perché sei altruista e coraggiosa anche se odi ammetterlo, ti amo perché hai avuto il coraggio di affrontare una vita che avrebbe spezzato la maggior parte delle persone e non ti sei mai arresa, neanche quando loro ti avevano spezzato, neanche quando non riuscivi più ad amare: tu non ti sei mai arresa ed è questo che amo di te.
La tua intelligenza e la tua capacità di rendere tutto più bello con la tua musica.
Ti amo perché sei una donna eccezionale e mi reputo una delle persone più fortunate del mondo per far parte del tuo di mondo, quindi non cedere all’oscurità.
Non cedere a quell’odio che loro ti hanno trasmesso, perché se lo farai perderai la parte più bella di te, la parte che sei riuscita a salvare dietro la maschera: perderai Hermione.
Ed io credevo di essere stato abbastanza importante, abbastanza capace da tenerti accanto a me, se lancerai quell’incantesimo allora tutto quello che ho fatto in questi mesi non avrà avuto importanza, perché non sarò stato abbastanza forte da tenerti accanto a me.-
Quelle parole la colpirono dritto al cuore e la lasciò andare alla deriva, Robb era una delle poche persone che la capivano veramente, che capiva Hermione per chi era veramente e non per la ragazza che aveva deciso di essere davanti al mondo.
Si lasciò cadere a terra e lasciò andare anche le lacrime che aveva cercato di trattenere, sapendo che lui aveva perfettamente ragione: se l’avesse colpita avrebbe fatto di nuovo il loro gioco, avrebbe risposto a quella chiamata e sarebbe stata una di loro e forse niente e nessuno l’avrebbe salvata quella volta.
Neanche Robb, neanche Draco.
Percepì la sua presenza ancora prima di vederlo attraverso il velo delle lacrime che ancora non si era arrestato.
-Io non volevo…- ammise, guardandolo negli occhi, -Credevo che fosse l’unico modo per farli smettere.-
-Lo so, lo so cosa credevi e va bene così. Adesso sai che c’è un modo diverso di agire e che tu non sei come loro e mai lo sarai.-
-Come fai ad avere così tanta fiducia in me?-
-Perché sono innamorato di te Hermione e so che ti amerò anche tra tutta una vita perché tu sei riuscita a farti amare senza neanche volerlo. Spero solo di poter essere ancora al tuo fianco, nonostante tutto.-
-Cosa vuol dire?-
Robb le passò una mano sul viso, scacciando via le lacrime che ancora continuavano a scenderle lentamente, e le sorrise.
-Tutto a suo tempo, adesso.- la prese tra le braccia e la strinse forte a se.
-Ti porto via, hai una brutta ferita alla pancia e la gamba sta gonfiando.-
-Ma loro?-
-Nick ha chiamato Green e ci penseranno loro.-
-Il mio incantesimo…-
-Lo annulleranno loro, adesso noi andiamo.-
Hermione si accucciò contro il suo petto e chiuse gli occhi per non guardare di nuovo Bellatrix in quella posizione atroce e si coprì le orecchie quando la sentì nuovamente urlare.
 
Sono un mostro.
“No Hermione, non lo sei, sei semplicemente umana.”
Ho fatto quello che non avrei mai dovuto fare, ho ceduto alla mia oscurità, ho permesso al germoglio di estendersi e di prendere il sopravvento: mi sono trasformata in mio padre.
“Sei migliore di lui, tu hai avuto il coraggio di non concludere l’incantesimo, ti sei opposta a quella oscurità che loro hanno creato per te.
Sei migliore di loro.”
Sono un mostro. Sono un mostro.
-Sei umana Hermione, il vero mostro sono io e tu non dovrai più permettermi di uscire allo scoperto. Mai più.-
 
***
 
Hermione provò ad allungare la gamba ma ad ogni piccolo movimento le faceva male e la ferita alla pancia non aiutava più del dovuto, così si arrese e alzò la testa al soffitto.
La stanza del San Mungo era bianca, pareti bianche, mattonelle bianche a terra e sul soffitto e una sola finestra che le permetteva di vedere Londra, anche se non riusciva a vedere più di tanto dal lettino in cui l’avevano confinata.
Non sapeva se fossero passate ore o pochi minuti, ma dopo che Robb l’aveva fatta entrare con urgenza il tempo aveva assunto una strana piega e la colpa era stata anche per la quantità di sangue che aveva perso, e la piccola ferita che credeva di avere si era rivelata un vero problema ma il Medimago aveva fatto la sua magia e l’aveva salvata in tempo.
Sbuffò rumorosamente e provò a mettersi a sedere, odiava quel posto, odiava quel silenzio e odiava non sapere cosa fosse successo dopo che li aveva lasciati a casa sua, dopo che i Mangiamorte avevano provato a finire il lavoro, ma Robb non era ancora tornato e di Draco non aveva visto neanche l’ombra.
Herm era rimasta sola con i suoi pensieri, con le altre “ragazze” e la situazione per la prima volta nella sua vita non era delle migliori, anzi forse non si era mai trovata di fronte a questo bivio.
 
-Devi lasciarmi andare.-
Non posso farlo. Sei parte di me, tu sei una parte di me, non posso perderti.
-Devi farlo, io sono la parte peggiore di te, sono l’oscurità che risiede in te, devi lasciarmi andare o di te non rimarrà niente.-
Se ti lasciassi andare non perderei solo la mia oscurità, perderei quella parte che mi ha tenuto a galla durante gli anni peggiori della mia vita, perderei quella ragazza che ha avuto le palle di affrontare Voldemort, perderei la Regina e già una volta ho fatto questo errore, non posso permettermi di rifarlo.
Quando ti ho lasciato andare, credevo che sarebbe stato più facile trovare me stessa, trovare Hermione, ma tu sei lei quanto me, sei parte di me, ed ho imparato sulla mia pelle cosa vuole dire vivere senza di te.
Ed è stata la cosa peggiore della mia vita.
-Come fai ad essere così tranquilla? Io sono il mostro che risiede dentro di te, se non ci fossi stata  non avresti mai usato quelle formule, se non ci fossi stata io non saresti mai stata tentata di cedere al lato oscuro ed invece per colpa mia è successo quello che avevamo sempre sperato non succedesse.
Ed adesso ne dovremmo affrontare le conseguenze.-
Lo faremo assieme, le affronteremo assieme le conseguenze delle nostre azioni, ma non puoi lasciarmi sola.
Non posso permetterti di farlo, sarei persa senza di te.
-Non voglio neanche essere la parte più importante di Hermione, non voglio questo potere, non dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per tornare ad essere noi stesse, non dopo tutto quello che abbiamo affrontato e superato.-
Faremo in modo di cambiare anche questo, faremo in modo di superare anche questo.
Io e te, noi tre assieme possiamo farcela.
“Lei ha ragione, sei parte di noi.”
-Non credevo di essere così importante, credevo di essere un mezzo.-
“No, non lo sei mai stata.”
Eri solo il pezzo mancante che non riuscivo a trovare.
 
Un leggero rumore la distrasse da quella discussione, si voltò verso la porta e vide entrare Draco; aveva il viso provato per lo scontro con qualche piccola ferita, che avevano già medicato ma erano i suoi occhi a non convincerla del tutto, l’ultima volta che li aveva visti in quel modo, lui l’aveva buttata oltre il precipizio.
-Come stai?-
-Dicono bene.- rispose, portandosi le mani in grembo.
-Bene…- lasciò la frase in sospeso e si sedette sulla poltrona bianca vicino al suo letto.
Hermione si concesse qualche minuto per esaminare lo sguardo della persona che aveva amato più della sua stessa vita e in quel momento tutti i sentimenti che aveva provato ad affogare, e che solo nell’ultimo periodo aveva riconsiderato, vennero a galla con prepotenza.
Lui era una parte di lei, una parte fondamentale e forse lo aveva perso per sempre.
-Se devi dirmi qualcosa ti prego fallo ora Draco ma non restare in silenzio.-
-Ho avuto modo di riflettere su quello che mi hai detto alla festa, o meglio nelle ore precedenti e avevi ragione, non ero pronto a capire, non ero pronto a capirti.-
-Stai usando il passato.- le fece notare lei.
-Lo so, perché prima dell’attacco non avevo capito niente di te Hermione mentre adesso, adesso ho capito, adesso ho finalmente compreso tutto quello che volevi dirmi e mi sento terribilmente stupido per non esserci arrivato prima.-
-Cosa vuoi dire?-
Draco si fece più vicino con la sedia e le prese una mano, per poi stringerla forte tra le sue.
-Sono stato egoista Hermione, quando mi hai detto che volevi far tornare la Regina di Ghiaccio ho pensato che avrei perso tutto quello che avevo ottenuto con tanta fatica e sudore, pensavo che avrei perso te, ma tu mi hai sempre detto una cosa: io mi sono innamorato di te quando eri solo Lei.
E hai sempre avuto ragione, solo che non volevo più assimilarti a lei ed ho perso la testa; ti ho detto cose orribili, e ti ho fatto male. Troppo male e non c’è giorno in cui io non me ne penta perché ero l’unico su cui facevi affidamento.
L’unica tua ancora.
Eppure ti ho fatto soffrire lo stesso e tu sei andata avanti, perché tu sei meravigliosa e coraggiosa e hai tutta questa forza di volontà che io non ho mai avuto e che ti ho sempre invidiato.- Draco la guardò dritto negli occhi e lei percepì il suo cuore mancare un battito, Robb le aveva detto le stesse cose, era possibile che entrambi la conoscessero così bene?
-Tutte le volte che ci siamo visti ho percepito l’astio che provavi per me, ma ho letto anche attraverso i tuoi occhi, non sono riuscito a gestire questa situazione ed ho finto con lasciarti di nuovo sola, ad affrontare le conseguenze di una vita che gli altri hanno scelto per te, ma è qui che entra in gioco Robb ed è qui che io gli devo dire grazie.-
-Come?- domandò senza capire.
-Mi hai capito bene Herm. Lui ha fatto quello che io non ho avuto il coraggio di fare, ha guardato te ed ha visto nei tuoi occhi quella persona meravigliosa che neanche tu riuscivi a vedere.
Ti ha protetto, si è preso cura di te e ti ha amato.
E tu ti sei innamorata di lui ed adesso ho capito il perché, ho visto durante lo scontro come ti ha guardato, ho visto cosa tu rappresenti per lui e adesso ti credo quando mi dici che lui non ha scelto, che lui non pretende da te una scelta.
Perché amare è questo, amare è lasciare andare, amare è fidarsi, affidarsi ad un altro e tu lo hai sempre fatto ma io no.
Ho manovrato la nostra storia e non sono mai riuscito a darti quella sicurezza che tu anelavi e che lui ti ha dato senza esitare.-
-Non so cosa dire.-
-Dovevo vederti morire un’altra volta per comprendere tutti gli errori che ho fatto.-
-La colpa non è solo tua, eravamo in due ed anche io ho fatto molti errori, solo adesso l’ho capito, perché solo adesso riesco a guardarmi allo specchio e vedere Hermione.
Riesco a vedermi e non sono ancora abituata a essere questa persona.-
 
-Lo sei sempre stata, solo che era nascosta dietro quel muro spesso con cui ti sei circondata per troppo tempo.-
La voce di Robb catturò la sua attenzione e la fece sorridere, finalmente le persone che amava erano al suo fianco e sarebbero rimaste.
-Ha ragione lui, Herm. Dovevi solo trovare il coraggio di lasciare uscire alla luce la parte migliore di te.-
-Ed adesso che ci sei riuscita sarà tutto diverso.- gli fece eco l’Auror.
-Non riesco ancora a crederci, ho paura di essere sopraffatta da tutto questo.-
-Lasciati sopraffare perché vorrà dire che provi emozioni.-
-Che sei umana.-
 
Hermione annuì e poi lasciò andare le lacrime che aveva trattenuto senza volerlo. Avevano ragione su di lei, avevano ragione su tutto ed adesso lo sapeva anche lei.
Era umana, ed era Hermione, la parte migliore di lei, con tutti i pregi e i difetti, con le sue personalità e con la sua moralità.
Totalmente diversa da quando aveva fatto quella promessa eppure non così distante da Lei.
Si asciugò le lacrime e rimase a guardarli in silenzio.
Adesso che entrambi avevano capito il sentimento che li univa percepì la leggerezza nel suo cuore, percepì l’amore.
Quell’amore che per tutta la vita non aveva mai meritato e che poi aveva allontanato, percepì l’amore di quei due ragazzi, e percepì il suo amore per loro.
Era totalmente diverso ed adesso ne aveva la certezza, li amava ma in modo diverso e non avrebbe mai potuto fare a meno dell’uno o dell’altro, ma doveva trovare il modo per andare avanti, per andare avanti tutti assieme.
Herm lentamente sorrise, aveva finalmente il controllo della sua vita doveva solo decidere da dove iniziare.



∞Angolo Autrice: Ed eccoci qui, questo per me a conti fatti è il finale-non-finale della storia, perchè dico così? Perchè con questo capitolo Hermione prende coscienza di se, che ci sono persone che la amano e che lei ama.
Prende coscienza che la Regina è una parte di lei e che dovrà convivere con quel lato oscuro che la contraddistingue, parte è parte di Hermione, ognuno di noi non ama la sua parte cattova ma deve imparare a conviverci, e a migliorarla per poter andare avanti.
Capisce che Draco può amarla ancora e che Robb non la lascerà mai, che c'è un sentimento altrettanto forte in quel rapporto e che non è pronta a lasciarlo andare.
Questo è un finale che preferisco perchè tutto resta in aria, Hermione non "sceglie" con chi passare la sua vita, non sceglie Robb o Draco, e credo che in fondo dovrebbe finire così ma ho preferito di no.
Ho creato per questa storia un paio di versione alternative, forse sono troppo masochista ma la verità è una sola: questa storia può avere più finali.
Li può avere perchè io ho messo Hermione nella condizioni di averli e mi sembrava giusto parlare di tutti i finali, che lei potesse avere, a prescindere da quale preferissi.
Quindi con il prossimo capitolo verrà presentato in finale "ufficiale" ma successivamente uscirà una raccolta con cui invece tratterrò l'altro finale, sia per non fare confusione, sia per una questione personale! Quindi spero di trovarvi anche lì! 
XOXO

 
   
 
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