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Autore: Fujiko91    12/08/2018    1 recensioni
Questa FF è basata sul nuovo personaggio da me creato Rosie-Posie Sackville-Baggins!
Gli eventi della storia avvengono appena dopo la fine della Guerra dell'anello.
Rosie-Posie è una Hobbit piena di vita, che vorrebbe solo vivere la sua storia d'amore con Naimi un'elfa!
Ma Legolas il padre di quest'ultima non è per nulla d'accordo e nemmeno Fili lo è...
Il passato torna prepotentemente nelle vite delle protagoniste, ma il loro amore reggerà?
Vi auguro una buona lettura!
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*




 

Kili ci aveva inseguito per un bel po’, ma per fortuna grazie alle capacità di Naimi, eravamo riuscite a seminarlo.

Ci eravamo appena accampate quando dissi alla mia amata: “Devo tornare alla Contea!”

“Capisco che tu voglia andare dai tuoi genitori... ma cosa facciamo in caso che Kili ritorna? E poi, Rosie non voglio dirtelo, ma… il mio popolo ora odia il tuo e quello dei nani!”

“Pensi che non lo sappia!? Scusami è solo che…”

“Siamo entrambe tristi e stanche, torniamo alla contea, ma appena sappiamo che i tuoi sono in salvo, ce ne andiamo via, va bene?”

“Sì! Ma dimmi, hai davvero scelto me?”

“Certo che sì!” Mi strinse a sé.

Dormimmo abbracciate, potevo sentire le lacrime calde di Naimi scorrermi lungo il collo. Kili l’aveva fatta soffrire, ma io non riuscivo a odiarlo, anzi in cuor mio odiavo quella guerra che per l’ennesima volta ci aveva portato via dei nostri cari.

Partimmo che il sole non era nemmeno sorto.

 

Quando giungemmo alla Contea...

Con nostro grande orrore non rimaneva più nulla della mia casa, i fiori e il verde che distinguevano la mia terra dalle altre, non c’erano più al loro posto solo cenere…

Corro a cercare la mia famiglia, e grazie a Naimi riconosco il sentiero che dovrebbe condurmi al mio buco Hobbit e invece al suo posto c’è solo il nulla.

Urlo il nome di mia madre e poi quello di mio padre, non arriva alcuna risposta, al loro posto arrivano dei giovani hobbit.

“Rosie! Non puoi rimanere qui, ci sono ancora delle guardie elfiche, vogliono il nano che ha ucciso il loro re!”

“Ma i miei genitori sono… morti?”

“No certo che no! Ora si trovano al sicuro venite con noi!”

Li seguiamo, e ci conducono in un bosco a est della Contea quasi nelle vicinanze del Ponte sul Brandivino e lì che mi sento abbracciare. “Rosie! Figlia mia! Sei viva per fortuna!”

Riconosco le braccia di mia madre e poi quelle di mio padre.

Racconto loro tutto ciò che è capitato, soprattutto di come ora Kili sia pieno di odio nei nostri confronti e di come tutto ciò che è successo, ci abbia fatto capire, che stare lì non sia la scelta giusta.

Mio padre annuisce, ma si capisce che non è d’accordo che la sua unica figlia scappi via come una vigliacca o peggio.

Non gli posso dar torto, vorrei dirgli che rimarrò, ma non lo faccio perché il solo pensiero di dover seppellire altri cari m’impedisce di restare.

I giovani hobbit rimasti ci consegnano delle provviste, alcune coperte e molta acqua. Poi ci danno due pony. “Seguite il fiume, vi porterà lontano in altre terre!” ci esortano.

Mi giro verso mio padre che ora sta parlando con mia madre.

Poi lo sento: “Naimi, prenditi cura di nostra figlia! E ricordati, Rosie, tua madre ed io saremo per sempre fieri di ogni tua decisione!”

Gli salto addosso e lo abbraccio, invece mia madre abbraccia Naimi.

Poi saliamo sui Pony e ce ne andiamo.

 

Mentre siamo sulla strada lungo il fiume, Naimi si lamenta: “Rosie, i pony sono scomodi…”

Mi scappa una mezza risata. “In effetti, mi ero dimenticata che sei grande…”

Anche lei si mette un po’ a ridere. “Sì, lo vedo! Comunque troviamo un posto e prendiamo un cavallo vero e poi con quello andiamo dall’altra parte dei Monti e una volta lì vedremo cosa fare!”

Annuisco, il solo pensiero che una volta lì potremo forse abitare insieme e magari sposarci mi rende la hobbit più felice di sempre.

 

***

Il corpo di Fili è ormai freddo sono sopravvissuto a una battaglia per poi arrivare a quest'età e dover seppellire il corpo di mio nipote e dover scrivere una lettera a mia sorella.

Nessuno di noi sembra voler credere alle parole che escono dalla bocca di una guardia elfica.

Legolas è stato ucciso a sua volta da Kili.

Le mie spalle non riescono più a reggere nulla di tutto ciò, per la prima volta nella mia vita mi pento di non essere salpato anni fa con Bilbo per i Porti Grigi…

Questi sono dolori che non auguri nemmeno al tuo peggior nemico. Perché fanno troppo male. Perdere un nipote per mano di un elfo, e poi sapere che l’altro è ricercato per aver ucciso il loro Re, fa ancora più male.

Ma quello che rende ogni cosa insopportabile è pensare a ciò che stanno passando Rosie e Naimi.

 

Vengo chiamato da Gandalf.

Erano anni che non ci vedevamo, l’ultima volta era venuto era per darmi la notizia della morte di Balin.

Ora siamo lì e lui sospira, questo mi fa capire la gravità della faccenda.

“Gandalf, non indugiare oltre in stupide scuse, dimmi solo la verità! Sono troppo vecchio per queste cose!”

“Uhm! Vedi mio caro amico… Kili ha ucciso un Re elfico e non uno qualsiasi… si tratta pur sempre di Legolas… il Re degli uomini vuole che venga giustiziato… posso parlargli in nome della vecchia amicizia, ma non penso che mi ascolterà! Persino il tuo popolo è contro tuo nipote… sai come vanno queste cose!?”

“Lo so bene Gandalf! Come sempre, il mio popolo pensa solo a non distruggere i vari rapporti che si sono costruiti da dopo la grande guerra con il popolo elfico, ma chi sono io per biasimarli? Dimmi come posso salvare mio nipote, da un tale errore che gli sarà fatale?”

“Kili ha ucciso Legolas in preda all’odio, questo può essere un'attenuante, ma non so se il popolo elfico lo starà a sentire…”

“Possiamo provare… magari possiamo parlare con la madre di Naimi?” Avrei fatto qualunque cosa pur di salvare il mio ultimo erede.

Ma Gandalf mi guardò con tristezza. “Naimi è l’unica rimasta della sua famiglia… solo lei può perdonare Kili e solo lei può salvargli la vita!”

“Allora parliamole! Voglio che lei lo perdoni, voglio che lei gli salvi la vita!”

“Thorin! Non dire queste cose, non possiamo chiedere a Naimi di farlo! Non portarla in questa cosa: è più grande di loro!” disse Bilbo.

Sapevo che aveva ragione, chi ero io per chiederle una cosa simile?

Non ero nessuno! Neppure un parente e poi Rosie… non avrei mai potuto mettermi a litigare con lei. Era vero non era la loro battaglia, loro erano semplicemente state le ennesime vittime innocenti di tale follia.

“Hai ragione, allora parlerò io in nome di una vecchia amicizia, a un vecchio elfo! Andrò da Thranduil lo so che è ancora in vita! Ci parlerò e cercherò un’altra volta di salvare la vita a Kili…”

Gandalf non disse nulla, tranne che andare via e tornare in sella a un cavallo bianco e porgermi la mano. “Partiamo un’altra volta! Mio caro amico!”

Sentii in lontananza un flebile: “Io ti aspetto torna presto, amore mio” da Bilbo.

 

***

Fili, il mio unico amore, era morto. La vita mi sembrò così inutile, mi trovavo nelle montagne nebbiose e non sapevo più chi stavo inseguendo e il perché.

Sentii in lontananza la voce spaventata di Rosie, e ciò mi fece bloccare e tornare di nuovo in me.

Tornai indietro e andai in un fiume e mi lavai via il sangue di quell’elfo.

Cercai d’immaginarmi la reazione di Naimi e quella di Rosie, ma alla fine ci rinunciai faceva troppo male.

Mi vergognai di me stesso.

Avevo ucciso il padre di quell’elfa, sicuramente mi avrebbe odiato per sempre. E come potevo biasimarla? Non potevo!

 

Decisi di tornare alla contea, ma fu impossibile la città di Brea pullulava di elfi con una pergamena con su scritto che il Re degli Uomini offriva una ricca ricompensa a chiunque gli avrebbe portato la mia testa.

In quel momento mi ricordai che, oltre tutto, Legolas faceva parte della Compagnia dell’Anello, una compagnia amata in tutta la Terra di Mezzo come coloro che l’avevano salvata dall’oscurità.

E così mi sentii ancora più in colpa, anche se lui mi aveva portato via la mia unica motivazione di vita.

 

Fili era morto in un modo mostruoso, che non si addice ad un eroe.

Una parte di me si sentiva felice per averlo vendicato, ma l’altra parte provava vergogna.

Me ne andai via.

Non potendo tornare da nessuna parte decisi di andare nell’unico posto che mi sembrò il più sicuro: a casa di Beorn.

 

Il mutaforma era invecchiato, ma non fu felice più di tanto di vedermi. “Non puoi stare qui! Sono venuti gli elfi, l’unico posto in cui puoi andare, è da Barbalbero, da lui non vanno mai, ti ci porto io questa notte!”

Lo ringraziai, e quella notte andammo nella foresta di Fangorn.

Lui non vi entrò, mi lasciò lì ai piedi dell’antica foresta. E se ne andò via.

Io vi entrai e dopo alcuni passi Barbalbero mi si presentò davanti.

“Benvenuto Kili, figlio di Dis e nipote di Thorin ex re sotto la montagna!”

“Grazie per il benvenuto, Barbalbero, come vedi anch’io ti conosco, sono amico di Merry e Pipino, tu li conosci vero?”

“Certo! Sono degli Hobbit! Gente brava, cosa ti porta qui, nano?”

“Cerco riparo… come saprai ho ucciso un elfo…”

“Sì, lo so Gandalf il Bianco me l’ha detto! Ti devo tenere al sicuro, finché lui non avrà parlato con Thranduil… vieni con me!”

Mi prese sulle sue spalle e mi portò fino a una radura al centro della foresta, lì sedute sul prato c’erano Naimi e Rosie.

Rosie appena mi vide mi corse incontro, non feci in tempo a spostarmi che mi sferrò un pugno. “Che cosa vuoi fare? Non ti permetterò di uccidere anche lei!”

“Non hai capito, sono qui perché il suo popolo mi vuole morto!”

“E come puoi biasimarli!? Hai pur sempre ucciso il loro re!” Si voltò verso Naimi. “ Barbalbero io e lei ce ne stiamo là, non possiamo stare vicino a un assassino.”

Naimi si voltò per un secondo e dal suo sguardo capii che era ancora troppo presto per chiederle scusa o altre cose.

In quel momento un’Ent femmina dalla forma leggiadra di un salice si fece largo in mezzo agli altri Ent

“Benvenuti nel Entabosco!Ascoltatemi bene Ent e voi altri abitanti delle foresta, questi saranno i miei ospiti quindi non fate loro nulla! Si devono nascondere dagli elfi di Bosco Atro!”

Vidi Naimi farsi seria come se quella frase l’avesse offesa, ma la Ent femmina le rivolse un sorriso talmente dolce che l’offesa svanì via.

Poi disse: “Purtroppo non ci sono altre capanne in cui potete stare se non quella di Sir Merry e Sir Pipino, avevano promesso di tornare, ma non penso che lo faranno…”

Rosie mi superò tenendo per mano Naimi. “In questo caso, noi due staremo lì, ma tu Kili dormirai qui fuori! Hai capito?”

“S-sì!”

Non aggiunsi altro, per paura di una possibile reazione violenta, gli occhi di Rosie esprimevano tutto l’odio che in quel momento essa provava per me.

 

***

Avevo deciso di andare con Rosie di là delle montagne e magari iniziare una nuova vita.

Ma in cuor mio sapevo bene che non potevo andarmene via come se non fosse capitato nulla. E soprattutto volevo incontrare Kili, anche se non sapevo come avrei reagito.

 

Così quando vidi le aquile di Gandalf e lessi quel messaggio, decisi che sarei andata nella Foresta di Ambaròna per parlare con Kili.

Una volta arrivate, Rosie precedette ogni mia azione tirandogli un pugno.

Poi mi prese per mano e non mi diede il tempo di fare nulla, sapevo che mi voleva tenere al sicuro, ma io dovevo sapere il perché di quel gesto.

Ci eravamo sistemati nella casetta. Rosie dormiva beatamente, io non ci riuscivo mi sentivo nervosa volevo parlare con Kili. Così uscii, ma il posto in cui doveva dormire era vuoto. Andai verso un fuoco acceso e lì seduto c’era lui.

Aveva una pietra nera tra le mani e guardava le stelle, senza spostare lo sguardo da esse disse: “Quando si muore, si diventa una stella, Fili e tuo padre sono lassù che ci staranno per sempre vicini! Mi dispiace… ma lui aveva ucciso Fili…”

“Non è una buona scusa…”

“Fili era il mio unico amore, sai come tra te e Rosie, se qualcuno avesse ucciso lei, tu cosa avresti fatto?”

Era una domanda interessante, in effetti non ci avevo mai pensato, mi sentii un po’ stupida, ma poi mi ricordai che il morto era mio padre. “E se qualcuno uccidesse tuo padre? Tu cosa faresti?”

“Ero troppo piccolo… Fili mi disse solo che non soffrì... lui era più grande, comunque io avevo solo il mio fratellone, poi è nato l’amore ed io sono stato davvero felice e ora… ho solo mia madre…”

Mi sentii terribilmente in colpa quel nano che ora mi stava più vicino era come me.

“Kili, come ti senti ora?”

“In colpa, triste e ho davvero molta paura. Poi vorrei poter tornare indietro, solo per ritrovare l’affetto di Rosie e il tuo…”

“Uhm, una bella risposta, tra me e mio padre non c’era mai stato un gran rapporto, lui era strano da dopo la morte di mia madre era stato un padre severo, con me e mia sorella, ma dopo la sua morte non c’è più stato nulla tra me e lui… ma era pur sempre mio padre, ti sto cercando di dire, che io ti perdono, ma ci metterò un po’ ad avere di nuovo fiducia in te e penso che anche a Rosie serva del tempo.”

“Grazie Naimi, ne terrò conto!”

Ritornai nella capanna, Rosie si era risvegliata. “Dov’eri?” mi domandò.

“Da Kili, ferma! Abbiamo parlato, gli ho detto che il tempo sistemerà ogni cosa sia con me che con te. Ora dormiamo che ho sonno!”

“Io non lo odio, ma odio il fatto che ti abbia fatto soffrire!”

“Lo so tesoro.”

Alla fine dopo varie coccole ci addormentammo.

 

***

Il regno di Bosco Atro non era cambiato negli anni, ora ero di nuovo in quella sala del trono, ma lì seduto su di esso c’era un Thranduil con i capelli più bianchi che biondi e molte più rughe di quelle che ricordavo.

“Thorin, ex Re sotto la Montagna, cosa vuoi ancora da me? Non pensi che i tuoi nipoti si siano portati via abbastanza della mia famiglia?”

“Sono venuto per chiederti di perdonare Kili, non puoi ucciderlo!”

“Naimi è mia nipote, ma ama quella hobbit, posso accettarlo, ma Kili ha ucciso mio figlio… Dimmi Thorin, tu cos’hai fatto agli assassini dei tuoi parenti? Li hai uccisi, no?”

“Sì, ma quella era un’altra storia, a ucciderli sono stati gli orchi ed eravamo in guerra!”

“Proprio come ora, eravamo in guerra e mio figlio ha ucciso tuo nipote e poi Kili ha ucciso mio figlio, ma dimmi non pensi che Fili l’avrebbe fatto in ogni caso?”

“Penso di sì… ma non è quello che è successo…”

“No, ma la guerra porta morte e la morte chiede vendetta!”

“E la vendetta, mio buon amico, chiama di nuovo guerra e poi alla fine nulla cambia… noi siamo gli anziani dobbiamo portare buon senso! E poi questa non è più la nostra Era…” intervenne il mago.

“Lo so bene, Gandalf, che non è più la nostra era, infatti sono i giovani a volere la testa di Kili… come posso negargliela? L’unica che può far capire loro il contrario è Naimi. Ora vi chiedo di andarvene.”

Ce ne andammo, ma sentivo un amaro in bocca.

“Alla fine non abbiamo concluso nulla… mi dispiace dirtelo, vecchio amico, ma dobbiamo andare da Naimi e convincerla a tornare qui dalla sua gente, solo così ‘ste orecchie a punta forse perdoneranno il mio ultimo nipote ed erede al trono!”

Gandalf sospirò, e mentre eravamo già in sella al cavallo disse: “E va bene, andremo nella foresta… ma dev’essere Naimi a scegliere cosa fare, hai capito Thorin?”

“Sì tranquillo ho capito…”

In realtà avrei chiesto aiuto anche a Rosie, mi sarei appellato a ogni Valar o antenato pur di farmi aiutare da Naimi.








Angolo dell'autrice:

stiamo arrivando alla fine di questa bellissima storia a mio parere a me è piaciuto davvero molto scriverla! Ovviamente ci sono ancora due cose che si risolveranno! Alla fine Thorin non è riuscito a fare il bravo nano anziano ed è intervenuto, ma in modo che si ad dice di più ad uno della sua veneranda età nanica! :3


Ringrazio te Tesoro perchè recensisci sempre! :*
E poi chi la messa tra le preferite ecc. grazie! I ringraziamenti come si devev li faccio nell'ultimo capitolo! :*

Al prossimo capitolo! Fuji.



 

 
  
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