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Autore: Vera_D_Winters    22/07/2018    0 recensioni
"... Ad un tratto lo sfiorarsi delle nostre dita non era più un contatto casuale ed imbarazzante, ma qualcosa che desideravo con tutto il cuore che accadesse. E' stato in quel momento che ho odiato quegli stupidi guanti che mi impedivano di sentire il calore della sua mano sulla mia pelle... "
[...]
Fanfiction per Sabo ASL con tanto love e qualche madonna durante la stesura
Paring: SaboxKoala
Timing: Tra Dressrosa e il Reverie (possibili spoiler)
Rating: Giallo potenzialmente, ma è possibile che cambi in corso d'opera
Enjoy
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Rivoluzionari, Sabo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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L'isola di Momoiro era apparsa nella sua imponenza molte ore prima, quando la nave dei rivoluzionari aveva cominciato le manovre di avvicinamento e attracco. Da subito il clima di festosa accoglienza aveva assalito ufficiali e soldati, rasserenando un poco gli animi di tutti. Nonostante si dovesse tenere di lì a breve una riunione importante, gli Okama erano riusciti nella delicata missione di far sentire di nuovo a casa i forestieri membri dell'armata, nonostante la stravaganza dei loro modi di fare a volte eccessivamente espansivi. O forse proprio in quello risiedeva la loro forza in quel momento, in quella spontaneità che abbracciava tutti senza distinzione alcuna.
L'aria era ancora piena di nuvolette di fiori e cuori che colpivano chiunque vi passasse in mezzo, e gli applausi scrosciavano di tanto in tanto, non appena qualcuno si spostava da un corridoio all'altro.
Celebrazioni eccessive, certo, ma come non sorridere?
Nessuno voleva sentirsi un eroe all'interno dell'Armata, ognuno combatteva per ideali più alti della gloria personale, tuttavia era bello sapere di essere sostenuti incondizionatamente a quel modo. 
Era stata una buona idea scegliere Kamabakka come base per le nuove operazioni, poiché recava quella freschezza e quella vitalità, che avrebbero permesso a tutti di ricaricare le pile e ripartire con ancora più determinazione di prima dopo l'ardua decisione di lasciare per sempre l'isola che fino a quel momento era stata fulcro delle loro movimentazioni.
Perfino Sabo, nonostante non avesse ancora digerito l'abbandono di Baltigo, era riuscito a sorridere tra un passo e l'altro, nel lungo tentativo di raggiungere la stanza che gli era stata destinata. Un'impresa titanica visto che era stato fermato ogni secondo da qualcuno, anche solo per un saluto o una pacca sulla spalla.
Una volta però raggiunto il silenzio di quel nuovo spazio personale, si era lasciato cadere con la schiena sul letto e le gambe fuori a penzoloni, e con un sospiro aveva sollevato lo sguardo a quel nuovo soffitto, cui avrebbe dovuto abituarsi.
Il materasso era comodo e le lenzuola sapevano di fresco, di pulito, tuttavia l'ordine ed il silenzio di quella camera lo disturbavano.
Non era ancora "sua".
Dopo qualche minuto di contemplazione del soffitto, fu un lieve ma deciso bussare a farlo rimettere in piedi per andare ad aprire.
Sulla soglia, ad attendere di essere ricevuto, c'era Hack. Probabilmente era preoccupato per lui vista l'espressione tirata sul suo viso dalle fattezze non del tutto di uomo, e nell'osservarlo, il giovane ufficiale si sentì in colpa.
C'erano così tante cose a cui pensare, così tanti progetti da cominciare, e lui con il suo broncio da ragazzino stava facendo preoccupare i suoi compagni, invece di concentrarsi e lasciarli concentrare sulle importanti missioni imminenti.
«Hack! Posso fare qualcosa per te? »  
L'uomo pesce annuì e gli fece segno di seguirlo lungo il corridoio da cui il biondo era giunto poco prima.
Curioso, ovviamente lo seguì, standogli dietro di qualche passo, guardandosi attorno per memorizzare i dettagli di quel nuovo posto, proprio come aveva fatto sin da quando era sceso dalla nave. Orientarsi era essenziale, e non avendo ancora sufficienti punti di riferimento, doveva immagazzinare in memoria più particolari possibili.
Hack si arrestò a metà del percorso però, e gli indicò semplicemente un punto oltre la balconata davanti a cui si era fermato.
Sporgendosi nella direzione a cui avevano puntato le dita palmate dell'uomo pesce, Sabo allora vide Koala attorniata da alcuni Okama intenti a complimentarsi con lei per le spumose balze della sua corta gonna, per i colori utilizzati nel proprio vestiario, per il cappellino tanto grazioso che le adornava il capo. Lei sorrideva in evidentemente stato d'imbarazzo, non abituata a tutti quegli omaggi, le gote delicatamente tinte di un tenue rosa, ed gli occhi vividi e brillanti, talmente colmi di tutto il suo mondo interiore, da risultare abbaglianti persino nella distanza che li separava. Spontanea nel rapportarti anche con quelle persone a lei in parte sconosciute, la giovane sembrava essere già totalmente inserita nel gruppo.
La vide sistemarsi una ciocca dietro l'orecchio, regalare un sorriso ad uno degli okama che aveva vicino, la vide annuire vigorosamente ad una frase che il biondo non era riuscito a cogliere, e la vide tendere le mani per ricevere un dono da un altro di loro, una spilla ad occhio e croce. Anche da lontano sembrava opulenta ed eccessiva, qualcosa di assolutamente lontano dal gusto della donna dal corto caschetto, la quale però la accettò comunque di buon grado, realmente felice di aver ricevuto un regalo. Un pensiero per lei valeva più dell'oggetto in sè, ed anche se non l'avrebbe indossata, l'avrebbe sempre conservata con cura.
«Lo sapevo che avrebbe funzionato. »    
Il basso mormorio di Hack giunse ovattato alle orecchie del biondo compagno, che finalmente distolse le scure iridi dalla scena sottostante, per tornare a concentrasi su colui che lo aveva portato lì.
«Come scusa? »    
« Nel vedere Koala tanto rilassata ti sei rilassato anche tu. Sapevo che sarebbe andata così e ti ho portato qui. Abbiamo bisogno di te Sabo, abbiamo bisogno di te al meglio delle tua capacità, e lei... lei possiede la magica abilità di ridonarti la quiete. »    
Le guance del ragazzo assunsero la medesima colorazione di quelle colei che ancora chiacchierava amabilmente con gli abitanti di Momoiro, e la sua voce divenne un borbottio incerto e difficoltoso.
« Non è come pensi...»    
Cercò subito di giustificarsi, ma l'uomo pesce lo bloccò con un gesto della mano, sorridendo in maniera rassicurante ed anzi quasi complice, un'espressione che su quel volto non aveva mai visto, per quanto il loro fosse un rapporto cameratesco.
« Io non penso niente Sabo. Siete giovani, siete cresciuti insieme, ed i sentimenti col tempo si rafforzano. Mutano. In questo non vi è assolutamente nulla di male, nulla che io debba giudicare, come non lo giudicherà nessun altro all'interno dell'Armata. Non è ciò che predichiamo con la nostra battaglia il giudizio sulle scelte ed i percorsi altrui. »  
Il discorso di Hack trasudava della saggezza degli anni che li speravano, e della pacatezza di cui era pazientemente foriero. Sotto il peso di quelle parole il giovane aveva abbassato lo sguardo con fare meditativo, e quando si era deciso a rialzare gli occhi, il compagno era svanito dal corridoio, con un silenzio ed una velocità tali che veniva quasi da credere che non fosse nemmeno mai stato lì. Questo a riprova che tutti i membri dell'Armata erano addestrati ad essere furtivi in qualsiasi occasione e per qualsiasi evenienza, e che nessuno di loro andava mai, mai sottovalutato.
Perciò Sabo rimase lì con le proprie considerazioni, con il proprio ragionare sul dire appena udito, con quei sentimenti che forse era tempo di smettere di negare a se stesso, soprattutto quando altri se ne erano accorti ugualmente.
Forse persino Koala stessa aveva compreso, e da quel capire era nato l'imbarazzo che ultimamente aleggiava tra loro, imbarazzo che non era mai esistito fino a qualche tempo prima.
Una volta, durante gli allenamenti, quando erano ancora poco più che bambini, Sabo le era caduto rovinosamente addosso, ed in quell'occasione ci era mancato poco che non si baciassero nel cercare di districarsi l'uno dall'altra. Allora però, non vi era altro che una tenera amicizia innocente, che li aveva portati a ridere insieme per quanto imbranati erano stati, e che non aveva impensierito nessuno dei due.
Se quell'episodio si fosse ripetuto invece in quel momento, le cose sarebbero andate in maniera completamente diversa. Complice l'età più adulta certo, ma non solo.
Ed il solo pensarla una cosa del genere, fece nuovamente ardere il volto del rivoluzionario, il quale aveva appena nitidamente immaginato se stesso nel compiere l'atto di prendere Koala tra le braccia e donarle un bacio appassionato.
« Frena il cervello Sabo... frena... »    
Però era vero che ora il suo animo era più quieto.
E mentre si rendeva conto di quanto avesse avuto ragione Hack, e di quanta profonda influenza avesse Koala su di lui, la ragazza si fece udire, richiamando la propria attenzione.
Sporgendosi di nuovo sul parapetto, Sabo agitò la mano per farle capire che l'aveva sentita e le rivolse un'espressione sorridente.
« Non stare lì da solo, vieni con noi! Stiamo andando in cucina a rubare dei biscotti! »    
La scampanellante risata della rivoluzionaria salì sino a lui, facendogli torcere lo stomaco.
Senza farselo dire due volte però, si issò sulla balaustra, e con un gesto agile la scavalcò, lasciandosi cadere nel vuoto con un balzo perfettamente collaudato, che culminò con un morbido tonfo sul selciato.
Versi sbalorditi e colpiti giunsero dagli Okama, mentre Koala applaudiva con fare divertito.
«Visto? Ve lo avevo detto che non avrebbe preso le scale. Quando si parla di cibo non ci sono ostacoli che lo frenino! »    
Dal canto suo il biondo avrebbe voluto correggerla, dirle che era saltato già tanto celermente solo per raggiungere lei, per rubare un altro po' di tempo assieme finché ne aveva l'opportunità, ma non disse nulla di tutto ciò, e limitandosi ad incrociare le mani dietro il capo con aria svagata, si unì semplicemente al piccolo gruppo diretto alle cucine.
Doveva assolutamente parlare però. Doveva parlare prima di partire per il Reverie.
Se fosse accaduto il peggio, almeno, non avrebbe avuto alcun tipo di rimpianto.
Si, decisamente le avrebbe parlato... doveva solo trovare il momento giusto...

 

-To be continued -
-Coming next: Everytime we Touch-

 

// spazio autrice //

No, non sono morta. Ma ero e sono tutt'ora presa da un'altra storia, e quindi mi sentivo più ispirata a portare avanti quella. Tuttavia non mollo u.u Ed ho anche già in mente la prossima scena! Si dichiarerà Sabo? O andrà al Reverie senza dire nulla? Lo scoprirete solo leggendo il continuo OuO

   
 
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