Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: AdhoMu    22/06/2018    7 recensioni
[Leanne/Montague]
Montague (Kain? Craig? Graham?) e Leanne (di cognome?).
Due personaggi dalle identità confuse e di cui sappiamo pochissimo.
Un incontro inaspettato darà vita ad un rapporto che si svilupperà nei mesi precedenti allo scoppio della Seconda Guerra Magica e che li porterà, con un po' di fortuna, a trovare se stessi l'uno nell'altra.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kain Montague, Leanne, Mary MacDonald, Mulciber
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
15. Le imprevedibili sorprese della vita.
 
- Io la gonna non me la metto.
- Non è una gonna, Graham. È un kilt.
- Non ha la forma delle gambe. Non ha il cavallo. È tubolare e ha le pieghe. È una gonna. E io, le gonne, non me le metto.
- E allora vorrà dire che andrai in giro a far vedere le mutande a tutta l'isola, razza di testone che non sei altro!
Leanne si alzò in piedi di scatto, esasperata, raccattando il kilt a quadretti verdi e blu che giaceva tutto spiegazzato sul bordo del letto, mentre Graham la guardava con immenso cipiglio. Si trovavano alle Orkneyjar da una settimana; mentre il ragazzo si trovava costretto a letto, affidato alle cure di Carbry Bell e Amy McLaggen, la mamma di Cormac aveva provveduto a far lavare i suoi abiti, che gli erano stati restituiti non appena gli era stato possibile rimettersi in piedi.
Tuttavia, dato che la fuga da Villa Montague era avvenuta in tutta fretta, né Graham, né Greta, né Leanne avevano avuto modo di portarsi dietro alcunché; dopo qualche giorno, quindi, il problema del cambio d'abito si era inevitabilmente ripresentato.
La cosa, nel caso di Greta e di Leanne, non era stata affatto un problema. Leanne aveva preso in prestito alcuni vestiti di Eloise che, pur essendo un pochino più bassa di lei, le si adattarono perfettamente; a Greta, invece, Amy aveva prestato una serie di casacche di un delizioso mix di cotone e Vello Magico estivo, ampie e comode, perfette per alloggiare la sua pancina dentro la quale, nel frattempo, Plin cresceva pian piano.
Con Graham, ovviamente, era stato tutto un altro paio di maniche. Anzi, "tutto un altro paio di gambe", avrebbero detto Fred e George Weasley , che amavano i giochi di parole. Gli uomini delle Orkneyjar non indossavano i pantaloni, mantenendosi orgogliosamente fedeli alla tradizione, che prevedeva l'uso del kilt. Cosa che, com'era prevedibile, a Graham non era andata affatto bene. Cormac, che aveva all'incirca la sua corporatura, gli aveva fatto consegnare alcuni dei suoi capi migliori, ma il ragazzo si rifiutava categoricamente di prenderli in considerazione.
E così, alla fine, Leanne aveva sbotatto che, per quanto la riguardava, Graham poteva anche andarsene in giro nudo, o non andarsene in giro affatto.
 
In mancanza di altre opzioni Graham, rassegnato, aveva dovuto cedere, ed ora se ne stava in piedi davanti alla casa di pietra circondata da ortensie azzurre e rosa, sbuffando, irritato come non mai. 
- Suvvia, Ham - gli disse Leanne, conciliante. - Non stai affatto male vestito alla moda locale. Hai proprio delle belle ginocchia, lo sapevi? - commentò, occhieggiando compiaciuta verso l'orlo del kilt quadrettato.
- Non. Proseguire. Oltre. - rispose lui con voce minacciosa, stringendo gli occhi, mentre la ragazza soffocava una risatina, mascherandola con un discreto colpetto di tosse.
Poco dopo, Cormac ed Eloise uscirono a loro volta di casa, reggendo fra le mani delle tazze di tè di erica freddo, e sedettero sui gradini di pietra. Era ancora piuttosto presto, ma il sole già alto scaldava la campagna, arroventando le rocce dei faraglioni, le pareti della casa e le vetuste steli di pietra del Cerchio Magico.
- Dovrebbero essere qui a momenti - osservò Eloise pensierosa, sorseggiando il liquido rosato.
- Chi, dovrebbe essere qui a ... - cominciò a chiedere Leanne, curiosa come sempre.
Un sonoro pop la interruppe, fornendo immediata risposta alla sua domanda non ancora formulata.
Davanti a loro, stringendo le dita intorno ad una vecchia Pluffa spelacchiata che, evidentemente, era servita loro da Passaporta, si materializzarono all'improvviso due figure ben conosciute.
- Tutto pronto? - cinguettò allegramente Katie Bell, facendo ondeggiare la frangetta corvina.
Accanto a lei, Oliver Baston si stava rimboccando allegramente le maniche della camicia, mettendo in luce il reticolo di tatuaggi celtici e runici che gli ricoprivano le braccia quasi per intero.
- Non vedo l'ora di cominciare! - fu il suo commento, non appena ebbe finito di sistemarsi. - Guerra o non guerra io, il Giorno del Vello, non me lo perdo per niente al mondo.
*
 
Il Giorno del Vello era, da tempi immemorabili, l'evento più atteso di tutto il territorio delle Islands scozzesi. In occasione della Grande Tosatura, infatti, una grande sagra campagnola veniva allestita tutti gli anni nei pressi del villaggio di Stenness; vi prendevano parte i principali allevatori delle Shetland, delle Orcadi e delle Ebridi, nonché curiosi e simpatizzanti provenienti dal resto della Gran Bretagna, dall'Irlanda e da mezzo Mondo Magico.
Per quell'anno, date le circostanze, gli organizzatori non si aspettavano certo un grande afflusso; tuttavia, quando il Ministero era caduto, la sagra era ormai quasi del tutto pronta, cosicché loro si erano categoricamente rifiutati di disdire l'evento. E così la Festa aveva avuto inizio, complice anche il fatto che, su all'estremo Nord, il potere dell'Oscuro Signore e dei suoi seguaci non era ancora riuscito ad affermarsi del tutto.
- Ha tutta l'aria di essere uno degli ultimi festival del Mondo Magico libero che avranno luogo per un bel po' - aveva commentato il signor McLaggen mentre, insieme alla moglie, ripiegava gli scampoli di tessuto quadrettato da esporre nello stand di famiglia. - Mi sembra giusto approfittare di quest'ultima occasione di svagarsi, prima che le cose affondino definitivamente.
Partecipanti e visitatori, comunque, erano scrupolosamente sottoposti ad identificazione e tutta l'area della sagra era stata attentamente schermata da incantesimi ad alta protezione; in corrispondenza dei punti di entrata, Leanne notò che erano stati montati dei sottili portali metallici, sotto ai quali il pubblico doveva passare e che avevano tutta l'aria di essere fatti di mithril. Funzionavano insomma come dei comuni metal-detector babbani, solo che il loro compito era quello di identificare eventuali fonti di magia oscura.
Una volta dentro, il gruppetto composto da Cormac, Eloise, Leanne, Graham, Katie, Oliver, Greta e Carbry si fece largo fra la folla, sorprendentemente numerosa. Da una parte, gli stand degli allevatori; dall'altra i venditori di cibo (l'attenzione di Graham fu subito attratta dall'aroma penetrante e delizioso di pecora fritta, che gli fece fremere le narici); al centro un recinto cosparso di fieno, delimitato da staccionate di legno e balle di paglia.
Lo stand dei McLaggen/Macdonald era uno dei più appariscenti e frequentati; Amy agitò la mano all'indirizzo dei ragazzi, quando li vide, e Greta ne approfittò per andare a sedersi un po' in sua compagnia.
- Attenzione, attenzione! - una voce squillante si impose sul cicaleccio del pubblico e sul suono delle cornamuse, richiamando l'attenzione dei presenti. - Ricordiamo che, alle ore 13.19, avrà inizio la tradizionale gara di Acchiappapecora. Le iscrizioni sono ancora aperte, accorrete numerosi!...
Cormac, Oliver e Carbry si scambiarono un'occhiata, sfregandosi le mani ingolositi. Si vedeva lontano un miglio che non aspettavano altro.
- Sfidarella? - propose Carbry, sornione.
- Ma è ovvio - Cormac McLaggen non si conteneva, da tanto era eccitato.
- E tu, Montague, esimio Cacciatore, ti cimenti o passi? - domandò Oliver in tono bonariamente provocatorio a Graham, che aveva cominciato ad ingozzarsi di bacon di montone.
Cofa bifogna faae? - chiese quello a bocca piena. Oliver ridacchiò. Ci avrebbe messo la mano sul fuoco che Montague, competitivo com'era, avrebbe abboccato all'amo. Non era certo il tipo da tirarsi indietro davanti ad una sfida.
- Niente di che - buttò lì Carbry, con studiata noncuranza. - Nel recinto vengono immessi una trentina di agnelli Vello Magico. Vince chi ne acchiappa e tosa di più...
- ...senza magia - precisò Cormac che, letteralmente, scalpitava, da tanto era su di giri.
- Tutto qui? - bofonchiò Graham, sprezzante. "Acchiappare delle pecore. Che gioco del cazzo". - Largo a Salazar, schiappe.
Quello che proprio non si era aspettato, e che quei tre bastardi si erano guardati bene dal riferirgli, era che gli agnelli Vello Magico erano incredibilmente veloci. Correvano in circolo, scartavano, gli sgusciavano fra le gambe; Graham scoprì ben presto di essere troppo grosso e lento per loro e finì per fare una figura barbina davanti al pubblico in delirio.
- Tutta colpa di questa stupida gonna - disse poi a Leanne con aria truce, nel tentativo di giustificare la sua infelice prestazione. Era tutto sporco di paglia e di fango, sudato e impolverato da fare spavento.
- Ma certo, è evidente - commentò lei, sforzandosi di non ridergli in faccia.
I ragazzi se la cavarono bene. Oliver, sfruttando appieno le sue abilità di Portiere, si aggiudicò la bellezza di venti agnelli, superato per un pelo da Kirk McDougall delle Ebridi e da Herbert Connery di Inverness, che agguantarono rispettivamente 21 e 22 bestie. Carbry e Cormac, che partecipavano al torneo fin da quando erano piccoli, arrivarono a parimerito con 29 capi ciascuno. Alla fine, come da tradizione, lo spareggio: dopo un tempo supplementare di corsa sotto al sole cocente il maggiore dei Bell, fra belati e tentativi di incornate, riuscì ad acchiappare per primo l'Ariete Grasso atterrandolo con una scivolata da terzino sudamericano, il che pose fine alla disfida.
- Dai, l'anno scorso hai vinto tu - disse Carbry al delusissimo Cormac (prontamente consolato da Eloise, che appuntò sulla sua maglietta una splla con su scritto My Wool's King). - Un po' per uno. 
E con estrema soddisfazione, dopo essersi deterso il viso con l'orlo della maglietta rossa dei Chicago Bells (la squadra di Quodpot di cui era tifoso), l'apprendista Medimago si accese una sigaretta, dalla quale aspirò avidamente la nicotina per alleviare gli effetti eccessivamente benefici di un pomeriggio di moto all'aria aperta.
 
*
 
Katie e Oliver, comunque, non si erano avventurati su al Nord soltanto per prendere parte al Giorno del Vello. 
Quella sera, seduti insieme agli altri intorno al tavolo di legno posizionato sotto la pergola, Graham e Leanne scoprirono che, a Sud, la resistenza aveva già cominciato ad organizzarsi, e che la coppia di quiddisti faceva parte di uno degli zoccoli duri della fazione ribelle.
Radio Potter? - ripeté Graham, fumando assorto.
- Già - annuì Oliver, accostandosi allo schienale della sedia. - Ci stiamo ancora organizzando ma, in breve, le trasmissioni dovrebbero avvenire con più regolarità.
- Dovremmo riuscire a trasmettere ogni due settimane circa - spiegò Katie, sporgendosi sul tavolo. - Il signor Weasley ci sta aiutando a montare l'attrezzatura.
A Graham e Leanne, che erano tutti orecchie, fu poi riferito che il cottage di Baston (meglio conosciuto come "il Covo"), situato nelle campagne dello Wiltshire presso il circolo megalitico di Stonehenge, era stato scelto come quartier generale e che, avvalendosi di espedienti magici opportunamente mescolati alla tecnologia elettronica babbana, il Cerchio Magico più famoso di tutta la Gran Bretagna serebbe stato utilizzato come un gigantesco ripetitore di onde radio.
- Ovviamente abbiamo dovuto estendere e potenziare l'Incanto Fidelius già apposto su casa mia - precisò Oliver, cacciando giù un sorso di Burrobirra gelata. - Magic, Mordente, Rodente e River ci stanno dando dentro con gli incantesimi, in questi giorni.
- Magic?... Rodente?...
- Sono i nomi in codice dei membri della redazione - chiarì sorridendo Katie, strizzando l'occhio a Leanne. - Non possiamo correre rischi. Ciascuno di noi ha adottato un soprannome. Io sono Ring; Oliver è Twist. Magic, Mordente, Rodente e River sono, rispettivamente, Angelina, Fred, George e Lee.
- E Alicia... Alicia Spinnet. Non si trova con voi? - chiese Graham, ricordando che la Spinnet e gli altri membri di Radio Potter erano molto amici.
Un'ombra preoccupata passò immediatamente negli occhi grigi di Katie, che ci mise qualche secondo a rispondere.
- La stiamo... cercando - disse infine la ragazza. - A fine luglio, Alicia è tornata in Australia per portare in salvo i genitori di Hermione Granger. Avrebbe dovuito fare ritorno in men che non si dica ma, quando il Ministero è caduto, tutti i canali di entrara ed uscita dal Paese sono stati interrotti. Noi crediamo che... sia rimasta tagliata fuori, ecco.
- Molto probabilmente sta cercando di rientrare clandestinamente - concluse Oliver aggrottando la fronte. Sia lui che Katie avevano tentato di esporre la questione senza fare drammi ma, dalla loro espressione, Leanne capì che erano entrambi molto, molto preoccupati.
Ciononostante, la giornata trascorsa era stata indubbiamente piacevole, pensò Graham, sinceramente meravigliato per il fatto di trovarsi così a suo agio in una tavolata composta quasi esclusivamente da ex membri della Casa del Grifondoro. Quel clima di convivio misto a cospirazione gli piaceva. E, mentre ai quattro lati del tavolo gli spezzoni di conversazione si intrecciavano senza sosta, il ragazzo si sorprese a pensare a quanto strana, imprevedibile e sorprendente possa essere, talvolta, la vita.

 
*
 
Già.
Le sorprese della vita. Che non sempre, purtroppo, si rivelano positive quanto desidereremmo.
Graham e Leanne ne ebbero la riprova qualche giorno dopo quando, una volta conclusasi la sagra e sbrigate tutte le faccende legate ad essa, Amy McLaggen fece ritorno alla casa del figlio, decisa a proseguire nel suo racconto sulla storia di sua sorella Mary.
Katie e Oliver se n'erano già tornati nello Wiltshire; Cormac fu invitato da sua madre a trattenersi (in fin dei conti, Mary era sua zia). Eloise, Greta e Carbry, però, per discrezione, preferirono non prendere parte alla riunione e uscirono a fare una passeggiata nei dintorni, con la scusa di raccogliere funghi per la cena. Graham, che ad essere discreto non ci pensava neanche da tanto era curioso, sedette per primo al tavolo della cucina. Sul pianale di pietra, Amy aveva disposto dolci e tartine, immediatamente attaccate dal ragazzo. Alle sue spalle, un paio di lunghi aghi sferruzzava a mezz'aria una copertina che sarebbe poi andata a rimpolpare il corredino di Plin.
Attraverso il finestrone, i raggi del sole del tardo pomeriggio incendiavano il mare di scaglie dorate.
- Mary ed io avevamo caratteri molto diversi - cominciò Amy, a mo' di incipit. - Io sono sempre stata d'indole più tranquilla. Lei no: era inquieta e amante delle avventure, sempre allegra e piena di vita. Nonostante questo, fummo sempre molto unite. Potete quindi immaginare quanto fu dura, per me, abituarmi all’idea di non rivederla più.
- Quando fu che smetteste di frequentarvi?
- Ai tempi della Guerra Magica. Mary si era diplomata da poco, ma non aveva fatto ritorno alle Shetland: era rimasta a sud. In un’occasione, mi raccontò che viveva a Londra, “con alcuni amici”. Non mi disse di chi si trattava. Era diventata improvvisamente molto, molto cauta; lei, che era sempre stata una chiacchierona entusiasta. Io ebbi sempre l’impressione che era andata ad invischiarsi in qualcosa di più grande di lei.
- Che cosa te lo fa pensare?
- Il riserbo, le distanze. Sembrava volesse “tenerci fuori” da qualcosa – rispose Amy, con aria meditabonda. - Io e tuo padre, Cormac, commentammo più di una volta che Mary non sembrava più la stessa. Col tempo, le sue visite e le sue lettere si fecero sempre più rade.
Leanne non diceva niente, limitandosi a fissare sua zia con un’espressione un po’vacua. Nel frattempo, girava e rigirava fra le dita la piccola fenice di mithril.
- L’ultima volta che ci vedemmo – riprese Amy, dopo avere preso un sorso di tè - fu nel tardo autunno del 1978. Si presentò all’improvviso, senza avvertire; me lo ricordo come fosse oggi. Io ero in attesa di Cormac; ormai mancavano un paio di mesi al termine della gestazione. Mary si trattenne a casa nostra per tre giorni circa; parlò poco ma, dopo aver temporeggiato per qualche tempo, mi confidò di essere incinta a sua volta. Non sembrava felice, però; era stanca e spaventata.
- E... non fece alcuna menzione al padre del bambino? – volle sapere Cormac, appoggiando i gomiti sul tavolo e sporgendosi in avanti.
- No, tesoro. Mi disse soltanto che l’arrivo del nascituro, o meglio, della nascitura – si corresse Amy, guardando Leanne con affetto – era prevista per l’inizio di aprile. Io però ho sempre pensato...
- Pensato cosa, signora Amy? – domandò Graham che, da come si dimenava, sembrava seduto su di un cactus particolarmente spinoso.
- ...che, ecco... insomma: ho sempre avuto una teoria circa la paternità del figlio, o figlia, di mia sorella. Dovete sapere – proseguì Amy, con fare circospetto – che quando frequentava il sesto anno ad Hogwarts, Mary cominciò ad uscire con un ragazzo. Io non lo conoscevo e, oltretutto, mi ero diplomata l’anno prima.
- E chi era?
- Uno studente del suo stesso anno, uno della Casa del Serpeverde.
- Oh. Un buon partito... – commentò Graham, interessatissimo.
- Oh, mio caro. Temo di doverti... contraddire, purtroppo. A quei tempi, sai, la tua Casa era frequentata da soggetti... diciamo così, “poco raccomandabili”. L’influenza di Voi-sapete-chi si stava rafforzando; c’erano già, nell’aria, alcune avvisaglie della guerra imminente...
- E quel ragazzo...
- Non ne ho mai avuto la conferma, ma lasciate che ve lo dica: qualcosa, in lui, mi lasciò assai poco convinta. Mary ce lo portò in visita, sapete, durante l’estate fra il loro sesto e settimo anno. A me non piacque granché. Aveva qualcosa... di vagamente minaccioso, ecco. Ma potrei sbagliarmi...
I tre ragazzi rimasero in silenzio, pensierosi.
- In ogni caso, a Mary piaceva moltissimo. Verso la metà sel settimo anno, mi informò di sfuggita di avere rotto con lui, ma capii che ne soffriva molto. In seguito, mia sorella non mi parlò mai della presenza di altri uomini nella sua vita. E c’è un fatto, cui accennò durante la sua ultima visita, che mi ha sempre fatta pensare che il loro legame non si fosse mai interrotto completamente.
- A cosa ti riferisci, zia?
- Poco prima di ripartire, Mary mi disse che, alcuni mesi prima, era stata costretta a fare una cosa che lei definì “molto grave”. Non so che cosa volesse dire, anche perché non mi permise di cavarle altro dalla bocca. Ma queste sue parole, lasciate che ve lo dica, mi si conficcarono dentro. La scongiurai di non andarsene, ma lei mi rispose che doveva assolutamente fare ritorno da dove era venuta. “Stai attenta, Mary” le dissi, tentando di trattenerla. Lei mi abbracciò e... mi guardò con quel fare che hanno gli agnelli nei giorni che precedono la Pasqua. Quelli che hanno già capito – concluse Amy con un filo di voce, mentre una grossa lacrima le rigava la guancia – di non avere scampo.           
Sulla cucina inondata dagli ultimi raggi di sole calò il silenzio.
- Non la rividi mai più. Di mia sorella, mi restano solo ricordi.
Con un gesto morbido, la strega sospinse verso il centro del tavolo una scatola di cartone colorato. Era piena di vecchie fotografie, che Leanne, Graham e Cormac cominciarono subito a passarsi fra loro. Le foto scattate in famiglia si mescolavano a quelle dei tempi della scuola: Amy e Mary al mare, Amy e Mary fra gli agnelli Vello d'Oro, Amy e Mary nella sala Comune del Grifondoro... Poi Mary in tenuta da Quidditch, a cavallo della scopa, e ancora, la ragazza in compagnia dei compagni di squadra ("Questo tizio è uguale a Potter, guardate!" "Sì Cormac, quello era James, il padre di Harry"). La somiglianza fra Leanne e sua madre era davvero impressionante, pensò Graham stringendo le labbra. Altre foto la ritraevano insieme ad amici e compagni di scuola ("Questa è Lily Evans, la mamma di Harry: lei e Mary erano molto legate"). Ce n'era una, però, che richiamò immediatamente l'attenzione di Leanne: era l'unica in cui sua madre compariva da sola con un ragazzo, che le cingeva le spalle e la guardava di sottecchi, con un fare vagamente... possessivo. Mary sorrideva al suo fianco, sembrava felice. Eppure, per qualche motivo, sulla carta stampata era rimasto impresso un qualcosa di strano, di indeterminato; era come se sulla scena aleggiasse un velo di inquietudine, di negatività.
Leanne non riusciva a staccare gli occhi dalla foto. 
Il giovane mago ritratto in compagnia di sua madre aveva un viso che, in qualche modo, le ricordava qualcuno, ma la ragazza non riusciva a metterlo a fuoco.
- Zia Amy, questo qui...
- Ah, quello è Ares. Il ragazzo di cui vi parlavo poco fa. Ares Mulciber, il fidanzato di Mary.
Graham non ebbe neppure il tempo di sorprendersi: fu lo sgomento ad invaderlo per primo. E, subito dopo, la preoccupazione per la reazione di Leanne.
La quale, alzatasi in piedi di scatto, tremava violentemente e fissava Amy con gli occhi sbarrati, un'espressione di puro orrore dipinta sul viso.
 
Alcune cosette:
1) Alcuni riferimenti a cose già scritte in passato, che ormai sono inscindibili dal mio personalissimo modo di vedere le cose. Una per tutte, il fatto che Oliver Baston è un appassionato di tatuaggi. Questa particolarità prende spunto dal fatto che, come sappiamo, Oliver è diventato un giocatore di Quidditch professionista (è Portiere del Puddlemere United). Quindi, perché non attribuirgli una delle caratteristiche più comuni delle nostre attuali Star dello Sport? Poi ovviamente, nel caso di Oliver, si tratta di simboli magici, di protezione o quant'altro. In secundis, il fatto che Carbry Bell ha studiato ad Ilvermorny, negli Stati Uniti: il padre suo e di Katie, infatti, è originario di Chicago. Carbry ha sempre manifestato con orgoglio le sue origini scozzesi, ma è tifoso della squadra locale di Quodpot (variante nordamericana del Quidditch), i Chicago Bells (in assonanza con i famosi Chicago Bulls dell’NBA).
2) Tutte le vicende relative a Radio Potter riportate in questo capitolo, così come il fatto che Alicia Spinnet si trova  prendono le msse da una mia vecchia storia ("Agli Antipodi") attualmente non disponibile sul mio proflo.
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: AdhoMu