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Autore: Jeo 95    10/07/2018    0 recensioni
Declan Price ha sempre vissuto nella convinzione di non aver bisogno di nessuno, che l'unica persona di cui può veramente fidarsi è soltanto se stesso.
Questo fino a quando Connie Mills non irrompe nella sua vita come un uragano nel bel mezzo di una tempesta.
E nulla per Declan sarà più come prima.
Una dolce storia d'amore nata tra le mura di Hogwarts, anni dopo la battaglia che ha visto Harry e la sua banda sconfiggere per sempre Lord Voldemort e i suoi Mangiamorte.
Tra improponibili pozioni, lezioni magiche e professori fin troppo invadenti, Declan e Connie scopriranno insieme il più dolce dei sentimenti, scoprendo lati di se stessi che nemmeno loro conoscevano.
Ma anche la più bella delle rose ha sempre le sue spine affilate e pungenti.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Harry Potter, Minerva McGranitt, Nuova generazione di streghe e maghi, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron, Ron/Hermione
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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N.d.A- Chaossu!
Non ho molto da dire veramente, una storiella senza pretese su due personaggi originali creati da me, ambientata nel dopo guerra ma con leggere variazioni per doveri di trama e per mio gusto personale, spero possa piacere a tutti! Prima storia nel fandom, spero di non fare brutta figura!

Grazie a tutti quelli che mi sosterranno e che mi sostengono dall'inizio.

Stay Strong.

 

Jeo 95/ArhiShay

*W*W*W*W*W*W*




Con un sospiro seccato e malevolo, sistemandosi un ciuffo di capelli neri sul capo, Declan Price fingeva di ascoltare i rimproveri della preside McGonagall sul suo comportamento antisociale, sulla sua condotta discutibile, e sul continuo marinare le lezioni per nascondersi da qualche parte a fumare.

Declan annuiva, fingeva che la cosa lo interessasse almeno in parte, quando in realtà nemmeno una parola della preside riusciva a smuoverlo dalle sue convinzioni. Non ci era mai riuscita.

Fu il turno della McGonagall di sospirare, guardando con occhi stanchi e pazienti quel giovane ragazzo ribelle che cresceva sotto il suo sguardo attento, più vicino a trasformarsi in un uomo il cui destino era scritto nell'oscurità, ma che Minerva non voleva permettergli di diventare.

«Quanti anni sono che frequenta Hogwarts, signor Price?»

«Questo è il mio quarto anno, professoressa.»

Declan la fissò impassibile, i suoi occhi azzurri e limpidi come il ghiaccio, intensi e distanti, troppo freddi per appartenere ad un ragazzo così giovane, non lasciavano trasparire alcuna emozione. Semplicemente la guardava, aspettando che continuasse e finisse il suo discorso, chiedendosi quando quell'inutile colloquio sarebbe giunto al termine, permettendogli così di congedarsi e rientrare nella quiete della sua stanza.

Alla fine la preside non poteva fargli nulla, non finché i suoi voti erano così alti ed il suo discutibile atteggiamento non coinvolgeva altri studenti e professori della scuola.

«E in tutto questo tempo non sei riuscito a farti nemmeno un amico, signor Price, neanche tra i Serpeverde.»

Ghignando, sfoderando quel raro sorriso ferino con cui spesso sbeffeggiava la gente, Declan interruppe il discorso della preside con una finta risata.

«Ha parlato con il Professor Potter ultimamente? No, perché la ramanzina sull'amicizia spesso me l'ha fatta anche lui, qualcosa come tre volte a settimana.» una cantilena di cui ne aveva piene le tasche.

Minerva lo guardava, e più sentiva lo sguardo compassionevole della preside su di sé, più Declan sentiva la rabbia montargli dentro come un vulcano in eruzione. Non aveva bisogno della sua pietà o della compassione di qualcuno, si era scelto da solo quella strada solitaria, e non se ne pentiva affatto.

«Non sottovalutare l'aiuto che può dare un amico, signor Price, tutti abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco.»

Un verso stizzito soffiò tra le labbra del ragazzo, carico di veleno come le parole che seguirono.«Non io, meglio da soli, che con una bacchetta puntata alla schiena.»

Voleva aggiungere qualcosa Minerva, ma non trovò le parole adatte a controbattere il discorso del giovane. Rimase semplicemente in silenzio, ad osservare Declan che cresceva da solo, isolato da tutti, immerso in talmente tanta oscurità da soffocare chiunque provasse anche solo ad avvicinarlo.

«Posso andare ora, professoressa?» non aspettò che gli desse il permesso, semplicemente se ne andò e prese la porta, diretto verso il passaggio che l'avrebbe riportato nei corridoi della Torre Est dai quali poi sarebbe tornato nei sotterranei.

La McGonagall sospirò, congedando l'ormai caso disperato di Serpeverde e concentrandosi sullo studente che a breve sarebbe entrato nel suo ufficio non appena il giovane Price se ne fosse andato.

«Aspetti, signorina Mills! Non ha ancora finito!»

Prima ancora di aprire la porta, Declan si ritrovò faccia a faccia con una ragazzina dai corti capelli biondi e scompigliati, con una più lunga ciocca viola che le incorniciava il viso sul lato destro, intenta ad entrare in quell'ufficio da cui lui si affrettava ad uscire.

Fu lo scontro di un attimo, non si guardarono nemmeno negli occhi, eppure, quell'istante sembrò eterno ad entrambi. Si strisciarono accanto in un secondo, il gomito di lui sfiorò la spalla di lei, e quando la porta si richiuse alle sue spalle, Declan decise di lasciarsi alle spalle tutto ciò che era successo quella sera.

Una doccia calda, una sigaretta ed una buona dormita erano tutto ciò di cui aveva bisogno.

 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

   
 
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