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Autore: sakura haruno vampire 97    19/07/2018    0 recensioni
♥♥+introduzione+♥♥
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
La gola di lei pulsava accanto alla sua bocca e il suo tenero, Caldo profumo gli diede una leggera vertigine.una momentanea resistenza, ma fu inutile: era troppo vicina, troppo invitante.I canini spuntarono dalle gengive del vampiro.-puoi credere a questo ? -. Le sussurrò, e la baciò dolcemente sul collo. -e a questo sara?-.Poi il bacio pungente, lucente, alla luce della luna piena.Il bacio d'argento, rapido e netto, affilato come una lama; ma romantico al tempo stesso.

♥♥♥♥♥♥♥♥♥
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Yu si asciugò il sangue del piccione dagli angoli della bocca. Non lo soddisfaceva come il sangue umano, ma era sempre meglio di niente. Non aveva trovato nutrimento al parco, a parte la ragazza naturalmente. L'aveva colto di sorpresa, e a lui non piacevano le sorprese. Adesso però gli tornava in mente quello sguardo che lo aveva tenuto a quello di lei, e il vago percepimento di paura nell'aria notturna, si pentì di essere corso via così velocemente. Erano ormai venti minuti,  che se ne stava seduto in quel vicolo vuoi sul retro di alcuni negozi. a cacciare e bere il sangue delle sfortunate prede. ormai i pochi animali notturni rimasti nel vicolo erano spariti; ''se la sono filata tutti?'' pensò. gli animali sapevano che c'era un pericolo nell' aria, ''un grosso gatto'' pensò con un sorriso minaccioso e lucente. Era ora di muoversi, si alzò in piedi e si stirò allungando le braccia magre ma forti verso il cielo, nonostante la fresca notte invernale, lui indossava una camicia nera come i jeans e le sue scarpe, con dei bordi blu scuro ma i lacci erano rossi. Amava vestirsi di nero : il colore delle ombre, della notte,  vestiva sempre con quel colore. ''Sangue...'' aveva sussurrato notando i lacci delle scarpe prima di comprarle insieme hai vestiti  in un negozio di abiti. I vestiti, e  le scarpe le aveva già in mano, e una volta preso tutto si diresse alla cassa pagando velocemente per poi uscire ancora più velocemente,e andare hai bagni pubblici a metterli subito. Dove poteva andare ora?, al parco?, forse la ragazza ormai se ne era già andata o forse no. ''E' il caso di andarci comunque'', pensò con lo stesso sorriso di quando aveva notato il gatto. Era bella, scura come la notte, e magra. ''e' Quasi   che uno dei miei  simili l' abbia catturata?'', a questo pensiero il suo viso si intristì ma presto tornò come prima. ''No! non può essere così, altrimenti lo sentirei.'' pensò; ma la ragazza aveva comunque qualcosa di voluttuoso che gli ricordava la morte. '' E ha anche un seno fiorente...'' pensò arrossendo, e ridacchiando sommessamente tra se e se per i suoi gusti  stranamente umani. Ma lei lo aveva preso in contropiede, erano un paio di settimane, che aveva scoperto quel parco sempre deserto a quel' ora di notte, così aveva abbassato la guardia. una distrazione e anche pericolosa, no non sarebbe andato al parco ci sarebbero state altre occasioni; l' aveva vista vista seduta lì su quella panchina con una tranquillità che rivelava consuetudine.  L' avrebbe rivista,o sarebbe andato lui piuttosto in quella casa, a pochi passi da lì... voleva vedere che cosa faceva la sua potenziale vittima .  uscì dal vicolo con attenzione, non era il caso di farsi vedere spesso nello stesso posto, specie se era un ottimo terreno di caccia come quello; e lui non voleva perderlo. S' incamminò per il marciapiede con le spalle dritte e le mani infilate in tasca dei jeans, quasi a proteggersi dal freddo. Non si poteva mai sapere, poteva esserci qualcuno ad osservarlo nell' ombra.  Doveva prendersi una giacca, la strada che stava facendo incrociò il viale sul retro delle case che dava su via campo d' appio. Giro a destra e oltrepassò le prime cinque sei villette, e si fermò davanti a una cancellata nera a fiori blu scuro decorata a mano; sul retro della casa non c'erano luci accese. Il chiaro di luna chiazzava il prato del cortile. Yu sgattaiolò di ombra in ombra, tra alberi e siepi; e anche lui stesso poteva sembrare un ombra poteva sembrare una nuvola di passaggio, che oscurasse per un momento la luna. Raggiunto il muro di mattoni della casa, strisciò fino alla quercia che era all' angolo della casa , e ci si arrampicò con l' agilità di un gatto e si appostò su un ramo robusto, facendo appena muovere le fragili foglie d'autunno ancora aggrappate alla vita. Da lì si vedeva una camera da letto, una stanza anonima dalle pareti vuote niente che suggerisse la personalità di chi l' abitava; Eppure un occupante c'era un mucchietto immobile sul letto. un bimbetto di sei sette anni che leggeva un libro tutto rannicchiato alla luce della luna, con un orsetto ti pezza stretto al suo fianco, '' piccolo ti rovini la vista così'', pensò Yu soghignando.  Il libro era più grosso rispetto a quelli per bambini della sua età, e yu era curioso di leggere il titolo del suo libro, di tanto in tanto al bambino sfuggiva una piccola risata sommessa, scrollando i fini capelli argentei al chiaro di luna, poi la porta si aprì. l' argento diventò oro quando la luce dell' ingresso illuminò la stanza, una giovane donna si fermò sulla soglia e sorrise, cogliendo l' ultimo fugace biancore dei fogli del libro nascosto in fretta sotto le coperte. <> ammonì con dolcezza, << e un po tardi per leggere. è quasi mezzanotte. Mettiti giù e cerca di riposare tesoro, e dormi bene.>>   <> rispose il piccolo, mettendo la testa sul cuscino, la donna gli mando un bacio soffiato sulla punta delle dita e uscì richiudendosi la porta alle spalle. Ma il bambino come poté vedere yu, continuava a stare sul letto,con gli occhi spalancati nel buio e sorrideva ancora sfidando il sonno. yu trattenne a stento un ringhio che gli saliva dal fondo della gola, rischiando di soffocarlo. Scese dall' albero prima che gli sfuggisse dalla bocca, non era quello il momento ne il luogo adatto; dalla cucina al piano terra si sentivano dei rumori, qualcuno stava sistemando i piatti nella lavastoviglie e due voci conversavano. Yu si avvicinò alla finestra per origliare. << Ormai dovrebbe essersi ambientato.>>. diceva una voce maschile  << ma è difficile per un bambino ancora piccolo>> rispondeva la donna, << abbituarsi a una casa nuova.>>. << è già un mese>>. << Si, ma dopo un anno passato in quell' orfanotrofio e chissà cos' altro prima...>> << Si forse hai ragione>>.  << é un caro bambino...>>. << Un pò taciturno...>> << Vedrai diventerà qualcuno di importante>>. L' uomo si mise a ridere, << Hai già pianificato tutto vero?>>. << Certo, il premio nobel e altro...>>. Sorrise la donna. L' uomo rise di nuovo: << Vieni andiamo a letto...>>. La luce si spense. >> andrà tutto a posto,vedrai >> disse la donna . << Non ci si può aspettare miracoli, quando si adotta un bambino già grande...>>. << Già. Peccato che abbia la pelle così delicata.  Così tremendamente sensibile, E se provassimo a ... >> la voce svanì verso l' interno della casa. Yu rimase a lungo seduto tra i cespugli, respirando l'aria fresca della notte, facendo e disfacendo numerosi progetti. Dentro la casa il silenzio era totale, e i sogni tralucevano dalle finestre; tutte tranne una, dietro la quale si appostava la nera fame. Molto dopo, si udì il primo grido di uccello davanti all'alba. Yu si alzò velocemente in piedi. Il corpo non si ribellò all'interruzione della veglia: era come se avesse vigilato in quella scomoda posizione per pochi secondi soltanto. Silenziosamente, lasciò il cortile dal lato di dov'era venuto, e accompagnato dal cinguettio degli uccelli appena desti, fece ritorno alla sua casa di quella settimana: un palazzo abbandonato verso la fine della città. Spinse da parte un asse di legno e, entrò dalla finestra rotta. la stanza era sporca di  polvere e ragnatele, era stata l incubo dei precedenti proprietari. quello  che rimaneva nella stanza era solo un vecchio letto a baldacchino con ormai le tende di lino rovinate dal tempo, e un tavolo di legno scuro che faceva da scrivania con delle sedie dello stesso tipo antiquato come il resto della stanza. questa visione durò ben poco  perché yu usando i propri poteri cambio la stanza, e il resto dell' appartamento da un luogo abbandonato, sporco e buio a un appartamento abbastanza lussuoso ma non troppo ed elegante; il pavimento tutto distrutto era diventato uno splendido parchè, e vicino la porta aveva lasciato la sua valigia in un angolo e tirato le tende scure per impedire al sole di entrare, accese la luce e andò a sistemarsi vicino il camino che ora era acceso. Yu prese la valigia e tirò fuori dei vestiti per poi andare in bagno e lavarsi, per poi andare a letto che ormai era tornato come nuovo.  Una volta vestito Yu andò verso il letto sedendovici sopra, e affondando le dita tra le coperte e il cuscino una volta sdraiato.  Era questo il suo sonno, il letto simile a quello della sua patria, dove avrebbe riposato per l' eternità, se mai fosse veramente morto, aveva ancora il potere di donargli un pò di pace.  Quella stanza aveva il sapore di quella  morte, in un certo senso.  Il potere di ristorarlo. senza di essa si sarebbe dissolto nel nulla,sarebbe diventato come una rosa appassita, incapace di muoversi, incapace di nutrirsi, ma ancora incapace di morire. Un inferno senza morte. si portò il ciondolo alle labbra, e lo baciò teneramente l'unico ricordo della ragazza che aveva amato e che quella notte al parco credeva di aver rivisto, poi lo rimise apposto e sospirò. Richiuse la valigia sul letto e poi la buttò in un angolo, e col pensiero fece scattare la serratura della porta. Aveva bisogno di riposo, che non fosse il sapore comatoso in cui a volte cadeva, adesso invece aveva bisogno di un periodo di letargo, come per ricaricarsi. Si voltò su un lato e si sistemò sotto il piumone e le coperte di seta scure, affondando il viso nel cuscino. rimase lì sdraiato chiudendo gli occhi argentei, e prima di immergersi nel mondo dei sogni ripensò a quella ragazza e sussurrò.  << Pallida come il latte della morte, e sottile e lancinante come il dolore...>>. E dopo questa frase si lasciò andare alla deriva tra le stelle. 
   
 
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