Capitolo 15
Regina ed Emma si svegliarono di colpo,
spaventate ed ansimanti.
“Va tutto bene love, sei al sicuro!” disse la
voce di Killian, accarezzando la schiena si Emma.
“Regina!” chiese immediatamente la donna, ma fu
la diretta interessata a risponderle.
“Sono qui!” disse con una mano sul petto, come
a impedirle di fuori uscire dallo sterno.
Emma tirò un sospiro di sollievo, per poi
stringersi a Killian e dare la mano alla figlia che
la guardava preoccupata.
“Di nuovo sogni poco piacevoli Swan!” chiese l’uomo, ma la donna non rispose, si limitò ad
annuire chiudendo gli occhi, cercando di allontanare quel battere martellante
che aveva in testa. In quel momento sentì una mano posarsi sulla sua fronte e
non ebbe nessun dubbio, era la mano di sua madre, la quale le diede conferma
dicendo “è ancora un po’ calda. Sarà meglio metterle ancora un palmo freddo
sulla fronte.
Emma borbottò “No, sto bene!”
“Ci penso io!” disse David ignorando
completamente la figlia, che sospirò rassegnata all’iperprotettività dei suoi
genitori.
“Tu stai bene tesoro?” chiese Robin che teneva
stretta Regina, la quale accolse tra le braccia anche Roni,
quando vide finalmente sua madre sveglia.
“Ti sei addormentata di colpo e sei caduta. Mi
hai fatto paura mamma!” disse la piccola. Regina guardò Robin confusa.
“Qualcuno mi spiega cosa è successo e perché mi
ritrovo sdraiata in un letto che non mi appartiene?” chiese la donna,
riferendosi al fatto che ora era sdraiata sul letto matrimoniale di Emma e Killian. Un lato era utilizzato da lei e la sua famiglia,
l’altro lato da Emma e la sua di famiglia.
“Sei svenuta tesoro. Qualche istante dopo aver
curato Emma, ti sei accasciata a terra improvvisamente!” le spiegò Robin.
Regina si portò una mano alla testa, cercando
di ricordare anche il minimo sintomo che indicava un suo svenimento imminente,
ma niente l’aveva avvisata. Era accaduto e basta.
“è stata la magia di luce. Utilizzarla stanca
molto e se non ci sei abituato ti può drenare completamente delle tue forze!”
disse Emma, sospirando di sollievo quando David le posò il panno freddo sulla
fronte.
“E perché ci troviamo tutti qui?” chiese
Regina. Avrebbe capito se dopo un suo mancamento, Robin l’avesse condotta a
casa loro per riposare, ma non si spiegava il perché di quella scelta.
“è il primo posto che mi è venuto in mente!”
disse Alice alzando le spalle.
Regina e Emma guardarono la bambina confusi.
“Diciamo che dobbiamo stare lontani da Gold per
un bel po’ di tempo o questa volta ci uccide tutti!” disse David “Nemmeno
scendendo a patti l’avremmo vinta contro di lui questa volta”
“E meno male che non è più il signore oscuro,
altrimenti ce l’avrebbe già fatta pagare!” disse Snow.
“Fosse stato ancora il dark one,
sarebbe intervenuto ancora prima che casa sua venisse rasa al suolo!” disse
Robin.
“Come?” dissero all’unisono Regina ed Emma.
“Qualcuno si è fatto male?” chiese Emma.
“No, love, per fortuna Alice è intervenuta un
secondo prima che tutto esplodesse e ci ha teletrasportati tutti qui!” disse Killian, accarezzando la testa alla bambina, felice di cosa
fosse riuscita a fare. Da poco aveva cominciato a controllare la magia senza
che facesse pasticci per sbaglio e si sentiva proprio orgogliosa di sé stessa.
Lo stesso orgoglio che poteva leggere negli occhi dei suoi genitori e dei
nonni.
“Come è potuto succede?” chiese Regina confusa.
“Ricordi che ti ho detto che usare la magia nel
sogno poteva manifestarsi anche nella realtà?” chiese Emma.
Regina sussultò “Vuoi dire che sono stata io?
Ma era un sogno, non una visione e…” la donna non sapeva cosa dire, era
sconvolta a quella rivelazione, soprattutto perché aveva quasi ucciso tutti e
sebbene nessuno gliene faceva una colpa,
non riusciva a pensare che le cose avrebbero potuto andare molto male.
“Mentre eravamo negli inferi, un nostro
conoscente ci ha detto di muoverci, che presto…” cominciò Emma, ma Killian continuò la frase “…presto gli inferi si
scateneranno qui? Si love, lo sappiamo, sta già succedendo!”
“Cosa vuoi dire?” domandò la salvatrice.
Emma, nonostante i suoi genitori e il marito
che le chiedevano di riposare, volle a tutti i costi capire cosa volesse dire Killian con quella frase.
Ora si trovava al molo, senza parole, per
quello che vedevano i suoi occhi. La Jolly Roger, per metà affondata e
bruciata. Non era colata a picco solo perché l’acqua del mare al molo non era
tanto profonda da inghiottire una nave.
Si portò le mani alla bocca e guardò Killian dispiaciuta. Vedeva l’uomo serrare la mandibola, ma
al pensare che se quella parte del sogno di Emma non si fosse manifestata, la
donna sarebbe potuta morire bruciata o soffocata dal fumo, allora, sebbene la
Jolly Roger rappresentava molto per il pirata, non importava.
Aveva già rinunciato alla sua nave per amore di
Emma e le cose non erano cambiate e non sarebbero mai cambiate.
“Credevo che avessimo più tempo!” disse Emma,
non riuscendo a staccare gli occhi dalla nave.
“A quanto pare non molto love!” disse Killian, posando una mano sulla spalla della donna.
“Qui dobbiamo ideare un piano!” disse David.
“Non c’è nessun piano da ideare! Devo fermare
tutto questo e ovviamente non posso se resto a Storybrooke!”
disse Emma.
“Certo Emma, ma non si può partire così,
bisogna organizzarsi. Intanto dobbiamo definire bene le cinque terre, capire
cosa cercare e infine decidere come andare!” disse Snow.
Emma fece una faccia rassegnata e anche se
sapeva come sarebbe andata quella discussione, disse “Dobbiamo?”
“Non penserai di andare da sola?!” disse David.
Emma alzò gli occhi al cielo, mentre Killian sorrise.
La sera stessa si riunirono tutti da Granny, ma a causa dell’incidente avvenuto quella mattina,
Gold non volle più sapere di presenziare e aiutare la salvatrice.
Il negozio era tornato al suo splendore
originale, solo grazie a magie e pozioni che in qualche modo Tremotino poteva ancora, se non tramite i suoi poteri,
utilizzare.
Fecero tutti il punto della situazione,
chiarirono bene quale fossero le cinque terre da visitare, ma ce n’era sempre
una mancante.
Fu Belle, unendosi più tardi al gruppo a dire
loro quale fosse e cosa avesse scoperto nelle sue ricerche.
“è il paese delle meraviglie!” disse
semplicemente e in quel momento ad Emma tornarono in mente le parole che Sarah
le aveva detto durante il suo ultimo viaggio negli inferi quando le aveva
chiesto quale era la quinta terra.
Ricordava di averle chiesto quale fosse la
quinta terra e la ragazza le aveva semplicemente risposto che ce l’aveva sotto
il naso.
In quel momento non comprese, ma ripensando a
tutte le provenienze delle cinque anime, ognuna di esse rappresentava una delle
cinque terre da cui dovevano prelevare gli elementi per creare le scintille e
Sarah, rappresentava proprio il paese delle meraviglie.
“Ora abbiamo tutte le terre, direi di partire
il prima possibile!”
Tutti annuirono, ma un problema che avevano
rimandato il più possibile venne tirato a galla.
A chi lasciare i bambini.
Belle non aveva intenzione di unirsi al gruppo,
né Tremotino glielo avrebbe permesso, ma non voleva
rischiare di partire e nel caso non fossero riusciti a salvare la situazione,
non dire addio a Gideon e suo marito, perché sapeva
già che Gold nemmeno con i poteri, non avrebbe lasciato la sua famiglia in un
contesto di pericolo.
“Robin, voglio che tu rimanga qui con Roland e
se per Snow e David va bene, potresti occuparti anche
di Neal!” disse Regina.
Robin voleva protestare, in quanto non voleva
che Regina partisse da sola, ma si rendeva conto che anche negli anni passati,
più che di aiuto, era stato un peso. Inoltre se serviva un arciere in gamba,
avevano Snow.
“Si, d’accordo, ma cosa mi dici di Roni e Alice?” chiese Robin preoccupato.
Emma sospirò, con loro la situazione era più
complicata.
Snow disse “Potresti
occuparti anche di loro? So che gestire quattro ragazzi non è semplice, ma…!”
Regina non le permise di terminare la frase che
disse “Sarei d’accordo, ma…questo vorrebbe dire che non posso prendere i suoi
poteri e lei continuerà ad andare negli inferi da sola, senza che qualcuno
possa proteggerla!”
“Potresti prenderle i poteri prima di partire
e…” cominciò David.
“Hai visto cosa è successo prima? Non riesco a
controllare a lungo tutto quel potere. Non potrei reggerlo dentro di me per
chissà quanti giorni e appena io abbia il solo minimo dubbio di volere quel
potere o Roni li rivuole indietro per qualsiasi
ragione, l’incantesimo si romperebbe e lei sarebbe in balia dei suoi sogni o
visioni.
“Anche Alice corre dei rischi. È vero, fino ad
ora non le è successo niente nei sogni e solo una volta le è capitato di
ricordarsi quanto visto, ma…le mie visioni continuano a mostrarmi il suo futuro
e non vorrei che le capitasse qualcosa proprio mentre io e Killian
siamo via!” disse Emma spaventata all’idea di non poter proteggere la figlia.
“Emma, è probabile che andremo incontro a molti
pericoli. Dubito che si tratterà di una semplice visita in altri regni. Chissà
quali ostacoli potremo incontrare lungo il cammino. Alice dovrebbe essere più
al sicuro qui!” disse David.
“Dovrebbe? Non è abbastanza papà. Quanto sta
succedendo sta coinvolgendo tutti i regni e chi è dotato di poteri se ne sta
accorgendo più di chiunque altro e Roni e Alice
ancora di più e no…non voglio correre il rischio. Con noi saranno più al sicuro.
Non vorrei, ma le porteremo con noi!”
Regina annuì, essendo dello stesso pensiero di
Emma. Anche lei preferiva avere la sua bambina sott’occhio sempre, anche quando
dormiva.