Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: MielChan    17/07/2018    0 recensioni
Storia a tematica gay.
Introduzione capitolo:
Era il 2 novembre quando decisi di suicidarmi, il motivo? Beh forse stupido, il perché non mi buttai? Forse stupido anche quello, semplicemente incontrai una persona, una di quelle che ti fa scoprire la bellezza della vita, che te la fa amare e al tempo stesso te la fa rimpiangere.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                       CAPITOLO 11
                                                    Life is so Horrible
 
L’11 giugno, Deemer morì esattamente l’ 11 giugno; ricordo che dopo la chiamata avvenuta io e Denzil ci precipitammo direttamente all’ospedale situato fuori città, fu orribile, ricordo ancora  l’odore di disinfettante nei corridoi, i volti tristi delle persone, le infermiere e i medici correre da una parte all’altra, poi ricordo quel dottore, quel dottore che uscì dalla stanza in cui si trovava Deemer e con viso stanco avvicinarsi a noi per comunicarci l’amara realtà.
L’11 giugno Deemer fu investito da una macchina non identificata, l’ambulanza chiamata in ritardo, il freddo a rallentare tutto, il viaggio troppo lungo, era come se il mondo stesso non volesse salvarlo; quel giorno all’ospedale vidi loro padre con un volto morto andarsene via, sentii immediatamente Denzil stringermi a se e piangere fortissimo, ed io ero completamente paralizzato, incapace di ragione e incapace di fare qualsiasi cosa.
Il funerale avvenne il giorno dopo, non feci caso a quante persone ci fossero, Denzil in quei giorni cambiò drasticamente, il suo volto era sempre pallido e i suoi occhi semplicemente stanchi.
‘’Io davvero non ci posso ancora credere.’’ Mi disse Scott scosso.
‘’I-o speravo d-davvero fosse solamente un incubo, Deemer era...’’ non riuscii a terminare la frase a causa delle lacrime che cercai di asciugare.
‘’Scott, grazie per essere venuto.’’ Gli disse Denzil una volta raggiunto senza espressione, pianse talmente tanto da non avere più nulla.
‘’Io e Frederick ci saremo sempre! So che adesso è difficile, so che ci sarà sempre un vuoto dentro di te, ma ricordati che noi siamo qui.’’
‘’Vi ringrazio.’’ Continuò a dire con quella sua espressione spenta.
‘’Denzil Io…’’
‘’Non preoccuparti.’’ Mi prese per mano e restò in quel modo fino alla fine della funzione.
Il funerale terminò e le persone poco a poco diminuirono, Denzil decise di rimanere fino a tardi, Scott invece pensò fosse meglio lasciarci soli io e lui, quindi ci abbracciò e se ne andò via con gli occhi ancora rossi; quando restammo soli, Denzil si chinò sulla tomba del fratello ed io lo raggiunsi per confortarlo.
‘’Sai… Deemer mi ha sempre protetto fino alla fine.’’ Disse continuando a guardare davanti a se senza mai voltarsi.
‘’Quando io e te diventammo amici, lui fece di tutto per starmi vicino e vedermi felice, per prendersi le vacanze libere con noi faceva tantissimi straordinari anche di pomeriggio.’’ Ridacchiò triste. ‘’Quanto era stupido vero?’’ E notai un’altra lacrima.
‘’Nemmeno un po’, ho sempre pensato fosse fantastico.’’ Mi chinai anch’io e gli strinsi la mano guardandolo negli occhi.
‘’Voleva sempre concedermi il meglio, aprì il locale proprio per quello, mi fece scegliere perfino il nome!’’
‘’Sky Room, gli si addice.’’ Dissi cercando di non piangere di nuovo.
‘’Per quel locale chiese alcuni soldi a nostro padre, poco a poco li stava ridando tutti, diceva sempre che una volta finito di pagare saremmo andati ad abitare insieme io e lui, poi sei sbucato tu e stravolse completamente i piani per farci stare insieme! Ti rendi conto di quanto era scemo?’’    
‘’D-davvero?’’
‘’Gli sei sempre stato simpatico fin dal primo giorno, sai, mi rendevi felice, lui lo notò e fece di tutto per conoscerti!’’
‘’C-ci ha sempre aiutato, e ci ha sempre sostenuto, p-penso che io non lo abbia mai  ringraziato abbastanza.’’
‘’Buffo,  ha sempre pensato il contrario!’’ Mi guardò e dopo poco ritornò a guardare avanti. ‘’Hey Dii, io ti voglio bene.’’   
Quando tutto finì, Denzil afflitto più che mai ritornò a casa, essendoci suo padre io non potei restare da lui a dormire, molto probabilmente quello fu il mio primo errore, accaddero solamente errori  su errori che, sfortunatamente, portarono alla conclusione di tutto.
Ritornai afflitto anch’io a casa, prima di allora non chiamai mai i miei genitori, quindi non avevo la minima  idea di come potessero reagire al mio ritorno. 
‘’Stai via giorni e giorni e ti ripresenti in questo modo?’’ Iniziò a blaterare mio padre una volta che entrai a casa, quel giorno non riuscii proprio a sopportarlo, troppi problemi per la mente e troppo stress.
‘’E’ appena morta una persona per me importantissima, puoi non rompermi per una dannata volta?!’’ Gli urlai contro.
‘’Non rivolgerti a me con questo tono!’’ E mi diete uno schiaffo talmente forte che mi fece cadere a terra.  
‘’Mi fai schifo.’’ Gli dissi cominciando a ridacchiare per il nervoso.
Per fortuna qualcuno, a causa del rumore, suonò alla porta, perciò ne approfittai per andarmene e chiudermi in camera, cercai di mettermi in contatto con Denzil per sapere come stette, ma non rispose né ai miei messaggi né alle mie chiamate, pensai che magari avesse il telefono in silenzioso o cose simili quindi ignorai la cosa e cercai di dormire un po’.
Il giorno seguente lo chiamai di nuovo, ma anche quella volta non ci fu nulla da fare, decisi quindi di andare a trovarlo a casa sua, uscii di nascosto dalla finestra e mi diressi verso la fermata dell’autobus che, ovviamente, arrivò in ritardo.
Quando finalmente arrivai a destinazione e scesi dall’autobus, per coincidenza incontrai Scott che, vedendomi mal ridotto, incominciò a farmi tantissime domande.
‘’Che cosa ti è successo?’’
‘’Nulla di particolare.’’
‘’Come nulla? Sei pallidissimo in più hai un livido sulla guancia!’’ Notai il suo volto preoccupato e quindi decisi di assecondarlo.
‘’Un litigio con mio padre.’’ Sospirai. ‘’Ultimamente non ho mangiato molto, quindi forse sono pallido per quello.’’ Aggiunsi.
‘’Non puoi andare avanti in questo modo…’’
‘’Lo so, ma ora non ho tempo, devo incontrare Denzil.’’ E iniziai a camminare verso casa sua ignorando un po’ Scott.
‘’Ti ha risposto a te? Io ho provato a chiamarlo ma nulla.’’ Disse seguendomi.
‘’Non ha risposto nemmeno a me, per questo sono preoccupato.’’
‘’Posso venire con te?’’  Chiese continuando a seguirmi.
‘’Certo! M-ma non stavi facendo qualcosa?’’
‘’Dovevo… tranquillo ci posso andare anche dopo.’’ Disse guardando in basso rattristito.
‘’Puoi parlare se vuoi.’’
‘’Avrei preferito farlo quando eravamo tutti insieme, ma con tutti questi problemi, non ci sto capendo più molto.’’
‘’N-nemmeno io.’’
‘’Mia madre vuole trasferirsi.’’ Disse tutto a un fiato.
‘’C-cosa?’’ dissi scioccato bloccandomi per un istante. ‘’Come mai così all’improvviso?’’
‘’Lo so è tutto all’improvviso, sinceramente io vorrei restare qua ma mia madre se n’è uscita con questa storia e-.’’
‘’Va bene, va bene.’’ Lo bloccai immediatamente. ‘’S-scusami ho troppa confusione per la mente, ne riparliamo quando arriviamo da Denzil, okkei?’’
‘’Certo.’’ Rattristito guardò in basso, altro errore commesso.
Restammo in silenzio finché non raggiungemmo la casa di Denzil, con la mano tremolante riuscii a premere il campanello e quando il portone si aprii sia io sia Scott rimanemmo immobilizzati, Denzil parve veramente a pezzi, carnagione troppo chiara, occhi troppo spenti, stava male… troppo male.
‘’Denzil…’’
‘’Sto bene.’’ Notai che si tirò le maniche della maglietta come per nascondere qualcosa, ma non dissi nulla… ennesimo errore commesso.
‘’Io e Frederick siamo preoccupati!’’
‘’Sto bene, lasciatemi da solo.’’
‘’Denzil io-‘’
Non feci in tempo a concludere la frase che chiuse subito il portone con violenza, inizialmente rimasi immobile senza far nulla, potevo insistere, continuare a suonare, richiamarlo ma mi rassegnai senza nemmeno tentare, quindi semplicemente me ne andai, molto probabilmente quell’errore fu il più devastante.
 
‘’Frederick te ne vai così?’’ Chiese sbigottito Scott.
‘’Tanto non ci ascolta quindi me ne vado.’’
‘’Ma non puoi! Io resto qua.’’
‘’Fa come credi.’’
‘’Ma… dovevo pure parlarti di quella questione.’’
‘’Scott scusa… non ora.’’ E me ne andai senza guardarlo, errore.
Le ore passarono talmente in fretta da non ricordarmi cosa avvenne, come previsto  le ore diventarono giorni, i giorni settimane, ed io nulla, non feci nulla, Scott mi chiamò svariate e svariate volte ed io non risposi, di Denzil non seppi mai niente, tutto ciò mi mandava in agonia… un’insopportabile agonia; se solo non avessi commesso tutti quegli errori, ma… a quanto pare l’unica cosa in cui ero bravo era scappare.    
Non ricordo che giorno fosse, molto probabilmente il 20 o il 21 giugno, quel giorno Denzil mi mandò un messaggio, era sera tardi… molto tardi ora che ci penso, un messaggio all’inizio incomprensibile, non so quanto tempo ci misi a capirlo e a correre, arrivai in tempo però.
‘’Fa caldo ora.’’ Mi scrisse.
‘’Da noi non fa mai caldo.’’
‘’Oggi un po’ di più.’’
‘’Che vorresti dire?’’
‘’Ti sei scordato?’’
‘’Scordato Cosa?’’
‘’Il nostro primo incontro.’’
‘’Aspetta… tu non vorrai mica… fermo.’’ Capii cosa intendesse dire e iniziai a correre, corsi fuori casa ignorando le urla di mio padre, corsi fino alla fermata dell’autobus serale, scesi in fretta e corsi fino alla scuola e corsi addirittura sulle scale rischiando di inciampare in tutti i gradini e quando finalmente arrivai davanti alla porta della terrazza la spalancai fortemente, e lo vidi… ed era lì, esattamente come il giorno del nostro primo incontro.
‘’C-cosa credi di fare?’’ Urlai avvicinandomi correndo.
‘’Bhe non si nota?’’ Rise nervosamente.
‘’Tu non…’’
‘’Guarda qua!’’ Si tolse la giacca e mi mostrò i lividi sulla schiena, innumerevoli lividi ovunque. ‘’Indovina chi ha preso male la notizia della morte di Dii!’’
‘’Lui…lui non può farti questo! Non puoi permetterglielo! Dobbiamo andare a denunc-‘’
‘’Lo faccio per Dii ho pensato, se farò qualcosa di sbagliato se la prenderà con Dii!’’
‘’D-Denzil m-ma.’’
‘’Ma ormai è morto?  Lo so, ormai è fottutamente finito tutto! Che senso ha continuare a vivere sopportando una cosa inutile? Continuando a vivere da soli!’’ Pronunciò l’ultima frase urlando.
‘’DENZIL!’’ Urlai anche io. ‘’ Tu non sei più da solo! Ci sono io e ci sarò sempre!’’ Mi avvicinai di più e salii sul muretto anche io.
‘’Che stai facendo?’’ Chiese guardandomi male.
‘’Mi butto con te, ormai sono solo anche io.’’
‘’Ma sei scemo?!’’
‘’Non sono uno scemo! Ti amo diamine.’’
‘’Tu cos-‘’
‘’Sì hai capito bene, ti amo Denzil! Non riuscirò a sopportare un’altra perdita… diamine non la tua pure! Ti butti? Bene, lo farò anche io.’’
‘’Perché? Perché sto subendo tutto ciò? Perché deve fare così male? Perché mi ha abbandonato? Perché deve fare tutto così schifo?’’ Si sfogò per poi scoppiare a piangere, un dolore talmente forte da far star male anche a me.
‘’Non lo so perché va tutto male, va tutto male a tutti!’’ Lo strinsi fortemente.
‘’La vita…’’ Sussurrò stringendomi più forte per poi liberarsi.
                                                     ‘’E’ così dannatamente orribile.’’
                                                                   FINE.       
 
Angoletto personale:
Bhe, che dire! Questa è la fine di una lunghissima storia, lunga almeno per me, perché, onestamente, ci ho messo secoli a finirla, a quei tempi non avevo mai voglia di scrivere, e se ne avevo, scrivevo solamente 2 righe.
Questa è una delle poche storielle a cui tengo molto, riscrivendola adesso probabilmente risulterebbe centomila volte diversa! Sono sempre stata molto vaga e poco descrittiva nello scrivere lo stato d’animo di una persona, infatti forse il dolore di Frederick non rende com’è per davvero, ma, oh bhe, non ho voluto cambiare nulla.
Molte volte ho pensato di far quadrare tutto per il verso giusto, infatti in alcuni capitoli sembra andare rose e fiori per poi, però, finire nell’angst (non sapevo nemmeno io che fare hehehe).
Finale:
Da quello che avrete sicuramente notato, il finale è aperto, come ho scritto prima, non sapendo appunto come svolgere l’intera storia mi sono ritrovata in conflitto con me stessa pure per il finale! Indecisa se terminarlo crudelmente o dare una piccola speranza, quindi, all’ultimo, ho optato per un finale aperto.
Nulla, la smetto qua perché se no esce un poema! Quindi voglio ringraziare quelle poche persone che l’hanno letta, perdonatemi se effettivamente non è tutto questo gran che!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MielChan